Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1059 del 24 febbraio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1059/XIII - Interpellanza: "Misure per il contenimento dei fattori di inquinamento dell'aria nei siti di Entrèves e La Palud nel Comune di Courmayeur".

Interpellanza

I consueti monitoraggi effettuati dall'ARPA hanno rilevato, nelle scorse settimane, un preoccupante aggravarsi della qualità dell'aria nei siti di Entrèves e La Palud, aria che si è accertato essere insalubre in misura oggettivamente incompatibile con la qualità ambientale richiesta per un sito naturalistico come quello del Monte Bianco degno di tutela internazionale

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) se è stata prevista e quando la convocazione del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico lungo gli assi internazionali, istituito dalla legge regionale 27 maggio 1994, n. 20;

2) se siano state adottate misure per il contenimento dei fattori di inquinamento che sono all'origine del denunciato aggravamento e se, in particolare, il Presidente della Regione, intenda assumere provvedimenti di restrizione temporanea del traffico di veicoli trasportanti merci come previsto dall'articolo 6 della citata L.R. 20 del 1994;

3) se si intenda predisporre concretamente un piano d'azione per una gestione dei flussi di traffico che attraversano la località, per consentire un generale e sensibile miglioramento della qualità dell'aria.

F.to: Louvin - Patrizia Morelli - Bertin

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Merci.

Nelle settimane scorse sono stati effettuati ripetuti monitoraggi dell'ARPA, che hanno purtroppo messo in evidenza un aggravarsi della qualità dell'aria nei siti di Entrèves e La Palud. Era parecchio che non si parlava più di questi temi in Valle d'Aosta; sembrava, per effetto delle nuove tecnologie, dell'evoluzione anche dei sistemi dei motori e dell'introduzione di classi meno inquinanti di veicoli, che il problema dell'inquinamento, specialmente nell'ambito di quello spazio particolarmente delicato che è il sito del Monte Bianco, fosse superato. Ma non è così, almeno sembra non essere così e abbiamo avuto dei preoccupanti campanelli d'allarme con uno sforamento: i dati che ho sono della prima decade di febbraio, di ben 14 volte dall'inizio del 2010, in località Courmayeur, per quanto riguarda la concentrazione delle polveri sottili. Siamo preoccupati da questo fatto e soprattutto siamo preoccupati che non ci siano delle risposte all'altezza delle preoccupazioni che sono di nuovo crescenti in Valle su questo tema.

Ci rivolgiamo al Governo quindi per avere dei chiarimenti sulla convocazione o meno del Comitato regionale di controllo dei flussi sul traffico; ricordo che è un organismo previsto dalla nostra legge regionale n. 20/1994, ma sorprendentemente ho scoperto che si è riunito per la prima volta il 17 novembre 2009, nella sua nuova composizione, il che a dire qualcosa come 20 mesi dopo le elezioni regionali, un po' meno, 15 mesi. Mi sembra non una straordinaria rapidità: trattandosi di un comitato che ha la funzione di controllo di traffico lungo un asse internazionale, ma soprattutto a poca distanza dal decennale - proprio in quel periodo si celebrava il decennale dei tragici fatti del tunnel del Monte Bianco - lasciare così tanto tempo senza convocare o ricostituire perfino il Comitato regionale di controllo sui flussi di traffico mi sembra abbastanza singolare, ma ci dirà lei, Assessore, cosa ne sarà del lavoro prossimo del comitato.

Se comunque sono state adottate o sia nelle intenzioni del Governo regionale l'adozione di misure di restrizione temporanea del traffico: le problematiche dell'inquinamento mi sembra di capire che si stiano diffondendo anche per effetto congiunturale di situazioni meteorologiche di questi ultimi tempi nell'intera area del nord Italia; comunque, se così non è, sarà ancora meglio, in ogni caso se ci sono allo studio o se sono attivabili misure di restrizione temporanea del traffico e se ci sia un piano di azione complessivo per la gestione dei flussi di traffico attraverso la località che lamenta questo specifico problema. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Zublena Manuela.

Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Louvin per aver portato all'attenzione questo argomento, perché permette di dare informazioni - spero complete -sulla situazione, anche per fare chiarezza su una serie di dati di cui effettivamente, come lei dice, non si parla, quando le cose vanno bene, perché non c'è notizia, mentre l'opinione pubblica si interessa solo quando le cose presentano delle criticità. L'attenzione dell'Amministrazione regionale su queste tematiche, attraverso l'ARPA, non scende mai, quindi le attività di monitoraggio proseguono con una completezza che poi permette di evidenziare, se del caso, alcune situazioni che necessitano di approfondimento.

