Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1294 del 14 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1294/XIII - Interpellanza: "Interventi regionali per l'agevolazione delle imprese valdostane nell'accesso al credito".

Interpellanza

Appreso, secondo quanto denunciato da Confindustria VdA, che i tassi sugli affidamenti finanziari applicati alle imprese valdostane sono di due punti superiori rispetto a quelli di Bolzano;

Ricordato che la Regione immette una notevole quantità di risorse nel sistema finanziario locale allo scopo di agevolare l'accesso al credito e quindi lo sviluppo dell'economia;

Considerata la difficile situazione congiunturale che investe l'economia planetaria e, di conseguenza, anche quella valdostana;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della regione e/o l'Assessore delegato per sapere:

1) per quali ragioni gli interventi posti in essere dalla Regione sono vanificati da così elevati livelli di costo del denaro;

2) a quanto ammontano i benefici riconosciuti annualmente dalla Regione agli enti creditizi e d'intermediazione finanziaria - e quali sono codesti - finalizzati all'alleggerimento del costo del denaro per le famiglie e le imprese locali;

3) quali soluzioni si intendono intraprendere per ovviare a tale situazione incresciosa ed entro quando si prevede di riportare il costo del denaro in un alveo di ragionevole sostenibilità anche in Valle d'Aosta.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Stiamo attraversando da tempo un periodo di grave crisi congiunturale che investe non solo la Valle d'Aosta, ma l'economia globale. La Valle d'Aosta non è indenne, quindi anche la nostra piccola economia e il nostro piccolo microcosmo hanno delle difficoltà che sono tangibili, alle quali si cerca di far fronte con capacità di innovazione e di resistenza all'urto della crisi e anche facendo leva sugli strumenti che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione delle imprese. Fra questi strumenti c'è il credito, che permette di finanziare progetti, di colmare dei gap che si sono venuti a creare momentaneamente, a lanciare nuove iniziative ed è un credito che non viene concesso gratuitamente, ma è oneroso, di conseguenza i tassi di interesse cubano sui bilanci aziendali. Da un recente rapporto dell'Osservatorio regionale sul credito, è emerso che la Valle d'Aosta è particolarmente arcigna nella concessione del credito, non nel senso di elargire dei finanziamenti, ma nel richiedere dei tassi di interesse piuttosto esosi, tant'è che se una media nazionale per i prestiti a breve termine si attesta sul 4,38 per cento, la Valle d'Aosta ha 5,85 punti percentuali e il Trentino Alto Adige oscilla intorno ad una media del 3,8 per cento, 2 punti percentuali in meno. Nei prestiti a medio-lungo termine la percentuale nazionale è del 2,68 contro quella del 4 per cento della nostra Regione, che è la percentuale più alta fra tutte le Regioni italiane.

Lo strumento del credito è fondamentale in un periodo come questo, penso che non esista (o si conteranno sulle dita di una mano) un'azienda in Valle d'Aosta che non abbia un'apertura di credito, un mutuo, una formula di finanziamento o di sostegno per far fronte alle difficoltà congiunturali del momento o per investimenti di medio e lungo termine. Viene da chiedersi come possiamo essere competitivi, come una Regione come la nostra, che ha sempre vantato di offrire alle imprese delle opportunità - penso a quella energetica -, si trovi in questo stato di difficoltà o, meglio, sia il fanalino di coda nel costo del denaro. I dati sono stati denunciati con forza da Confindustria, abbiamo letto sui giornali che le banche sono state convocate d'imperio dal Presidente Rollandin lunedì 21 giugno alle 18,30 in un tavolo ampio, a cui immagino abbia partecipato l'Assessore che risponderà all'interpellanza, ma il problema resta. Una realtà alpina con forti analogie istituzionali, geografiche, culturali alla nostra qual è il Trentino Alto Adige si trova ad offrire un vantaggio ai propri imprenditori che è di gran lunga superiore a quello che può offrire la Valle d'Aosta. Abbiamo letto titoli roboanti per qualche giorno, ma l'argomento dopo il 21 giugno sembra non destare più interesse, ma, in realtà, direi che è molto interessante e bisogna capire quali sono gli intendimenti di questa Regione e quali soluzioni intende intraprendere visto che essa è munifica verso il sistema creditizio: la Regione dà al sistema creditizio, il sistema creditizio è più avaro nel concedere al sistema economico. Ho letto titoli roboanti per alcuni giorni, che poi via via si sono estinti a partire dall'ira di Rollandin: "Noi aiutiamo il credito, ma i conti non tornano, il costo del denaro non può essere così elevato!", "Rollandin striglia i confidi...", vorremmo sapere come sono stati strigliati i confidi, se l'idea del confidi unico è una chimera, oppure pensate di approdare in quella direzione. Ho letto anche titoli, visto che il problema è sorto quando veniva varata la manovra del "Governo Berlusconi", che mi hanno infastidito: "Manovra peggiore della crisi", detta dal Presidente Rollandin, al quale potrei dire: "credito in Valle d'Aosta peggiore della crisi", "il credito valdostano peggiora la crisi"; se vogliamo giocare a colpi di demagogia, credo che siamo tutti capaci di urlare più forte e di vincere.

