Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1273 del 23 giugno 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1273/XIII - Interpellanza: "Tempi di presentazione del bando per il servizio civile regionale".

Interpellanza

Ribadita l'importanza dell'impegno volontario dei giovani nelle attività riconosciute dal servizio civile;

Preso atto che il Documento di programmazione annuale previsto dalla legge regionale 16 dicembre 2007, n. 30 "Disposizioni in materia di servizio civile in Valle d'Aosta" non è ancora stato approvato;

Ricordato che, nella adunanza consiliare del 7 ottobre 2009, il Presidente della Regione, nel dare conto dello stato dell'arte, assicurava l'impegno "di arrivare a presentare per il 2010 il bando per il servizio civile regionale da affiancare a quello nazionale...";

Evidenziato che i tempi per raggiungere questo obiettivo sono ormai molto stretti anche in considerazione del fatto che il bando nazionale viene emanato ogni anno nei mesi estivi per permettere agli enti di presentare i progetti nel mese di ottobre;

Sottolineato che il forte ritardo, evidenziato anche nella risposta del Presidente della Regione, non permette agli enti non accreditati alla sezione regionale dell'Albo nazionale di potersi accreditare all'Albo previsto dalla legge 30/2007 e di presentare progetti di servizio civile regionale che permettano ai giovani valdostani di poter praticare un'esperienza arricchente al servizio della collettività;

Tenuto conto che tra qualche mese saranno trascorsi ormai tre anni dall'approvazione della legge regionale 16 dicembre 2007, n. 30;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per conoscere:

1) le ragioni di tale ritardo e quali azioni intende mettere in atto affinché sia approvato il programma operativo annuale e il relativo bando per la presentazione dei progetti, l'informazione e la promozione, la raccolta delle domande, il monitoraggio e le altre attività inerenti all'attuazione del programma annuale;

2) le eventuali azioni che intende promuovere nel caso il Servizio preposto non riesca a far fronte all'avvio del servizio civile regionale;

3) le motivazioni che hanno portato alla separazione delle competenze in materia di servizio volontariato europeo attribuite alla Direzione politiche sociali da quello del servizio civile nazionale e regionale attribuite al Servizio per l'impiego o non ritenga sia da prevedere un accorpamento delle competenze in un'unica struttura per evidenti ragioni di coordinamento delle iniziative.

F.to: Rigo

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Ritorniamo a parlare in Consiglio regionale del servizio civile, non in maniera strumentale solo per denunciare i ritardi dell'applicazione di una legge regionale, ma perché vogliamo contribuire, anche con la nostra azione, a dare gambe alla possibilità, offerta ai giovani valdostani, di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico.

Il servizio civile, garantendo ai giovani una forte valenza educativa e formativa, ed inserendosi nella delicata fase di passaggio all'età adulta, è un'importante e spesso unica occasione di partecipazione attiva alla vita sociale e di educazione alla cittadinanza attiva per un'attività svolta spontaneamente dai cittadini singolarmente o in forma associata, per la tutela dei diritti molte volte riconoscibili, ma non applicati, per la cura dei beni comuni, alcuni dei quali sono minacciati nella loro conservazione. Con l'inserimento di un progetto di servizio civile, qualunque sia l'area di intervento, il giovane può sviluppare una cultura civile di partecipazione e responsabilità alla vita della comunità.

Il servizio civile nazionale esiste, opera, ed anche in Valle d'Aosta in questi anni ha avviato progetti con volontari valdostani... ed allora, perché insistere con il servizio civile regionale? La risposta va cercata nella natura stessa del sistema del servizio civile nazionale e nel fatto che tale sistema, dovendo disporre di regole valide per tutta l'Italia, non riesce a comprendere e dare risposte alle esigenze che provengono dalla realtà locale e regionale. Il servizio civile nazionale infatti si basa su un meccanismo di accreditamento per cui solo gli enti in possesso di determinati requisiti possono rispondere ai bandi emanati nazionalmente, presentando progetti che devono poi trovare il gradimento dei giovani interessati, progetti a volte di dimensioni nazionali che mal si prestano alla nostra realtà. La legge del 2007 è nata dalla volontà di dare una concreta opportunità, sulla base anche di progetti concepiti sul nostro territorio, che tendenzialmente dovrebbero meglio interpretare i fabbisogni espressi localmente.

