Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1313 del 15 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1313/XIII - Adesione ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità nell'ambito delle linee-guida delle politiche regionali in tema di disabilità. (Approvazione di un ordine del giorno)

Presidente - Riprendiamo i lavori che avevamo sospeso stamattina.

Siamo in discussione del punto 26 all'ordine del giorno; l'Assessore Lanièce ha illustrato l'oggetto che riguarda l'adesione ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità nell'ambito delle linee-guida delle politiche regionali in tema di disabilità.

Il Consiglio

Richiamata la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 26 dicembre 2006 e sottoscritta dal Governo italiano in data 30 marzo 2007;

Richiamata la legge 3 marzo 2009 n. 18 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità";

Richiamata la legge regionale 18 aprile 2008, n. 14 "Sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità";

Evidenziato che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità:

- mira a riconoscere i diritti della Persona in quanto tale, ribadendo il diritto di ogni individuo di essere innanzitutto bambino o bambina, uomo o donna, contrastando ogni forma di discriminazione diretta o indiretta e garantendo pari opportunità per tutti;

- afferma che "la disabilità è un concetto in evoluzione e che (essa) è il risultato dell'interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri";

Considerato che il testo della Convenzione è il risultato di un percorso di partecipazione attiva delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni alla formulazione dei principi enunciati e che, come riferito dal Dirigente del Servizio disabili, questo percorso ha caratterizzato l'approvazione della legge regionale 18 aprile 2008, n. 14 "Sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità";

Preso atto che la legge regionale 14/2008 ha fatto propri i principi fondamentali enunciati dalla citata Convenzione Internazionale, e in particolare i seguenti principi generali:

? rispetto per la dignità e l'autonomia individuale, in osservanza della libertà di scelta individuale, attraverso la programmazione di un sistema di interventi organico per l'estensione effettiva ad ogni persona dei diritti sociali di cittadinanza, con la corresponsabilità delle istituzioni pubbliche e degli organismi sociali, delle famiglie, dei singoli e delle formazioni sociali e la loro partecipazione per la costruzione a livello regionale e locale di una forte comunità solidale;

? non discriminazione e pari opportunità, attraverso l'attuazione di interventi personalizzati volti a prevenire e superare in modo flessibile stati di povertà, emarginazione ed esclusione sociale, a migliorare le opportunità di vita indipendente e a favorire l'assistenza a domicilio delle persone con disabilità fisica, sensoriale o psichica;

? piena ed effettiva partecipazione e inclusione all'interno della società, attraverso l'adozione di azioni dirette a prevenire e rimuovere le condizioni che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e il raggiungimento della massima autonomia possibile, anche attraverso misure volte ad agevolare la piena mobilità della persona con disabilità;

? accessibilità, attraverso la promozione di iniziative e interventi finanziari volti a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici pubblici, privati e dei luoghi aperti al pubblico, nonché all'acquisto di ausili, attrezzature e mezzi essenziali alla locomozione ad uso privato;

? accrescimento della consapevolezza e del rispetto dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, allorquando dispone la promozione e il sostegno ad attività di informazione e di sensibilizzazione della collettività volte a migliorare l'approccio culturale alla disabilità;

? diritto all'istruzione, laddove promuove il percorso educativo, scolastico e formativo, al fine di favorire la realizzazione del progetto di vita delle persone con disabilità, dalla nascita al compimento dei sessantacinque anni di età;

? diritto alla salute, attraverso la promozione di un'offerta di servizi coordinati e integrati per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle minorazioni attraverso interventi personalizzati, anche riabilitativi, per il recupero funzionale e il mantenimento delle capacità residue;

? diritto al lavoro, allorquando dispone la promozione e il sostegno, nel rispetto delle scelte dei singoli destinatari, dell'inserimento e della stabilizzazione nel lavoro dipendente delle persone con disabilità, nonché l'avviamento e il consolidamento di attività autonome da parte delle stesse, attraverso azioni di orientamento, formazione, inserimento e accompagnamento ad una positiva e stabile integrazione dell'ambiente di lavoro, anche in forma auto imprenditoriale;

