Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1307 del 15 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1307/XIII - Inizio della discussione congiunta del rendiconto 2009 e dell'assestamento del bilancio 2010.

Président - Avant d'aborder le point à l'ordre du jour, je vous annonce qu'a été déposée une proposition d'ordre du jour reliée à l'objet n° 95: "Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale. Abrogazione di leggi regionali".

Collègues, comme d'habitude on fera une discussion unique et après il y aura une votation distincte.

La parole au rapporteur, le Conseiller Rosset.

Rosset (UV) - Merci, M. le Président.

Chers collègues, l'analyse du compte générale et du rajustement du budget prévisionnel de la Région nous offre l'opportunité à cette époque de l'année de vérifier l'état des lieux par rapport aux ressources engagées et à la réalisation des interventions programmées. Il s'agit de deux instruments financiers par lesquels nous pouvons faire le point de la situation sur l'action politique et administrative du Gouvernement régional suite aux décisions qui ont été assumées par le vote de notre Assemblée. Tout comme le budget prévisionnel et la loi de finances, le compte général et le rajustement du budget représentent deux moments parmi les plus saillants de la vie administrative et économique de notre région, en considération aussi de l'importance des chiffres et des interventions qui donnent de la substance à ces deux mesures législatives.

Sarebbe, tuttavia, miope da parte del relatore limitarsi alla "routine", alla quale peraltro dedicherò debitamente una parte della mia relazione, in ossequio al ruolo di illustrazione e spiegazione del provvedimento a beneficio dei colleghi e della popolazione, essendo, comunque sia, questa materia finanziaria estremamente ostica e tecnicistica.

Ricordo che questo rendiconto è l'ultimo rendiconto adottato secondo le regole novellate dalla riforma dell'ordinamento contabile della Regione introdotte con la legge regionale n. 30/2009 ad agosto dello scorso anno. L'esame di questi due disegni di legge non può prescindere dal contesto socio-economico attuale e dagli interventi legislativi che si profilano sullo scenario politico ed economico nazionale. Questo passaggio del tutto usuale nel contesto complessivo e annuale della manovra finanziaria per il 2010 avviene quest'anno in un duplice contesto: federalismo fiscale e decreto legge in materia economico-finanziaria (una sorta di finanziaria suppletiva). Per cui se l'articolato nel suo insieme può inquadrarsi nel solco della normalità - la finanziaria regionale tiene infatti conto dell'assestamento a completamento di decisioni gia assunte - quest'anno non si può in premessa non rimarcare la delicatezza della situazione con il rischio del venir meno di determinate certezze.

Il contesto nazionale e internazionale, già caratterizzato dalla crisi e, al di là della manovra economica in atto, con all'orizzonte l'avvicinarsi di una riorganizzazione dello Stato italiano in senso federale, sicuramente richiederà particolari sacrifici anche alla Regione Valle d'Aosta. La crisi "morde" anche nella nostra regione come mostrato da diversi indicatori e già oggi dobbiamo guardare al futuro, consapevoli della necessità di un'azione compartecipata agli sforzi di risanamento; proprio per la delicatezza di questa fase, sarà importante proseguire quel cammino di collaborazione e di stretto contatto tra i Parlamentari valdostani, l'Esecutivo regionale, il Consiglio regionale e la II Commissione per capire se e come questo momento difficile potrà incidere non solo ovviamente, come è nostro interesse, sulla "tenuta" della nostra economia, ma anche sulla fiscalità e, di conseguenza, sugli introiti del nostro riparto fiscale. Occhio di riguardo che deve ovviamente tenere conto delle novità, non si può non citare - ma immagino che risulterà qualcosa dal dibattito odierno - la sempre esistente preoccupazione sulla rigidità del "patto di stabilità", che congela anche nel nostro bilancio cospicue risorse finanziarie, che avrebbero certo il vantaggio di movimentare l'economia e di consentire investimenti utili e necessari.

Il rendiconto generale dell'anno 2009 presenta complessivamente un avanzo di amministrazione di circa 277.000.000 di euro, con una contrazione di circa 125.000.000 rispetto al 2008 quando l'avanzo era di 402.000.000. Nella gestione di competenza, ovvero la differenza tra le entrate accertate e le spese impegnate al 31 dicembre 2009 fa registrare un risultato negativo di 239.000.000 di euro, ampiamente compensati dall'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2008 applicato al bilancio 2009 comportando un avanzo di gestione della competenza di 159.000.000. Il risultato d'amministrazione è spiegato dall'avanzo di competenza (pari a 159 milioni di euro) a cui si aggiunge il risultato della gestione dei residui.

Per quanto riguarda la parte entrate, dall'analisi del rendiconto emerge che complessivamente le previsioni definitive del 2009 superano del 10 per cento la previsione iniziale, ciò è dovuto in gran parte all'iscrizione dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2008. Questo aumento non si traduce in una maggiore disponibilità di risorse in quanto l'avanzo di amministrazione non ha una dimensione di cassa e il mutuo non è stato attivato. Le risorse su cui la Regione può contare fanno riferimento agli accertamenti che appaiono in lieve calo rispetto all'anno 2009 (esattamente il -3,49 per cento); questo è dovuto principalmente al nuovo riparto tra la Casa da gioco e la Regione e all'esenzione del 25 per cento del carico IRAP. La capacità di riscossione, rispetto agli accertamenti finali, si è attestata attorno al 77 per cento, in leggero miglioramento rispetto all'anno precedente quando si assestò al 76 per cento, confermando il netto miglioramento rispetto all'anno 2008.

Passando al versante delle spese, va evidenziato lo scostamento complessivo tra previsioni iniziali e definitive, al netto delle contabilità speciali, del 14,5 per cento, laddove gli impegni rappresentano quasi 1'88,5 per cento delle previsioni definitive. La capacità di pagare, vale a dire la capacità di concludere l'intero procedimento della spesa nel corso dell'esercizio, registra un miglioramento rispetto all'anno precedente con un rapporto tra somme impegnate e somme pagate che passa dal 72,72 per cento al 73,19 per cento.

