Oggetto del Consiglio n. 968 del 13 gennaio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 968/XIII - Interpellanza: "Esercizio delle funzioni attribuite all'Osservatorio regionale sui rifiuti".
Interpellanza
Appreso dell'abbandono da parte del rappresentante delle associazioni ambientaliste dell'Osservatorio regionale sui rifiuti;
Ricordato l'importante ruolo che la legge regionale n. 31 del 3 dicembre 2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione rifiuti) affida all'Osservatorio regionale dei rifiuti al fine di garantire la piena attuazione degli obiettivi di gestione dei rifiuti urbani previsti dalla sopraccitata legge e da quelli indicati nel Piano regionale di gestione dei rifiuti;
Ricordati anche i continui cambi di orientamento in materia di trattamento rifiuti manifestati in questi mesi dalla Giunta regionale;
Sottolineata l'importanza che tale organismo potrebbe assumere come supporto all'azione dell'Amministrazione regionale e come strumento di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento di enti, imprese e cittadini in questo fondamentale settore;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) quali ragioni hanno motivato l'abbandono da parte del rappresentante delle associazioni ambientaliste dell'Osservatorio regionale sui rifiuti;
2) come si intendono organizzare i lavori dell'Osservatorio nel prosieguo dell'attività dello stesso.
F.to: Bertin - Giuseppe Cerise
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (VdAV-R) - Avevamo già presentato l'anno scorso un'interpellanza sull'Osservatorio regionale dei rifiuti, all'epoca per sollecitarne l'istituzione, visto che era in ritardo. Lo avevamo fatto perché ritenevamo e continuiamo a ritenere l'osservatorio uno strumento importante come supporto dell'Amministrazione regionale e anche come strumento d'informazione e di coinvolgimento delle associazioni, delle imprese, eccetera, in generale della comunità, perché questo organismo comprende una larga parte di soggetti interessati alla gestione dei rifiuti. Per questo, quando abbiamo appreso che le associazioni ambientaliste avevano abbandonato il tavolo di lavoro dell'osservatorio, volevamo capire le ragioni di questo abbandono e soprattutto come si intende organizzare i lavori, anche per dare efficacia a questo strumento e capire, d'ora in avanti, come si intende procedere.
Si dà atto che dalle ore 10,36 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Zublena Manuela.
Zublena (UV) - Ringrazio il Consigliere Bertin, che dà l'opportunità di portare chiarimenti anche in sede consiliare sul plateale abbandono dalla riunione dell'Osservatorio regionale dei rifiuti, nella seduta del 14 dicembre, da parte del rappresentante delle associazioni ambientaliste, che ha motivato l'abbandono con questa dichiarazione, che è stata consegnata per iscritto e portata a verbale: "Considerata la legge regionale n. 31/2007 istitutiva dell'ORR (Osservatorio regionale dei rifiuti) e, in particolare, l'articolo 17 che ne stabilisce le funzioni di vigilanza sulla gestione dei rifiuti, di monitoraggio dei costi di gestione e le modalità di applicazione delle tariffe, nonché la facoltà di espressione di pareri finalizzati anche all'adozione di atti amministrativi nel settore della gestione dei rifiuti;
preso atto che:
1) il primo rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani assimilabili è stato pubblicato senza essere preventivamente discusso in sede di osservatorio;
2) i documenti tecnici necessari per fornire pareri utili all'adozione di atti amministrativi non vengono prima preventivamente discussi in osservatorio;
3) alle riunioni dell'osservatorio vengono convocati e partecipano con diritto di parola funzionari dell'Assessorato, estranei all'osservatorio stesso (dott.ssa Ines Mancuso);
ritiene che allo stato attuale l'osservatorio non risponda ai requisiti di luogo, discussione e di autentico confronto, venendo quindi meno le funzioni previste dalla citata legge regionale".
Queste sono le motivazioni che sono riportate nel verbale.
Ritengo che l'eco ottenuta nei media dall'azione del rappresentante delle associazioni ambientaliste, alla presenza dei giornalisti che erano stati invitati alla seduta dell'osservatorio dall'Assessorato, proprio perché potessero direttamente valutare il tenore delle discussioni su temi piuttosto importanti che erano posti all'ordine del giorno, confermati dall'interpellanza odierna, abbia raggiunto lo scopo che si erano prefissati i promotori. Ora noi auspichiamo che il rappresentante delle associazioni partecipi alle prossime riunioni, in modo da portare un contributo costruttivo e di contenuto al dibattito in corso, cosa che finora, anche rileggendo con attenzione i verbali delle diverse riunioni, ammetto che non è avvenuto.