? diritto alla partecipazione alla vita culturale, al tempo libero e allo sport, attraverso la promozione, tra l'altro, di azioni positive e progetti in collaborazione fra tutti gli attori sociali coinvolti o da coinvolgere diretti a prevenire l'isolamento e a superare stati di emarginazione ed esclusione sociale;

Atteso che, nell'ambito delle linee-guida delle politiche regionali in tema di disabilità, l'adesione ai principi della Convenzione, la quale ha individuato a livello internazionale nuovi percorsi per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, costituisce a livello regionale strumento di consolidamento dell'attenzione alla loro promozione e tutela nonché orientamento delle azioni;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 3702 in data 18 dicembre 2009 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2010/2012 con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, del bilancio di cassa per l'anno 2010 e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole sulla legittimità della presente proposta di deliberazione rilasciato dal dirigente del Servizio disabili dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lett. e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, e successive modificazioni;

Con le correzioni, al titolo ed al testo, apportate in sede di coordinamento formale ed annunciate dal Vicepresidente André Lanièce;

Visto il parere della V Commissione consiliare permanente;

Delibera

di aderire ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità nell'ambito delle linee-guida delle politiche regionali in tema di disabilità.

Presidente - È aperta la discussione generale. La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci, M. le Président.

La signature de la Convention sur les droits des personnes handicapées par l'Assemblée générale des Nations Unies, a marqué une étape décisive pour la reconnaissance internationale et la protection des droits des personnes handicapées. L'objectif de la convention, comme l'Assesseur l'a déjà très bien rappelé - et je n'irais pas m'étendre là-dessus -, est de permettre aux millions des personnes handicapées dans le monde de participer à la vie sociale de leur pays de la manière aussi autonome et complète que possible; mais, d'après nous, la bataille pour la reconnaissance des droits des personnes handicapées est quelque chose qui va bien au-delà de l'intérêt que nous devons porter tous, nous, les politiciens en particulier, aux personnes atteintes par un déficit. Lutter en faveur des personnes handicapées pour la reconnaissance de leurs droits, pour leur pleine intégration signifie faire progresser la société toute entière. Chaque progrès en faveur du handicap est un avantage pour tous.

La convention cherche en effet à modifier l'attitude envers le handicap et la façon dont on l'approche pour adopter une attitude, une démarche qui privilégie les droits de l'homme. On n'entend plus envisager les personnes handicapées comme si elles constituaient un problème à résoudre, mais comme des citoyens, des membres libres et égaux de la société. Par conséquent cette convention se démarque de l'ancienne approche pour considérer des personnes handicapées comme des membres actifs de la communauté, libres de défendre leurs droits, de mener une vie indépendante, de faire des choix et d'apporter leurs contributions à la société. Un aspect important est constitué par le fait que la convention ne définit pas le handicap, elle reconnaît que la notion de handicap est une notion qui évolue et que le handicap résulte de l'interaction entre les personnes qui présentent des incapacités et les barrières comportementales et environnementales qui font obstacle à leur pleine et effective participation à la société.

Notre rôle de législateurs doit tendre à éliminer ces barrières comportementales et environnementales. Il s'agit d'un discours culturel d'abord et, pour ce faire, comme l'a justement rappelé l'Assesseur, il est fondamental d'écrire des bonnes lois comme l'a déjà fait notre Région, mais nous aurions tort de nous arrêter là, car les principes généraux contenus dans l'article 3 de la convention, notamment le respect de la dignité intrinsèque, de l'autonomie individuelle, la non discrimination, la participation et l'intégration pleine et effective à la société, le respect de la différence et l'acceptation des personnes handicapées comme faisant partie de la diversité humaine et de l'humanité, l'égalité des chances, l'accessibilité, et cetera, devraient être toujours bien présents dans notre esprit, être presque une toile de fond, une conscience de fond et marquer, en conséquence, toutes nos décisions politiques, même celles qui ne vont pas concerner directement le handicap. Je pense par exemple aux moyens de transport, à la construction des bâtiments publics, routes, trottoirs, à toutes ces œuvres pour la construction et la programmation desquelles il faut avant tout qu'il y ait une conscience de fond, qui est celle qui à mon avis est synthétisée dans la notion de construire et programmer en fonction du handicap, ça veut dire construire et programmer pour tous et donc même pour les personnes handicapées.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Come è noto e come è già stato ricordato questa mattina, il 13 dicembre 2006, dopo cinque anni di elaborazione da parte di un comitato specifico delle Nazioni Unite, è stata approvata all'unanimità dall'Assemblea generale dell'ONU la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità che, secondo l'OMS, interessa circa 650.000.000 di persone nel mondo.

