Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1251 del 9 giugno 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1251/XIII - Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.A.", ai sensi dell'art. 8 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Président - Nous reprenons maintenant la discussion sur le point 20 à l'ordre du jour.

La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Ci troviamo ancora una volta ad esaminare una relazione sul bilancio del casinò, una relazione sotto tutti gli aspetti puntuale, chiara e facile anche da decifrare. Tutti sanno quanto noi di Stella Alpina, in questi anni, siamo stati particolarmente critici rispetto alla questione della Casa da gioco di Saint-Vincent, lo abbiamo fatto cercando di capire quali erano le cause di questa crisi e abbiamo cercato anche di dare delle risposte.

Nella premessa di questo mio intervento, che sarà anche breve, voglio subito dire che noi non sentiamo sicuramente la nostalgia di quei consigli di amministrazione dove la presenza di professori universitari, professori dell'economia ci avevano fatto trasparire una situazione che, alla fine, ci ha portato in una situazione molto, molto grave, anche se dobbiamo dire in un contesto nazionale e addirittura internazionale. Diciamo questo perché soprattutto l'anno scorso avevamo detto, alla fine del nostro intervento, che sospendevamo il giudizio sull'amministratore unico, pur riconoscendo la capacità di relazionarsi rispetto al Consiglio regionale; invece, in questo anno, per quanto riguarda il 2009, pur non essendo un anno positivo - naturalmente le cause sono sempre le stesse, poi ci torneremo sopra -, riteniamo che la puntualità, l'onestà intellettuale, la capacità di relazionare sulla casa da gioco sia tale da consentirci di avere un poco di fiducia in più rispetto al passato. Riteniamo che questo, come si evince dalla relazione stessa, sia un anno di transizione, un anno che ha presentato, leggendo i dati nudi e crudi, un bilancio con un utile di 6.500.000 di euro che, raffrontato con la perdita dell'esercizio precedente, che era più di 16.000.000 di euro, raggiunge un miglioramento di 23.000.000. Naturalmente questo risultato, lo ha già detto anche il Presidente della Regione, coincide con la modifica del disciplinare, avvenuta nel giugno 2009, che attribuisce alla società il 90 percento dei proventi della casa da gioco.

Abbiamo cercato di entrare nell'analisi un po' più dettagliata del bilancio stesso e abbiamo potuto rilevare che il risultato poteva essere anche migliore; sarebbe stato migliore se non ci fossero stati comunque fattori straordinari, come per esempio - cosa molto importante - la procedura di mobilità per un certo numero di dipendenti, circa 60, che incide sul bilancio di forse più di 1.500.000 di euro.

C'è poi anche l'altra questione che è stata sollevata dal collega Donzel prima, cioè quella dell'iscrizione a bilancio di 1.000.000 di euro per la progettazione della sala multiuso. Anche qui, non per entrare in un dialogo a due, noi questa l'abbiamo considerata una cosa positiva, perché le progettazioni fatte dai consigli di amministrazione precedenti avrebbero portato a spese molto più alte relativamente al discorso, che peraltro è già stato fatto, sulle difficoltà della casa da gioco. Naturalmente è ovvio che queste sono progettazioni che non sono mai state utilizzate, quindi hanno un impatto negativo; certo è che i progetti realizzati con l'approvazione del piano di sviluppo hanno consentito di avere una razionalizzazione della spesa.

Per quanto riguarda i fattori esterni, rimangono le solite criticità che evidentemente non investono solo il Casinò di Saint-Vincent. È vero, parlare sempre della normativa sul fumo è una cosa che un po' stufa, ma è obiettivamente riconosciuto in tutto il settore che è una di quelle cose che incide in maniera negativa in tutte le case da gioco, così come la normativa antiriciclaggio e la crisi economica, che è un'altra delle cose fondamentali che non ci consentono di avere, perlomeno nell'immediato, dei risultati positivi.