Il servizio civile regionale può inoltre diventare volano per utilizzare al meglio le potenzialità offerte dal servizio civile nazionale. Offerta di progetti diversi, che non si fanno concorrenza, ma, anzi, che ampliano l'ambito di operatività: passando dall'assistenza vera e propria all'ambiente, al patrimonio artistico-culturale ed altro ancora. Una forma significativa di servizio civile potrebbe essere quella svolta nei progetti di educazione alla legalità, settore nel quale la Valle d'Aosta ha iniziato da tempo un proprio significativo cammino. Legare progetti nazionali con proposte regionali potrebbe significare utilizzare finanziamenti nazionali integrandoli con risorse proprie, e legare quindi i progetti pensati localmente all'interno di un percorso portato avanti da associazioni che hanno una collocazione nazionale. Il ritardo accumulato in questi mesi deve essere al più presto colmato. Il Consiglio regionale non ha ancora approvato il documento di programmazione triennale, quindi la volontà espressa dal Presidente della Regione "di arrivare a presentare per il 2010 il bando di servizio civile regionale da affiancare a quella nazionale" dubito potrà essere realizzato. So che in queste settimane gli uffici sono stati impegnati nella definizione ormai conclusiva del documento di programmazione; oggi conosceremo la situazione e lo stato dell'arte. Anche gli uffici della Presidenza si sono impegnati in questa direzione e questo mi sembra corretto, perché bisogna recuperare il tempo perduto, forse anche conseguenza di una gestione della problematica non proprio all'altezza.

Il documento triennale prima o poi sarà quindi approvato dal Consiglio, ma a quel punto comincerà un non facile lavoro; ecco perché abbiamo voluto indicare nell'interpellanza una nostra proposta. Non spetta certo ai consiglieri regionali il compito di indicare a chi deve essere affidato l'onere di gestire i diversi servizi dell'Amministrazione; nello spirito di collaborazione, però, l'indicazione suggerita dall'interpellanza, quella cioè dell'accorpamento del servizio civile nazionale e regionale a quello del servizio volontario europeo, alla direzione delle politiche sociali, è una proposta che va nell'ottica di un coordinamento delle iniziative e che si inserisce bene, a nostro avviso, nei programmi di una direzione che gestisce anche tutto il settore delle politiche giovanili. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président.

Ringrazio il collega Rigo per aver voluto ricordare soprattutto la genesi della legge regionale e del perché era nata, e come il servizio civile dovrebbe dare risposta ad alcune possibili soluzioni ad esigenze reali e concrete. Voglio ricordare che in questo periodo abbiamo avuto delle discussioni piuttosto forti proprio per vedere come, da una parte, cercare di sveltire l'iter; dall'altra, cercare di collegare nel modo meno dispendioso il sistema di raccordo fra il sistema nazionale e quello regionale.

Giustamente ha ricordato il collega che la discriminante è l'accreditamento. Quello che abbiamo dovuto fare è stato, prima di tutto, analizzare come superare, in modo legittimo e legale lo scoglio rappresentato dall'utilizzo dei fondi nazionali, perché la logica è quella di utilizzare prima tutti i fondi nazionali, poi quelli regionali tenendo conto dei programmi presentati anche a livello locale. Questo per rispondere puntualmente alle domande.

"Le ragioni di tale ritardo e quali azioni intende mettere in atto affinché sia approvato il programma operativo annuale e il relativo bando per la presentazione dei progetti, l'informazione e la promozione, la raccolta delle domande, il monitoraggio e le altre attività inerenti all'attuazione del programma annuale": il 26 febbraio scorso è stata presentata alla consulta regionale per il servizio civile la proposta di documento di programmazione elaborata dall'esperto esterno. Ricordo che si era ricorsi all'esperto esterno - fra l'altro molto qualificato - che aveva fatto una serie di approfondimenti; giustamente la Giunta aveva fatto questa richiesta per avere un quadro completo. Questa proposta è stata discussa e affinata grazie al fattivo impegno dei membri della consulta, che ringrazio per il loro operato e la loro disponibilità, e il documento triennale è stato approvato - finalmente dico io, ma credo che lo diciamo tutti - dalla consulta nella riunione del 18 giugno, dopo aver fatto diverse riunioni propedeutiche.

