Oggetto del Consiglio n. 1159 del 21 aprile 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1159/XIII - Interpellanza: "Interventi di sistemazione dell'area in corrispondenza del dismesso raccordo autostradale con la statale n. 27 in comune di Aosta".
Interpellanza
Venuti a conoscenza che sul raccordo autostradale tra Gignod e Aosta-Est, in corrispondenza del dimesso raccordo con la statale 27 in comune di Aosta, persiste una vasta area degradata, formata dalle corsie dimesse, da un ampio cantiere abbandonato, nonché da rifiuti e materiali edili abbandonati da anni;
Constatato che in tale area la corsia in direzione del casello di Aosta Est, nel tratto compreso tra la galleria ed il ponte sul Buthier, è separata dal terreno circostante e dall'interpoderale solo da qualche paletto di legno e da bande di plastica ad essi connesse, che inoltre presentano ampi tratti divelti e che possono consentire anche ad animali di grossa taglia di accedere al sedime autostradale;
Evidenziato perciò che tale area, oltre a presentare un grave vulnus ambientale, rappresenta un reale pericolo per la sicurezza della circolazione dei veicoli sull'autostrada;
Sottolineato che l'Amministrazione regionale è socia di minoranza della SAV Spa, la società che ha in gestione tale tratta;
Ricordato che sarebbe utile poter utilizzare una parte del vecchio raccordo per consentire ai cittadini della collina di Aosta di accedere alla media e bassa Valle senza dover attraversare il capoluogo o senza dover risalire la statale del Gran San Bernardo per poter utilizzare il raccordo autostradale Gignod-Aosta Est;
i sottoscritti Consiglieri regionali del Partito Democratico
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) richiedere alla SAV la bonifica dell'area in questione e la messa in sicurezza del sedime autostradale;
2) valutare con la SAV una sistemazione definitiva dell'area ambientalmente ben inserita nel contesto agricolo circostante;
3) valutare, insieme con la Città di Aosta, l'opportunità di riattivare la sola corsia di entrata nella corsia diretta verso Aosta Est.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente.
Alcuni cittadini ci hanno segnalato una situazione di degrado che interessa l'area corrispondente al dismesso raccordo fra la statale 27 e il raccordo autostradale 29 tra Aosta Est e Gignod. Si tratta, come tutti ricorderete, di ciò che resta di un raccordo temporaneo che fu necessario costruire visto il notevole rallentamento dei lavori, dovuto al problema di una casa che non si volle abbattere e che è rimasta imbottigliata fra le due strade. A pensarci bene stiamo parlando di una tratta autostradale che, prima ancora di nascere, già dimostrava una certa tendenza a portare problemi ed in effetti anche la progettazione e la realizzazione della variante è costata un mare di soldi ed un notevole allungamento di tempi.
Per poter utilizzare il primo tratto di 5,6 chilometri, comprendente la galleria più lunga fra l'A5 e la strada statale 27 del Gran San Bernardo, poco oltre il fiume Buthier, aperto al pubblico il 19 dicembre 1997, fu necessario costruire un raccordo con la statale 27 che fu chiuso il 5 novembre 2001, quando venne inaugurata la seconda parte del percorso di 2,3 chilometri, comprendente la galleria più corta e il collegamento con la strada statale 27 del Gran San Bernardo in direzione Svizzera.
Dopo 8 anni e mezzo l'area si ritrova ancora nelle stesse condizioni di allora, anzi, un po' peggio. Infatti vi si trovano rifiuti di vario genere, materiali edili alla rinfusa, compresi oggetti arrugginiti e pericolosi, ma ciò che è peggio è che in tale area la corsia di direzione del casello di Aosta Est, nel tratto compreso fra la galleria e il ponte sul Buthier, è separata dal terreno circostante e dall'interpoderale solo da qualche paletto di legno e di bande di plastica rosse ad essi connessi, che peraltro presentano ampi tratti divelti, con la conseguenza che animali anche di grossa taglia possono facilmente accedere al sedime autostradale, con gli inevitabili gravi rischi per la sicurezza degli automezzi che vi transitano. Ricordiamoci che siamo su un ponte alto un centinaio di metri. Insomma, ci sono molti motivi che ci portano a dire che è tempo che quest'area venga rimessa in ordine e venga ricostruita in un ambiente gradevole e naturalisticamente compatibile con il territorio agricolo circostante, e che tutte le sicurezze necessarie all'ottimale fruizione del raccordo autostradale devono rapidamente essere garantite.