Il 30 marzo 2007 l'Italia, come altri 81 paesi, è stata fra i primi firmatari della convenzione; il 3 maggio 2008 la convenzione e il relativo protocollo sono entrati in vigore a seguito della ratifica da parte di 20 nazioni aderenti all'ONU. La convenzione infatti, come qualsiasi trattato internazionale, ha bisogno di essere ratificata con apposita legge parlamentare approvata dall'Italia il 3 marzo 2009.

La convenzione costituisce un importante obiettivo raggiunto dalla comunità internazionale, in quanto in materia di disabilità non esisteva uno strumento internazionale vincolante per gli Stati, se si escludono le regole standard dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sulla disabilità risalenti al 1993, prive però di efficacia vincolante. Il raggiungimento di tale obiettivo dà concretezza a quella che era un'utopia delle persone con disabilità, l'utopia di essere, di esistere, di vivere alla pari delle opportunità di tutti. La convenzione non introduce nuovi diritti, ma si prefigge lo scopo di promuovere, proteggere, assicurare alle persone con disabilità il pieno ed uguale godimento del diritto alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità, alla libertà di espressione e, in generale, alla partecipazione attiva alla vita politica e sociale. Insomma un primo trattato di ampi contenuti sui diritti umani del XXI secolo, la prima convenzione ad essere aperta alla firma di organizzazioni e organismi internazionali e di organizzazioni non governative (ONG) nonché il primo strumento giuridicamente vincolante, come dicevo.

Il documento si richiama "ai principi proclamati nello statuto delle Nazioni Unite, che riconoscono la dignità e il valore connaturati a tutti i membri della famiglia umana e i diritti uguali e inalienabili come fondamento della pace e della giustizia nel mondo". Con i suoi 50 articoli si riferisce a tutti gli aspetti relativi alla tutela e alla promozione dei diritti delle persone con disabilità, che sono considerati a tutti gli effetti all'interno dei diritti umani. Una convenzione che mette in luce l'importanza della parola dignità, un documento che vuole cambiare radicalmente il modo di affrontare il tema dei diritti e dell'uguaglianza delle opportunità per le persone svantaggiate; non atteggiamenti compassionevoli, ma dignità e tutela.

In questi ultimi 10 anni grandi passi in avanti sono stati compiuti in questa direzione dal nostro paese e dalla nostra regione; il cammino certo è positivo, ma ricordando questo, cerchiamo anche di riflettere su quello che è lo stato delle situazioni rispetto ai tanti provvedimenti assunti e alle risorse finanziarie impegnate. Ci sono leggi bellissime, dalla "68" alla "104" a livello nazionale o alla nostra del 2008 sul sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità, e ringrazio l'Assessore Lanièce per la relazione offerta al Consiglio regionale sugli interventi messi in atto nella nostra regione. Una fotografia esauriente sull'impegno profuso dalla Valle d'Aosta, volto a garantire i diritti delle persone con disabilità; però la disabilità non è un problema di leggi, ma di cultura, la disabilità non è solo problematiche, ma quotidianità. Le persone con disabilità non sono portatori di problematiche, non sono neanche un gruppo; sono persone unite da parametri genericamente uguali, non vogliono privilegi, ma pari opportunità, non un posto di lavoro perché sono disabili, ma perché hanno una professionalità. La convenzione ci dà la possibilità di partire da una nuova visione che può aiutarci a comprendere queste differenze nelle differenze.

