Oggetto del Consiglio n. 931 del 16 dicembre 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 931/XIII - Relazione ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale 18 giugno 2004, n. 10 recante "Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali".
Relazione
(omissis)
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Innanzitutto, prima di entrare nel merito della relazione, una premessa di inquadramento. Intanto la relazione che svolgerò oggi è in sostituzione di quella del Presidente del Governo regionale che è impegnato a Roma, quindi tocca a me adempiere a questo provvedimento.
La legge del 2004 prevede che il Presidente della Regione, entro 30 giorni dalla comunicazione dell'approvazione del bilancio della società, relaziona al Consiglio regionale sull'attività della società e sull'attuazione dei programmi di cui al comma 1.
Gli indirizzi strategici dell'articolo 4 della legge regionale del 2004, approvati dal Consiglio regionale nella seduta del 5 aprile 2007, prevedono che ogni anno, entro 20 giorni dall'approvazione del bilancio societario, Vallée d'Aoste Structure presenti alla Giunta regionale per il tramite delle strutture regionali competenti:
a) una relazione contenente i risultati economici della gestione del patrimonio conferito, da cui dovranno emergere distintamente per ciascun bene immobile i costi per la gestione e la manutenzione, i ricavi delle locazioni, l'andamento occupazionale delle imprese conduttrici, sulla base dei dati forniti dai conduttori, i principali eventi avvenuti nell'esercizio, le eventuali azioni legali avviate;
b) una relazione concernente i principali interventi di manutenzione, da eseguire sugli immobili nell'esercizio successivo e la strategia da seguire per gli immobili non locati, una relazione in merito all'attuazione dei programmi di dismissione di beni.
Vallée d'Aoste Structure ha presentato, l'8 ottobre 2009, la relazione riferita all'anno 2008; i servizi dell'Assessorato alle attività produttive l'hanno controllata chiedendo anche alcune precisazioni, è questo il motivo per cui arriva solo oggi in Consiglio regionale.
Vogliamo anche precisare che la relazione del 2007 non è stata presentata perché il 2007 era ancora un anno parziale per quanto riguarda i conferimenti da Regione a Vallée d'Aoste Structure; infatti l'ultimo conferimento è di fine 2007; il 2008, quindi, è il primo anno di riferimento con tutti i conferimenti dei beni effettuati. Pareva doverosa questa premessa, perché finalmente siamo a regime per quanto interessa i conferimenti dei beni, quindi sarà impegno del Governo regionale trasmettere questa relazione al Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge del 2004, tempi che peraltro sono non perentori, ma ordinatori; oggettivamente diciamo che la tempistica dovrebbe essere circa entro un mese dopo l'approvazione del bilancio.
Con successive deliberazioni di Giunta, l'ultima delle quali adottata nel dicembre 2007, è stato effettuato il conferimento dei beni immobili regionali destinati ad attività produttive alla società Vallée d'Aoste Structure S.r.l., società a totale partecipazione regionale per il tramite di Finaosta S.p.A., il cui statuto prevede, fra le altre attività, anche l'acquisizione, la costruzione, la gestione, l'amministrazione, la locazione e la vendita di immobili, complessi immobiliari ed aree a destinazione sia civile che industriale.
L'Amministrazione regionale ha conferito a Structure 28 fabbricati industriali, 3 aree industriali concesse in diritto di superficie a terzi e 5 aree non edificate per un valore complessivo di 51.000.000 di euro, localizzati nei comuni di Pont-Saint-Martin, Donnas, Arnad, Verrès, Châtillon, Verrayes, Chambave, Saint-Marcel, Gressan, Villeneuve, Morgex. La quasi totalità di questi immobili sono concessi in locazione con contratti di lunga durata nella cui gestione Structure è subentrata alla Regione, con l'impegno di rispettarne condizioni e termini. Structure ha provveduto alla gestione di questo consistente patrimonio conciliando l'esigenza di risultato economico della società con il perseguimento degli interessi collettivi di carattere pubblico sociale e occupazionale espressi dagli indirizzi strategici emanati dal Consiglio regionale. Structure ha quindi operato nella gestione del patrimonio immobiliare considerando che molti immobili richiedono interventi per rimediare all'usura del tempo per il loro adeguamento e messa a norma, e che per tutti gli immobili è richiesta una regolare attività di interventi per conservare nel tempo il valore e la fruibilità degli stessi ed il buon funzionamento degli impianti. La continua vigilanza ed il prudente interessamento contribuiscono a mantenere gli immobili atti ad un ordinato svolgimento di attività produttive con adeguati livelli di sicurezza per tutti coloro che vi lavorano.
Diamo quindi atto ai principali fatti attinenti gli immobili conferiti a Structure avvenuti negli anni 2007-2008, ordinati per insiemi omogenei. A questo proposito, volevo solo sottolineare che nella relazione che è stata distribuita ai Consiglieri, nel capitolo concernente l'attuazione del programma per la dismissione degli immobili nel quart'ultimo paragrafo, il riferimento che vi si trova è il 2008, non il 2009, per un mero errore di battitura; infatti la relazione che andiamo adesso ad esplicitare degli interventi principali, questi si riferiscono al 2008 e parzialmente al 2007, anno in cui si è concluso il conferimento degli immobili.
Stabilimento industriale di Gignod, con la sigla e codice di riferimento GND01, condotto in locazione dalla SPF S.p.A. e adibito alla produzione di bastoncini da sci: Structure ha provveduto alla realizzazione degli interventi di adeguamento alla normativa antincendio e di sicurezza sul lavoro. I lavori si sono conclusi nell'autunno 2008, 375.000 euro di cui 225.000 di manutenzioni a carico della gestione ordinaria 2008 e 120.000 posti ad incremento del valore dell'immobile.
Complesso industriale PSM05 di Pont-Saint-Martin, ex Akerlund: locato nel 2007 alla società Brilla S.p.A. di Saint-Christophe, è stato oggetto di interventi per adattarlo e renderlo adeguato all'industria alimentare. I lavori sono stati realizzati dal conduttore contestualmente all'installazione dei propri impianti industriali e Structure ha assunto a proprio carico le spese per la sistemazione delle pavimentazioni, per l'adeguamento degli impianti elettrici, di condizionamento ambientale e dell'acqua industriale. I costi di tali interventi saranno portati a compensazione del canone di locazione, 1.000.000 di euro di cui 328.000 a carico della gestione ordinaria 2008 e 672.000 posti ad incremento del valore dell'immobile.
A maggio 2008 si è conclusa la complessa trattativa avviata nel 2007 per la rinegoziazione del contratto di locazione con ATOS Origin Italia S.p.A., che ad inizio 2007 aveva in locazione due immobili: il PSM04 detto ex Sema e il PSM07 detto ex Zincocelere, trattativa avviata dopo che la stessa aveva comunicato di voler rinunciare all'utilizzo dell'immobile detto ex Zincocelere, nell'ambito di un vasto piano di riorganizzazione dell'attività. Va ricordata la delicatezza della questione che per l'economia valdostana poteva preludere a consistenti perdite di posti di lavoro; in stretto collegamento con l'Amministrazione regionale, che nel 2007 ha sottoscritto un protocollo d'intesa con ATOS Origin e Xerox, la trattativa si è conclusa positivamente nel maggio 2008. Il complesso immobiliare PSM04 ex Sema è stato confermato nella locazione ATOS Origin, trasformatasi nel 2008 in Engineering IT. Il complesso immobiliare PMS07 ex Zincocelere è stato parzialmente concesso in locazione a Xerox, a cui ATOS Origin ha ceduto un ramo di azienda che provvede a stampa di documentazione commerciale.
Immobile industriale ARN05 nel Comune di Arnad: l'immobile era stato concesso in locazione nel 2002 alla CIOS S.r.l.; le difficoltà incontrate da questa società nello svolgimento di lavorazioni in outsourcing per la società MERIDIAN MP avevano poi portato all'interruzione della produzione. Structure ha ottenuto nel 2007 il rilascio dell'immobile, che nel novembre 2008 è stato concesso in locazione a Veralco S.r.l., a risoluzione di un'annosa vertenza ed in esito ad una complessa trattativa per il rilascio degli immobili, che la stessa occupava senza titolo in Verrès, nel complesso industriale detto ex Balzano. L'immobile è stato oggetto di interventi di ripristino e di rifacimento delle reti fognarie e di installazione di uffici e servizi prefabbricati, che sono stati ultimati nel primo semestre del 2009, consentendo l'insediamento di Veralco che ha liberato definitivamente lo stabilimento ex Balzano; costo complessivo: 547.000 euro.
Vi sono poi alcuni immobili non oggetto di utilizzo, in quanto occupati da fallimenti a suo tempo: lo stabilimento industriale VRS04 di Verrès, ex Alluver, è stato il primo di cui Structure ha ripreso possesso essendo stato restituito il 5 giugno 2007 dalla curatela del fallimento ex Balzano.
Per tutto il 2008 è rimasto indisponibile HON01 ex Elelys per il fallimento a fine 2007 di Quality Building; Structure ne ha ripreso possesso il 1° settembre 2009, in esito ad una misurata azione condotta verso la curatela del fallimento e conclusa con una transazione che ha risolto termini, restituzione dell'immobile, regolazione delle pendenze pregresse. Per questo immobile vi è l'interesse alla locazione da parte della società Via delle Indie.
Lo stabilimento CHT02, ex Tecdis di Châtillon, è tuttora occupato dalla curatela fallimentare che non ha ancora reso libero da impianti, attrezzature e arredi. Structure può accedere all'immobile per visite, sopralluoghi e interventi di manutenzione. Considerata l'urgenza di ottenere la piena disponibilità dello stabilimento, che è il primo passo per sviluppare occasioni di nuovi insediamenti e di recupero dei posti di lavoro persi per il fallimento, Structure ha avviato con la curatela una trattativa che fa presumere una conclusione imminente dopo l'abbandono di tutti i beni ormai invendibili presenti in stabilimento: attrezzatura delle camere bianche, linee di produzione, apparecchiature dei laboratori, arredi e dotazione degli uffici; come contropartita la rinuncia all'indennizzo per l'occupazione dell'immobile l'accollo di oneri, implicazioni per la loro alienazione o rottamazione.
