Oggetto del Consiglio n. 1280 del 23 giugno 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1280/XIII - Discussione generale e inizio esame articolato del D.L. n. 88: "Disposizioni urgenti in materia di strutture, imprese e operatori turistici. Modificazioni di leggi regionali".
Articolo 1
(Modificazioni alla legge regionale 6 luglio 1984, n. 33)
1. Il comma 4 dell'articolo 6 della legge regionale 6 luglio 1984, n. 33 (Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere), è sostituito dal seguente:
"4. Le singole unità abitative delle residenze turistico-alberghiere possono essere composte da due o più vani di cui uno adibito a cucina-pranzo-soggiorno o a cucina-pranzo e gli altri adibiti, rispettivamente, a pernottamento o a soggiorno e pernottamento, oppure da un monolocale attrezzato per assolvere a tutte le predette funzioni.".
2. L'articolo 7bis della l.r. 33/1984 è sostituito dal seguente:
"Articolo 7bis
(Disposizioni inerenti i villaggi albergo e le residenze turistico-alberghiere)
1. La proprietà di villaggi albergo e di residenze turistico-alberghiere, fatta salva la destinazione turistico-ricettiva dell'intera struttura per l'intero anno, è frazionabile nel rispetto delle seguenti concorrenti condizioni:
a) i proprietari possono utilizzare in via esclusiva le proprie singole unità abitative per non più di 1/12 del periodo di apertura effettiva dell'intera struttura, secondo le modalità indicate nella convenzione di cui alla lettera c). Qualora la convenzione stipulata tra le parti diventi inefficace, per qualsiasi titolo, l'uso esclusivo dei proprietari delle singole unità abitative non può essere esercitato sino alla stipulazione di una nuova convenzione;
b) la gestione della struttura deve essere affidata ad un unico soggetto che la effettua in modo unitario;
c) la gestione della struttura deve essere disciplinata da una convenzione, da stipulare prima o contestualmente al rilascio del titolo abilitativo di tipo edilizio nel caso di nuove costruzioni o trasformazioni di strutture esistenti e prima del frazionamento nel caso di villaggi albergo e residenze turistico-alberghiere esistenti, in assenza della quale l'attività ricettiva non può essere esercitata. La convenzione, da trascriversi presso i pubblici registri immobiliari a cura e spese dei proprietari e di durata minima pari a dieci anni, è stipulata tra i proprietari e il Comune in conformità ad una convenzione-tipo approvata con deliberazione della Giunta regionale, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, e deve prevedere:
1) la garanzia da parte dei proprietari delle obbligazioni assunte dal gestore;
2) la garanzia da parte dei proprietari a non esercitare la facoltà di cui alla lettera a) in ipotesi di sopravvenuta inefficacia, per qualsiasi titolo, della convenzione stipulata;
3) l'esclusione di soggetti terzi dall'esercizio della facoltà di cui alla lettera a) a favore dei proprietari;
4) l'obbligo di rispettare il vincolo urbanistico di destinazione alberghiera previsto dagli strumenti di pianificazione urbanistica sulla proprietà di villaggi albergo e di residenze turistico-alberghiere;
5) il livello minimo di servizi necessario a qualificare l'esercizio dell'attività turistico-ricettiva nell'intera struttura.
2. Fatte salve le sanzioni di cui all'articolo 12, la violazione di una delle disposizioni di cui al comma 1 e degli obblighi convenzionalmente assunti comporta, in capo ai proprietari e al soggetto gestore solidalmente tra loro, l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma di denaro da euro 25.000 a euro 250.000 per ogni unità abitativa. Nei casi di recidiva delle predette violazioni, la sanzione è aumentata sino al doppio.".
Articolo 2
(Modificazione alla legge regionale 29 maggio 1996, n. 11)
1. Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 29 maggio 1996, n. 11 (Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere), è sostituito dal seguente:
"1. Sono esercizi di affittacamere le strutture ricettive nelle quali sono forniti alloggio e, eventualmente, servizi complementari, con una capacità ricettiva complessiva non superiore a dodici posti letto e composte da non più di sei camere destinate ai clienti, delle quali una, configurata come monolocale di superficie minima pari a metri quadrati 17,50 al netto della superficie del bagno, può essere dotata di cucina autonoma. Le camere possono essere ubicate al massimo in tre stabili o in una porzione di tre stabili, purché distanti non più di 50 metri l'uno dall'altro.".
Articolo 3
(Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11)
1. La rubrica dell'articolo 90bis della legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), è sostituita dalla seguente: "Ampliamento di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di aziende alberghiere e di esercizi di affittacamere".
2. Il comma 1 dell'articolo 90bis della l.r. 11/1998 è sostituito dal seguente:
"1. Gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di cui alla legge regionale 3 gennaio 2006, n. 1 (Disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Abrogazione della legge regionale 10 luglio 1996, n. 13), possono formare oggetto di ampliamento mediante il mutamento di destinazione d'uso di volumi preesistenti o interventi che comportino incremento volumetrico, purché in misura non superiore al 40 per cento del volume esistente alla data del 31 marzo 2010, nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, ai sensi della normativa vigente in materia.".
3. Il comma 2 dell'articolo 90bis della l.r. 11/1998 è sostituito dal seguente:
"2. Le aziende alberghiere esistenti, come definite dall'articolo 2, commi 3 e 4, della legge regionale 6 luglio 1984, n. 33 (Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere), e gli esercizi di affittacamere esistenti, come definiti dall'articolo 14 della legge regionale 29 maggio 1996, n. 11 (Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere), ivi compresi quelli ricadenti all'interno delle zone territoriali di tipo A, possono essere ampliati, purché in misura non superiore al 40 per cento del volume esistente alla data del 31 marzo 2010, per soddisfare esigenze connesse al miglioramento e al potenziamento dei servizi offerti, all'adeguamento delle condizioni igienico-sanitarie e funzionali all'efficienza energetica, anche con aumento della capacità ricettiva. Tale disposizione si applica anche:
a) alle aziende alberghiere, come definite dall'articolo 2, commi 3 e 4, della l.r. 33/1984, che, pur avendo ottenuto la classificazione regionale ai sensi della l.r. 33/1984 medesima e l'autorizzazione comunale all'esercizio, non siano in attività o la cui attività sia temporaneamente cessata, purché non ne sia mutata la destinazione d'uso e purché sia presentato, entro un anno dalla conclusione dei lavori, un piano di ripresa dell'attività alla struttura regionale competente in materia di turismo;
b) agli esercizi di affittacamere che, pur avendo ottenuto l'autorizzazione comunale all'esercizio, non siano in attività o la cui attività sia temporaneamente cessata, purché non ne sia mutata la destinazione d'uso e purché sia presentato alla struttura regionale competente in materia di turismo un piano di ripresa dell'attività entro un anno dalla conclusione dei lavori;
c) alle strutture in fase di realizzazione, assentite da concessione edilizia con espressa destinazione ad azienda alberghiera o di affittacamere, ancorché eventualmente non ultimate. In tale caso, la concessione edilizia deve essere stata rilasciata antecedentemente alla data del 31 marzo 2010 e per volume esistente si intende il volume concessionato.".
4. Dopo il comma 2 dell'articolo 90bis della l.r. 11/1998, come sostituito dal comma 3, è inserito il seguente:
"2bis. Gli ampliamenti di cui ai commi 1 e 2 possono essere realizzati una sola volta per ogni unità immobiliare.".
5. Il comma 2 dell'articolo 90ter della l.r. 11/1998 è sostituito dal seguente:
"2. Nelle residenze turistico-alberghiere di cui all'articolo 2, comma 4, della l.r. 33/1984, oggetto di intervento ai sensi del comma 1, la proprietà del centro benessere non può essere frazionata per tutto il periodo di permanenza del vincolo urbanistico di destinazione alberghiera dell'immobile interessato. Il vincolo di non frazionabilità è trascritto presso l'ufficio dei registri immobiliari competente per territorio, a cura e spese dell'interessato, entro la data di ultimazione dei lavori.".
6. Dopo l'articolo 90ter della l.r. 11/1998, è inserito il seguente:
"Articolo 90quater
(Case e appartamenti per vacanze)
1. È consentita la realizzazione di case e appartamenti per vacanze di cui al Capo VII della l.r. 11/1996, esclusivamente nei casi di riutilizzo di strutture edilizie esistenti.
2. I Comuni possono individuare le destinazioni d'uso che non possono essere mutate in case e appartamenti per vacanze. In tal caso, la deliberazione del Consiglio comunale costituisce modifica al PRG ai sensi dell'articolo 14, comma 1, lettera c).
3. I mutamenti di destinazione d'uso assentiti ai sensi del presente articolo non concorrono alla verifica degli equilibri funzionali stabiliti dal PRG.".
7. Dopo l'articolo 90quater della l.r. 11/1998, come introdotto dal comma 6, è inserito il seguente:
"Articolo 90quinquies
(Monitoraggio degli interventi di ampliamento)
1. Gli interventi previsti dagli articoli 90bis, commi 1 e 2, e 90ter, comma 1, sono censiti nella banca dati immobiliare informatizzata di cui all'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2009, n. 24 (Misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Modificazioni alle leggi regionali 6 aprile 1998, n. 11, e 27 maggio 1994, n. 18), secondo le modalità stabilite per gli interventi effettuati ai sensi di tale legge.".
Articolo 4
(Modificazione alla legge regionale 15 marzo 2001, n. 6)
1. L'articolo 10 della legge regionale 15 marzo 2001, n. 6 (Riforma dell'organizzazione turistica regionale. Modificazioni alla legge regionale 7 giugno 1999, n. 12 (Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale) e abrogazione delle leggi regionali 29 gennaio 1987, n. 9, 17 febbraio 1989, n. 14, 2 marzo 1992, n. 4, 24 giugno 1992, n. 33, 12 gennaio 1994, n. 1 e 28 luglio 1994, n. 35), è sostituito dal seguente:
"Articolo 10
(Riconoscimento di raggruppamenti di operatori turistici)
1. La Regione riconosce, per le finalità di cui al Capo IV della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali), i raggruppamenti di operatori turistici, anche temporanei, in qualsiasi forma costituiti, la cui attività abbia ad oggetto la realizzazione di progetti di sviluppo turistico e di promo-commercializzazione dei prodotti e dei servizi offerti dagli operatori aderenti.
2. Possono chiedere il riconoscimento di cui al comma 1:
a) i raggruppamenti di area territoriale determinati sulla base dei comprensori turistici individuati dall'Office régional du tourisme - Ufficio regionale del turismo o i raggruppamenti di stazione riferiti ai comuni con maggiore valenza turistica, relativamente e limitatamente a specifiche e strategiche linee di prodotto, finalizzati alla realizzazione di programmi di attività funzionali alla valorizzazione dell'offerta e alla promozione e commercializzazione del prodotto turistico;
b) i raggruppamenti di prodotto, finalizzati allo sviluppo, alla promozione e alla commercializzazione di uno o più prodotti turistici su scala regionale.
3. Ai fini del riconoscimento, i raggruppamenti di operatori turistici di cui al comma 2 devono possedere i requisiti minimi stabiliti con deliberazione della Giunta regionale, tenendo conto:
a) per le aggregazioni territoriali, della rappresentatività numerica delle imprese turistiche dell'area;
b) per le aggregazioni di stazione, della rappresentatività numerica delle imprese turistiche dell'area considerata e della particolare significatività della stazione, rispetto al restante territorio regionale, relativamente al prodotto turistico considerato;
c) per le aggregazioni di prodotto, del numero di imprese turistiche aggregate unitamente alla copertura del territorio regionale interessato dalla linea di prodotto considerato.
4. Il riconoscimento è concesso su istanza del raggruppamento interessato con provvedimento del dirigente competente in materia di promozione e marketing turistico e ha validità per un quinquennio.
5. La struttura regionale competente in materia di promozione e marketing turistico dispone la revoca del riconoscimento qualora, dai controlli effettuati, risulti la non veridicità delle dichiarazioni rese dai raggruppamenti nell'istanza di cui al comma 4 e nel caso in cui siano venuti meno, nel corso del quinquennio, i requisiti minimi di cui al comma 3.
6. I raggruppamenti riconosciuti sono tenuti a comunicare alla struttura regionale competente in materia di promozione e marketing turistico, entro quindici giorni dal loro verificarsi, ogni intervenuta variazione dei requisiti minimi di cui al comma 3 nonché il loro eventuale scioglimento.
7. La Giunta regionale, con propria deliberazione, definisce ogni altro adempimento o aspetto, anche procedimentale, relativo al riconoscimento di cui al presente articolo e alla revoca del medesimo, ivi compresi le modalità e i termini di presentazione delle istanze e la documentazione da allegare.
8. La vendita diretta al pubblico da parte dei raggruppamenti riconosciuti, se limitata ai servizi prodotti dai propri associati, non è soggetta ad autorizzazione di agenzia di viaggi e turismo.".
Articolo 5
(Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19)
1. Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali), dopo la parola: "ristrutturazione" è inserita la seguente: ", ampliamento".
2. Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 19/2001, dopo le parole: "all'attività ricettiva" sono inserite le seguenti: "e di opere di difesa e messa in sicurezza".
3. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 19/2001 è sostituita dalla seguente:
"b) acquisto, anche attraverso la cessione di quote societarie, di:
1) fabbricati o porzioni di fabbricati, limitatamente agli esercizi alberghieri;
2) terreni funzionali alla realizzazione o all'ampliamento di strutture alberghiere, limitatamente alla superficie urbanisticamente necessaria alla realizzazione delle nuove superfici o dei nuovi volumi;
3) terreni funzionali alla realizzazione di nuovi complessi ricettivi all'aperto, limitatamente alla superficie occupata dal complesso da realizzare;
4) terreni e fabbricati facenti parte di complessi ricettivi all'aperto, già esistenti e classificati ai sensi della normativa regionale vigente, che rappresentino non meno di un terzo della superficie del complesso e che includano i fabbricati in cui sono allocati i servizi generali;
5) terreni e fabbricati facenti parte di complessi ricettivi all'aperto, già esistenti e classificati ai sensi della normativa regionale vigente, a condizione che il richiedente sia già proprietario dei fabbricati in cui sono allocati i servizi generali e di terreni che rappresentino non meno di un terzo della superficie del complesso;".
4. Al comma 3 dell'articolo 5 della l.r. 19/2001, le parole: "dodici mesi" sono sostituite dalle seguenti: "ventiquattro mesi".
5. Il comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:
"1. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai mutui a tasso agevolato è di euro 100.000 e quello massimo, nel corso di un triennio, per la stessa struttura, è di euro 10 milioni.".
6. Al comma 1 dell'articolo 9 della l.r. 19/2001, dopo la parola: "nonché" sono inserite le seguenti: "la realizzazione di opere di difesa e messa in sicurezza e".
7. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 9 della l.r. 19/2001 è sostituita dalla seguente:
"b) acquisto, anche attraverso la cessione di quote societarie, di:
1) fabbricati o porzioni di fabbricati, limitatamente ai soggetti di cui all'articolo 8, comma 1, lettere a) e c);
2) terreni funzionali alla realizzazione o all'ampliamento di strutture per l'esercizio di attività commerciale o di somministrazione di alimenti e bevande, limitatamente alla superficie urbanisticamente necessaria alla realizzazione delle nuove superfici o dei nuovi volumi;".
8. Al comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 19/2001, le parole: "dodici mesi" sono sostituite dalle seguenti: "ventiquattro mesi".
9. Il comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:
"1. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai mutui a tasso agevolato è di euro 50.000 e quello massimo, nel corso di un triennio, per la stessa struttura, è di euro 3 milioni.".
10. L'articolo 13 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:
"Articolo 13
(Soggetti beneficiari)
1. Possono beneficiare dei contributi di cui all'articolo 15 i raggruppamenti di operatori turistici riconosciuti ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 15 marzo 2001, n. 6 (Riforma dell'organizzazione turistica regionale. Modificazioni alla legge regionale 7 giugno 1999, n. 12 (Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale) e abrogazione delle leggi regionali 29 gennaio 1987, n. 9, 17 febbraio 1989, n. 14, 2 marzo 1992, n. 4, 24 giugno 1992, n. 33, 12 gennaio 1994, n. 1 e 28 luglio 1994, n. 35).".
11. L'articolo 14 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:
"Articolo 14
(Iniziative agevolabili)
1. Ai fini di cui all'articolo 15, le iniziative agevolabili devono riguardare la realizzazione di progetti di sviluppo turistico, di marketing, di promozione e di commercializzazione di prodotti turistici. Le iniziative devono essere articolate in progetti organici nei quali sono indicati, fra l'altro:
a) gli obiettivi da perseguire e i risultati attesi;
b) i mercati di intervento e i segmenti di domanda interessati;
c) le azioni programmate, la relativa durata e le modalità del loro svolgimento;
d) i canali di vendita attivati per i propri prodotti turistici;
e) un dettagliato piano finanziario, corredato dell'indicazione analitica delle spese per ciascuna linea di intervento nonché dell'indicazione delle risorse finanziarie disponibili per l'attuazione del progetto, in aggiunta all'eventuale contributo regionale.".
12. L'articolo 15 della l.r. 19/2001 è sostituito dal seguente:
"Articolo 15
(Contributi a fondo perduto)
1. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai contributi a fondo perduto è di euro 10.000 e quello massimo è di euro 135.000. Gli importi sono considerati al netto degli oneri fiscali.
2. I contributi a fondo perduto sono concessi in regime de minimis, nel rispetto della normativa comunitaria vigente relativa all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti di importanza minore.
3. I contributi sono concessi fino alla misura massima del 50 per cento delle spese ritenute ammissibili.
4. I contributi possono essere erogati anche a titolo di anticipazione, previa presentazione di apposita fideiussione bancaria o polizza assicurativa di importo almeno pari alla somma da erogare.
5. I contributi possono essere concessi con riferimento alle sole spese da sostenersi nell'anno solare successivo alla presentazione della domanda.
6. Ai fini della concessione dei contributi, i raggruppamenti interessati presentano alla struttura regionale competente in materia di promozione e marketing turistico, a pena di decadenza, entro il 15 novembre di ogni anno, apposita istanza corredata del progetto di cui all'articolo 14 e del relativo piano finanziario.
7. In considerazione delle istanze pervenute, la struttura regionale competente in materia di promozione e marketing turistico forma apposite graduatorie, sulla base dei criteri di priorità stabiliti dalla Giunta regionale con propria deliberazione.
8. La Giunta regionale disciplina, con propria deliberazione, le spese ammissibili per la concessione dei contributi di cui al presente Capo, nonché ogni altro adempimento o aspetto, anche procedimentale, relativo alla concessione e alla revoca dei predetti contributi, ivi compresa la documentazione di spesa da esibire al fine dell'erogazione del contributo.".
13. Al comma 5ter dell'articolo 23 della l.r. 19/2001, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "L'autorizzazione comporta la non applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 26.".
14. La lettera a) del comma 3 dell'articolo 25 della l.r. 19/2001 è sostituita dalla seguente:
"a) l'ammontare del contributo in conto capitale concesso, calcolato in misura proporzionale al periodo di mancato utilizzo del bene agevolato e maggiorato degli interessi calcolati con le modalità di cui al comma 4;".
Articolo 6
(Modificazione alla legge regionale 4 agosto 2009, n. 24)
1. Il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 4 agosto 2009, n. 24 (Misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Modificazioni alle leggi regionali 6 aprile 1998, n. 11, e 27 maggio 1994, n. 18), è sostituito dal seguente:
"2. La presente legge si applica al patrimonio edilizio destinato agli usi di cui all'articolo 73, comma 2, lettere c), d), dbis), e), con esclusione di quelli industriali, f), g), con esclusione di quelli relativi agli esercizi o alle aziende di cui all'articolo 90bis, commi 1 e 2, della legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), ed i) della medesima legge.".
Articolo 7
(Disposizioni transitorie)
1. La deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 7bis, comma 1, lettera c), della l.r. 33/1984, come sostituito dall'articolo 1, comma 2, della presente legge, è approvata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2. I comuni, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabiliscono con deliberazione del Consiglio comunale i criteri, le modalità, le condizioni e i parametri necessari per l'individuazione degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che possono beneficiare degli incrementi volumetrici di cui all'articolo 90bis, comma 1, della l.r. 11/1998, come sostituito dall'articolo 3, comma 2, della presente legge. Nelle more dell'approvazione degli atti comunali, gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che intendano realizzare incrementi volumetrici ai sensi del predetto articolo possono formulare apposita istanza al Comune interessato corredata di un elaborato planimetrico e di una relazione che illustri l'intervento e ne motivi la valenza turistica. Il Comune, entro sessanta giorni dalla data di presentazione dell'istanza, decide in merito al suo accoglimento. Il silenzio del Comune, decorso il predetto termine, equivale a provvedimento di accoglimento dell'istanza.
3. L'articolo 90bis, comma 2bis, della l.r. 11/1998, come inserito dall'articolo 3, comma 4, della presente legge, si applica anche alle unità immobiliari che siano già state oggetto di ampliamento avviato o concluso ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale 24 dicembre 2007, n. 34 (Manutenzione del sistema normativo regionale. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni), o ai sensi dell'articolo 90bis, commi 1 e 2, della l.r. 11/1998, nel testo introdotto dall'articolo 4, comma 1, della legge regionale 17 giugno 2009, n. 18 (Disposizioni urgenti in materia di aree boscate e di ampliamento di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture alberghiere e di realizzazione di centri benessere in alcune tipologie di strutture ricettive. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta)), e successivamente modificato dall'articolo 15 della legge regionale 4 agosto 2009, n. 24 (Misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Modificazioni alle leggi regionali 6 aprile 1998, n. 11, e 27 maggio 1994, n. 18).
4. Le deliberazioni della Giunta regionale di cui all'articolo 10, commi 3 e 7, della l.r. 6/2001, come sostituito dall'articolo 4 della presente legge, e di cui all'articolo 15, comma 8, della l.r. 19/2001, come sostituito dall'articolo 5, comma 12, della presente legge, sono approvate entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
5. I decreti di riconoscimento dei consorzi e delle associazioni di operatori turistici adottati, ai sensi dell'articolo 10 della l.r. 6/2001, in data antecedente all'entrata in vigore della presente legge cessano di avere efficacia il 31 ottobre 2010.
6. Per l'anno 2010, l'istanza di cui all'articolo 15, comma 6, della l.r. 19/2001, come sostituito dall'articolo 5, comma 12, della presente legge, deve essere presentata, a pena di decadenza, entro il 15 dicembre.
7. Le disposizioni di cui all'articolo 5, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 13 e 14, della presente legge si applicano anche alle domande di agevolazione già presentate e per le quali non sia stato ancora adottato il provvedimento amministrativo di concessione alla data di entrata in vigore della presente legge.
8. Il termine di cui al comma 3 dell'articolo 25 della legge regionale 24 giugno 2002, n. 8 (Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante. Abrogazione della legge regionale 22 luglio 1980, n. 34), già differito ai sensi dell'articolo 31, comma 8, della legge regionale 20 gennaio 2005, n. 1 (Disposizioni per la manutenzione del sistema normativo regionale. Modificazioni e abrogazioni di leggi e disposizioni regionali), è ulteriormente differito al 31 dicembre 2014. Nelle more dell'adeguamento, e comunque non oltre la predetta data, al titolare dell'autorizzazione all'esercizio non si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 14, comma 2, della l.r. 8/2002, limitatamente alle violazioni delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 1, della medesima legge.
Articolo 8
(Abrogazioni)
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) il comma 3 dell'articolo 23 della l.r. 19/2001;
b) l'articolo 46 della legge regionale 15 dicembre 2003, n. 21;
c) gli articoli 33, comma 2, e 38 della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 31;
d) il comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 18/2009.
Articolo 9
(Dichiarazione d'urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.
Président - La parole au Conseiller Louvin, pour motion d'ordre.
Louvin (ALPE) - Colleghi, questa mattina abbiamo ricevuto una serie piuttosto nutrita di emendamenti, a quelli che hanno presentato le forze di opposizione se n'è aggiunta una lunga serie e direi di non poco momento presentata dall'Assessore a nome del Governo.
Ora, noi abbiamo seguito con attenzione non solo i colleghi che fanno parte della commissione, ma anche chi non ne ha fatto parte, le discussioni che ci sono state per l'approfondimento di questo disegno di legge n. 88 e sinceramente ci pare che gli emendamenti non siano di poco conto e che necessitino di quell'approfondimento che, per la verità, era già mancato in fase di discussione quando la richiesta di audizioni ulteriori era stata rigettata. Vorremmo semplicemente sottolineare come questioni rilevanti come la frazionabilità, non frazionabilità o ritardata durata dei periodi per la vigenza di convenzioni e per l'utilizzo delle strutture in forma unificata, questioni delicate come quelle delle sanzioni pecuniarie, questioni importanti come la finanziabilità o non finanziabilità di queste opere, la revocabilità o non revocabilità dei finanziamenti erogati non si debbano giocare con molta leggerezza. Qui abbiamo l'impressione che sia necessario e credo che anche chi ha preso parte l'altra sera ad una serata di approfondimento che ha proposto l'Assessore Marguerettaz si sia reso conto che siamo di fronte ad un disegno di legge di notevole impatto, pertanto vorremmo esprimere l'auspicio, come gruppo consiliare ALPE, che vi sia un approfondimento ulteriore da parte della commissione di questo disegno di legge. Formuliamo quindi una richiesta che in termine regolamentare si chiama sospensiva, comunque di rinvio alla commissione, affinché siano approfonditi questi risvolti collegati alle varie proposte emendative che sono state avanzate e che si ritorni in aula ben consapevoli dei vari profili che andiamo a votare. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Riteniamo che questo sia un argomento che ha avuto nella storia delle nostre proposte un approfondimento che è andato ben oltre i tempi della commissione, quindi addirittura in accordo è già stata richiesta una proroga e c'è stata la possibilità di fare una serie di valutazioni e di approfondimenti. Sicuramente di approfondimenti se ne possono ancora fare, non c'è limite rispetto a questo, ma per dire che alla fine c'è una convergenza. Se lei va a vedere, è vero che ci sono degli emendamenti, ma addirittura degli emendamenti che convergono dell'opposizione e del Governo, sono gli stessi; quindi vuol dire che via via c'è stato un lavoro prezioso da parte di tutti e su tutta una serie di argomenti addirittura c'è una convergenza. Riteniamo quindi che questa proposta non sia sostenibile e chiediamo di discuterlo oggi senza nessun tipo di riproroga, non ci sarebbe nessun valore aggiunto.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Sebbene apprenda adesso di tale questione del rinvio, intervengo a favore del rinvio, ma per una ragione, Assessore Marguerettaz; è vero che gli emendamenti che lei presenta oggi coincidono con gli emendamenti presentati, ma le ricordo che lei era seduto là in audizione quando la minoranza le faceva presente le ragioni che c'erano rispetto all'accoglimento di queste esigenze insieme ad altre che potevano essere condivise, oppure no e lei diceva: "ma no, va tutto bene, quello che abbiamo presentato è la migliore delle situazioni possibili". Vorrei fare un passo ancora indietro rispetto alla questione della mozione d'ordine e del rinvio che mi coglie impreparato in questo momento, ma non impreparato al fatto che ci siamo trovati in commissione ad esprimere un voto su un disegno di legge che tutti giudichiamo importante, perché tocca il settore nevralgico, vitale dell'economia valdostana: il turismo, con degli emendamenti presentati da lei: prendere o lasciare. Cinque minuti prima che entrasse lei in commissione c'erano perplessità, dubbi, giustamente è una cosa delicata; arriva lei, presenta due emendamenti, voto di fiducia e, se facessi parte della maggioranza - ci mancherebbe -, voterei lealmente a sostegno dell'Assessore, ma non basta, arriviamo oggi in aula con altri emendamenti.