Ma che fine ha fatto questa nuova visione nella preparazione della manovra finanziaria in discussione o nei lavori parlamentari di questi mesi? Vedete, cari colleghi, come è facile ratificare trattati internazionali e poi dimenticarli in qualche cassetto, quando a tutti i costi si deve fare cassa... ecco perché il 7 luglio scorso sono scese in piazza, a Montecitorio, a Roma, sotto il solleone, le associazioni dei disabili: FAND, Federazione Associazione Nazionale delle persone con Disabilità e FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap.

Sappiamo che c'è stato il tira-molla sugli emendamenti che hanno riguardato l'innalzamento della percentuale di invalidità necessaria per la concessione dell'assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali, disoccupati ed indigenti. Non conosco la correzione apportata che è definita dalle associazioni come ulteriormente iniqua, perché creerebbe una discriminazione fra le persone affette da una sola minorazione rispetto a quelle affette da varie patologie. Ancor più brutto e devastante, dicono i presidenti delle associazioni, è il subdolo intervento che modifica le condizioni medico-legali per l'accesso alle indennità di accompagnamento.

Come poi non ricordare gli attacchi...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

...non conosco com'è l'ultima versione, ho letto la modifica contenuta rispetto all'aumento dell'indennità, ma non ho letto nulla a proposito sulla questione delle commissioni mediche.

Come poi non ricordare gli attacchi del Ministro Brunetta alla legge n. 104, anche questo non è un refuso, o alla minaccia del blocco totale della legge n. 68/1998, l'assunzione obbligatoria delle persone con disabilità, o ancora all'inclusione scolastica compromessa dalle misure del Ministro Gelmini... tutto ciò non risponde all'impegno che il nostro paese si è assunto nel ratificare la Convenzione ONU. Il diritto ad una vita dignitosa delle persone con disabilità si conquista, certo, con la mobilitazione, ma anche attraverso il coinvolgimento dell'intera cittadinanza su temi che riguardano il sistema di relazioni umane e di convivenza civile, e in questo caso come non ricordare una notizia apparsa in questi giorni sulla stampa del 16 giugno scorso, una denuncia su un fatto gravissimo avvenuto in una spiaggia ad Ostia con l'allontanamento di una bimba Down dalla spiaggia stessa?

Nella direzione dell'informazione, della conoscenza e della cultura credo sia stato utile chiamare il Consiglio regionale ad occuparsi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, così come è stata utile la programmazione del seminario organizzato il 3-4 giugno scorso sulla convenzione stessa dalle organizzazioni delle associazioni disabili della Valle d'Aosta. Il confronto e l'informazione sono elementi necessari per recuperare un forte ritardo culturale nella società e nella politica.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

Procediamo prima all'esame dell'ordine del giorno a firma di tutti i gruppi consiliari.

La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Semplicemente per illustrare brevemente l'ordine del giorno e per dare un po' di concretezza a questa dichiarazione di principi che, a mio avviso, si è fatto bene ad introdurre come linee-guida dell'azione dell'Amministrazione regionale.

Questo è un piccolo ordine del giorno che come obiettivo ha solo quello di dare un po' di concretezza su una piccola questione, anche futile per certi aspetti, ma la vita delle persone è fatta anche di aspetti futili ma che riguardano la libertà individuale.

Siamo tutti consapevoli che la Valle d'Aosta in questo settore fa molto rispetto alla media delle Regioni italiane e soprattutto spende molto, ma bisogna essere consapevoli anche che si può fare di più, e soprattutto si può spendere meglio.

A mio avviso non è tanto una questione di solidarietà, come spesso viene presentata, le solidarietà sono più o meno pelose a volte, e poi fare la solidarietà con i soldi altrui è molto semplice.

L'obiettivo di questi sostegni deve essere l'emancipazione dell'individuo, è una questione di libertà, di uguaglianza e di civiltà, non tanto una questione di solidarietà.