I residui attivi, relativi agli esercizi precedenti e in carico al 1° gennaio 2009, ammontano a circa 1.218.000.000 di euro. Il 50 per cento di tale importo è stato riscosso nel corso del 2009, mentre 1'1 per cento è stato eliminato per accertata insussistenza o inesigibilità. Resta da riscuotere quasi il 49 per cento del volume dei crediti, che risulta equivalente a 600.000.000 di euro circa, che sono riferiti in massima parte al titolo primo, ossia alle quote del riparto fiscale.

Per quanto riguarda invece i residui passivi, al 1° gennaio 2009 risultano pari a 922.000.000 di euro circa e di questi quasi il 39,8 per cento è stato pagato durante la gestione 2009. Sono stati trasferiti all'esercizio 2010 quasi il 47 per cento di tali residui e sono stati eliminati per perenzione amministrativa quasi il 9,5 per cento. Il volume dei residui passivi nell'esercizio finanziario 2009 ha registrato una diminuzione rispetto all'anno precedente di circa 22.000.000.

Sui redditi attivi e passivi credo che i revisori dei conti potranno sicuramente approfondire la problematica, avendo fatto un attento lavoro di ricognizione.

Proseguendo, per quanto riguarda il disegno di legge n. 98, relativo alla destinazione dell'avanzo di amministrazione, l'obiettivo degli interventi adottati è quello di favorire un utilizzo corretto e coerente delle risorse adeguando alcuni stanziamenti alle effettive esigenze di spesa emerse successivamente all'approvazione del bilancio 2010. La finalità è quella di destinare l'avanzo di amministrazione registrato in seguito alla chiusura dell'esercizio finanziario del 2009; nel contempo si apportano le modifiche alle disposizioni legislative in vigore per un adeguamento delle spese previste a bilancio rispetto agli obiettivi stabiliti in precedenza.

Sono 3 i capi in cui si articola questo disegno di legge regionale, per complessivi 38 articoli.

Il capo I rettifica la consistenza dei residui attivi e passivi e aggiorna il fondo iniziale di cassa, mentre il capo II rappresenta di fatto la manovra finanziaria con la quale si accompagna l'assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e con cui si adeguano le autorizzazioni di bilancio agli obiettivi di politica economico-finanziaria. È invece il capo III ad occuparsi della determinazione della variazione al bilancio di previsione 2010 e per il triennio 2010/2012. L'avanzo di amministrazione dell'esercizio finanziario 2009 è di 277.000.000 di euro, a cui si aggiunge un'autorizzazione alla sottoscrizione di un prestito di 143.000.000 nel triennio, di cui 45 nel 2010. La serie di interventi che stiamo analizzando mettono a disposizione risorse in settori determinanti per il sistema socio-economico valdostano e che consentono un'articolazione della spesa capace di produrre risultati significativi e facilmente valutabili dalla popolazione.

Non citerò tutti gli interventi, ma scorrendo brevemente i principali settori toccati dalla manovra di assestamento, vanno sottolineati in particolare i seguenti interventi:

- l'impegno, in questo momento di particolare crisi economica, nel sostegno alle famiglie e alle imprese attraverso lo stanziamento di 20 milioni nei fondi di rotazione per i mutui; a questi si aggiunge il rifinanziamento delle leggi regionali n. 1/2009 e n. 4/2010 a sostegno dei costi dell'energia elettrica per le utenze domestiche;

- simile impatto avrà l'aumento di 1.900.000 di euro del piano regionale di politica sociale;

- nell'ambito del settore "Sviluppo economico regionale" per gli interventi di ricerca e sviluppo nel settore industriale di cui alla legge regionale n. 84/1993 sono assegnati 5.000.000 e nel settore dell'energia viene rifinanziata la legge regionale n. 3/2006, che prevede incentivi per gli investimenti finalizzati all'uso razionale dell'energia, con circa 2.300.000;

- il piano di interventi concernenti le strutture scolastiche trova un finanziamento di 88.000.000 di euro in sette anni;

- inoltre, particolare attenzione è rivolta agli enti locali: infatti l'articolo 5 ridetermina l'ammontare delle risorse finanziarie destinate al settore della finanza locale per l'anno 2010 attraverso l'utilizzo della quota ad esso vincolata dell'avanzo di amministrazione 2009 pari a 18.300.000 di euro.

Con l'adozione di questi due provvedimenti finanziari prosegue il percorso già tracciato in precedenza con l'approvazione del bilancio di previsione e della legge finanziaria nel solco del programma di legislatura, che rimane il nostro costante punto di riferimento e che orienta l'azione politico-amministrativa nel rispetto delle esigenze e dei bisogni manifestati dalla popolazione valdostana.

Termino questo intervento con la consapevolezza di aver trovato oggi una conferma delle indicazioni già tracciate in sede di bilancio e di finanziaria, per proseguire con rinnovato impulso il cammino del programma che la maggioranza si è data per mettere in campo strumenti improntati al realismo, in quanto devono necessariamente fare i conti con le contingenze derivanti da una situazione economica generale che purtroppo continua ad offrire segnali poco incoraggianti anche e soprattutto sotto il profilo dell'occupazione. Proprio in tale prospettiva, va ribadita l'importanza di sostenere in termini sostanziali i settori produttivi con mezzi e risorse adeguate con l'obiettivo generale di favorire la crescita della produttività oltre che dei livelli occupazionali e in definitiva per garantire migliori condizioni di vita e di lavoro ai cittadini valdostani. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Salzone pour illustrer le rapport des réviseurs aux comptes.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Prima di sintetizzare la relazione dei revisori dei conti, voglio ringraziare i colleghi che hanno contribuito assieme alla struttura che ha collaborato in modo particolare sia sulla metodologia, sia sull'analisi dei dati che abbiamo ricercato. Vorrei fare in modo particolare un ringraziamento ai colleghi Chatrian e Crétaz, ci siamo riuniti per l'esame del rendiconto generale per l'esercizio finanziario del 2009 e in forza del mandato ricevuto dal Consiglio regionale con delibera n. 1064 in data 24 febbraio 2010. Abbiamo adottato una duplice metodologia di controllo basata sia sul controllo delle procedure, sia sul controllo delle operazioni.

