Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1269 del 23 giugno 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1269/XIII - Interpellanza: "Superamento dei conflitti burocratici in materia di conferimento di materiali inerti nella discarica del comune di Nus".

Interpellanza

Appreso che vi sono difficoltà per le imprese che operano nei comuni della Comunità montana Mont Emilius per l'accesso ed il conferimento di materiali inerti nella discarica sita nel Comune di Nus Località Montaz 2° lotto;

Tenuto conto che questa problematica rallenta e, in taluni casi, blocca la già difficile attività imprenditoriale in Valle d'Aosta nel settore edilizio;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere se intenda:

1) intervenire al più presto per rimediare al conflitto burocratico in essere fra il Regolamento della discarica in vigore e la realtà produttiva locale, che arreca grave danno al sistema produttivo;

2) provvedere, in relazione alle opere importanti previste nella città di Aosta, ad individuare un sito a norma per far fronte all'aumento del conferimento di materiali inerti, al fine di non penalizzare l'attività delle piccole imprese locali.

F.to: Donzel - Carmela Fontana

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, diciamo che non vorremmo passare per quelli che siamo stati fra i pochi ad usare l'ombrello in queste ultime settimane e adesso probabilmente ci occupiamo di un problema inessenziale che non esiste.

In realtà, quello del conferimento degli inerti è un problema molto serio, che riguarda certamente l'ambiente, ma riguarda anche tutta una serie di altre attività. In particolare nel settore dell'edilizia si riscontra il problema sempre più evidente che, a fronte delle dichiarate affermazioni: "dobbiamo intervenire a favore delle imprese, dobbiamo sostenere il settore dell'edilizia", poi in realtà queste attività sono bloccate da problemi non indifferenti che fanno riferimento a normative non solo regionali, ma normative nazionali, normative europee. Allora un po' la filastrocca di questo Consiglio regionale è che è tutta colpa dell'Europa, c'è una normativa che non ci lascia fare... la realtà è che alcune imprese che avrebbero delle attività da svolgere, vedono bloccati gli inerti sul cantiere, sono sanzionate con pesanti multe da parte delle autorità competenti ai controlli, quindi la realtà è che già in un'economia che non si muove ci sono addirittura dei condizionamenti forti a che si possa operare. Naturalmente esistono delle norme, siamo per il rispetto delle norme, ma esiste anche la possibilità di superare con determinati accorgimenti e con delle iniziative queste norme; non si può immaginare di avere una discarica per inerti e non trovare le condizioni per poterla utilizzare!

Viene naturale poi una domanda, non ragionando solo per l'oggi, ma per il futuro. Abbiamo appreso che importanti opere edilizie che devono essere realizzate nel comune di Aosta prevedono l'abbattimento di interi stabili, un esempio per tutti l'università: si è deciso, nell'ultimo incontro che c'è stato sulla progettazione dell'università, che per esempio le due ali, quella ad est e quella ad ovest, vengono completamente rase al suolo per procedere ad una riedificazione. Cioè, è vero che questi lavori non sono pronti a partire, nonostante tutte le dichiarazioni, ma è anche evidente che come riusciremo ad essere in grado di inertizzare tutti quei materiali, siamo attrezzati per fare quelle opere edilizie che sempre più vanno nella direzione non di realizzare degli edifici nuovi, ma nella direzione di abbattere vecchi e brutti edifici per realizzarne dei nuovi, senza sfruttare nuove superfici; per fare questo ci vogliono tutta una serie di condizioni perché le imprese possano operare. Non possiamo scaricare su imprese che sono piccole - perché parliamo delle piccole imprese valdostane già in difficoltà - il costo di queste operazioni; bisogna che da parte della Regione ci sia un'iniziativa forte per consentire questo tipo di attività che è legata anche al rispetto del territorio, perché se consentiamo l'abbattimento di vecchi edifici per realizzare su quei siti nuovi edifici, è certo meglio che utilizzare territorio che fino ad oggi non era utilizzato, quindi è un modo di preservare anche il territorio. Su questo non c'è chiarezza e non c'è certezza. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Zublena Manuela.

Zublena (UV) - Grazie, Presidente.

