Oggetto del Consiglio n. 992 del 27 gennaio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 992/XIII - Interpellanza: "Organizzazione di un servizio medico di soccorso presso la Casa da gioco di Saint-Vincent".
Interpellanza
Premesso che
- il Casinò de la Vallée si è avvalso nel corso degli anni della presenza in sede di medici qualificati, di personale infermieristico e di un'ambulanza propria;
- la presenza di un medico risulta indispensabile, specie durante i momenti di maggiore affluenza (ore serali, weekend e festività), ma attualmente pare assicurata la sola presenza di un infermiere professionale, con i limiti d'intervento che le leggi vigenti prevedono per questa figura;
Appreso che durante le recenti festività natalizie e di fine anno più volte si è reso necessario l'intervento di un medico in sala e il reperimento è avvenuto mediante richiami frastornanti agli altoparlanti che hanno creato anche situazioni di disagio e preoccupazione tra i giocatori;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:
1) secondo quali modalità e attraverso quali risorse professionali sono attualmente garantite l'emergenza e l'urgenza sanitaria presso la Casa da gioco;
2) se è intendimento di Casinò S.p.A., società controllata dalla Regione, organizzare un servizio medico di soccorso più efficiente e discreto (anche attraverso forme di convenzionamento con professionisti qualificati che operano sul territorio) per garantire un efficace e tempestivo intervento a favore di chi ha bisogno, evitando di creare - in quanto possibile - disagi agli altri clienti.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - L'argomento forse appare di minore importanza in un contesto ludico ricettivo qual è la Casa da gioco di Saint-Vincent, ma assume invece una sua rilevanza se lo guardiamo dal punto di vista dell'attenzione sociale, in particolare sanitaria, che viene rivolta alla clientela, ai flussi di gente che frequentano il casinò valdostano. Per questo abbiamo proposto un'interpellanza che mette in evidenza l'assenza di un presidio medico presso la Casa da gioco, un'assenza che non è di ieri o dell'altro ieri, ma un'assenza che data da qualche anno, che ci fa venire in mente un recente passato dove esisteva un presidio con medici convenzionati. Al riguardo ricordo il dott. Trèves o il dott. Gigliotti, che prestarono la loro capacità professionale a favore di tutti coloro che potevano incorrere in qualche disagio di carattere sanitario o relativo alla salute.
Ci risulta, come abbiamo citato nella premessa dell'interpellanza, che durante le recenti festività natalizie più volte si è reso necessario l'intervento di un medico in sala e il reperimento è avvenuto mediante questi richiami che ho definito frastornanti in questa interpellanza, ovvero: "c'è un medico in sala"? È ovvio che una richiesta così attraverso gli altoparlanti crea scompiglio e magari, nell'ambito di una famiglia che ha qualche anziano che ha accompagnato per giocare qualche fiche al tavolo, un attimo di preoccupazione; una preoccupazione che ci siamo permessi di portare a conoscenza di questo Consiglio e soprattutto a quella dell'Assessore.
Sappiamo che durante le ore serali, ma in particolare durante i week-end e le festività gli afflussi sono più consistenti, e ben vengano, perché il casinò ha bisogno di presenze, di clientela, non ci dispiace sapere che ci sia stata una piccola inversione di tendenza rispetto a un decennio che è stato di declino totale, soprattutto sotto il profilo delle presenze, ma anche sotto il profilo degli introiti; questi, purtroppo, rimangono ancora al ribasso, mentre sulle presenze c'è qualche risveglio che non ci dispiace. Alla luce di quest'affluenza, di questa presenza massiccia di persone, crediamo che sia opportuno fare una riflessione sulle capacità d'intervento di un sistema sanitario di emergenza e di urgenza che in questo momento deve essere attivato con reperimento di risorse all'esterno, ma visto il luogo, vista l'attività che si svolge, non sarebbe una cattiva idea ripensare se il modello del passato sia ricostituibile.
Di qui le due domande, Assessore, che sono sufficientemente chiare: con la prima, vogliamo capire quali sono le modalità e le risorse professionali attraverso le quali oggi si garantisce l'emergenza e l'urgenza sanitaria presso la Casa da gioco; con la seconda, di carattere più politico (in questo caso di politica sanitaria), se c'è qualche interesse da parte sua e della Giunta di organizzare un servizio medico di soccorso più efficiente e discreto, per evitare quelle formule di richiamo che a nostro avviso sono sconvenienti, per garantire un efficace e tempestivo intervento a favore di chi ha bisogno, evitando di creare - in quanto possibile - disagi agli altri clienti.
Sappiamo che sul territorio l'urgenza e l'emergenza sanitaria hanno una loro articolazione; più volte in quest'aula ne abbiamo parlato e più volte abbiamo manifestato la nostra insoddisfazione per un modello che è formalmente efficiente sulla carta, ma nella sostanza presenta delle lacune. Oggi affrontiamo un piccolo tassello di questo mosaico molto più ampio e complesso sul quale chiediamo delle risposte - ci auguriamo - puntuali e concrete da parte dell'Assessore.
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie, Presidente.
Credo che ci sarà sicuramente, me lo auguro, occasione per parlare di nuovo del sistema dell'emergenza e urgenza, che io ribadisco essere di buon livello nella nostra regione, ed è organizzato anche in virtù di tutta un'evoluzione delle varie professionalità che ci sono e che abbiamo a disposizione nell'ambito del nostro sistema di urgenza ed emergenza.
