Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 993 del 27 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 993/XIII - Interpellanza: "Definizione del nuovo assetto finanziario della Regione in applicazione della legge sul federalismo fiscale".

Interpellanza

Il 30 novembre 2009 il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai e il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder hanno siglato a Milano con i Ministri dell'economia Giulio Tremonti e della semplificazione Roberto Calderoli l'accordo per il nuovo modello di autonomia finanziaria provinciale correlato all'applicazione del federalismo fiscale di cui alla legge n. 42 del 5 maggio 2009.

Le autorità provinciali hanno dichiarato di aver scelto di avanzare esse stesse delle proposte concrete per applicare i principi del federalismo fiscale con un atto legislativo adottato previa intesa con le due Province autonome.

Il nuovo equilibrio fissato comporta alcune rinunce in termini di entrate, ma anche qualche nuova attribuzione autonomistica ed è stato immediatamente recepito nella legge finanziaria del 2010.

La sua lettura desta particolare preoccupazione alla luce dell'intervenuta soppressione delle somme in precedenza attribuite alle Province a titolo sostitutivo dell'Iva all'importazione che, se dovesse essere parimenti prevista anche per la Valle d'Aosta, comporterebbe il venir meno di risorse per oltre 300 milioni di euro, ossia quasi un quinto del bilancio regionale.

Poiché è previsto che alla Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale, integrata da un rappresentante tecnico della singola regione o provincia interessata, sia demandata un'attività ricognitiva delle disposizioni attualmente vigenti concernenti l'ordinamento finanziario delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano e della relativa applicazione,

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) se sia già stata riunita la Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale e chi ne faccia parte per la Regione Valle d'Aosta;

2) se sia effettivamente in discussione l'eventuale soppressione dell'assegnazione statale forfetaria sostitutiva della compartecipazione all'imposta sul valore aggiunto percepita fino al 1992 sull'importazione delle merci comunitarie di cui all'art. 8 della Legge 23 dicembre 1992, n. 498;

3) quali richieste siano state ipotizzate o avanzate da parte della Regione proposte in merito alla possibile acquisizione di nuove competenze o di nuove entrate per il bilancio regionale;

4) quali sono gli intendimenti della Giunta e le tempistiche relativi alla definizione del nuovo assetto finanziario complessivamente conseguente all'applicazione della legge n. 42 del 5 maggio 2009 sul federalismo fiscale.

F.to: Louvin - Bertin

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Merci, Président Chatrian.

Assessore Lavoyer, credo sia l'Assessore Lavoyer direttamente chiamato ad affrontare questa interpellanza... Assessore Lavoyer, noi siamo molto preoccupati; l'abbiamo già detto, lei lo ricorda certamente, al momento della discussione del bilancio, quando, nelle ore imminenti la nostra discussione d'aula, fu diffusa la notizia di un accordo intervenuto tra la Provincia autonoma di Trento, la Provincia autonoma di Bolzano ed il Governo circa il nuovo modello di autonomia finanziaria provinciale o - per tradurla nel linguaggio corrente - l'applicazione del cosiddetto "federalismo fiscale".

La nostra preoccupazione discende dal fatto che in quell'accordo si segnalava la rinuncia da parte delle Province autonome in questione, convenuta con il Governo, alla cosiddetta "quota di assegnazione forfetaria" rispetto all'IVA da importazione. Noi tutti ricordiamo come nel 1992, nell'imminenza della chiusura, della soppressione, delle barriere doganali, fu riconosciuta a titolo di compensazione alla nostra Regione, così come all'Alto Adige e al Trentino, per l'attraversamento massiccio dei loro territori da parte dei camion che trasportavano merci intra-comunitarie, una quota forfetaria, che nel nostro caso, oggi, è aumentata fino a concorrenza di circa trecento milioni di euro, cioè qualcosa come un quinto del nostro bilancio regionale spendibile.

