Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1300 del 14 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1300/XIII - Interpellanza: "Erogazione agli allevatori degli aiuti previsti dal programma regionale per il benessere animale".

Interpellanza

Richiamata la nostra precedente iniziativa discussa in quest'aula in data 7 aprile 2010 concernente i reiterati ritardi nei pagamenti degli aiuti previsti dal programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per l'anno 2009;

Preso atto che a distanza di tre mesi il fondo di cinque milioni di euro impegnato a novembre 2009 dalla Giunta non è ancora stato liquidato neanche in minima parte agli allevatori nonostante i lanci d'agenzia che riportavano gli annunci dell'Assessore Isabellon all'assemblea dell'AREV del 13 maggio 2010 circa l'imminente ratifica dell'accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni;

Considerato che gli allevatori lamentano anche la mancata erogazione degli incentivi per l'IBR (Rinotracheite infettiva bovina) relativamente all'anno 2008;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quali sono i motivi per cui i fondi impegnati per la concessione degli aiuti previsti dal programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per l'anno 2009, non sono ancora stati erogati;

2) quali sono i motivi per cui a oggi gli allevatori non hanno ancora ricevuto gli incentivi per l'applicazione del piano di controllo e di protezione della rinotracheite infettiva bovina (IBR) relativamente all'annualità 2008;

3) se sono allo studio altre misure a favore del settore zootecnico o in generale del settore agricolo per ovviare, almeno in parte, agli effetti della crisi economica.

F.to: Chatrian - Bertin - Giuseppe Cerise - Louvin - Patrizia Morelli

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente. Suddividerei in due la nostra iniziativa. Per quanto riguarda la prima parte, volevamo avere nuove informazioni e soprattutto sapere se c'erano nuovi elementi, così come siamo stati informati dagli organi di informazione.

Per quanto riguarda il secondo punto, probabilmente la misura non è annuale, ma comprende periodi che vanno ad insistere sovente su 2 o 3 anni, come riferisce la delibera del 20 febbraio 2009, le linee vengono approvate per la predisposizione del piano di controllo e di protezione per il triennio 2009-2011, quindi non è annuale come da noi citato nel punto n. 2, ma è legata a dei periodi e a dei piani. La seconda parte della nostra iniziativa invece è quella legata non alla situazione, ma se ci sono allo studio nuove misure, se ci sono allo studio dell'Assessorato, dei dipartimenti nuove azioni. Non vorrei utilizzare il termine "anticipare", ma quanto meno percorrere insieme nuove soluzioni, nuovi sostegni e soprattutto, a nostro avviso, nuove idee. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie, Presidente. L'interpellanza permette di dare ulteriori informazioni in merito agli argomenti citati. La ragione per cui i fondi impegnati per la concessione degli aiuti anticrisi previsti dal programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per l'anno 2009 non sono ancora stati erogati è legata al fatto che la concessione e la liquidazione degli incentivi era subordinata, come precisato nella delibera di Giunta n. 3101 del 6 novembre 2009, al recepimento a livello nazionale della modifica della comunicazione della Commissione europea, quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuti di Stato, a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica. Tale passaggio ha rappresentato infatti la condizione necessaria affinché le singole Regioni potessero concedere al loro interno misure di aiuto anticrisi. Nello specifico il suddetto recepimento è consistito nell'adozione di un decreto di modifica del precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 giugno 2009, con cui, nel rispetto di quanto previsto nella comunicazione della Commissione europea del 31 ottobre 2009, è stata prevista l'estensione del campo di applicazione delle misure di aiuto anticrisi nel settore della prevenzione primaria. Il decreto di modifica, notificato e autorizzato dalla Commissione europea con decisione del 3 febbraio scorso, è stato oggetto di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni solo il 29 aprile, firmato il 13 maggio, registrato alla Corte dei Conti il 25 giugno e finalmente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l'8 luglio. Si precisa che l'Ufficio servizi zootecnici, in attuazione della delibera citata, aveva tempestivamente provveduto ad istruire le 1.262 domande di aiuto pervenute, a definire gli elenchi nominativi e a redigere il testo della delibera di Giunta di concessione e liquidazione. L'adozione definitiva di quest'ultima è però potuta avvenire solo dopo la conclusione dell'iter di approvazione del decreto nazionale. Difatti nella seduta della Giunta regionale del 10 luglio, due giorni dopo la pubblicazione, in via d'urgenza è stata approvata la concessione degli aiuti anticrisi, che potranno essere liquidati a breve. Il piano di controllo di protezione della rinotracheite infettiva bovina, IBR, per le campagne 2005-2008, ha sempre avuto inizio al mese di settembre di ciascun anno per terminare il 31 agosto dell'anno successivo; dal 2009 sono poi cambiate le modalità di intervento, come ricordato dall'interpellante, che prevedono di attivare le procedure a febbraio e terminare a fine agosto-settembre dello stesso anno. Dal piano articolato su 2 anni con deliberazione n. 397/2009 il programma IBR viene attuato sull'anno solare e con tale atto sono stati impegnati 1.300.000 euro di incentivi a favore degli allevatori, già liquidati, e altri 180.000 in fase di liquidazione. Entro breve tempo si procederà all'impegno delle risorse necessarie per liquidare completamente le competenze agli allevatori nelle varie campagne. Gli uffici sono anche impegnati nel definire le procedure di liquidazione degli stessi nell'ottica di attivazione di procedure semplificate che non richiedono domande specifiche da parte dell'allevatore, questo nell'ottica di semplificazione.