Per quanto riguarda il controllo delle procedure di spesa, abbiamo analizzato le varie fasi della procedura dei pagamenti, mentre per il controllo delle operazioni sono stati estratti a campione due mandati per ciascuno dei seguenti ambiti di spesa: finanza locale, in particolare gli interventi concernenti il Fondo per speciali programmi di investimento; contributi per il commercio previsti dalla legge n. 19; contributi per il manto di copertura in losa dei tetti previsti dalla legge n. 13; contributi per gli impianti a fune previsti dalla legge n. 8. Inoltre, per quanto riguarda la parte entrata, sono stati esaminati a campione 4 residui attivi. Per ciascuna operazione estratta è stata verificata la correttezza delle procedure utilizzate ed è stata esaminata tutta la documentazione concernente le fasi dell'entrata e della spesa.

Come revisori, quindi, abbiamo esaminato gli atti e i documenti presentati a corredo del rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1° gennaio-31 dicembre 2009 redatto dall'Assessorato del bilancio e, in particolare, la documentazione descritta nella premessa. Abbiamo riscontrato la regolarità di tali atti e documenti, abbiamo esaminato in particolare il conto del Tesoriere corredato dalle reversali di incasso e dai mandati di pagamento, con le relative documentazioni. Abbiamo constatato che gli ordinativi di incasso riscossi corrispondono al totale delle riscossioni e che i pagamenti corrispondono all'ammontare dei mandati pagati ed emessi in esecuzione dei relativi atti amministrativi e contabili; abbiamo considerato che i mandati di pagamento sono regolarmente documentati anche per quanto si riferisce alle spese economali e alle spese per i pagamenti indiretti effettuati tramite l'economo regionale.

Visto l'elenco analitico dei residui attivi e passivi, le risultanze finali del rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1° gennaio-31 dicembre 2009 sono le seguenti: stato patrimoniale tra attivo e passivo un attivo netto patrimoniale di 2.074.000.000; per quanto riguarda la situazione di cassa e finanziaria:

- un fondo cassa alla chiusura dell'esercizio 2008 di 106.540.000;

- riscossioni effettuate nell'esercizio 2009 in conto competenza e in conto residui per un totale di 1.813.900.000;

- pagamenti effettuati nell'esercizio 2009 in conto competenza e conto residui per un totale di 1.703.000.000;

- un fondo cassa di chiusura dell'esercizio 2009 di 217.238.000;

- un ammontare dei residui attivi in conto competenza e in conto residui di 960.000.000;

- un ammontare dei residui passivi in conto competenza e residui di 900.000.000.

Queste voci producono un avanzo finanziario alla chiusura dell'esercizio 2009 di 276.651.984 euro.

Considerato che le entrate sono state accertate rispetto alle previsioni ammesse in relazione all'effettiva realizzazione degli accertamenti stessi e che le spese risultano impegnate entro i limiti degli stanziamenti complessivamente autorizzati e considerato, inoltre, che alle maggiori spese accertate sui capitoli di partite di giro fanno riscontro le corrispondenti maggiori entrate sui relativi capitoli (evito di leggerli), tutto ciò premesso, dalla verifica effettuata, reputiamo coerenti le risultanze contabili derivanti dal conto consuntivo. Grazie.

Président - J'ouvre la discussion générale.

La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente. È sempre un momento importante... i due momenti come sono stati già ampiamente detti dal relatore... programmazione a fine anno legata al bilancio triennale e compte rendu nell'anno successivo... primo rendiconto della sua Giunta, Presidente Rollandin, vero e proprio. Lo scorso anno quando abbiamo fatto qualche considerazione sul rendiconto 2008... era un rendiconto non tutto suo, ma a cavallo fra due legislature, anche se su qualche dossier qualcosa era cambiato.

Una piccola premessa: ringrazio anch'io i colleghi che hanno partecipato... abbiamo partecipato insieme alla stesura dei revisori dei conti, procedura per la quale devo ringraziare gli uffici e tutta la struttura dell'Assessorato, perché ci siamo visti non solo più volte, ma abbiamo messo in campo una nostra piccola procedura, visto il ruolo, vista l'importanza e visto cosa era successo lo scorso anno in Consiglio regionale, abbiamo voluto mettere nero su bianco cosa volevamo ottenere dagli uffici. A campione abbiamo estratto il tutto e soprattutto su delle leggi ben mirate, anche per capire come funziona la macchina, oltre al discorso dei residui attivi e passivi e come la nostra macchina è in grado di liquidare, ma non solo... la procedura in sé. Diciamo che ci è servito a fare il punto della situazione, a vedere quanto è complessa; ieri parlavamo di difficoltà e di complicazioni, di difficoltà anche di relazione che c'è all'interno di ogni singolo assessorato o fra i diversi assessorati. Il risultato è stato che c'è un controllo vero e proprio da parte dell'assessorato competente, ci sembra che ci sia quella procedura che porta ad avere nell'Assessorato del bilancio il coordinamento dal punto di vista finanziario sia nelle entrate, sia nelle spese. Avevamo quindi un ruolo diverso, tant'è vero che la sintesi è stata coerente alle risultanze che i tecnici e le strutture ci hanno fornito.

