Oggetto del Consiglio n. 1001 del 27 gennaio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1001/XIII - Interpellanza: "Soluzioni proposte dalla commissione incaricata di esaminare modalità di gestione delle strutture di proprietà regionale affidate in locazione alle cooperative agricole".
Interpellanza
Vista la precedente iniziativa presentata dal nostro Gruppo consiliare che, in relazione all'avvenuta scadenza delle Convenzioni in essere con le associazioni e le cooperative agricole per la gestione di fabbricati di proprietà regionale, chiedeva gli intendimenti della Giunta regionale in merito;
Vista la risposta interlocutoria ricevuta in quell'occasione dall'Assessore competente;
Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 616/XI del 12 maggio 1999 recante approvazione della convenzione-tipo da stipulare con le cooperative o associazioni agricole, ai sensi della legge regionale 6 luglio 1984, n. 30 e successive modificazioni;
Vista la deliberazione della Giunta n. 3791 del 30/12/2009 con la quale - nelle more dell'adozione degli atti che fissino modalità, parametri ed oneri per la gestione e lo sfruttamento delle strutture in questione - si prorogano nuovamente le convenzioni sino al 31/12/2010;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente in merito alle seguenti questioni:
1) quali soluzioni ha proposto la Commissione di esperti incaricata dalla Giunta il 30 gennaio 2009 di studiare e valutare "modalità, parametri e oneri" per la gestione e lo sfruttamento delle strutture di proprietà regionale nonché i rapporti con le realtà cooperativistiche operanti sul territorio regionale;
2) quali Regioni sono state contattate nello svolgimento della minuziosa indagine cui si fa riferimento nella deliberazione della Giunta n. 3791/2009 e come operano le stesse in situazioni analoghe;
3) quali sono gli intendimenti che si vogliono adottare in campo legislativo ed in quali tempi;
4) come è stata valutata la legittimità della DGR n. 3791 del 30 dicembre 2009 concernente la proroga di una serie di convenzioni stipulate nel 1999 ai sensi della legge regionale n. 30/84, legge che è stata abrogata a far data dal 1° gennaio 2008.
F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente.
Come vede, Assessore, abbiamo a cuore il settore nel suo complesso, però sovente in quest'aula non è sufficiente avere a cuore un settore o le sue problematiche... gradiremmo cercare delle soluzioni per poter dare delle risposte a quadri normativi che mutano nel tempo, a dei mutamenti non solo della società, ma a dei mutamenti a cui la Comunità europea ci ha obbligati in questi ultimi anni. Faccio questa premessa, perché non facciamo le interpellanze per non trovare le soluzioni, ma proprio per il contrario, perché forse è il settore che più che mai ha bisogno di risposte serie, di risposte convincenti, forse di risposte che abbiano una durata diretta, più lieve.
Proprio per questo partirei da questo concetto: che le strutture in questione, tutti questi nostri fabbricati di proprietà regionale sono stati realizzati funzionalmente all'affidamento della gestione proprio alle cooperative; quindi, preso per buona questa pianificazione di oltre 30 anni da parte dell'Amministrazione regionale, oggi ci troviamo con un quadro normativo mutato. Assessore, questo quadro normativo è mutato non qualche mese fa, è mutato nel dicembre 2007; un 2008 travagliato, che ha portato a cercare delle soluzioni giuridiche, contrattuali, per poter dare delle risposte a queste strutture in difficoltà dal punto di vista economico e in difficoltà, forse, anche per un cambiamento delle aziende nel nostro territorio. Un cambiamento legato anche probabilmente ad imprenditori privati, sempre sul nostro territorio, e a degli investimenti che l'Amministrazione regionale ha fatto, sia per il sistema cooperativistico, sia per il sistema privato.
Ripercorro queste tappe perché sono importanti, per capire il prosieguo del dossier, ma soprattutto per quello di cui siamo venuti a conoscenza attraverso gli atti amministrativi approvati dalla Giunta regionale. Sono queste tappe importanti, in quanto nel 2008 la Giunta regionale decide di prorogare la scadenza di queste convenzioni in comodato gratuito al 31 dicembre 2009 con delle motivazioni importanti, di complessità, di difficoltà, in virtù della modifica di una legge che chiede di affidare queste strutture a titolo oneroso.
