Oggetto del Consiglio n. 1083 del 10 marzo 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1083/XIII - Interrogazione: "Programmazione delle manifestazioni culturali organizzate dall'Assessorato istruzione e cultura".
Interrogazione
Constatato che, tra i tantissimi eventi in calendario dell'Assessorato Istruzione e cultura, le due mostre organizzate per la stagione estiva 2009 ad Aosta "The Art of Games. Nuove frontiere tra gioco e bellezza" e "Le arti a Firenze tra Gotico e Rinascimento" sono costate la cifra complessiva di euro 1.038.600;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quanti visitatori paganti e non siano stati registrati nelle due mostre sopraccitate;
2) a quanto ammonti il costo unitario per visitatore pagante per ciascuno di questi eventi;
3) se ritiene produttivo questo investimento alla luce del numero di fruitori, valdostani e non di queste mostre;
4) se esiste una programmazione pluriennale delle manifestazioni utili ad accrescere l'offerta turistico-culturale valdostana e con quali criteri è stata definita.
F.to: Bertin - Giuseppe Cerise - Louvin - Patrizia Morelli
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci, M. le Président. Per quanto riguarda la prima domanda: "quanti visitatori paganti...", volevo ricordare, questa è un'iniziativa ciclica e ne abbiamo già parlato diverse volte che l'obiettivo principale dell'Assessorato dell'istruzione e cultura è la promozione e la valorizzazione della cultura in tutti i suoi aspetti e non la realizzazione di introiti come un'impresa a carattere economico. La mostra "Le arti a Firenze" ha rappresentato un evento di alto profilo culturale, la cui valenza scientifica è stata garantita dalla collaborazione fra il nostro Assessorato e la Sovrintendenza speciale per il polo museale fiorentino, che è il primo polo museale al mondo che vede legata la Valle d'Aosta a questo polo museale attraverso una convenzione, prestigiosa istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali. Una corposa rassegna stampa a livello nazionale documenta la riconosciuta validità dell'esposizione realizzata nella nostra regione.
Le mostre di arte antica hanno per loro stessa natura costi elevati a causa dell'antichità, della preziosità e della fragilità delle opere d'arte da esporre, che richiedono particolari accorgimenti, limitazioni, assicurazioni, collocazione e questi costi sono proporzionali alla qualità delle opere d'arte proposte nella mostra nel Museo archeologico. Quella citata vedeva la presenza di opere provenienti dai maggiori musei toscani, basti citare ad esempio Gentile da Fabriano, Masolino, Beato Angelico, Lorenzo Ghiberti e Donatello. L'altra mostra, quella del Centro Saint-Bénin "The Art of Games" si connota invece per il carattere innovativo dei contenuti, che tiene conto delle nuove forme espressive e tecnologiche della società contemporanea; il nostro obiettivo è quello della democratizzazione della cultura e dell'accessibilità degli eventi culturali. Va poi ricordato che l'ingresso gratuito alle mostre è previsto, secondo una delibera di Giunta, per tutta una serie di categorie di persone che sono già state ricordate in questa sede, per esempio gli over 65 anni, chi non abbia ancora compiuto i 18 anni, i portatori di handicap, le guide turistiche, le scolaresche con i loro insegnanti e quant'altro. Attraverso queste premesse è possibile interpretare correttamente i dati che vi fornirò. Per quanto riguarda la mostra del Museo archeologico, totale visitatori: 6.666, sono 2.667 paganti e 3.999 quelli non paganti delle categorie prima citate, somma impegnata 601.000 euro. Il costo delle mostre, va precisato, comprende anche la realizzazione di cataloghi che sono utili strumenti di approfondimento contenenti contributi scientifici di critici e docenti universitari; fra l'altro, il catalogo de "Le arti a Firenze" comprende un saggio del celebre storico Franco Cardini e di storici dell'arte e dell'architettura molto famosi. I cataloghi che sono posti in vendita sono anche distribuiti nelle scuole, nelle biblioteche e sul territorio e utilizzati per scambi interbibliotecari andando così ad incrementare il patrimonio culturale e librario della Regione. L'altra mostra: 5.295 visitatori, 2.074 paganti, 3.221 quelli delle categorie su menzionate, somma impegnata: 437.000 euro.
Veniamo invece alla domanda: "se si ritiene produttivo questo investimento...", qui ne abbiamo già parlato, credo che l'investimento per queste iniziative costituisca a pieno titolo parte integrante dei compiti dell'Assessorato per promuovere la cultura in tutte le sue espressioni offrendo ai turisti e ai residenti un'offerta culturale differenziata e di qualità. Le mostre poi, lo abbiamo già detto, non vanno viste come un pezzo di cultura a sé, ma vanno viste in un'offerta culturale ampia assieme agli eventi, ai siti storici e archeologici che questa estate hanno visto la presenza di 327.000 persone. Le ricadute di questi eventi sul territorio quindi non sono semplicemente legate all'incasso dei biglietti delle mostre, questa è una visione molto limitativa della programmazione della politica culturale, ma hanno delle ricadute sul territorio che queste persone con la spesa pro capite hanno.
