Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1272 del 23 giugno 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1272/XIII - Interpellanza: "Situazione degli incarichi di consulenza dell'Amministrazione regionale alla luce della manovra finanziaria 2010 varata dal Governo".

Interpellanza

La manovra finanziaria 2010 varata dal Governo con il Decreto-legge del 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) prevede, all'articolo 6, comma 7, che "Al fine di valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni, a decorrere dall'anno 2011 la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi ed incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, sostenuta dalle pubbliche amministrazioni di cui al comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009 n. 196, incluse le autorità indipendenti, escluse le università, gli enti e le fondazioni di ricerca e gli organismi equiparati, non può essere superiore al 20 per cento di quella sostenuta nell'anno 2009. L'affidamento di incarichi in assenza dei presupposti di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale".

Non sapendo al momento se tale vincolo sarà mantenuto nel testo definitivo convertito dal Governo, ma preoccupati per i suoi effetti sull'amministrazione regionale e sul suo funzionamento.

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta per sapere:

1) quanti siano gli incarichi per studi e consulenza in corso di svolgimento affidati dalla Regione e quali servizi riguardino in modo più significativo;

2) a quanto ammonti l'onere complessivo degli stessi e per singolo assessorato;

3) se ritiene che la disposizione contenuta nella manovra sarà applicabile alla Regione;

4) quali iniziative intende adottare la Giunta per assicurare il perseguimento degli obbiettivi di risanamento finanziario imposti da questa normativa senza pregiudicare la qualità e quantità dei servizi necessari per la Regione.

F.to: Louvin - Chatrian

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie, Presidente.

Tocchiamo un argomento che, seppur in modo parziale ricompreso nell'ambito della manovra economica, di cui discuteremo più tardi in base alla risoluzione che ha predisposto la II Commissione... ma ci è parso necessario un approfondimento particolare già tematico su questa questione delle consulenze, degli incarichi di studio, perché riteniamo che possa avere l'attuazione, l'applicazione di una delle norme contenute nel decreto legge n. 78/2010, un effetto molto rilevante sull'attuale utilizzo di forze di professionalità che vengono impiegate dall'Amministrazione regionale e dalle amministrazioni degli enti locali. Per riassumere e semplificare, si passerebbe in base all'attuazione di questo decreto che al momento è in vigore, quindi non stiamo parlando di ipotesi, stiamo parlando di un decreto vigente, probabilmente modificabile in sede di conversione, ma sicuramente vigente, passeremmo da 100 a 20, con una riduzione dell'80 percento degli incarichi dell'ammontare della spesa per studi e incarichi di consulenza erogati da questa Regione. Riteniamo che sia necessario non arrivare in "zona Cesarini", non aspettare all'ultimo momento per accorgersi di effetti che possono essere addirittura dirompenti sull'erogazione di servizi o comunque sul funzionamento della macchina amministrativa.

Naturalmente il discorso sulle consulenze e sugli incarichi di studio è molto vasto e siamo sicuri che non copra soltanto questioni di essenziale o vitale necessità per la Regione, ci sono sicuramente ambiti nei quali la coperta può tranquillamente restringersi, possono esserci delle economie, e su questo poi si discuterà puntualmente. Con il Governo regionale vorremmo fare un ragionamento di dimensione del fenomeno e di valutare quale impatto potrebbe avere tutto questo, andando a verificare quanti siano, in questo momento, gli incarichi e quali siano i servizi che ne sono più direttamente interessati, naturalmente guardando per macroaree e non nel dettaglio estremo, ma ci sono sicuramente degli ambiti dell'Amministrazione che sono particolarmente interessati e sollecitati.

Utile poi per una visione generale da parte nostra come amministratori e anche da parte dell'opinione pubblica è la conoscenza dell'onere complessivo di questi studi e di queste consulenze, lasciando naturalmente più aperto il discorso ad una valutazione di tipo politico da parte del Governo regionale sulle possibilità che questa manovra si renda effettivamente applicabile. Penso che nel complesso la questione farà oggetto di discussione più tardi, quindi ci dirà il Presidente della Regione quali sono i margini sui quali ci si può muovere in questo momento, ma anche quale sia la strategia che la Giunta regionale vuole o può mettere in campo per avere un risanamento finanziario che non intacchi qualità e quantità dei servizi che vengono attualmente erogati dalla Regione. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président.

Je crois que le collègue a bien dit, il s'agit d'un morceau de ce qui est, dans son ensemble, la manœuvre prévue de la part du Gouvernement et qui a été rédigée dans un texte qui est en train d'être analysé aux commissions compétentes, compte tenu que sur ce texte il y a 2.500 amendements, qu'il y a toute une série de prises de position lourdes sur le système qui puisse être à même de modifier la manœuvre sans réduire l'impact. Il faudra trouver le système que si on va intervenir d'une part, évidemment on doit solliciter que de l'autre côté on puisse comprendre quelle est la raison de l'intervention.