Un grande punto interrogativo e... sul tavolo, ad oggi, cosa ci troviamo? Ci troviamo che è stato un 2009 in cui la Giunta regionale ha incaricato una commissione per redigere non solo dei documenti, ma immagino per trovare delle soluzioni al problema, soprattutto per come poter affidare queste proprietà regionali, come adeguare questo rapporto fra Amministrazione regionale e cooperative.
I nostri quesiti, alla luce dell'ultimo atto amministrativo del 30 dicembre 2009, sorgono puntuali e dettagliati: "Quali soluzioni ha proposto la Commissione di esperti incaricata dalla Giunta il 30 gennaio 2009?", e quindi in un anno la Giunta ha incaricato la commissione di redigere delle ipotesi per studiare e valutare modalità e parametri per la gestione e lo sfruttamento di queste strutture. Sempre in delibera si dice che sono state contattate delle Regioni, quindi chiediamo quali sono e "Come operano le stesse in situazioni analoghe?"; "Quali sono gli intendimenti che si vogliono adottare in campo legislativo ed in quali tempi?". Non vorremmo che il non dare delle risposte in questo momento ci facesse scivolare su un terreno troppo fragile e persino pericoloso. Capiamo che è un dossier, non è semplice capire quindi quali possano essere le soluzioni per affidare queste proprietà. Però, Assessore, sinceramente due anni e più per trovare delle soluzioni e dare delle risposte a questo settore, che penso si meriti di avere delle risposte con delle modifiche anche di tipo strutturale, legate al de minimis nel 2009 ci sembra troppo... vorremmo conoscere lo stato dell'arte, e soprattutto gli intendimenti veri legati a questi nuovi affidamenti. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie, Presidente. Credo che le premesse che il Consigliere ha ribadito rispetto ad altri momenti in cui ci siamo confrontati su questo particolare argomento, siano condivisibili, a parte qualche piccola discordanza di date che poi dirò.
Voglio sottolineare in primo luogo che l'argomento in oggetto è di primaria importanza, questo è stato sottolineato, in quanto coinvolge un settore fondamentale della filiera agroalimentare valdostana; pertanto è doveroso ribadire in termini prioritari la necessità di tutelare il settore nella consapevolezza che queste strutture sono state concepite e realizzate a partire dagli anni 1960 con finalità di mantenimento del tessuto agricolo locale e quindi di salvaguardia del territorio montano. Qui non sto a ripetere tutte le motivazioni che stanno alla base di questo: le piccole aziende, la frammentazione sul territorio dei punti di produzione, la difficoltà di trasporti, eccetera. L'individuazione della più corretta soluzione deve essere adeguatamente valutata e ponderata, al fine di evitare gravi ripercussioni su un settore già compromesso, il cui delicato equilibrio è stato intaccato anche dall'attuale situazione di crisi internazionale. In effetti anche questo settore è stato interessato dall'individuazione di misure anti-crisi specifiche, proprio per le stesse premesse di cui sopra.
Detto ciò, per quel che riguarda i punti evidenziati, la commissione appositamente costituita con deliberazione di Giunta n. 182/2009 ha individuato e vagliato le seguenti possibilità: la concessione in comodato d'uso, l'utilizzo del diritto di superficie, la concessione dei beni con canone ricognitorio, la locazione a valori di mercato, l'associazione in partecipazione, il passaggio degli immobili alle strutture che potrebbero gestirle (ad esempio Vallée d'Aoste Structure), la gestione da parte di una cooperativa di grado superiore, la vendita. Gli elaborati predisposti dalla citata commissione che ha lavorato in questi mesi, contenenti gli approfondimenti relativi alla casistica sopra elencata, sono a disposizione degli interessati presso gli uffici dell'Assessorato. Per brevità e per il tempo concesso non credo che sia possibile elencare tutto questo lavoro, ma dico fin d'ora che è possibile avere a disposizione tutta la documentazione, se si ritiene necessario.
