Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 736 del 23 settembre 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 736/XIII - Interpellanza: "Individuazione delle modalità alternative all'erogazione delle assegnazioni di carburante in esenzione fiscale".

Interpellanza

La Giunta regionale ha annunciato che cesserà dal 2010 l'assegnazione di carburante in esenzione fiscale per i residenti in Valle d'Aosta.

Questa assegnazione per la Valle d'Aosta era stabilita dalla legge statale 3 agosto 1949 n. 623, tuttora in vigore, ed era stata concessa "in attesa dell'attuazione della zona franca".

Ritenendo lesiva dei diritti della Regione questa decisione, in mancanza di un preciso accordo che riconosca sotto altra forma i benefici precedentemente riconosciuti alla popolazione regionale,

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) quale esito abbia avuto il tavolo di lavoro costituito nel 2007 per individuare le modalità alternative all'erogazione delle assegnazioni di carburante in esenzione fiscale;

2) a quanto ammontino per i quantitativi di benzine, olio da gas e gpl per autotrazione effettivamente erogati le accise che la Regione e lo Stato non hanno rispettivamente introitato nel 2008 per effetto delle esenzioni fiscali riconosciute;

3) per quale ragione non si sia definito con norma di attuazione il recupero da parte della Regione Valle d'Aosta della quota di compartecipazione sulle accise in vista della cessazione del regime d'esenzione prevista dalla Direttiva 2003/96 del Consiglio UE;

4) perché la Regione non ha ricercato una definizione concordata della questione con lo Stato prima di procedere unilateralmente alla cessazione delle erogazioni suddette.

F.to: Louvin - Bertin

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Se c'è stato un evento quest'anno che ha colpito in senso economico, ma anche direi dal punto di vista dell'impatto emotivo, tutta la Comunità valdostana, è stata la notizia della cessazione a partire dall'anno prossimo dell'erogazione dei cosiddetti "buoni benzina", delle erogazioni di carburante in esenzione fiscale. Non è il caso di fare adesso... perché avremo modo di approfondire discussioni e ragionamenti nell'esame dei provvedimenti legislativi che la Giunta ha già deliberato... le questioni concrete... ma ci sono dei lati di questa vicenda che ci sembra utile portare allo scoperto e comunque affrontare a viso aperto, tanto più che su tale questione, lo abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, i valdostani vorrebbero saperne di più, vorrebbero vederci chiaro e non aiuta questo vederci chiaro il sipario che cala, lo schermo che viene mantenuto sul lavoro che si svolgerà nelle Commissioni dopo che le forze di maggioranza hanno rifiutato che si discutano questi temi alla luce del sole e in aperta trasparenza e pubblicità.

L'interpellanza che sottoponiamo non riguarda l'evoluzione della vicenda e la trasformazione in altra provvidenza erogata dalla Regione questa volta di un corrispettivo buoni di benzina, ma che cosa è successo finora e dove siano andati a finire determinate iniziative, determinati momenti di proposta che erano stati attivati. Ci riferiamo in primo luogo al fatto che fosse stato istituito dalla "Giunta Caveri" un tavolo di lavoro per individuare modalità alternative all'erogazione delle assegnazioni di carburante in esenzione fiscale, sarà per consegnarlo alla storia naturalmente, ma all'epoca si discusse di sconto alla pompa, di modello friulano, di varie questioni e non abbiamo avuto... ma questo forse è dovuto a nostra disattenzione, avrà la cortesia la Giunta di darci conto dell'esito di questo pensatoio che era stato attivato dal Governo regionale. Più stringente e più di dibattito attuale è il quantitativo delle benzine, degli oli, del gas e del GPL per autotrazione che siano stati effettivamente erogati nell'ultimo anno completo, nell'ultimo esercizio per il quale abbiamo una contabilità completa che è il 2008, perché circolano su questo evidentemente delle interpretazioni di varia entità ed è utile mettere sul tavolo un dato in modo certo, affinché si sappia a quanto ammonta il quantitativo e quindi a quanto ammonta il risparmio che ha avuto il singolo valdostano o l'azienda detentrice di automezzo beneficiario di questo tipo di esenzione fiscale.

La terza questione che vorremmo affrontare in modo scoperto riguarda la norma di attuazione che la Commissione paritetica - il Presidente ricorda bene questa discussione avendo fatto parte all'epoca della Commissione paritetica stessa - tra lo Stato e la Regione aveva sul tavolo, una norma che era stata anche oggetto di interlocuzione con la Commissione consiliare nella scorsa legislatura e che sembrava dovesse essere riproposta. Una norma di attuazione che metteva in discussione la questione della quota di compartecipazione statale, traduco perché non tutti hanno immediatamente la possibilità di cogliere: il decimo che va allo Stato che fine avrebbe fatto.