Dicevamo, visto che questa cosa ha suscitato un dibattito, certamente c'è stato anche modo di discuterne pubblicamente - e le va dato atto che c'è stata una discussione pubblica -, ma riusciamo - non in merito a questa legge che certamente la maggioranza ha i numeri per votare oggi e approvare - in generale (è una questione di principio) a studiare, ad approfondire di più, a creare le condizioni perché non si faccia un voto che a livello nazionale si chiama voto di fiducia? Il Governo arriva, dice: "queste sono le cose", la maggioranza le deve votare e chi se ne frega di quello che ha da dire la minoranza? Se lei si accorge oggi che gli emendamenti che presenta sono uguali a quelli del PD, che noi queste cose le avevamo già dette l'altra volta in commissione, delle due: o lei non è stato attento l'altra volta, o mi fa piacere che adesso prende coscienza di queste cose, che peraltro il PD non ha inventato, ma sono le cose che dicevano gli enti locali e le dicevano lì in commissione, ossia le dicevano due settimane fa in commissione, quando le dicevamo: "aspetti a mandare avanti questo provvedimento, Assessore, perché ci sono dei dubbi"; poi si arriva qui, 4 emendamenti: "ragazzi, la partita è giocata e fatta", ma non è così che si fa una legge! Capisco che c'è un provvedimento che si chiama d'urgenza, ma non possono essere fatti tutti d'urgenza, allora se ci fosse un atteggiamento pretestuoso delle forze di opposizione che arrivano in aula con degli emendamenti inaccoglibili, posso capire che si dica: "no, qui si fa solo perder tempo". In realtà, non si fa perdere tempo a nessuno, perché si vede che le questioni che abbiamo sostenuto erano questioni che partivano da esigenze di associazioni, di enti locali, quindi non erano delle cose inventate.
Simbolicamente allora votiamo a favore di questa mozione d'ordine proposta dal collega per far capire che qualche volta... visto che è stato il PD a chiedere il rinvio di tale provvedimento alle Commissioni III e IV congiunte, le quali hanno detto: "no, è stato tutto chiarito dagli emendamenti dell'Assessore"... invece no, perché questi emendamenti li devo leggere adesso e io non faccio parte della maggioranza! Prendo quindi atto adesso che ci sono nuovi emendamenti, emendamenti che non erano a disposizione dei commissari nell'ultima puntata, quando la commissione ha espresso il voto favorevole. La commissione quindi ha espresso voto favorevole senza sapere che c'erano tali emendamenti, questo va riconosciuto...
(interruzione del Consigliere Comé, fuori microfono)
...no, Comé, lei interverrà per fare la sua parte, però questi emendamenti non c'erano, avete votato la norma senza tali emendamenti: questo è un fatto amministrativo, è chiaro, è così.
Si chiedeva quindi di rinviare proprio perché c'erano dei dubbi che la legge potesse essere approvata tout court in tale modo: questo si chiama utilizzare un metodo che a livello nazionale si chiama usare il metodo del voto di fiducia: si vota a colpi di maggioranza, così, alla cieca.
Presidente - Ha chiesto di parlare il collega Comé, vi devo informare che a questo punto cambia il sistema, perché se parla il collega Comé, può parlare un rappresentante per gruppo. A questo punto la discussione è aperta ad un rappresentante per gruppo; non interviene più, collega Comé?
Pongo in votazione la proposta del collega Louvin:
Consiglieri presenti e votanti: 33
Favorevoli: 8
Contrari: 25
Il Consiglio respinge la questione sospensiva testé proposta dal Consigliere Louvin.
Presidente - Si passa all'esame del disegno di legge.
La parola al relatore, Consigliere Agostino.
Agostino (UV) - Merci, M. le Président. Dans l'attente d'une redéfinition organique, systématique et cordonnée de l'ensemble de la réglementation sectorielle, le présent projet de loi comporte des dispositions destinées à apporter une réponse immédiate aux exigences des sujets qui, à divers titres, œuvrent dans le domaine du tourisme, mais aussi à assurer plus de flexibilité dans les modalités de réalisation des différents types de structures hôtelières et non hôtelières et à augmenter le niveau de différenciation de l'offre touristique et hôtelière.
Ce même projet de loi contient également des modifications importantes de la réglementation relative à la reconnaissance et au financement des groupements d'opérateurs touristiques qui sont constitués dans le but d'assurer la promotion et la commercialisation de l'offre touristique régionale.
Enfin, conformément aux objectifs de la législature, d'autres dispositions simplifient les procédures actuellement en vigueur.
Con l'articolo 1 si introducono alcuni significativi elementi di novità relativamente alle tipologie di aziende alberghiere, villaggi albergo e RTA (Residenza Turistico Alberghiera). L'intento è quello di consentire sostegno a queste tipologie di strutture turistico-ricettive alberghiere anche attraverso fonti di finanziamento privato.
In particolare, oltre ad una riconfigurazione delle possibilità di composizione dei vani delle singole unità abitative delle RTA, viene ammesso, facendo comunque salva la destinazione turistico-ricettiva dell'intera struttura per l'intero anno, il frazionamento della proprietà nel rispetto di una serie di concorrenti condizioni.
Tenendo conto delle peculiari dimensioni dei fabbricati dei nostri villaggi di montagna, con l'articolo 2 vengono rimodulate le caratteristiche strutturali della tipologia ricettiva extralberghiera "Affittacamere". In particolare viene prevista la possibilità di dotare 1 camera su 6 di cucina autonoma e di ubicazione delle camere anche in 3 stabili o in una porzione di 3 stabili purché, in analogia a quanto previsto per gli alberghi, distanti non più di 50 metri l'uno dall'altro.
L'articolo 3 risponde all'esigenza di un miglior coordinamento tra le disposizioni del cosiddetto "Piano alberghi" (legge regionale n. 18/2009) e quelle del "Piano casa" (legge regionale n. 24/2009) e alla volontà di estendere il beneficio dell'ampliamento del 40 percento della struttura esistente ad un maggior numero di tipologie di aziende.
In particolare:
- viene sostituito il comma 2 dell'articolo 90ter della legge regionale n. 11/1998, al fine di mantenere il divieto di frazionamento della proprietà dei volumi da destinare a centro benessere delle RTA: ciò risulta necessario poiché l'articolo 7bis della legge regionale n. 33/1984, come sostituito dall'articolo 1 del presente disegno di legge, ammette il frazionamento della proprietà dei villaggi albergo e delle RTA;
- è nuovamente autorizzata la possibilità di mettere in atto destinazioni per case ed appartamenti per vacanze, che era stata sospesa con l'introduzione dell'articolo 46 della legge regionale n. 21/2003. È da ritenere che la reintroduzione di tale possibilità consentirà un potenziamento dell'offerta turistico-ricettiva extralberghiera soprattutto nei comuni a scarsa valenza turistica permettendo la nascita di piccole economie e il recupero del patrimonio edilizio inutilizzato;
- viene disposto che la costruzione di nuovi villaggi albergo o residenze turistico-alberghiere a proprietà frazionata non concorra alla verifica degli equilibri funzionali stabiliti dal PRG.
L'articolo 4 sostituisce l'articolo 10 della legge regionale n. 6/2001, dettando nuove disposizioni in ordine al riconoscimento di aggregazioni di operatori turistici quali i consorzi e le associazioni. Rispetto all'impostazione precedente, il nuovo impianto prevede un'organizzazione dell'offerta turistica regionale coerente con le indicazioni contenute nel Piano strategico di marketing turistico per il triennio 2010-2012, secondo il quale per incontrare e soddisfare una domanda sempre più specializzata e di tipo motivazionale occorre strutturare l'offerta turistica regionale in prodotti turistici su scala regionale.
Con l'articolo 5, sono apportate numerose modificazioni ed integrazioni alla legge regionale n. 19/2001, ovvero la normativa che disciplina il sostegno finanziario della Regione, attraverso contributi in conto capitale e finanziamenti a tasso agevolato, a favore delle imprese che operano nel settore commerciale e turistico-ricettivo e dei consorzi degli operatori turistici. L'intento è quello di ammodernare e semplificare il sistema di concessione delle agevolazioni. In particolare, si segnala quanto segue:
- viene estesa, analogamente a quanto recentemente introdotto per il settore industriale ed artigianale, l'ammissione ad agevolazione, solamente per i contributi in conto capitale in regime de minimis, delle spese sostenute nei 24 mesi precedenti la presentazione della domanda, mentre la disposizione vigente ammette solo quelle sostenute nei 12 mesi precedenti. Tale semplificazione vale sia per il settore turistico-ricettivo, sia per quello commerciale;
- tenuto conto degli importi degli investimenti osservati nel settore turistico-ricettivo, si è ritenuto opportuno elevare gli importi minimo e massimo di spesa ammissibile per poter accedere ai mutui a tasso agevolato: quello minimo passa da euro 25.822 ad euro 100.000 e quello massimo da euro 5.164.568 ad euro 10.000.000;
- tenuto conto degli importi degli investimenti osservati nel settore commerciale, si è ritenuto opportuno elevare gli importi minimo e massimo di spesa ammissibile per poter accedere ai mutui a tasso agevolato: quello minimo passa da euro 25.822 ad euro 50.000 e quello massimo da euro 2.582.284 ad euro 3.000.000;
- viene esplicitato il principio in base al quale, nel caso in cui la Giunta regionale conceda all'impresa beneficiaria, sussistendone le condizioni, l'autorizzazione all'alienazione o al mutamento di destinazione dei beni agevolati tramite la legge regionale n. 19/2001, viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 26, ferma restando la restituzione dell'agevolazione percepita oltre agli interessi,
- viene introdotto il principio secondo cui, in caso di revoca dell'agevolazione, l'ammontare del contributo da restituire è calcolato in proporzione al periodo di mancato utilizzo del bene agevolato rispetto ai periodi obbligatori previsti dalla legge (5 anni per i beni mobili e 15 anni per le opere e i lavori) e non nella misura intera originariamente concessa come previsto dalla norma vigente.
Con l'articolo 6 viene sostituito il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale n. 24/2009, cosiddetta "Piano Casa", al fine di esplicitare con più chiarezza il suo ambito di applicazione e di renderla coerente con le modificazioni apportate con la presente legge all'articolo 90bis della legge regionale n. 11/1998.
Con l'articolo 7 sono previste alcune norme transitorie tra le quali si ritiene opportuno mettere in evidenza:
- la deliberazione della Giunta regionale con la quale verrà approvato il modello di convenzione-tipo che disciplinerà i rapporti tra i Comuni ed i proprietari delle unità abitative dei villaggi albergo e delle RTA a proprietà frazionata dovrà essere adottata entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge;
- le disposizioni di maggior favore previste dall'articolo 5 della presente legge, con cui si modifica la legge regionale n. 19/2001, relativa al sostegno finanziario della Regione a favore del settore turistico e commerciale, si applicano anche alle domande in corso d'istruttoria;
- è previsto l'ulteriore differimento al 31 dicembre 2014 del termine per far rimuovere, da parte dei titolari dei campeggi esistenti, le roulottes non idonee alla circolazione che sostano all'interno dei campeggi medesimi. Sapete quante ce ne sono di queste: un mare!
Con l'articolo 8 sono apportate alcune abrogazioni. In particolare viene abrogato il comma 3 dall'articolo 23 della legge regionale n. 19/2001, il quale prevede, laddove vi siano agevolazioni per investimenti immobiliari, l'obbligo di trascrizione presso il pubblico registro immobiliare del vincolo di destinazione gravante su tali beni, a cura e spese del soggetto beneficiario. Con l'eliminazione di tale obbligo, oltre ad una semplificazione della procedura e alla conseguente riduzione dei tempi per l'erogazione dell'agevolazione prevista in tali casi, viene meno anche un onere posto a carico delle imprese richiedenti che mediamente ammonta a circa 1.000 euro.
Enfin il est à considérer que dans un contexte économique et social global très critique comme la situation actuelle, cette mesure législative introduit des opportunités significatives pour les opérateurs économiques de notre région, qui vont dans la direction d'une plus grande simplification des rapports bureaucratiques entre nos entrepreneurs et l'administration publique et, dans le même temps, d'un assouplissement de l'activité de contrôle des fonctionnaires, avec une réduction conséquente des délais de satisfaction des besoins. Merci à tous pour votre patience.
Président - La discussion est ouverte.
