Oggetto del Consiglio n. 1157 del 21 aprile 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1157/XIII - Interpellanza: "Interventi per determinare il termine ultimo dell'utilizzo degli impianti di riscaldamento a nafta".
Interpellanza
Preso atto che l'Assessorato al territorio e ambiente, in base alle indicazioni del decreto legge 194/2009, convertito in legge con la legge 25/2010, ha autorizzato l'allungamento della proroga, da cinque a sette, e quindi sino al 28 aprile 2013, della possibilità per le caldaie da riscaldamento a nafta, di continuare ad emettere i fumi di scarico in atmosfera;
Tenuto conto che tali impianti sono tra i più inquinanti l'aria che respiriamo, in particolare per la rilevante quantità di anidride solforosa, e che la V parte del D.lgs. 152/2006 "Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera" ne prevedeva l'abolizione, salvo poi nelle norme transitorie prevedere proroghe, nella più tipica politica dell'annunciare grandi progressi e poi mantenere lo status quo;
Constatato che nella plaine d'Aoste in inverno, anche a causa dell'inversione termica, si concentrano rilevanti quantità di inquinanti e che vi sono numerosi superamenti delle soglie consentite;
Ricordati i numerosi interventi legislativi regionali a favore dell'ambiente e dello sviluppo energetico eco compatibile, in contraddizione con questa norma statale;
Preoccupati del perdurare di questa situazione anomala che rischia di essere pagata dalla salute dei cittadini valdostani;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale se intenda:
1) porre in sede di Conferenza Stato regioni il problema del termine definitivo alle proroghe agli impianti di riscaldamento a nafta, in modo che dal 2013 non ve ne siano più, almeno nella nostra regione;
2) verificare con i proprietari di questi impianti un percorso che tenda a superare volontariamente questa incongruità, anche attraverso gli strumenti positivi della legislazione regionale;
3) ipotizzare l'esclusione dal contributo riscaldamento per le famiglie che abitano gli stabili riscaldati a nafta, come incentivo alla loro riconversione.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente.
Recentemente l'Assessorato al territorio e ambiente ha autorizzato la proroga, sino al 28 aprile 2013, delle emissioni di fumo delle caldaie da riscaldamento a nafta nell'atmosfera della Valle d'Aosta. Questi impianti sono stati tra i più inquinanti l'aria che respiriamo, in particolare per la rilevante quantità di anidride solforosa che contengono, tanto è vero che la V parte della legge n. 152/2006 "Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera" ne prevedeva l'abolizione, salvo poi nelle norme transitorie prevedere proroghe nella più tipica politica dell'annunciare grandi progressi.
Tutti noi sappiamo che nella valle centrale, in particolare nella piana di Aosta, in inverno si concentrano rilevanti quantità di inquinanti legati agli impianti di riscaldamento a combustibile fossile e che spesso il fenomeno assume una maggiore rilevanza a causa del fenomeno dell'inversione termica, in quanto l'aria fredda ristagna a contatto con il suolo, l'aria inquinata vi si ricircola e viene respirata da tutti noi.
La nostra Regione ha dimostrato, almeno nell'ultimo decennio, una particolare attenzione allo sviluppo energetico ecocompatibile, promuovendo azioni positive e contributi concreti a ridurre l'inquinamento dell'aria e migliorare i rendimenti energetici. Tutta questa capacità legislativa viene oggi messa da parte da un provvedimento nazionale miope e controproducente.
Il gruppo regionale del Partito Democratico, particolarmente attento a difendere la salute dei cittadini, e in particolare di quelli più fragili, bambini e anziani, ritiene che la Giunta regionale debba intervenire perché nel più breve tempo possibile gli impianti di riscaldamento a nafta siano riconvertiti in impianti meno inquinanti. Per questi motivi vogliamo conoscere le intenzioni della Giunta regionale in merito ad un intervento nella Conferenza Stato-Regioni, perché questa proroga sia l'ultima e si avvii da subito il processo di riconversione degli impianti con questo combustibile così inquinante. Inoltre riteniamo opportuno che la Giunta preveda iniziative volte a quei pochi condomini che ancora utilizzano la nafta, per informarli delle tante possibilità che la legislazione regionale prevede per rendere più semplice, e meno gravoso dal punto di vista economico, tale trasformazione. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Zublena Manuela.
Zublena (UV) - Merci, M. le Président.
