Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 995 del 27 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 995/XIII - Interpellanza: "Protocollo d'intesa tra la Regione, il Comune di Verrès e l'impresa Lavazza S.p.A. per il potenziamento dello stabilimento valdostano".

Interpellanza

Premesso che il gruppo Lavazza, tra i principali produttori di caffè al mondo, possiede uno stabilimento produttivo a Verrès presso il quale sono occupate una settantina di persone;

Appreso che le modalità di assunzione presso tale unità produttiva sono prevalentemente con contratti a termine e, ultimamente, alcuni di essi non sono stati rinnovati;

Appreso altresì che il gruppo Lavazza:

a) ha chiuso il 2009 con un fatturato di oltre 1,1 miliardi di euro e ha acquistato Ercom, società leader in Italia nelle bevande calde per i bar e nei preparati per sorbetti e granite;

b) punta a una crescita dello sviluppo occupazionale e a nuove acquisizioni nel settore;

Richiamato il protocollo d'intesa siglato tra la Regione, il Comune di Verrès e l'impresa Lavazza S.p.A. per il trasferimento e il potenziamento dello stabilimento valdostano, che è "suscettibile di determinare importanti benefici sul territorio della Bassa Valle e dell'intera regione, sia sotto il profilo occupazionale, sia sotto il profilo socio-economico";

Considerato anche il contatto avviato dal Politecnico di Torino-Polo di Verrès, con la Lavazza in merito all'insediamento nel territorio valdostano di un'unità di ricerca in sinergia con lo stesso Ateneo;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per conoscere:

1) quali ragioni giustificano la strategia occupazionale (e, in particolare, la recente contrazione di personale) adottata dal gruppo Lavazza presso lo stabilimento di Verrès alla luce dei risultati aziendali performanti già conseguiti e anche previsti per il futuro;

2) se gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in merito all'annunciato potenziamento dell'unità valdostana della Lavazza sono coerenti con la strategia adottata dall'azienda;

3) se l'accordo di partnership quinquennale siglato nel gennaio 2009 tra l'azienda e il Politecnico di Torino, mediante la realizzazione nello stabilimento di Settimo Torinese di un grande ed efficiente centro di R&S della Lavazza, comporta l'abbandono definitivo dell'ipotesi di insediare nel territorio valdostano l'unità di ricerca di cui si fa cenno in premessa e di cui la Giunta regionale ha preso atto con deliberazione n. 75/2009;

4) se la previsione di trasferire la sede produttiva di Lavazza presso l'area ex Alluver è confermata: in caso affermativo, entro quando e quali obiettivi di sviluppo produttivo e occupazionale sono previsti.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Parliamo, in questa interpellanza, di un'impresa solida, di un gruppo nazionale ed internazionale di grande caratura, che ha un'unità produttiva in quel di Verrès, in Valle d'Aosta, e questo lo diciamo con soddisfazione. Un'attività che ormai si sta svolgendo da diverso tempo con un certo numero di addetti e con dei risultati che, nel corso del tempo, si sono consolidati e hanno dimostrato di essere significativi. L'interpellanza vuole mettere in evidenza non certamente uno stato di difficoltà o di crisi, ma vuole chiedere delle precisazioni all'Assessore su alcuni punti che abbiamo - anche in maniera molto chiara - sia nelle premesse, sia nei quesiti.

Una breve introduzione. Partiamo proprio da questi risultati positivi di Lavazza, che sono stati agli onori della cronaca anche recentemente e vedono questo gruppo rafforzare la propria leadership in Italia, chiudere il 2009 con un fatturato di oltre 1.100.000.000 di euro, in linea con il 2008, confermando un risultato operativo intorno al 13 percento. Notizie che sono state divulgate su tutti gli organi d'informazione, anche sui più qualificati, come Il Sole 24Ore, che è il quotidiano economico per eccellenza e che ha trattato la questione in maniera positiva, mettendo in evidenza che il gruppo Lavazza ha chiuso con questi risultati operativi che citavo ed è società leader in Italia nelle bevande calde per i bar e nei preparati per sorbetti e granite. D'altronde la pubblicità martellante che vediamo anche sul piccolo schermo è la testimonianza di uno stato di salute solido e che punta ad una crescita dello sviluppo occupazionale e a nuove acquisizioni nel settore. Nonostante la crisi congiunturale e le difficoltà del mercato, se vogliamo anche settoriale, è un'azienda che è riuscita a mantenere e addirittura ad espandere la sua attività.