La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - La promozione del turismo è un tema complesso, più volte affrontato negli ultimi anni e oggi ci troviamo a discutere un ennesimo testo di legge non sufficientemente valutato in commissione, ma che lascia tanti dubbi. Abbiamo sentito dire dai rappresentanti delle categorie che non è una legge urgente e che vi è solo l'esigenza di ritoccare l'organizzazione turistica regionale, mentre le residenze turistico-alberghiere ed il relativo frazionamento della proprietà non sono sentite come un problema prioritario. Le categorie che si occupano di recettività alberghiera dicono che ci sono già troppi posti letto non occupati, per cui prima bisognerebbe lavorare per cercare di riempire i posti letto vuoti e successivamente crearne dei nuovi. Oggi non si può più parlare di località turistiche come elemento principale dell'attrazione turistica, poiché la gente sceglie le località in base a quello che queste sono in grado di offrire. Se questo concetto è riconosciuto dagli operatori turistici, la diretta conseguenza è che tutti dovrebbero muoversi nella stessa direzione per favorire lo sviluppo di un'area a vocazione turistica, affinché si possano offrire giuste risposte alle crescenti domande di vacanza. Affinché la località acquisiscano nuovo interesse, è dunque necessaria una coerente pianificazione della strategia di sviluppo turistica e la capacità progettuale e strategica. Ancora una volta invece emergono le carenze ed i limiti del legislatore regionale che, invece di puntare ad una riorganizzazione organica dell'intero settore turistico, si limita a guardare il comparto da un limitato punto di vista, un esempio è stata la creazione dell'ufficio centralizzato. Sul territorio il disagio e la rassegnazione sono palpabili e segnati dall'assoluta mancanza di coinvolgimento dell'organizzazione delle animazioni estive, con il risultato che a livello locale non c'è più una regia, ma ognuno fa quello che vuole.
Il rischio è che anche con questo nuovo disegno di legge in materia di strutture ricettive si creino nuovi motivi di frizione fra gli operatori e l'Amministrazione regionale. In questo caso la difficoltà e la possibile rincorsa alla speculazione edilizia metterebbero in ginocchio un settore già sottoutilizzato. Hanno ragione gli operatori a lamentarsi del rischio di crescita di questa tipologia di nuovi posti letto, che andranno ad inquinare il mercato della ricettività locale, senza dare continuità al servizio, con il rischio di trasformare a breve termine le strutture in edilizia residenziale privata senza alcuna garanzia di qualità. Sono molte le Regioni che hanno deliberato nel recente passato sulla stessa materia, ma nessuna ha inserito nella normativa disposizioni così rischiose sulla frazionabilità della proprietà, saremmo i primi a codificare questo rischio. Si promuovono ancora i comprensori, invece di promuovere i segmenti di mercato mettendo insieme le energie di tutti.
Detto questo, però, non si può dire che, per favorire il turismo rurale o il turismo in generale, si debbano liberalizzare i posti letto in strutture alternative a quelle alberghiere, fornendo la possibilità di aggirare in breve tempo l'ostacolo ed il vincolo, per ritrovarsi poi con nuovi volumi riconvertiti in edilizia privata, che andranno ad aumentare i letti freddi, come direbbero in Svizzera e proprio nella vicina Svizzera, anzi nel vicino Vallese, si sta combattendo una battaglia significativa fra privati ed amministrazioni locali, perché i sindaci si sono accorti che questi letti freddi - ossia le seconde case - sono un peso per la comunità. Se c'è bisogno di posti letto alberghieri o extra alberghieri, quindi non si vada ad incrementare nuove volumetrie, ma prima si sfrutti l'esistente; qualcosa del genere, secondo noi, doveva essere preso in considerazione e invece non c'è nulla. Stanno facendo la loro comparsa i cosiddetti "alberghi diffusi", questo significa che se c'è una struttura alberghiera che non ha posti letto sufficienti, si può appoggiare a camere che gravitano nei paraggi messe a disposizione da privati per completare l'offerta turistica, oppure più privati si mettono insieme per creare una serie di posti letto, centralizzando alcuni servizi comuni in un'unica sede per creare nuove disponibilità senza andare ad incrementare la speculazione edilizia, sfruttando le strutture esistenti.
Chiudendo vorrei soltanto richiamare la vostra attenzione su alcuni elementi oggettivi che sono stati richiamati dal Presidente dell'Associazione valdostana alberghiera, ossia i dati sulla presenza di posti letto negli alberghi valdostani e sulla loro occupazione. Relativamente alle presenze nel 2009, sono state 3.133.889, meno l'1,3 percento rispetto al 2008, quando erano state 3.175.089, lo 0,1 rispetto al 2007; dunque c'è un trend in calo, seppure di poco, che ci ha portato in due anni a perdere più di 40.000 pernottamenti, che significano più di 3.000.000 di euro in meno nelle casse degli operatori economici locali. Non serve esprimere sempre ottimismo a tutti i costi, bisogna essere realisti e dire le cose come stanno; il turismo in Valle d'Aosta è in difficoltà e non se ne esce con provvedimenti come quello che si sta discutendo.
Altro dato citato dagli albergatori è quello dell'occupazione dei posti letto; si è detto che i posti letto a disposizione dei turisti sono occupati al 25 per cento della loro potenzialità ed in particolare gli alberghi sono occupati al 34 per cento, le residenze turistiche alberghiere al 33 per cento, gli affittacamere al 18 per cento, gli agriturismo al 12 per cento. È chiaro che con questi dati non c'è bisogno di nuovi posti letto, prima si pensi a riempire quel 70 per cento di posti letto che restano vuoti.
C'è bisogno di intervenire su altri elementi della nostra organizzazione turistica, promuovendo lo sviluppo, la qualificazione del comparto attraverso il miglioramento della qualità e fruibilità del servizio in loco; invece abbiamo scoperto dalle audizioni del Direttore dell'Ufficio del turismo che non c'è nulla di organicamente realizzato in questa filiera, che dovrebbe mettere l'utente al centro della nostra attenzione. Mancano informazioni centralizzate, ma manca soprattutto la possibilità di vendere per intero il prodotto Valle d'Aosta. Se un cliente si reca ad uno sportello delle ex AIAT, deve uscire con la prenotazione, non doversi sbrogliare da solo; ancora oggi invece è peggiorata la situazione, gli sportelli fanno solo una parte del loro lavoro, la preoccupazione più grande è che non ci siano le idee chiare su cosa si vuole veramente fare in un campo turistico in Valle d'Aosta. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Prola.
Prola (UV) - Grazie, Presidente. Alcune brevi considerazioni su questo testo in esame, visto che mi ha interessato parecchio nella discussione in commissione, che ha avuto un confronto abbastanza approfondito e sottolineerei anche il fatto che ormai questo testo è all'attenzione dei commissari da tre mesi. Da allora abbiamo avuto le audizioni a più riprese dell'Assessore competente, degli enti locali, del Direttore dell'Ufficio regionale del turismo, dell'Associazione albergatori e dei rappresentanti dei consorzi turistici, dell'Associazione degli agenti immobiliari e dell'Associazione residenze turistiche alberghiere valdostane. Vi è soprattutto da rilevare la forte contrarietà dell'Associazione albergatori, perplessità che nascono, a loro avviso, dall'applicazione della modifica dell'articolo 7bis, che concede la possibilità di frazionare le residenze turistiche alberghiere, le singole unità abitative per 1/12 del periodo di apertura effettiva, vi è il timore per le eventuali derive speculative che nascono da questa possibilità. Secondo loro, questa frazionabilità, questa possibilità di alienare delle parti delle proprietà non farà altro che alimentare un fenomeno speculativo e successivamente alimentare il fenomeno delle seconde case. È ovvio che in alcuni comprensori e alcune località turistiche di primo piano la differenza che si crea fra i costi di realizzazione dell'immobile e la realizzazione delle vendite delle singole unità abitative è un valore importante, quindi sono dei valori che possono far temere alcune speculazioni edilizie.
L'altro aspetto sottolineato dagli albergatori riguardava la gestione unitaria, l'introduzione di questa possibilità solleva seri dubbi sulle garanzie per la gestione unitaria, con perplessità sui controlli in quanto è impossibile andare a controllare e verificare che la gestione unitaria venga fatta e che con questi controlli non si possono evitare rischi di speculazione. Al contrario invece abbiamo registrato pareri e posizioni favorevoli da parte delle associazioni delle RTA e da parte della Federazione agenti immobiliari.
L'Assessore ha infine recepito parecchie osservazioni, fatte nel corso delle varie audizioni, e ha cercato attraverso una serie di emendamenti di chiarire il più possibile tutti i dubbi emersi; questo portando venerdì una serie di emendamenti in commissione che cercavano di chiarire tutti i dubbi che erano emersi in questi mesi di discussione.
Dall'approvazione del testo in commissione ad oggi c'è stata un'altra discussione, ma vi ricordo che in sede di commissione consiliare i due Presidenti ci avevano chiaramente detto che il testo era migliorabile dalla commissione alla seduta del Consiglio. In effetti, attraverso gli emendamenti che sono stati portati oggi in aula crediamo di aver migliorato notevolmente il testo e aver dissolto dubbi, ampliato vincoli e garanzie per dare sicurezza ed evitare possibili distorsioni nell'applicazione della legge. Al contrario in questi tre mesi di discussione non abbiamo avuto nessun tipo di emendamento da parte dell'opposizione e ci troviamo oggi in aula gli emendamenti della commissione, avendo solo visto dei comunicati stampa ed è questo che vorrei sottolineare.
Innanzitutto condivido la filosofia e le motivazioni che hanno sollecitato il Governo regionale a modificare quanto era previsto precedentemente; siamo in un momento economico pesante, con diverse criticità che gravano sulle aziende alberghiere, liquidità finanziaria, situazione debitoria pesante, insolvenze che al momento sono attenuate per l'effetto dei provvedimenti anticrisi, situazioni stagnanti dove è estremamente difficile vedere imprenditori che si permettono di effettuare investimenti importanti quali costruire nuovi alberghi. Siamo di fronte ad un sistema globale che si evolve rapidamente, con dinamiche turistiche che cambiano in maniera radicale e obbligano le aziende turistiche ad una sfida globale, continua e ad un confronto esasperato con altre realtà turistiche che godono di strumenti e offerte diversificate.
Con questo testo di legge si offre un'opportunità in più, non si offre la soluzione, ma si offre una leva finanziaria diversa con la possibilità di avere un bene reale che garantisca l'investimento; è chiaro che la novità incute timore, ma noi dobbiamo dare risposte, dare elementi di natura finanziaria nuovi e diversi, attrarre risorse per facilitare gli investimenti, dare la possibilità agli investitori di avere liquidità per non caricarli nella gestione ordinaria della propria azienda di una situazione debitoria soffocante. È vero che abbiamo vissuto precedentemente situazioni deviate, per cui è stato introdotto il blocco della non frazionabilità, ma con le dovute garanzie che pensiamo di aver messo pensiamo di evitare questi problemi.
Con gli emendamenti presentati in commissione dall'Assessore abbiamo chiarito alcuni passaggi sulla convenzione che andrà a garantire l'unitarietà della gestione alberghiera: la convenzione deve essere stipulata fra i proprietari e il Comune, con durata ventennale, è lo strumento che permetterà di gestire la struttura che deve essere affidata ad un unico soggetto con registrazione nei pubblici registri immobiliari. Convenzione nella quale dovrà essere definito il livello minimo di qualità dell'offerta alberghiera e del servizio che viene offerto; una convenzione che avrà una tutela pubblica sugli impegni che il proprietario dovrà assumersi sotto la propria solidale responsabilità. Senza questo strumento un immobile non potrà essere utilizzato, l'unica destinazione è quella alberghiera e lo strumento urbanistico tutela tale destinazione. Attraverso l'emendamento presentato oggi la costruzione di RTA frazionate non concorrono appunto anche agli equilibri funzionali.
L'impianto sanzionatorio ha delle condizioni direi pesanti e riguardano unicamente l'obbligo della gestione unitaria. La sanzione, direi pesante ed efficace, è a tutela del vincolo reale di destinazione e credo anche con effetti deterrenti e punitivi, perché può arrivare ad 1.250.000 euro. La sanzione non riguarda chiaramente la destinazione d'uso, che è garantita dal vincolo urbanistico. Qui vi sono le sanzioni penali previste dall'attuale normativa urbanistica nel caso non venisse rispettato. Chi acquista quindi ha un vincolo di carattere reale, che è la destinazione alberghiera con durata ventennale che ci garantisce l'obiettivo per il quale viene autorizzato il frazionamento.
Per quanto riguarda l'aspetto del riconoscimento delle aggregazioni di operatori turistici, dove sono previste due distinte tipologie: una costituita dai raggruppamenti di area territoriale e l'altra su raggruppamenti di prodotto, a me sembra - come detto dal direttore dell'Ufficio del turismo - estremamente funzionale dire che raggruppiamo i consorzi in enti un po' più grandi, che perlomeno possano rispettare i comprensori turistici individuati dall'Office régional du tourisme. È necessario che, almeno dal punto di vista dell'organizzazione, anche i consorzi siano comprensori perlomeno turistici e non ripartizioni amministrative, perché dal piano di marketing che l'Assessorato ha commissionato vengono già rilevate queste aree come significative dal punto di vista turistico e che l'alternativa a questo sia una grande stazione sciistica. È quindi sicuramente positivo il fatto che i consorzi possano associarsi e raggrupparsi e che la loro priorità - perché oggi è di questo che si tratta - debba essere la commercializzazione, perché alla Valle d'Aosta manca un grande motore di commercializzazione.