En revenant au thème plus spécifique, sur le premier point: "quanti siano gli incarichi per studi e consulenza in corso di svolgimento affidati dalla Regione e quali servizi riguardino in modo più significativo", à la date du 15 juin 2010, 41 mandats d'études et de conseils attribués par l'Administration régionale, conformément à la loi n° 18/1998, sont visés par la disposition du 7e alinéa de l'article 6 de la manœuvre du Gouvernement, qui concerne spécifiquement ce thème. Pour ce qui est des services principalement concernés par ces 41 mandats, 35 pour cent d'entre eux sont des mandats de conseillers juridiques et d'assistance légale; 20 pour cent sont des mandats de conseillers techniques et scientifiques; près de 40 pour cent concernent la réalisation de projets dans le cadre de programmes co-financés par des fonds structurels communautaires et nationaux dans le secteur, par exemple, des ressources naturelles et du patrimoine culturel; 5 pour cent regardent autres mandats.

Deuxième point: "a quanto ammonti l'onere complessivo degli stessi e per singolo assessorato"; les 41 mandats d'études et de conseils, les ressources engagées s'élèvent à 1.700.088 euros et sont repartis de la façon suivante: 201.000 - je donnerai la copie - euros par l'Assessorat du budget, finances et patrimoine, somme relative à quatre mandats; 144.000 euros pour l'Assessorat des ouvrages publics, somme relative à trois mandats; 20.000 euros pour l'Assessorat de la santé, somme relative à un mandat; 296.000 euros pour l'Assessorat du tourisme, somme relative à trois mandats; 288.000 euros pour l'Assessorat de l'agriculture, somme relative à neuf mandats; 180.000 euros pour l'Assessorat des activités productives, somme relative à deux mandats; 222.000 euros pour l'Assessorat territoire et environnement, quatre mandats; 116.000 euros pour l'Assessorat de l'éducation et culture, six mandats; 317.000 euros pour la Présidence de la Région, neuf mandats.

Se "ritiene che la disposizione contenuta nella manovra sarà applicabile alla Regione"... "quali iniziative intende adottare la Giunta per assicurare il perseguimento degli obbiettivi di risanamento finanziario imposti da questa normativa": l'article 6 du décret-loi n° 78/2010 renferme de nombreuses mesures destinées à réduire les dépenses publiques, donc l'imputation de 80 pour cent des frais liés aux mandats d'études et de conseils en est un exemple. Ces indications constituent un cadre de principe que les Régions et les autres organismes sont tenus de respecter, bien que le 20e alinéa dudit article spécifie que lesdites mesures ne s'appliquent directement ni aux Régions, ni aux Provinces autonomes, ni aux organismes responsables des services de santé.

Quant aux décisions que le Gouvernement régional entend prendre, je voudrais commencer par souligner qu'un certain nombre de doutes subsistent au sujet de constitutionnalité de ces mesures de restriction des dépenses, ce qui a été déjà souligné dans les débats qui se sont passés en commission. En effet, même si d'un côté celles-ci pourraient se justifier par la nécessité de coordonner l'appareil des finances publiques dans le contexte particulier de la forte crise économique et financière, de l'autre elles ne laissent que la moindre marge de manœuvre aux organismes territoriaux visés si bien que l'obligation de s'y adapter. Ces mesures si précises et détaillées deviennent en fait une obligation à les transférer et transporter dans la législation ce qui est bien autrement contraignant.

A ce propos je voudrais attirer votre attention sur une décision récente de la Cour constitutionnelle, l'arrêt n° 159/2008 qui déclare anticonstitutionnelles certaines dispositions de la loi financière 2007, qui imposait aux Régions et aux Provinces autonomes de suivre différents principes bien précis relatifs au traitement des administrateurs des sociétés en participation et au nombre maximum des membres des conseils d'administration desdites sociétés. Selon la Cour constitutionnelle les dispositions de ce genre, qui ressemblent beaucoup à celles qui renferment la manœuvre financière dont on parle, ne constituent aucunement des principes, mais bien des règles détaillées qui ne laissent pas aux Régions et aux Provinces la faculté d'en tirer certains principes, dont elles pourraient s'inspirer, ni adapter leur législation en conséquence et qui, finalement, n'aboutissent qu'à limiter illégitimement l'autonomie financière des organismes régionaux et provinciaux. Ça c'est une question capitale par rapport au thème dont nous sommes en train de discuter.

La Région a demandé - par l'intermédiaire de ses représentants au Parlement et au sein de la Conférence des Régions - à ce que, lors de la conversion du décret-loi, le cadre général de la manœuvre soit revu et que soient introduits certains mécanismes afin qu'on puisse disposer d'un marge d'adaptation, tout en respectant les objectifs généraux de réduction et de dépense publique courante que les structures autonomes sont tenues d'atteindre. Lors de la discussion de la motion - comme tu venais de dire - il y aura la possibilité de mieux expliciter le marge entre lequel le Gouvernement et l'Assemblée seront invités à prévoir qu'il y ait les interventions conséquentes. Dès que le texte de la loi sera définitivement approuvé, et seulement à ce moment, nous pourrons disposer les données nécessaires pour décider où intervenir, de façon à rationaliser les dépenses pour créer les économies qui nous sont demandées; et ce en souhaitant de pouvoir le faire dans le cadre d'une obligation de résultat et non pas de méthode, sans entamer les ressources nécessaires au bon fonctionnement de l'Administration et la production des services que nous rendons aux valdôtains.