Per quel che riguarda il punto due, la commissione ha condotto un'indagine a livello comunitario che ha evidenziato come le normative presenti nei diversi stati membri non siano applicabili alla nostra realtà, in quanto gli ordinamenti giuridici in materia soprattutto nel settore cooperativistico sono molto differenti da quelli che abbiamo in Valle d'Aosta e, in parte, anche da quelli a livello dello Stato italiano. Parallelamente la commissione ha effettuato un'indagine circa la normativa vigente ed il trattamento dei beni immobili in altre 13 regioni italiane. A seguito dell'indagine documentale effettuata dallo studio legale dell'avvocato Saracco, gli uffici dell'Assessorato hanno provveduto a contattare i funzionari incaricati della gestione beni patrimoniali regionali e, in particolare, coloro che si occupano della gestione del patrimonio del settore agricolo e forestale. Le amministrazioni regionali contattate sono state: Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia; anche questi sono tutti dati disponibili con tutte le relazioni conseguenti. Tale indagine ha evidenziato che vi sono notevoli differenze fra le varie normative regionali in materia di trattamento dei beni patrimoniali del settore agricolo e forestale; inoltre, quasi ovunque, tali normative risultano antecedenti alle restrizioni imposte dalla recente normativa comunitaria. Dall'analisi di confronto emerge che non risultano situazioni similari alla realtà valdostana, in quanto non vi sono altre amministrazioni regionali che dispongono nel loro patrimonio di strutture adibite alla trasformazione di prodotti agricoli, se non esclusivamente per fini di ricerca e sperimentazione: questa è una caratteristica specifica che, data la realtà particolare della Valle d'Aosta, è presente principalmente sul nostro territorio.
Punto tre, quindi a conclusione dei lavori, la commissione ha individuato come soluzione percorribile quella di prevedere un intervento normativo ad hoc, che tenga conto delle disposizioni e delle normative comunitarie in materia di aiuti di Stato. In tal senso è evidente che non è intenzione dell'Assessorato immaginare soluzioni che non siano conformi alle disposizioni europee. È ugualmente necessario che tale norma risulti conforme alle disposizioni che regolano e disciplinano gli affidamenti a privati di beni di proprietà dell'Amministrazione regionale, nella consapevolezza di dover tutelare gli interessi di un settore qual è l'insieme del comparto cooperativistico della nostra regione, che, come evidenziato in premessa, assume una rilevanza strategica non solo per gli aspetti economici, ma anche in termini di occupazione e di salvaguardia del territorio della nostra regione. Rispetto a tali evidenze le strutture dell'Assessorato hanno predisposto una bozza di disegno di legge che è stata oggetto di un primo approfondimento con un funzionario delle strutture delle amministrazioni interessate: Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio e Dipartimento affari europei. Il documento è stato inoltre già sottoposto ad una prima valutazione circa la congruità degli aspetti giuridici e la compatibilità della normativa comunitaria durante un incontro, tenutosi in data 21 gennaio scorso, alla presenza dei consulenti dell'Amministrazione: il professor Baldi e l'avvocato Saracco.