Relativamente al club di prodotto, quest'ultimo è in evoluzione, il turismo sta cambiando, si sta passando da un turismo di destinazione ad un turismo di motivazione, ossia vado in quel posto per fare qualcosa: strada del vino, trekking, tours gastronomici, eccetera. È questo il motivo per cui sono nati i club di prodotto, quindi non c'è più la fedeltà in alcuni casi al luogo, ma la fedeltà è l'interesse per il contenuto. Il disegno di legge quindi permette ai club di prodotto, come d'altronde anche ai consorzi, la possibilità di avere dei progetti finanziati proprio a riguardo di prodotti di sviluppo e di marketing. Sono privati, quindi hanno tutto l'interesse a promuovere e commercializzare le proprie attività, ma sono uniti da un unico obiettivo che non è il turista generale, ma è quel tipo di turista che vuole quel tipo di soggiorno.
Concludo confermando dopo questi tre mesi di discussione e di approfondito confronto il mio convinto voto positivo a tale iniziativa.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente. Ho ascoltato attentamente l'intervento del collega Prola e abbiamo cercato come gruppo in questi tre mesi di entrare in merito a questo provvedimento, un provvedimento che - mi scuserà il collega - è stato licenziato dal Governo regionale, per cui ci siamo trovati tale provvedimento in commissione sul tavolo e ci siamo permessi di iniziare un percorso di confronto, come giustamente è stato detto; ma la base di partenza era diversa. In questi tre mesi abbiamo partecipato attivamente in commissione, abbiamo chiesto più volte gli incontri con gli attori principali, anche l'ultima volta prima del voto abbiamo chiesto - forse una richiesta naturale - di audire chi rappresenta gli attori che ad oggi gestiscono, che sono proprietari di questi beni.
Il provvedimento è stato integrato e migliorato. L'urbanistica pianifica il domani, l'urbanistica è quello strumento interessante, dinamico che disegna il futuro delle nostre località. I risultati o i punti di forza non si vedono subito, ma sovente si vedono subito i punti di debolezza e il compte rendu si fa dopo 10-15-30 anni. È da quando sono molto piccolo che a tutti i livelli si sente parlare sempre di seconde case, di posti letto caldi, di posti letto freddi, di difficoltà, del fatto che siamo a ridosso di due grandi centri: Torino e Milano, sul fatto che non abbiamo dei soggiorni che durano una settimana, ma abbiamo soggiorni di una giornata. Sovente tutto questo è legato ad una programmazione di tipo urbanistico, che i nostri Comuni hanno saputo fare su strade diverse, su indicazioni diverse o su indirizzi diversi e i risultati si vedono forse a livello territoriale, a livello di rispetto del nostro territorio, a livello di vivibilità e anche a livello di architettura reale, architettura che possa far capire quando questi edifici sono stati restaurati, architettura che possa essere capita nel momento in cui questa zonizzazione è stata realizzata.
In un momento difficile come questo, dove a tutti i livelli il settore turistico è il motore non solo della nostra Regione, ma di quasi tutte le Regioni italiane, è difficile essere competitivi, e nello stesso tempo attrarre l'interesse del futuro potenziale ospite e soprattutto disegnare il nostro territorio. Oggi noi presentiamo qui degli emendamenti, perché auspicavamo un'inversione di tendenza già in commissione; così non è stato, legittimo, ci mancherebbe!
Noi riteniamo questo provvedimento dannoso dal punto di vista turistico e urbanistico. Solo 4 anni fa in quest'aula si decideva per ovvi motivi di inserire la possibilità di non frazionare queste RTA, cito solo un passaggio molto delicato: "Abbiamo previsto nel disegno di legge un articolato che vuole andare ad arginare un fenomeno non accettabile..." e mi fermo. Scusate, colleghi, se noi siamo preoccupati, è che tutte queste migliorie che voi oggi avete portato sul tavolo, nonostante le migliorie fatte in commissione, non ci rassicurano, perché ci sembra che non sia sufficiente mettere dietro ad un rilancio dell'economia un provvedimento così delicato, che va a mettere in discussione probabilmente un sistema urbanistico, un sistema di equilibrio che si è creato sul nostro territorio, un sistema pericoloso che si sta creando e che tutti continuiamo a denunciare cercando di invertire la tendenza.
Cosa abbiamo cercato di produrre? Perché non è sufficiente dire: "non siamo d'accordo", non è sufficiente chiedere la soppressione dell'articolo 7bis, anche se per noi è il provvedimento numero uno, perché condividiamo una serie di impianti inseriti in questo disegno di legge, che vanno a creare le condizioni per fare delle nuove azioni a livello turistico. Abbiamo cercato di presentare in subordine un emendamento che va a ridare competenze alle amministrazioni comunali. Il Presidente Rollandin lo scorso anno, quando parlavamo di altri provvedimenti, utilizzò questo termine: "le scelte urbanistiche spettano alle amministrazioni comunali; favorire al massimo il patrimonio immobiliare esistente è il primo nostro auspicio". Lo condividiamo totalmente e su questo vorrei soffermarmi un attimo, perché non siamo abituati a criticare tanto per criticare, siamo abituati a criticare nel momento in cui non siamo d'accordo, perché il provvedimento è pericoloso e dannoso, siamo abituati a mettere sul tavolo qualche proposta che condividiamo e faccio un esempio. Su questo provvedimento c'è la nuova apertura delle case appartamenti per vacanze, provvedimento criticato nel 2003, bloccato in una finanziaria nel 2003, oggi ce lo troviamo sul tavolo, ma a condizione che siano gli enti locali, i Comuni a decidere se trasformarle in case appartamenti per vacanze o non trasformarle. Noi oggi, Presidente, in maniera franche le diciamo che crediamo nell'autonomia comunale e soprattutto nell'autonomia comunale urbanistica, perché è l'ente territoriale più vicino alla nostra popolazione, alle nostre vallate, soprattutto a quei Comuni a vocazione turistica, dove sappiamo che i valori immobiliari sono alle stelle. Ecco perché in questo provvedimento noi chiediamo che siano i Comuni a decidere se quel PUD (piano urbanistico di dettaglio), se quelle zonizzazioni nuove devono o non devono essere sacrificate in questo momento così delicato, dove non possiamo permetterci di far fare delle speculazioni edilizie, dove crediamo in un turismo che in questi ultimi 10-15 anni ha faticato e i numeri ce lo dicono. Quest'anno abbiamo perso di nuovo quote di mercato a livello di stagione invernale; conti alla mano, abbiamo perso il 6 per cento di quota di mercato e i nostri cugini di primo grado o di secondo grado hanno mantenuto, se non incrementato. Facciamo una piccola analisi, questo è lo stato dell'arte ad oggi; il nostro dubbio, Presidente, è che tale provvedimento vada in un'altra direzione da quella da noi auspicata: quella del puro e mero prospetto immobiliaristico, che non darebbe quel plusvalore alle nostre località, soprattutto al nostro territorio.
Mi sembra di capire che la maggioranza abbia già deciso, questo provvedimento deve andare avanti con la possibilità di frazionare tali RTA; noi oggi - ecco perché anche il collega Louvin chiedeva di riportare il tutto in commissione - abbiamo portato questo provvedimento in subordine, perché noi saremmo per la soppressione dell'articolo 7bis, ma vogliamo essere costruttivi fino in fondo. Diciamo che c'è la volontà di delegare ai singoli Comuni questo importante provvedimento, che va a squilibrare questi piani urbanistici con tutto il rispetto di Pontey o di Saint-Marcel, come è stato fatto per le CAV. È stato detto al CELVA e in questo Consiglio che il problema vero reale erano le grandi stazioni, dove il dio denaro è alle stelle, a livello commerciale, a livello di valore. Presidente, forse la nostra preoccupazione è legittima! Chiediamo che ci si possa fermare un momento e riteniamo che queste modifiche così decantate dal collega poc'anzi non siano così interessanti e che possano aiutare in questo momento tale economia. Presidente, tali migliorie sono deboli, poi possiamo andare al bar e dire che qualcosa è stato fatto, avere la coscienza a posto e dire che qualcosa è stato migliorato; a nostro avviso, queste migliorie non portano nulla di buono su tale provvedimento. Chiediamo veramente di analizzare fino in fondo e per una volta, dopo due anni di legislatura, credere nei Comuni, credere all'autonomia comunale vera, perché saranno loro a decidere e a spiegare ai propri cittadini perché si è seguita quell'adresse, piuttosto che un'altra.
Mi sono soffermato sull'articolo 7bis, perché riteniamo che sia l'articolo più delicato, quell'articolo che va ad incidere una modifica forse insanabile e che fra 20 anni le nostre località avranno perso qualità, charme, servizi, competitività, però sarà stata fatta una convenzione con il Comune di 20 anni al posto di 10, non li abbiamo fatti conteggiare negli equilibri funzionali... non liberalizzano nuove seconde case, ma probabilmente non hanno dato quelle potenzialità che le località si sarebbero meritate visto che possiamo delegare ai nostri Comuni queste scelte così delicate ed importanti. Come è stato fatto d'altronde per le case appartamenti per vacanze, come è stato fatto anche su altri atti. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Caveri.
Caveri (UV) - Grazie, Presidente. Sicuramente il tema che stiamo approfondendo questo pomeriggio è estremamente delicato, direi quasi che se dovessimo parlare della questione alberghiera, dovremmo arrenderci e ammettere una collettiva sconfitta, perché analizzando Comune per Comune il numero dei posti letto vedremmo come in molti comuni dove 20-30 anni fa c'erano delle strutture alberghiere queste si sono ridotte al lumicino e sono addirittura scomparse. Da alcuni anni a questa parte anche un certo entusiasmo di apertura di nuove strutture si è ridimensionato di fronte ad una crisi del turismo montano, che non è una responsabilità che grava solo sulla nostra testa, ma è un'evoluzione del mercato particolarmente difficile, anche se ritengo che non si debba essere pessimisti, perché l'andamento del turismo è sempre non facilmente prevedibile e potrebbero esserci degli elementi positivi.
Oggi mi occuperò solo della questione RTA e CAV, di due tipologie di strutture turistiche che sono molto importanti. Chiunque abbia parlato - so che negli incontri pubblici è stato rimarcato questo aspetto - con degli esperti sa perfettamente che la struttura alberghiera tradizionale è in crisi, sia le case appartamenti per vacanze, sia le residenze turistico-alberghiere corrispondono a dei desiderata del turismo di oggi, quindi la necessità di avere strutture di questo genere è una necessità imprescindibile. Dall'altra parte, però, dobbiamo riconoscere che alcuni anni fa ci fu una specie di campanello d'allarme; da qui la decisione draconiana di bloccare le CAV, una decisione difficile da assumere, ma che derivava dal fatto che si stavano trasformando le CAV in seconde case. Talvolta i turisti dicono: "ma voi ce l'avete con le seconde case, quindi ce l'avete con noi". Noi non ce l'abbiamo con loro, ma sappiamo che in una località turistica ci devono essere dei posti letto alberghieri, perché sono quelli che garantiscono, anche a fronte della difficoltà di mettere in circolazione le seconde case come strutture turistiche vere e proprie, reddito, la redditività in un sistema che in Valle d'Aosta è reso ancora più complesso dal fatto che le persone che ruotano sono poi quelle che fanno fare i fatturati agli impianti di risalita nel corso della settimana, sapendo dei rischi di deficit di queste strutture. Le RTA oggi sono una cinquantina e già alcuni anni fa si è registrato un fenomeno redditiero di cui dobbiamo prendere atto, ossia, a fronte di una larga maggioranza di persone che adoperavano le RTA con quella vocazione alberghiera che aveva fatto sì che gli alberghi e le RTA corrispondessero perfettamente, purtroppo abbiamo visto che una piccola minoranza però un po' crescente aveva lentamente trasformato le RTA in seconde case, questo era stato certificato in alcuni casi nel corso di ispezioni degli ispettori dell'Assessorato del turismo, con difficoltà di poter intervenire e con una logica di cornuti e mazziati, perché le RTA nella maggior parte delle località consentivano di sbloccare i cosiddetti "equilibri funzionali" e quindi a seconde case ulteriormente seconde case. Questo non solo con aspetti negativi per il turismo, ma anche con aspetti negativi per il dispendio del territorio, che sappiamo quant'è prezioso da noi. La frazionabilità è, da questo punto di vista, una soluzione che è stata decisa dal Governo regionale, che mi ha visto in un primo tempo molto sospettoso, perché si andava in una direzione diversa da quella che io stesso, quando ero Assessore al turismo e successivamente Presidente, avevo intrapreso. Devo dire che, quando qualcuno era venuto da me a dirmi: "la frazionabilità...", ho risposto: "no".
In realtà, se uno osserva cosa è capitato in questi anni, la possibilità di avere dei trucchi attraverso la costituzione di società e atti notarili faceva sì che, in realtà, entravano dalla finestra le questioni di frazionabilità a cui oggi consentiamo, con una serie di misure di controllo, di entrare dalla porta. Lo dico con dispiacere, perché la questione della frazionabilità o meno delle RTA è un tema che è stato affrontato dalla giustizia amministrativa in tutt'Italia, che ha visto un pronunciamento conclusivo della Cassazione, ha visto legislazioni regionali o delle Province autonome molto contraddittorie sulla materia. In termini generali credo sia stato bene che si sia aperto un dibattito molto vivace, anche la nascita di nuove associazioni pro a fronte di vecchie associazioni contro... si è suscitato un dibattito su quel rischio di fallimento che ho voluto adombrare all'inizio, ossia il fatto che in quest'aula si è continuato a dire: "basta con i letti freddi, vogliamo i letti caldi" e i letti freddi invece negli anni sono aumentati. È sufficiente fare un giro nelle maggiori località della Valle d'Aosta e sappiamo bene che ruotano attorno a tali questioni degli interessi pesantissimi!
