Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 969 del 13 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 969/XIII - Interpellanza: "Programma per il recupero funzionale ed ambientale di strade regionali dismesse".

Interpellanza

Richiamata la mozione del 14 novembre 2008, con la quale si chiedeva l'impegno del Governo regionale a promuovere il censimento dei tratti di strade dismessi in seguito alla realizzazione di varianti sulla rete viaria statale e regionale, e predisporre successivamente un programma che ne favorisse il recupero funzionale ed ambientale;

Considerato che tale mozione è stata ritirata in seguito all'impegno assunto dall'Assessore di approfondire la problematica e successivamente informare il Consiglio degli eventuali sviluppi nei primi mesi dell'anno e comunque entro la primavera;

Preso atto che siamo ormai prossimi alla primavera dell'anno successivo e che l'impegno assunto è stato tranquillamente disatteso;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali sono gli intendimenti del Governo regionale in merito ai contenuti della richiamata mozione e degli impegni assunti.

F.to: Giuseppe Cerise

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Merci, M. le Président.

Prima avevo rivolto l'interpellanza all'Assessore Zublena, ha risposto l'Assessore Marguerettaz; qui, invece, è indirizzata al Presidente della Regione, ma è evidente che è un errore di battitura, l'interpellanza è rivolta all'Assessore alle opere pubbliche.

Era per dire all'Assessore che ci rammarichiamo di dover nuovamente tornare su un argomento che avevamo sollevato con una mozione il mese di novembre del 2008, mozione che metteva in evidenza il serio rischio che corrono i ciclisti che percorrono le strade regionali e la statale, in particolare in tratti in galleria, rischio che si ridurrebbe notevolmente con un ripristino funzionale dei rispettivi tratti dismessi; ripristino che servirebbe, inoltre, per un recupero ambientale del degrado che caratterizza anche alcuni tratti di strada: è sotto gli occhi di tutti che alcuni di questi tratti sono adibiti a discariche abusive. Già il fattore rischio richiede un'attenzione particolare, ma con la nostra iniziativa sollecitavamo l'esigenza di conoscere le condizioni di tutti quei tratti di strada dismessi, in seguito alla realizzazione di varianti al tracciato originario, per poter poi, in seguito, promuovere gli interventi necessari ad un loro recupero funzionale ed ambientale, come dicevo prima. Parecchi di questi tratti sono facilmente collegabili alle piste ciclabili esistenti o in fase di realizzazione, per le quali si è utilizzato principalmente strade poderali e comunque tracciati esistenti, interventi che hanno riscosso l'apprezzamento sia dei locali che dei turisti: questo per andare ad integrare ancora questa offerta. Eravamo consapevoli che questi tratti di strada nella nostra realtà regionale dismessi sono numerosi, di proprietà di enti diversi, con tutta una serie di problematiche, lo avevamo sottolineato, dunque c'erano state delle difficoltà ad intervenire in tempi rapidi su tutta questa rete.

La nostra mozione chiedeva di impegnare il Governo regionale a promuovere un rilievo e un censimento per conoscere la quantità e le condizioni di quei percorsi, e di attivare successivamente un programma di interventi di ripristino con degli ordini di priorità, come dicevo prima, essendo impossibile intervenire simultaneamente in tutto il contesto regionale. Questa priorità la individuavamo in relazione al contenimento dei possibili rischi e al miglioramento ambientale che ne derivava. Mozione che abbiamo responsabilmente ritirato in seguito alla dichiarata condivisione da parte dell'Assessore del problema esposto e al suo conseguente impegno di approfondire la situazione e di riferire al Consiglio nei primi mesi dell'anno.

Siamo ormai al primo mese, ma dell'anno successivo, nulla abbiamo percepito in merito; siamo dunque a chiedere quali sono gli intendimenti del Governo regionale in merito a questa questione, se trattasi di un ritardo dovuto a cause di forza maggiore, semplice dimenticanza o ripensamento dell'impegno assunto. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Ringrazio anche il collega Cerise, con il quale mi scuso perché avrei dovuto mandargli qualche mese fa i dati. In occasione della discussione della mozione come ben ricordato dal collega, riguardante i reliquati stradali, poi ritirata dai proponenti, avvenuta proprio nel Consiglio regionale del novembre 2008, avevo assunto l'impegno di far svolgere un censimento dei reliquati stradali correlati a strade statali e non solo regionali, quindi ampliare di più il concetto, senza ricorrere al conferimento di incarichi a tecnici esterni, per evitare spese, perché secondo il sottoscritto trattasi di lavori effettuabili direttamente dai servizi, e successivamente sollecitare le iniziative delle parti interessate nei casi in cui si fossero riscontrate delle opportunità di intervento: questo era il quantum.

Il lavoro è stato fatto, il censimento è stato eseguito direttamente dalle strutture nostre e dalle strutture dell'ANAS per la parte di competenza, che voglio ringraziare per la collaborazione data a livello informativo essendo sempre puntuale a darci il sostegno della ricerca dei dati. Il tutto è stato eseguito senza costi per l'Amministrazione regionale; quindi oggi abbiamo un censimento. Dopo farò avere copia al collega sia del censimento ANAS, sia del censimento interno senza alcun problema, quindi, perciò che attiene il primo punto di quella mozionepossiamo dire che quel lavoro, lo abbiamo realizzato.

