Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1262 del 23 giugno 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1262/XIII - Interrogazione: "Interventi a favore dell'apicoltura".

Interrogazione

Ricordato come l'apicoltura sia indispensabile all'economia agricola e sempre più componente della filiera turistica;

Appreso che quest'anno c'è stata una moria di api, con conseguente riduzione del numero di alveari;

Sentito che la causa sarebbe da imputare ad un insieme di fattori quali l'uso dei pesticidi in agricoltura, le conseguenze del cambiamento climatico, la necessità di acquisire sempre maggiori professionalità da parte degli apicoltori;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore regionale competente per sapere:

1) se gli apicoltori valdostani hanno segnalato moria di api o cali di produzione e se è stata individuata la causa;

2) se non sia utile ed opportuna la predisposizione di un piano sanitario per l'attuazione di interventi a favore della apicoltura e del potenziamento e miglioramento della produzione apistica.

F.to: Rigo - Donzel

Président - Le point n° 7 à l'ordre du jour sera discuté avec le point n° 10.

La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie, Presidente.

L'interrogazione al primo punto reca: "se gli apicoltori valdostani hanno segnalato moria di api o cali di produzione e se è stata individuata la causa"; anche quest'anno, come ormai accade da diversi anni, si sono riscontrate perdite di alveari. Va rimarcato che la maggior parte delle perdite sono imputabili alla varroasi, nonché alla non ancora sufficiente professionalità di alcuni apicoltori nell'eseguire i trattamenti contro la varroasi stessa. I nostri tecnici da più anni informano gli apicoltori relativamente a nuove tecniche e nuove metodiche: di peculiare interesse è una particolare gabbietta ideata dai nostri tecnici apicoli, atta a contenere il livello d'infestazione della varroasi ricevendo, tra l'altro, elogi da associazioni di apicoltori e ricercatori di valenza nazionale.

Nella primavera 2010, a seguito di alcune segnalazioni di morie di alveari non imputabili unicamente alla varroasi, i nostri uffici si sono attivati tempestivamente per raccogliere campioni di api da analizzare, nonché per inviare gli stessi ad un istituto di ricerca per avere conferme su una prima diagnosi, già da noi effettuata, riferibile a nosemiasi. Allo stesso tempo, siccome la nosemiasi è una malattia contemplata nel regolamento di polizia veterinaria del febbraio 1954, n. 320, quindi con obbligo di denuncia all'ASL competente, si è provveduto ad allertare il servizio veterinario, nonché a dare indicazioni precise sul da farsi agli apicoltori interessati. Relativamente a questa malattia, l'ordinanza varroasi n. 140 del 10 maggio 2010 prevede che venga effettuata un'indagine epidemiologica sulla sua presenza e relativa diffusione.

Indubbiamente fare l'apicoltore sta diventando sempre più difficile, l'accudimento delle api è e sarà sempre più un'attività lavorativa impegnativa. Va comunque evidenziato che mentre nel resto d'Italia si lamentano sempre più spesso perdite ingenti di alveari, nella nostra regione, proprio grazie al servizio di assistenza tecnica da noi offerto, le perdite risultano sempre inferiori al contesto nazionale. Quest'anno le perdite totali di alveari non superano comunque il 30 percento, mentre gli apicoltori che si sono affidati ai nuovi metodi di lotta alla varroa, proposti dai nostri uffici, non hanno lamentato perdite, anzi, ad oggi hanno dichiarato piena soddisfazione per lo sviluppo primaverile delle colonie e per il primo raccolto di miele.

In merito al secondo punto: "se non sia utile ed opportuna la predisposizione di un piano sanitario per l'attuazione di interventi a favore dell'apicoltura e del potenziamento e miglioramento della produzione apistica", si può riferire quanto segue. Con deliberazione della Giunta regionale n. 2520 dell'11 settembre 2009, "Approvazione, ai sensi della legge 22 aprile 2002, n. 3, del programma di sviluppo del settore apistico, per l'anno 2009, presentata dall'Associazione "Consorzio apistico della Valle d'Aosta"", su richiesta del Consorzio apistico erano stati approvati, relativamente al 2009, gli interventi nel settore che prevedevano essenzialmente il monitoraggio della situazione, l'assistenza tecnica e il rimborso dei danni derivati dalla distruzione di apiari. In data 4 marzo 2010 lo stesso consorzio ha presentato una richiesta all'Assessore all'agricoltura e all'Assessore alla sanità; tale programma per le attività previste è stato giudicato dagli assessorati competenti di interesse di finanziamento ma, per i costi troppo onerosi, necessario di contenimento e di revisione, soprattutto quelli riguardanti il personale. Parallelamente tali attività richiedono - per le competenze di legge e per un loro corretto e compiuto svolgimento - forzatamente l'intervento del servizio veterinario pubblico, per cui il servizio di igiene e sanità pubblica veterinaria e degli ambienti di lavoro dell'Assessorato alla sanità regionale ha provveduto a formulare una proposta all'azienda USL della Valle d'Aosta, per la creazione di una struttura dedicata che prevedesse in sé tutte le competenze in materia apistica. Tale proposta, però, allo stato attuale, non ha ancora ottenuto un parere dell'azienda stessa; evidentemente la risposta è concordata con il collega Lanièce, Assessore alla sanità.

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente.

Il settore apistico - lo sa meglio di me l'Assessore - in termini di produzione è sicuramente marginale nell'ambito dell'economia della nostra regione. L'apicoltura è un segmento piccolo, ma non secondario, delle attività complementari all'agricoltura tradizionale, quindi le ragioni per l'attenzione al settore e, ancora di più, per incentivare questa attività sono numerose: dalla salvaguardia alla biodiversità, alla protezione dell'ambiente, dalla produzione di miele di eccellenza, alla necessità di dare sostegno alla passione degli apicoltori perché abbiamo bisogno di mantenere sul territorio agricoltori giovani e meno giovani sensibilizzati alla tematica. Ecco perché, quando abbiamo raccolto alcune notizie preoccupanti evidenziate nelle premesse all'interrogazione, abbiamo sentito la necessità di conoscere meglio la situazione e di interrogare l'Assessorato competente.

In particolare volevamo conoscere i dati del monitoraggio degli apiari attivati attraverso la prima fase del programma di sviluppo, che ha ricordato prima l'Assessore, approvata dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 2520/2009. Prima fase di un programma, presentato dal Consorzio apistico della Valle d'Aosta, con l'obiettivo di mantenere e sviluppare il settore dell'apicoltura per i vantaggi che da esso derivano all'agricoltura, all'ambiente e alla società, assicurando nel contempo la redditività e la competitività del settore stesso; fra l'altro, obiettivi in sintonia con quanto previsto da una recente deliberazione della Giunta regionale, prevista dal sottoprogramma di previsione a valenza triennale settembre 2010-agosto 2013 in applicazione del regolamento CE del 2007.

Oggi abbiamo avuto dall'Assessore alcune notizie più confortanti circa le notizie preoccupate sulla perdita di alveari; siamo convinti anche noi che l'impegno del servizio di assistenza è buono e presente su tutto l'arco dell'anno. Volevamo oggi sapere non solo i dati del monitoraggio, ma volevamo anche sapere se alla prima fase di quel programma - a cui faceva espressamente riferimento l'Assessore - fosse intenzione del Governo regionale darne seguito, approvando e finanziando le restanti fasi. Abbiamo saputo della necessità di una struttura dedicata per quanto riguarda l'impegno in campo veterinario, quindi ci permetteremo fra poco di interrogare nuovamente l'Assessore per sapere a che punto è questa situazione. Grazie.