In relazione all'interpellanza, va evidenziato innanzitutto come l'utilizzo della nafta per effetto della normativa nazionale sia vietato dal 1° settembre 2007 in tutti gli impianti termici civili che hanno una potenza inferiore a 300 KWatt. Per gli impianti con potenza superiore a 300 KWatt e soggetti all'autorizzazione regionale, è previsto - sempre dalla normativa vigente - che entro il 28 aprile 2013 siano effettuati degli adeguamenti tecnici perché questi impianti rispettino i limiti alle emissioni in atmosfera. L'adeguamento può consistere sia nella sostituzione del combustibile, ma anche nell'adozione di sistemi di abbattimento dei fumi.
Stiamo però parlando di 27 impianti che sono soggetti ad autorizzazione e che alla data del 2013 dovranno rispettare i limiti alle emissioni, ed è questo l'elemento che rileva ai fini della riduzione delle pressioni sulla qualità dell'aria. Stante i numeri, è lontano il tempo in cui ad Aosta era molto diffuso l'utilizzo della nafta, perché nel tempo c'è stata tutta una riconversione favorita da una serie di politiche regionali che ne hanno reso meno conveniente l'uso. Quindi, in merito all'opportunità della proroga che è intervenuta con la legge del 2010 e alla necessità o meno di intervenire nei tavoli della Conferenza Stato-Regioni per evitare ulteriori proroghe, non si può che concordare con le motivazioni di natura ambientale che sono esposte, seppure il problema è molto ridimensionato. Va però tenuto conto di una serie di osservazioni e di problematiche che ci sono state espresse dai soggetti proprietari degli immobili interessati a questo adeguamento, con cui l'Assessorato ha un contatto continuo, proprio perché hanno dovuto essere autorizzati e sono stati soggetti alla proroga per conformarli alle nuove disposizioni normative.
I proprietari degli immobili hanno evidenziato la necessità di far coincidere la trasformazione tecnica degli impianti alla possibilità di allacciarsi alla prevista rete di teleriscaldamento, la quale rappresenta una soluzione che permetterebbe l'eliminazione di un numero abbastanza importante di punti di emissione e consentirebbe, nella plaine, di ridurre gli impatti sulla qualità dell'aria. Quindi la forzatura ad anticipare l'adeguamento di questi impianti, che oggi significherebbe fare un intervento per sostituire la caldaia o il combustibile, o mettere dei sistemi di abbattimento dei fumi, rischierebbe di ostacolare il successivo allacciamento alla rete di teleriscaldamento. Infatti, per ragioni economiche, un condominio che avesse appena investito per riconvertire o adeguare l'impianto, non avrebbe nessun vantaggio ad allacciarsi alla rete di teleriscaldamento, se non dopo aver ammortizzato l'intervento e quindi rinviando questa operazione di parecchi anni.
Circa l'ultimo quesito, ipotizzare penalizzazioni rispetto alla concessione del contributo riscaldamento alle famiglie, va valutato tenendo conto di diversi aspetti. Innanzitutto gli impatti sociali in un momento di difficoltà economica per le famiglie, ma anche tenendo conto dell'evoluzione dell'offerta di alternative agli impianti a nafta, che oggi il progetto di teleriscaldamento concretamente prospetta e che potrà indurre ad una graduale eliminazione dei vecchi impianti a favore di un sistema migliorativo dal punto di vista della gestione e del controllo delle emissioni.
Certo, bisognerà che i tempi di realizzazione dell'impianto di teleriscaldamento siano compatibili con quelli delle scadenze normative, quindi in questo momento, anche per questo insieme di considerazioni, la suggestione dell'interpellanza non ci appare lo strumento più efficace da percorrere.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi ha fornito e per i dati che mi ha dato su questi 27 impianti che ci sono attualmente. Ha fatto un ragionamento logico, che sarebbe quello che interesserebbe anche a noi, che si fanno questi allacciamenti con il teleriscaldamento, ma io ho fatto questa interpellanza perché sappiamo che i tempi sono lunghissimi. La nostra proposta era quella di vedere se potevamo, non so con che metodo, l'Assessorato, magari anche insieme, magari lavorarci... vedere se si potevano dare degli incentivi, anche perché la Regione in questi ultimi 10 anni ha messo l'anima in questo senso, bisogna dire che è stato fatto tanto... vedere se si riusciva a risolvere quest'altro - sembra piccolo, ma grande - problema per la salute dei cittadini. È un impegno che sarebbe molto importante da aggiungere a tutto quello che è stato fatto. Grazie.