Sapere che la Provincia di Trento e la Provincia di Bolzano hanno trovato un'intesa su questo terreno, compensato poi da alcune nuove attribuzioni di competenza, e anche a qualche introito ulteriore su un riparto fiscale che è diverso dal nostro, e che non copriva l'intera gamma dei tributi, è per noi motivo, ovviamente, di preoccupazione, come credo che lo sia per tutta la comunità valdostana, all'indomani della perdita dei buoni di benzina. L'idea che possa essere fortemente indebolito il nostro bilancio regionale, per un importo così rilevante, non può non destare qualche apprensione.

Sul tema peraltro, proprio all'indomani della presentazione della nostra interpellanza, si è svolto un incontro, abbiamo appreso dagli organi di stampa, proprio il 16 di gennaio, tra il Presidente della Regione e il Ministro Calderoli a Saint-Vincent. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, sull'assoluta coincidenza di idee e di obiettivi, noi non abbiamo ancora contezza delle idee e degli obiettivi del Governo regionale e quindi non possiamo mettere in dubbio la convergenza con quelli statali; saremmo contenti di sapere quale direzione si intende intraprendere in merito ai contenuti dei decreti attuativi. Quello che per noi ha rappresentato un ulteriore motivo di preoccupazione è stato leggere che l'oggetto della riunione era la nuova quota di riparto fiscale destinata alla Valle d'Aosta, oggi fissata in 9/10, sto leggendo una comunicazione stampa dell'ANSA non smentita dagli organi di governo, e che si sia parlato di una possibile revisione dei 9/10 per noi è ovviamente ulteriore motivo di forte preoccupazione.

Siamo quindi a chiedere al Governo regionale quali siano gli intendimenti alla luce di quanto è avvenuto tra Bolzano e Trento, da un lato, e il Governo nazionale, dall'altro: seguiamo la stessa strada? È in discussione un assetto finanziario simile a quello che hanno concertato queste province oppure ci sono altri temi in discussione?

Noi, Assessore, lo ricorda certamente, circa un anno fa, abbiamo votato come Consiglio regionale una mozione che impegnava il Governo a riferire sul federalismo fiscale e la sua attuazione all'interno della Commissione. Ora, al di là di una prima comunicazione avvenuta proprio pochi giorni dopo, di ordine assolutamente generale, ma eravamo ancora prima dell'approvazione della legge n. 42, non abbiamo più avuto nessuna comunicazione da parte vostra. Un'implicazione, un'informativa un po' più sostenuta nei confronti di quest'Assemblea ci sembra doverosa, anche alla luce dei temi che ha introdotto l'accordo Bolzano-Trento con lo Stato.

Io mi limito a ricordare che sono stati toccati i parametri di riferimento proprio del calcolo dell'IVA, quindi il riferimento ai consumi finali. Vorrei ricordare che in quella sede - quando dico "in quella sede" intendo nella legge finanziaria che ha già recepito l'accordo Trento-Bolzano-Governo nazionale - è stata modificata la modalità di quantificazione dell'incidenza del prelievo sull'imposta sul reddito delle società, si fa riferimento adesso all'incidenza media del PIL, tra Regione in questione e Stato. Sono stati disposti i trasferimenti in materia di ordinamento scolastico, sono stati anche introdotti degli aspetti molto importanti come quello del finanziamento di progetti di coesione territoriale per i comuni di prossimità; quelli, per intenderci, come Carema, nel nostro caso, che chiedono l'ingresso in una Regione a statuto speciale. La stessa problematica è nota in Alto Adige e Trentino e, come risposta a questo problema politico importante, la Finanziaria ha previsto un ammontare rilevante, si parla di quaranta milioni di euro all'anno di progetti di cooperazione territoriale. Sono state assunte a carico della Provincia autonoma di Bolzano, per intero, le spese sul finanziamento dell'università, anche nel nostro caso una quota, seppur non elevatissima, è a carico dello Stato. Sono state assunte dalla Provincia autonoma di Bolzano anche le spese del servizio di spedizione e recapito postale. Sono stati disposti, questo, in tempo di crisi economica, penso non dovrebbe essere trascurabile... sono stati portati a carico della Provincia anche oneri in materia di Cassa integrazione guadagni e soprattutto possibilità di intervento supplementare. In questa sede si parla spesso di ricorso alla cassa integrazione, di impatto della cassa integrazione, il margine di manovra che le Province autonome della parte orientale delle Alpi hanno conseguito in questa materia sono un fatto di assoluta rilevanza e di importanza.