Non credo che nella mia Verrès natia ci sia un problema di questo genere, ma in una serie di località della Valle d'Aosta... ci sono anche qui persone che hanno fatto i Sindaci di lungo corso e sanno che in alcune località della Valle d'Aosta l'equivalente di un prato, come questa moquette davanti alla mia postazione, se diventa costruibile e posso costruirci delle seconde case, la questione è estremamente appetibile. Non voglio diventare paladino della frazionabilità, perché sono partito da una posizione critica e credo che ci siano oggi tutti gli elementi che sono stati segnalati dal collega Prola e che eviterò di ripetere: le sanzioni, il "no" agli equilibri funzionali, la questione della non finanziabilità, dai 10 ai 20 anni della convenzione, insomma una rete protettiva che ci consente oggi di affrontare questo tema senza tabù e con una certa tranquillità, ma esistono due elementi sui quali ritengo che il Consiglio debba essere molto vigilante: la prima questione è l'applicazione della legge. Noi fra un anno e mezzo in questa legislatura avremo la consapevolezza e la possibilità di verificare cosa ha sortito tale legge e il legislatore per fortuna... ho sentito qualcuno dire: "fra 20 anni vedremo le conseguenze della legge", ma io credo che fra 1 o 2 anni avremo la possibilità di vederlo, siamo persone responsabili, se i recinti che abbiamo creato attorno alla frazionabilità risulteranno non sufficienti, dovremo come legislatori consapevoli intervenire nuovamente.
La seconda questione: qui mi rivolgo in particolare all'Assessore Marguerettaz, perché questa è una responsabilità caratteristica del suo Assessorato, credo che si debba consentire agli ispettori di svolgere il loro lavoro con coscienza e con la grande professionalità che hanno sempre dimostrato, perché il lavoro delle ispezioni è un lavoro fondamentale. Devo dire che, quando dovevano essere i Comuni a vigilare sulle CAV, abbiamo avuto alcune delusioni in barba al nostro animus federalista; questo deriva dal fatto che probabilmente nei Comuni le professionalità così specifiche non ci sono, quindi era difficile chiedere ai Comuni di poter esercitare quello che i nostri ispettori regionali hanno maturato nel tempo, perché vi assicuro che in certi casi era per gli ispettori una guerra guardie e ladri, in cui si andava a vedere se gli spazi comuni erano veramente rimasti comuni, si andava magari a distanza di alcuni mesi per vedere se gli oggetti personali nelle camere delle RTA erano gli stessi che si erano trovati alcuni mesi prima, ossia un piccolo lavoro di intelligence che non è un lavoro poliziesco, intendiamoci bene. Non è che noi oggi mettiamo sul banco degli imputati tutti quelli che hanno fatto le RTA, molti dei quali sono contentissimi del loro lavoro di RTA: mettiamo sul banco degli imputati gli immobiliaristi che fingono di fare delle RTA e fanno delle seconde case: esercizio legittimo non fosse che nel fare la struttura alberghiera, al di là degli equilibri funzionali, ci sono alcuni vantaggi di tipo urbanistico, perché qui togliamo i finanziamenti, ma esistono alcuni vantaggi.
Credo allora che si debba nelle cose avere la misura. Oggi il Governo regionale chiede anche alla propria maggioranza una fiducia su un argomento delicatissimo, in cui la cosa migliore in un caso del genere è chiudersi gli occhi, per me sarebbe stato più facile e forse anche più popolare alzarmi e dire: "voto contro la frazionabilità". Nel momento in cui mi si dice, anche sulla base di una discussione che è avvenuta, che esistono dei paletti che sono stati piantati per fare in maniera che il recinto sia ben definito, credo che oggi possiamo assumerci questa responsabilità. I legislatori, che sia un disegno di legge della Giunta o una proposta di legge dei consiglieri, non sono mai infallibili; ripeto: questa è una guerra fra guardie e ladri, perché la legge prima sulla non frazionabilità teoricamente era perfetta, poi ci sono stati una serie di approfondimenti giuridici che hanno portato alla costruzione di scatole, scatolette e scatoline che consentivano di gabbare il povero legislatore sottoscritto. Credo che, da questo punto di vista, la serietà delle ispezioni, una grande capacità di dialogo fra la Regione e i Comuni e una verifica puntuale anche da parte nostra fra uno o due anni in commissione per poter esaminare questo dossier ci possano oggi da un certo punto di vista rassicurare.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, siccome prima ho sollevato una questione di metodo e in qualche modo giustamente qualcuno ha ritenuto opportuno ribadire quanto abbia lavorato la maggioranza e quanto poco abbia contribuito la minoranza, è chiaro che queste cose che arrivano comunque all'esterno, perché sappiamo che il Consiglio regionale è seguito da alcune persone, dà l'impressione della solita minoranza che non ha voglia di lavorare, che cerca di mettere i bastoni fra le ruote, che impedisce ad una maggioranza produttiva di svolgere la propria attività in commissione. Vorrei dire che abbiamo sempre usato un tono estremamente pacato in commissione e vorrei ricordare che ci sono degli aspetti tecnici che alle volte siamo obbligati ad usare, perché non scompariamo del tutto, visto che se non arriviamo in Consiglio regionale neanche con un piccolo emendamento, giustamente la stampa dice: "questi non hanno fatto nulla, hanno battuto la fiacca" e non ci dà neanche due righe sui giornali. È ovvio allora che alle volte tendiamo a non presentare ufficialmente un emendamento, perché se l'emendamento è bocciato in commissione, non può essere ripresentato, paro paro, in aula. Facciamo un esempio concreto? Se presentavamo l'emendamento di allungare a 20 anni la durata della convenzione, questo veniva bocciato in commissione e poi spiegherò meglio perché. Oggi lo presenta l'Assessore, è Vangelo, ma noi avevamo chiesto che venisse allungato il periodo della convenzione.
Ora naturalmente siete tutti qui, potete darmi del bugiardo, visto che la parte della commissione riguardante l'incontro con l'Assessore non era registrata, ma io mi assumo le responsabilità di quello che dico e ribadisco che in quella sede l'Assessore ci tranquillizzava dicendo che la convenzione di 10 anni andava benissimo, perché, proprio in relazione a quanto diceva oggi Caveri, possiamo mettere anche 20 anni, ma ci sono tutti i meccanismi per... Se qualcuno vuole non rispettare correttamente la legge, far saltare il meccanismo della convenzione, rendere inutilizzata questa RTA per anni... e alla fine entriamo in un conflitto fra diritto privato del singolo che è diventato proprietario di questa parte frazionabile e poi andiamo a vedere, anche qui ci sono pareri contrastanti, poi se qualcuno ha anche qui un Vangelo che garantisce che il diritto del singolo privato che ha acquistato una parte... non possa utilizzare il suo immobile, perché non è presente da 3-4 anni una convenzione... noi questi pareri assoluti, questi Vangeli non li abbiamo. Abbiamo dei dubbi, delle ipotesi, lo stesso CELVA è stato molto attento a questo aspetto e ha puntualizzato in una nota: "L'assemblea del Comitato permanente degli enti locali evidenzia inoltre la necessità che la convenzione preveda l'obbligo di trascrizione nel rogito dei vincoli e delle sanzioni amministrative", come a dire: questa è una partita delicata. Non intervengo allora adesso nel merito della questione, ma nel metodo: come potevamo noi sapere, al momento del voto in commissione, che l'Assessore oggi avrebbe emendato in questo modo la legge? È impossibile per noi! È per quello che chiediamo, per quanto possibile, perché abbiamo sempre votato a favore, se potete verificare su alcuni emendamenti cosiddetti "tecnici" che gli Assessori portano all'ultimo momento in aula, perché ci sono verifiche tecniche... quindi l'Assessore che arriva in aula con 3-4 emendamenti di tipo tecnico, perché dice: "altrimenti questa cosa è inapplicabile", ci mancherebbe, li votiamo e li accogliamo, ma qui sono emendamenti nel merito! Dico allora che abbiamo fatto bene a fare anche dei comunicati stampa su tale questione, perché hanno sortito l'effetto che la stessa maggioranza ha ritenuto giusto di lavorare fino all'ultimo giorno, ma non si può eccepire sul fatto che è stata bocciata una richiesta di rinvio su questioni che adesso vengono assunte dalla maggioranza stessa, ossia la maggioranza non può fare la maggioranza e l'opposizione; vi chiediamo di fare la maggioranza. Lasciateci almeno il ruolo della minoranza, non fate tutto voi!
Non fate - l'ho già denunciato l'altra volta sulla legge che riguardava gli animali predatori - che ci sia un pezzo di maggioranza che fa la maggioranza, due o tre che fanno l'opposizione e tutti quanti fate il gioco delle parti, quindi tutti sono contenti. Ce n'è uno che ha sostenuto le ragioni degli albergatori, l'altro che ha sostenuto le ragioni della RTA, la maggioranza rappresenta tutta la società valdostana e l'opposizione si metta pure da parte, tanto fate tutto voi, maggioranza e minoranza. Lasciateci almeno fare la minoranza, ossia vi chiedo, per cortesia, lasciateci fare almeno la minoranza! Lo dico in modo un po' ironico, ci sarà permesso obiettare su alcune cose o altrimenti veniamo rullati? Chiedevamo su queste cose un minimo di spazio e di riconoscimento al fatto che non è vero che non abbiamo fatto la nostra parte, l'abbiamo fatta. Ovviamente abbiamo insistito, anzi siamo stati corretti in commissione, perché abbiamo detto che molti aspetti di questo disegno di legge sono interessanti, uno dei punti nodali era la questione della frazionabilità, perché, dal nostro punto di interpretazione, poi è stato ripetuto all'infinito, c'è un problema di sviluppo del turismo in Valle d'Aosta che incontra delle difficoltà. Bisogna capire se queste difficoltà sono legate solo alle strutture ricettive o se c'è un problema più generale di qualità dei servizi ed ecco che in alcuni provvedimenti c'era un senso, perché si cercava di favorire gli alberghi che si ampliavano per dare più qualità dei servizi, adesso si torna ad una logica di più posti per la Valle d'Aosta. Perché non siamo così sciocchi e impreparati, sappiamo bene che c'è un problema di ingenti investimenti su impianti a fune, che non hanno quella risposta numerica di utenza che è necessaria per garantire qualità delle piste straordinaria, perché bisogna dirle queste cose, ossia abbiamo delle stazioni sciistiche, ad esempio Pila, che conosco, per me è una stazione sciistica ineccepibile dal punto di vista della qualità del servizio, della pista, degli impianti e così immagino tante altre stazioni sciistiche; è chiaro che, per garantire qualità, ci vuole più utenza. Il ragionamento allora è: questa è la strada per garantire più utenza? Riteniamo che il concetto della frazionabilità di per sé non sia la strada, perché il turismo valdostano dia quella qualità maggiore, dia quell'attrattività maggiore e risponda a queste esigenze. Lo abbiamo detto con trasparenza, abbiamo fatto una battaglia in commissione, in questa battaglia ci siamo trovati minoritari, però prendo atto con soddisfazione oggi, ma lo rivendico anche al ruolo della minoranza, ossia non lo rivendico tutto al PD, compreso l'ALPE e il PdL, rivendico il fatto che abbiamo almeno insistito sulla necessità di mettere dei paletti, ma questi paletti non sono stati accolti in commissione, questi paletti ci arrivano adesso all'ultimo istante e come facevamo noi a saperlo? Non potevamo saperlo, quindi è chiaro che c'è una difficoltà dello spiegare determinati voti in commissione rispetto ad un voto che può arrivare in aula.
Su queste cose rivendico il fatto che, quando chiediamo di poter approfondire di più in commissione, non venga preso in modo superficiale, perché - ripeto - gli emendamenti che fa oggi l'Assessore sono in alcuni casi sostanziali e a dirlo non siamo solo noi, lo ha detto lo stesso Consigliere Caveri, che ritiene che nuovi paletti sono stati introdotti; allora vuol dire che il voto in commissione era un voto che non rispecchiava il testo finale che viene proposto oggi in aula, pertanto avevamo ragione a chiedere ulteriori approfondimenti in quella sede. Questa è una cosa che rivendico, altrimenti non c'è chiarezza. L'altra cosa che ci tengo a dire è che siamo stati ripresi formalmente, perché in commissione non arriviamo con gli emendamenti, li portiamo all'ultimo minuto e poi qui arriva il Governo regionale con gli emendamenti all'ultimo minuto! Se si chiede correttezza, trasparenza, coerenza alla minoranza, allora l'esempio lo deve dare la maggioranza!
Président - Est-ce qu'il y a d'autres conseillers qui souhaitent intervenir? Je peux fermer la discussion générale? La discussion générale est fermée.
La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Merci, M. le Président. Intanto sicuramente un ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti in questi tre mesi di discussione. Questo argomento è stato dibattuto, analizzato e c'è l'umiltà del Governo regionale nel dire che non possediamo la sfera di cristallo, quindi il futuro non siamo in grado di leggerlo. Si fanno dei tentativi, il collega Caveri ha detto ci sono delle situazioni contingenti che ti portano a legiferare, c'è la lettura nel tempo di quegli effetti e ci sono degli scenari che mutano. Oggi siamo di fronte ad una situazione di difficoltà in generale, c'è una crisi ma, rispetto ai dati generali, ritengo che la nostra proposta non sia così scadente, ma non è scadente neanche nei numeri.