Per completezza si segnala poi che, a fine 2008, Structure ha ripreso il possesso dell'immobile ARN07 di Arnad detto ex Giovanetto Marmi, già locato a Arnad le Vieux S.r.l., che dopo aver rinunciato all'acquisto dell'immobile, aveva chiesto ed ottenuto la risoluzione della locazione con un atto di mutuo consenso. Ha stipulato con EDILVI Costruzioni S.n.c. di Voyat Ivan & C. un contratto per la locazione transitoria di un anno di una porzione di fabbricato del complesso industriale, detto ex Montedison, in Saint-Marcel, per consentire il ricovero temporaneo di materiali e mezzi strumentali all'attività dell'impresa.
Veniamo al programma di dismissione degli immobili. Nell'ambito degli indirizzi strategici approvati dal Consiglio regionale, Structure ha dato corso, fin dal 2007, alla redazione delle necessarie procedure estimative allo svolgimento del programma di dismissione degli immobili individuati la cui esecuzione appare ritardata dal particolare momento di generalizzata difficoltà. Sono andate deserte le procedure di evidenza pubblica avviate per la cessione dell'immobile detto ex Giovanetto Marmi, sito in Arnad, per il quale erano pervenute delle manifestazioni di interesse all'acquisto. Fabbricati industriali e terreni di pertinenza sono stati ceduti nel complesso a Saiform in Comune di Arnad alla società Alpenzu S.n.c. di Verrès e al consorzio artigiani Rafford di Arnad che già li conducevano in locazione. Un'ulteriore porzione è stata ceduta alla GPS Standard S.p.A. di Arnad. È stato altresì ceduto il terreno PSM06 in Comune di Pont-Saint-Martin, acquisito dagli ex consorziati CIP.VA. che già vi avevano costruito con diritto di superficie il complesso Les Arcades.
Infine, sono in fase di stallo o non hanno raggiunto un soddisfacente stato di avanzamento le definizioni di alcune trattative relative alle seguenti cessioni, per cui vi erano state manifestazioni di interesse: nel Comune di Arnad dei terreni ex Giovanetto Marmi dello stabilimento GPS Standard di un'ulteriore porzione dello stabilimento ex Saiform; nel Comune di Pont-Saint-Martin dello stabilimento OMVI; nel Comune di Verrès dei terreni VRS03, concessi in superficie a MERIDIAN MP; nel Comune di Verrayes di terreni in zona D2.
Per quanto riguarda gli immobili attualmente non locati, Structure ha altresì definito la strategia da seguire: l'immobile ex Tecnomec in Comune di Arnad dovrà essere bonificato dalla copertura in eternit ed è disponibile per eventuali locazioni temporanee che ne permettano in concomitanza la bonifica; per l'immobile ex Item in Comune di Donnas è stata appaltata la bonifica della copertura in eternit e l'eliminazione delle infiltrazioni di acqua piovana ed è disponibile per la locazione; l'immobile ex Quality Building in Comune di Bard è a tutti gli effetti locabile, anche se necessita di interventi per la messa a norma delle copertura degli impianti elettrici e termici; l'immobile ex Zincocelere in Comune di Pont-Saint-Martin, come già detto, parzialmente locato a Xerox, comporta per il resto dell'immobile pesanti oneri di gestione, per cui è stata prevista la suddivisione degli uffici del primo piano per interventi di compartimentazione e sezionamento degli impianti tecnici al fine di predisporlo per nuovi insediamenti. Per l'immobile ex Montedison nel Comune di Saint-Marcel è appena terminata la procedura di caratterizzazione ambientale, i cui esiti sono necessari per poter formulare delle ipotesi di locazione. Per l'immobile ex Balzano, adesso Veralco nel Comune di Verrès, è in corso di definizione un'intesa con la società Lavazza per la ristrutturazione dell'intero complesso immobiliare.
Avviandoci alla conclusione di questa relazione, appare importante fornire alcune informazioni sui livelli di occupazione, frutto dell'attività svolta negli immobili industriali locali, essendo questa una delle significative ricadute che ci si attende sull'economia della regione. Secondo le informazioni fornite dai conduttori stessi, la forza lavoro occupata negli immobili conferiti dalla Regione risultava, per il 2007, pari a 1.291 dipendenti operanti in 29 imprese, insediate negli immobili concessi in locazione; nel 2008 risultano 1.255 dipendenti operanti in 29 imprese. Nei due anni considerati il numero delle imprese insediate resta invariato per effetto di un incremento di 4 imprese per nuovi contratti o per conferimento a fine 2007 degli immobili in cui erano insediate e pari numero di contratti di locazione cessati, quindi sempre 29 i contratti. Di contro, il numero di dipendenti diminuisce complessivamente di 36 unità per effetto di incremento di 95 dipendenti operanti in 4 imprese per nuovi contratti o per conferimento a fine 2007 degli immobili che erano insediati e decresce di 60 dipendenti per i 4 contratti in locazione cessati, e di 71 dipendenti quali saldo delle variazioni in incremento e di riduzione conseguenti alle variazioni di organico nelle restanti imprese insediate.
Alcune considerazioni di carattere generale in conclusione sull'attività di Vallée d'Aoste Structure: l'organico attuale è composto di 24 dipendenti, 3 dirigenti, 18 impiegati (8 uomini e 10 donne) e 3 operai (1 uomo e 2 donne). Al 31 dicembre 2008 risultava costituito di 24 dipendenti, 1 dirigente, 18 impiegati (8 uomini e 10 donne) e 1 operaio. I costi del personale rilevati per il 2008 ammontano a 995.000 euro con un incremento di 161.000 euro rispetto al 2007, quando assommavano a 832.000 euro per un organico di 17 dipendenti, 1 dirigente, 15 impiegati (6 uomini e 8 donne) e 1 operaio. L'esercizio 2008 si è chiuso con un risultato negativo per 2.883.000 euro, mentre il 31 dicembre 2007 si era rilevata una perdita di 495.000 euro ed è prevedibile che le perdite del corrente anno possano attestarsi a circa 1.500.000 euro.
Questi esiti testimoniano la tendenza economica di fondo, per cui la differenza fra valore della produzione e costi della produzione rimane marcatamente negativa, dovuta, oltre che alle oggettive difficoltà di adeguare i ricavi ai costi di gestione, anche all'impostazione di fondo volta a sostenere iniziative imprenditoriali per indurre ricadute positive sul tessuto produttivo locale onde incrementare l'occupazione. Mi fermo a questi dati nella relazione introduttiva, in assolvimento a quanto previsto dalla legge regionale n. 10/2004; eventualmente sarà il collega Pastoret che potrà replicare successivamente.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Alcune considerazioni sono d'obbligo su questo documento, che arriva in ritardo rispetto al calendario, perché sappiamo che era prevista in sede di bilancio la relazione sull'applicazione della legge n. 10/2004, slitta di una seduta, ma non è questo il problema. Abbiamo ascoltato la relazione dell'Assessore Lavoyer, che ha avuto un taglio patrimonialistico, in quanto ha dato conto della situazione degli immobili di pertinenza di Vallée d'Aoste Structure, delle relative redditività o dei relativi costi e delle singole situazioni che giacciono irrisolte per diverse ragioni.
Quali considerazioni vogliamo fare? Innanzitutto ci piacerebbe sentire anche qualche opinione in merito da un Assessore che a nostro avviso è più coinvolto nella materia, l'Assessore alle attività produttive, perché è vero che qui si parla di immobili, Assessore Pastoret, di immobili di proprietà della Regione tramite una sua controllata, però è altrettanto vero che in questi immobili trovano svolgimento le principali attività economiche della nostra regione, ed è inevitabile la correlazione patrimonio-attività economica quando si parla di questa materia.
Nel 2007 il Consiglio regionale ha fatto una scelta che il nostro gruppo, allora CdL, non votò e... in cosa consisteva questa scelta? Con una scelta strategica - o definita tale - veniva conferito tutto il patrimonio di proprietà pubblica a Vallée d'Aoste Structure e, di conseguenza, veniva fatta la scelta che la proprietà di questi insediamenti definiti "strategici" rimanesse nella mano pubblica affinché potessero essere affittati ai privati.
La situazione, complice anche la congiuntura, ha visto un evolversi anche negativo dello status degli immobili locati o sfitti o sottoposti a curatela fallimentare, quindi crediamo che si imponga una riflessione di questo tipo: quanto è stata felice la scelta di accentrare nella mano pubblica la proprietà di questi immobili, piuttosto che non lasciarli al mercato privato? Ricordo che due anni fa si discusse approfonditamente di questo tema, anche perché facciamo qualche esempio: quando l'immobile che è affidato ad un imprenditore privato entra nelle more di una procedura fallimentare, come per esempio il caso Tecdis - che è vicino a casa mia, dove abito - dura per degli anni; sono anni che questo immobile giace nelle mani di una curatela fallimentare senza sbocchi. Ma su questo ci torno dopo, lo stesso vale per l'Elelys, che è stata inaugurata nel 2006 come attività la Quality Building, ex Elelys - mi correggo - e qualche anno dopo, purtroppo, la sorte imprenditoriale non è stata dalla sua, anzi, è fallita; anche lì l'immobile giace nelle more di una curatela. Quanto è opportuna, quanto è utile, quanto è proficua la gestione pubblica, già solo sotto questo punto di vista? Se uno vede i tempi e vede l'incapacità di ricollocare e ritrasformare l'insediamento produttivo, dice: non ne trovo alcuna utilitas perché se fosse, ancorché fallita, nelle mani di un privato, sicuramente i tempi della curatela e gli interessi dei privati, il cedente e il cessionario, sarebbero più rapidi ed evolverebbero molto più celermente.
Allora credo che la Giunta debba fare una riflessione su questo argomento, perché ci sta bene la relazione annuale accompagnata al bilancio, o tardivamente rispetto al bilancio come viene fatto quest'anno, ma non ci sta bene che la relazione sia asettica, ragionieristica, priva di considerazioni politiche, che invece necessiterebbe fare a distanza di tre anni o poco meno dall'avvio di questi indirizzi cosiddetti "strategici".