Ecco, Assessore Lavoyer, sperando di non metterle troppa carne al fuoco - ma la materia, lei ha visto dal tenore dell'interpellanza, è ampia - noi le chiediamo: se sia già al lavoro questa Commissione tecnica paritetica che è stata istituita proprio per l'attuazione del federalismo fiscale; chi ne fa parte per la nostra Regione; se sia stata discussa, se sia materia di esame, anche la soppressione della quota forfetaria compensativa sull'IVA da importazione, questi trecento milioni di euro che spariscono dal bilancio regionale... se viene adottata una misura analoga a quella prevista per il Trentino; quali siano comunque le vostre proposte, anche tenendo presente quanto dichiarano Durnwalder e Dellai nel loro commento, cioè che sono stati essi stessi portatori di proposte, hanno avanzato essi stessi proposte di nuovo assetto finanziario ed, infine, quale sia la tempistica che ci dobbiamo aspettare, abbiamo visto l'accelerazione molto forte della questione trentino-tirolese negli ultimi mesi nell'imminenza della Finanziaria, qual è il treno al quale ci colleghiamo, avremo un nostro provvedimento, e se dobbiamo aspettarci questo impatto per un tempo ravvicinato. Grazie.

Président - Merci. La parole à l'Assesseur Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie Presidente.

Certamente l'argomento sollevato dal collega Louvin è senz'altro molto importante, di peso sostanziale e di peso politico, quindi prima di entrare su aspetti più precisi, che sono poi i fatti a cui ci dobbiamo attenere al momento, due brevissime considerazioni più di carattere generale: l'illustrazione del collega Louvin è stata molto ampia e offre degli spunti che probabilmente difficilmente riusciranno a trovare una risposta in questo mio intervento, al di là del tempo a disposizione, ma perché il contenuto della materia è molto complesso.

La prima premessa è che la nostra Regione, come anche le altre Regioni a statuto speciale, avrà senz'altro un atteggiamento costruttivo in questo tavolo aperto con lo Stato. Detto ciò non possiamo fare dei paragoni tra la situazione della Regione autonoma Valle d'Aosta e quella delle Province di Trento e Bolzano, perché bisogna esaminare innanzitutto a fondo i contenuti di quella decisione e ciò che ruota intorno ad essi (uno, peraltro, l'ha già citato bene il collega Louvin). A suo dire, c'è stata una rinuncia e, per le informazioni che abbiamo, proposta dalle province; è stata però una rinuncia contrattata e concordata con le province stesse, non è stata una resa, prova ne è che dai 4/10 loro passano poi ai 9/10 dell'IVA di importazione. Questo sta già a significare che ogni Regione ha un suo regime di riparto fiscale, prova ne è che - poi entrerò nella descrizione più precisa dei fatti - la legge delega del 1942 prevede per le Regioni a statuto speciale un tavolo di confronto bilaterale tra Governo e ciascuna Regione, da non confondere con il tavolo (o chiamiamola "Commissione tecnica paritetica") composto da trenta soggetti che prevalentemente è destinato alle Regioni a statuto ordinario, quindi alle Regioni che, allo stato delle cose, non hanno nessun tipo di regime fiscale, simile a quello delle Regioni a statuto speciale.

L'ultima annotazione in premessa è che ognuno ha anche una storia legata alla decisione, presa a suo tempo, nel momento in cui vi fu l'abbattimento delle barriere doganali e fu trasformata l'IVA di importazione, facendo riferimento mi pare all'anno 1993, blindandola con indicizzazione ISTAT. Ogni Regione dietro a quella decisione dello Stato ha aperto un tavolo di concertazione molto ampio, quindi non è stata una compensazione del gettito, ma una contrattazione. È inutile che ci ripetiamo il discorso delle competenze, del personale scolastico, del personale forestale... diciamo che c'è stata una valutazione che per quanto riguarda la nostra Regione ha fatto sì che anche tutta una serie di trasferimenti ordinari dallo Stato fossero aboliti. Non ci fu quindi una compensazione tout court, solo di carattere economico, ma fu il risultato di un ampio ragionamento, sia a livello tecnico che a livello politico, che stabilì che in quella fase, in quel momento storico diciamo, ci fosse questo tipo di determinazione nei confronti della nostra Regione.