Qualche considerazione su questo rendiconto, cercherò di fare un'analisi soprattutto politica, quindi non citerò grandi cifre. Il relatore ci ha illustrato molto bene in sintesi indubbiamente i grandi numeri del nostro bilancio, numeri sempre molto cospicui e interessati, ma molto frammentati che, messi insieme, sovente dicono poco o nulla. Magari ogni tanto possiamo anche disgregarli un po' per capire dove la nostra macchina è più lenta e dove la politica è stata in grado di dare delle risposte o di invertire la rotta. Presidente, sinceramente su questo rendiconto non vediamo il cambio di marcia da lei auspicato l'anno scorso e due anni fa, lo dico dal punto di vista politico, ma supportato anche dai numeri, perché, se fosse solo una nostra esternazione, non servirebbe a molto. Le diciamo questo, perché ci sembra in sintesi... poi le virgole sono state dette bene: 0,38 percento in più la capacità di spesa, 0,25 in meno per quanto riguarda altre poste, ma in sintesi il risultato è simile al rendiconto 2008.

Dove possiamo fare degli approfondimenti, delle disgregazioni? Li facciamo sulla capacità di spesa. Ieri più volte è stato detto: "i tempi sono lunghi, dobbiamo semplificare i procedimenti". Cerco di mettere in risalto solo due elementi - per non tediarvi - sul discorso finanziario e sul discorso dei numeri, suddivido le spese di investimento con le spese correnti. È stato detto che la capacità di spesa di questa Amministrazione nel rendiconto 2009 è intorno al 73 per cento, quindi ci sono circa 450.000.000 di euro per i quali non riusciamo a terminare la procedura, di conseguenza non si riesce a pagare. Un'altra cosa che l'Assessore ha detto in quest'aula è che la nostra macchina è stata più brava in questi due anni a liquidare nel momento in cui il tutto viene terminato. Torno indietro, spese correnti: riusciamo a liquidare totalmente intorno al 90 per cento, quindi la percentuale è molto più alta. Per quanto riguarda le spese di investimento, impegniamo l'82-83 per cento di quello che è stato messo a bilancio, una media abbastanza alta e si riesce a pagare a malapena il 49 per cento sulle spese impegnate. Questo ci dice che sul settore degli investimenti riusciamo a terminare le procedure un po' meno del 50 per cento, più della metà delle risorse inserite nel nostro bilancio e impegnate non riusciamo a pagarle durante l'anno. Ci dice molto bene la tabella disgregata dove questi soldi non riusciamo a farli arrivare direttamente alle aziende: soprattutto nel settore di sviluppo economico e nell'assetto del territorio e della tutela dell'ambiente. Anche questi dati poi dovremmo disgregarli, perché ci sono dei grandi lavori che sono diluiti nei diversi anni, ma la sintesi - mi ricordo la discussione lo scorso anno - è che la fotografia dell'anno scorso è identica a quella di quest'anno per quanto riguarda il titolo secondo. Mi sto soffermando sul titolo secondo, perché non vorrei tediarvi sul titolo primo, sulle spese correnti, nel momento in cui l'Amministrazione riesce ad impegnare più del 90 per cento e riesce a dare corso alla seconda parte, che è quella di terminare la procedura di capacità di spesa e poi di liquidare. Questo ci dice che nel momento in cui nelle previsioni iniziali... cito il settore forse trainante, quello che, a nostro avviso, soffre di più in questo momento di crisi, la cui ricaduta è occupazionale... sulle persone direttamente e sulle imprese... erano stati previsti 180.000.000 di euro, sono stati impegnati 160, ne abbiamo pagati 48. Mi fermo su questo settore: il secondo settore, lo sviluppo economico, quattro giorni fa su La Stampa grandi annunci: "La Valle d'Aosta è brava per quanto riguarda gli FSE", chapeau perché riesce ad organizzarsi e a dare corso ai finanziamenti nei 7 anni .

Ad oggi la sintesi che possiamo fare su questo rendiconto così importante... da una parte, le spese correnti, ma, dall'altra, gli investimenti... è inutile che iniziamo a discutere un rendiconto poco dinamico... il rendiconto "ferma la pallina" e fa la sintesi, diciamo, Presidente, con tantissime difficoltà, perché tante leggi di settore probabilmente iniziano l'iter procedurale e poi il pagamento segue negli anni successivi ma, dal punto di vista della liquidità e della disponibilità di spesa, la fotografia è identica a quella del 2008, dati alla mano, Presidente; vedo che lei non è d'accordo, ma questi sono i dati scritti nero su bianco! Stessa cosa succede nel settore assetto del territorio e tutela dell'ambiente, dove erano previsti 150.000.000 di euro, sono stati impegnati 119 e sono stati pagati (parlo sempre di spese di investimento) 66.000.000 di euro, la metà anche su questo altro settore. Questa è la fotografia reale ed è molto simile alla fotografia dell'anno scorso; Assessore, lo stesso dibattito che abbiamo affrontato l'anno scorso già in sede di rendiconto, lei ci spiegherà che tanti lavori sono suddivisi, le procedure vengono impegnate ... ieri parlavamo degli aiuti anticrisi nel settore agricolo: sono stati impegnati nel 2009, non siamo stati in grado di liquidarli tutti insieme nel 2009, erano stati inseriti come settore anticrisi e a luglio-agosto 2010 saranno liquidati e arriveranno ai fruitori e al comparto. Questo ci dice che la capacità di dare corso alle procedure in maniera più pragmatica e semplificata all'interno dell'amministrazione potrebbe - uso il condizionale - in questo momento dare fiato e dare liquidità nei diversi settori, ma in quali? Nei settori produttivi, in quei settori dove in questo momento... ne abbiamo parlato di nuovo anche ieri sul costo del lavoro, sulla difficoltà creditizia, di avere della liquidità, ebbene abbiamo il tesoretto, ci sono le liquidità, ma probabilmente trovate... troviamo insieme il modo di fare arrivare, nel momento in cui le scelte sono state fatte, a maggior ragione nel settore sviluppo economico e nel settore tutela dell'ambiente e lì immagino che siamo tutti d'accordo... cerchiamo di dare corso e terminare il procedimento conclusivo per far arrivare la liquidità.