Vallée d'Aoste Structure è diventata titolare di tutto questo immenso patrimonio ad uso produttivo proprio nel momento in cui la legislazione statale, in particolare c'era il Ministro Bersani, si inaspriva notevolmente sui cosiddetti "redditi di comodo". Cosa ha comportato questo? Ha comportato una inevitabile lievitazione dei fitti anche da parte del proprietario pubblico nei confronti dei privati, e quindi anche la difficoltà di reperire imprenditori che potessero collocare le loro attività negli insediamenti pubblici, magari a prezzi più vantaggiosi, come prevedeva la legge n. 1/1998 che stabiliva per gli industriali una percentuale sul valore patrimoniale del 2 percento e che dava una certa convenienza all'imprenditore, in questo caso un pochino più grosso, di insediarsi negli immobili di proprietà pubblica.
Nel 2006, quando VDA Structure diventa titolare di questo immenso patrimonio, Bersani ci regala un inasprimento di questa legge, ma lo avevano già fatto prima anche altri; non voglio adesso politicizzare il discorso, però mi ricordo che allora ci fu un irrigidimento della leva fiscale nei confronti delle redditività di comodo e ricordo che in commissione si discusse approfonditamente su questo punto che diventava, alla fine, un problema. E il problema si è tradotto in fitti più elevati e quindi immobili che si possono locare con maggiore difficoltà, oltre a quelli che sono i pericoli di sofferenza e di insolvenza, perché se guardiamo le tabelle che ci sono state fornite o la relazione su alcuni punti che ha fatto l'Assessore, non tutti gli imprenditori riescono ad onorare completamente il loro debito nei confronti di VDA Structure.
Allora il primo ragionamento - e ci rivolgiamo agli esponenti della Giunta - è che forse ogni tanto bisogna fermarsi anche su questi argomenti, perché è un argomento importante, è un argomento pesante, è la struttura e l'infrastruttura che viene messa a disposizione dell'operatore economico, in questo caso degli operatori economici che lavorano in Valle d'Aosta e che potrebbero trovare condizioni di vantaggio nell'offerta pubblica e in realtà non riescono a trovarle. C'è di più: VDA Structure è diventata una macchina particolarmente complessa anche sotto il profilo della gestione; ci ha detto poc'anzi l'Assessore che ormai conta 24 dipendenti, di cui 3 dirigenti, ha un suo consiglio di amministrazione, ha quindi un suo insieme di meccanismi societari e amministrativi che comportano un certo impegno per amministrare un patrimonio immobiliare, per locarlo e mantenerlo in funzione. Ma la manutenzione, come sappiamo, non la fanno loro direttamente, ma si affidano a ditte esterne, secondo le normali forniture di prestazioni e servizi, come fanno tutti i proprietari di immobili.
Allora abbiamo il problema di cui parlavo prima sulla strategia essenziale, il secondo sul modello societario che effettivamente è pesante e costoso, il terzo sui tempi di azione e di reazione di questa macchina pubblica che ha la forma della società, ma che in realtà è una macchina pubblica, che - qua torno all'esempio che mi è più vicino, non solo perché mi è più caro, ma anche perché lo conosco meglio - è quello di Tecdis e di cui sia l'Assessore Pastoret, sia il Presidente Rollandin sono stati sollecitati a dare una svolta, un indirizzo in materia.
Tecdis è il principale insediamento produttivo della media Valle, 17.000 metri quadrati, sfitto da 3 anni circa; abbiamo una serie di imprenditori locali e non solo che hanno manifestato un interesse - non formale, ma informale - e ovviamente... qual è il problema? Il problema è che questo immobile è soggetto ad una curatela fallimentare, la mission è quella di una vocazione imprenditoriale unica, quindi si sta ancora cercando di trovare da qualche parte l'imprenditore unico, l'industriale che sia in grado di occupare 17.000 metri quadri e magari occupare 300 persone come in passato, e la vocazione è esclusivamente produttiva, questo è un esempio; lei, Assessore Pastoret, lo conosce almeno quanto me - se non meglio di me - il problema. Non possiamo permetterci di tenere 17.000 metri quadrati sfitti quando il mercato, in particolare dei piccoli imprenditori artigiani, chiede spazi. Se lei ha l'occasione di fare un giro nella media Valle e, in particolare, in quel polo urbano che conta oggi 10.000 abitanti, che è composto da Châtillon e Saint-Vincent e che ha anche un certo numero di attività imprenditoriali che sono anche dinamiche e attive, stanno cercando spazi e paradossalmente chiedono, a noi amministratori pubblici... come mai? Purtroppo il territorio valdostano sappiamo che non è che offra delle immense pianure sulle quali poter insediare e costruire i propri opifici e lo spazio è quello, gli immobili sono quelli che conosciamo, privati in parte e pubblici in altra parte... queste persone si chiedono: come mai Tecdis giace dimenticato, 17.000 metri, lo ripeto, e non può essere lottizzato, suddiviso e opportunamente utilizzato da imprenditori che, sulla base di progetti imprenditoriali seri e credibili, possono collocarsi e, lì, insediare le proprie aziende?
Cito un esempio per la vicinanza e la contiguità geografica che mi vede compromesso, ma anche perché Tecdis è una delle principali superfici ad uso produttivo della Valle d'Aosta. Allora il Consiglio ha, sulla base della legge n. 10/2004, la grande facoltà di approvare le linee di indirizzo strategico su proposta della Giunta regionale; per carità, potremmo venire anche noi qua, come gruppo PdL, o altri gruppi di minoranza o di maggioranza, forse sarebbe diverso, a fare delle proposte più o meno organiche su come poter modificare queste linee strategiche, ma il compito spetta alla Giunta, spetta a chi ha il polso della situazione grazie al ruolo che ricopre. E quindi l'Assessore alle attività produttive, l'Assessore al patrimonio che ci ha appena fatto la relazione, il Presidente della Regione che, avendo fra l'altro il controllo sulle partecipazioni regionali, ha in buona parte la situazione del polso economico regionale nelle sue mani.
Ci chiediamo se non sia il caso di soffermarsi su queste considerazioni e in questo caso mi rivolgo a lei, Assessore Pastoret, anche perché i ricavi per affitti e i costi diretti che qui sono stati sintetizzati, vedono un peggioramento dei conti, perché nel 2008 i ricavi sono di 1.586.000 euro, i costi di 3.559.000 euro - quindi più del doppio - rispetto all'anno precedente, dove ancorché deficitaria la gestione vedeva ricavi leggermente superiori rispetto a quest'anno, quasi 1.700.000 euro, e costi di poco superiori a 1.800.000 euro rispetto ai 3.559.000 di quest'anno. La fotografia che oggi ci è stata tracciata non è una fotografia a colori, è una fotografia carica di grigi, poi possiamo vedere sfumature differenti, sia sotto il profilo gestionale, sia sotto il profilo contabile, sia sotto il profilo strategico della risposta che oggi la Regione, proprietaria di questi immobili, non è in grado di dare al comparto imprenditoriale valdostano per i tempi che sono lenti, per i prezzi che sono elevati, per i rapporti che sono di difficile gestione.
Allora, proposta sulla quale poi lavorerete voi, è una proposta che facciamo oralmente, ma la facciamo in una sede ufficiale: non è forse il caso di trasferire questo patrimonio parzialmente e gradualmente o totalmente nelle mani dei privati? La gestione pubblica non sta dando risposte, perlomeno non sta dando le risposte che il documento strategico del 2007 aveva auspicato per quanto riguarda la politica imprenditoriale in Valle d'Aosta. La Regione in questo momento appare più come un ostacolo, ricordo anche l'esempio Termoplay di Pont-Saint-Martin, Crétaz ex sindaco è buon testimone, quanto tempo la Regione ci ha messo a cedere un appezzamento di terreno ad un industriale per poter raddoppiare il proprio insediamento e quindi aumentare le sue potenzialità di sviluppo e occupazionali... dicevo, oggi la Regione è più un ostacolo che non un volano per lo sviluppo economico.
Ragionateci su queste cose; a distanza di pochi anni dall'attuazione di quell'indirizzo strategico oggi il saldo in termini politici ed economici è più negativo che non positivo. Su queste considerazioni mi fermo, poi il collega Zucchi immagino voglia aggiungere qualcosa, ma sulla base di quanto ho detto noi non voteremo questo documento.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente.
Noi, nello scorso mese, a inizio novembre, avevamo presentato al Consiglio la nostra piccola iniziativa per conoscere lo stato dell'arte di Vallée d'Aoste Structure, ma soprattutto quale fossero la sua azione e le sue strategie, e quale il ruolo del Consiglio, visto che l'Assessore è molto sintetico, ermetico, molto tecnico, e di strategie e di pianificazione; ahimè, giustamente, lui ci porta a conoscenza di quanto scritto nero su bianco dalla società che opera nel settore.
Qualche considerazione, perché ho ascoltato attentamente sia l'intervento sintetico dell'Assessore e anche l'intervento del collega Tibaldi, ma questo Consiglio le scelte le ha già fatte più di una volta, sia nel 2004 quando ha deciso di approvare la nuova legge n. 10/2004, sia con la volontà di alienare il patrimonio immobiliare; quindi scelte politiche già fatte, concordate o non concordate, e prima di conferire questi beni a Vallée d'Aoste Structure diversi beni immobiliari sono stati alienati direttamente ai conduttori dall'Amministrazione regionale. L'altro passaggio è stato: si conferisce il restante patrimonio immobiliare ad una società partecipata che, tramite indirizzi strategici del Consiglio regionale, può alienare, ai privati, i beni con delle procedure ad evidenza pubblica, con altre procedure se questi imprenditori sono conduttori e hanno già un contratto di locazione.
Ho sentito un po' di confusione per quanto riguarda la legge n. 1/1998, che dava la possibilità, a livello di valore patrimoniale (alle cooperative per l'1 percento e per tutti gli altri beni immobiliari per il 2 percento), di fare dei contratti di locazione con i conduttori. Gli stessi conduttori hanno rinnovato per 12 anni, nel 2004, i contratti alle stesse condizioni, pochi hanno condizioni diverse: questo per fare lo stato dell'arte di cosa è stato, di cosa la politica ha discusso in questi ultimi 5-6 anni.