Ora, prima di concludere, volevo cercare di precisare anche per i colleghi del Consiglio qual è la situazione allo stato attuale di questa trattativa. Come ho già detto prima, la Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del cosiddetto "federalismo fiscale" è un organismo prettamente tecnico, incaricato di fornire il supporto necessario all'attuazione della citata legge n. 42/2009 con riferimento a dati informativi finanziari, è composta da trenta tecnici, per metà di rappresentanza dello Stato e per metà in rappresentanza delle autonomie territoriali, ma - attenzione! - i rappresentanti delle Regioni... sono sette esclusivamente delle Regioni a statuto ordinario, che sono le uniche destinatarie dei decreti legislativi attuativi della presente delega, quindi non confondiamo la Commissione tecnica paritetica con quello che può essere il tavolo di confronto bilaterale tra Governo e singole Regioni a statuto speciale.

Fatta questa premessa, diciamo che quella è una commissione che non coinvolge direttamente l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta. Noi lanciamo, con quello che ho sottolineato prima, un messaggio di atteggiamento costruttivo da parte della nostra Regione nei confronti di quanto emergerà da questo tavolo. Alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome - come peraltro certamente sa il collega Louvin, molto più esperto del sottoscritto per quanto attiene questo tipo di materia - l'articolo 1, comma 2 della legge delega espressamente che si applichino solo gli articoli 15, 22 e 27 della stessa legge. In particolare, le disposizioni dell'articolo 27 fissano i principi per il concorso delle autonomie speciali, i principi, non le decisioni specifiche, gli obiettivi di perequazione e solidarietà, da attuarsi secondo criteri e modalità da definire con norma di attuazione, previa individuazione di indirizzi e linee guida da parte di un tavolo di confronto bilaterale tra Governo e ciascuna Regione (parliamo chiaramente delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome), a cui partecipano i Ministri competenti e il Presidente della Regione interessata. Questo tavolo, pertanto, costituisce l'unica sede di confronto con il Governo, quindi diciamo che il non sapere quali potranno essere le decisioni o le aspettative della Regione in questo momento corrisponde al vero, perché è questo il tavolo su cui verranno poi assunte le decisioni... in conclusione dirò quali sono le linee di carattere generale.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 agosto 2009 è stata formalizzata l'istituzione del tavolo prevedendo una sezione tecnica di supporto di cui fa parte il Coordinatore del bilancio, finanze e patrimonio, il dott. Peter Bieler - quindi qua rispondiamo ad una parte del quesito - che rappresenta quindi la parte tecnica mentre la parte politica, come ho detto prima, è rappresentata dal Presidente della Regione. Il tavolo, ad oggi, non è mai stato convocato, questa è la prima risposta; altra cosa è stata la trattativa fatta a suo tempo dalla Provincia di Trento e di Bolzano.

Fatte quindi queste premesse, qual è l'atteggiamento politico della nostra Regione? Intanto sottolineo che, per quanto riguarda l'imposta sostitutiva dell'IVA di importazione, al momento nulla si può dire sul suo futuro, anche se - come è noto - la Finanziaria dello Stato per l'anno 2010 è intervenuta sul riparto delle Province di Trento e Bolzano, ma è stata una scelta non unilaterale, una scelta condivisa con delle "compensazioni" ben specifiche. Cosa intendiamo fare noi, come Governo? Intanto vorremmo affrontare questo argomento al tavolo specifico e non legato solo a questo tipo di problematica ma prenderemo anche in considerazione diverse partite aperte, tra le quali ce n'è una in particolare che è datata primi anni '90, la legge 690... il collega Louvin che ha fatto l'Assessore e il Presidente della Regione conosce bene questa materia... ci è stato trasmesso solo recentemente l'accordo del tavolo tecnico siglato con lo Stato che rappresenta una compensazione tra crediti dello Stato verso la Regione e crediti della Regione verso lo Stato, con un delta di circa 400milioni di euro, questo accordo è stato già sottoscritto dai responsabili delle due componenti del tavolo, quindi Regione, da una parte, e Stato, dall'altra.