Fatta questa premessa, veniamo al rapporto con l'interlocutore regionale, che ovviamente ha dei risvolti e dei riferimenti precisi. Il primo è la firma di un protocollo d'intesa, che è stato siglato tempo fa fra il Comune di Verrès, il gruppo Lavazza e la Regione e che risale alla primavera del 2008, dove praticamente si segnala in particolare che "la Luigi Lavazza S.p.A. valuta positivamente l'opportunità di reperire nel territorio valdostano e segnatamente nel Comune di Verrès" - sto leggendo una deliberazione della Giunta - "la possibile nuova sede presso la quale intenderebbe procedere al potenziamento della produzione attualmente presente nello stabilimento ex Coinca, e l'installazione di almeno 5 nuove linee di porzionato per le quali è prevista a regime la produzione di circa 600.000.000 di capsule all'anno, nonché ad una attività di formazione sia per l'attuale personale, sia per le nuove assunzioni previste nel primo triennio di attività, che potranno consentire un importante incremento dell'attuale forza lavoro attualmente impiegata presso lo stabilimento ex Coinca". E questo è il protocollo d'intesa, è una sintesi che perlomeno manifesta la volontà di questo gruppo.

C'è da dire che con il vicino Politecnico di Verrès sono stati avviati dei contatti in merito all'insediamento nel territorio valdostano di un'unità di ricerca, in sinergia con lo stesso ateneo. Qui, leggendo la documentazione ufficiale amministrativa, vi cito la delibera n. 75 del 23 gennaio 2009, dove la Giunta prende atto della relazione sulle attività poste in essere nell'anno accademico 2007-2008 (l'anno prima) e leggo che fra le attività in fase di avvio per il Politecnico si segnala inoltre il contatto avviato con la Lavazza, che ha manifestato l'intenzione di insediare nel territorio valdostano un'unità di ricerca finalizzata ai rapporti di collaborazione con il Politecnico: questa è un'ulteriore premessa. Però, poi, da altre fonti si apprende che il Politecnico di Torino e Lavazza insieme per la ricerca e l'innovazione, hanno praticamente siglato oggi (la notizia è del 25 gennaio 2009, di un anno fa) un accordo di partnership quinquennale per l'attività di ricerca e sviluppo nello stabilimento di Settimo Torinese, quindi non Verrès, ma nello stabilimento di Settimo Torinese.

A questa notizia si sono aggiunte altre informazioni che ci sono pervenute, per cui, fermo restando che le modalità di assunzione - non è una caratteristica di Lavazza, ma penso della stragrande maggioranza delle imprese, oggi - sono prevalentemente di contratti a termine, ultimamente alcuni di essi non sono stati rinnovati. Questi due ultimi elementi che ho detto sono gli elementi di criticità che vorrei porre all'attenzione dell'Assessore, fatte tutte quelle premesse di solidità, di espansione, di prospettive, d'insediamento nello stabilimento ex Alluver siglato due anni fa, quando c'era un'altra Giunta che intraprendeva questo percorso, un percorso virtuoso di cui - dopo due anni - ci permettiamo di chiedere conto, perché ci sono giunte segnalazioni di mancati rinnovi di contratto di lavoro e mancata stabilizzazione, e soprattutto che un grande centro di ricerca che - si dice - sarà il principale polo di ricerca di Lavazza, verrà fatto a Settimo Torinese.

Di qui le 4 domande, Assessore, che ci siamo permessi di rivolgerle: "quali ragioni giustificano la strategia occupazionale (e, in particolare, la recente contrazione di personale) adottata dal gruppo Lavazza presso lo stabilimento di Verrès alla luce dei risultati aziendali performanti già conseguiti e anche previsti per il futuro", perché quando hanno approvato il bilancio hanno previsto che il 2010 sarà un anno generoso dal punto di vista della redditività... allora, generoso sì, ma Verrès, in questo contesto virtuoso, come si colloca...

