Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 731 del 23 settembre 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 731/XIII - Interpellanza: "Accordo con il Comune di Aosta per la soluzione delle problematiche relative alla duplicazione delle carte d'identità elettroniche in scadenza".

Interpellanza

Evidenziato che continuano i disagi, le difficoltà dei cittadini di Aosta, possessori delle carte di identità elettronica, C.I.E., alle frontiere di alcuni Paesi soprattutto extracomunitari ma non solo;

Ricordato che, in risposta ad un'interrogazione, il Presidente della Regione si era augurato che un imminente incontro con il Ministero dell'Interno potesse rappresentare "l'occasione per risolvere in modo definitivo questa problematica";

Sottolineato che ritornare al documento di identità cartaceo è una strada improponibile perché il futuro europeo è rappresentato dai servizi on line per i cittadini;

Ritenuto che l'impedimento per i cittadini aostani di muoversi liberamente nel mondo e le difficoltà del Comune di Aosta possano essere risolte, temporaneamente, in attesa di un pronunciamento del Ministero competente, con la duplicazione delle carte C.I.E. in scadenza;

Tenuto conto che il costo vivo dell'operazione non può essere imputato all'Amministrazione comunale, tanto meno ai cittadini;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per sapere se ritiene praticabile la via della stipula di un accordo con l'Amministrazione comunale di Aosta per assumere, come Regione, l'onere finanziario dell'operazione di duplicazione delle carte di identità elettroniche in scadenza, in attesa di una soluzione definitiva delle problematiche concordata con il Ministero dell'Interno.

F. to: Rigo

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Purtroppo, lo dico con sincerità, Signor Presidente, siamo costretti a ritornare a dibattere in Consiglio regionale le problematiche relative ai disagi e alle difficoltà che i cittadini di Aosta stanno incontrando alle frontiere di alcuni Paesi. Ricordo brevemente. Questa situazione ha origine dal biglietto cartaceo, che certifica la prorogata validità della carta di identità elettronica, oltre la data riportata sul documento, conseguenza questa di una circolare ministeriale del giugno 2008, legata alla "legge Brunetta", che ha prolungato da 5 a 10 anni la validità del documento sia cartaceo, sia elettronico. Da quel momento la carta di identità formato bancomat è accompagnata da un semplice foglio che alcune frontiere non riconoscono, sollevando dubbi e perplessità sulla sua effettiva validità. In una recente lettera di fine agosto di quest'anno il Ministero degli interni infatti ha comunicato che (leggo): "si stanno verificando molteplici casi di non riconoscimento della procedura di proroga della carta di identità elettronica da parte di alcune autorità di frontiera e che le autorità egiziane hanno formalmente notificato di non riconoscere il documento cartaceo di proroga della validità della carta di identità elettronica. Per quanto riguarda gli altri Paesi, quali la Turchia, la Tunisia, la Croazia, la Romania, la Svizzera..." - e io aggiungo la Spagna e la Polonia - "... ove si sono verificate analoghe situazioni di disagio, per alcuni turisti italiani le difficoltà permangono...". La lettera ahimè si conclude poi con un suggerimento rivolto ai sindaci che, se non fosse contenuto in una lettera ufficiale, si potrebbe interpretare come una presa in giro, infatti nel documento "si invitano i sindaci..." - leggo - "... di suggerire ai cittadini che intendessero recarsi in viaggio nei Paesi sopraindicati di munirsi di altro idoneo documento di viaggio". Nel 2009 con il mondo che si apre il Ministero suggerisce di guardare indietro, di tornare al passaporto che, fra l'altro, per i cittadini non è un costo piccolo.