Come già detto, nel 2009 gli introiti della casa da gioco sono stati di 94.500.000 euro, con un calo rispetto all'anno precedente di 7.500.000 euro circa. Qui è opportuno evidenziare, come ha fatto il Presidente della Regione prima, che il primo semestre è stato un semestre negativo, mentre il secondo semestre ha avuto un forte dato positivo, un più 5 percento rispetto al semestre precedente. Questo lo diciamo, perché è vero che oggi ragioniamo su un bilancio che tiene conto di un anno solare, che è di 12 mesi, ma non può prescindere dalla forte crisi avvenuta nel 2008, così come i dati positivi che si approcciano nel 2010. Qui vale la pena sottolineare anche, sempre per onestà, che l'apertura degli ingressi ai residenti ha avuto un evidente gap positivo, sia per quanto riguarda gli ingressi che per quanto riguarda gli introiti. Non voglio aprire alcun tipo di discussione, ma questo è uno degli aspetti che dovrebbe forse essere approfondito. Non voglio dire di più, forse avremo altre occasioni.

Quello che però ci ha fatto approcciare in modo più positivo rispetto al passato è anche il discorso del piano interventi; nel quadro delle indicazioni dettate dal piano di sviluppo che abbiamo approvato l'anno scorso ad aprile, con un impegno ipotizzato sui 32.000.000 di euro, è evidente che ci giochiamo il futuro della casa da gioco. Abbiamo visto perlomeno, anche da notizie recenti, che i lavori di sistemazione della sala multiuso del casinò con l'accesso a viale Piemonte è già a buon punto. Ci sono poi i lavori di restyling delle sale da gioco, i lavori di adeguamento e sistemazione degli impianti tecnologici, il rifacimento delle camere del Grand Hôtel Billia, la realizzazione ex novo di una piscina coperta, che abbiamo chiesto con un certo vigore in passato, un parcheggio coperto nella zona ovest del Grand Hôtel: sono tutte iniziative che danno la sensazione di riuscire a portarci in una situazione che ci può mettere in concorrenza almeno con gli altri casinò e con una posizione positiva.

Prendiamo atto che la relazione sulla situazione della società del Casinò di Saint-Vincent è stata esposta in questo documento, ancora una volta, in maniera puntuale e corretta. Vogliamo ribadire che il 2008, come abbiamo già detto, ha rappresentato la punta dell'iceberg della crisi, una fase in cui le perdite raggiungevano cifre intorno ai 19.000.000 di euro, che è sempre raffrontata all'anno precedente, perché è stato un intercalare negativo, evidentemente. L'incasso dei proventi lordi si chiudeva con un calo pari a quasi il 13 percento. Le motivazioni le ricordiamo, sono sempre le stesse: l'assenza di innovazione dei giochi ed inadeguata offerta di intrattenimento (che a noi, invece, pare aver dato inizio ad un percorso diverso); scarsa attrattività del comprensorio soprattutto sotto l'aspetto ricreativo-turistico (ma questo è un problema che avremo modo di approfondire più avanti); le condizioni del degrado del Grand Hôtel Billia, in cui mi pare stia andando avanti; il ritardo nell'adeguamento di alcuni servizi fra cui: aree più grandi per i giochi elettronici, il salone delle feste, gli spazi dedicati all'intrattenimento (infatti persiste, purtroppo ancora oggi, un'immagine della casa da gioco fortemente caratterizzata dall'azzardo piuttosto che dal divertimento). È qui che dobbiamo cercare di dare una svolta, ma i segnali positivi, a mio avviso, ci sono. Sarà necessario quindi proseguire nell'accelerazione della programmazione degli interventi previsti per la casa da gioco che consentano di razionalizzare sia le aree di gioco che lo spazio e i servizi di intrattenimento: tutto ciò per cercare almeno di difendere la nostra quota di mercato.

È stata ridisegnata la struttura organizzativa, anche questo è un aspetto che ha del positivo, con lo scopo di ridefinire la promozione, l'immagine e la comunicazione dell'azienda, così come l'ospitalità e quindi la gestione di clienti privilegiati: mi risulta che anche da questo punto di vista stiamo facendo dei passi avanti, siamo andati alla ricerca di quei clienti che abbiamo sempre considerato "di alto livello"; quindi qualche segnale positivo c'è. L'amministratore unico ha manifestato la volontà di fondare una cultura, una metodologia e un piano di promozione del "prodotto casinò" con l'obiettivo di aumentare la frequentazione e la fidelizzazione della clientela, con lo scopo di consentire una ripresa entro il 2011.