Torniamo al 2008. Noi avevamo presentato una nostra iniziativa per conoscere la situazione sia del 2007 che del 2008, perché l'Assessore è molto bravo a glissare, fare qualche curva da gigante, ci ha ben esposto dicendo che non era il caso affrontare la relazione del 2007, in quanto da allora il patrimonio di Vallée d'Aoste Structure è aumentato, visto il conferimento, quindi ne discuteremo l'anno successivo. Ma torno all'operatività di Vallée d'Aoste Structure e alle scelte politiche, visto che le possibilità ci sono già di alienare questo patrimonio ai privati. Nel mese di ottobre 2008 la Giunta regionale approvò la relazione di Vallée d'Aoste Structure, riferimento 2007, e in questa deliberazione, visti i problemi di Vallée d'Aoste Structure, la mancanza magari di procedure più efficaci, procedure che potevano dare i frutti auspicati dalla politica, citava questo passaggio: "fa presente che l'Assessorato alle attività produttive intende procedere alla revisione delle procedure per l'insediamento di nuove imprese negli immobili destinati ad attività produttive". Io penso che il nodo sia questo, perché la legge n. 10 e le procedure interne all'Amministrazione e le procedure interne a Vallée d'Aoste Structure ci sono già per alienare i beni immobiliari.
Auspicavamo quindi, come gruppo, di discutere oggi delle strategie politiche e delle strategie di Vallée d'Aoste Structure, e se le strategie ci sono - e, come ci sembra, queste strategie ci sono già in legge e nei regolamenti - si immaginava di avere un dibattito sulle eventuali procedure diverse, per dare gambe alle scelte politiche. Così non è stato e oggi ci troviamo ad affrontare questa relazione quasi asettica. Noi oltretutto non avevamo tutti quei numeri che l'Assessore oggi ci ha comunicato, lo ringraziamo; la prossima volta gli chiediamo se può farceli avere, così possiamo anche noi fare qualche piccolo confronto fra il 2007 e il 2008, ma soprattutto vorremmo fare il confronto con "il domani".
In questa relazione lei, sempre in maniera sportiva, ci elenca le strategie per gli immobili non locali, portandoci a conoscenza la sigla RN03 e poi le motivazioni o pseudo motivazioni, ma tutte queste strategie hanno come centro la disponibilità eventuale alla locazione. Okay, prendiamo per buono che sono disponibili, ci piacerebbe sapere quali sono le strategie per creare le condizioni affinché gli imprenditori locali possano stabilire i propri stabilimenti. Preso per buono questo passaggio, ci aspettavamo un'attuazione del programma di dismissioni; ripeto, le procedure ci sono, se poi domanda e offerta non trovano un equilibrio, visto che ci sono asseverazioni a monte e perizie, lo capiamo. Quindi queste procedure e i percorsi ci sono, ma ci aspettavamo una strategia del domani, quanto meno nella relazione del 2007, che abbiamo scaricato grazie alla deliberazione che avete approvato in ottobre 2008; c'erano due paginette di strategie per l'anno successivo, per i due anni successivi. Quest'anno andiamo a discutere questa relazione, riferimento 2008, alla cieca per il domani, ma un domani che è prossimo: gennaio 2010, domani che è 2010, 2011, 2012!
Immaginavo un intervento dell'Assessore, tant'è vero che quando lei ha preso la parola, mi aspettavo una relazione politica di strategia, non una relazione statica e prettamente patrimoniale. Speriamo che l'Assessore alle attività produttive ci informi sulle strategie e ci informi della situazione legata anche alle frasi inserite nelle deliberazioni, dove ci sembrava ci fosse la volontà di modificare queste procedure per creare le condizioni per insediare nuove imprese in tutti questi immobili di proprietà non regionale, ma di proprietà di Vallée d'Aoste Structure, al momento sfitti. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.
Zucchi (PdL) - Devo dire che all'intervento che ha fatto egregiamente il mio collega Tibaldi, che ha compiuto una disamina molto ampia e articolata, intendevo aggiungere un ragionamento che - devo ammettere - mi è stato anticipato dal collega Chatrian, ed è il ragionamento del futuro e delle intenzioni. Riteniamo che fosse necessario il loro dibattito in questo Consiglio (magari l'Assessore potrà dirci qualcosa al termine di questi interventi), che l'Assessore non si fosse limitato ad una semplice descrizione del compiuto, ma che fosse andato oltre, perché è evidente che dal nostro modo di vedere non possiamo permetterci di assistere per il prossimo anno di nuovo alla recita di un bel compitino, fatto da un organismo che - credo sia sotto gli occhi di tutti - non ha avuto quel risultato che era lecito attendersi.
Ho avuto modo di parlare di queste vicende in diverse occasioni, presentando un paio di iniziative, l'Assessore lo sa, per quello che riguarda i parametri e i punti essenziali per la crescita economica della nostra regione e che noi definiamo molto, molto critica e deficitaria. Non sto a ripetere le osservazioni che sono state fatte egregiamente dai colleghi che mi hanno preceduto, ma mi sarei aspettato - anche sullo stimolo delle iniziative precedenti che sono state fatte in quest'aula - di sapere quali sono le intenzioni da parte della Giunta e del Governo regionale in merito ad un cambio di marcia che riteniamo ineluttabile.
Vallée d'Aoste Structure, per quello che mi è dato di capire avendola potuta vedere anche di persona, mi dà la sensazione di un organismo che fa bene il suo compitino, che è diventato anche un piccolo carrozzone, perché certi numeri cominciano a diventare a quel punto anche inquietanti, e non sono certamente in linea con i risultati che sono stati delineati. Non credo che sia possibile per nessuno, nel mondo privato, vedere dei risultati del genere, soprattutto quest'ultimo, cioè di fronte ad un incasso... è vero che si tratta di investimenti straordinari di adeguamento di immobili, ma uscite del genere paragonate a entrate del genere, credo che non possano essere giustificate da nessuno nel mondo dell'imprenditoria privata, e che quindi occorra rendersi conto e fare un esame per dire: "così non si può andare avanti".
Dicevo che Vallée d'Aoste Structure mi dà la sensazione da parte del management che lo dirige di svolgere bene il suo compito, di trincerarsi dietro leggi, regolamenti che sono imposti dalla Comunità europea, da un lato, dalla Regione dall'altro, e che si limiti a fare soltanto il proprio compitino. Allora, al di là del numero che mi permetto di dire è diventato particolarmente esagerato rispetto ai compiti e anche ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti, è da qui che bisogna fare questo salto di marcia. Credo che sia lecito, di fronte anche alle problematiche che sono state delineate, la difficoltà di rioccupazione, le insolvenze, che comunque da quest'aula, dal momento che Vallée d'Aoste Structure si trincera dietro leggi e regolamenti che provengono da qua o dall'Europa, per quanto di nostra competenza si cambino le regole; quelle che sono di nostra competenza, e quindi occorre che la Giunta si renda conto che così non si può proseguire e, per quanto attiene il problema dell'occupazione, si debbano porre in essere delle attività, dei nuovi strumenti per permettere di fare un cambio di marcia.
Quando abbiamo detto la volta scorsa che ci sono delle sperequazioni enormi, che sono in parte legate a delle durate di affitto diverse - assistiamo comunque in epoche più o meno uguali a delle sperequazioni talmente evidenti in termini di costo di affitto - un problema ce lo dobbiamo porre. Ne abbiamo parlato, ci tengo a dirlo anche in questa sede: quando a parità di periodo storico si fanno dei contratti per cui uno paga x e l'altro paga y più z, evidentemente c'è qualcosa che non va! Occorre che, se da una parte si limitano a fare il compitino, chi di dovere si metta attorno ad un tavolo e ponga in essere quei correttivi per rimettere in marcia una macchina che è necessario venga messa di nuovo in moto, perché abbiamo la sensazione che ci si trovi di fronte ad un'inerzia, all'ineluttabilità di una situazione che rimane tale e quale.
Assessore, non vorremmo il prossimo anno essere di nuovo qua a discutere ed a prendere atto; il collega Tibaldi, infervorato, credendo - come credo anch'io - che questo sia un argomento determinante per la vita della nostra regione... annunciando "il nostro non voto" si è dimenticato che qui si tratta di prendere atto o meno di una relazione, ma - anche se non si vota - la nostra preoccupazione è molto, ma molto marcata. Si devono porre da parte di tutti quanti tutte le energie per cercare di modificare questo stato di cose.
Assessore, modalità diverse per l'attribuzione degli affitti, per renderli più perequati, non certamente per innalzarli, ma per favorire una maggiore occupazione e per cercare di vedere che gli immobili, che in questo momento sono sfitti, vengano ad essere occupati, perché con simili cifre e con simili importi nessuno è invogliato ad insediarsi in questi stabilimenti produttivi.
Per quanto riguarda le insolvenze, è evidente che non possiamo non vedere le sperequazioni che sono attualmente in atto, quindi un correttivo e delle modifiche in questo senso ci aspettiamo che la Giunta le ponga in essere, ma in fretta, già a partire dai primi mesi del 2010, per fare in modo che si cambi marcia e che il prossimo anno, di fronte ad una relazione del genere... io adesso posso anche mettere in discussione la filosofia, il nostro gruppo pone come argomento di discussione e mette, oggi, l'opzione di rivedere tutto quanto l'impianto della gestione di questi immobili che con Vallée d'Aoste Structure non hanno avuto i risultati sperati. L'invito che ha fatto il collega Tibaldi a nome del gruppo di vedere se ci sono le condizioni per cambiare completamente rotta ed andare nel settore del privato, è un argomento che portiamo alla riflessione della Giunta, dell'Esecutivo e del Consiglio intero. Comunque qualcosa è evidente che noi dobbiamo fare; alla Giunta la responsabilità, l'onore e l'onere di prendere dei correttivi per modificare questo stato di cose.
Presidente - Vorrei ricordare che il documento non si vota, ma è una presa d'atto.
La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Non ripeterò molte delle questioni che sono state sollevate, ma era importante da parte nostra riportare all'attenzione del Consiglio come in un precedente momento avevamo evidenziato che esisteva un problema legato agli affitti e avevamo fatto presente che se non si cambiava registro, si sarebbe arrivati a situazioni di insolvenza che oggi ci sono qui rappresentate.
Da una parte bisogna distinguere alcune questioni di principio, che vanno riconosciute: un importante patrimonio industriale costituito da capannoni che, se non fosse stato recuperato e gestito, sarebbe in una situazione di degrado e di abbandono. È evidente che nei momenti in cui l'economia tira e il mercato è favorevole, c'è il vento in poppa, tutti corrono, hanno bisogno di spazi e allora c'è la guerra tenace contro il fatto che non ci sono gli spazi per esprimere la propria voglia di imprenditoria, non ci sono le condizioni, si attaccano i piani regolatori che non consentono di intervenire.