Prima di venire ai tre quesiti, voglio approfittare dell'occasione per dare un'informazione completa e inquadrare cosa è stato fatto e qual è la situazione circa i livelli di inquinamento. A Courmayeur, ad Entrèves, lungo la statale 26 di accesso al tunnel del Monte Bianco sono stati effettuati monitoraggi della qualità dell'aria sin dalla riapertura al traffico del traforo, dopo l'incidente occorso nel 1999. In particolare, poi, dal 2006 il monitoraggio viene svolto mediante una stazione fissa di proprietà del GEIE Monte Bianco, i cui dati sono elaborati e validati da ARPA. In particolare sono monitorati con cadenza oraria, come è noto, due inquinanti: polveri fini PM10 e ossidi di azoto. Naturalmente tutti i dati orari sono disponibili sul sito dell'ARPA.

Nella prima parte del 2010 sono stati rilevati in questa stazione di misura dei valori di concentrazioni insolitamente elevati di polveri PM10; infatti, nel solo mese di gennaio ci sono state 11 giornate con superamento della concentrazione media giornaliera rispetto al limite di riferimento, che è di 50 microgrammi al metro cubo. A queste se ne sono aggiunte altre tre nel mese di febbraio; quindi in totale ci sono stati, ad oggi, 14 superamenti di tale valore. Questo numero è certamente molto maggiore rispetto a quanto rilevato nei precedenti anni, in particolare, a titolo di confronto, riporto il numero di superamenti nel mese di gennaio dal 2006 al 2009, dove tale numero non ha mai superato le tre giornate, tre nel 2006, una nel 2007, due nel 2008, una nel 2009. Va anche osservato come il numero di 14 giorni di superamento - del livello giornaliero di riferimento per le polveri - è superiore al numero totale di superamenti annui rilevati in tutto il 2007 quando sono stati 12; nel 2008, 11 superamenti; nel 2009, 7 superamenti.

È importante osservare che, nonostante il carattere di diretta prossimità stradale della stazione di Entrèves, situata a due metri dal bordo strada, sul lato percorso dai veicoli in salita e quindi con motore soggetto al massimo sforzo, i livelli di concentrazione di PM10 non sono mai stati particolarmente elevati. Infatti il numero sopra riportato di giornate annue con superamento della concentrazione di 50 microgrammi al metro cubo è stato, fino al 2009, molto lontano dal limite imposto dalla normativa che è di 35. Considerando anche le medie annuali rilevate negli ultimi anni, cui è attribuito un limite dalla normativa, queste sono addirittura scese al di sotto del valore di 20 microgrammi al metro cubo, che è pari alla metà del valore limite europeo e nazionale, e che è stato adottato come obiettivo di qualità nell'ambito del piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.

Comunque, per interpretare la situazione anomala in questo primo scorcio di 2010, oltre alle considerazioni di contestualizzazione storica che ho riportato, va considerato che i flussi di traffico pesante non hanno fatto rilevare particolari variazioni o aumenti rispetto ai corrispondenti anni precedenti. Le concentrazioni dell'altro inquinante monitorato, che fra l'altro è direttamente correlabile al passaggio dei TIR perché è un inquinante gassoso, cioè gli ossidi di azoto, non mostrano delle particolari anomalie, quindi sembra incongruo attribuire gli elevati livelli di concentrazioni di polveri alle emissioni dei motori dei veicoli in transito.

Una ipotesi ragionevole invece per spiegare questi dati anomali è che il materiale particellare captato dagli strumenti sia costituito da sale e pulviscolo salino del materiale antigelo che è sparso sul manto stradale in occasione delle nevicate, e che poi viene risospeso dal traffico dei mezzi. Questa ipotesi viene dal fatto che il mese di gennaio è stato caratterizzato da frequenti eventi di precipitazione nevosa di modesta entità. In questo modo vi è stato un frequente spargimento di materiale antigelo, senza che le precipitazioni siano state tali da rimuoverlo completamente dalla sede stradale, provocando quindi complessivamente una situazione di accumulo del materiale predispondente ad una sua forte risospensione da parte dei mezzi in transito.