Ultima domanda: "se esiste una programmazione pluriennale delle manifestazioni utili ad accrescere l'offerta turistica...", sì abbiamo una programmazione che è in corso e la programmazione delle mostre viene realizzata con un programma annuale deliberato dalla Giunta regionale con un programma espositivo diversificato. Quest'anno vi ricordo che avremo ad Ussel, perché crediamo nella connotazione delle sedi con la tipologia di evento, una grande mostra di Giorgio Forattini, al Museo archeologico una mostra di approfondimento storico-artistico e al Centro Saint-Bénin una mostra di arte moderna e contemporanea, per passare alle sedi minori con un'altra programmazione.
Ciò che tengo a sottolineare è che le mostre sono una parte della programmazione culturale che, assieme agli altri eventi, ai siti archeologici e ai nostri castelli e a tutte le prerogative della nostra Valle, fanno sì che vi sia un'offerta culturale ampia e articolata. Ci sono poi settori come l'arte contemporanea che non fanno ingressi in termini di incassi di biglietti, ma che all'interno di una stagione espositiva offrono un valore aggiunto alla qualità dell'offerta culturale che, integrata con gli altri aspetti che noi proponiamo come Valle d'Aosta da un punto di vista culturale, fanno sì che la Valle d'Aosta sia appetibile e che veda le presenze che ho citato: per esempio, per l'estate scorsa di 327.000 presenze, che sono, secondo noi, molto importanti.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (ALPE) - Da un certo punto di vista, mi posso dichiarare soddisfatto della risposta, nel senso che temevo di non ricevere nessuna risposta. In effetti nel lontano novembre 2008 alla chiusura delle mostre, il 24 novembre per la precisione, esercitando il potere ispettivo riservato ai consiglieri, avevo inoltrato una richiesta formale, ex articolo 116 del Regolamento, per conoscere questi dati. Credevo che l'Assessorato conoscesse in tempo reale o quasi il numero di entrate e di visitatori alle mostre, se non altro per poter analizzare i risultati ottenuti di volta in volta. A quanto pare non è così, visto che dopo 3 mesi non ho ancora ricevuto una risposta, di conseguenza ho pensato di presentare tale interrogazione per capire come erano andate queste benedette mostre. Colgo l'occasione anche per invitare la Commissione Regolamento a modificare questo articolo 116, che così com'è serve a ben poco; ci si deve affidare alla disponibilità del dirigente o dell'Assessore, ma non ci sono né vincoli precisi, né modalità certe.
Chiusa parentesi, visto che non ricevuto risposte con l'articolo 116, ho presentato questa interrogazione e vengo al merito della risposta. Evidentemente, diversamente dalla premessa, non sono soddisfatto, nel senso che continuo a considerare queste manifestazioni dei piccoli flop, che il rapporto fra le spese sostenute e i risultati ottenuti sia gravemente deficitario. In questo caso si sono spesi 600.000 euro con 6.000 visitatori di cui 2.600 paganti, a questi poi bisognerebbe aggiungere il personale che nel caso specifico è rappresentato da 15 persone non di ruolo più 6 di ruolo e 4 part-time che messi... facendo un calcolo anche al ribasso tenendoci più bassi possibile all'incirca costano 2.500 euro al mese, la cifra da aggiungere si aggira attorno ai 200.000 euro solo per il personale.
Concordo perfettamente con l'Assessore sul fatto che di per sé non è significativo il numero di visitatori paganti, ma è anche l'unico che può dare un certo riscontro sull'attrattività turistica rappresentata dalle diverse esposizioni, visto che, a quanto so, non esistono, o perlomeno se avete elaborato altri strumenti per capire l'attrattività delle mostre rispetto ai turisti al momento non le conosco e questo dato è comunque l'unico da tale punto di vista. A mio avviso, poi una programmazione a medio e lungo termine è indispensabile; si spendono delle somme ingenti e non ci si può affidare all'episodicità e all'occasionalità. Quello che si è percepito dalla risposta è che annualmente si stabilisce un programma, ma non c'è una visione a medio e lungo termine, che è indispensabile per ottenere dei risultati; se si continua così, non si potrà mai andare tanto meglio di come si sta andando in questo momento, passando da un flop più o meno grande ad un altro flop. In ogni caso si può pensare quel che si vuole, si può anche credere che si tratti di grandi successi, ognuno è libero di pensare quel che vuole; l'importante è che non si venga a parlare di turismo culturale, perché, da quel punto di vista, proprio non ci siamo. Grazie.