Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 965 del 13 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 965/XIII - Interpellanza: "Disciplina e controllo dell'utilizzo di additivi negli impianti di innevamento programmato".

Interpellanza

Premesso che, riteniamo indispensabile l'utilizzo di impianti di innevamento programmato onde sopperire alla mancanza di precipitazioni nevose ed assicurare le migliori condizioni alle piste dei nostri comprensori sciistici;

Ritenuto che tale utilizzo deve comunque essere improntato al rigoroso rispetto dell'ambiente;

Preso atto che in Francia, uno studio condotto in passato da tre membri del Consiglio generale dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile su incarico dell'allora sottosegretaria del Ministero francese dell'ecologia, aveva evidenziato l'utilizzo di additivi criogeni nell'acqua usata per produrre neve;

Constatato che fra questi additivi il più diffuso pare essere lo "Snowmax", enzima che nasce dall'elettrolisi di un batterio e favorisce la cristallizzazione delle molecole dell'acqua consentendo di produrre neve a qualsiasi temperatura;

Considerato che tale sostanza è indicata da istituti scientifici come molto nociva per i microrganismi degli ambienti naturali;

Preoccupati per le ricadute negative che un'eventuale utilizzo non corretto dei sopraccitati criogeni potrebbe avere sull'ambiente;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in merito:

1) all'esistenza di protocolli che disciplinino l'eventuale utilizzo di additivi negli impianti di innevamento;

2) ai controlli, se sono stabiliti e da chi sono effettuati;

3) ai riscontri ottenuti dagli eventuali controlli effettuati.

F.to: Giuseppe Cerise

Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Merci, M. le Président.

Vorrei anzitutto ribadire, come citato nella premessa dell'interpellanza, che riteniamo gli impianti di innevamento programmato indispensabili per assicurare le migliori condizioni delle piste dei nostri comprensori sciistici, per assicurare una competitività rispetto ad altre stazioni. Mi preme sottolineare questo perché spesso, quando si discute argomenti oggetto di iniziative consiliari, si interpretano i proponenti come espressione di una posizione avversa, anziché valutarne i contenuti che hanno spesso carattere propositivo e di stimolo all'azione di Governo.

Questa interpellanza prende spunto da un rapporto disposto dall'allora sottosegretaria Nathalie Morizet del Ministero dell'ecologia francese, su la neige de culture, così viene chiamata in Francia la neve programmata. L'intendimento era quello di conoscere gli effetti che questa produceva sull'ambiente. Lo studio affidato a 3 membri del Consiglio generale dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, ha prodotto, in sostanza, 15 raccomandazioni, alcune abbastanza marginali, come quella relativa all'impatto dei cannoni sull'ambiente; una, invece, ci pare degna di attenzione e che meriti una riflessione ed un approfondimento: quella relativa all'aggiunta di additivi criogeni all'acqua destinata alla produzione di neve.

Dalla relazione pare che l'impatto ambientale di queste sostanze che abbassano la temperatura dell'acqua sia stato giudicato dagli esperti "devastante", tanto che successivamente l'Associazione nazionale dei sindaci delle stazioni di montagna ha già disposto l'abbandono dell'uso dei criogeni nel documento per lo sviluppo sostenibile. Fra questi additivi il più conosciuto pare essere lo Snowmax, enzima che nasce dall'elettrolisi di un batterio e favorisce la cristallizzazione delle molecole dell'acqua, consentendo di produrre neve a bassa temperatura; tale sostanza è indicata dall'Associazione per la protezione dell'ambiente, nonché dagli istituti scientifici come molto nociva per i microrganismi degli ambienti naturali.

Non voglio assolutamente insinuare che nei nostri impianti di innevamento si utilizzino queste sostanze, spero di no; credo che la coscienza ambientale sia particolarmente diffusa, fortunatamente, specie in quelle località turistiche dove ormai si è capito che la tutela ambientale è un investimento per il futuro. Sappiamo inoltre essere l'Assessore Zublena particolarmente sensibile alle problematiche ambientali, questa è un'altra rassicurazione che abbiamo.

Mi rivolgo dunque a lei, Assessore, per informazioni ulteriori in merito alla situazione nella nostra regione, sostanzialmente all'esistenza o meno di protocolli che disciplinino l'eventuale utilizzo di additivi negli impianti di innevamento, ai controlli, se questi siano stabiliti, da chi sono effettuati ed ai riscontri ottenuti dagli eventuali controlli effettuati. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie, Presidente. Semplicemente per ampliare la discussione, sennò parlavate fra Fénis e Saint-Marcel...

Rispondo ovviamente a livello di Governo con un lavoro che è stato fatto insieme alla collega Zublena, per poter dare una risposta più ampia. L'interpellanza del Consigliere Cerise ci permette di mettere in evidenza che in Valle d'Aosta c'è una forte attenzione rispetto all'ambiente, quindi premetto che rispetto alla situazione descritta, già a partire dalla stagione 2008-2009, quindi quella precedente, nessuno dei 18 concessionari di impianti a fune della Valle d'Aosta ha più utilizzato questo prodotto definito Snowmax. Negli ultimi anni la tecnologia per la produzione di neve ha registrato buoni progressi nella costruzione dei vari componenti, quindi si è ampliato notevolmente il range di temperatura, pressione e umidità all'interno del quale è possibile, senza l'impiego di additivi, produrre neve con rendimenti soddisfacenti, perché oggi con queste tecnologie, anche se le temperature non sono polari, si riesce a fare un buon prodotto.

Chiaramente lo Snowmax che è stato citato dal collega Cerise è un prodotto commercializzato, quindi come tale subisce una serie di verifiche. Questo tuttavia non è stato sufficiente e, per testimoniare l'attenzione delle società dei gestori, abbiamo già dal 2001 un'azione che è stata fatta sia dall'ARPA, sia da professori universitari, che hanno fatto un'analisi approfondita, continuativa, per capire se c'erano delle ricadute sul territorio. Rispetto a questo, i prelievi su piste di neve naturale e artificiale con e senza Snowmax, oltre alle analisi sullo Snowmax medesimo, sono stati sottoposti ad analisi di laboratorio; tali accertamenti hanno consentito di stabilire l'assenza di batteri nei campioni di neve e concentrazione di metalli presenti nell'additivo come mezzo vettore, all'interno della neve naturale, della neve artificiale e della neve artificiale con additivo del tutto analoghe. Rispetto a questo è corretto porre questo tema all'attenzione; siamo in una situazione dove i 18 comprensori non utilizzano più questo tipo di elemento, quindi togliamo ogni dubbio, ma anche prima le analisi fatte non avevano dato dei rilievi degni di menzione.

Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Prendiamo atto con soddisfazione della risposta dell'Assessore dell'assenza di utilizzo di questi prodotti per la produzione della neve, che riteniamo indispensabile. Credo che poter affermare che nelle 18 stazioni valdostane si produca la neve in assenza di questi prodotti criogeni mi pare, anche per un'immagine esterna, sia sicuramente positivo. La ringrazio.