Chiediamo pertanto alla Giunta regionale se intende intervenire in questa direzione nei confronti della società che gestisce la tratta autostradale 29, la società SAV, di cui l'Amministrazione regionale è proprietaria di una quota; inoltre intendiamo sapere dalla Giunta regionale se condivide l'opportunità di sfruttare questa occasione per valutare la realizzazione di un piccolo raccordo fra la statale 27 e l'autostrada Gignod/Aosta Est, per consentire ai cittadini della collina di Aosta di accedere alla media e bassa valle, senza dover attraversare il capoluogo e senza dover risalire la statale del Gran San Bernardo. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.
Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Merci, M. le Président.
Mi ha stupito un po' il discorso inerente alle domande, perché richiedere alla SAV la bonifica dell'area in questione, valutare con la SAV una sistemazione definitiva, valutare insieme con la città di Aosta l'opportunità di riattivare la sola corsia di entrata nella corsia diretta verso Aosta Est, queste sono volontà che sono - è vero - sul campo da 7-8 anni, ma sono volontà espresse da tutte le istituzioni, dal Comune di Aosta e dalla Regione, da molto tempo. Infatti questa situazione è riportata molto bene partendo da quello che la collega aveva richiamato, cioè "casa Faverge" e dalla lettera che l'ANAS ci ha inviato, che leggo per non essere travisato.
Infatti la SAV ci scrive: "Da parte nostra, preso atto di quanto riportato nelle considerazioni prodromiche all'interpellanza vera e propria, è doveroso ricordare che quanto ancora in atto e da noi non concretizzato nella zona è riconducibile in primis alla ben nota vicenda di casa Faverge che, modificatisi i progetti del raccordo A5, statale 27 del Gran San Bernardo, ha comportato un enorme allargamento dei tempi di completamento dell'opera e successivamente a richieste ripetute del Comune di Aosta intervenute a progetti già modificati e opere già realizzate, di poter attivare, sempre dal Comune di Aosta, contrariamente a quanto facente parte del primitivo progetto, una via d'innesto sulla statale 27 sul raccordo stesso in zona Plan de Signayes a favore degli abitanti del Comune di Aosta. Questa ultima richiesta, che data ormai dal 2001, ha comportato una riprogettazione dell'intero impianto viario in corrispondenza della rotatoria di Plan de Signayes, progettazione che, con i tempi non nostri di approvazione, si è localmente e faticosamente conclusa con delibera della Giunta regionale del 12 giugno 2009. Attualmente il progetto con ulteriori integrazioni ancora intervenute dopo l'approvazione in ragione dei molteplici condizionamenti formulati dagli enti e organismi avente voce in capitolo, è stato trasmesso all'approvazione della concedente ANAS il 19 febbraio scorso - quindi noi abbiamo fatto la delibera lo scorso anno e a febbraio l'abbiamo mandata all'ANAS con i vari pareri dei Comuni interessati, Aosta e quant'altro - con connotazione di particolare urgenza delle connesse procedure espropriative anche in ragione di un'importante funzione di collegamento di emergenza per i mezzi di soccorso alle due gallerie sottese dal raccordo. Conferiamo inoltre che il nostro progetto, come localmente e definitivamente approvato è ambientalmente ben inserito nel contesto agricolo circostante e segnaliamo infine che l'accesso della viabilità ordinaria al raccordo autostradale in zona Plan Signayes, per tanto tempo criticato e condannato, è la ragione prima del progetto attualmente in approvazione all'ANAS, e sul quale esiste un impegno dell'Amministrazione regionale a finanziare parte dell'importo".
Ma dico ancora di più: la Giunta regionale, lo scorso anno, riprendendo questo problema che è sul tappeto da parecchi anni, ha sollevato un'altra questione, cioè nel deliberare l'intenzione di proseguire con questo intento, ha raccomandato di raccordare il successivo tratto secondo la massima larghezza della strada regionale n. 38 di Arpuilles, perché lì c'è un pezzo della strada 38 che va verso Arpuilles che è dimensionato a collo di bottiglia; quindi abbiamo chiesto che nel progetto venissero sistemati quei primi 100 metri della strada regionale 38 per Arpuilles, e di tener conto che per la strada regionale per Arpuilles è in fase di studio avanzato da parte del Comune di Aosta un progetto per la realizzazione di un collettore per lo smaltimento delle acque. Abbiamo quindi indicato anche queste due opere da inserire, in modo da chiudere in modo completo questo progetto, e non solo ciò che riguarda la rotatoria e l'innesto ad est.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore.
Quello che mi stupisce, invece, è sempre lei, perché ogni volta che faccio qualche interpellanza, la mette sempre sulla questione di essere stupito.
Porto questa interpellanza avanti perché un gruppo di cittadini mi ha portato questi problemi e volevo capire se c'era la volontà di risolvere. Non sto facendo accuse a nessuno... il problema c'è! Lei mi ha dato la risposta che si sta lavorando in quella direzione; io le chiedo di fare una maggiore attenzione per risolvere questo problema. L'intenzione di questa interpellanza è questa. Grazie.