Assessore Lavoyer, a lei poniamo tre domande: l'ultima ovviamente la riteniamo la più importante, perché si riferisce agli intendimenti politici, perché questa situazione non dà un'immagine della Valle d'Aosta che si propone agli imprenditori come terreno ove insediare le proprie attività, anzi fa scappare gli imprenditori o li mette in difficoltà.

Con le altre due domande vi chiediamo: "per quali ragioni gli interventi posti in essere dalla Regione sono vanificati da così elevati livelli di costo del denaro", quindi qual è l'analisi che avete fatto con i vostri uffici, con l'osservatorio, con le strutture imponenti che avete a disposizione per capire dove sta il problema; "a quanto ammontano i benefici riconosciuti annualmente dalla Regione agli enti creditizi e d'intermediazione finanziaria - e quali sono codesti - finalizzati all'alleggerimento del costo del denaro per le famiglie e le imprese locali".

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Il problema sollevato dal collega Tibaldi è un problema concreto, di per sé molto complesso, quindi per evitare dichiarazioni che possono pubblicizzare alcune posizioni, è importante fare molta chiarezza sull'argomento. Intanto chiarezza sul ruolo della Regione e sul ruolo delle banche, perché una cosa sono i compiti che sono in capo alle banche, altra cosa sono i compiti in capo alla Regione e gli strumenti che questa ha per intervenire.

Il primo chiarimento da fare riguarda il punto n. 1: "per quali ragioni gli interventi posti in essere dalla Regione sono vanificati da così elevati livelli di costo del denaro", se questo viene collegato - come ha fatto il collega Tibaldi - ai famosi 2 punti che sono stati dichiarati di maggior costo del denaro, non può essere riferito, nonostante tale problema sia reale, a tutti quei finanziamenti dove c'è l'intervento della Regione per abbattere il costo del denaro, perché, rispetto a quanto segnalato da Confindustria, il divario di 2 punti registra una dinamica dei tassi sui prestiti a medio-breve termine. Gli interventi finanziari a breve termine non sono sostenuti da contributi regionali, ossia il contributo per l'abbattimento del costo del denaro c'è solo sui mutui chirografari o ipotecari, ossia sugli interventi di investimento. Lascerò al collega Tibaldi l'entità di tali contributi. E' importante dividere gli interventi a medio e a breve termine; quelli dove c'è la differenza maggiore del tasso di interesse sulle rilevazioni della Banca d'Italia riguardano i finanziamenti a breve che non usufruiscono, in base alla legge n. 75, di nessun tipo di contributo per l'abbattimento del costo del denaro. In base all'analisi della Banca d'Italia l'andamento del credito in Valle d'Aosta nel primo trimestre 2010, è stato raffrontato con quello del Trentino, (dati Banca d'Italia sui prestiti a medio e lungo termine - dove c'è l'intervento regionale) - per i tassi di interessi bancari in Valle d'Aosta la media è del 3,16, mentre in Trentino è pari al 3,05, evidenziando una differenza di più 0,11, una cifra importante, ma non comunque di 2 punti percentuali. Fatta questa premessa, per questo tipo di discorso abbiamo fatto insieme al Presidente una riunione con le banche e confidi, perché riteniamo queste ultime molto importanti, al di là dei rapporti che può avere la Regione direttamente o indirettamente tramite Finaosta con le banche. L'incontro si è tenuto il 21 giugno 2010 e da esso sono emerse alcune proposte di tipo operativo, in particolare il Presidente aveva evidenziato la necessità di istituire nell'immediatezza un gruppo di lavoro per verificare i dati sui tassi, la qualità del rating delle aziende valdostane, che rappresenta una delle motivazioni degli istituti di credito per sostenere un maggior costo del denaro in Valle d'Aosta e quale meccanismo adottare per superare tale situazione. A questo gruppo di lavoro, che è stato convocato una prima volta, ma poi rinviato per motivi organizzativi, partecipano Unicredit Corporate, Unicredit Banca, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco di credito cooperativo e Finaosta, in sostanza gli istituti che hanno maggior radicamento sul nostro territorio. L'altra attività emersa da questo incontro è quella di verificare con tutte le confidi quali sono, per lo stesso tipo di finanziamento, le convenzioni in essere con le varie banche; ci siamo fatti fare un quadro di riferimento preciso di tutte le convenzioni evidenziando la tipologia dell'intervento, le diversità fra le banche e fra le varie confidi per lo stesso tipo di finanziamento. Questo ci sembrava un elemento indispensabile per poter affrontare la problematica in modo corretto.

