Oggetto del Consiglio n. 1134 del 7 aprile 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1134/XIII - Interpellanza: "Attuazione del programma regionale per la biosicurezza ed il miglioramento del benessere animale".
Interpellanza
Richiamata la DGR 6 novembre 2009, n. 3101, recante "Approvazione delle linee guida e dei criteri per l'applicazione del programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per l'anno 2009";
Preso atto che la stessa delibera impegnava una spesa di euro 5.000.000 e rinviava ad una successiva deliberazione della Giunta la concessione e la liquidazione degli incentivi previsti;
Considerato che l'Assessorato Agricoltura e risorse naturali nel suo comunicato del 20 novembre 2009 ricordava agli allevatori che si trattava di "fondi stanziati a sostegno del settore zootecnico in situazione di crisi finanziaria ed economica" e che agli interessati furono concessi pochi giorni per presentare le loro istanze;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se corrisponde al vero che a distanza di quattro mesi dal termine per la presentazione delle domande le aziende zootecniche non hanno ancora ricevuto le risorse allora stanziate adducendo la necessità di sostenere urgentemente il settore in crisi finanziaria ed economica;
2) quali sono le motivazioni della mancata attuazione del programma per la biosicurezza e il miglioramento del benessere animale, nonostante la deliberazione n. 3101/09 ne avesse fissato le linee guida e i criteri per la sua applicazione;
3) se non fossero ipotizzabili altre misure in grado di incidere in modo tempestivo a favore del settore zootecnico o in generale del settore agricolo, per ovviare agli effetti della crisi economica e finanziaria.
F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente.
Nel mese di ottobre questo Consiglio discuteva la variazione di bilancio, una modifica importante per l'anno finanziario 2009; ci fu un dibattito interessante proprio su come creare le condizioni, ma soprattutto su come sostenere il settore agricolo e, nella fattispecie, il settore zootecnico. Fu un dibattito interessante, si fece il punto della situazione, ma soprattutto il punto sulle difficoltà del settore.
Il Governo cercò di dare una risposta alle difficoltà, intervenendo in maniera immediata - così si disse - per dare un segnale al settore e che questa era una misura straordinaria legata al momento, soprattutto finalizzata al periodo speciale, quindi mirata. Avevamo avuto qualche dubbio e avevamo esplicitato le motivazioni del nostro dubbio, perché forse, viste le grandi difficoltà, il settore avrebbe avuto bisogno di un intervento forte, di una misura che avesse continuità almeno triennale o quinquennale; questo è quanto noi cercammo di approfondire e di proporre. Così si chiuse il dibattito e si approvò la variazione di bilancio nel mese di ottobre, sotto l'insegna dell'intervento immediato, dato che anche alle aziende furono concessi pochi giorni per presentare le loro istanze.
Oggi vorremmo conoscere se corrisponde al vero a distanza di quattro mesi dal termine della presentazione delle domande, il fatto che le aziende zootecniche non abbiano ancora ricevuto le risorse allora stanziate, necessarie per sostenere urgentemente il settore in crisi finanziaria ed economica; quali siano le motivazioni della mancata attuazione del programma e, al terzo punto, se non erano ipotizzabili altre misure in grado di incidere in modo tempestivo - come fu detto allora - a favore del settore zootecnico o, in generale, del settore agricolo, visto che nel mese di novembre il Governo regionale approvò le linee guida e i criteri per l'applicazione del programma approvato in variazione di bilancio un mese prima. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie, Presidente.