Inoltre, il regime nivometrico appare per le prime settimane del 2010 piuttosto diverso rispetto alle norme stagionali degli anni precedenti. Al fine di verificare la correttezza di questa ipotesi, ARPA ha provveduto al posizionamento di un nuovo campionatore di polveri, sia PM10 che le più fini PM2,5; sono stati prelevati alcuni campioni di particolato atmosferico e sono stati sottoposti ad analisi ed a determinazioni analitiche per verificare la presenza di cloruro di sodio (sale da cucina grezzo) che è risultato essere stato usato come materiale antigelo nel sito in oggetto.

I primi dati disponibili, che sono di lunedì e di ieri, evidenziano nel particolato atmosferico campionato la presenza di cloruro di sodio in un ordine di grandezza superiore, cioè 10 volte superiore rispetto ad altri campioni di polvere, sempre di gennaio, ma che sono stati prelevati nelle varie stazioni di Aosta o a Pontey. Quindi, se negli altri campioni c'era un valore 100, in quello di Courmayeur c'era un valore 1.000 di cloruro di sodio. Questo campionatore, che in questa prima fase ha permesso di fare questi approfondimenti e determinare che nei filtri c'è una quantità di sale molto importante, resterà installato perché sugli stessi filtri di particolato verranno fatti degli ulteriori approfondimenti, per caratterizzare le polveri dal punto di vista degli inquinanti più tipici delle emissioni dei mezzi pesanti, che sono i composti organici e i metalli. Voglio anche dire che le informazioni assunte su questi filtri e sulla natura delle polveri evidenziano che non ci sono impatti per la salute.

Detto questo, che permette di avere un quadro approfondito dal punto di vista delle informazioni, passo al primo punto: se è stata prevista la convocazione del Comitato... certo; noi lo abbiamo riunito solo una volta, ma si può fare di meglio. Comunque è prevista una prossima riunione per marzo; la data precisa è legata alla disponibilità da parte di ARPA di quei dati di misure per l'approfondimento e la caratterizzazione delle polveri fini di cui ho appena detto, caratterizzazioni dal punto di vista degli inquinanti emessi direttamente dal traffico pesante.

Circa il secondo punto: se siano state adottate misure per ridurre il valore di queste polveri... le informazioni sulla causa di questi dati anomali mostrano che tale situazione non è da attribuire alle emissioni prodotte dai mezzi pesanti, ma dalla risospensione di sale grezzo sparso con funzione antigelo. Quindi, alla luce di questi dati, le eventuali azioni da intraprendere in situazioni di questo tipo, non appaiono da ricercare nel contenimento dei flussi di traffico, ma potranno essere oggetto di un'apposita valutazione in rapporto alla specificità del caso. Per esempio, si potranno prevedere accordi con ANAS, con gli enti locali e con coloro che sono preposti alla pulizia delle strade, per valutare modalità di spargimento del sale più contenute. Fra l'altro, osservando tutta la rete viaria regionale, forse una riflessione complessiva su questo va fatta, perché anche i Comuni eccedono nello spargimento del sale e possono produrre, sebbene in scala minore, problemi di questo tipo.

Circa il terzo punto, la delibera del Consiglio del 2008 ha fissato, in applicazione della legge n. 20/1994 come modificata nel 1996, la media giornaliera di veicoli per il trasporto di merci autorizzati al transito nei due trafori, il Monte Bianco e il Gran San Bernardo, come è noto nella misura di 1.600 mezzi come TGM nel Monte Bianco e di 250 al Gran San Bernardo. La stessa delibera prevedeva poi che in caso di eventuali sistematici superamenti di questo valore, cioè del valore di mezzi ammessi al transito attraverso i trafori, si sarebbe proceduto all'esame dei dati per verificare l'opportunità di proporre alla Giunta l'attivazione di contromisure. Rispetto quindi all'impegno assunto dalla delibera del Consiglio, cioè di verificare i dati di traffico, i flussi di traffico di mezzi pesanti rilevati nel 2009 sono risultati di 1.420 veicoli come media giornaliera, comunque al di sotto del limite, e presentano una riduzione progressiva rispetto agli anni precedenti, in particolare del 12 percento rispetto al 2008. Questo valore può essere riconsiderato e modificato ogni due anni sulla base dei monitoraggi, nonché sulle conoscenze tecnico-scientifiche, nel caso in cui si evidenzino delle particolari esigenze di salvaguardia della sicurezza oppure di tutela della salute e dell'ambiente.