Rispetto a tutte queste enunciazioni che sono state esposte in maniera molto stringata, vogliamo affermare che, per quanto ci riguarda, si comincia a vedere qualche timido segnale positivo che ci pare di buon auspicio. Riteniamo che per il 2010, quando andremo a ridiscutere questa relazione, l'anno prossimo, avremo probabilmente dati più positivi, ne siamo convinti; ma la cosa che ci ha convinto di più è la semplicità e la capacità con cui l'amministratore unico si è relazionato con noi, in modo molto chiaro, affondando il dito sulle criticità che esistono senza creare falsi allarmismi, da un lato, e senza farci delle false promesse che non possono essere fatte: questo è un aspetto che abbiamo considerato positivamente. Forse abbiamo aspettato anche troppo a dare questa fiducia, ma perché, come abbiamo detto anche negli anni passati, le esperienze del passato non ci hanno mai fatto vedere nulla di positivo.

Oggi credo che con una certa semplicità, ma anche con una giusta caparbietà, potremo cercare di rientrare nel mercato e non certo tornare ad essere il più grande casinò d'Europa, ma certamente un casinò importante per la nostra Regione e per il nostro Paese.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Come consuetudine, alla metà dell'anno successivo si discute del consuntivo dell'anno precedente di questa importante azienda, la Casino de la Vallée S.p.A.. C'erano anni che si arrivava addirittura a settembre, ottobre a discuterlo, quindi tutto sommato, quello di riuscire ad anticipare questa discussione, è un progresso. La presentazione del bilancio rappresenta quindi l'occasione per fare alcune considerazioni; ne farei anch'io qualcuna, sulla base dei dati che sono stati qui compiutamente raccolti, in questo documento che ci è stato proposto.

Il 31 dicembre 2009 non si è solamente conclusa un'annualità, ma si è concluso anche un decennio, il primo decennio del terzo millennio, quindi si può anche ampliare lo sguardo retrospettivo su quello che è accaduto. I dati del casinò vengono normalmente osservati sotto due profili, che sono quelli delle presenze di clienti e degli introiti e, se abbiamo visto che nel 2009 c'è stato un modesto recupero delle presenze - 589.000 ingressi rispetto ai 561.000 del 2008, con un più 4,89, come ricordava il Presidente -, in costante diminuzione invece sono gli introiti che - con 94.400.000 di euro rispetto ai 102.000.000 di euro del 2008, con un calo rispetto all'anno precedente del 7,61 - segnano il punto più basso nella recente storia della casa da gioco in termini di ricavi conseguiti. Per comprendere meglio la dimensione di queste cifre farei un raffronto con un altro anno, addirittura il 1989, quando l'allora SITAV raccolse un volume analogo di ricavi allora espressi in lire, circa 180.000.000.000 di lire... per quanto riguarda il volume di ricavi, siamo tornati indietro di 20 anni!

Nel decennio appena trascorso, dicevo, la casa da gioco ha subito una certa metamorfosi che non è indifferente, sia nella sua natura giuridica, sia nei suoi rapporti con l'ente Regione. È stata archiviata nel 2003 la formula commissariale della Gestione straordinaria, i cui postumi purtroppo - e non potrebbe essere differentemente visti i debiti, i crediti in essere, e i contenziosi - si propagano ancora adesso con la Gestione straordinaria in liquidazione, di cui abbiamo qualche ora fa analizzato il bilancio. Archiviata nel 2003 questa formula commissariale, è stata poi istituita la Casino S.p.A. che, a fronte di un'apparente configurazione privatistica, non è che si discosti molto nei metodi direzionali e nel controllo politico dallo schema preesistente.

Più marcati sono, invece, quei divari numerici di cui parlavo. Le quasi 800.000 presenze dell'inizio del millennio si sono ridotte a 589.000 a fine 2009 e gli incassi sono scesi da una quota oscillante intorno a 150.000.000 annui a poco più di 94 dello scorso anno. La sopravvivenza di quest'azienda è stata possibile solo grazie a continue ricapitalizzazioni - non dimentichiamolo -, perché se la Regione non iniettava nuovo capitale nella società, sicuramente non sarebbe sopravvissuta, e grazie soprattutto ad una consistente revisione delle aliquote di ripartizione del gettito a favore del casinò, al punto che oggi si trattiene il 90 percento dei ricavi. Non è difficile far quadrare i bilanci con questi presupposti e verificare che oggi 6.500.000 sono nel conto economico come un risultato attivo.