Tralasciando l'opportunità che si arrivi in tempi brevi ad un'unica confidi, come è stato auspicato dal Presidente, riteniamo che sulle confidi si possa incidere per far sì che ci sia uniformità di contenuti nelle varie convenzioni con le diverse banche, soprattutto per gli stessi tipi di finanziamenti.

Avendo raccolto questi dati, è ora possibile fare un ulteriore incontro con le banche, in cui proporre questo tipo di percorso caratterizzato dall'esistenza dell'intervento dell'ente pubblico, dall'uniformità di comportamento dei soggetti che fanno da intermediari: le confidi e le banche sul territorio regionale.

In conclusione ancora una precisazione, poi fornirò al collega Tibaldi una tabella dove sono riassunti i contributi erogati dalla Regione ai confidi in base alla legge n. 75 per l'abbattimento del costo del denaro. Abbiamo i dati dei contributi erogati nel 2008 relativi al 2007, i dati dei contributi erogati nel 2009 relativi al 2008, quelli del 2010 li avremo nel 2011, perché vengono erogati l'anno successivo. Complessivamente nel 2008 sono stati erogati 1.912.000 euro di contributi, per il 2009 3.925.000 euro. Questi non sono contributi erogati alle varie confidi, ma vengono erogati direttamente alle imprese, in base alla rendicontazione dei costi del denaro in base alla legge n. 75. Poiché non coincidono con i contributi che vengono erogati alle confidi, perché sono contributi che possono essere utilizzati per il 75 per cento delle garanzie, gli interventi delle confidi non sono solo relativi all'abbattimento del costo del denaro, ma anche una partecipazione al rischio che diminuisce (quello della banca). Questo non è il dato complessivo: è il dato dei contributi finalizzati all'abbattimento del costo del denaro.

A breve rifaremo questo incontro, abbiamo raccolto tutti i dati che le varie confidi ci hanno fornito sulle modalità e i contenuti delle convenzioni; per quanto ci riguarda, cercheremo di agire per fare in modo che vi sia uniformità di comportamento fra le banche e le varie confidi, ma soprattutto ci sia un'imposizione di tasso di interesse più uniforme rispetto ad altre realtà simili alle nostre, soprattutto laddove, oltre ad avere l'abbattimento del costo del denaro della Regione, c'è anche una partecipazione al rischio indiretto tramite le confidi.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Mi è pervenuto adesso il suo prospetto, la ringrazio Assessore, una replica su quanto ha detto.