Circa le osservazioni sulle motivazioni addotte dal rappresentante, voglio richiamare brevemente alcune attività svolte dall'osservatorio, perché in questo si può trovare risposta in merito agli argomenti addotti come motivazione per abbandonare la seduta.
Innanzitutto l'osservatorio è stato costituito con delibera di Giunta del 3 aprile 2009; da quella data si sono svolte 4 riunioni: la prima, il 4 maggio, quando vi è stato l'insediamento dell'osservatorio, e in quell'occasione, oltre all'analisi del regolamento di funzionamento dell'osservatorio, è stato discusso un programma di attività, approvato dall'osservatorio stesso.
In data 18 giugno si è svolta la seconda riunione; fra gli argomenti che sono stati discussi c'è stata l'illustrazione degli elementi alla base della scelta del tipo di scenario tecnologico per lo smaltimento di rifiuti in ambito regionale. È stato poi illustrato uno strumento per la raccolta, l'organizzazione, l'elaborazione dei dati sui rifiuti, infine è stata fatta una valutazione su iniziative volte ad azioni di riduzione e minimizzazione dei rifiuti. In questa seduta, fra l'altro, è stato definitivamente approvato il regolamento di funzionamento, in modo che ogni componente avesse regole precise di partecipazione all'attività dell'osservatorio.
Il 14 settembre, nella terza riunione, convocata dopo la pausa estiva e concordata in ambito di osservatorio, sono state esaminate, tra l'altro, alcune proposte di riduzione dei rifiuti, l'aggiornamento sulle attività in merito alla scelta del tipo di scenario tecnologico per lo smaltimento dei rifiuti, l'aggiornamento sul sistema Web per la raccolta e l'organizzazione per via telematica dei dati sui rifiuti.
Il 14 dicembre, nella quarta riunione dell'osservatorio, è stato illustrato il primo rapporto sulla gestione dei rifiuti che ha fatto seguito anche ad attività precedenti di organizzazione dei dati. Sono stati presentati i dati relativi alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti ed è stata illustrata da ARPA, da un punto di vista tecnico, la proposta operata dalla Giunta sul sistema di gestione dei rifiuti che oggi è all'attenzione di questo Consiglio. L'argomento è stato evidentemente esposto all'osservatorio per il necessario confronto e dibattito sulla proposta della Giunta.
Dalla semplice lettura degli argomenti trattati, sui quali non entro in questa sede nei dettagli, ma tutti i documenti sono a disposizione per gli interessati, e comunque dal semplice scorrere gli argomenti trattati nel corso delle sedute dell'osservatorio, credo che si evinca facilmente come vi sia stata, fin da subito, un'ampia discussione su due temi - che vengono particolarmente criticati dal rappresentante delle associazioni ambientaliste - che sono stati addotti a supporto dell'abbandono; il primo: la disponibilità dei dati sui rifiuti e la modalità di diffusione, tant'è che è stata pubblicata su richiesta dell'osservatorio, sul sito della Regione, una pagina dedicata fin dall'estate; è stato predisposto un sistema informativo di raccolta dei dati e la stesura di un primo rapporto sintetico sui rifiuti, rapporto che è già stato discusso nell'ambito dell'ultima riunione, dalla quale sono emersi elementi che saranno alla base della predisposizione del prossimo rapporto.
In secondo luogo, si è largamente dibattuto sulle scelte relative ai sistemi di trattamento dei rifiuti, atti a cui si presume che si riferisca la motivazione messa a verbale dal rappresentante delle associazioni ambientaliste.
Per quanto riguarda infine l'ultimo punto della motivazione, cioè la presenza in osservatorio di membri estranei, voglio ricordare che il funzionario dell'Assessorato, invitato ed annunciato ad una sola riunione, quella del 14 settembre, è il Capo del servizio tutela delle acque dall'inquinamento e gestione dei rifiuti che, per competenza derivante dalla riorganizzazione dell'Assessorato, potrebbe anche far parte integrante dell'osservatorio, il quale però è stato istituito prima della riorganizzazione dell'Assessorato, quindi prima dell'istituzione del servizio; quindi, se del caso, si provvederà ad integrare la composizione dell'osservatorio. In ogni caso, il regolamento sul funzionamento approvato dall'osservatorio prevede che alle riunioni possano partecipare, su richiesta della maggioranza dei membri dell'osservatorio, esperti i quali non possono esercitare il diritto di voto. Alla riunione suddetta, quella del 14 settembre, è stato invitato il caposervizio perché il tema era proprio l'analisi dei dati sui rifiuti, volti alla predisposizione del primo rapporto, e in quella sede il rappresentante delle associazioni ambientaliste non ha posto obiezioni, né durante la riunione, né poi in sede di stesura e di firma del verbale; quindi, sinceramente, la motivazione appare piuttosto pretestuosa.