In ultimo, allo scadere delle precedenti convenzioni - scadenza avvenuta nel secondo semestre 2008, è importante questo, forse nelle premesse c'era una piccola discordanza su questa data - l'Amministrazione aveva ravvisato la necessità di individuare e comporre preliminarmente un quadro organico ed omogeneo della situazione in riferimento al mutato contesto normativo, al sistema produttivo locale ed in relazione alla necessità di tutelare al meglio il patrimonio immobiliare. Sulla base di queste considerazioni aveva predisposto un rinnovo temporaneo delle convenzioni ed istituita l'apposita commissione. A conclusione dei lavori della commissione, accertata la necessità di un appropriato intervento normativo, si è considerato come, in ipotesi di richiesta di immediata messa a disposizione dei fabbricati, potrebbero aprirsi contenziosi anche in dipendenza dei contratti di cui sono parte gli attuali occupanti. Inoltre, si è osservato come, nell'ipotesi di immediato rilascio da parte degli attuali occupanti, potrebbe determinarsi uno stato di senescenza dei fabbricati, a cui si sommerebbe necessariamente una possibile perdita di valore degli stessi, oltre all'ovvio onere di manutenzione dei beni che graverebbe in toto sull'Amministrazione dal momento della loro diretta presa in carico. Si è considerata infine la necessità di evitare sia danni alla produzione agricola e lattiero-casearia, sia alle conseguenti verosimili negative ricadute economiche ed occupazionali che potrebbero derivarne non solo allo specifico settore produttivo, ma anche all'indotto e, più in generale, a tutto il sistema agroambientale valdostano.
Stante queste considerazioni, preso atto della conferma delle considerazioni giuridiche formulate nel parere di legittimità rilasciate in occasione del precedente rinnovo dallo studio legale associato Finocchiaro-Formentin-Saracco, si è disposta la proroga temporanea delle convenzioni alle condizioni in essere. Si precisa che la proroga non è stata deliberata in forza della legge regionale n. 30/1984, abrogata, ma la proroga dispiega i suoi effetti su convenzioni stipulate in ragione di deliberazioni consiliari assunte in esecuzione della legge suddetta, legge n. 30/1984, e vigente in quel periodo.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Assessore, le nostre preoccupazioni sono quelle innanzitutto legate al settore, nessuno vuole creare danni al settore caseario, anzi, si vuole stimolare forse il suo Assessorato a creare le condizioni per adeguare il rapporto fra Amministrazione regionale e le varie cooperative e associazioni. Lei mi dice che abbiamo fatto un po' di confusione con le date... ma, se non erro, la n. 30/1984 è stata abrogata il 1° gennaio 2008, le convenzioni scadevano a fine 2008, la delibera di dicembre 2008 era stata impostata con delle motivazioni importanti e con una scadenza di un anno.
La nostra preoccupazione è stata proprio quella che, in un anno, l'Amministrazione regionale non ha avuto il peso, la voglia, la determinazione di presentare un disegno di legge, come è stato consigliato dalla commissione, di redigere un nuovo disegno di legge, uno strumento ulteriore per affidare alle cooperative e alle associazioni i fabbricati di proprietà regionale: "Perché?" questa era la nostra domanda. Lei continua a dirci che è tutto disponibile... è disponibile nel momento in cui lei ci dice che la congruità o la prima bozza di disegno di legge è stata affrontata il 21 gennaio 2010, cinque giorni fa, ci è stato detto... prendiamo atto!
La nostra perplessità è legata al tempismo: dopo due anni - tutto il 2008 e tutto il 2009 - oggi il Consiglio prende atto che fra qualche mese approderà in commissione un disegno di legge, da lei presentato, per creare le condizioni e trovare delle soluzioni per adeguare il rapporto fra Amministrazione regionale e le varie cooperative.
Quando lei ci dice: "abbiamo fatto una ricerca attenta nelle regioni italiane"... penso che fosse un dato riconosciuto da tutti che il nostro era un percorso diverso rispetto alle altre regioni e, legato a questo, lei dice che la commissione ha vagliato diverse possibilità, Vallée d'Aoste Structure, cooperative piuttosto che diritto di superficie, sapendo che la difficoltà era quella del valore di mercato, perché se entravamo nel vortice del valore di mercato, probabilmente la difficoltà, già oggi, di queste strutture, sarebbe stata esponenziale! Quindi dovrebbe capire non solo la nostra perplessità, ma la nostra difficoltà a recepire le sue informazioni sin dal momento in cui ci dice: "Stiamo lavorando e tra poco approderà in Consiglio un disegno di legge". Sono passati più di due anni e la difficoltà era proprio legata alla maniera di affidare queste proprietà regionali alle varie cooperative e associazioni. Grazie.