Un'altra considerazione che vorrei fare è sul discorso del fondo cassa, anche su questo lo scorso anno c'era stato un confronto con l'Assessore, mi ricordo che l'anno scorso il fondo cassa era triplicato da 35.000.000 a 100.000.000 di euro, il fondo cassa al 31 dicembre 2009 mi sembra che si attesti intorno a 200.000.000 di euro. Faccio una considerazione generale: quali sono le motivazioni principali perché al termine dell'anno una liquidità così cospicua è nell'angolino all'interno della nostra Amministrazione... qualche dubbio legato soprattutto alle spese di investimento: non è che tutti gli sforzi vengono fatti magari in altri settori! in altri milieux, o forse questa macchina ogni tanto non ha il coordinamento politico come potrebbe o dovrebbe avere, non solo da parte sua, Presidente, ma da tutti i dicasteri. Questo passatemelo come dubbio dal punto di vista politico: che ogni tanto magari uno cerca di concentrare gli sforzi su altre cose, su altri temi e magari si potrebbe dare corso in maniera migliore ad un procedimento e soprattutto far funzionare questa macchina un po' meglio. Legato al fatto che si parlava ieri... il peso, l'importanza del rendiconto, ma non solo del rendiconto in senso finanziario di questa pubblica amministrazione valdostana.

Detto questo, qualche considerazione sull'assestamento. Un assestamento importante come risorse: intorno ai 150.000.000 di euro, 110 più 45.000.000 di euro di apertura di un nuovo indebitamento, anche perché gli altri 160 erano già stati utilizzati, quindi dobbiamo per default sottrarli. In sintesi, ci sembra un assestamento puntuale, persino esageratamente puntuale e ci sembra che ci sia un principio molto chiaro di deroga: dall'articolo 10 all'articolo 14 in deroga alla legge n. 48/1995 e poi ci sono gli investimenti mirati che partono dall'edilizia scolastica, all'interno ci sono anche delle strutture che avevamo oltretutto sollecitato, non solo il loro inserimento, ma forse non è sufficiente inserirlo solo in finanziaria, Presidente, ma, come lei ben sa, per "dare gambe" ad un processo così lungo... su tanti fabbricati siamo a malapena al progetto preliminare, forse neanche di fattibilità, ecco che le chiedo di seguire attentamente... sapendo che ci sono le due direzioni: quella politica e quella amministrativa, altrimenti si fanno gli assestamenti, si fanno le finanziarie e poi non si "danno gambe" alle idee che si sono messe in campo. Dico "principio di deroga", perché proprio dall'articolo 10 all'articolo 14 si va in deroga alla legge n. 48/1995, che è il Vangelo della finanza locale. Le diciamo allora, Presidente - senza entrare nel dettaglio di ogni singolo caso, perché non vorremmo entrare in discussioni sterili - che noi non siamo tanto a favore delle deroghe; nel momento in cui c'è un'impostazione, c'è un provvedimento, preferiremmo di più un confronto diretto e franco su una modifica di legge, l'impianto messo in campo 15 anni fa è obsoleto, come è stato detto ieri per la legge n. 45, va modificato, non crediamo più in una finanza locale distribuita con dei criteri diversi, ma preferiamo una finanza più creativa e più legata ai rubinetti e quanto meno ne discutiamo in maniera franca a livello di Consiglio regionale e così capiamo perfettamente dove le risorse vanno allocate, perché sommando i 90.000.000 di euro dell'edilizia scolastica ai 30.000.000 di euro dei parcheggi... non sono assolutamente impegnati direttamente in questo assestamento, ma una buona fetta indirettamente inserita su questi due grandi... chiamiamoli titoli o capitoli!

Su questo assestamento - al quale non voteremo contro, la nostra posizione sarà di astensione - chiederemmo allora, dal punto di vista politico, se il suo Governo decide che l'impostazione messa in campo 15 anni fa per i nostri enti locali - qui ci sono tantissimi ex sindaci - è obsoleta e non risponde più probabilmente ai requisiti ai quali rispondeva 15 anni fa, preferiremmo nel prosieguo un intervento legislativo di modifica, in modo che i governi degli enti locali sappiano che le procedure e le modalità sono diverse. Ci sembra proprio che su tale assestamento si vada in una direzione neanche tanto naïf, ma molto rubinettiana, nel senso: facciamo questo piccolo intervento, partiamo da Pont-Saint-Martin in deroga alla legge n. 48/1995 e "diamo gambe" ai desiderata eventuali degli enti. Su questo chiediamo un dibattito dopo la pausa estiva, perché se da parte della maggioranza o del Governo c'è tale volontà, forse è meglio metterla nero su bianco, un reale e franco dibattito politico e che quanto meno il nostro modello valdostano sappia che la finanza locale va avanti in quella maniera e gli interventi di peso che fanno passare un comune o una località di serie A o di serie B... a quel punto sia chiaro che possiamo concretamente fare un dibattito su quali potranno essere un domani le scelte.

Un'ultima considerazione. Sull'assestamento abbiamo registrato l'apertura per quanto riguarda le funivie Monte Bianco, ci sembra che ci sia la disponibilità finanziaria: su questo chiederemo qualche ragguaglio al Presidente, visto che ieri sulle grandi opere, all'interno di quella intesa, c'è anche l'eventuale finanziabilità di tale struttura. In questo assestamento mi sembra ci sia la disponibilità finanziaria di ulteriori 43.000.000 di euro; non capiamo bene qual è lo sviluppo, nel senso che oggi, se sarà approvato questo assestamento, si darà corso ad un ulteriore finanziamento di 43.000.000 visto che c'è un appalto già in essere e nell'intesa c'è invece una volontà da parte del Ministero di eventualmente pagare o mettere sul campo delle risorse nazionali al posto di quelle valdostane. C'è una neanche troppo piccola differenza, vorremmo sentire dal Presidente qualche ragguaglio in merito.