Il conflitto burocratico di cui si parla al punto 1 si riferisce molto probabilmente ad un caso relativo ad una ditta che nel mese di aprile-maggio ha fatto richiesta di conferire un quantitativo di inerti molto più elevato di quanto previsto dal regolamento di gestione della discarica, adottato dalla comunità montana, che dà la possibilità di conferire per i cantieri privati 300 metri cubi al mese. Questo limite è stato confermato dal Consiglio dei sindaci, che erano stati chiamati a valutare la possibilità di una deroga: tale conferma ha l'obiettivo di garantire una durata maggiore della discarica a favore di una pluralità di soggetti, incentivando di riflesso altre soluzioni che prevedono il recupero e il riutilizzo del materiale di demolizione, pratica che peraltro è prevista dalla normativa.

Ricordato che è esclusiva competenza del titolare della discarica o del suo gestore intervenire nelle eventuali correzioni e/o aggiornamenti del regolamento, che disciplina le modalità di accesso e di conferimento all'impianto, e non è di competenza della Regione interferire sugli aspetti organizzativi e gestionali, se non quando si riscontrano delle palesi discordanze con le disposizioni di legge o con le prescrizioni autorizzative, tuttavia l'Assessorato ha chiesto e partecipato a due incontri del Conseil de la Plaine proprio per analizzare insieme ai sindaci la tematica e trovare congiuntamente delle soluzioni, cioè operando, come Regione, nell'ottica di dare indicazioni e tentare di effettuare dei raccordi.

Sul secondo quesito dell'interpellanza, in relazione all'esigenza di trovare una soluzione al problema della produzione di inerti, ferme restando le competenze in capo ai singoli enti, in particolare agli enti locali, nonché anche la possibilità delle imprese di attivarsi autonomamente, come Assessorato stiamo affrontando la tematica in un'ottica integrata, considerando, da un lato, le discariche e, dall'altro, gli impianti di trattamento di materiali inerti e, dall'altro ancora, le cave, in modo che questi facciano parte di una pianificazione volta ad utilizzare al meglio la risorsa, a ridurre gli impatti ambientali, cercando anche di favorire e di perseguire gli obiettivi della nuova direttiva europea, la n. 98/2008 che prevede che venga effettuato un recupero del materiale proveniente da rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi nella misura del 70 percento al 2020. Questa attività di pianificazione è condotta di concerto con gli amministratori locali, in particolare con quelli della Plaine (di cui aspettiamo il nuovo assetto), congiuntamente con i settori produttivi coinvolti con cui abbiamo già avuto una serie di confronti.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Capisco il tentativo dell'Assessore di dare una lettura personalistica dell'interpellanza e di dire: ma questo riguarda solo un'impresa, non è un problema generalizzato... no, le ribadisco che il problema è molto più sentito! Mi fa piacere che a due anni e mezzo dal suo insediamento lei continui in quest'opera di monitoraggio, di pianificazione, però qui siamo di fronte ad una crisi economica, siamo di fronte a dei problemi reali, continuiamo a pianificare, a fare incontri e i soggetti che operano dicono che le risposte non ci sono.

Lei mi dice: noi li ascoltiamo... probabilmente abbiamo orecchie diverse... A noi - con maggiore serenità, magari, lo si dice alla minoranza - si esprime una forte insofferenza, quindi il nostro compito è di riportare, qui, questa forte insofferenza e di non limitarsi a dire: pianificheremo, vedremo, eccetera, perché se le imprese stanno ferme non c'è lavoro e nel settore edilizio - le faccio notare - c'è un crollo dei posti di lavoro... questo vuol dire che c'è qualcosa che non va! Non è solo questo problema, sono tanti gli aspetti che non vanno, ma se a tutti i piccoli problemi che ci sono non troviamo una soluzione e diciamo: faremo dei nuovi incontri, metteremo insieme un nuovo tavolo, ma non risolviamo questo problema e non ne veniamo fuori, questo problema rimane, e si sommerà agli altri 10 o 100 che ci sono e che, in questo momento, rallentano la ripresa produttiva in Valle d'Aosta. Grazie.