Il documento di programmazione triennale, come previsto dalla legge n. 30/2007, sarà portato all'attenzione del Consiglio regionale previo parere del Consiglio permanente degli enti locali, che è già stato investito della cosa e che, quanto prima, darà il suo parere per poterlo portare in Consiglio. Avremo quindi modo sia in commissione che in aula di esaminare il documento. È però possibile fin d'ora anticipare che la linea guida principale è quella della promozione di un sistema regionale del servizio civile fortemente unitario e volto alla creazione di massime sinergie possibili tra servizio civile nazionale e regionale, con l'obiettivo di sostenere la crescita, l'integrazione e la partecipazione effettiva degli organismi iscritti all'albo, degli enti locali e di tutti gli attori interessati al sistema del servizio civile: questo, al fine di rafforzare nei giovani valdostani l'impegno a favore della comunità.

Nel frattempo, nel corso del prossimo mese di luglio definiremo, di concerto con la consulta, il programma operativo che riguarderà il secondo semestre del 2010 e il 2011; in particolare il secondo semestre 2010 sarà dedicato alla messa in atto di tutte le condizioni preliminari per l'avvio del servizio civile regionale - che sono quelle ricordate dal collega -, fra cui l'informazione e la promozione dell'accreditamento degli enti per il servizio civile, che saranno dettagliate nel programma operativo e che dovranno trovare concretizzazione entro la fine dell'anno in corso. Per rispondere al secondo quesito: "le eventuali azioni che intende promuovere nel caso il Servizio preposto non riesca a far fronte all'avvio del servizio"... significa che entro la fine di quest'anno il servizio preposto porterà a termine le azioni necessarie, non certo per recuperare tutto il ritardo, questo è scontato, ma per mettersi in pari con la tempistica e le scadenze del servizio civile nazionale, in modo da mettere in atto le condizioni per massimizzare la partecipazione degli enti valdostani al prossimo bando nazionale, al fine di utilizzare prioritariamente e integralmente i fondi messi a disposizione dello Stato e avviare il servizio civile nazionale. Fra l'altro, secondo le informazioni di cui disponiamo, il bando per la presentazione di progetti relativi al 2010 del servizio civile nazionale è atteso per il prossimo autunno, con l'ipotesi di iniziare i primi avvii dei giovani volontari nel mese di dicembre 2010. Qui i commenti credo siano superflui, iniziamo il 2010 quindi è sempre a scavalco di un anno. Vista questa tempistica, la consulta regionale per il servizio civile ha considerato opportuno che il bando regionale sia emesso in tempi successivi alla conclusione di quello nazionale.

Infine, per quanto riguarda l'ultimo quesito: perché ci sia stata una separazione dell'attribuzione delle competenze fra servizio civile e servizio volontario europeo, va ricordato che, all'epoca dell'approvazione della legge, si era guardato al servizio civile accentuando gli aspetti legati all'esperienza prelavorativa per i giovani, quindi il servizio civile era stato collegato con l'Agenzia del lavoro. Un obiettivo che era sicuramente ambizioso al di là delle realtà, però poco rispondente allo spirito del servizio civile, orientato, sì, al discorso del lavoro, ma anche al discorso sociale, che ha tutte le opzioni che questo servizio civile ha in sé e che sono state prima rievocate. È corretta la considerazione sulle analogie esistenti fra servizio civile e servizio volontario europeo, sia per quanto riguarda i destinatari - i giovani -, sia per quanto riguarda le finalità alla base dei due istituti, ovvero la promozione della cittadinanza attiva e dello sviluppo della solidarietà.

Al momento l'aspetto più importante è quello di avviare pienamente il servizio civile regionale; abbiamo già iniziato una riflessione sull'accorpamento e la ricollocazione di queste competenze, al fine di un migliore coordinamento delle iniziative e di un efficace utilizzo delle risorse umane e finanziarie a disposizione. Su quest'ultimo punto concordiamo con il collega ed è prossima la ricollocazione delle funzioni del servizio civile presso l'Assessorato regionale alla sanità, dove si potrà meglio sviluppare il raccordo e le sinergie nell'ambito delle politiche giovanili e del volontariato sociale. Crediamo che questo passo si possa fare e ci adopereremo per fare il trasferimento che è stato qui ricordato e su cui concordiamo. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Ringraziamo il Presidente per i dati che ha fornito al Consiglio. Mi sembra che stiamo per uscire dal tunnel dell'incertezza, stiamo vedendo la fine del tunnel e quindi leggeremo con attenzione il documento triennale ormai alla discussione, fra poco, in commissione e poi in Consiglio, per poter dare lì il nostro contributo. Per il resto siamo soddisfatti della risposta data.