Sulle opportunità di intervento è bene precisare alcune questioni. Per quanto attiene le strade statali, l'ANAS ha censito 12 interventi fra tutti quelli che ha, sottesi da variante, e per tutti ha completato la procedura di dismissione e di cessione ai Comuni territorialmente competenti, procedura prevista ai sensi del codice della strada che dispone che "un tratto di strada sotteso da variante perde il diritto di classifica di strada statale ed è obbligatoriamente trasferito al Comune". Con il trasferimento ai Comuni cessa ogni competenza dell'ANAS ad intervenire sui reliquati e la stessa è trasferita in capo al Comune ricevente; di conseguenza, è il Comune competente che deve promuovere o assumere eventuali iniziative per la riqualificazione o riconversione dei tratti interessati.

Per quanto attiene le strade regionali, la Direzione viabilità ha censito 23 tronchi dismessi a seguito di costruzione di varianti, spesso in galleria naturale o artificiale, e di questi il 40 percento riguardano ex strade statali ora trasferite alla Regione, come ha ricordato il collega. Il 60 percento dei tronchi censiti è interessato da fenomeni calamitosi naturali quali: valanghe, frane, crolli di pareti rocciose. Tali situazioni pregiudicano la possibilità di interventi di riqualificazione sia per ragioni di sicurezza - come ha ben detto prima il collega - dell'utenza, che per la rilevanza economica dei frequenti interventi necessari al ripristino ed al mantenimento del piano viabile delle barriere stradali. Su questo non do nessuna novità. In conseguenza ciascun tronco stradale ha peculiarità proprie, sia per quanto riguarda le modalità di conduzione degli interventi di riqualificazione, sia per quanto concerne le necessità da soddisfare, il contenimento eventuale della funzione stradale al fine di transito ciclo-pedonale, dell'espletamento delle funzioni agricole, ovvero di riconversione per fruizione di spazi a verde o piazzali. È questo l'obiettivo che presumo il collega si era prospettato con la sua iniziativa, cioè vedere se è possibile utilizzare questi tratti per destinarli a queste tipologie.

Come intento dell'Amministrazione, con questo censimento, possiamo dire che dove si possono realizzare degli opportuni interventi si procede, e abbiamo già dato contezza di questo, le cito l'ultimo caso: l'accordo raggiunto con il Comune di Perloz di procedere, a carico della Regione, alla sistemazione e messa in sicurezza della vecchia strada di Rechantez con costruzione di un piazzale di sosta. Questo è l'ultimo degli esempi sui quali abbiamo agito. Quindi la volontà - per ribadire il concetto - è che l'Amministrazione, dove si può, tenendo conto dei livelli di sicurezza e delle situazioni, in accordo anche con i Comuni, fa gli interventi dove si possono fare.

È chiaro che adesso con questo censimento abbiamo chiesto anche a livello politico alla dirigenza di verificare, direttamente con le nostre strutture, quelle che potrebbero essere le possibili aree dismesse, che potrebbero essere oggetto di intervento, in accordo con i Comuni. Il tutto è subordinato al rispetto delle più elementari norme di sicurezza che devono assicurare al luogo oggetto dell'intervento una fruibilità senza incorrere in pericoli per l'incolumità di chi vi transita. Questo è l'indirizzo che è stato dato alla dirigenza.

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Ringrazio l'Assessore per la risposta. Avevamo messo in conto che poteva essere una possibile dimenticanza. Ci rallegriamo che la dimenticanza è solo di trasmissione di un lavoro già eseguito e non di non aver attivato il lavoro, che sarebbe molto più grave, e su questo tutta la mia comprensione, sulla dimenticanza, perché mi trovo spesso in queste condizioni; certo che la mia dimenticanza dell'ombrello ha un peso diverso rispetto a quella che lei può avere nel suo impegno di Assessore!

Avevamo messo in evidenza che ci sono una serie di difficoltà su questi interventi. Mi felicito anche per il fatto che il lavoro è stato eseguito all'interno, dunque c'è stata anche un'economia, anziché incaricare professionisti esterni per questo censimento e per questo rilievo. Qui vorrei fare un inciso: credo che questi interventi potrebbero rientrare a pieno titolo in quella legge il cui il programma è venuto in discussione per la riapprovazione, non so se nell'ultimo o nel penultimo Consiglio: quello della riqualificazione ambientale, questi finanziamenti ai Comuni proprio per riqualificazione ambientale. Credo che sarebbe opportuno finanziare adeguatamente questa legge per poter attivare un programma e su questo credo sia opportuno anche attivare un tavolo di confronto con il Consiglio permanente degli enti locali, perché la maggior parte di queste proprietà ormai sono comunali. Di conseguenza, con un'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, rafforzando il finanziamento regionale e anche aumentando - lo avevo già detto l'altra volta -, per responsabilizzare i Comuni, la quota di partecipazione dei Comuni, ma con un'intesa generale, si potrebbe dare soluzione ad un problema che riteniamo importante e qualificante per la nostra realtà regionale.