Non possiamo certamente liquidare la materia di questa eventuale compartecipazione al federalismo fiscale da parte delle Regioni a statuto speciale all'IVA di importazione, ma l'argomento va visto nella sua globalità, tenuto conto poi, quando parliamo di competenze... - noi non abbiamo aspettato questo appuntamento per fare dei ragionamenti sulle competenze - ne cito alcune già in essere: le competenze delle ex strade statali ora diventate regionali, non poche, considerando che tutte le vallate principali avevano numerose strade statali diventate poi regionali; si tratta di una competenza molto "corposa", non soltanto perché si può esercitare un'attività su questi mezzi di comunicazione, ma incide e non poco sui costi. Per queste competenze, però, i trasferimenti dello Stato sono stati uguali a zero. Numerose altre sono le competenze che nel frattempo - adesso non è questa la sede per elencarle - la nostra Regione ha assunto senza nessun intervento di tipo finanziario a sostegno di questi maggiori oneri, quindi fatta la premessa che l'atteggiamento è e vuole essere un atteggiamento dal punto di vista politico costruttivo... il tema va affrontato nella sua complessità, non andando a prendere come esempio uno spicchio di una trattativa delle Province di Trento e Bolzano che peraltro avevano un regime di riparto fiscale totalmente diverso dal nostro, perché dal momento in cui ti portano dai 4/10 ai 9/10 l'IVA di importazione rinunci ad un importo e bisogna poi andare a quantificare l'impatto di questa modificazione citata come esempio.

Quindi, quali sono in conclusione gli intendimenti, che rappresentano le risposte che in questo momento siamo in grado di dare su questo argomento molto importante? La premessa è chiara, diciamo che il Consiglio regionale sarà tenuto costantemente informato sulla futura evoluzione dei lavori del tavolo che - ripeto - allo stato delle cose non è ancora stato convocato. Personalmente mi sembra strano, penso che sia un'interpretazione errata quella di una disponibilità del Governo regionale, ma penso di tutto il Consiglio, al di là di maggioranza e di opposizione - mettere in discussione il riparto fiscale dei 9/10. Noi abbiamo ben chiara la necessità di preservare l'autonomia finanziaria della nostra Regione, sia che essa si identifichi sul riparto fiscale dei 9/10, sia che si identifichi su delle risorse che lo Stato, in questo momento, trasferisce alla nostra Regione in particolare quella legata all'IVA sostitutiva di importazione, risorse che peraltro sono state oggetto di un'approfondita contrattazione legata a competenze e oneri ed a trasferimenti dello Stato che - possiamo dire - attualmente sono tendenti allo zero per altre competenze che la nostra Regione ha.

In sintesi, questa è una materia che ci vede coinvolti in prima persona; il Governo si impegna senz'altro a tenere un'informazione corretta nei confronti del Consiglio e delle commissioni competenti; però, allo stato delle cose, il tavolo che riguarda la nostra Regione non è ancora stato convocato. Ribadiamo la nostra volontà di andare a questo tavolo con un atteggiamento costruttivo e responsabile, contemporaneamente conservando immutata la necessità di preservare quella che è l'autonomia finanziaria della nostra Regione, non per arroccarci, ma con delle motivazioni ben precise e con della documentazione, delle argomentazioni che staranno alla base di queste nostre richieste. Io ringrazio il collega Louvin di aver sollevato questo tema molto importante.

Si dà atto che dalle ore 11,20 riassume la presidenza il Presidente Alberto Cerise.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie.

