Oggetto del Consiglio n. 985 del 27 gennaio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 985/XIII - Interrogazione: "Azioni per promuovere la conoscenza e l'efficacia dei farmaci generici".
Interrogazione
Evidenziato che, in un periodo di forte crisi economica, le Amministrazioni pubbliche devono operare con il massimo slancio per sostenere, in tutti i modi possibili, il reddito delle famiglie;
Preso atto che curarsi incide in modo significativo sul budget familiare;
Ricordato che, spesso, i farmaci generici o equivalenti si differenziano dalle specialità medicinali unicamente dal minor prezzo di vendita al pubblico;
Sottolineato che, in Italia, questi farmaci hanno sofferto di pregiudizi e che la loro penetrazione nel mercato farmaceutico, pur se in crescita, resta ancora bassa rispetto a molti paesi europei;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) i dati 2008 e 2009 del consumo in Valle d'Aosta dei farmaci generici in rapporto al mercato farmaceutico;
2) le azioni messe in campo dall'Assessorato competente, d'intesa con l'Azienda USL della Valle d'Aosta, per far conoscere il farmaco generico e sconfiggere così i pregiudizi sulla efficacia e sicurezza degli equivalenti.
F.to: Rigo - Donzel
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie, Presidente.
La questione dei farmaci generici interessa particolarmente perché ci coinvolge in un settore importante della programmazione sanitaria che è quella della spesa farmaceutica. Farmaci generici che - ricordo - sono i farmaci che non sono più coperti da brevetto, per i quali le case farmaceutiche hanno perso questa parte per quanto riguarda la vendita, quindi possono essere venduti sotto forma di... per quanto riguarda il nome del principio attivo... e sicuramente c'è un guadagno nell'ambito della spesa farmaceutica.
I dati relativi alla nostra Regione nel 2008 e nel 2009 per quanto riguarda il consumo dei farmaci generici in rapporto al mercato farmaceutico è stato: nel 2008 la spesa totale è stata 22.627.959,49 euro e la percentuale riguardante i farmaci generici del 27 percento rispetto a questo totale. Nel 2009, fino al mese di ottobre, la spesa farmaceutica del sistema sanitario regionale è stata di 19.661.832,45 euro; per i farmaci generici la percentuale è stata del 28 percento, quindi è sicuramente in aumento.
Facendo un paragone con le regioni limitrofe, la percentuale di spesa per i farmaci generici è in linea con la media delle regioni del nord: il Piemonte è, nel 2008, al 26,1; la Lombardia al 23,4; il Trentino al 25; il Veneto al 25,7; il Friuli al 25,9. Entrando più nel dettaglio, in totale, in Italia abbiamo una forbice per quanto riguarda le percentuali di spesa nel 2008 dei farmaci generici che è fra il 23,4 della Lombardia e il 32 della Toscana... siamo al 25,8. Per il 2009, quindi, visto il trend fino ad ottobre, si pensa di superare il 32 percento e, facendo un raffronto con gli anni passati, siamo passati dal 2004 in Valle d'Aosta da una percentuale di spesa per i generici dal 19,3 a quasi il 32 percento di quest'anno, e sicuramente da questo punto di vista c'è stato un trend positivo.
Per quanto riguarda le azioni messe in campo dalla Giunta regionale, ci sono delibere passate che danno all'USL un compito di formazione-informazione alle categorie interessate, quindi medici e farmacisti, informazione alla popolazione, e soprattutto indicazioni e disposizioni ai farmacisti, per cui, se un utente arriva in farmacia con una ricetta, il farmacista se c'è il farmaco equivalente dà il farmaco equivalente informando l'utente. Visto l'andamento per cui la spesa è praticamente raddoppiata dal 2004 ad oggi per quanto riguarda i farmaci generici, ritengo che questo sia un trend soddisfacente. Nel lavoro che stiamo facendo in questo periodo per la preparazione del piano sociosanitario, stiamo dando particolare attenzione alla spesa farmaceutica e, più in generale, alla spesa ed alla sostenibilità del nostro servizio sociosanitario.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Ringrazio moltissimo l'Assessore per i dati e per le informazioni che ci ha dato.