Il fatto di aver preservato in un momento di difficoltà degli spazi, dei siti dove poter operare in futuro, va detto con chiarezza che questo è un dato positivo. Dopodiché bisogna prendere atto che la gestione di queste strutture non è efficiente e questo va detto. Abbiamo fatto un ragionamento molto semplice: quando uno non riesce ad affittare una casa ad un certo prezzo, abbassa il prezzo della casa, altrimenti la casa rimane sfitta. Questo è un principio normale che esiste nel commercio; qui non c'è stato verso di farlo intendere e quindi uno rimane proprietario di edifici che non vengono utilizzati.
Certamente edifici che hanno una certa qualità industriale per consentire determinati insediamenti non sono così facilmente smembrabili, affittabili a tante piccole realtà; bisogna tener conto che dietro la gestione di Vallée d'Aoste Structure serve - qui guardo verso il Governo regionale - un chiaro indirizzo politico. Non nascondo che spesso abbiamo auspicato che si facesse il possibile perché alcune realtà produttive come l'area della Tecdis tornassero ad un certo livello di produzione, quindi se c'è in campo una prospettiva di ricondurre importanti impianti a imprese che qui non chiamerei di grandi dimensioni, ma che di medie dimensioni per la Valle d'Aosta sono già imprese importanti, quindi di medie dimensioni, se c'è questa strategia venga chiarito. Se questo è un momento di passaggio per cui abbiamo una difficoltà momentanea, ma siamo pronti a trasformare questa difficoltà in ricchezza - ovviamente guardo più all'Assessore all'industria che non all'Assessore al bilancio -, se ci sono dietro queste cose, possiamo in un certo modo dire: in questo momento c'è la crisi economica, dobbiamo registrare questa difficoltà, ma poi ne verremo fuori. Ma se non esiste una strategia di questo tipo e siamo in una situazione di attesa, è chiaro che la situazione è molto negativa, è assolutamente deficitaria.
Bisogna decidere quali sono gli impianti che abbiamo a disposizione e che possono essere messi a disposizione della piccola e direi microimpresa della Valle d'Aosta, quindi immediatamente senza grossi investimenti messi a disposizione di una pressione che può venire dalla realtà produttiva valdostana, e capire quelli su cui c'è un vero e proprio progetto di futuro industriale, su cui può essere giustificato un passaggio a vuoto legato alla crisi economica che stiamo vivendo, ma che tutte le strategie sono in atto per trasformare questa cosa in ricchezza. Questa cosa è indispensabile che sia collegata a questa relazione, altrimenti è una relazione che fa allibire, cioè si dice: nessun privato gestirebbe in questo modo dei beni... allora dobbiamo chiederci perché lo stiamo facendo!
Non nascondo che da parte della nostra forza politica ci sono state spinte in una certa direzione, vogliamo capire perché alcune questioni tipo quelle della riduzione degli affitti, soprattutto approfittando della crisi economica, non sono state messe in atto. Ho appreso oggi di un problema di omogeneizzazione dei contratti; questo dipenderà, mi auguro, soltanto dalla diversa tipologia delle strutture, cioè le allusioni fatte qui dal collega Zucchi vorrei ricondurle unicamente alla diversa tipologia e qualità degli impianti e non ad altre ragioni, che non conosco. Questo per quanto ci riguarda
Ci aspettiamo quindi un chiaro segnale, soprattutto legato agli impianti più prestigiosi, quelli su cui possono essere insediate quelle che chiamiamo "medie imprese"... deve esserci un segnale chiaro dal punto di vista del Governo regionale.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie, Presidente.
È doveroso intervenire, devo alcuni chiarimenti ai colleghi. Alcuni Consiglieri si attendevano che relazionassi io al Consiglio; va spiegato che Vallée d'Aoste Structure è una società partecipata e che essa fa riferimento a Finaosta e, di conseguenza, all'Assessore al bilancio e alla Presidenza della Regione.
È vero che Vallée d'Aoste Structure ha rapporti continui con l'Assessorato alle attività produttive e questo per due ragioni sostanziali: la prima attiene al fatto che gli immobili conferiti costituivano il patrimonio gestito fino all'atto del trasferimento dall'Assessorato alle attività produttive, quindi c'è una continuità che non si è ancora spezzata, nel senso che sono stati trasferiti i contratti e una serie di cose abbastanza complesse. Inoltre le procedure insediative, secondo quanto fissato dal Consiglio nel 2007, prevedono che il parere sugli stessi insediamenti sia reso dalla Giunta con proprio atto e che la definizione di quest'atto e le procedure attinenti a questo siano seguite dall'Assessorato alle attività produttive.
Sono state poste diverse questioni. Il Consigliere Tibaldi ha detto due cose, una è imprecisa, mi permetto di correggerlo: la vendita degli immobili, lo ha ricordato anche il collega Chatrian, è possibile, è stata prevista con l'approvazione da parte del Consiglio regionale dell'allegato che contiene l'elenco dei beni immobili che possono essere posti in vendita. Questo è già successo, lo ha ricordato l'Assessore Lavoyer nella sua relazione, rispetto alle vendite di alcuni immobili. Tornerò poi sulla questione Tecdis perché ho già dato delle risposte al collega Zucchi, aggiornerò poi la questione anche se oggi parliamo del bilancio 2008, però mi sembra corretto dare delle informazioni anche sul 2009.
Le linee strategiche... ha ragione il collega Chatrian, esse sono state fissate già dal Consiglio regionale con proprie decisioni e tra queste linee ci sono varie cose che andrò a dire. Per quanto riguarda la proposta di trasferire il patrimonio nelle mani nei privati, questa è una cosa che si può sostenere, ne possiamo discutere; vorrei fare due piccoli esempi, così c'intendiamo su quello che si vorrebbe fare. Da un lato stiamo prevedendo la collocazione di un'importante azienda nella bassa Valle - parlo di Lavazza - per la quale bisognerà fare un investimento molto significativo dal punto di vista dell'immobile industriale che si andrà a realizzare, bonificando l'ex area Balzano. Questa cosa la concluderemo positivamente con Lavazza semplicemente perché ci sarà un intervento di carattere pubblico, altrimenti questa cosa non si fa.
Abbiamo assistito, quest'anno purtroppo, con grande dispiacere al fatto che un'azienda di non grandi dimensioni, di un 50-60 addetti, in bassa Valle ha chiuso e non era un'azienda i cui immobili erano di proprietà della Regione, anzi, l'unico percorso che questa ditta ha cercato di seguire per potersi risollevare dalle condizioni negative era quello di vendere l'immobile alla Regione per poter rientrare dai capitali e far fronte al suo momento di crisi. Quindi capisco che si possano fare tutti i ragionamenti del caso sul patrimonio se sia bene che esso debba essere privato o pubblico, poi siamo confrontati a delle situazioni rispetto alle quali bisogna fare una riflessione più approfondita, altrimenti rischiamo di cadere in una contraddizione dalla quale diventa difficile risollevarsi.
Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti, è bene che i Consiglieri siano intervenuti anche se non c'è voto su questo documento, perché questo rimane un elemento che è posto all'attenzione del Consiglio, che ha il compito di conoscere, di interrogarsi, di fare proposte o controproposte.
Desidero chiarire alcuni aspetti riassumendo l'iter e alcune scelte che sono state attuate al momento in cui è stato deciso il conferimento a Vallée d'Aoste Structure del patrimonio immobiliare. Vi chiedo di avere un po' di pazienza, prenderò un po' di tempo, perché non riusciamo a discutere - non oggi, ma in altri momenti - e a ragionare se non abbiamo una conoscenza compiuta dei presupposti che sono stati alla base di un percorso, altrimenti manca la chiarezza interlocutoria necessaria. Ad integrazione di quanto è stato riferito dall'Assessore Lavoyer, in vacanza del Presidente della Regione, fornisco alcuni elementi aggiuntivi.
È stato ricordato che la legge regionale n. 10/2004 autorizzava la Giunta (cito): "ad effettuare conferimenti ad una società di capitali, a totale capitale regionale, esistente o ad una società per azioni da costituire mediante apposito mandato a Finaosta", conferimento di beni immobili facenti parte del patrimonio regionale destinato ad attività produttive e commerciali. La Giunta regionale, per dare esecuzione alla legge, ha ritenuto opportuno avvalersi di Vallée d'Aoste Structure, perché questa era già di proprietà di Finaosta, rispondeva alle prescrizioni normative e gestiva già gli immobili dell'area ex Cogne, lo stabilimento locato alla Cogne Acciai Speciali, la Pépinière d'entreprises, i vari edifici in costruzione e ristrutturazione dell'area. Infatti non a caso nessuno ha posto la domanda, ma quando l'Assessore Lavoyer ha letto la relazione, facendo riferimento ai 1.260 posti di lavoro... sono esclusi quelli di Cogne, i cui immobili erano già di proprietà di Vallée d'Aoste Structure.
Alla fine del 2006 la Giunta regionale, con deliberazione n. 3045 a ottobre e n. 3597 a novembre, ha approvato il conferimento a Vallée d'Aoste Structure dei primi 4 lotti di beni immobili a destinazione produttiva, comprendenti la quasi totalità del patrimonio industriale regionale. Questo si è poi completato nel dicembre 2007 con il trasferimento relativo al 5° lotto. Per regolamentare la gestione dei beni conferiti il Consiglio regionale ha dato degli indirizzi nell'aprile 2007, con l'approvazione degli indirizzi strategici, sui quali Vallée d'Aoste Structure doveva improntare l'organizzazione e l'esecuzione dell'attività imprenditoriale, anche qui cito: "al fine di assicurare trasparenza e parità di trattamento nel comportamento verso i conduttori di beni immobili a destinazione produttiva e allo scopo di tutelare le proprie aspettative di efficacia nella gestione dei beni conferiti".