Termino dicendo che, a nostro avviso, il rendiconto è la fotografia inquadrata del rendiconto 2008, poi ascolteremo le considerazioni del Governo regionale, dal punto di vista politico, non notiamo nessun cambio di marcia. Grazie.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres interventions en discussion générale? Je ferme la discussion générale.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Ringrazio il relatore per il rapporto dettagliato e puntuale sulle cifre di questo assestamento. Ci riserviamo, come Governo, di dare, se ci saranno nel prosieguo dell'esame dei singoli articoli dei quesiti specifici, delle risposte puntuali. Le osservazioni del collega Chatrian - che ha evitato un'analisi sulle singole cifre, ma ha fatto un intervento di carattere politico - meritano di conseguenza alcune risposte politiche. Il fatto che abbia definito l'intervento del collega di carattere politico non è volto a diminuirne l'importanza, anzi è un complimento, ma non possiamo condividerne i contenuti. Capisco la sua posizione, il fatto di essere all'opposizione, quindi qualcosa di negativo bisogna trovare, anche se oggettivamente è difficile, leggendo questi documenti, andare a fare delle critiche oggettive.

Il concetto del "cambio di marcia" e che "Nulla è cambiati" sul 2008... mi pare che queste siano delle affermazioni un po' demagogiche e propagandistiche, perché - non so se volutamente o meno - il collega Chatrian non ha tenuto conto dello sforzo importante che si legge all'interno di tale consuntivo dei provvedimenti anticrisi che questa Amministrazione, condivisi da tutto il Consiglio regionale, ha messo in atto. A grandi cifre, senza entrare nel dettaglio, questi provvedimenti incidono per circa 100.000.000 di euro nel consuntivo del 2009 e queste non sono state previsioni quando abbiamo fatto il bilancio 2009, no, questi sono stati finanziamenti veri, erogati alle famiglie, alle imprese, che hanno pesato sul bilancio del 2009 per circa 100.000.000; per il dettaglio, se vuole, le farò avere la tabella.

Direi che in una situazione complessa come quella che stiamo vivendo, a livello regionale, nazionale e internazionale, il fatto di aver messo in atto in un bilancio, che chiude con rigore e con dei conti in regola, dei provvedimenti che hanno permesso alle famiglie, da un lato, e alle imprese, dall'altro, di superare questa situazione complessa... riteniamo che questa sia stata la priorità di tale bilancio. È difficile fare un bilancio di rilancio dell'economia quando a livello nazionale e internazionale ci sono delle manovre che vanno nella direzione non solo di non rilanciare l'economia, ma di faticare a tamponare una situazione deficitaria dei bilanci stessi. Mi pare che questo consuntivo sia la fotografia di un modo di operare serio, concreto, preciso, per certi versi, condiviso dalla quasi totalità del Consiglio. Non si può fare l'analisi di tale rendiconto senza considerare questi 100.000.000, che sono stati destinati a sostegno dell'economia e, per certi versi, sottratti ad ipotetici interventi di sviluppo, e qui mi collego all'altro ragionamento non molto corretto dal punto di vista dell'analisi politica sui tempi lunghi, capacità di spesa, pagamenti lavori, liquidazione.

Se correttamente vengono analizzate le tabelle, lasciamo perdere la capacità di liquidazione, che è sotto gli occhi di tutti: quando a livello nazionale ci sono gli istituti di credito che non finanziano più l'anticipo fatture, l'anticipo contratti, non finanziano più i crediti delle imprese che hanno per gli enti locali, qui paghiamo in 5 giorni.

Per quanto riguarda i pagamenti dei lavori impegnati, Chatrian ha fatto anche il dirigente regionale e sa bene che si deve impegnare per certi tipi di lavori l'intera somma e come cassa non si liquida nell'anno solare, perché se non arriva lo stato di avanzamento, non è sempre colpa dell'Amministrazione regionale: se quest'ultima fa un appalto, e un'impresa non rispetta i tempi o ha dei tempi lunghi nella fase di presentazione degli stati di avanzamento, non è possibile liquidare prima che il lavoro venga svolto, quindi bisogna fare una distinzione fra quelli che sono i pagamenti ancora da effettuare sull'impegnato e bisogna fare un'analisi dettagliata se si vuole fare tale tipo di ragionamento. Questo non c'entra assolutamente nulla con la non capacità di spesa dell'Amministrazione, perché, quando impegniamo l'intera somma, operiamo correttamente, non facciamo un impegno di 100 per un lavoro che alla fine varrà 150.

Uno sforzo lo stiamo facendo dov'è possibile portare, soprattutto sui lavori, l'impegno calibrato maggiormente sui flussi di cassa in base all'andamento dei lavori, questo soprattutto per i grandi lavori. Per i lavori di modesta entità diventa difficile andare a calibrare su più anni, perché teoricamente l'impresa potrebbe ultimare il lavoro nell'arco dell'anno e tu non sei in grado di liquidarla, perché devi poi andare a fare la liquidazione nell'anno successivo. Bisogna, quindi, prestare attenzione, proprio andando nella direzione di quello che sosteneva prima il collega Chatrian, in questo momento di difficoltà, alle esigenze del mondo produttivo.

Spese correnti e spese di investimento: al di là del fatto che vi è una riduzione del rapporto spese correnti e spese di investimento, è vero, sono piccole percentuali, ma la cosa va letta nel suo contesto generale. Nel momento in cui noi, per il patto di stabilità, dobbiamo comprimere le potenzialità di spesa della Regione, è ovvio che questa compressione, nella possibilità di spendere, è prevalentemente legata alle spese di investimento. Diventa difficile portare tout court la compressione del patto di stabilità su tutte le spese correnti, quindi a maggior ragione questo dato positivo assume un significato molto importante e tutt'altro che irrilevante, perché, malgrado l'onere e l'impatto del patto di stabilità, abbiamo comunque una riduzione del rapporto fra spese correnti e spese di investimento.

