Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1183 del 12 maggio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1183/XIII - Interpellanza: "Situazione del personale interinale utilizzato dall'Azienda USL".

Interpellanza

Constatato che l'USL della Valle d'Aosta sta attraversando un momento di particolare tensione nei suoi rapporti con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, situazione che ha addirittura condotto alla rottura delle relazioni sindacali con l'Usl;

Rilevato come fra i motivi del contendere, vi è anche il forte ricorso da parte dell'Usl all'uso di personale interinale, che si conterebbe attualmente in alcune centinaia di unità, e il cui utilizzo costa all'azienda più di quello previsto per i dipendenti assunti;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore alla Sanità per sapere:

1) quante sono ad oggi le persone legate all'azienda USL da rapporti di lavoro interinali e somministrati da società di lavoro temporaneo;

2) di quali società, e in base a quali rapporti contrattuali, l'azienda si avvalga per la somministrazione di detto personale;

3) a quanto ammontano le commissioni corrisposte nel 2008 e nel 2009 a società di lavoro temporaneo per la somministrazione di personale;

4) come ritenga di poter superare in un prossimo futuro il ricorso a tale formula, che perpetua per anni condizioni di assoluta precarietà del rapporto lavorativo.

F.to: Louvin - Giuseppe Cerise

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Merci, M. le Président. Stiamo attraversando, Assessore, un periodo un po' difficile nei rapporti tra l'USL della Valle d'Aosta e le organizzazioni sindacali. Proprio qualche settimana fa c'è stata una dichiarazione molto bellicosa da parte delle rappresentanze sindacali, addirittura la rottura delle relazioni con l'azienda; questo è uno degli elementi sintomatici di uno stato di disagio, di difficoltà nel rapporto e credo che in qualche modo sarebbe anche utile interessarsene, perché ci sono delle iniziative in corso che potrebbero forse essere evitate se vi fosse un approccio più attento e forse collaborativo da parte dell'azienda. Non è di questo che volevamo parlare con lei in questa sede, ma del ricorso - ed è uno degli elementi che le organizzazioni sindacali hanno fortemente denunciato in questi ultimi mesi - molto forte all'utilizzo di personale interinale, che viene somministrato da aziende esterne operanti nel settore dell'intermediazione del lavoro. Su questo tema, con un taglio diverso, siamo già intervenuti molti mesi or sono per sollecitare le procedure di stabilizzazione - forse l'Assessore, che in parte ha risposto all'epoca a quella nostra iniziativa, si ricorderà -, ma adesso ci stiamo ponendo dei quesiti di natura diversa: più centrati sull'utilizzo continuativo e prolungato di questo sistema che - non abbiamo dati precisi, li ha l'azienda, li dovrebbe avere forse l'Assessore - ha portato alcune persone a vedere protratto per anni, addirittura forse per più di 10 anni, il periodo di permanenza in queste condizioni di precariato. Ad una domanda - questo l'ho appreso dalle fonti di informazione pubblica - rivolta all'azienda USL per sapere quante siano queste persone impiegate con lavori interinali, quindi somministrate da società di lavoro temporaneo esterne, non sarebbe stata data risposta. È un quesito che ci poniamo anche noi, credo sia di interesse collettivo vista la trasparenza che dovrebbe dare l'azienda anche rispetto all'insieme delle sue politiche e che in genere dà attraverso il suo sito, attraverso conferenze stampa e quant'altro; è curioso che non si possa sapere quante siano, forse adesso lo sapremo dalla sua risposta, ma è un quantitativo di persone molto rilevante. Abbiamo esteso la richiesta ad altri aspetti collaterali, che ci consentono di avere un quadro più completo della situazione, in particolare: per sapere qual è l'azienda o quali sono le aziende che forniscono normalmente questo personale, come sono regolati i rapporti contrattuali, qui c'è un'attività di mediazione esterna che è disciplinata dalla legge, ma vogliamo sapere se ci si ricollega sempre agli stessi canali di approvvigionamento, in base a quali criteri vengono scelti questi canali e questi meccanismi di selezione, a quanto ammontano anche le commissioni che sono state erogate nel corso dell'ultimo biennio a favore di tali società di lavoro temporaneo per la somministrazione del personale e, infine - in questo ci ricolleghiamo pienamente ad una discussione che abbiamo già avuto in quest'aula alla fine del 2008 -, come uscire dalla "tagliola" della precarietà, che ancora oggi riguarda centinaia di lavoratori dipendenti attraverso questo sistema di somministrazione temporanea.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie, Presidente. Rispondo in modo puntuale alle domande. "Quante sono ad oggi le persone legate all'Azienda USL da rapporti di lavoro interinali e somministrati da società di lavoro temporaneo": ammontano a 354 unità pesate sulla base della tipologia di rapporto in essere e sono così suddivise: personale sanitario e tecnico, 286 unità; personale amministrativo, 68 unità.