Negli indirizzi strategici vennero poi determinati gli scopi e gli obiettivi di Vallée d'Aoste Structure, dicendo che "Vallée d'Aoste Structure organizzerà e svolgerà la propria attività in modo da: valorizzare i beni immobili conferiti, salvaguardandone la destinazione produttiva; accrescere l'efficienza nella gestione di beni immobili e, di conseguenza, creare occasioni per il consolidamento e lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali ospitate negli immobili; favorire le condizioni per ricadute positive in termini occupazionali sul tessuto produttivo locale". Evidentemente i colleghi che si sono espressi hanno toccato alcuni di questi punti, qui la valutazione rimane aperta sul fatto se questi obiettivi siano conseguiti o no. Ripropongo questi temi perché rientriamo in un percorso non solo di valutazione, ma anche di conoscenza del rapporto che è stato presentato.
Negli indirizzi strategici viene riservata al Consiglio ed alla Giunta regionale la competenza in merito all'approvazione di determinati atti, finalizzati ad autorizzare Vallée d'Aoste Structure ad effettuare operazioni di particolare rilevanza, come ad esempio la vendita degli immobili. Il Consiglio approvò, all'epoca, un allegato dove si diceva che questi immobili possono essere venduti. Se domani si vorrà decidere che altri immobili, che non erano lì ricompresi, vorranno o potranno essere messi in vendita, dovrà essere il Consiglio regionale che approverà con un apposito atto e, viceversa, se si volessero introdurre o togliere dal mercato degli altri immobili, il Consiglio regionale dovrà assumere questa decisione su proposta della Giunta.
In merito alla relazione che è stata presentata dall'Assessore Lavoyer, si possono introdurre ulteriori osservazioni che discendono anche dalle cose che sono state dette da chi mi ha preceduto.
Va ricordato che la maggior parte degli immobili conferiti era gravata già da contratti di locazione, rispetto ai quali la nuova proprietà subentrava alla Regione negli obblighi e nei diritti nei confronti dei conduttori: questo lo avevo detto già al collega Zucchi nel corso di un'iniziativa che aveva presentato. Detti contratti prevedono a carico della proprietà, cioè di Vallée d'Aoste Structure, che li ha presi, l'obbligo di eseguire gli interventi di messa a norma ed adeguamento degli edifici facenti parte di un dettagliato elenco specifico per ciascun immobile, l'obbligo di rimborsare il costo degli interventi di messa a norma e adeguamento eseguiti dalle imprese conduttrici, l'obbligo di eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria degli elementi portanti e della copertura, l'obbligo di rimborsare una quota pari al 50 percento del costo degli interventi di manutenzione straordinaria eseguiti dalle imprese conduttrici, perché c'è pure questa possibilità: se l'impresa ritiene di voler intervenire perché fa prima, Vallée d'Aoste Structure è obbligata a procedere ad un rimborso pari ad almeno il 50 percento. Pertanto Vallée d'Aoste Structure si è assunta, con gli immobili, il compito di realizzare tutti gli interventi di messa a norma e di adeguamento, in modo da raggiungere l'auspicato obiettivo di accrescere l'efficienza nella gestione degli immobili, come ho citato prima.
Oltre alla gestione è stata conferita la possibilità di cedere, su questo ha già detto l'Assessore Lavoyer; voglio ricordare, perché questo è un tema importante, che negli immobili in disponibilità di Vallée d'Aoste Structure vi sono anche le due Pépinières di Pont-Saint-Martin e di Aosta, che sono messe a disposizione di ditte in fase di start up e alle quali sono offerte condizioni particolarmente favorevoli in questo caso, perché sono ditte che iniziano con l'abbattimento del 50 percento degli oneri di affitto, oltre alla disponibilità di una serie di servizi importanti (spazi comuni, guardiania, centralino, ADSL, eccetera). Le due Pépinières sono popolate in questo momento rispettivamente da 6 aziende a Pont-Saint-Martin e da 13 ad Aosta. Vi do un aggiornamento, mi scuserete se vi prendo un po' di tempo, sul fatto che ci sia stato qualche interessamento nel corso del 2009 e, per quanto riguarda la Pépinière d'entreprises dell'Espace Aosta, vi sono stati due ingressi dalla fine dell'estate per attività innovative: la prima, nel campo dell'immagine dei servizi Web della comunicazione multimediale, la ditta si chiama Arsenale S.n.c.; la seconda, nel campo dell'analisi, produzione e commercializzazione delle erbe di montagna, la ditta Montagnard S.r.l.. Da novembre si è insediata una società operante nei servizi di telecomunicazione in ambito wireless; si segnala poi l'ampliamento delle attività di Ribers Ricerche, una ditta che già lì è presente, con la costituzione di un nuovo laboratorio specialistico aperto anche a terze parti e dotato di alcune attrezzature per analisi che prima non erano reperibili sul mercato; quindi, in associazione con altre aziende, consente a queste di condurre operazioni specialistiche.
Per quanto riguarda l'area ex Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin, la Pépinière di Pont-Saint-Martin, nuovo insediamento - l'ho ricordato un po' di tempo fa - di BioDigitalValley, del gruppo RGI operante nel campo della bioinformatica, e autorizzazione all'ingresso della società Muller biomedical per lo sviluppo di apparecchiature nel campo della biomedicina, insediamento che è previsto in questi giorni. Per l'Espace Aosta avevo già dato delle informazioni al collega Zucchi, nel corso di un'iniziativa che aveva presentato a metà novembre, non vorrei annoiarvi andandovele a ripetere, quindi se mi consentite andrei avanti rispetto a queste.
Un aggiornamento sull'evolversi della situazione di alcuni immobili va fornita, soprattutto per quanto riguarda ex Quality Building a Hône, dove si sta perfezionando l'ingresso di una ditta, è stato restituito alla curatela fallimentare e soprattutto a Châtillon, perché per Tecdis - come avevo già detto - vi è stata l'accettazione del liquidatore, l'assenso del magistrato per la restituzione dello stabilimento con tutte le attrezzature ivi conferite; Vallée d'Aoste Structure sta effettuando - credo che lo abbia concluso in questi giorni, se così non è, è questione di uno o due giorni - l'inventario per poi giungere alla stipula dell'atto di transazione che è stato acconsentito dal magistrato. Con questo si sbloccherà la situazione di stallo.
Per quanto riguarda altre località, di ex Item ho già detto; abbiamo autorizzato l'insediamento di una nuova ditta in questo capannone di 1.500 metri al di là della Dora, nella zona di Pont-Saint-Martin, ma in Comune di Donnas, e altre questioni che avevo già avuto modo di presentare.
Voglio soffermarmi su un tema che è stato posto, perché una delle questioni che ha sovente sollevato discussioni e questo riguarda i canoni di locazione che risultano assai diversificati, ho già avuto modo di spiegarlo in Consiglio e lo ripeto volentieri. Ciò è dovuto al succedersi nel tempo di varie normative regionali, molti immobili sono stati trasferiti dalla Regione a Vallée d'Aoste Structure nel 2006, 14 novembre-28 dicembre, con contratti di affitto già in essere e rispetto ai quali i canoni avevano un peso diverso a seconda dei periodi in cui questi erano stati stipulati. Ci sono almeno 4 tipologie che riassumo. Uno, con il conferimento degli immobili da parte della Regione la società Vallée d'Aoste Structure è subentrata nei contratti di locazione già stipulati con i conduttori, come previsto dalla legge n. 10; detti contratti, stipulati in vigenza della legge regionale n. 1/1998 ricordata dal collega Tibaldi e ripresa dal collega Chatrian, prevedevano per le imprese industriali un canone di locazione annuo determinato nella misura del 2 percento del valore dell'immobile, risultante dal conto di patrimonio della Regione, ridotto all'1 percento per le società cooperative di produzione e lavoro. Pertanto, per detti conduttori continuano ad applicarsi le condizioni previgenti fino alla scadenza naturale dei contratti, come è giusto che debba essere.
Per gli immobili sfitti, al momento del conferimento, per quelli che si sono successivamente liberati, invece, la società ha operato secondo quanto disposto dalla legge n. 12/1997, che prevede che la locazione dei beni destinati ad attività produttive avvenga ad un canone determinato in relazione ai valori di mercato, pertanto Vallée d'Aoste Structure ha finora determinato il canone di locazione applicando al valore di mercato determinato attraverso delle perizie - quanto all'affidabilità delle perizie tutti possiamo avere le nostre opinioni, ma sono stati peritati questi beni in occasione al conferimento dei beni stessi - una percentuale di redditività pari a circa il 6 percento.
Altra situazione che a volte viene citata è la situazione Cogne Acciai Speciali, che voglio rappresentare al Consiglio perché mai è stata detta, quindi colgo l'occasione per farlo oggi. Il contratto di locazione del 1996 avente durata trentennale, è stato oggetto di novazione nel 2008 e, stante le dimensioni del complesso industriale, che assommano a 500.000 metri quadrati, la durata della locazione e le condizioni contrattuali rispetto all'attribuzione degli oneri di manutenzione degli immobili al conduttore e al settore particolare dell'attività dell'impresa... vi è stata un'apposita perizia finalizzata alla determinazione del canone di locazione di mercato del complesso industriale, redatta da un perito designato dal Tribunale di Aosta, da cui emerge che il corrispettivo contrattualmente determinato può considerarsi a valore di mercato. Non ho questo dato, ma se volete lo posso dare; ho detto questo per specificare qual è stata la procedura seguita.
Infine, il canone di locazione degli immobili costituiti o ristrutturati nell'area Espace Aosta mediante l'uso di finanziamenti pubblici, fondi statali o comunitari, è stato oggetto unitariamente alla stima del valore di mercato dell'area ex Ilva Cogne, di una perizia effettuata da un perito estimatore indipendente. Pertanto per la locazione degli edifici di ET S.p.A. la società applica il canone peritale. Cosa va detto su questo? Si sono oggettivamente determinate - ma lo avevo già detto, non oggi - delle disparità di trattamento fra imprenditori diversi in situazioni insediative simili; frutto, questo - come ho avuto modo di dire -, dei tempi diversi in cui si sono perfezionati i vari contratti. Questo dovevo come spiegazione.
Come è stato ricordato, Vallée d'Aoste Structure chiuderà con un importante passivo, questo è un altro elemento che dobbiamo prendere in considerazione. È evidente il fatto che l'insieme dei beni conferiti è significativo, la loro redditività è bassa, diversi immobili sono da restaurare in modo anche pesante e non hanno resa, poiché in diversi casi sono vuoti, anche perché, se devono essere messi a posto, non possono essere collocati utilmente sul mercato.