La percentuale, pari al 44 per cento, dell'impegnato delle spese di investimento nel 2008 era inferiore, rispetto al 2009 in cui siamo arrivati al 49 per cento, quindi questi dati vanno letti in un contesto più generale e non focalizzando solo la percentuale, senza inquadrare quello che ha significato per l'economia della Regione esclusivamente per il 2009. Sulle deroghe mi sembra un po' strumentale, perché se uno legge l'articolo - ne cito uno a caso che puntualmente è stato evidenziato nell'intervento del relatore - 13 dell'assestamento... (per far capire al Consiglio che qua non c'è voglia di istituire di nuovo una politica del rubinetto). Il comma 2 dell'articolo dice: "gli immobili di cui al comma 1 di proprietà degli enti locali - quindi attenzione, finiamola! - sono riconosciuti di interesse regionale e i relativi interventi, oggetto di appositi accordi di programma fra la Regione e Comuni interessati, sono finanziati in deroga alla legge n. 48".

Allora se questo modo di procedere... e cito quello più importante che riguarda il piano di interventi nell'ambito dell'edilizia scolastica... ravvisa da parte degli enti locali tale tipo di criterio e di selezione per simpatia... a noi non sembra: a noi pare che questi siano interventi con una caratteristica formale di ente locale ma che siano anche di interesse regionale, questo chiarisce l'utilizzo del termine "deroga"! Non possiamo dire che il risanamento conservativo e parziale del complesso Saint-Bénin di Aosta sia un problema del Comune di Aosta! Il termine "deroga" allora ha solo questo significato.

Senza riprendere quello che ha già illustrato bene il relatore, che ringrazio per il suo intervento, come ringrazio il collega Salzone che insieme agli altri colleghi ha esaminato con attenzione e con la sua relazione ha certificato che i conti sono in regola, nonché tutte le strutture per il lavoro svolto, ritengo che questi due provvedimenti possano essere approvati da questo Consiglio, proprio perché sono la fotografia di un modo corretto di operare in un momento particolarmente difficile.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Come ha già fatto l'Assessore, credo sia corretto ringraziare chi è intervenuto su questa materia non sempre facile: il rendiconto e l'assestamento, che rischiano spesso di avere il difetto di concentrarsi su numeri che non sempre sono esaustivi della parte più politica che da questi emerge e credo che alcuni interventi giustamente abbiano voluto essere anche politici. Raccogliamo volentieri gli inviti a cercare di snellire e di accelerare, rendendoci conto che ci sono dei limiti drammaticamente fisiologici.

L'impostazione che si sta cercando di dare è che l'impegno di spesa sia correlato ad una graduazione dell'intervento tale da evitare che ci siano dei residui, il che non è sempre facile, perché questo è il punto! Se impegno tutto nel 2010, il tempo necessario - e faremo una volta una piccola analisi di questi tempi - per svolgere le procedure, che ormai per una serie di interventi sono procedure europee, porta ad un dispendio di tempo da quando inizia la procedura, occorre infatti considerare il tempo per la pubblicazione dell'incarico, il tempo per l'esecuzione dell'incarico, il tempo per la commissione che esamina il risultato, il tempo per il progetto, i ricorsi...

Vediamo - e darò poi ai colleghi il prospetto fatto per l'esame dei grandi progetti o dei progetti che superano la soglia europea - che solo per l'iter burocratico ci va minimo 2 anni, 2 anni e mezzo di tempo. Non eludibile, perché tutte le volte che ci confrontiamo con i lavori pubblici... abbiamo la caserma dei vigili del fuoco, procedura iniziata un anno fa: siamo ancora alle analisi dei ricorsi fatti all'indizione per la progettazione; questo è uno degli ostacoli maggiori, non a giustificazione, ma perché quelli sono tempi tecnici ineludibili, quindi su questo bisognerebbe capirsi.

Non voglio entrare nel merito di quello che è stato detto, vorrei solo fare due considerazioni su due aspetti che credo siano importanti, sono stati citati dal collega Chatrian, soprattutto i due settori produttivi ed è corretto che sia così. In alcuni aspetti sicuramente c'è anche un difetto organizzativo, questo lo abbiamo detto, bisogna riconoscerlo e bisogna porre rimedio; una serie di aspetti possono sicuramente essere velocizzati, come quello del raccordo interno. Rispetto alla situazione, oggettivamente è migliorato, ma vorrei che si tenesse conto, cosa di cui non si è parlato, della legge di contabilità che è stata radicalmente cambiata. Vorrei che se ne tenesse conto che non è cosa da poco, perché andiamo verso i centri di costo, che è un modo di guardare all'amministrazione totalmente diverso, che farà riflettere sulla reale finalità dell'utilizzo dei fondi. Non è più solo se ho speso o non ho speso, ma come li ho spesi e qual è stato il risultato di questa spesa, che è la vera possibilità di esaminare nel merito se quello che è stato fatto nel 2008 nel 2009 me lo ritrovo nel 2010, ma ha senso, o c'è forse qualcosa che stride, che non è secondo quelle che sono le indicazioni e gli aspetti politici che ci interessano? Questa credo sia la notazione principale.

È vero che ci sono quest'anno alcune deroghe sulla legge di assestamento, però tengo a precisare che la legge n. 48/1995, che è la legge di riferimento per i Comuni, è una legge che ha valenza molto positiva. Se vogliamo fare una riflessione, se ci sono degli aggiustamenti da fare, è possibile, ma non si cambia la logica con la quale si prevede l'utilizzo di fondi fra i Comuni che, lo sottolineo, non è... perché ho sentito parlare di rubinetto... non è quella la logica che ci interessa e queste deroghe non sono a rubinetto. Vorrei fare presente che quest'anno ci sono state anche le elezioni, per cui si è interrotto per 2-3 mesi il rapporto con gli enti locali, altrimenti alcune cose erano regolate in modo diverso. È stato un anno un po' particolare, per quel che riguarda il rapporto con i Comuni, ma ribadisco che non c'è nessuna volontà di andare a politiche del rubinetto.