Evidenzio infine che l'atteggiamento del rappresentante delle associazioni ambientaliste è stato disapprovato da tutti gli altri membri componenti dell'osservatorio, che evidentemente hanno apprezzato l'enorme sforzo profuso dall'Assessorato per promuovere i compiti assegnati all'osservatorio, che richiedono comunque, stante la complessità e la mole dell'attività, un periodo di start up necessario per organizzare le attività che comunque a consuntivo, dopo 6 mesi, mi sembrano essere già piuttosto rilevanti.
Circa il quesito n. 2 dell'interpellanza: "come si intendono organizzare i lavori dell'Osservatorio nel prosieguo dell'attività dello stesso", le attività dell'osservatorio si svolgeranno sulla base del programma che è stato presentato ed approvato nel corso della prima seduta, quella del 4 maggio 2009, il quale - non entro nel merito, chiaramente molto articolato - comunque prevede delle azioni prioritarie, a medio termine, periodiche, a progetto. Fra le azioni prioritarie molte di queste sono già svolte, erano quelle a 6-12 mesi di attività: la realizzazione della pagina Web, l'adozione di un sistema di raccolta rifiuti, la produzione del primo rapporto rifiuti e l'analisi dei piani di subATO, quest'ultimo in corso perché sono arrivati ora 4 piani di subATO.
Poi ci sono attività a medio termine, fra cui l'analisi del sistema impiantistico e delle ipotesi per il nuovo scenario di gestione dei rifiuti, questo - come emerge da quello che ho detto - è già stato oggetto di discussione in 3 delle 4 riunioni, e poi progetti di riduzione dei rifiuti, ottimizzazione dei sistemi gestionali anche in considerazione di tematiche specifiche; per esempio, la questione dei flussi turistici è un elemento che è emerso nell'ultima riunione come richiesta di approfondimento.
Ci sono poi attività periodiche: raccolta dati, reportistica annuale dei dati, rapporti con frequenza, newsletters, azioni a progetto, progetti per la riduzione dei rifiuti oltre alla settimana europea a cui abbiamo già partecipato, progetti di comunicazione e progetti contro il littering, progetti per l'ottimizzazione della raccolta differenziata. È chiaro che nel corso della prima riunione dell'osservatorio del 2010 si intende verificare queste attività, provvedere ad un aggiornamento delle azioni perseguibili e condivise e definire i progetti da avviare. Ricordo anche che ogni membro, oltre a portare il proprio contributo in sede di riunione di osservatorio, può richiedere l'iscrizione di argomenti all'ordine del giorno per la successiva riunione, cosa che finora non è mai avvenuta.
Ci auspichiamo quindi che tutte le componenti dell'osservatorio portino il loro contributo con serietà, con obiettività, sapendo che ogni componente ha pari dignità e che, come in ogni organismo democratico, bisogna tener conto delle decisioni espresse dalla maggioranza a cui evidentemente non tutti sono abituati. Non si può certo pretendere che sia la proposta di una parte minoritaria quella che prevale sulla maggioranza.
Alla luce del problema emerso può anche porsi l'opportunità di valutare in seno all'osservatorio la modifica del regolamento, benché sia stato approvato da tutti, al fine di garantire i diritti di chi ne fa parte, che in questo momento pare sentirsi leso, ma anche un corretto funzionamento dello stesso e quindi definire anche i doveri per il rispetto della dignità di coloro che continuano a lavorare concretamente, anche senza grandi proclami.
Presidente - La parola al Consigliere Bertin.
Bertin (VdAV-R) - La gestione dei rifiuti sta diventando, in Valle d'Aosta come altrove, un problema di sempre maggiore rilevanza; l'aumento dei consumi - e dunque dei rifiuti - e la diminuzione degli spazi disponibili dovuti all'urbanizzazione impongono, in questo settore, delle scelte che devono guardare distante e di ampio respiro. Sono scelte le cui ricadute hanno effetti trasversali in molti settori e che condizioneranno direttamente o indirettamente la vita dei cittadini e della comunità in generale.
