Oggetto del Consiglio n. 1607 del 9 febbraio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1607/XIII - Interrogazione: "Controlli e metodologie adottati per la tutela della DOP della fontina".
Interrogazione
Vista la nostra precedente iniziativa in merito al disciplinare di produzione del principale prodotto D.O.P. della nostra Regione, la Fontina;
Tenuto conto che la Fontina ha ottenuto il riconoscimento di prodotto di origine protetta perché c'è stato un impegno a produrla con solo latte proveniente da bovine di razza valdostana alimentate con erba o fieno proveniente dai prati e dai pascoli della Valle d'Aosta;
Richiamata la richiesta presentata dal nostro Gruppo il 12/01/2011 al Presidente della III Commissione Consiliare di audire con celerità i principali attori della filiera lattiero-casearia valdostana, le associazioni di categoria, il Consorzio Produttori e tutela della D.O.P., le Associazioni dei Consumatori, oltre alle strutture regionali competenti in materia di sanità e agricoltura;
Atteso che spetta al Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina vigilare "sulla produzione e sul commercio del formaggio per il quale è consentito l'uso della denominazione d'origine Fontina", come recita il Decreto del Presidente della Repubblica 30 ottobre 1955 n. 1269;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se è oggettivamente riscontrato che le bovine valdostane destinate alla produzione del latte da trasformare in Fontina vengono alimentate esclusivamente con foraggio valdostano;
2) quali e quanti controlli vengono effettuati in merito ogni anno dal Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina e con quali metodologie.
F.to: Chatrian - Bertin - Giuseppe Cerise - Patrizia Morelli
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie Presidente. Torniamo sull'argomento, già affrontato in un precedente Consiglio.
In merito ai punti dell'interrogazione, primo punto, allo scopo di ottemperare a quanto previsto dal disciplinare di produzione garantendo l'utilizzo nell'alimentazione di solo erba e fieno valdostano, il produttore di latte deve assicurare la presenza di non più di 4 UBA/ettaro quale investimento sulla superficie di prato a disposizione del produttore medesimo. Il disciplinare di produzione prevede espressamente che il foraggio utilizzato per l'alimentazione delle bovine, il cui latte è destinato alla produzione della DOP fontina, provenga da superfici foraggere a disposizione del produttore di latte in ragione di 4 UBA/ettaro, come riportato al punto 13.1 del piano dei controlli. Si ricorda che il piano dei controlli sulla filiera produttiva della DOP fontina è il documento ufficiale approvato dal gruppo di lavoro nazionale per le DOP presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) e che il controllo circa la sua applicazione è stato demandato dal MIPAAF dietro proposta del Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina all'ente CSQA Certificazioni S.r.l.. La verifica del rispetto del rapporto di 4 UBA/ettaro trova riscontro nel controllo documentale tramite i dati forniti dall'Assessorato dell'agricoltura ed estratti dall'Anagrafe zootecnica regionale e dal SIGA (Sistema gestione delle aziende agricole). Tali dati regolarmente inviati all'ente di controllo permettono la verifica del rispetto del suddetto parametro, sempre secondo le procedure previste dal punto 13.1 del piano dei controlli. Oltre al controllo documentale, l'ente di certificazione incaricato esegue annualmente dei controlli ispettivi sul 10 percento delle aziende che aderiscono al sistema di qualità, e su tutte le nuove aziende che intendono produrre la DOP fontina. Lo scopo delle verifiche ispettive aziendali è quello di accertare la disponibilità di superfici a prato in proprietà o in affitto, sufficienti a garantire la copertura dei 4 UBA/ettaro richieste dal piano dei controlli; nel caso in cui il parametro UBA/ettaro non venga soddisfatto pienamente, vengono valutati gli eventuali documenti fiscali che giustificano l'acquisto di foraggio prodotto in Valle d'Aosta, al fine di raggiungere la sufficienza alimentare con il foraggio locale. La procedura di cui sopra è prevista sempre nel citato punto 13.1 del piano dei controlli e messa in opera dall'organismo di controllo incaricato CSQA Certificazioni S.r.l.. Su questo aspetto il ruolo del Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina è quello di raccordo fra le aziende agricole e CSQA Certificazioni S.r.l., fermo restando che i rapporti con l'azienda agricola sono tenuti direttamente dal CSQA.