Quindi e da ultimo... ma anche in relazione ad una vicenda che tutti i colleghi ricordano e che fu la questione della finanziaria 2008, nella quale il Governo tentò di inserire un emendamento che avrebbe portato alla soppressione da parte dello Stato delle esenzioni fiscali e che fu tamponato all'epoca, fu congelato per effetto dell'intervento dei Parlamentari e dell'Esecutivo regionale che chiesero e ottennero all'epoca l'apertura di un tavolo di discussione su questo con il Governo centrale.

Queste sono le quattro problematiche che mettiamo sul tavolo in tale fase preliminare alle discussioni che avremo e che ci preme siano portate in modo trasparente all'attenzione non solo di quest'aula, ma anche dell'intera Comunità valdostana. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.

Pastoret (UV) - Merci, M. le Président. Je vais répondre moi aux premières deux des quatre questions que vous avez posées, pour les autres ce sera le Président de la Région qui ajoutera des éléments. Vous l'avez bien dit: on aura le temps de parler encore de cette question, donc ce n'est pas le cas d'écrire un roman dans cette séance et donc on se tiendra aux questions que vous avez posées, en essayant de vous donner des réponses, mais je tiens à préciser que sur ce thème il n'y a rien à cacher. Bien au contraire nous considérons que plus la connaissance de tous les éléments concernant cette question sera connue par la Communauté toute entière tant mieux en sera.

Cela dit, par délibération n° 1/2007 - nous sommes là à la première question -, le Gouvernement régional avait constitué un groupe de travail chargé de "monitorare costantemente l'evoluzione della situazione in atto, mantenendo stretti e continui contatti con le istituzioni e le amministrazioni interessate". Faisaient partie de ce groupe trois dirigeants de l'époque, à savoir le Chef de cabinet, le Coordinateur du Département de l'industrie, de l'artisanat et de l'énergie et le Coordinateur du Département du budget, finances et programmation. Ce groupe fut créé surtout aussi suite au refus de la Commission de l'Union européenne d'accepter les requêtes présentées à la Commission européenne par l'Etat sur initiative des Régions intéressées pour obtenir dérogation, à partir de l'année 2007, des dispositions de l'arrêté concernant les impôts sur les produits énergétiques. Ce groupe devait donc suivre l'évolution de la situation, en essayant de formuler toutes les hypothèses pouvant permettre de maintenir en vie les bons d'essence avec des fiscalisations. Là il y avait des pourparlers, des négociations de caractère technique qui se sont faites entre les groupes et l'Etat et la Commission, et cetera. Il faut dire qu'aucune issue à fur et à mesure que le temps passait ne paraissait plus possible face à la situation telle qu'elle venait de se définir.

Fin 2008, compte tenu du fait que seul un des membres dudit groupe travaillait encore pour l'Administration régionale, le Gouvernement a décidé d'instituer un groupe de travail... nous pouvons le définir le nouveau groupe par délibération n° 3912 du 30 décembre 2008 et de le charger d'analyser la situation et aussi d'étudier les alternatives possibles et de préparer une ébauche de projet de loi de révision du système des bons d'essence pour la distribution des carburants en exemption fiscale. Ce groupe de travail se composait du Secrétaire général de la Région, du Coordinateur du Département de l'industrie, de l'artisanat et de l'énergie (qui entre-temps avait changé), du Coordinateur du Département du budget, des finances et du patrimoine, du Coordinateur du Département législatif et légal, ainsi que du Coordinateur du Département des politiques structurelles et des affaires européennes. Ce groupe de travail a commencé par examiner tous les éléments ayant trait à la législation communautaire, nationale et régionale en vigueur et surtout des dispositions qui entre-temps à partir de 2001 avaient été émanées. Il a constaté que l'orientation de la Commission européenne ne faisait pas le moindre doute - ce que d'ailleurs on savait, mais qu'on essayait toujours de mettre en discussion - et que celle-ci non seulement n'aurait pas renouvelé les autorisations accordées, mais qu'elle n'en aurait accordées pas d'autres.