Pensiamo che, con l'andare del tempo, la società riuscirà a mettere a reddito in modo più soddisfacente il suo patrimonio, ma questo non potrà che avvenire quando saranno terminati importanti interventi e la gestione potrà essere meno onerosa. È pertanto necessario avere la consapevolezza che il raggiungimento di un equilibrio finanziario non potrà che situarsi in un tempo futuro e che questo dipenderà dalla rapidità con la quale tutto il patrimonio sarà rinnovato, anche se questo non sarà l'unico elemento, ma è un elemento determinante.
Dobbiamo però qui essere chiari - e torno agli affitti - poiché da un lato si intenderebbe gestire gli affitti con condizioni più favorevoli possibili, come ha detto anche l'Assessore Lavoyer; è chiaro che quanto più gli affitti sono favorevoli, sempre compatibilmente con tutti quei problemi legati agli aiuti di Stato che conosciamo, tanto meno la redditività di questi immobili riuscirà ad andare ad implementare le entrate di Vallée d'Aoste Structure. Io lo dico, poi si può discutere se sia bene o sia male, se le cifre che oggi sono state date siano esageratamente negative o meno, ma questa consapevolezza per correttezza la dobbiamo avere tutti, perché se si opera su questa leva è chiaro che a minori oneri di affitto corrisponderanno minori entrate... lo dico solo en passant. Vallée d'Aoste Structure deve - dicevo - provvedere a significative spese di investimento per le quali (questo è l'ultimo elemento che voglio portare a conoscenza dei Consiglieri) fortunatamente beneficia anche di fondi, oltre che regionali (come sarà nel caso del nuovo stabilimento Lavazza a Verrès), anche di fondi statali e comunitari per realizzare interventi sugli immobili.
Può darsi che ai Consiglieri siano sfuggiti alcuni atti, quindi do rapidamente un conto degli investimenti e dei trasferimenti che sono stati previsti a Vallée d'Aoste Structure. In particolare, in esecuzione della deliberazione n. 1154/2009 è stata stipulata una convenzione per l'attuazione del recupero e la riconversione dei siti industriali dismessi dall'asse due del POR, per il completamento di interventi di riconversione del parco industriale Espace Aosta ex Ilssa Viola, che prevede l'erogazione di un importo di contributi massimo pari a 11.540.000 euro, che derivano dal POR FERS, a titolo di contributo in conto impianti a riduzione degli oneri da sostenere per la realizzazione di interventi di vario genere: progettazione definitiva ed esecutiva della recinzione del parco Espace Aosta, progettazione definitiva esecutiva per l'illuminazione pubblica dell'Espace Aosta, progettazione definitiva esecutiva della realizzazione di videosorveglianza del parco industriale Espace Aosta ex Ilssa Viola, in particolare progettazione definitiva esecutiva direzione lavori per la realizzazione della ristrutturazione dell'edificio ex Zincocelere nell'area ex Ilssa Viola, da destinare all'insediamento di imprese medio-piccole appartenenti al settore terziario avanzato. In esecuzione dell'accordo di programma quadro con il Ministero dell'economia e dell'atto integrativo a tale accordo, è stato erogato un importo massimo pari a 9.100.000 euro per il completamento della ristrutturazione del PAC con la sua compartimentazione in 8 moduli, la ristrutturazione della torre piezometrica e il completamento del percorso ciclopedonale, compreso il ponte sul Buthier che passa attorno all'area.
Infine va ricordato l'ultimo elemento: con il conferimento degli immobili a Vallée d'Aoste Structure si sono ridefinite le procedure relative ai processi e si sono delineati degli indirizzi strategici con tre passaggi successivi. In questo momento chi deve avanzare una procedura di insediamento rispetto a quanto succedeva prima che gli immobili fossero conferiti a Vallée d'Aoste Structure, e quindi era confrontato ad un altro percorso, oggi deve richiedere l'immobile a chi ne è proprietario, a Vallée d'Aoste Structure. Deve presentare - ma questo come già avveniva - un progetto all'esame di Finaosta per vedere se è fattibile l'attività che intende mettere in piedi e poi ci deve essere una deliberazione di autorizzazione alla locazione. Qui ritorno a quanto dicevo prima, questa è la ragione per cui noi ci occupiamo di questa cosa.
Questa procedura, nel tempo, ha mostrato dei limiti, perché gli interlocutori sono diversi, in quanto l'attività della società proprietaria delle differenti strutture ed enti regionali interessati, a partire dalla fase informativa di primo contatto con le imprese interessate all'insediamento fino alla fase conclusiva, non era di facile coordinamento. Per superare questa impasse all'interno dell'Assessorato, in questo ultimo anno, abbiamo predisposto un servizio di tutoraggio per le aziende, seguendole passo a passo, fornendo tutte le informazioni preliminari e in questo modo non solo superando queste cose che dicevo, ma anche tutte le fasi informative. Un'azienda che ha intenzione di fare delle cose sarebbe tenuta a conoscere tutto, ma ovviamente non è il suo mestiere, quindi se c'è qualcuno che la favorisce sotto questo aspetto non perde tempo e ha delle informazioni più chiare. Quindi, dicevo, fornendo tutte le informazioni preliminari, favorendo e creando tutti i contatti necessari, supportando tecnicamente tutti i passaggi. Ugualmente per le aziende già insediate, anche qui ragione dei contatti e dei rapporti che abbiamo con Vallée d'Aoste Structure, l'Assessorato ha previsto visite in azienda per poter verificare il soddisfacimento dell'insediamento, dei rapporti con la proprietà, cioè Vallée d'Aoste Structure, e con la stessa Regione, al fine di assicurare alle aziende la necessaria assistenza e gli opportuni riferimenti amministrativi.
Ho concluso, riprendo quello che ho già detto, perché si chiede quali sono gli impegni che poi si prendono: per quanto riguarda la questione degli affitti, è questo l'unico tema sul quale mi sembra che ci sia stata un'assonanza di interventi da parte di tutti i colleghi, riprendo quello che ho avuto modo di dire rispondendo al collega Zucchi circa un mese fa. Noi abbiamo in questo momento fatto delle valutazioni e verificato quali sono i prezzi di mercato applicati per gli immobili pubblici che esistono non solo in Valle d'Aosta, ma nel vicino Piemonte; non lo abbiamo fatto nelle zone centrali metropolitane di Torino perché lì sono altri prezzi, non sono riferibili come tipologia a quelli nostri, ma lo abbiamo fatto da altre parti. Si sono determinati dei valori di mercato di un certo genere che differiscono in parte da quelli nostri, quindi l'obiettivo che abbiamo è quello di andare a coordinare per omogeneizzare questo all'interno di un quadro che sia accettabile per quanto riguarda i valori di mercato. Concludo dicendo che evidentemente non possiamo obbligare chi ha già dei contratti in suo possesso più favorevoli a rimettere; succede, invece, che bisognerà trovare il modo di rinegoziare in alcuni casi questi contratti.
Vi ho preso un po' di tempo; credo però di aver fornito alcuni elementi aggiuntivi che spero vi siano utili. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi per il secondo intervento.
Tibaldi (PdL) - Per una questione di metodo, Presidente. La questione di metodo è la seguente. Già abbiamo ascoltato la relazione dell'Assessore Lavoyer, la quale è andata oltre il documento che ci è stato consegnato; normalmente una relazione viene notificata ai Consiglieri ed è comprensiva di tutto il testo, affinché il singolo Consigliere possa verificare quello che è stato detto e quindi fare eventuali ragionamenti.
L'Assessore Lavoyer ha aggiunto oralmente degli elementi in più rispetto al pamphlet che ci è stato allegato all'ordine del giorno e ne abbiamo preso atto, però adesso alla relazione dell'Assessore Lavoyer si è aggiunta una seconda relazione, quella dell'Assessore alle attività produttive; non sono semplicemente delle risposte ad osservazioni che sono state fatte in aula dai diversi colleghi che sono intervenuti. Allora, per capirci, sarebbe necessario che sulla relazione complessiva fatta dall'Assessore Lavoyer e sulla relazione che ha fatto anche l'Assessore Pastoret, ci fosse la possibilità per i Consiglieri di prenderne veramente atto, non semplicemente prendendone atto oggi in aula, ma che almeno abbiamo il tempo, alcune ore, di visionare i documenti con i quali ci avete comunicato dei dati e questo pomeriggio, alla ripresa dei lavori, ne potremo prendere atto.
Chiederei anche ai colleghi che sono intervenuti, in particolare degli altri gruppi di minoranza, se sono d'accordo ad innestare un tipo di procedura che, a nostro avviso, è anche più coerente con quello che si è svolto in aula e soprattutto con le informazioni che i Consiglieri dovevano possedere ad initio e non solo a conclusione di un dibattito come quello, interessante, che si è svolto stamattina.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie. Il collega Chatrian interverrà sicuramente nel merito, ma io volevo intervenire a nome del gruppo in adesione alla sollecitazione del collega Tibaldi. Ci sembra che siano state portate all'attenzione dell'aula delle valutazioni che sono di natura sostanziale e che richiedono un semplice approfondimento almeno durante la pausa che abbiamo di fronte a noi. Quindi aderiamo, mi pare di aver capito che si tratti di una mozione d'ordine, quindi che si proceda in senso sospensivo e si riprendano i lavori su questo stesso punto, possibilmente alla cortesia degli Assessori di mettere a nostra disposizione le loro note che mi pare fossero sufficientemente dettagliate, per poter procedere alla conclusione della discussione alle 15,30 e alla presa d'atto come richiede il Regolamento. Grazie, Presidente.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Intervengo successivamente.
Presidente - Siamo in presenza di una mozione d'ordine. Come sapete, il Regolamento prevede uno a favore e uno contro, è già intervenuto un Consigliere a favore della mozione d'ordine.
La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret, che interverrà contro questa richiesta avanzata dal Consigliere Segretario Tibaldi e appoggiata dal Consigliere Louvin.
Pastoret (UV) - Grazie, Presidente.