Sapete benissimo tutti che d'inverno, specialmente in questo periodo, la tosse, la febbre, il mal di gola, sono i sintomi influenzali dei malanni di stagione. Di norma, la persona che evidenzia questi sintomi acquista su consiglio del medico o del farmacista uno sciroppo contro la tosse o un antifebbrile o un antinfiammatorio per il mal di gola. La spesa media per l'acquisto di questi prodotti si aggira intorno ai 22 euro. Questa cifra si abbassa a circa 16 euro se si richiedono, appunto, i corrispettivi farmaci equivalenti.
Tutto ciò è stato evidenziato da un'indagine che ho letto recentemente, che è stata l'occasione per la presentazione di questa interrogazione. Dall'indagine è stato, infatti, calcolato che nel caso di forma influenzale, richiedere in farmacia prodotti da banco equivalenti al posto di quelli di marca, può far risparmiare al cittadino in media il 26 percento della spesa, ovviamente a parità di efficacia e sicurezza. Ho cercato di capirne di più e alla fine il risultato potrebbe essere così riassunto: costano meno, fanno risparmiare i cittadini ma anche lo stato, come ci ha detto l'Assessore, garantiscono la stessa efficacia terapeutica, la stessa sicurezza di impiego con la stessa garanzia di qualità dei farmaci di marca ciononostante, in Italia hanno sofferto per anni, e tuttora sono vittime, di una considerazione pregiudiziale fondata su errate convinzioni, cioè che si tratti di farmaci di "serie B". Forse è anche per questo che la loro penetrazione nel mercato farmaceutico, pur se in crescita - e i dati ce lo hanno confermato -, resta ancora bassa rispetto a molti paesi europei.
Ai vertici della classifica mondiale del consumo di farmaci generici troviamo gli Stati Uniti, ovviamente con una situazione sanitaria molto diversa dalla nostra. L'incidenza sul totale delle prescrizioni era 18,6 percento nel 1984, come era da noi poco tempo fa, mentre ha raggiunto quasi il 69 percento alla fine del 2008. 18 miliardi sono gli euro risparmiati in Europa, in un anno, con i generici. Se in Italia arrivassimo ai livelli europei, taglieremmo 1.140 milioni di euro. Il 60 percento è la quota dei generici sul numero di confezione dei farmaci venduti in Europa, in particolare in Francia e in Germania; in Italia ci fermiamo alla quota del 40 percento.
È in corso, da quanto abbiamo letto, in Italia, un confronto fra i diversi attori, fra questi l'AIFA, per una ricognizione dei fattori che limitano lo sviluppo del generico. Un'azione che non solo si allinea alla cultura del farmaco prevalente in Europa, ma raccoglie l'invito avanzato dalla stessa Commissione europea. Ma al di là di questo lavoro importante, anche nella nostra Regione, come ci ha detto l'Assessore sta facendo passi in avanti ancora insufficienti, potremmo far qualcosa di più: cultura ed informazione. Parlare direttamente all'opinione pubblica, anche per far conoscere di più le azioni messe in campo dalla Regione e dall'azienda USL, coinvolgere di più per esempio le associazioni dei consumatori, i sindacati ed utilizzare anche gli strumenti che loro hanno a disposizione per fare cultura e informazione. Un'informazione anche che miri ad un utilizzo consapevole dei farmaci stessi, risorsa straordinaria per la salute, lo sappiamo bene tutti, ma non priva di effetti collaterali; un'informazione che sappia contrastare i condizionamenti da parte del marketing dell'industria, che - ahimè! - sono ormai quotidiani.
Accogliamo volentieri la sollecitazione di incrementare l'attività informativa pubblica, cercando in questo settore di avere più alleati; non bastano la scuola e l'azienda USL, ha ragione, ma dobbiamo - in questa maggiore ricerca di una più grande informazione e cultura - avere maggiori alleati. Sicuramente l'associazione dei consumatori in questo potrebbe essere al nostro fianco. Grazie.