"Se gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in merito all'annunciato potenziamento dell'unità valdostana della Lavazza sono coerenti con la strategia adottata dall'azienda", cioè questa domanda si collega alla prima: si cresce, ma... si cresce anche in Valle d'Aosta? Questa è una risposta importante, a nostro avviso...

La terza domanda riguarda la partnership quinquennale siglata nel gennaio 2009 tra l'azienda e il Politecnico di Torino, che trova sviluppo non a Verrès, ma a Settimo Torinese. Vogliamo capire se questa decisione di Lavazza comporta l'abbandono definitivo dell'ipotesi di insediare nel territorio valdostano l'unità di ricerca, di cui si fa cenno non solo in premessa dell'interpellanza, ma soprattutto nella delibera della Giunta regionale che vi ho citato prima, la n. 75/2009.

Ultima domanda: "se la previsione di trasferire la sede produttiva di Lavazza presso l'area ex Alluver è confermata: in caso affermativo, entro quando e quali obiettivi di sviluppo produttivo e occupazionale sono previsti". Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.

Pastoret (UV) - Attualmente - come è stato ricordato - Lavazza S.p.A. si trova collocata nello stabilimento di Verrès, già sede della società Coinca, che aveva stipulato una convenzione con la Regione per il consolidamento e lo sviluppo delle attività in detto immobile già a partire dal marzo 1996. Successivamente, con deliberazione delle assemblee di Lavazza e di Coinca, nel 2007, veniva deliberata la fusione per incorporazione in Lavazza della stessa Coinca, a far data dal 1° gennaio 2008. Poi Lavazza assumeva in qualità di società incorporante diritti ed obblighi, in conseguenza a questa decisione, fino a quel momento facenti capo a Coinca, proseguendo tutti i rapporti della medesima, ivi compreso il contratto di affitto dell'immobile in cui si trova attualmente l'attività produttiva a Verrès. In questo stesso periodo, nell'ambito di un generale disegno di potenziamento della propria capacità produttiva, valutata l'opportunità di ampliare l'insediamento industriale di Verrès e per tenersi al corrente dei tempi, che chiedono non solo aumento di capacità produttive, ma anche un miglioramento delle stesse, stante la localizzazione di questo immobile in pieno ambito residenziale con tutti i vincoli che ne derivano, vi era la volontà di trasferire detto insediamento in un altro sito, da reperirsi sempre in territorio valdostano, segnatamente nel Comune di Verrès.

Così, come ricordato dall'interpellante, in data 10 aprile 2008, la Regione Valle d'Aosta, il Comune di Verrès e Lavazza S.p.A. siglavano il ricordato protocollo d'intesa, approvato con delibera di Giunta nel 2008, ai sensi del quale le parti convenivano di impegnarsi a dar corso all'espletamento delle prime verifiche, queste poi prevalentemente in una prima fase in ambito edilizio urbanistico ambientale, finalizzate a valutare la fattibilità del progetto, volto alla realizzazione da parte della Regione di un nuovo complesso industriale nell'area sita nel Comune di Verrès e definita nel protocollo medesimo, ove trasferire le attività produttive condotte da Lavazza in Valle d'Aosta. In conseguenza di ciò, la stessa Giunta regionale, a sostegno della sua volontà, con propria deliberazione n. 2789/2008, ha approvato la partecipazione della Regione al progetto strategico speciale del Ministero dello sviluppo economico, concernente il programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali, candidando la Valle d'Aosta a due siti, fra cui proprio l'area ex Balzano in Comune di Verrès, oggetto del progettato trasferimento.

Successivamente al protocollo d'intesa e a questa iniziativa, sulla base dei contenuti del protocollo d'intesa, vi sono state delle verifiche che hanno portato ad un primo positivo orientamento e all'intenzione delle parti di addivenire ad una revisione della convenzione del marzo 1996, al fine di aggiornarne i contenuti alla luce del progettato trasferimento. Vi sono stati nel 2009 vari incontri, al fine di concretizzare i protocolli d'intesa del 2008 attraverso un'apposita convenzione; poi, in conclusione, dirò quali sono gli elementi conclusivi di questo.