Questi dati, che sicuramente sono conditi con delle mie considerazioni... però se leggiamo anche la relazione di bilancio vediamo che ci sono alcuni passaggi che, onestamente, l'amministratore unico evidenzia con una certa criticità. "Ovviamente l'andamento dei proventi lordi - dice - continua a risentire delle più volte citate criticità che affliggono da anni la casa da gioco, alle quali grazie a interventi tattici, seppure in alcuni casi molto importanti, si è potuto rimediare solo in parte". Anche se si guarda poi lo schema complessivo del mercato interno del gioco, ovvero delle altre case da gioco italiane, si vede che Saint-Vincent - qui il riferimento è stato fatto all'ultimo sessennio - segna il passo in maniera molto più marcata rispetto ad altre aziende concorrenti e, a pagina 23 (adesso non vi ripropongo i dati), questa difficoltà balza subito all'occhio.

Tornando alla ripartizione dei ricavi, 90 alla casa da gioco e 10 alla Regione, ovviamente fa piangere le casse della Regione questa ripartizione, ma permette la sopravvivenza dell'azienda, di questo abbiamo parlato lo scorso anno quando si fece la variazione del disciplinare, però ricordo che, nel 1998, il Presidente della Regione portò in aula una bozza di convenzione con FINOPER, dove l'ipotesi di suddivisione era informata ai criteri opposti: il 20 percento alla società e l'80 alla Regione. Si trattava forse più di una provocazione che non di una vera e propria proposta, e non ebbe seguito perché all'allora governatore non coltivava affatto progetti di privatizzazione della gestione, comunque era l'indice di una volontà che era basata su logiche numeriche differenti rispetto alle attuali. Allora era 20-80, adesso è 90-10, quindi è interessante vedere come si è approcciato l'ente pubblico nei confronti della Casino, pur essendo rappresentato e governato sempre dallo stesso partito politico. Le casse regionali si accontentano oggi della decima parte dei ricavi, che sono circa 9.500.000 di euro e che rappresentano un'inezia in rapporto ai 76.500.000 del 2001.

Il 2009 è stato un anno che ha visto la piena e completa direzione di un amministratore unico, peraltro indicazione da noi fortemente voluta già all'inizio del 2008, e sotto la totale egida politica di un Presidente. Onori, ammesso che ve ne siano, e responsabilità sono indicabili solo a due persone che invocano a loro difesa l'applicazione delle attenuanti generiche di un mercato sempre più difficile, ma che non ammette le debolezze strutturali e intrinseche di un'azienda ancora fortemente condizionata dalla politica minuta.

Abbiamo parlato, oltre che del 2009, anche del 2010, guardiamo anche alla prospettiva, non solo alla retrospettiva, quindi vogliamo guardare al 2010 e al nuovo decennio con spirito più positivo. Quindi vorrei credere che prima o poi questo piano di sviluppo decollerà; dopo tutte le correzioni che peraltro sono state effettuate in corso d'opera rispetto alle versioni iniziali, spero che questo piano di sviluppo decolli, che la supersocietà nata dall'incorporazione di STB in Casino S.p.A. porti risultati di segno positivo, che siano individuate strategie autenticamente manageriali e che il polo ludico congressuale ricettivo sia in grado di risalire la china, di recuperare il mercato perduto e di diffondere gli attesi benefici anche a tutto il comprensorio, che sta soffrendo pesantemente questa situazione. Nel 2010 ci sono segnali di inversione di tendenza: speriamo, i primi dati sono all'insegna, anche se debole, di un'inversione di tendenza positiva, speriamo che questa debolezza si consolidi e diventi più robusta e, alla fine, questa fragile azienda riesca a riaffermarsi sul mercato.

Sui dati che il Presidente ci ha dato su questi primi cinque mesi vorrei aggiungere due considerazioni. La prima è che non dimentichiamo che ci sono anche i valdostani che stanno giocando, c'è una discreta pattuglia di valdostani che si riversa nella casa da gioco per tentare la buona sorte. La seconda è che mi risulta che nella contabilità dei volumi dei ricavi siano anche contabilizzati i ticket promozionali elargiti ai clienti, e questo contribuisce a modificare sensibilmente questi valori.

Tuttavia concludo, auspicando che questi timidi segnali di tendenza che si inverte siano confermati e auspichiamo che il 2010 non sia come il 2009, che ha toccato il punto più basso nella storia recente della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente. Non è semplice affrontare un rendiconto importante della nostra società, interamente partecipata, dopo numerosi e dettagliati interventi fatti in quest'aula. Vorrei portare un mio e un nostro contributo e soprattutto fare qualche considerazione, proprio vista la dettagliata relazione che è stata fornita dall'amministratore unico, e, vista anche la relazione che il Presidente oggi ci ha illustrato.