"Di quali società, e in base a quali rapporti contrattuali, l'Azienda si avvalga...": l'Azienda si avvale, ai fini della somministrazione di personale in argomento, della società Obiettivo lavoro S.p.A., il rapporto fra le parti è normato da specifico contratto di somministrazione in scadenza il 31 dicembre 2012. Il contratto in essere è stato recentemente attualizzato, introducendo all'interno dello stesso la possibilità di far ricorso ad agenzie di somministrazione diverse dalla società Obiettivo lavoro qualora il fornitore non sia in grado di ottemperare alle obbligazioni contrattuali entro le tempistiche stabilite dal contratto.

"A quanto ammontano le commissioni corrisposte nel 2008 e nel 2009...": l'aggio corrisposto al fornitore per gli anni 2008-2009 si attesta su un valore medio annuo di 500.000 euro. Se è pur vero che l'aggio rappresenta una componente di costo non direttamente legata alla prestazione lavorativa resa all'Azienda, in quanto rappresenta il corrispettivo della prestazione resa dall'agenzia, è altrettanto vero che la valutazione economica del contratto che regola i vicendevoli rapporti fra le parti va effettuata nella sua globalità, pertanto anche con riferimento ad elementi ulteriori connessi all'utilizzo necessitato di personale in regime di somministrazione (si pensi al fatto che l'assenza determinata da gravidanze o malattie del lavoratore somministrato si pongono direttamente a carico dell'Agenzia). Si specifica infine che il contratto vigente stabilisce che l'Azienda USL corrisponderà al fornitore un aggio via via decrescente man mano che il contratto si avvierà alla naturale scadenza.