È stata citata la crisi, l'andamento occupazionale dell'azienda; evidentemente la crisi ha coinvolto i mercati, ha fatto sentire i suoi effetti anche in questo comparto, anche se in modo molto meno significativo. A fine 2009 l'azienda ci ha fatto sapere che ha risentito di una contrazione dei volumi di vendita e di produzione con la contrazione del fatturato di circa il 2 percento. Ciò ha significato qualcosa dal punto di vista occupazionale e operativo per quanto riguarda segnatamente Verrès.

Ad oggi i dipendenti impiegati a Verrès sono 60: 55 di questi sono assunti con contratto a tempo indeterminato, altri 5 sono a tempo determinato e sono il residuo del contingente di 7 dipendenti che erano stati assunti per la terza turnazione notturna, che aveva avuto inizio a novembre 2008. Il turno di notte non è poi stato confermato per varie ragioni, i dipendenti assunti sono stati mantenuti in servizio ad eccezione di 2, ai quali non è stato rinnovato il contratto e ne ignoro le ragioni. Gli effetti vari dovuti anche alla stagnazione sopra ricordata hanno portato al consolidamento di questo turno aggiuntivo e c'è poi stato un piccolo ricorso alla cassa integrazione, che è stato di una settimana nello stabilimento di Verrès e di 2 settimane nello stabilimento di Settimo Torinese.

Noi non siamo entrati nel merito di quello che l'azienda pensa e sviluppa per quanto riguarda la sua situazione economica; a noi riguarda invece se gli accordi che sono stati presi andranno avanti. Intanto va segnalato che i livelli occupazionali non sono stati messi in discussione, anche se l'attuale scenario non presenta al momento, in senso generale, significative inversioni di tendenza, quindi mantenimento attualmente dei livelli occupazionali, e rimangono in ogni caso vive le intenzioni e la volontà di proseguire negli impegni annunciati nel protocollo d'intesa. Questo da parte nostra, da parte del Comune e da parte dell'azienda.

Ovviamente l'Amministrazione regionale conferma il proprio interesse allo sviluppo industriale e alle conseguenti ricadute occupazionali delle imprese presenti sul territorio. In tale consesso sono stati e saranno valutati il programma di investimenti e gli investimenti pubblici, volti a porre le condizioni per la crescita della presenza di imprese sul territorio regionale e, nella fattispecie, del potenziamento di Lavazza così come preconizzato dal protocollo d'intesa.

Mi pare che la domanda che il collega Tibaldi rivolge sia la seguente: oggi sono messi in discussione i presupposti che erano stati annunciati nel protocollo d'intesa? No, il confronto con Lavazza è continuato in questo tempo in modo positivo, senza disattendimenti di quanto già ipotizzato nel protocollo. L'azienda assicura la sua volontà di strutturarsi per poter consolidare le sue strategie di mercato (in questo senso, in questo momento, va visto l'accordo di partnership con il Politecnico di Torino); l'azienda ha confermato che questo si pone l'obiettivo di rafforzare le proprie capacità competitive generali e d'innovazione. In tale ambito è stata effettuata la scelta di concentrare nella palazzina uffici adiacente allo stabilimento di Torino delle attività innovative di ricerca, di sviluppo e di formazione che attualmente sono distribuite in più immobili. Questa razionalizzazione - a quanto ci comunica l'azienda - non esclude comunque, come detto dalla stessa Lavazza, la realizzazione e lo sviluppo di altri centri di ricerca presso i diversi siti produttivi dell'azienda, questo sia in Italia che all'esterno, in coerenza con le più aggiornate tendenze organizzative nello sviluppo della ricerca industriale.