Come lei dice, il problema è complesso ed è difficile, sicuramente non è di immediata soluzione, ma sta di fatto che lo spread dei tassi valdostani rispetto agli altri tassi applicati in altre regioni è molto significativo, tale che facilita il processo di stagnazione e di recessione di un'economia qual è la nostra, che in questa fase non sta brillando. Penso che lei possa convenire con me che in questa fase in Valle d'Aosta - lo leggiamo in tutti i settori da quello turistico a quello edilizio a quello industriale, artigianale - ci sono segnali di rallentamento anche notevole. È naturale che, al di là delle considerazioni che ha fatto sullo specifico su questi dati che mi ha consegnato, e sul monitoraggio che volete mettere in cantiere, il problema accesso al credito in Valle d'Aosta c'è e non è che sia stato scoperto dall'osservatorio l'altro giorno: in Valle d'Aosta il costo del denaro è sempre stato elevato. La possibilità per gli imprenditori di reperire finanziamenti o approvvigionarsi di denaro fresco è sempre stata oggettivamente difficile. Oggi però questa comparazione regionale ci mette in luce come una Regione che non dà delle garanzie dei presupposti di competitività per lanciare e rilanciare o insediare delle attività nella nostra regione. Credo che sia su questo punto che voi abbiate il dovere di ragionare soprattutto. Sono apprezzabili le iniziative che avete messo in campo dopo la riunione del 21, un gruppo di lavoro non si nega a nessuno, è stato creato per verificare i dati sui tassi, sul rating e quindi per avere un quadro di insieme più ampio, va bene, c'è già un osservatorio regionale sul lavoro, si aggiunge un gruppo di lavoro... per carità, forse un osservatorio e un gruppo saranno più efficaci che non solo un osservatorio, due meglio di uno. Speriamo che il lavoro dell'uno e il lavoro dell'altro in forma sinergica riescano a dare qualche elemento ulteriore di riflessione, come leggevo in una dichiarazione del Presidente Rollandin, per rendere i controlli più efficaci.

Sulla confidi unica mi è parso di capire che per ora non se ne parla, capisco che qui ci siano delle difficoltà, degli arroccamenti di posizioni...

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

...ho visto le dichiarazioni, il Presidente è d'accordo, ma l'ho detto anche in premessa. Mi è parso di capire dalle sue parole che per ora è un argomento che è stato un attimo accantonato, anche se sarebbe opportuno definirlo a prescindere dagli arroccamenti di posizione che non dico dipendono dalla Giunta, ma dipendono da altri soggetti che hanno altri interessi o obiettivi da perseguire. Su questo l'ente istituzione per eccellenza in Valle d'Aosta, che è la Regione, credo che possa fare la voce più grossa, anche perché è generosa e attenta nei confronti dei confidi.

Devo dire, questo è un messaggio che non va diretto all'Amministrazione regionale, ma anche ad altri enti come i difensori dei consumatori, i sindacati... patti chiari: i patti chiari - ricordo che si fece qualche anno fa una pubblicità e una divulgazione a tambur battente - hanno di fatto fallito l'obiettivo. La tutela del consumatore, o in questo caso della famiglia, o dell'imprenditore che vuole approvvigionarsi di denaro fresco come l'hanno monitorata e seguita? Anche qui penso che da parte di queste associazioni un attimo di autoriflessione debba essere fatto. In ogni caso, noi dal nostro piccolo angolo di osservazione ci permetteremo di tenere sotto controllo questa problematica, che è grave, concreta, preoccupante e che, oltre alle soluzioni immediatamente messe sul tappeto, alle proposte operative che sono scaturite dopo il 21 giugno, merita un intervento più energico e radicale.

Con le banche, che sono istituzioni autonome, ovviamente non si può usare la logica dell'imposizione, ma con esse ci sono anche rapporti di cordialità istituzionale e rapporti istituzionali veri e propri che permettono forse di ragionare in termini più efficaci ed efficienti. Non ci basta partecipare annualmente con la Banca d'Italia o con singole banche agli aggiornamenti che vengono periodicamente fatti sul rapporto dell'economia, del sistema finanziario sulla statistica valdostana, per poi fare dei commentini di carattere didattico culturale anche interessanti, qualcuno più pregevole, qualche altro forse più fuori luogo, ma alla fine trovarci concretamente - per usare una parola del Presidente Rollandin - in questo stato di cose... questo è il problema. Al di là di queste riunioni, di questi appuntamenti periodici suntuosi, credo che bisogna mettere le mani nel problema e risolverlo con energia e con coraggio. Non abbiamo dubbi, visti i titoli, che le ire manifestate e i tavoli convocati possano produrre qualcosa, ma questi dubbi ci rimarranno se nel giro di qualche tempo vedremo confermarsi i tassi di questo tipo e un'economia stantia, statica, che lamenta un disinteresse della Regione in questo sistema finanziario effettivamente penalizzante.