Effettivamente, seppur con garbo e con molto rispetto, l'Assessore ci ha un po' portato a spasso intorno al tema generale del federalismo fiscale, senza "mettere le mani nel motore" di quanto sta effettivamente avvenendo.

Ripeto: ciò che è in gioco oggi è una parte molto cospicua delle risorse che potremo gestire come Regione e di cui potrà beneficiare la comunità valdostana nei prossimi anni e, al di là dell'autodefinizione di atteggiamenti di disponibilità, di attenzione, costruttivi, responsabili, fermi, con i quali l'Assessore Lavoyer ha definito il comportamento del Governo regionale, noi non abbiamo al momento nessuna certezza. Non abbiamo sentito escludere che si metta mano a questo pezzo così consistente del nostro bilancio, che è costituito dall'assegnazione forfetaria dell'IVA da importazione, ci era stata a suo tempo riconosciuta perché sulla Valle d'Aosta si è creata comunque una situazione di servitù di transito molto pesante. Vero che abbiamo utilizzato una parte cospicua di quei proventi anche per la realizzazione delle infrastrutture autostradali, a cui abbiamo partecipato mettendo mano al portafoglio come Regione, ma è anche vero che il nostro territorio ne ha risentito e ne risente pesantemente!

Non abbiamo, al di là dell'intento generale di difendere... di non lasciare mettere in discussione i 9/10, non abbiamo nessuna certezza che questo avvenga, ma mi pare di capire, Assessore Lavoyer, che lei intende mettere, che si sia intenzionati a mettere al centro della trattativa quel recupero del cosiddetto "tesoretto fiscale", quello che da tempo lo Stato dovrebbe riversare alla Regione come quota di sua competenza. Ne abbiamo discusso, lei ricorda bene, al momento dell'approvazione del bilancio regionale, questa quota di 400-450 milioni di euro che è in discussione, della quale il collega Zucchi, in qualche modo si è fatto portabandiera, qualche tempo fa, assicurando un suo ruolo di intermediario.

Noi non vediamo chiaro in questo momento sugli intendimenti che voi intendete assumere; il tavolo di discussione, quello a cui abbiamo fatto riferimento, quello che è previsto dell'articolo 27 della legge sul federalismo fiscale, non si è ancora riunito, ma già il Presidente della Regione e il Ministro Calderoli dichiarano di essere perfettamente d'accordo. Nessuno deve temere nulla dal federalismo fiscale, perché il suo punto di arrivo è l'autonomia - dice il Ministro - ed entrambi sostengono che c'è questa assoluta coincidenza di idee e di obiettivi.

A nostro modo di vedere la forbice sta per chiudersi, a nostro modo di vedere il coltello dalla parte del manico ce l'ha il Governo. La trattativa è come in una partita a poker, al buio, coperta, noi non ne sappiamo nulla, al di là dell'intendimento che lei manifesta e che siamo sicuri avrà il seguito in una conferenza di presentazione "a babbo morto", cioè quando sono già stati definiti, presi tutti gli accordi, dell'esito della questione.

A noi interessa sapere delle cose concrete, altri hanno già fatto... giustamente in un contesto diverso e con un assetto finanziario diverso... hanno già fatto le loro valutazioni e le loro scelte, le nostre stanno per arrivare, lo sappiamo tutti. Non è tema su cui si sbizzarriscano i media, perché è anche un tema indigesto, ma sappiamo che stiamo per arrivare al redde rationem, ma siccome siamo su un terreno fragile, siamo su quel terreno che limita al "sentito" il Consiglio della Valle d'Aosta, la definizione della quota dei tributi erariali... quindi si chiederà tutt'al più un nostro parere a posteriori. Noi manifestiamo, Assessore, non nei suoi riguardi personali, ma nei riguardi dell'atteggiamento troppo riservato e troppo coperto della Giunta regionale, su questo tema manifestiamo il nostro disaccordo e il nostro disappunto e, soprattutto, lo manifestiamo alla luce di un atteggiamento sempre più compromissorio nei confronti del Governo di centro-destra, verso il quale si sta orientando la maggioranza regionale e questo Governo. Grazie.