De plus, à la fin de 2008 la Commission a donné lieu à une procédure d'infraction envers l'Italie ayant trait au fait que la Région du Frioul avait modifié sa loi sur la distribution des carburants en exemption sans respecter les dispositions communautaires, qui en faisaient prohibition. C'est pourquoi ledit groupe de travail a commencé par étudier la possibilité d'introduire des mesures alternatives beaucoup plus radicales en remplacement de l'exemption des droits d'accise sur certaines quantités de carburant. C'est un parcours auquel nous étions déjà préparés, même si la détermination de la Commission pendant la dernière année a imprimé une accélération importante à toute la matière. Vous savez bien, d'ailleurs nous avions eu occasion d'en parler en début de législature, que le risque d'ouverture d'une procédure d'infraction envers l'Etat et par conséquent envers la Région pour notre système était très élevé, surtout après la prononciation de la part de la Commission à l'égard de la Région Frioul. Voilà pourquoi la seule voie praticable et ayant trait à des critères d'équité était celle de prévoir des bénéfices pouvant avant tout ne pas faire l'objet de contestation de la part de l'Union européenne et pouvant les bénéfices qui découleraient des nouvelles dispositions toucher en quelque sorte tout le monde.

J'arrive au point deux de la question: "a quanto ammontino per i quantitativi di benzine...", pour ce qui est de l'essence, nous avons... référé à 2008... une disponibilité de 54.651.440 litres d'essence, partagée entre 51 millions et quelque... - après j'ai un tableau je vais vous le donner - pour les personnes physiques, 3.460.000 pour les entreprises, 350.000 pour d'autres organismes et sujets juridiques; pour le gazole: pour les personnes physiques 6.588.000, pour les entreprises 4.977.000, pour d'autres organismes et sujets juridiques 179.000, pour un montant de 11.746.000. Valeur en euro de cette quantité: elle se chiffre à 42.704.677 euros.

Ces données répondent à la question posée, c'est-à-dire sans l'exemption fiscale reconnue à la Vallée d'Aoste par les lois susdites, l'Etat aurait recouvré 1/10 des impôts au titre du droit d'accise, soit 4.270.000 euros, tandis que la Région aurait encaissé les 9/10 restants, soit 38.434.000 euros. Ces montants devraient s'ajouter aux recettes supplémentaires relatives au GPL, dont vous nous demandez compte aussi, mais là les chiffres sont risibles, je vous les donne très rapidement: le total se chiffre à 88.000 euros avec une répartition de 8.800 euros pour l'Etat et 79.000 euros pour la Région.

Tout cela dit, avant de laisser la parole au Président, il y a quelque chose qu'il est important de rappeler, parce qu'il faut considérer qu'à l'heure actuelle tout calcul sur ces données n'a aucune référence avec la réalité telle qu'elle sera. Seulement après une année entière sans bons d'essence nous connaîtrons le chiffre exact d'argent pouvant aller combler pour les 9/10 les impôts sur le carburant. Nous devrons donc passer toute l'année 2010 et nous ne connaîtrons qu'en 2011 le montant effectif qui sera déterminé sur la base des consommations effectives, que nous ne savons pas quelles seront, en l'absence des bons d'essence. Entre temps, pour soutenir l'introduction des bons de chauffage en 2010 nous avons été obligés à soutenir cet engagement avec des ressources propres et nous le faisons donc avec un engagement qui se chiffre à 18 millions d'euros. Etant cet argent soustrait au bilan de la Région et non pas transféré par l'Etat en surplus, il est de toute évidence que pour un tel engagement nous avons dû soustraire une somme importante au budget de la Région et en tenant compte que cela doit aussi être fait dans le respect du Pacte de stabilité.

Quatrième point: je voudrais enfin rappeler qu'il me semblerait judicieux de prendre déjà en compte l'ensemble des mesures qui ont été jusqu'à présent prises et qui vont renforcer l'introduction d'un bon chauffage. Déjà à l'heure actuelle nous pratiquons un rabais sur la consommation d'énergie électrique des foyers pour une somme qui se chiffrait en 2009 à 3 millions d'euros. La Région de plus a choisi encore de soutenir encore une fois et le fera encore à l'avenir la rénovation du parc automobile. Le soutien de cette initiative a eu une croissance importante en 2009 par rapport aux années précédentes. En fait le besoin d'investissement est passé de 2.100 euros de l'année 2008 à presque 2.600... 2.600.000 euros, pardon, que nous prévoyons nécessaires pour satisfaire les requêtes pour l'année 2009 avec une croissance d'achat de voitures qui consomment et polluent moins, sans compter l'achat de voitures bi-fuel. Toutes ces initiatives portent le montant des engagements à presque environ 24 millions d'euros de l'argent qui est à l'heure actuelle engagé directement sur le budget de la Région. Il me semble donc qu'il faudrait considérer comme les efforts mis en œuvre par le Gouvernement et par la Région avec ressources propres sont à l'heure actuelle sic stantibus rebus importants, à partir de janvier 2011 nous aurons le montant exact des recettes dérivant de la fiscalité des 9/10 et là évidemment on fera d'autres analyses sur la base des données concrètes.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président. Sì per rispondere alle altre due richieste di chiarimento.