In questo senso è mettere l'uomo e la persona al centro dell'azione politica con l'obiettivo di raggiungere un individuo libero e responsabile che poi è l'obiettivo, tornando alla politica, del federalismo, perlomeno del federalismo personalista.

Tornando all'ordine del giorno, che non è altro che una piccola questione, ma che dal punto di vista della libertà personale può avere un effetto interessante, una parte importante della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità riguarda la mobilità personale. L'articolo 20 della Convenzione sottolinea l'importanza di introdurre delle misure efficaci a garantire alle persone con disabilità la mobilità personale con la maggiore autonomia possibile, facilitando alle persone con disabilità una mobilità nei modi e nei tempi da loro scelti e a costi accessibili. L'Amministrazione regionale già fornisce un servizio di trasporto ad hoc per i disabili; l'idea di questo ordine del giorno è legata ad ampliare questi servizi anche in orari e in momenti che attualmente non riguardano questo servizio: mi riferisco, nel caso specifico, al servizio di trasporto notturno "Allô Nuit" che, al momento, non è utilizzabile dalle persone con disabilità motoria.

L'ordine del giorno impegna l'Assessore - ove possibile - ad ampliare i servizi pubblici di trasporto alle persone disabili, nel senso non tanto di predisporre un servizio ad hoc, quanto un servizio per tutti senza distinzione, anche per i disabili.

In questo senso si propone l'estensione del servizio del trasporto a chiamata serale nel sub-bacino Aosta e cintura anche per il trasporto delle persone disabili, introducendo nelle clausole della convenzione fra la Regione e la società aggiudicataria la presenza di almeno un'automobile allestita per il trasporto anche delle persone disabili.

L'obiettivo è di fornire un servizio per tutti anche per le persone disabili, ma non orientato essenzialmente a quel tipo di trasporti. È un intervento che orienta il mercato, ma non interviene per un trasporto limitato essenzialmente al trasporto dei disabili.

Ringrazio i colleghi per aver aderito a questo ordine del giorno e in particolar modo l'Assessore che si è preso l'impegno, speriamo al più presto, anche prima del 31 dicembre (quando scadrà la convenzione), ad attuare questo piccolo intervento, ma che può rappresentare un'offerta in più e una maggiore libertà per tutti.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Richiamata la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 26 dicembre 2006;

Evidenziato l'articolo 20 (Mobilità personale) della sopraccitata Convenzione: "Gli Stati Parti adottano misure efficaci a garantire alle persone con disabilità la mobilità personale con la maggiore autonomia possibile, provvedendo in particolare a:

a) facilitare la mobilità personale delle persone con disabilità nei modi e nei tempi da loro scelti ed a costi accessibili;"

Sottolineata l'importanza della mobilità personale per l'integrazione sociale e la qualità della vita delle persone;

Ricordato il servizio di trasporto a chiamata notturna "Allô Nuit", servizio integrativo dei normali servizi di linea, "atto a garantire una copertura del servizio pubblico anche in orari nei quali lo stesso risultava del tutto mancante" (come riportato nella delibera istitutiva del servizio);

Constatato che tale servizio continua a risultare del tutto mancante per le persone con disabilità motoria;

Impegna

l'Assessore regionale competente:

- ad operare al fine di realizzare, ove possibile, un servizio di trasporto pubblico effettivamente per tutti, senza distinzioni;

- a proporre l'estensione del servizio di trasporto a chiamata serale e notturno, nell'ambito del sub-bacino "Aosta e cintura", anche alle persone con disabilità motoria introducendo nelle clausole della Convenzione tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta e la società aggiudicataria, in scadenza il 31/12/2010, la presenza tra le vetture di almeno un automezzo allestito per il trasporto anche delle persone con disabilità motoria.

F.to: Bertin - Salzone - Rigo - Lattanzi - Empereur - La Torre

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'atto che, ripeto, ha per oggetto non l'adozione, ma l'adesione ai principi della convenzione, quindi si delibera di aderire ai principi della convenzione:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.