Per quanto riguarda questa interpellanza, fino al 2005 era presente un servizio di assistenza, che è stato ricordato prima, assistenza medica che si serviva di medici in qualche modo convenzionati, medici di famiglia, che sono stati citati prima ed è un'assistenza di primo soccorso destinato alla clientela, attivo durante l'apertura della sala da gioco con personale infermieristico professionale e personale medico di supporto, non sempre presente, e talvolta disponibile a chiamata. Il servizio era così considerato sicuramente ridondante rispetto alle effettive esigenze. In tutto il 2005 vennero effettuati 670 interventi pari ad una media inferiore ai 2 interventi al giorno e, di questi, solo 7 generarono la necessità di un invio al Pronto Soccorso.
A partire dal 2006 il servizio di primo soccorso è stato così assicurato esclusivamente da personale infermieristico professionale, in grado di assicurare lo standard qualitativo degli interventi e dell'assistenza prestata, coordinato da un'azienda con pluriennale esperienza nell'ambito del settore della medicina del lavoro e della sorveglianza sanitaria. Tuttavia, l'analisi degli interventi effettuati ha messo in evidenza come il servizio fosse modestamente utilizzato, soprattutto nelle giornate infrasettimanali dove il numero degli ingressi è ridotto. Per questo, anche in una logica di efficienza, si è deciso, a partire dal luglio 2009, di concentrare il servizio stesso nei fine settimana dal venerdì alla domenica, cioè questo servizio sostenuto da personale infermieristico professionale. Tale scelta si è dimostrata coerente con le effettive esigenze. Sono stati effettuati 230 interventi nel 2009, di cui solo 2 hanno determinato l'invio al Pronto Soccorso, con la stragrande maggioranza degli interventi concentrati fra il venerdì e la domenica. Negli altri giorni della settimana il servizio di primo soccorso verso la clientela è assicurato da dipendenti all'uopo adeguatamente formati, pari a un numero di 27 abilitati, di cui ci sarà un incremento nei prossimi mesi, che seguiranno una procedura ben definita. Per completezza sottolineo che la procedura operativa risponde anche agli obblighi aziendali di tutela del personale dipendente. Infatti essa recepisce l'obbligo previsto dal decreto legislativo n. 81/2008, di istituire un servizio di primo soccorso.
Quindi la seconda domanda: "se è intendimento di Casinò S.p.A., società controllata dalla Regione, organizzare un servizio medico di soccorso più efficiente"... considerato che non si sono mai verificate problematiche di rilievo e il servizio, così come è stato recentemente sviluppato, ha garantito la perfetta rispondenza alle esigenze, non si ritiene al momento di dover implementare o modificare il servizio stesso, se non per quanto riguarda l'opportunità dell'estensione della copertura del servizio per l'interezza delle settimane speciali cadenti in occasione delle festività di Pasqua, Ferragosto, Natale e Capodanno. Infatti questi periodi sono assimilabili a giornate dal venerdì alla domenica, quando il servizio infermieristico è attivo.
Ricordo che tutte le volte che c'è stato bisogno dell'intervento del 118, presente a Châtillon, c'è sempre stata una presenza tempestiva e l'intervento è sempre stato positivo da questo punto di vista.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Sicuramente, Assessore, come avevo già detto introducendo l'interpellanza, durante la settimana il flusso della clientela è talmente esiguo che sarebbe uno spreco pensare di organizzare un servizio durante quei momenti. Però il fine settimana ha dei numeri che sono decisamente diversi, perché il fine settimana vede delle affluenze e, se lei è andato a guardare i livelli di affluenza durante le festività natalizie, in particolare in coincidenza del week-end nelle festività natalizie, sono in numero di diverse migliaia di giocatori o comunque persone che accompagnano i giocatori che si recano in quelle sale. Credo che se fino al 2005 la Casa da gioco di Saint-Vincent ha ragionato in quei termini - e ancora prima lo faceva il privato gestore - ci siano state delle motivazioni.
È vero che oggi si tende a razionalizzare le risorse e quindi a fare in modo che ci sia lo stesso un livello di efficienza e di funzionalità a risorse minori impiegate, ma anche i numeri che lei ha detto non sono di poco conto! Adesso i 670 interventi nel 2005 vuol dire che dei casi ci sono stati, qualcuno più grave, solamente 7 con invio al Pronto Soccorso... non sono numeri così irrisori!
I dati del 2009 evidenziano un rischio inferiore, però credo che l'ambiente e il luogo meritino un'attenzione diversa da quella che lei ha citato, rispondendo al secondo punto. D'altronde ho letto sul giornale che per un ambiente come il carcere di Brissogne lei ha promesso, entro la fine dell'anno, un'attenzione e l'istituzione di un vero e proprio servizio, in virtù anche di norme che lo prevedono. È vero che lì c'è una permanenza costante di persone, ma un'altrettanta permanenza, considerando anche i dipendenti, non solo i clienti, c'è a Saint-Vincent, ed è una permanenza che viene accresciuta con queste affluenze di cui parlavo durante determinati periodi della settimana e, ancor di più, durante determinati periodi dell'anno. A maggior ragione se ragioniamo nei termini in cui oggi la società Casino S.p.A. agglomera anche la STV; di conseguenza, agglomera altre 200 persone e altri clienti che si riversano nei vicini locali del Grand Hôtel Billia.
Io la invito quindi nuovamente a fare un ragionamento più esteso nei confronti di questa struttura, che non è solo casinò, ma è casinò con annessi e connessi, e che vede orbitare intorno ad essa un numero di persone, vuoi perché sono dipendenti, vuoi perché sono clienti, che deve essere considerato di tutto rispetto, anche sotto il profilo dell'immediatezza ed efficienza dell'assistenza sanitaria. Grazie.