Noi nel 2009 siamo cresciuti dal punto di vista degli arrivi del 2 per cento e, dal punto di vista delle presenze, abbiamo avuto un calo dell'1 per cento, quando delle Regioni a noi vicine, ad esempio quella di Chamonix, ha misurato dei decrementi a 2 cifre; le città d'arte hanno perso in alcuni casi del 20-25 per cento, questo è il dato. Noi abbiamo una situazione, ma non perché si vuole rivendicare al Governo, si vuole semplicemente dire che, nella logica dei piccoli numeri, il nostro modello turistico regge. Non abbiamo degli entusiasmi, ma regge, abbiamo una situazione, grazie a tutti, che sta dando dei risultati interessanti. Siccome la collega Fontana mi parla dell'Office... queste cose che lei ha palpato io non le ho trovate nel territorio, ha usato questo termine: "è palpabile la situazione di disagio". Io non ho palpato nessun disagio, l'unica cosa che ho visto è che delle proposte dell'Office sono andate su Canale 5 come modello.
L'operazione che stiamo facendo con l'Assessorato dell'agricoltura di concerto con l'Office ci ha permesso di andare senza pagare nulla a livello nazionale e, da quel punto di vista, sono le manifestazioni che organizza l'Office. Sono andato a Courmayeur e ad un certo punto hanno dovuto chiudere, perché le prenotazioni avevano superato la capienza e così hanno iniziato a prenotare negli altri locali: 12 locali. È un esempio particolare, ma per dire che, se agiamo sulle particolarità, siamo molto attrattivi. Se è vero questo, è vero anche che ci sono delle esigenze che cambiano. Ci sono delle necessità e qui vi consiglio di vedere anche dal punto di vista delle proposte alberghiere, coloro che hanno l'albergo e la RTA, sempre in una logica di gestione unitaria, quali sono i prodotti che vengono richiesti: sono richieste le RTA, di questo c'è da tenere conto. Sembra che questo provvedimento introduca le RTA, le RTA sono nell'ambito della nostra legge 33 costruibili oggi, tant'è che degli albergatori di grande prestigio non hanno ampliato i loro alberghi, ma hanno costruito delle RTA a completamento della loro offerta turistica. Rispetto a questo, anche nei confronti dei colleghi della maggioranza, che ringrazio, ho detto: quanti alberghi nuovi avete visto in costruzione? O piuttosto tanti alberghi che sono superati, hanno delle difficoltà, che sopravvivono grazie ai provvedimenti dell'Amministrazione regionale, che in questo momento ha fatto una sospensione dei mutui, ha creato una situazione per poter andare più avanti, ma oggi questa è la situazione. Dobbiamo allora guardarci attorno, non fare niente per noi sarebbe un grosso problema.
Rispetto a questo tema, condivido il ragionamento del collega Chatrian: dobbiamo immaginare i Comuni come coloro che hanno voce in capitolo nell'ambito della programmazione e delle attività sul loro territorio. Dissento sulla soluzione che dà, perché la soluzione c'è già nel disegno di legge, nel senso che abbiamo introdotto nell'ambito delle CAV (case appartamenti vacanze) un vincolo, in modo tale da consentire all'ente locale di pronunciarsi, quindi, qualora vi siano degli immobili che devono essere convertiti, che il Comune non gradisce vengano convertiti, delibera e pone una limitazione. Voi mi chiedete se prevediamo questo anche per le RTA. Io vi dico che è già previsto: oggi le RTA possono essere costruite, a proprietà indivisa oggi le puoi costruire; se le vuoi frazionare, devi fare una convenzione di 20 anni con il Comune. Se il Comune non gradisce, ha lo strumento della convenzione di 20 anni, è quello lo strumento! Non è quindi che siamo stati ciechi nel non prevedere l'intervento del Comune, abbiamo solo detto che c'è una convenzione tipo, ma nulla vieta che nell'ambito della convenzione ci siano altri elementi, quali i giorni di apertura, i servizi minimi alberghieri... sono tutti declinati! Il Comune quindi non è un terzo che rimane alla finestra, ma ha la convenzione di 20 anni, che è propedeutica al frazionamento, per cui se tu non hai la convenzione, il frazionamento non lo fai. Per quelle di nuova costruzione all'atto della concessione edilizia devi avere la convenzione se vuoi frazionarle, senza convenzione non frazioni; per quelle che vogliono essere trasformate, se vuoi frazionare... ma già oggi l'albergo è trasformabile in RTA, a proprietà unica ovviamente e questo vale per gli equilibri funzionali, vale per tutto, quindi, da questo punto di vista, ho condiviso totalmente il ragionamento; il problema è che noi lo abbiamo previsto, è scritto, da questo punto di vista, non c'è nessuna concessione, è il Comune sovrano nell'ambito della cosa.
Sugli emendamenti, sicuramente ci sono degli elementi di novità, ma quando in commissione abbiamo parlato di 10 o di 20 anni... io ho fatto delle affermazioni, ma guardiamo anche gli emendamenti di oggi. Ho semplicemente detto che una profondità temporale di 20 anni è difficilmente sostenibile; allora oggi cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo una profondità di 20 anni con un passo al termine di 10 anni che consente alle parti di rinegoziare le condizioni economiche. Questo è andato incontro ai dubbi che c'erano da parte dei commissari, degli albergatori che chiedevano: "ma allora dopo i 10 anni succede qualcosa?". Abbiamo detto che non succede niente, perché non cambia la destinazione urbanistica ma, per evitare qualsiasi dubbio, scriviamo pure 20 anni e nell'ambito di questo emendamento è stato inserito... l'emendamento n. 2, che chiarisce qual era il ragionamento, quindi non c'era una volontà di contenere, ma così si dà una maggiore chiarezza. Così come nell'ambito della legge n. 19 voi sapete benissimo che il prendere dei contributi e vendere poi quanto finanziato con risorse pubbliche ti comporta l'applicazione di una sanzione. Rispetto a questo, onde definire la situazione, abbiamo voluto esplicitarlo, probabilmente qualche giurista sopraffino potrebbe dire: "è pleonastico, avete detto delle cose che potevate anche non dire", ma per evitare qualsiasi fraintendimento e d'accordo nell'ambito della discussione scriviamo.... anche per evitare che qualcuno possa essere indotto in errore. Sicuramente le cose sostanziali sono che abbiamo inasprito le sanzioni, però è un dato numerico, il nostro ragionamento era stato introdotto da 25.000, 250.000 e raddoppiabile.
Rispetto alle considerazioni, qualcuno ci ha fatto notare: "guardate, se ci sono degli investimenti molto importanti, potrebbe essere contenuta la sanzione". Abbiamo controdedotto che la sanzione non è un condono, non sana, non cambia la destinazione; per fare un parallelo, se ho un limite di velocità a 130 all'ora, quando vado a 150 all'ora, prendo una sanzione, ma quella sanzione non mi dà il diritto di procedere a 150 all'ora, perché la volta dopo vengo nuovamente sanzionato; quindi, non mutando la destinazione urbanistica, la sanzione non sana, è ripetibile, avevamo scritto il doppio. Al fine di meglio rappresentare, anche con un dialogo che c'è, qua nessuno è sordo, perché nessuno vuole mettersi delle medagliette, qua se facciamo il bene, facciamo il bene di tutti... dice: "siamo ancora più rigorosi". Questo non ci deve comportare delle discussioni per dei mesi... la sanzione, anziché un limite, ne ha un altro e abbiamo introdotto anche dei criteri, affinché successivamente un regolamento vada ad individuare una declinazione in virtù della gravità. Tutto questo per dirvi che le osservazioni non sono cadute nel vuoto, abbiamo fatto una discussione positiva e ringrazio tutti, anche perché i toni sono molto positivi.
Non vorrei che questo provvedimento monopolizzasse la discussione e mi ha fatto piacere che in varie parti sia stato evidenziato che nelle disposizioni ci sono altre situazioni che sono decisamente positive: il fatto di avere le CAV o les chambres d'hôtes che possono recuperare più parti di immobili nei nostri villaggi, perché oggi abbiamo delle piccole porzioni, allora per fare le 6 camere, quando vado a recuperare 2 o 3 immobili, faccio una cosa positiva, vado a valorizzare questa microricettività. Le CAV almeno avrò 20 Comuni che mi hanno sollecitato affinché le CAV vengano riaperte. Per dirvi che nell'ambito di questo provvedimento abbiamo raccordato con la collega Zublena, che ringrazio, il coordinamento con il piano casa e abbiamo introdotto in un articolo il monitoraggio. Caveri ha detto che dobbiamo monitorare, abbiamo anche lo strumento: tutti i provvedimenti verranno monitorati e inseriti. Tanto per darvi un numero, ad oggi il cosiddetto "piano alberghi" ha già dato una trentina di immobili che hanno beneficiato per mettere a posto le loro volumetrie, per mettere a posto i centri benessere, le s.p.a., stiamo andando nella direzione di migliorare la nostra offerta e chi ha degli strumenti, che può farlo, gli abbiamo dato un grosso atout. Da questo punto di vista, vi ringrazio e vi chiedo di dare un po' di fiducia a tale provvedimento e di votarlo con convinzione.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Brevissimo, credo che il dibattito abbia dato la possibilità di capire di cosa si volesse parlare, in che termini e con quali prospettive.
Vorrei ricordare, in particolare, al collega Donzel che ha messo l'accento sul cosa si fa, perché, maggioranza, minoranza, qual è il ruolo; credo che in quest'aula ci sia sempre stato un confronto leale e corretto che ha tenuto in considerazione tutti gli interventi, quelle che sono le prospettive, quelli che sono gli effetti migliorativi che possono essere colti; quindi, da questo punto di vista, con il massimo rispetto di tutte le proposte.
Vorrei anche dire che in particolare la vicenda della legge, non solo sulle RTA, ma anche sulle CAV e les chambres d'hôtes, nel suo insieme, è stata vissuta come: chi era pro albergatori e chi era contro, tant'è che da parte di molti... non ho detto che attribuisco questo al collega Donzel, dico che è stato vissuto, siccome c'è stata una presa di posizione forte da parte dell'Associazione degli albergatori, si è rischiato di arrivare a questo fra chi era per gli albergatori e chi era contro. La verità è molto più semplice: è che non si è contro gli albergatori o contro chi vuole oggi tenere in considerazione questa attività importante, ma si è per la costruzione di strutture alberghiere. Questo è dimostrato dal fatto che, tutto sommato, questa discussione va nella logica di dire che purtroppo le condizioni ottimali, su cui si era partiti per fare addirittura i mega hôtel e i grandi investimenti, tranne casi rarissimi, non ci sono, non ci sono finanziamenti adeguati. Qual era l'alternativa? Era trovare la modalità per dire: "otteniamo il risultato di avere una funzione alberghiera con una regolamentazione della proprietà diversa". Rischio di qualcuno... ma è una speculazione per fare in modo che parto come albergo, il giorno dopo ho già frazionato e utilizzato in modo dissennato, come ha detto qualcuno portando ad esempio le RTA, non queste di cui parliamo, ma quelle di prima che sono state utilizzate in modo improprio, allora lì sono nati i problemi.
Quando si fa un provvedimento, si fa con delle regole facendo di tutto per farle rispettare; qui si tratta di avere un intervento finanziario per costruire una struttura alberghiera, perché di questo si tratta, che sicuramente avrà una parte frazionata, ma per chi va in quell'albergo, che il proprietario sia A o B, non interessa, anche perché l'utilizzo di questa struttura, a differenza di altre, è regolamentata. Questo è il ruolo. Siccome è necessario trovare i fondi, tant'è che abbiamo anche tolto dalla legge n. 19 la parte del finanziamento delle RTA, da quella legge che finanziava gli alberghi, perché dall'altra parte gli albergatori erano preoccupati di dire: "ma se mettiamo i fondi su questa, l'eventuale costruzione di un albergo potrebbe essere svantaggiata da tale operazione, cosa che non è possibile fare".
Ultimo punto sul ruolo dei Comuni. Condividiamo l'attenzione verso la funzione dei Comuni sotto tutti i profili, ne abbiamo tenuto conto, ma in questo caso a livello di Comuni la più grande operazione che ci toccherà fare, Comuni e Regione insieme, sarà quella di valorizzare l'esistente, i cosiddetti "letti freddi esistenti", ossia gli appartamenti esistenti nella nostra regione, se utilizzati bene, darebbero già una possibilità molto alta di recuperare l'ospitalità, tant'è che già adesso, come impostazione delle AIAT, abbiamo la possibilità che gestisca anche la parte delle strutture ricettive, gli appartamenti e quindi posti letto in modo adeguato. Sicuramente bisognerà immaginare che anche nei nostri Comuni ci sia un'attenzione a strutture che abbiano la possibilità di essere messe in rete in modo decente, cosa che oggi non è. Questo sarà il problema di domani, nel senso che se vogliamo utilizzare al meglio l'esistente, il nostro sforzo sarà in quella direzione, valorizzare un patrimonio inutilizzato. Questo è il vero danno che abbiamo nei nostri comuni: patrimonio inutilizzato, tant'è che anche nei criteri che andremo a discutere con i Comuni, sulle modalità di finanziamento, si andrà a censire il patrimonio esistente, non solo le stanze utilizzate e questa è la sfida che ci aspetta per il domani.
Riteniamo che questa legge risolva un problema reale, mantenendo l'obiettivo di aumentare i posti letto alberghieri con regole ferree, con la possibilità di evitare trucchi e trucchetti, che già esistevano, e dare la possibilità di valutare questi aspetti a livello comunale, perché alla fine chi decide è il Comune; su questo riteniamo di aver fatto un passo avanti importante, anche nella logica di risolvere le situazioni che oggi la crisi ha accentuato. Grazie.