Vorrei sinceramente con voi fare un po' di chiarezza. Lo slogan più utilizzato in questo periodo è "più clienti, ma meno incassi"... cerchiamo di parlare del 2009: lei, Presidente, ha già anticipato l'andamento dei primi cinque mesi del 2010, lo conosciamo e siamo ben contenti che una piccola leggera controtendenza ci sia, nero su bianco, perché sono dati di cui lei ci ha portato a conoscenza, che oltretutto settimanalmente cerchiamo di monitorare anche noi per quanto di nostra competenza. Faccio un passo indietro sempre per chiarezza. Immagino che chi ci ascolta non riesca bene a capire se questa casa da gioco ha chiuso un bilancio in attivo da una parte, interessante dall'altra, propulsivo oppure no.

Visto che nel giugno 2009 questo Consiglio ha modificato il nuovo disciplinare, diciamo che il Consiglio è stato un po' messo da parte, perché si è deciso di modificare in maniera pesante le percentuali di divisione fra società e Amministrazione regionale, quindi possiamo dire che il dibattito è venuto un po' meno, in quanto nessun aumento di capitale, nessuna iniezione di denaro fresco perché la situazione era grave. Ed era talmente grave che il suo Governo ha proposto delle iniziative interessanti, non solo legate a quello strumento che è il disciplinare, ma legate al piano di sviluppo, al piano industriale, come affrontato in quest'aula. L'anno scorso si snocciolavano i dati, ma si snocciolavano anche le grande ferite di quest'azienda; ci sembrava, nel mese di settembre 2009, di aver toccato il fondo del barile a quota di 102.000.000 di euro di introiti; purtroppo le analisi bisogna farle sui dati, altrimenti il resto è "aria fritta" o - se vogliamo utilizzare altre metafore - dobbiamo "fermare la pallina".

Oggi discutiamo riguardo a questo rendiconto che, come detto da diversi colleghi, vede gli introiti attestarsi a circa 94.000.000 di euro, non conosco perfettamente e quindi non vorrei parlare degli ultimi 20-25 anni. Faccio però una piccola considerazione generale: l'andamento dei casinò italiani è in calo, nel 2004 la quota di mercato si attestava intorno ai 550.000.000 di euro, al 31 dicembre 2009 si attesta intorno ai 450.000.000 di euro; ebbene, quasi la metà di questo spread (quasi 50.000.000 di euro) è imputabile alla nostra casa da gioco. Quindi la riflessione che vorrei fare con voi è che siamo stati meno bravi degli altri, siamo praticamente a terra. Il Presidente ci ha detto che nei primi cinque anni del 2010 l'inversione inizia pian piano ad esserci ed è stato anche detto che negli ultimi mesi del 2009 la controtendenza ha iniziato a dare i suoi frutti. È positivo, è vero, ma siamo arrivati alla soglia; si parlava, nel 2008, della fantomatica soglia dei 100.000.000 di euro... siamo andati ben oltre! Questa è la storia, le quote di mercato sono state perse; non parliamo più di primo casinò, ma parliamo di fanalino di coda, perché i conti dicono che abbiamo perso più degli altri in questi ultimi cinque anni.

Devo ringraziare dirigenti, funzionari, sia del Dipartimento del bilancio che dello staff dirigenziale della Casino S.p.A., perché in questo mese ho cercato di avere delle informazioni per discuterne in aula, anche perché questa relazione esplicita molto bene le azioni e le misure che lo staff dirigenziale sta cercando di mettere in atto. Devo dire che certi incoraggiamenti ci sono, da una parte; dall'altra, si è compresso il più possibile il discorso dei costi, più volte si è detto in quest'aula che sotto quella soglia probabilmente non possiamo andare. In questi due anni, passatemi il termine - ieri ero presente alla giornata dell'economia -, questa casa da gioco, che fino a poco tempo fa elargiva tantissimi posti di lavoro, elargiva grandi risorse trasferite direttamente sul bilancio regionale, manca per scelta di quasi 150 posti dal 31 dicembre 2007 al 30 giugno 2010. Quindi il quadro che il Presidente ci ha dipinto in maniera abile e interessante, presentandoci in maniera positiva questo rendiconto, ci dice, da una parte, che ci sono stati meno introiti per la Regione, 9.000.000 di euro come è stato detto, in due anni 157 posti di lavoro a tempo indeterminato in meno, è stato detto però, ripetiamolo per chiarezza, perché si sappia che il momento è molto difficile, legato ad altre condizioni che sono state dette molto bene ieri: crisi generale dell'economia, federalismo fiscale... punto interrogativo, sacrifici di cui il mondo imprenditoriale deve in questo momento farsi carico? Saldo negativo per quanto riguarda l'occupazione? Manovra che probabilmente non va in quella direzione? Patto di stabilità? Poi ci diciamo che fino a poco tempo fa questo era un motore che iniettava tantissimo denaro pubblico nelle nostre casse regionali e, ad oggi, questi interventi non sono più diretti e non sono più strategici.