In ogni caso, e come già ricordato, a seguito del protocollo d'intesa siglato nel 2008, l'Amministrazione regionale sta definendo una convenzione per l'effettuazione del trasferimento dell'attuale sito produttivo di Verrès, la cui attuale localizzazione in pieno centro abitativo è ritenuta impropria e inadeguata, e questo anche rispetto a prospettive di crescita. In tale contesto con l'azienda si sono analizzate le tempistiche di realizzazione di nuovi impianti produttivi, degli investimenti previsti, in modo particolare per quanto riguarda gli obiettivi occupazionali destinati a crescere in modo significativo, fattori che costituiscono il presupposto dell'approvazione e della condivisione della convenzione. Su tutti questi punti vi è stato accordo e saremo pronti, in tempi abbastanza brevi, all'approvazione della convenzione, che costituirà il documento che impegnerà in modo sostanziale Regione, Comune di Verrès e Lavazza, ai sensi di quanto già preconizzato nel protocollo d'intesa del 2008.

Evidentemente saremo attenti a tenere in considerazione tutti gli aspetti relativi alle garanzie che già, nel momento in cui si è iniziato a stendere la prima bozza di protocollo, l'azienda ha fornito e che dovranno essere fornite alla Regione, questo anche in relazione ad eventuali rilievi che, come in questo caso, sono stati rappresentati dal collega Tibaldi.

In conclusione posso dire che, per quanto riguarda tutto il percorso con l'azienda Lavazza, in vista della firma di questa convenzione che darà seguito al protocollo d'intesa, siamo in fase conclusiva e all'interno di questa convenzione sono rappresentati tutti gli elementi che sono stati ricordati dal collega Tibaldi e che già erano presenti nel protocollo d'intesa. L'azienda ha manifestato ancora la sua volontà di dare seguito ai contenuti di quel protocollo d'intesa, di mantenere il suo insediamento in Valle d'Aosta e di vederlo delocalizzato nell'area che ho precedentemente ricordato.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Alcune considerazioni sono d'obbligo, perché è vero che se, da un lato, lei ci tranquillizza sul fatto che sono confermati gli intendimenti siglati nel protocollo d'intesa, d'altro canto alcune contraddizioni emergono anche dalla sua risposta, contraddizioni che vorrei sottolineare per porle come elemento di riflessione innanzitutto per lei, che ha un rapporto diretto con l'impresa e con il Comune, con Lavazza nella fattispecie, quindi possono essere utili elementi di valutazione per la novellazione di questo protocollo che è in fase conclusiva.

La prima osservazione è questa: lei riporta una comunicazione di contrazione della produzione da parte di Lavazza dei volumi di vendita pari al 2 percento a fine 2009; apprendiamo che l'unità produttiva di Lavazza in Valle d'Aosta ha subito una contrazione a fronte di un risultato generale del gruppo e quindi di altri stabilimenti collocati fuori Valle, che invece sono di segno diverso. Questo è stato ampiamente riportato dai mass media più qualificati a livello nazionale, ma anche da mass media locali che hanno sottolineato le performances di questo gruppo e di questa attività, che ha addirittura previsto delle conferme per l'anno 2010; quindi apprendiamo da lei, oggi, che l'unità valdostana ha invece un segno negativo.

Spero che questa comunicazione non costituisca un espediente per poter dire: qui siamo obbligati a comprimere, mentre altrove possiamo potenziare, ma che si tratti di un fatto contingente che si sia concluso con il 31 dicembre 2009. Quindi è opportuno da parte nostra, come amministratori, avere una visione più ampia di quello che sta succedendo sul mercato, perché il microcosmo valdostano è una porzione di un mercato molto più ampio, il cui contesto, da noi, non può essere disconosciuto. Se lei prende questi giornali e legge delle performances di Lavazza e il direttore di Lavazza le ha comunicato recentemente che Lavazza ha compresso la produzione, io comunque accenderei una lampadina in più per dire: qualcosa non mi sta tornando, c'è una contraddizione che dovrà trovare una risposta più esauriente.

Per quanto riguarda poi gli intendimenti, questi sono confermati. Ci fa piacere che gli intendimenti di sviluppo e di occupazione siano confermati, ma così già si diceva nel protocollo del 2008; avremmo preferito, Assessore, avere una quantificazione di queste conferme in termini di dati. Se nel 2008 si diceva che, non appena apre il nuovo stabilimento o si allarga la produzione, sarà previsto un incremento occupazionale e un potenziamento delle 5 linee che citavo prima - è la delibera del 2008 - peraltro, anche qui, con ampio risalto di stampa, perché l'allora Assessore alle finanze, Marguerettaz, e il suo predecessore, La Torre, divulgavano urbi et orbi la notizia: Lavazza amplia lo stabilimento valdostano di Verrès, era il 2008... qua sto leggendo La Repubblica.it, non sto leggendo un giornale locale! Quindi se con questa frettolosità veniva dato l'annuncio, è vero che era l'aprile 2008 e c'era una contingenza in fieri che ispirava tutta questa voglia di comunicare, ma sono passati 2 anni e ravviso invece un segnale, che lei oggi ci ha comunicato, una contrazione del 2 percento.