Presidente - Adesso apriamo la discussione articolo per articolo.
La parola al Consigliere Lattanzi sull'articolo 1.
Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Il nostro gruppo non ha avuto il piacere di condividere le ultime fasi del lavoro che ha portato agli emendamenti di cui stiamo parlando, sulle quali si è posta una sorta di questione di fiducia, quindi ci asterremo dal commentare la metodologia che, a nostro avviso, poteva essere ottimizzata in tempi diversi.
Voteremo a favore di questo provvedimento, perché dobbiamo essere coerenti con la nostra proposta politica, che è orientata a favorire la creazione di valore economico in questa regione. Questa legge, con i suoi difetti, come tutte le leggi hanno e avranno nella loro applicazione e che in questa fase crea delle preoccupazioni che sono oggetto forse della poca conoscenza del mercato del turismo e, se vogliamo, anche di una psicologica resistenza al cambiamento, che è un cambiamento di mente, che non fa comprendere appieno l'opportunità che questa legge può... soprattutto per gli albergatori, perché oggi magari l'albergatore che è preoccupato è quello che ha problemi in albergo, perché la metà delle camere sono per tutto l'anno vuote, comincia a pensare che può avere un turista diverso magari con una forma diversa. I cambiamenti hanno colpito questo mercato in maniera molto veloce, forse siamo le ultime fra le località montane ad accelerare questo processo. È sufficiente fare un paragone con le nostre località turistiche diciamo competitor per comprendere che siamo in questo senso con un gap da recuperare; credo che questa legge possa innestare un turbo e permettere di aumentare l'offerta turistica, ma soprattutto creare un aumento patrimoniale del valore degli immobili per gli albergatori, perché albergatori sono, albergatori dovranno rimanere e residenza turistico-alberghiera e quindi a valore aggiunto dovrà rimanere.
Detto questo, le paure delle speculazioni ci sono, non ci saranno leggi che fermeranno i delinquenti e i truffatori, ma addirittura l'allungamento del vincolo di 20 anni lo troviamo perfino troppo, perché, dalle esperienze che abbiamo potuto pescare nel nostro gruppo, abbiamo una visione che un vincolo di 20 anni può creare quel recinto, come dice Caveri, di garanzia, ma credeteci nel mercato del turismo sono vincoli che poi rimarranno sul groppone di chi oggi si oppone. Detto questo, è iper-garantista, per noi perfino troppo garantista, votiamo a favore di un provvedimento che crea valore, speriamo occupazione e che porti turisti in Valle d'Aosta.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Presidente, colleghi, passano gli anni e perdo l'abitudine e forse anche il desiderio di ammantare troppo gli interventi e di fare troppo "velo" con esercizi di stile. Mi aiuta ad uscire da questa condizione deteriore la schiettezza con la quale il collega Lattanzi ha posto la questione che mi pare essere al cuore della discussione di oggi, perché c'è un approccio vagamente ipocrita sulla questione alberghiera e in particolare delle RTA e della loro frazionabilità, mentre sappiamo, vediamo e tocchiamo come la realtà sia un'altra ben distinta fra chi le RTA le fa, le gestisce, ne ha un onesto e sano profitto che deriva da un'attività di tipo ricettivo e chi invece le inventa, le fraziona per fare quella crescita di patrimonio, che non è patrimonio alberghiero, ma è patrimonio immobiliare.
Il cuore della Valle d'Aosta da decenni è la politica del mattone e ai margini della politica del mattone vive o in qualche caso sopravvive una categoria alberghiera che combatte, contrasta tali logiche. Questa è la ragione per la quale non mi sono sentito "fulminato sulla via di Damasco" dal cambiamento di ragionamento fra il 2005 e il momento successivo, quando sono state respinte le prime spallate della lobby del mattone. Sarebbe stato diciamolo molto più onesto e molto più efficace spogliarsi di qualche ipocrisia o ambiguità, sanare magari con un provvedimento ad hoc le situazioni purulente che avevamo in alcuni molto ben identificati Comuni della Valle d'Aosta, il collega Caveri in un suo intervento all'epoca ne indicò quattro e se quattro situazioni conclamate si diceva allora esistevano in Valle d'Aosta, si poteva intervenire con un provvedimento retroattivo e stoppare la situazione. Molto più pericoloso pare al nostro gruppo una situazione in cui invece i recinti vengono aperti, seppure si dice con tanti paletti. Se questi sono paletti, se queste sono preoccupazioni che devono portare ad una serie di cautele, Signori, stiamo mettendo un preservativo bucato, perché questo non impedirà assolutamente le operazioni, le apre! Questo dà la certezza che il mercato immobiliare, che non è un mercato distante, è un mercato molto trasparente... scrive sui siti Internet: "In Val di Gressoney lo sviluppo edilizio di queste zone è molto basso, infatti costruiscono prevalentemente residenze turistico-alberghiere", sono cose di pochi mesi fa.
A proposito della Valtournenche, in particolare qui si cita Cervinia, dicendo che per un buon usato si spendono cifre medie di 6.000 euro al metro quadro, non ci sono molte nuove costruzioni e quelle in corso sono residenze turistico-alberghiere. Qui non è che si sta facendo il turismo, qui sappiamo cosa sta arrivando, è onesto dircelo qui e, rispetto a questa onestà, siamo perché si sia chiari e risolutivi. La nostra richiesta, che è esplicitata nell'emendamento n. 2 a questo articolo, è che si possa avere una soppressione di questo concetto di frazionabilità. Alcuni nostri comuni sono stati puntuali, il Comune di Ayas nelle sue norme tecniche di attuazione dice: "nel caso delle RTA la proprietà di ogni struttura non può essere frazionata, il certificato di abitabilità deve essere rilasciato per la struttura nella sua interezza", con questa legge il concetto di non frazionabilità è superato. La Provincia autonoma di Trento è stata assolutamente diamantina, ha detto non solo che non sono frazionabili, si scrive nel registro tabulare e la sanzione è pari al valore di quell'immobile che si è realizzato, non una sanzione non dico risibile, ma comunque molto inferiore a quella che è la soglia di rischio e il differenziale di interesse in campo. Noi abbiamo questa impressione e lo dobbiamo dire con molta schiettezza che qui andremo ad avere una situazione in cui mille maniglie saranno offerte sul terreno, ve lo preannuncio già, me lo permetterete di avere la sfrontatezza di darlo come legale, maniglie che saranno legate alle convenzioni. Le convenzioni saranno la planche inclinée bien savonnée sulla quale scivoleranno i pochi Comuni che cercheranno di resistere, perché avranno un contenzioso spaventoso. Li inchioderanno i proprietari con un contenzioso a pioggia che metterà in ginocchio i Comuni che tenteranno di fare argine su questo terreno con mille eccezioni, molte delle quali facilmente prevedibili. Sono convinto di questo, mi prenderò fra qualche anno sicuramente tutte le derisioni del caso, ma sono convinto che faremo tale registrazione. Siccome l'abbiamo già fatta, la si fece quando ci fu la vicenda di Pila negli anni '70, la si fece negli anni '90 con la legge sui grandi alberghi e io ricordo quello che si disse in quest'aula a proposito dei grandi alberghi e sappiamo tutti come sono i grandi alberghi in questo momento, che allora costarono sangue e che ancora sono costati 1.500.000 di perdita per l'Amministrazione regionale su una sola vicenda di queste... non vorrei che domani si dicesse: "ma anche quella volta non avevano capito bene". No, avevano capito, ma non con questo stiamo dicendo che siete tutti degli speculatori, stiamo dicendo che tenete le porte aperte e questo ci dispiace, perché avremmo preferito non solo a presidio della sana categoria alberghiera, quella che lo fa veramente, ma a presidio di un nostro concetto del territorio, che è bene fruibile e limitato, e che non è disponibile oltre misura per essere ancora ulteriormente aggredito, che almeno si dicesse che è giunto il momento in cui si rafforzano i presidi e non si indeboliscono.
Questo è il succo del nostro concetto e non vorremmo neanche, Assessore Marguerettaz, che, attraverso determinati emendamenti, si potesse dire: "vedete, li obblighiamo anche a restituire il finanziamento che hanno avuto", ma come li obblighiamo a restituire il finanziamento che hanno avuto se smembrano una RTA? Ma gli facciamo anche da banca allora! Gli permettiamo di coprire adesso quella parte di investimento che non riescono a trovare nel mercato privato, di chi si vuole accreditare per avere già adesso e lo fa con le controscritture e lo fa con le scritture private non registrate, e lo sappiamo bene, di avere oggi il finanziamento regionale e di restituire con calma quando l'affare va a buon fine. A noi non piace questo sistema, ci permetterete di dirlo con molta franchezza. Non dirò altro perché è intervenuto e interverrà, se necessario, ancora molto bene come ha fatto durante tutto il lavoro in commissione il collega Chatrian, ma questo è il nodo centrale che abbiamo di fronte, è la ragione per la quale non seguiamo tale idea di una leva finanziaria diversa, di un bene reale che garantisce l'investimento. Si torna sempre su questi concetti e questo non valorizza i letti freddi, ma li aumenterà, perché saranno nuovamente degli appartamenti già in uso privato, che rimarranno vuoti, che rimarranno fittiziamente affittabili a cifre esorbitanti, perché nessuno impedirà di chiedere 500 o 1.000 euro al giorno per la propria unità immobiliare, invece questo avverrà perché non la si vorrà lasciare usare da altri nel frattempo. È una salvaguardia che il privato, che è portato ad ottimizzare il suo di interesse, fa e tutto questo drenerà verso la Valle d'Aosta clientela peggiore, mentre le Regioni alpine che avranno fatto una buona salvaguardia del loro territorio, che avranno limitato le seconde case, vedranno crescere la qualità delle persone, dei gruppi, della clientela che le verrà a frequentare. Questo succederà nell'arco orientale delle Alpi, questo succederà a nord della Valle d'Aosta nei cantoni elvetici, mi dispiace che questo non succeda in Valle d'Aosta, che si appiattirà sui livelli del Piemonte come Regione che ha il maggior numero di seconde case e deterremo ancora una volta un triste primato. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Fermo restando che, per quanto riguarda il nostro gruppo, non è assolutamente condivisibile il principio della frazionabilità, ci siamo battuti e troviamo conforto nel fatto che almeno ci si è resi conto che questa cosa è un problema e si interviene almeno con la logica dei paletti. Se questi paletti siano sufficienti o no, abbiamo un atteggiamento in cui vediamo una società che non è una società, che, come dire, mettiamo i paletti tanto poi i paletti non li rispetta nessuno, perché sono affermazioni molto gravi che vengono fatte qui, soprattutto da chi vota a favore di una legge minimizzando il ruolo che possono avere sanzioni e limitazioni. Penso che queste siano cose serie, ci siamo battuti perché siano state introdotte nella legge, quindi riteniamo che questa cosa sia un fatto positivo, ma, come ha detto lo stesso Presidente, qui c'è un problema di qualità del turismo in Valle d'Aosta, non solo della quantità. Mi sembra che ancora una volta, non riuscendo a realizzare mega alberghi, andando in crisi anche il turismo d'élite, si cerchino nuove strade senza fare quel lavoro di cura, di tutela e di crescita del turismo complessivo della Valle d'Aosta. Quando si dice in quest'aula: "dovremo verificare che i Comuni diano una qualità di servizi...", eccetera, questo è il vero problema della Valle d'Aosta, noi abbiamo delle situazioni di persone che affittano appartamenti che sono assolutamente fuori mercato.
Per quanto riguarda il nostro atteggiamento rispetto a questo provvedimento, rimane la contrarietà sulla frazionabilità, mentre ci asterremo su altre parti, ma quello che diciamo è che aspetteremo questo Governo regionale in fase di bilancio, per vedere dove verranno fatti gli investimenti nel settore turistico, perché non possiamo immaginare che lo sforzo enorme che stanno facendo gli albergatori - per "albergatori" intendo anche quelli che hanno RTA a titolo di proprietà totale - per fare turismo e qualità del servizio in Valle d'Aosta... che si vedano globalmente ridurre le risorse, perché c'è la crisi economica. È proprio in questo momento che dobbiamo intervenire, il turismo rimane l'unico settore in cui davvero possiamo fare la differenza, perché lo abbiamo visto stamani anche quando parliamo di danni in agricoltura, ci viene detto: "ma sì ci sono già tante leggi, c'è già tutto che funziona", ossia non andiamo a valutare che lì sta morendo l'agricoltura; sul settore industriale non dico più nulla, perché c'è la perdita costante di posti di lavoro; c'è rimasto il turismo ed è una cosa che dobbiamo coccolare e vedremo in sede di legge finanziaria regionale dove andranno a finire gli investimenti e se punteremo sul potenziare la qualità del turismo valdostano.
Presidente - Siamo all'articolo 1 sul quale ci sono 5 emendamenti. Io devo capire cosa facciamo, nel senso che possiamo anche mettere in discussione l'articolo 1, ma poi andiamo avanti o si rinvia a domani mattina? Va tutto bene ma, anziché discutere dell'articolo 1, si sono fatte le dichiarazioni di voto, è chiaro che alla fine ci si trova in questa situazione, perché poi ci sono state dichiarazioni di voto sui generis, a parte quella di Lattanzi... Mi pare di capire che la maggioranza del Consiglio è per rinviare a domani. Siete d'accordo di discutere almeno l'articolo 1?
(interruzione di alcuni consiglieri, fuori microfono)
Va bene, il Consiglio è sospeso e i lavori riprenderanno domani mattina.
La séance est levée.
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La séance se termine à vingt heures et deux minutes.