Trovo singolare la richiesta del Consigliere Segretario Tibaldi per due ragioni. La prima ragione è stata quella di aver avanzato delle richieste di chiarimento, alle quali ho fornito - spero - risposta in modo soddisfacente. Secondariamente, non ho presentato una relazione altra e diversa, mi sono limitato a riassumere tutta una serie di cose - come potrebbe ben dire il collega Zucchi - che ho già riportato in questo Consiglio in diversi interventi, quando mi sono state poste delle interpellanze o delle interrogazioni; non ho fatto altro che mettere insieme questi elementi e fornirli, oggi, al Consiglio, solamente anticipati dalle condizioni che il Consiglio regionale nel 2007 aveva assicurato per il trasferimento dei beni immobili e per le linee di indirizzo che erano state date a Vallée d'Aoste Structure. Quindi nessuna relazione aggiuntiva, un semplice intervento a supporto delle richieste che sono venute dai Consiglieri.
Trovo quindi che la richiesta che è stata avanzata sia fuori luogo, perché il mio intervento nulla ha introdotto di più e di diverso, di altro rispetto a quanto era stato richiesto nell'ambito del dibattito, per cui manifesto la mia contrarietà al fatto di rinviare questa questione al pomeriggio.
Presidente - Pongo in votazione la questione sospensiva e poi darò la parola ai colleghi Chatrian e Donzel:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 8
Contrari: 16
Astenuti: 3 (Donzel, Carmela Fontana, Rigo)
Il Consiglio non approva.
Il Consiglio respinge la questione sospensiva, consistente nel rinvio alla seduta pomeridiana dell'oggetto.
Presidente - La questione sospensiva non viene accettata, ritorniamo in discussione.
La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Rispetto a questa questione noi avevamo anche in parte sollecitato l'intervento dell'Assessore all'industria, perché per noi rimane chiaro che i dati presentati qui sono insoddisfacenti. La gestione non è ottimale, è un dato oggettivo e la presa d'atto di questo Consiglio non può che essere un dato gestionale negativo, pessimo. Se non siamo d'accordo su questo dato, non so di cosa stiamo parlando! Dopodiché, per giustificare questa cosa, siccome siamo un partito che è attento alla questione industriale, continuiamo a dire vogliamo posti di lavoro nell'industria, non possiamo dire: allora smantelliamo gli impianti industriali, eccetera!
Abbiamo cercato di avere da parte del Governo regionale qualche sollecitazione che giustificasse il fatto che in una situazione particolare non è così facile smantellare tutti questi impianti e affittarli a piccoli artigiani. Ci sono degli impianti di pregio, che avrebbe un senso che fossero affidati a medie imprese. Però la sollecitazione a cui si vorrebbe avere la vera risposta è: davvero c'è un impegno, la volontà di rimettere nell'area di Châtillon una vera impresa, altrimenti è uno stillicidio, è un'attesa infinita per alla fine dire: ma lì ci mettiamo due tubisti, un lattoniere... stiamo scherzando? È questa la prospettiva verso cui vogliamo andare? Non credo, spero che non pensiamo che una regione come la nostra possa mai fare a meno completamente di importanti realtà produttive.
Allora abbiamo detto, rispetto alla questione degli affitti, a me è sembrata interessante questa questione che per la prima volta ha posto l'Assessore Pastoret, c'è finalmente quella disponibilità chiara di dire: qui si vanno a rivedere gli affitti al ribasso... cosa che quando noi l'abbiamo chiesto ci è stato risposto che non si poteva fare! Oggi lo sento e a me fa perfino piacere sentirlo, perché dico che finalmente almeno qualcuno comincia a dire che questi affitti non funzionano... quando lo abbiamo detto noi ci è stato detto non si può fare. Ma siccome questi benedetti Consigli sono tutti registrati, l'interpellanza della Consigliera Fontana è registrata, si può verificare che il Governo regionale l'anno scorso rispose che non era possibile ridurre gli affitti: questo è agli atti... poi lo vedremo!
A me invece fa enormemente piacere capire che, vista la delicatezza della situazione, visto che c'è una crisi economica, c'è la voglia di muovere qualche tassello. Sono assolutamente dell'avviso che non può essere rimandata indietro una relazione di questo tipo, quindi capisco anche il tentativo di sollevare l'attenzione sulla relazione incompleta, perché una presa d'atto come questa deve essere una presa d'atto di insoddisfazione della gestione di Vallée d'Aoste Structure, presa d'atto che è la stessa se prendiamo atto di questa cosa nel pomeriggio, non cambia niente!
Io mi sarei permesso di chiedere la relazione, come spesso capita agli Assessori, che mai hanno negato di trasmettere ai gruppi la relazione, senza che questo dovesse necessariamente comportare un rinvio, che aveva un altro sapore: ecco la posizione del nostro gruppo.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente.
Due considerazioni. Mi sembra che siamo, Assessore, fuori dal seminato, forse un po' di confusione c'è stata in quest'ultima mezz'ora. Ci sono dei contratti a monte, contratti blindati per 12 anni, 6 più 6, firmati nel 2004 che andranno a scadenza nel 2016. Non ho capito bene se c'è la possibilità - lasciamo da parte la volontà! - di rivedere gli affitti, i contratti già in essere; la volontà non è sufficiente, ci deve essere anche la possibilità per poter modificare dei contratti.
Noi ci soffermeremo però sulla questione politica legata alle strategie degli immobili, non entriamo in merito sul conto economico, sul conto patrimoniale e sui contratti che sono stati ribaltati direttamente su Vallée d'Aoste Structure. Più volte, in questo Consiglio, sia nel 2008 che nel 2009, è stato ribadito che la volontà della Giunta era quella di andare a modificare non gli affitti ed i contratti, ma le procedure, i percorsi, ed eventualmente le modalità. Quindi oggi avremmo auspicato un confronto sulle nuove modalità, sui nuovi percorsi che non sono indirizzi strategici che il Consiglio ha già approvato ad aprile 2007, ma che sono quelli inseriti nella deliberazione dell'ottobre 2008, dove citate direttamente la volontà di procedere alle revisioni di procedure per l'insediamento di nuove imprese, perché la difficoltà è riuscire a riempire questi beni immobiliari di proprietà pubblica al momento sfitti, quindi la grande difficoltà che non è probabilmente legata solo al discorso economico, al valore patrimoniale, da un lato e, dall'altro, di affitto, ma proprio la volontà di modificare la legge n. 10, quando nel mese di novembre il Presidente della Regione rispose a una nostra iniziativa: l'Assessorato alle attività produttive sta lavorando per una modifica della legge n. 10/2004, quella che oggi stiamo affrontando, al fine di consentire alla società VDA Structure di intervenire con maggiore facilità ed efficacia sul patrimonio immobiliare esistente.
Noi avremmo gradito da parte dell'Esecutivo una risposta a questa problematica, perché nella relazione ci sono numerosi edifici al momento sfitti, privi di strategia e di indirizzi per essere utilizzati. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Se ci teniamo a quelle che sono le norme di regolamento, prendiamo atto insieme agli altri colleghi di questo documento, ma ne prendiamo atto con la consapevolezza di una profonda insoddisfazione, perché comunque questa relazione o queste relazioni che ci sono state fatte in aula, un'improvvisata in seconda istanza da parte dell'Assessore Pastoret a seguito di sollecitazioni plurime che sono giunte da diversi colleghi, sono relazioni che costituiscono un'istantanea, un flash che è stato redatto anche in maniera compiuta e ordinata da parte degli uffici; d'altronde ci sono 24 persone alle dipendenze di Vallée d'Aoste Structure, ma d'altro canto evidenziano la totale assenza di indirizzo politico o di correzione di indirizzi politici precedenti qualora se ne ravvisasse il caso! Domanda: "se ne ravvisa il caso?" abbiamo chiesto in esordio di dibattito; sembrerebbe di no, nonostante la fotografia scattata presenti molte ombre e poche luci, sia sotto il profilo del conto patrimoniale che è stato riportato dall'Assessore, sia soprattutto sotto il profilo delle strategie essenziali.
Come possiamo dichiararci soddisfatti? Niente. Prendiamo atto di questo documento sotto il profilo formale, prendiamo atto dell'assenza della politica sotto il profilo sostanziale, e questa è la nota dolente che contraddistingue, ancora una volta, l'Esecutivo!
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente.
Solo per riportare l'attenzione del Consiglio all'oggetto su cui stiamo discutendo e sul tema che stiamo affrontando: indirizzi strategici previsti dall'articolo 4 della legge regionale 18 giugno 2004; una relazione contenente i risultati economici della gestione del patrimonio conferito, da cui dovranno emergere distintamente per ciascun bene immobile i costi della gestione di manutenzione; una relazione concernente i principali interventi di manutenzione da eseguire sugli immobili dell'esercizio successivo e la strategia da seguire per gli immobili non locali; una relazione in merito all'attuazione del programma di dismissione dei beni. Questi punti sono stati puntualmente toccati dalla relazione.
Se nella replica il collega Pastoret giustamente ha ampliato l'intervento dando delle risposte, nel rispetto del Consiglio regionale, ciò non vuol dire che oggi dobbiamo affrontare altri argomenti. Questa è la presa d'atto su questa relazione; gli altri argomenti possono essere oggetto di un dibattito, o in commissione, o in altra occasione. La relazione presentata oggi è rispettosa degli impegni del Consiglio in base alla legge.
Presidente - Se non vi sono altri interventi, il Consiglio prende atto.
Il Consiglio prende atto della relazione.
Presidente - Dichiaro conclusa questa prima mattinata dei lavori.
Vorrei solo farvi presente che è stata depositata dal gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau una risoluzione sulla consultazione referendaria per l'indipendenza, svoltasi recentemente in Catalogna, e sono state depositate le relazioni riguardanti il disegno di legge n. 59 da parte dei Consiglieri Louvin e La Torre, il disegno di legge n. 71 da parte del Consigliere Bieler, il disegno di legge n. 74 da parte del Consigliere Empereur, il disegno di legge n. 66 da parte dei Consiglieri Crétaz e André Lanièce, il disegno di legge n. 55 da parte dei Consiglieri Hélène Impérial e Emily Rini, 2 emendamenti dell'Assessore Pastoret in merito al disegno di legge n. 71, 2 emendamenti dell'Assessore Lanièce Albert sul disegno di legge n. 66 e 6 emendamenti del gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau sullo stesso disegno di legge; infine, 3 emendamenti del gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau sul disegno di legge n. 55.
Con questo dichiaro conclusi i lavori dell'odierna seduta del Consiglio regionale; i lavori riprenderanno alle ore 15,30 puntuali.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à treize heures et huit minutes.