È una constatazione chiara che l'impostazione della legge n. 48 regge. Quello che si sta facendo sulla legge n. 48 è una cosa diversa: come, in accordo con i Comuni e la commissione specifica, che è già istituita fra Regione ed enti locali, si possono rivedere i parametri di ridistribuzione interna. Il parametro di ridistribuzione dei fondi della legge n. 48 è il 29 per cento in uguale misura a tutti, è giusto così? Qualche riflessione c'è da fare. Il 48 per cento è dato in base alla popolazione, è corretto? Sommando i due dati, ho che l'80 per cento circa è dato con due parametri che sono sicuramente molto discutibili oggi... il problema delle seconde case che incide pesantemente su quelle dichiarate ad ICI, su quelle che invece sono le seconde case virtuali o non esistenti... questa è la valutazione che deve essere fatta sui parametri di ridistribuzione dei fondi, non il modo con cui la legge interpretava tale decentramento come corretto federalismo vero fra i Comuni, che noi vogliamo mantenere, quindi non c'è nessuna volontà e non voglio che passi questo tipo di messaggio subdolo: "ah, ma si cambia!". No, per noi valgono le regole sulle ripartizioni che non sono ad personam o ad communem, non c'entra; questo è secondo le regole che sono prefissate indipendentemente dal colore politico, non è quello! Così come sono i FOSPI e le regolamentazioni che devono essere fatte, rispondono a dei criteri. Anche il FOSPI ha delle regole sue che dovranno essere riviste, perché una serie di categorie di intervento sono finalizzate agli investimenti. Le regole allora rimangono per tutti uguali, questo voglio ribadirlo e, tornando a quelle che sono le deroghe, sono ampiamente motivate, come è stato già spiegato.

Un ultimo aspetto sulle opere previste e che sono state oggetto dell'accordo, fra cui la funivia del Monte Bianco. Qui è previsto un intervento per la funivia del Monte Bianco, un'opera che è di interesse non solo nazionale, ma europeo, ed è una delle più grandi opere che si farà a livello di intervento che ha tutti i connotati per giustificarsi, quindi nell'ambito di un'intesa a quei livelli, in forza della quale adesso presentiamo la richiesta per finanziare il progetto che è già cantierabile. Abbiamo quindi messo qui una parte dei fondi necessari, perché non dimentichiamo che questa opera era nata con una certa strutturazione, poi nel tempo è cambiata, perché non si sono più potute fare le ristrutturazioni nella sede attuale, si è dovuto spostare completamente ad Entrèves rispetto a La Palud, si è dovuto cambiare la connotazione di tutto il sistema di sicurezza. E qui devo dire che i tecnici dell'Assessorato competente e della Finaosta hanno fatto un lavoro difficilissimo, perché è un'opera unica, da fare a condizioni estreme e con dei costi molto difficili da qualificare, ma è un'opera che arriverà a costare circa 150.000.000 di euro. Ora noi abbiamo messo una parte, ma riteniamo che questa sia un'opera e infatti l'abbiamo inserita in quell'elenco di opere da finanziare per l'intesa, perché, in accordo con la parte riferita alle grandi opere, quindi con i Ministeri competenti, abbiamo fatto il possibile, perché presentando adesso... lo abbiamo già portato a conoscenza proprio per sapere se poteva essere inserito in questo finanziamento e la finanziabilità è strettamente collegata all'intesa. Se non c'era l'intesa, non poteva essere finanziato il progetto, sia come opera di raccordo internazionale, sia come opera di grande viabilità collegata con un centro come Courmayeur e Chamonix.

Torno a dire che, quando abbiamo presentato tale intesa, che comprende anche quest'opera, abbiamo detto chiaramente quali sono le tempistiche e le finalità, alcune immediate come questa della funivia del Monte Bianco o altre come il sottopasso di Bard o la tangenziale di Etroubles, dove già stanno facendo il primo tronco ed è da finanziare il secondo, quindi queste sono opere che verranno inserite nei piani ANAS, mentre altre sono di più lungo respiro e devono aspettare l'iter di raccordi internazionali: vedi l'Aosta/Martigny, vedi il discorso del tunnel di servizio per il Monte Bianco. Questa era la distinzione. La funivia del Monte Bianco è l'opera già cantierabile, nel senso che è stato bandito l'appalto per affidare l'esecuzione dell'opera, quindi abbiamo buone probabilità di vedere questo; non sappiamo la cifra, perché è tutto da discutere, ma tale intervento aiuterà a risolvere parte del problema, che è legato ad un finanziamento molto più alto di quello che era in partenza. Siamo a 150.000.000 di euro, mentre la partenza era molto più ridotta, quindi è logico che puntiamo molto su questo intervento per la sua delicatezza.

In conclusione credo sia l'assestamento di bilancio che ancora non ha potuto fruire del beneficio della legge sulla contabilità, che è stata appena introdotta; dall'anno prossimo avremo anche tale ritorno di rimodulazione molto più attenta del carico di impegno di spesa, perché è questo che porta tutte le volte a dare una lettura che è anche corretta sotto il profilo dei numeri, perché dice: "ma voi avete impegnato 100 e avete pagato 40", è già stato spiegato il perché. Se l'impegno sarà rimodulato nel tempo in modo ottimale, è chiaro che questo non succederà più, perché io se posso spendere 10, se so che l'anno prossimo per le difficoltà operative di cui parlavo farò... come succede ad esempio per l'ospedale, noi abbiamo dei tempi lunghissimi legati alla fase preparatoria, è chiaro che in quel periodo spendo solo per le progettazioni, ma non è ancora l'opera, quindi è inutile che lo metta per il 2011, lo metterò per l'anno a cui faccio riferimento per l'impegno di spesa. Questa è una parte più tecnica che pratica, ma, come rilievo che è stato fatto, è corretto che ci sia discrepanza fra l'impegno e la spesa, giustificato da un punto di vista tecnico, ma non sotto il profilo dell'incoerenza politica. È questo che voglio sottolineare, perché politicamente la percentuale di utilizzo dei fondi, la percentuale di pagamento, è fra le più alte; credo che non ci sia un quadro di questa natura nelle altre regioni che si avvicini a tali numeri. Ritengo quindi che il lavoro di coordinamento sia stato molto positivo, anche se è migliorabile nei confronti di quelle parti laddove a livello interno sicuramente si può fare di più. Grazie.