Le but de cette deuxième question du collègue était aussi celui de savoir si on a une idée, dans quel secteur on voudrait s'insérer; évidemment nous retenons indispensable maintenir le niveau d'attention pour ce qui est le domaine de la santé et de l'assistance sociale, je crois que dans ces termes toutes les Régions se sont exprimées, de façon particulière nous retenons de le dire dans cette phase. Evidemment tout est lié aussi à ce qu'on entendra comme pacte de stabilité, où sont les mesures qui nous seront reconnues comme possibilité de respecter le pacte de stabilité et de faire les interventions nécessaires pour rétablir le respect de la manœuvre financière. Donc on devra intervenir sur des secteurs, en partie en réduisant une série d'interventions, et qui devront être réduites et, si ça ne suffira pas... évidemment aussi les interventions dans les projets plus spécifiques, comme par exemple ceux des travaux publics, qui ne sont pas indispensables et sur lesquels il faudra intervenir pour rentrer dans le mérite.

Comme le collègue comprend, la chose sera possible uniquement si on a un marge de manœuvre car, si on doit respecter le système qui est prévu, on n'a qu'à l'appliquer, il n'y aura aucun choix à faire... on risque de ne pas avoir la possibilité d'intervenir à la suite d'un débat qui puisse nous dire dans quelle façon on peut intervenir.

Je rappelle qu'est dans l'intention du Gouvernement régional respecter la méthode qu'on avait utilisée au début de la crise, c'est-à-dire d'avoir une table de confrontation avec les organes qui représentent les différents aspects de la société, avec les organisations syndicales, et aussi les forces politiques, faire une table à travers laquelle commencer à retrouver une méthode pour arriver à un débat qui puisse nous dire quelles sont les possibilités d'intervenir et quelles sont les conséquences, faire des rapports qui nous puissent enfin donner une possibilité d'intervenir avec un débat sérieux sur des thèmes si engageants. Je donnerai un double si le collègue le veut bien. Merci.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Il tema è indubbiamente caldo e pesante. Rispetto alla sua ricostruzione, Presidente, noi abbiamo effettuato per parte nostra una piccola verifica, che si muove sull'esistenza non di una, ma di due leggi, attraverso le quali la Regione affida incarichi di studio e consulenze, non solo la "18" che è quella a cui lei si è richiamato e che riguarda il conferimento generico di incarichi di consulenza a soggetti esterni, ma anche la legge n. 12 in materia di lavori pubblici, sulla quale non escluderemmo che possa cadere la "ghigliottina" della manovra finanziaria.

Ma se devo darle, in sede di confronto pubblico - che qui dobbiamo avere -, i dati che abbiamo raccolto sulla base dell'esistente per la "18"... sono 82 consulenze, quasi il doppio di quelle che lei indica, e portano ad un totale di 3.200.000 euro e, per la "12" in materia di lavori pubblici, si sommerebbero 57 incarichi di consulenza ad oggi vigenti per un totale di 2.356.000 euro, quindi un totale approssimativo di 5.600.000 euro, circa 11.000.000.000 di vecchie lire attualmente impegnati per attività di studio e consulenza da parte della Regione. È possibile, Presidente, che ci siano delle differenze di interpretazione, che alcune non ricadano in questo ambito; ci riserviamo anche, per parte nostra, di fare gli approfondimenti, perché riteniamo che questo rappresenti una mina vagante per la Regione e per l'occupazione nella nostra Regione, in quanto nel corso degli ultimi anni sempre più numerosi sono stati i soggetti coinvolti nelle attività amministrative, e ci sono interi servizi che poggiano prevalentemente sull'attività di consulenza esterna. Lei segnalava come ambiti di attività particolarmente interessati anche quelli dell'ambiente ed altri, che effettivamente hanno strutturato la loro stessa sussistenza sulla base di queste consulenze.

Comprendiamo e in larga misura condividiamo l'approccio generale; abbiamo dato sostegno in commissione e ribadiremo anche nel pomeriggio il nostro punto di vista favorevole ad una linea di difesa delle Regioni sul profilo della riconduzione a costituzionalità della manovra e per fare sì che si possa decidere noi, autonomamente, dove operare questo risanamento. Siamo però nel contempo convinti che tutta la materia delle consulenze debba fare oggetto di un ripensamento abbastanza urgente e abbastanza radicale, perché si sono moltiplicate le posizioni anche di attesa e di prolungamento di intere carriere lavorative, che dipendono oggi essenzialmente da questo.

Siccome in larga misura la selezione a monte non ha luogo secondo criteri di confronto perché sono molto spesso quasi totalmente - direi - oggetto di affidamento discrezionale - e anche questo ci pare dover essere un problema da affrontare -, ma anche la perpetuazione di posizioni di questo genere non è più sostenibile! Quindi questa è una materia nella quale bisognerà incidere, auspichiamo che si incida noi, autonomamente e con il bisturi, piuttosto che il Ministro Tremonti e i suoi colleghi di Governo attraverso l'uso della scure!