In merito al secondo punto: "quali e quanti controlli vengono effettuati in merito ogni anno dal Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina e con quali metodologie", si può riferire che, sentito il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina, l'ispettore incaricato del CSQA per i controlli in loco e la sede centrale del citato organismo con sede a Thiene, corre l'obbligo ricordare che la legge n. 526/1999, all'articolo 14, modificando l'articolo 53 della legge n. 128/1998, pone in carico al MIPAAF l'attività di vigilanza sull'applicazione delle normative relative alla DOP, mentre le attività di controllo sono svolte - come nel nostro caso - da organismi privati autorizzati con decreto del Ministero, nella fattispecie: CSQA. Tale premessa implica che in capo ai consorzi, in quanto soggetti legati alla produzione e che non si è ritenuto possano assicurare adeguata terzietà, restano le attività di collegamento fra la produzione e l'organo di controllo. Resta fermo l'obbligo da parte del Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina di effettuare l'attività di vigilanza sul commercio e di monitoraggio del sistema produttivo. Ad ulteriore integrazione si segnala come l'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi predisponga annualmente un programma di vigilanza, tenuto conto delle proposte di programma dei controlli fatto nel nostro caso dal Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina. Sulla base di quanto sopra, risulta che durante il 2010 CSQA ha effettuato circa 120 visite ispettive in azienda, dati forniti dall'ispettore CSQA in loco ed in fase di elaborazione, corrispondente a circa il 10 percento del totale dei produttori: 5 percento estratto dal Ministero e 5 percento dal consorzio. Nell'ambito di tali controlli ispettivi l'organismo di controllo CSQA ci segnala che sono state rilevate sei situazioni non conformi al parametro 4 UBA/ettaro, le cui azioni correttive dovranno concludersi entro il 31 marzo 2011 con la presentazione della documentazione fiscale di acquisto di fieno valdostano ad integrazione della quota mancante per le proprie lattifere.
Non sono emerse altre non conformità specifiche sull'alimentazione.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per le risposte.
Noi abbiamo presentato questa ennesima iniziativa e con essa abbiamo cercato di inserire nelle premesse, i passaggi a noi noti, soprattutto quello in merito all'audizione urgente in III Commissione degli attori principali, richiesto dal nostro gruppo circa un mese fa. Abbiamo cercato con questa iniziativa di porre dei quesiti puntuali: nel secondo ci ha risposto in maniera puntuale, procedurale, spiegandoci bene quello che non tanto è il consorzio, ma soprattutto l'ente che verifica, controlla e certifica. Sicuramente il ruolo della Regione nel supportare l'attività di controllo nell'ente di certificazione è anche quello di erogatore di dati, di rapporti fra UBA ed ettari, bestiame allevato e superficie coltivata. Non entro nel merito della percentuale eventuale che ci ha dato, sui risultati dell'ente certificatore; l'obiettivo nostro - come già ribadito un mese fa nel primo Consiglio di gennaio - era aprire un tavolo di confronto.
Esistono delle difficoltà, lo abbiamo detto. Vorremmo affrontare l'argomento seriamente, in prospettiva; per fare questo vorremmo avere con l'Assessorato e la Presidenza, con gli attori principali, tutte le carte sul tavolo, e vorremmo avere la filiera sul tavolo, perché poi il disciplinare è la sintesi, da un lato...ma dobbiamo partire dall'analisi per approdare alle prospettive, altrimenti ci blindiamo sui controlli e sul disciplinare senza dare prospettiva al settore! Quindi ci piacerebbe fare il punto della situazione sui punti di debolezza e i punti di forza, punti di forza ai quali probabilmente non si deve rinunciare; ecco perché i quesiti...perché non abbiamo avuto risposte dall'Assessorato e noi abbiamo posto di nuovo queste domande...perché abbiamo chiesto un'audizione sullo stato dell'arte, un mese fa. Sui punti di debolezza, poi, siamo consci che sicuramente la tecnologia, l'innovazione possono intervenire e dobbiamo probabilmente intervenire, ma tenendo fermi i pilastri principali. Per fare questo, però, vorremmo essere attori insieme a voi e vorremmo avere le carte sul tavolo con tutti gli attori. Abbiamo scritto proceduralmente come possiamo fare come gruppo, come persone che vorrebbero aiutare, mettere in campo delle leve legate alla tecnologia, ma tutto questo non ci è permesso al momento: ecco perché abbiamo nuovamente presentato questa iniziativa.
Chiediamo a lei se può magari intervenire per velocizzare un po', proprio per iniziare questo iter di audizioni per poi eventualmente andare ad integrare, modificare, tenendo però presente quelle che sono le basi del nostro disciplinare e anche il peso del nostro prodotto DOP, stiamo parlando di cifre piccolissime, 350-380.000 forme annue, quindi non è la quantità, ma il problema è la filiera, da quando nasce, alla vendita del prodotto. Ci sembra quasi che sia tabù parlarne, ci sembra che non ci sia la volontà da parte dell'Assessore di discuterne nelle sedi opportune, dove noi vogliamo invece discuterne. Ieri abbiamo incontrato delle associazioni, abbiamo chiesto quali sono le difficoltà, abbiamo messo sul tavolo non dico delle proposte, ma quanto meno delle possibilità; ci piacerebbe da subito, però, perché solo se tutte le carte sono sul tavolo probabilmente possiamo muovere la classifica anche nel settore, e che non sia solo una cosa blindata di pochissimi con poi il pacchetto che arriva eventualmente confezionato, come è successo per la porzionatura della fontina adesso! È dell'altro ieri che non si potrà più porzionare la fontina fuori Valle; è un pregio, è un difetto, perché per come...qualcuno lo sapeva? i Consiglieri lo sapevano, il mondo lo sapeva? Non lo so, io la butto lì, sul tavolo; però così, a mio avviso, non muoviamo la classifica nel settore. Grazie.