Ci poniamo qualche domanda: qual è il futuro? È stato detto che gli investimenti sono stati messi in campo, qualche azione è stata messa in campo, i risultati ad oggi non ci sono ancora. Speriamo di mantenere questo trend positivo per il 2010, Presidente; lo so che non le piace parlare del 2009, ma penso che oggi si debba affrontare direttamente questo rendiconto. Mi ricordo che lo scorso anno lei gentilmente mi consigliava di parlare del rendiconto 2008 e non dell'andamento del 2009; oggi cercherò di soffermarmi sul 2009, ma sono ben contento se l'inversione di tendenza c'è.

Chiedo solo che si faccia attenzione a non far passare il messaggio; non voglio fare l'allarmista, perché non è nella mia natura, però facciamo attenzione a non dire che questo conto economico è positivo: è positivo dal punto di vista tecnico, ma non possiamo dire che è un conto economico positivo dal punto di vista numerico, sostanziale, nella sua vera forma. Diciamo solo che abbiamo perso parecchio; c'è una lieve controtendenza per quanto riguarda il 2010, ma il 2009 per il Casino de la Vallée è stato un anno negativo e soprattutto nero per le casse regionali, in quanto sono transitati appena 9.000.000 di euro nelle casse regionali quando, non conosco neanche il 1989 o il 1991 o il 1994, nel 2004 - sottraendo il discorso delle spese legate ai servizi - più di 60.000.000 transitavano nelle casse regionali. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Innanzitutto chiedo scusa per aver interrotto la discussione, vi ringrazio della disponibilità e voglio solo dire al collega Donzel che ho chiesto che prendesse appunti, non per mancanza di rispetto, non mi capita mai, e non vorrei che venisse male interpretato un gesto...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...su questo stendiamo un velo pietoso, infatti non c'è!

Tornando al merito del dibattito che ha come sempre dei limiti, nel senso che va ad affrontare un tema sicuramente molto difficile... ma non lo dico a scusante, lo dico perché le quattro realtà che hanno i casinò si sono in questi ultimi anni confrontate con tutto quello che era possibile fare, hanno anche cercato, pur nella loro competitività, di unire le forze per capire come potevano fare massa critica e dire che i casinò hanno ancora un ruolo. Ricordo che poco tempo fa abbiamo discusso di alcune prese di posizione nei confronti di tutte le nuove sale multiuso, nuove case da gioco mascherate, tutte cose che - dobbiamo dire - sono ancora lì, sono ancora delle situazioni tutte in evoluzione.

Tornando al rendiconto 2009, ringrazio i colleghi che hanno preso la parola per fare delle osservazioni puntuali nel merito del risultato economico che, nel 2009, è stato molto pesante nel primo semestre; nel secondo semestre ha avuto una ripresa che ha permesso di ridurre il deficit. Credo di condividere con voi un apprezzamento sulla gestione di questo periodo, fatto dall'amministratore unico assieme a tutto lo staff e assieme alle forze sindacali, che voglio ringraziare e vorrei ricordare che, da quel momento ad oggi, ringraziando per la compartecipazione e il senso di responsabilità, non ci sono stati più scioperi, mentre venivamo da un periodo di due anni di scioperi continui. Non voglio sottostimare l'azione da portare avanti all'interno della casa da gioco, ma è significativo, il collegamento tra le modalità di gestione del lavoro e le modalità con cui si è arrivati a ridurre i posti di lavoro... vorrei sottolineare che purtroppo siamo dovuti arrivare a questo, ma vorrei dire anche che studi che erano nei cassetti riportavano chiaramente che non si poteva continuare con un numero di addetti di molto superiore alle obiettive esigenze di funzionamento. Non si sono aumentate le esternalizzazioni e ho una tabella che darò al collega Donzel con i numeri; credo che il collega Chatrian abbia avuto modo di verificare questa tabella nella quale si dimostra che c'è stata una riduzione progressiva di consulenze esterne, lo dico per chiarire che non ci sono stati equivoci.