Per quanto riguarda: "per quale ragione non si sia definito con norma di attuazione il recupero da parte della Regione della quota di compartecipazione sulle accise in vista della cessazione del regime...", una nota era stata presentata a suo tempo in tal senso, che prevedeva un accordo con il Governo, l'avevamo vista, era rimasta ferma, perché non erano arrivate indicazioni da parte dei Ministeri competenti che erano disponibili a trattare su questo e il tutto si è spento con quel tipo di logica, nel senso che non c'era disponibilità ad intavolare un discorso più politico che tecnico. Per quanto riguarda nella sostanza il discorso delle accise, l'articolo 4, secondo comma, della legge n. 690/1981: "Revisione dell'ordinamento finanziario della Regione Valle d'Aosta", che voglio ricordarlo è norma di attuazione dello Statuto, dispone che siano attribuiti alla Regione i 9/10 delle imposte di fabbricazione (cosiddette "accise") sui carburanti per autotrazione erogati non in esenzione fiscale dagli impianti di distribuzione stradale situati nel territorio regionale. Pertanto non è necessaria a questo punto della procedura alcuna norma di attuazione, in quanto la Regione già compartecipa, in forza della legislazione vigente, al gettito delle accise sui carburanti erogati non in esenzione fiscale. La norma è chiara: quando si riferiva al momento in cui c'erano i buoni, è chiaro che la cosa veniva valutata.

Per quanto riguarda l'altro quesito: "perché la Regione non ha ricercato una definizione concordata della questione con lo Stato prima di procedere unilateralmente alla cessazione delle erogazioni suddette", come già ha ricordato l'Assessore, nessuno si è mosso unilateralmente, infatti la Regione ha fatto un'azione che è frutto di un preciso accordo con le amministrazioni statali competenti come risulta da quanto già è stato detto. Da ultimo, con lettera del marzo 2009, come dico la Commissione europea ha chiesto allo Stato italiano di sapere qual era... e di qui sono nati una serie di incontri, che hanno portato a stabilire una procedura concordata, proprio per non incorrere in un'eventuale infrazione con quelle che sono le conseguenze, come è successo per il Friuli. È quindi un'azione che è andata avanti di pari passo, e così è stato fino ad oggi, quando c'è stata una lettera congiunta da parte del Ministero competente, del Governo e da parte della Regione che ha condiviso a questo punto con il Governo i tempi per la procedura che è stata attivata per parte nostra e che sarà attivata per parte dello Stato. Questo è quanto ad oggi risulta, adesso non entro negli altri particolari, perché avremo modo di approfondirli nell'ambito della discussione sulla legge stessa. Quello che dobbiamo dire è che questa procedura non "cade" adesso, come è stato ricordato: non è oggi che apprendiamo che non ci sono più i buoni, è dal 2003 che c'è questa situazione che non ha avuto esiti diversi malgrado tutte le possibili prese di posizione, perché su questo la Commissione europea è stata inflessibile, non ha più previsto, tant'è che a fortiori laddove si è tentato di fare l'escamotage: "bene, io ti restituisco questo, ma li pago io i buoni della benzina...", questo è stato oggetto di un processo di infrazione, vedi Friuli. Su questo quindi abbiamo ritenuto di non dover seguire tale via, che aveva già avuto un esito negativo, ma di seguire la via che è stata indicata e che sarà oggetto di discussione: quella di intervenire con altre forme, per un discorso che qualifica l'intervento della nostra Regione, ossia l'intervento per i buoni riscaldamento.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - È vero che tale questione è sul tavolo dal 2003, colleghi, ma è altrettanto vero che per un lungo periodo è rimasta ben nascosta - circa tre anni - nei cassetti e che quando forse c'erano dei tempi per delle azioni più efficaci, questo tempo è stato perduto e magari dedicato a delle petizioni di cui già si sapeva bene quale sarebbe stato l'esito. Il nodo politico... ma è un nodo più che politico-costituzionale per quanto ci riguarda... è un nodo che viene da una legge dello Stato che rimane in vigore, che non è stata mai abrogata e che dice (si tratta della legge n. 623/1949): "in attesa che sia attuato il regime di zona franca". Ora tutto il dibattito che c'è stato fra il 2007 e il 2008 era quello di trasformare questa disposizione di esenzione fiscale sulle benzine, che era una norma collegata all'articolo 14, alla cosiddetta "zona franca", in una zona di tipo diverso che avrebbe continuato a permettere determinati benefici fiscali, dove era ancora da stabilire e in quale forma... ma collegati alla zona franca.