Per quanto ci riguarda, questo tipo di decisioni che comportano conseguenze permanenti sul futuro della Valle d'Aosta, devono essere prese in modo il più consapevole, informato e partecipato possibile. Crediamo che occorra coinvolgere il più possibile la comunità in questo tipo di scelte. L'osservatorio, in questo senso, avrebbe potuto e potrebbe ancora essere uno degli strumenti per coinvolgere la popolazione e per informarla, è un supporto importante per l'Amministrazione regionale, tanto più che in questi due anni abbiamo assistito da parte del Governo regionale a continui cambi di direzione: prima l'insensata volontà di realizzare un inceneritore, presentata fra l'altro come l'unica possibile gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta; dopo quasi un anno, la primavera scorsa, ci si accorge che da un punto di vista ambientale è una delle peggiori soluzioni, e lo dice anche l'ARPA a questo punto, ed è stata poi abbandonata... dal punto di vista economico era del tutto insostenibile! Successivamente si è lasciato immaginare che la soluzione poteva essere rappresentata dal TOR, questa nuova tecnologia non ancora utilizzata in modo industriale ed in effetti, dopo un po', si è abbandonata anche questa ipotesi, anche perché a quanto pare non funziona o comunque non è sufficientemente affidabile. Anche l'idea di utilizzare i rifiuti come combustibile per il teleriscaldamento è a questo punto abbandonata e l'ultima ipotesi - per il momento - sembra essere la gassificazione, pirolisi che sia.
A nostro avviso, questi due anni, nei quali abbiamo assistito a questi continui cambiamenti di impostazione, avrebbero dovuto essere utilizzati per aprire un grande dibattito sul futuro della gestione rifiuti in Valle d'Aosta, facendo partecipare il più possibile i cittadini ed informare in modo corretto e soprattutto "prima" e non "dopo", perché il problema è: quando si danno le informazioni? Si danno le informazioni quando ormai la decisione è già stata presa. Non ci si può fare un'opinione precisa sui dati concreti, sui quali vengono prese le decisioni, tanto più in un settore come questo nel quale il coinvolgimento dei cittadini è essenziale per avere buoni risultati. Basti pensare alla raccolta differenziata, ma in generale la gestione dei rifiuti comporta un coinvolgimento diretto dei cittadini. Un dibattito aperto al quale tutti possono partecipare avrebbe, nella peggiore delle ipotesi, come risultato dei cittadini consapevoli e informati; poi naturalmente le scelte spettano agli organismi preposti, non è questo il problema. Il problema è fornire le informazioni e rendere tutti i cittadini, compresi gli stessi consiglieri regionali, consapevoli e informati di quello che sta succedendo.
A titolo personale ho fatto una richiesta a settembre di avere dei dati; per tre mesi non mi sono stati dati, ma mi è stato fornito il dossier soltanto quando la decisione era già passata in Giunta...
(interruzione dell'Assessore Zublena, fuori microfono)
...ma quei dati c'erano; d'altra parte, lei mi ha risposto utilizzando quei dati all'interpellanza di settembre, anche se naturalmente poi non mi sono stati dati, ma questo è un altro discorso. È questo atteggiamento, questa mentalità che, secondo me, è negativa, perché fa pensare a qualcosa, di dover nascondere qualcosa, mentre non c'è niente da nascondere: informare i cittadini è utile per tutti.
A questo punto annuncio fin d'ora che chiederemo che le audizioni in III Commissione siano rese pubbliche su questo argomento, anche perché è un argomento che necessita di coinvolgere il più possibile la popolazione. Pertanto speriamo che tutta la serie di audizioni che inizieranno la settimana prossima, siano rese pubbliche e non - come avviene generalmente - riservate ai soli consiglieri regionali. È l'atteggiamento che deve cambiare rispetto alla partecipazione ed all'informazione dei cittadini; fra l'altro, nel caso specifico, le associazioni ambientaliste chiedevano di poter portare anche loro dei tecnici al tavolo di lavoro e altre piccole questioni di dettaglio, ma il problema è più generale, è il voler far sì che i cittadini siano informati. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, per alcune precisazioni.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Avevo risposto ad un'interpellanza sul funzionamento dell'osservatorio, a questo mi sono attenuta. Mi sembra che la replica sia un po' fuori tema. Tuttavia, per precisazione, voglio dire che tutti i documenti, che sono alla base della scelta, sono su Internet, proprio in un'ottica di trasparenza e partecipazione.