Abbiamo altresì evidenziato, con il bilancio 2009, anche quel milione di euro per tutti i progetti ultimati nei tempi non solo sulla sala multiuso, su tutto quello che, di volta in volta... e alcuni di voi conoscono quanti progetti sono stati fatti per le modifiche per il casinò: qui si è riassunto e si è tirata una riga su tutto quello che era successo fino ad allora. Non è la spesa di questi anni, ma il riassunto di tutto quello che abbiamo ereditato, questo, tanto per intenderci, e non abbiamo sottratto fondi ad altri settori, e non abbiamo tralasciato altri settori per colpa di questo debito che abbiamo ereditato. Malgrado questo, le cifre sono quelle che meglio di tutto spiegano il fenomeno. Hanno detto bene, e credo che sia giusto sottolinearlo, anche quelle che sono state le scelte; quando siamo passati a 90:10 era per non venire tutte le volte, qui, a dire: dobbiamo ricapitalizzare. Lo abbiamo detto con onestà, non ci nascondiamo dietro i numeri, quindi oggi il risultato corretto è: qual è stato l'incasso? Da 102 si è passati a 94... fine! Questi sono i numeri veri, al di là della ripartizione.

Vorrei però sottolineare un aspetto: anche prima avevamo l'articolo 13 del regolamento precedente, dove sul personale, cosa che non veniva mai registrata, la Regione rifondeva alla Casino i cosiddetti "maggiori costi", più del 50 percento del costo del personale; quindi sul casinò credo sia corretto dire che i dati significativi sono quelli che abbiamo richiamato. Ci consola l'inversione di tendenza, il fatto che ci sia una strutturazione corretta; c'è un piano di attivazione strutturale che credo vada nella direzione giusta; la sala multiuso è a buon punto, quindi la riapertura potrà dare anche un atout per il rilancio dei giochi americani.

Il collega Tibaldi ha voluto sottolineare, come è corretto, che c'è stata anche la modifica con il permesso ai valdostani di andare a giocare; vorrei dire che il permesso era riservato solo ai giochi americani e, malgrado questo, sono quelli che ancora perdono. Lo puntualizzo perché l'effetto trascinamento, l'effetto di lieve miglioramento - sempre relativo, ho detto "miglioramento", non risorse fantastiche - agli altri giochi e non ai giochi americani, malgrado si siano cambiate tutte le macchine per le slot...

Con questa relazione si chiude il 2009, che ha visto molte ombre e qualche luce, un impegno importante per proiettarsi nel 2010; riscontro con correttezza quello che diceva Chatrian, che è giusto che in questo momento si parli soprattutto del 2009 e non del 2010 e, come abbiamo fatto lo scorso anno, anche quest'anno diciamo che è un segnale positivo e non abbiamo fatto una disamina puntuale. Non è che diciamo: evviva, è tutto risolto... tutt'altro! Diciamo che c'è un segnale positivo che ci conforta.

Ci auguriamo come chi ha preso la parola, che questi segnali si facciano sempre più tangibili e consistenti, in modo da arrivare a dare soddisfazione a chi lavora anche al casinò, perché all'interno della casa da gioco è cambiato anche il clima con cui si lavora. Il fatto di rivedere più gente, il fatto di rivedere che qualcosa sta cambiando è positivo; poi i problemi rimangono, ci sono ancora delle situazioni da gestire con il coinvolgimento con tutte le forze sociali e sindacali che sempre hanno dato una mano. Quindi ci auguriamo che questa relazione, con tutti i limiti, possa essere capita per quello che è, cioè un risultato che dà prova di un impegno di tutti, con dei risultati in termini numerici. Ci auguriamo che il 2010 porti dei risultati ancora più positivi. Grazie.

Président - Le Conseil prend acte.

Il Consiglio prende atto della relazione.

Relazione

(omissis)