Rispetto a questa eventualità confermiamo l'impegno a proseguire nel piano di monitoraggio con gli approfondimenti detti, al fine di avere a disposizione un'accurata base informativa a supporto di ogni decisione in merito. Sottolineo comunque che è stato avviato il piano di monitoraggio per l'approfondimento, quindi questo sarà uno dei punti in discussione al prossimo Comitato TIR.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie.

Effettivamente, Assessore Zublena, si può fare di meglio, lo dice anche lei, una riunione in 20 mesi non è così tanto, forse si può chiedere di più come impegno al comitato incaricato di valutare i flussi di traffico lungo gli assi internazionali. Crediamo, anche avendolo all'epoca promosso e avendone sostenuto l'utilità, che si possa e si debba convocare almeno tre-quattro volte l'anno per valutare la situazione. Siamo una regione nella quale il traffico internazionale non è di minor momento, è di grande impatto, anche quando vengono fuori, come lei ci ha spiegato, delle situazioni alquanto insolite. Perché l'allarme che è stato lanciato - e noi non siamo degli allarmisti, ma lo abbiamo recepito dagli organi di stampa - sull'inquinamento nell'area del Monte Bianco avrebbe una natura - lei dice - non direttamente riconducibile alle emissioni, ma il fatto che sia comunque la quantità di questo traffico a rimettere in circolo, mi pare di capire - non sono un chimico, né laureato in ingegneria come lei, mi muovo da assoluto profano in questa materia - che la risospensione delle particelle voglia dire che, girando le ruote dei camion, dei veicoli in generale, il vento, eccetera, rimetta in circolo queste sostanze. Lei dice che non hanno impatto sulla salute... non so se faccia tanto bene o meno respirare queste quantità saline, forse sì, ci avvicina magari alle zone marine... ma non sarei così propenso a banalizzare la questione! In ogni caso mi riservo di approfondire, perché scopro delle cose e forse anche i pochi colleghi interessati alla vicenda ne scoprono di nuove oggi, ascoltandola, ma direi che è rilevante questo fatto: 14 sforamenti in un mese e mezzo su 35 massimi in un anno sono stati sicuramente un campanello d'allarme.

Seconda questione: c'è una certa insistenza - lei stessa è tornata sull'argomento - sul fatto che queste centraline siano posizionate a ridosso del nastro stradale, in particolare sulla penultima salita prima dell'ultimo tornante per andare al traforo del Bianco. Non vorrei che la soluzione individuata o auspicata sia quella di spostare le centraline, che la rilevazione continui ad avvenire, migliorata naturalmente con le nuove tecniche, ma che non si pensi di risolvere il problema spostando le centraline, perché si comincia ad orecchiare, da parte di alcuni tecnici, che si inizierà ad analizzare l'area anche poco distante, eccetera. Non so, non vorrei che ci fosse... scusi, a pensare male si fa peccato, sicuramente, non vorremmo rientrare nella categoria, ma diceva qualcuno, un tempo, che a volte si azzecca... quindi che si continuino a fare questi accertamenti, che li si faccia seriamente e che si convochi questo comitato. Non credo che sia un costo rilevantissimo...

Zublena (fuori microfono) - ...se serve...

...se serve, sono d'accordo con lei. Per noi serve, per noi sapere che c'è un controllo sui flussi di traffico e che c'è anche qualcuno... guarda caso, sarà una fatalità, ma ad avere evidenziato questa questione è stato proprio un componente di questo comitato... a qualcosa serve ogni tanto avere dei gruppi che sono preposti alla sorveglianza della salute pubblica! Speriamo che ci sia anche la dovuta attenzione dell'ANAS, delle autostrade, di quant'altro. Lei ha parlato di una riflessione complessiva sulla questione delle quantità di materiali utilizzata per l'antigelo sulle strade valdostane: ebbene, ci tenga gentilmente informati, ci faccia sapere se ci sono ripensamenti su questo, coinvolga gli enti locali che sono attivi nel mantenere in esercizio i vari assi stradali, perché questo avvenga non solo nel modo più efficiente possibile dal punto di vista della circolazione, ma anche con la massima attenzione alla nostra salute.

Grazie, Assessore, se vorrà anche tramite il Presidente far sapere, appena sarà stato convocato il comitato al mese di marzo, le risultanze di questo lavoro.