"Come ritenga di poter superare in un prossimo futuro il ricorso a tale formula...": in relazione alle possibili azioni che possono essere messe in campo, se non per superare, per ridurre significativamente il ricorso al lavoro somministrato, occorre distinguere fra le motivazioni che conducono alla necessità di inserimento in Azienda di personale non dipendente. Le ragioni di fondo che determinano il ricorso a forme di lavoro somministrato possono essere ricondotte in linea generale ad una carenza stabile o ad una carenza temporanea di personale. Per ridurre il ricorso a forme di lavoro somministrato riconducibile a carenza stabile di personale, potrà talvolta farsi ricorso all'espletamento di procedure concorsuali pubbliche, come nel caso di carenza di un posto in pianta organica o ampliamento dell'offerta di servizi. È bene ricordare che il ricorso a tale strumento è stato frenato in passato da impedimenti di carattere normativo, che hanno sensibilmente limitato la possibilità di ricorrere all'espletamento di forme di pubblica selezione, inducendo l'Azienda all'utilizzo di forme di lavoro flessibili. In effetti, la situazione attuale è il frutto di accadimenti riconducibili non tanto alla politica del personale in un anno in particolare, quanto piuttosto l'effetto di una progressiva stratificazione di situazioni di carenza. Il ricorso a forme di somministrazione riconducibili a carenze temporanee di personale può ricondursi a casi di assenza del personale dipendente aventi durata significativa, a mero titolo esemplificativo: gravidanze, congedi prolungati per assistenza, aspettative non retribuite o anche sopravvenuta inidoneità alla mansione, fatto quest'ultimo di discreto apprezzamento per il personale sanitario e tecnico, o all'ampliamento dell'offerta dei servizi. Seppure vero, in linea generale, che l'Azienda riesce in una serie di casi a riorganizzarsi attraverso il proprio personale e a far fronte alla carenza temporanea, in altri casi tale possibilità è preclusa da elementi oggettivi. L'assenza di personale direttamente adibito all'assistenza del malato (personale infermieristico o OSS), in particolare, consente infatti forme di riorganizzazione limitate dalle necessità imposte dal garantire un'adeguata protezione del malato e all'articolazione del lavoro in turni, garantiti a loro volta da standard minimi di copertura. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Ringrazio l'Assessore per queste sue informazioni, che risultano preziose per una considerazione di insieme del fenomeno del precariato in USL. Non so cosa abbia impedito finora di fornire questi dati, ma è un problema che devono risolvere altri soggetti fra di loro, noi adesso lo abbiamo sul tavolo e non possiamo, come Consiglio regionale, non avere chiaro che ci sono 354 unità pesate, immagino in riferimento ai rapporti di lavoro parziale, quindi un pacchetto molto consistente, circa il 20 per cento del totale della forza lavoro in carico all'USL. Non so se questo rientri nei parametri consentiti, è comunque una quota rilevantissima per delle funzioni che sono funzioni strutturali e non di carattere emergenziale od occasionale. Abbiamo l'impressione che si sia trascurata la necessità di procedere rapidamente ad un'implementazione del personale dell'azienda e che ci si sia anche un po' cullati in questo ricorso al reclutamento sempre a canale unico. Lei ci ha confermato l'esistenza di un solo soggetto operante nella fornitura di personale, quindi con una situazione di monopolio nella Regione, finora mantenuto, un monopolio abbastanza ben remunerato: lei ha detto 500.000 euro annui, quindi 1.000.000.000 all'anno per fornire queste persone, molte delle quali mi risulta siano in pianta stabile, quindi c'è un lucro della società che opera in questo senso dell'ordine di 120 euro al mese sullo stipendio medio del dipendente che viene così assoldato, è un bel lavorare. Lei ha detto: "se non riescono loro a provvedere, potranno anche inserirsi nel gioco altre società". È vero che il mondo dell'intermediazione lavorativa non è ricchissimo, sono piuttosto rare le società che operano in questo settore, ma il fatto di lavorare in condizioni di sostanziale monopolio credo che crei qualche piccola "incrostazione". Penso che tutto questo dovrà far parte di una riflessione più generale, anche se lei ha detto che siamo in fase di superamento, siamo in fase decrescente per quanto riguarda questo aggio, ci sarà qualche piccolo risparmio: vorrei vedere! Chi opera da anni per fornire sempre le stesse persone alla stessa azienda forse che faccia qualche piccolo ribasso alla fine non è così malvagio! È vero deve assumersi degli oneri legati alle sostituzioni e quant'altro, ma nel complesso penso che ci stia ampiamente.

A noi interessa la via d'uscita e su questo, al di là di qualche sua osservazione di carattere generale, non sentiamo nulla di più e in ogni caso nulla che aggiunga alle parole che ha pronunciato il Presidente della Regione nel rispondere alla nostra interpellanza nell'ottobre 2008, nessuna indicazione ulteriore sulla stabilizzazione di questi impieghi.

Penso che, al di là delle iniziative che stanno intraprendendo le forze sindacali nel rapporto con l'azienda, dovremo porci noi questo problema e credo che dovremo farne oggetto di iniziative più decise di quanto non stia facendo in questo momento l'Amministrazione, che mi pare si sia abbastanza adeguata a tale stato di fatto, che mantiene 354 unità, il che vuol dire molte di più in termini di persone complessive ad operare in regime di provvisorietà e sempre con la spada di Damocle della chiusura e del non rinnovo di questi rapporti al termine del loro svolgimento.