In merito alla seconda parte, quella che può essere interessante in prospettiva come ipotesi di lavoro, si precisa che in primo luogo con la recente approvazione degli aiuti previsti dal programma regionale per il benessere animale e la concessione degli aiuti anticrisi a favore delle società cooperative e delle altre imprese operanti nel comparto agroalimentare, avvenuta con la delibera di Giunta del 4 dicembre 2009, il Governo regionale ha destinato 6.000.000 di euro al comparto agricolo, al fine di fronteggiare la crisi economica in atto, dando concreta attuazione al quadro di riferimento temporaneo comunitario già citato.

Si rammenta che, attraverso le misure cofinanziate previste dal PSR 2007-2013 e gli aiuti disciplinati dalla legge regionale n. 32/2007, nonché dalle leggi del comparto zootecnico, la politica regionale di sviluppo rurale è attualmente entrata a regime ed è pienamente operativa. Nello specifico, per quanto riguarda il settore zootecnico, i finanziamenti previsti dalle leggi regionali n. 21/2001 e n. 3/2002 riguardano un'ampia tipologia di interventi, fra cui assumono particolare importanza l'identificazione del bestiame, la tenuta dei libri genealogici, l'effettuazione di controlli funzionali, i contributi per le rassegne e concorsi, il programma assicurativo, il risanamento degli allevamenti da epizoozie e altre malattie. Dal punto di vista finanziario, l'insieme di questi interventi ammonta a 16.000.000 di euro, di cui il 90 per cento è già stato impegnato.

Per quanto riguarda altre misure da attivare in funzione anticrisi a favore del settore zootecnico e in generale dei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, considerato che il vigente quadro di riferimento temporaneo comunitario prevede la possibilità di concedere aiuti anticrisi solo fino al 31 dicembre 2010, si auspica che l'Unione europea proroghi tale scadenza, in modo che le Regioni possano, se le condizioni lo consentono, continuare a concedere gli aiuti anticrisi vigenti, nonché prevederne di nuovi, fintanto che perdura la situazione di difficoltà.

Per quanto riguarda il settore della produzione primaria, si auspica inoltre che il massimale de minimis di 7.500 euro ad azienda nel triennio possa definitivamente essere incrementato a 15.000 euro anche una volta cessata la situazione di crisi. Si precisa che tale aumento è stato oggetto di specifica richiesta alla Commissione europea da parte delle Regioni dell'arco alpino, Valle d'Aosta compresa, in occasione dei Forum internazionali di Garmisch e Alpbach, svoltisi rispettivamente il 10 luglio e il 7 dicembre 2009. Si ricorda infatti che, ai sensi della legge regionale n. 21/2001, potranno essere concessi incentivi per il miglioramento delle condizioni di igiene e benessere degli animali nelle aziende zootecniche, previa notifica alla Commissione europea, oppure ai sensi del regolamento comunitario n. 1535/2007: quello che regolamenta il de minimis agricolo. È in questo ambito che l'Ufficio servizi zootecnici dell'Assessorato, in collaborazione con l'AREV, intende ricercare soluzioni alternative, valutando ad esempio la possibilità di trasformare le linee direttrici del programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per il 2009 in misure di tipo strutturale.