Probabilmente nell'attenzione data a tutta la problematica, è sfuggito qualcosa in merito a quelle che erano state le procedure che avevamo illustrato a suo tempo, che abbiamo seguito e che sono necessarie al fine di arrivare all'erogazione. Comunque qui le ripeto, serve per conoscenza sapere qual è l'iter necessario, perché ogni erogazione ha la necessità di seguire tutto un percorso; non credo che vengano suggeriti dei by-pass non percorribili.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 3101/2009 recante "Approvazione delle linee guida e dei criteri per l'applicazione del programma regionale di igiene e benessere animale negli allevamenti della Valle d'Aosta per l'anno 2009" e relativo impegno di spesa pari a 5.000.000 di euro, ha stabilito che alla concessione e liquidazione dei relativi incentivi anticrisi si provvederà ad istruttoria completata con successiva deliberazione, sulla base di appositi elenchi nominativi predisposti dal competente ufficio e previo recepimento a livello nazionale della modifica della comunicazione della Commissione europea, quadro di riferimento temporaneo comunitario, per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica. Si sottolinea che quest'ultimo passaggio costituisce condizione necessaria affinché le singole Regioni possano concedere, al loro interno, misure di aiuto anticrisi: questo era già stato detto, ma non è stato adeguatamente recepito. Nello specifico, il suddetto recepimento consiste nell'adozione di un decreto di modifica del precedente decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 giugno 2009, "Modalità di applicazione della comunicazione della Commissione europea - quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica", pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 giugno 2009 n. 131, e autorizzato con decisione della Comunità europea del 28 maggio 2009.
Il testo del decreto di modifica che, nel rispetto di quanto previsto dalla nuova comunicazione della Commissione europea del 2009, prevede l'estensione del campo di applicazione delle misure di aiuto anticrisi al settore della produzione primaria, è stato notificato e autorizzato dalla Commissione europea con decisione del 3 febbraio scorso: questo è importante, perché era uno dei passaggi che a suo tempo avevamo detto che erano necessari. L'iter di adozione del decreto in questione non si è ancora concluso: il provvedimento dovrà infatti passare in Conferenza Stato-Regioni ed essere firmato dal Presidente del Consiglio, registrato alla Corte dei Conti e, infine, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (questo è stato anche detto). Solo dopo il completamento del sopraccitato iter, il decreto entrerà definitivamente in vigore e sarà possibile per tutte le Regioni approvare ed erogare aiuti anticrisi nel settore della produzione primaria, cosa che il provvedimento che avevamo adottato richiede.
I prolungati tempi di conclusione dell'iter normativo nazionale - qui viene il punto che è importante ricordare - sono legati principalmente alle difficoltà negli ultimi mesi di convocazione della Conferenza Stato-Regioni ed allo svolgimento delle elezioni regionali in gran parte del territorio nazionale. In sostanza, non si è più riunita con un numero sufficiente di presenze la Conferenza Stato-Regioni, di conseguenza non ha potuto deliberare. Evidentemente questo era un passaggio che sapevamo che doveva essere fatto; stupisce che non si rilevi anche questo percorso, perché avevamo detto qual era già in sede iniziale di approvazione, poiché i presupposti necessari erano questi. Poi la concomitanza con la mancata convocazione o la mancata effettuazione della Conferenza Stato-Regioni per problemi legati alla situazione contingente degli avvicendamenti amministrativi legati alle elezioni regionali è un dato di fatto. È importante rilevare questo, perché non è un'inerzia di qualche ufficio in particolare.
Si precisa inoltre che l'Ufficio servizi zootecnici, in attuazione della delibera del 31 gennaio 2009, ha provveduto ad istruire le 1.289 domande di aiuto pervenute entro il 23 novembre 2009 - questo è il lavoro che è stato predisposto dall'ufficio -, a definire gli elenchi nominativi ed a redigere il testo della delibera di Giunta di concessione e liquidazione - tutto pronto -, che potrà essere adottata definitivamente dalla Giunta regionale non appena il decreto nazionale entrerà in vigore. Credo che un percorso di questo tipo sia quello che già in maniera lineare avevamo definito ed individuato, perché era quello che era possibile percorrere e quindi è stato quello percorso.
Per quanto concerne l'adozione di altre misure in grado di incidere in modo tempestivo a favore del settore zootecnico o, in generale, del settore agricolo, che è il terzo punto dell'interpellanza, per ovviare agli effetti della crisi economica e finanziaria, si fa presente che è in corso a livello nazionale un dibattito circa l'eventuale attuazione dell'articolo 1 bis, "Misure per le imprese agricole colpite da crisi di mercato", della legge 29 aprile 2005 n. 71, conversione in legge con modificazione del decreto legge 28 febbraio 2005 n. 22, recante "Interventi urgenti nel settore agroalimentare", questo a livello generale.