Perché lo stabilimento non si è ampliato? Non si è ampliato perché siamo nelle more di una gestione in questo caso di Vallée d'Aoste Structure, che non è ancora riuscita a consegnarglielo, perché con la Cios, un'altra azienda che ha avuto delle traversie non indifferenti e che è stata ospitata in Bassa Valle nelle proprietà pubbliche in diversi posti, siete arrivati solamente con la delibera n. 3215/2008 a trasferirla e a trovarle un'altra ubicazione. È ovvio che la Cios prima era ubicata in una porzione di quegli stabilimenti che dovrebbero essere utilizzati per una destinazione produttiva della Lavazza!

Cosa noto - per trarre le fila di quello che sto dicendo - nel comportamento dell'Amministrazione regionale? Noto che c'è, come al solito, una risposta piuttosto lenta. Qualcuno aveva parlato di "elefantino" qualche tempo fa; l'Amministrazione regionale a mio avviso dovrebbe essere più dinamica e rendersi conto che il mercato funziona ad una velocità superiore ai tempi della burocrazia e della politica. E l'auspicio è che la politica valdostana riesca a dare delle risposte ad un gruppo prestigioso come Lavazza in tempi più rapidi.

È vero che lei ha ereditato quello che hanno fatto i suoi predecessori, compresi gli annunci, però è altrettanto vero che, a distanza di 2 anni, la disponibilità di questo stabilimento ancora non pare esserci, le prospettive annunciate e concordate rimangono in termini piuttosto generici e anche lei non si è sbottonato oltre misura, per evitare di fare dichiarazioni facili, come qualcuno dei suoi predecessori ha fatto. Sta di fatto che i segnali che sono stati evidenziati in questa interpellanza non devono passare sotto traccia; sono segnali che devono indurre l'amministratore pubblico a mettere più energia nel concludere un percorso, di dare la possibilità di ampliare questa unità produttiva valdostana e di conseguire le intenzioni che avete siglato, e sono intenzioni giuste, meritevoli, perché tutto quello che riguarda espansione, lavoro, occupazione e sviluppo nella nostra regione ben venga! Però è vero che questa temporizzazione è indice di penalizzazione, dalla lettura che possiamo fare di quello che è stato risposto a domande che sono state a lei proposte in maniera precisa.

Analoga genericità mi è parso di cogliere nella sua risposta sull'unità di ricerca. Lei dice: sono state avviate delle attività di ricerca in un angolo della palazzina ex Coinca nella zona residenziale, con tutte le problematiche che ci sono, se ho capito bene...

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

...non ha detto quello? Ha letto... se me lo rilegge non mi dispiace. Ho trovato anche qui genericità nella risposta; allora, se lei può fare una rilettura oppure me ne lascia una copia, può smentire una mia erronea comprensione di quello che lei ha detto sulla ricerca, perché alcun cenno è stato fatto...

(nuova interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

...la ringrazio di questa ulteriore precisazione, perché allora conferma le nostre preoccupazioni: l'attività di ricerca è stata traslata, nonostante le previsioni, decisamente a Settimo, cioè non è mai stata istituita in Valle d'Aosta! Prima ho letto un documento che è stato approvato dalla Giunta regionale, non erano parole che ho ricavato da qualche parte o da qualche fonte, ho letto un documento ufficiale! La ringrazio di questa precisazione, perché conferma anzi la preoccupazione che Settimo Torinese è la sede dell'unità di ricerca, non è Verrès, nonostante le previsioni della Regione Valle d'Aosta, della Lavazza e del Politecnico che, a Verrès, ha una sua sede.