A titolo di completezza si precisa infine che il dibattito avviato a livello nazionale lo scorso marzo circa l'eventuale attuazione dell'articolo 1 bis, "Misure per le imprese agricole colpite da crisi di mercato", della legge 29 aprile 2005 n. 71, che riguarda la conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 28 febbraio 2005 n. 22, recante: "Interventi urgenti nel settore agroalimentare", non ha avuto esito positivo. Nel corso della riunione tecnica dell'8 aprile scorso, cui ha partecipato anche un funzionario del Dipartimento agricoltura, i rappresentanti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali hanno infatti comunicato che un tentativo di applicazione del suddetto articolo 1 bis era già stato effettuato, ma non è stato ritenuto compatibile con una normativa comunitaria dalla Commissione europea. Come già precisato, l'erogazione a livello nazionale di tali misure nell'ambito delle disponibilità del Fondo di solidarietà nazionale e previa autorizzazione da parte della Commissione europea, presupporrebbe l'adozione da parte del Ministero di un decreto che dichiari lo stato di crisi di mercato per le produzioni agricole, per le quali si sia verificata la riduzione del reddito medio annuale delle imprese agricole addette del 30 per cento rispetto al reddito medio del triennio precedente. Questo è quanto anche a livello nazionale.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente.

Il nostro gruppo ha ascoltato attentamente le risposte dell'Assessore. Qualche considerazione. Presidente, chiederemmo nel momento in cui si propongono nuovi sostegni, nuove idee, una maggior chiarezza se fosse possibile, come ci disse nel mese di ottobre, oggi siamo a luglio, siamo felici che il tutto si sia sbloccato; dall'altra parte auspicheremmo che il comparto sapesse bene le procedure nel momento in cui uno mette in campo un nuovo modello, ma soprattutto i tempi stimati.

Apprezzo che il Presidente nelle sue dichiarazioni venerdì scorso abbia citato un percorso tortuoso e lunghissimo; il nostro gruppo non apprezza le parole dell'Assessore in quanto cita persino: "la nostra delibera era già pronta il 6 novembre 2009". Non facciamo demagogia, se possibile, perché, quando avete inserito questo nuovo aiuto anticrisi, sapevate che questa procedura avrebbe dovuto avere il parere della Commissione europea, il decreto del Presidente del Consiglio, la Conferenza Stato-Regioni, il visto della Corte dei Conti e poi la delibera. Facciamo solo chiarezza e chiediamo solo la prossima volta, nel momento in cui si mettono in campo degli aiuti così importanti, di dire: "mettiamo le risorse", come è stato detto, le impegniamo, come è stato fatto, ma probabilmente nelle vostre tasche entreranno fra un anno o fra dieci mesi. Su questo chiederei, Presidente, che da parte vostra ci fosse maggiore correttezza per il comparto, altrimenti il tam tam era: la delibera era pronta nel cassetto, ma c'è stato qualcosa che non ha funzionato. No, si sapeva perfettamente la procedura, che era stata anche discussa in Consiglio. Chiederemmo quindi da parte vostra un po' di onestà che penso aiuti anche il comparto quando si vogliono mettere in campo delle nuove misure.

Termino facendo invece qualche considerazione sul punto n. 3, sul domani. Assessore, lei ci ha detto che le misure sono pienamente operative, ci ha citato le leggi 2001 e 2002, che potrebbero essere quelle che ci permettono di mettere in campo nuovi aiuti; la n. 32/2007, il piano di sviluppo rurale e il cofinanziamento. Noi con il punto n. 3 volevamo andare oltre; conosciamo l'ambiente, ma conosciamo le difficoltà del settore, sappiamo che i conti non tornano più! Per chi non ha potuto ammortizzare gli investimenti fatti 20 anni fa oggi i conti non tornano. Non sono qui a dire di avere la bacchetta magica; chiedo da parte del Governo che ci sia la determinazione politica di mettere sul tavolo delle idee, che poi possano "dare gambe" a questo settore, se il Governo ci crede, perché le difficoltà sono tante.

Ultimo passaggio: Assessore, lei ci ha detto che tutte le risorse sono state impegnate, chiediamo di non andare solo ad impegnare le risorse nel momento in cui le misure danno la possibilità di impegnarle, i cofinanziamenti danno la possibilità di impegnarli, ma cerchiamo anche di dare la capacità di spesa, perché sovente avere i soldini nel cassetto una volta che ci sono le misure, le azioni e non lasciamo nei cassetti a prendere della muffa quando forse il comparto avrebbe bisogno di questa liquidità.

Termino parlando delle associazioni: nel predisporre eventuali soluzioni alternative, ben vengano, discutiamone in commissione e in Consiglio, ma che il percorso sia chiaro e soprattutto che non sia solo legato ad uno spot, ad un'anticrisi, usciamo dal termine "anticrisi" affinché sia qualcosa di continuativo e possibilmente strutturale. Grazie.