Ora, l'azione che ha svolto il Governo regionale di cui andremo a discutere nelle prossime settimane è stata quella di sganciarsi totalmente e di rinunciare sul piano sostanziale alla garanzia della zona franca. Questa è una considerazione ovvia alla luce di quello che ci è stato detto. Il piano di lavoro del 2007-2008 era quello della normativa di attuazione che andasse a surrogarsi a questa legge del 1949 e che ne consentisse l'abrogazione da parte dello Stato e, di conseguenza, a valle portasse una decisione di chiusura del sistema precedente da parte della Regione. Qui si è ritenuto, ma noi non siamo d'accordo sulla correttezza di questo procedimento e sull'utilità dal punto di vista politico e di tenuta della nostra autonomia, di procedere in modo diverso. Ci si dice perché era inevitabile e ineluttabile, ma di questo andremo a discutere più avanti. Abbiamo comunque sul tavolo, Assessore Pastoret, dei dati sui quali cominciare a ragionare nel concreto in quel discorso a valle di cui parlavamo, perché si è messo ad agosto di fronte all'inevitabile... un numero piuttosto elevato di beneficiari del buono benzina, della Carte Vallée e adesso si quantifica approssimativamente quello che sarà un residuo di percezione di 9/10, le accise introitate dalla Regione e si dice: "li mettiamo sul tavolo". Lei poi si è portato avanti nei lavori e ha detto: "ma noi mettiamo anche altri soldi oltre ai 18 milioni di euro che pensiamo di mettere sul buono riscaldamento: mettiamo lo sconto elettricità, mettiamo il parco macchine...", eccetera, insomma si è portato fino a 24 milioni rispetto ai 38 milioni di euro che sono il teorico...

(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)

... sono d'accordo, lo sto sottolineando apposta, perché non voglio metterla in imbarazzo, però sono 38 milioni di euro che nel 2008, quindi due anni prima rispetto al 2010 di cui discuteremo... è stato effettivamente mantenuto nelle tasche delle famiglie valdostane e delle imprese che hanno beneficiato delle esenzioni sulle benzine. Ma rimane comunque in gioco e credo che abbia buon diritto il cittadino valdostano di chiederselo: "ma e lo Stato, che va bene non incamererà totalmente 4.260.000 euro che lei ha detto, il suo decimo ce lo rimette un po' in gioco, oppure no?", no. Di quello si discuteva allora, di quello si stava parlando nella norma di attuazione che era in discussione... almeno stando anche alle dichiarazioni che furono fatte allora dal "Governo Caveri", di dire: "noi andiamo a fare una corbeille e in questa metteremo..." - allora si parlava sempre per buoni carburanti o soluzioni affini - "... i 9/10, il decimo dello Stato o una quota molto vicina e andremo a far mettere anche allo Stato in questa corbeille la sua quota". Anche questo mi pare che sia stato abbandonato, il Presidente Rollandin dice perché mancava la disponibilità politica: nessuna indicazione è stata data dai Ministeri, si è spenta quella vicenda per mancanza di disponibilità politica. Non so se questo sia legato principalmente al trapasso dal "Governo Prodi" al "Governo Berlusconi", a decisioni interne dei Ministeri, non abbiamo motivo per fare illazioni lì sopra, sta di fatto che la Valle d'Aosta perde questa cosa che va a finire nelle tasche del Governo nazionale. Ora, se spacco la mela in due da 42 milioni di euro, 38 più 4,2, faccio il conto della serva, scusate se sono sciatto in questo... però da 42 milioni di euro si è ristretta la "copertina" fino a 18 milioni, perché il resto, Assessore, era già sul tavolo, sono già iniziative in corso che lei può legittimamente ascrivere alla politica dell'energia e della gestione domestica per quanto riguarda energia elettrica, eccetera, ma sta di fatto che erano già in campo, quindi l'innovazione sta in questi termini! Noi discuteremo di questo e di altro nelle prossime settimane, ci premeva mettere sul tavolo tali dati, in modo che vi fosse un inizio di trasparenza su questo. Non mi sembra, contrariamente a quello che lei ha detto, che vi sia rien à cacher, perché beaucoup a été caché, me paraît-il, jusqu'à présent et il faudrait essayer d'avoir là-dessus davantage de lumière. Merci.