Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 733 del 23 settembre 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 733/XIII - Interpellanza: "Individuazione di tecnologie innovative per la realizzazione di impianti per il riciclaggio e smaltimento dei rifiuti".

Interpellanza

Ricordato il ripensamento della Giunta regionale in merito alla volontà di costruire un inceneritore in Valle d'Aosta;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 1502/09 con la quale è stato affidato l'incarico "per l'individuazione delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pretrattamento finalizzati alla produzione di CDR di qualità";

Evidenziata la necessità di scelte condivise con i cittadini in materia di gestione, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) quali tecnologie sono state individuate per la produzione di CDR di qualità;

2) quali scelte intende assumere in merito il governo regionale;

3) quale percorso si intende avviare per informare e addivenire ad una scelta condivisa con la cittadinanza.

F.to: Bertin - Patrizia Morelli

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (VdAV-R) - Sarò estremamente breve nell'illustrare l'interpellanza, in effetti è una vicenda che ha preso avvio diverso tempo fa con l'idea di fare un inceneritore, poi fortunatamente (perché siamo stati sempre contrari a questa ipotesi) si è creduto bene cambiare l'impostazione, l'ultima scelta è la produzione di CDRQ: CDR di qualità. Abbiamo visto che in estate è stato dato un incarico in questo senso, ci interessava sapere quali erano i risultati degli approfondimenti fatti e quali scelte intende assumere la Giunta in merito. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.

Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Per l'attuazione delle decisioni che sono state assunte da questa Assemblea con la delibera del 25 giugno scorso, in merito ai nuovi orientamenti per pervenire alla definizione del sistema di trattamento dei rifiuti in Valle, l'Assessorato del territorio e ambiente ha operato in due direzioni da subito: una tecnica e l'altra amministrativa. A questo scopo sono state utilizzate in modo coordinato le competenze e le professionalità interne per un approfondimento degli aspetti amministrativi, quelle del consulente che è stato incaricato con delibera di Giunta di fine maggio per la parte della ricognizione delle tecnologie innovative per la produzione di CDR di qualità, nonché quelle dell'ARPA per un supporto metodologico. La complessità del problema e la necessità di indagare ad ampio raggio in un contesto internazionale, in un settore in forte evoluzione, per l'individuazione di tecnologie che rispondano alle esigenze espresse dal Consiglio, hanno comportato un ampio lavoro di ricerca e di verifica. Il lavoro è consistito in primo luogo nell'effettuare una rassegna delle tecnologie operanti nel settore del trattamento dei rifiuti per selezionare quelle che prevedono un pretrattamento dei rifiuti stessi. I sistemi di pretrattamento considerati sono stati quelli meccanico-biologici: quelli cosiddetti "a freddo". La rassegna ha preso avvio dalla ricognizione di questa tipologia di impianti, che disponevano di separazione della parte secca e di digestione anaerobica, con produzione di biogas, ed aerobica della parte umida. Al 2007 sono risultati censibili 146 impianti a livello generale, di questi 50 sono stati realizzati dopo il 2005; questo dato credo sia un indicatore abbastanza importante della fortissima evoluzione tecnologica che caratterizza tale settore. Gli impianti esaminati sono stati 38 e sono stati oggetto di un'ulteriore valutazione volta a selezionare quelli che meglio soddisfacessero le indicazioni individuate dal Consiglio, ossia rapportabilità alla peculiare realtà valdostana, produzione di CDR-Q o comunque combustibile da rifiuto, in generale valorizzazione energetica, attenzione all'aspetto fondamentale della chiusura del ciclo dei rifiuti, minimizzazione degli impatti ambientali su scala sia locale che globale, piena compatibilità con una politica generale di riduzione della produzione complessiva dei rifiuti; fra questi impianti sono risultati 15 quelli rispondenti agli obiettivi della delibera di Consiglio.

Si è quindi provveduto a contattare ogni soggetto per acquisire ulteriori informazioni tecnico-gestionali mediante l'invio di una scheda per la raccolta dati. Dalla documentazione prodotta dal consulente è risultato che le tecnologie individuate presentano carattere di innovazione per aspetti legati a: possibilità di pretrattamento del rifiuto mediante tecnologia brevettata che permette di ottenere un CDR-Q, ma non mondato da inquinanti quali metalli pesanti e cloro; progettazione di impianti condotta mediante brevetti che permettano di utilizzare per ciascuna sezione di trattamento la tecnologia più innovativa; realizzazione di impianti e tecnologie che utilizzano sistemi che producono anche biogas al fine di valorizzare l'energia derivante dai rifiuti; realizzazione di impianti che, pur non producendo CDR-Q, sembrerebbero avere notevoli vantaggi di trasformabilità quasi completa dei rifiuti; realizzazione di impianti che trattano in modo completo i rifiuti anche mediante trattamenti a caldo innovativi. Teniamo presente che la progettazione di un sistema di gestione dei rifiuti da applicare alla Valle d'Aosta, che è una realtà complessa come territorio, ma contenuta come bacino di utenza, richiede di per sé caratteristiche specifiche.

Tenuto conto del mandato che è stato conferito con la delibera del Consiglio per la valutazione circa la valorizzazione energetica del combustibile da rifiuto, si è quindi provveduto ad approfondire gli aspetti relativi all'intero ciclo di gestione dei rifiuti. Si è quindi integrata la rassegna degli impianti che producono combustibile da rifiuto "a freddo", quelli che ho appena detto (TMB), con un'analisi e valutazione delle principali tipologie di impianti innovativi con trattamenti cosiddetti "a caldo", per la precisione: gassificazione e pirolisi. Il lavoro di rassegna è concluso e comprende una sistematizzazione delle informazioni secondo uno schema che permetta un raffronto sulla base di indicatori comuni. Questo documento di sintesi, che è un repertorio dei possibili scenari di gestione dei rifiuti, comprendente i diagrammi di flusso dei diversi cicli di trattamento completi dei rifiuti, sarà quanto prima oggetto di presentazione, di confronto e di dibattito. Tutti gli studi finora condotti, a partire dallo studio comparativo, il Fondo ambientale e i vari approfondimenti, forniscono oggi gli elementi conoscitivi che consentono la definizione dei criteri tecnologici, ambientali, economici e amministrativo-procedimentali, nonché delle tempistiche, necessari alla scelta del sistema da adottare in Valle d'Aosta; questo è il lavoro che ci aspetta per le prossime settimane.

Circa l'ultimo punto, si conferma che ogni fase di tale percorso sarà oggetto di un adeguato confronto di tipo politico in Consiglio, attraverso le Commissioni, ma anche con gli enti locali e preciso poi che questo tipo di decisione vedrà ovviamente coinvolta la Comunità attraverso momenti di informazione e sensibilizzazione con incontri e dibattiti.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (VdAV-R) - Ringrazio l'Assessore per aver illustrato il lavoro almeno sinteticamente fatto in questi mesi. Ci riserviamo, visti gli aspetti tecnici, di chiedere la documentazione se possibile in tempi brevi. Per adesso crediamo che tutte le ipotesi debbano essere tenute in considerazione, senza alcun limite imposto, perché le soluzioni possono essere diverse e devono essere soprattutto scelte in funzione della Valle d'Aosta e delle sue dimensioni. Oltre a questo crediamo importantissimo, visto il particolare settore, un coinvolgimento della cittadinanza e un'informazione corretta, anche perché senza la collaborazione dei cittadini è difficile ottenere un successo in tale particolare settore. Grazie.