Si precisa che l'erogazione a livello nazionale di tali misure, nell'ambito delle disponibilità del fondo di solidarietà nazionale, previa autorizzazione da parte della Commissione europea, presuppone l'adozione da parte del Ministero delle politiche agricole di un decreto che dichiari lo stato di crisi di mercato per le produzioni agricole, per le quali si sia verificata la riduzione del reddito medio annuale delle imprese agricole addette del 30 percento rispetto al reddito medio del triennio precedente: questo è quanto bolle in pentola per quel che riguarda il discorso generale a livello nazionale per la crisi del settore.
Si fa presente che, con nota del 18 marzo 2010, il Coordinatore della Commissione politiche agricole, Dario Stefano, ha chiesto al Ministro Zaia di dichiarare lo stato di crisi con l'obiettivo di rendere applicabili le disposizioni dell'articolo 1 bis della legge suddetta. Infine, a seguito della suddetta richiesta, il Ministero ha convocato per l'8 aprile una riunione cui parteciperà un funzionario del Dipartimento agricoltura della Regione Valle d'Aosta, per discutere con le Regioni circa l'applicabilità di tale articolo e le problematiche connesse all'attivazione di misure per contrastare l'attuale stato di crisi del settore agricolo. Alla luce di quello che emergerà dalla riunione e dal lavoro che il Ministero sta predisponendo, in accordo con la Commissione politiche agricole, noi agiremo di conseguenza per quel che sarà permesso fare, però questo è un discorso relativo al terzo punto.
Penso sia stato chiaro l'iter riguardante l'erogazione di quegli aiuti specifici che hanno avuto dei ritardi per problematiche contingenti e che non sono addebitabili ai nostri uffici. Siamo pronti a portare la delibera in Giunta nel momento in cui il decreto passa allo Stato-Regioni.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente.
Assessore, ci stupisce il suo atteggiamento perché non abbiamo parlato di inerzia dei suoi uffici o dell'associazione AREV piuttosto che di altri. Nella premessa, forse lei non è stato attento, non ho assolutamente parlato di inerzia degli uffici!
La nostra iniziativa voleva conoscere quali erano le motivazioni, non l'inerzia; mi sono permesso di dire che si è chiesto alle varie aziende agricole di presentare in quattro giorni le proprie richieste per il 23 novembre, cinque mesi fa, però non abbiamo parlato di inerzia, né degli uffici regionali, né dell'Associazione "Eleveurs valdôtains", ma volevamo conoscere e per questo abbiamo presentato questa piccola ed onesta iniziativa. Mi sono permesso di fare qualche considerazione di tipo politico, perché all'epoca, in sede di variazione di bilancio avevamo proposto non uno spot, e non era stato gradito il termine "spot", di dare corso in maniera continuativa a queste misure.
Lei oggi ci dice che è tutto pronto, le delibere sono pronte, le istruttorie sono pronte, ma aspettiamo il decreto; volevamo conoscere perfettamente quali erano le motivazioni. Poi, Assessore, mi sono permesso di non leggere il deliberato del mese di novembre, conoscevamo il testo della delibera in cui si approvavano i 5.000.000 di euro e, al punto 3, stabiliva che alla liquidazione si dava indubbiamente corso a...: ripeto mi sono permesso di non leggere la delibera, perché conosciamo anche noi gli atti, altrimenti non facciamo le iniziative per chiedere spiegazione di atti di cui siamo in possesso!
La nostra domanda era di tipo politico: quali sono le motivazioni per le quali questi fondi non sono stati ancora erogati alle nostre aziende, perché nei mesi di ottobre-novembre 2009 si è detto, in questa sede, che questo sostegno sarebbe arrivato subito sui tavoli delle nostre aziende agricole. Prendiamo atto che al momento questi soldi non sono stati ancora erogati per quelle motivazioni e la ringraziamo; però il nostro atteggiamento è un altro, non è quello di incriminare nessuno e soprattutto chi ha lavorato dietro a questo dossier. Grazie.