Intanto da mesi il Comune di Aosta, di concerto con la Prefettura, sta discutendo con Roma per risolvere la questione, lo stesso Presidente della Regione si è adoperato personalmente per cercare di trovare la soluzione ad un problema che sta creando disagio all'Amministrazione comunale e ai cittadini. Cittadini che, per evitare questioni alle frontiere, preferiscono risolvere il problema attraverso il fai-da-te, dichiarando di aver perso la carta o di averla inavvertitamente rovinata, distrutta e richiedere così al Comune una copia, preferendo pagare la somma di euro 30,59, ma con la sicurezza di non incorrere in spiacevoli conversazioni con i funzionari delle frontiere. Ed allora, Presidente, occorre trovare noi una soluzione in attesa della decisione del Ministero competente. La Regione in qualche maniera si può fare carico momentaneamente del costo di euro 30,59 per il rilascio di un nuovo documento per coloro a cui scadrà nel 2010 la carta? La Regione si può far carico dei diritti di segreteria pari ad euro 10,59 e non rimborsare momentaneamente al Ministero i 20 euro del costo della carta, chiedendo però al Comune di rilasciare comunque a chi è scaduta una nuova carta di identità? E cosa fare poi per i quasi 5.000 cittadini a cui dal 26 giugno 2008 il Comune ha rinnovato la carta con il foglio cartaceo di proroga? Insomma, si tratta di trovare, in accordo con il Comune di Aosta, una via di uscita per superare l'impasse creatasi con la circolare del Ministero; non è più possibile per il cittadino di Aosta sfidare la fortuna per non incorrere negli ostacoli della burocrazia se intende recarsi all'estero per turismo, per lavoro o con qualunque altra motivazione. Vi ringrazio.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Ringrazio il collega Rigo per aver risottolineato un tema che, purtroppo, è ancora di attualità. Chi forse potrebbe rispondere meglio di me è il collega Turi, che ha seguito in Comune questo tema e che ci ha dato delle informazioni sul tema. Comunque, venendo alle proposte e alle richieste di chiarimento, senza ripercorrere tutta la vicenda, che in parte è stata già rivista, è opportuno ricordare che dall'estensione della validità della carta di identità cartacea ed elettronica da 5 a 10 anni, che è giustamente la decisione ministeriale, sono derivate complicazioni e conseguenze anche rilevanti per i cittadini e questo purtroppo è un dato di fatto. La decisione del Ministero di attestare la proroga della validità del documento con un modulo cartaceo si è infatti da subito scontrata con le difficoltà riscontrate da parte dei cittadini, come il collega, alle frontiere di alcuni Paesi che non hanno riconosciuto e non intendono riconoscere la validità di questo modulo. Anche qui quindi bastava poco: fare un accordo come Ministero degli esteri con il corrispettivo per ottenere un riconoscimento, anche se poi, se andiamo a fondo di tutta questa roba, è un "pasticcio all'italiana", perché come fai ad arrivare a queste situazioni che hanno del tragicomico? Le diverse sollecitazioni per risolvere tale problematica indirizzate al Ministero dell'interno sia dal Sindaco di Aosta, sia dal sottoscritto... sono andato personalmente a cercare di capire quali erano le problematiche, perché non si potesse fare uno sforzo per arrivare ad una soluzione: purtroppo le soluzioni innovative, malgrado quello che in alcuni casi si vuole far credere, abbiamo parlato stamani di voto elettronico, oggi parliamo della carta, sono tranquillamente messe nel cassetto. Con il discorso che non ci sono i fondi per integrare le esigenze di vari Ministeri tranquillamente queste parti innovative vengono sottostimate, il problema grave è che questo va ad infierire con i cittadini e penalizzare un Comune che aveva dato la sua disponibilità ad essere all'avanguardia. Oggi, il fatto di essere stato all'avanguardia diventa penalizzante, sotto tutti i profili. Malgrado queste sollecitazioni, si è arrivati solo alla possibilità, per i Comuni interessati, di stampare il modulo cartaceo anche in lingua francese, inglese, tedesca e slovena e alle assicurazioni del Ministero di aver sensibilizzato il Ministero affari esteri - i risultati però non ci sono - affinché fosse ribadito, presso le autorità estere, la piena validità del foglio di proroga che come sappiamo, diremo adesso anche dei Paesi dove questo non c'è.

Questa sensibilizzazione non è stata sufficiente, considerato che continuano, come ricordato dall'interpellanza, le difficoltà alle frontiere di diversi Paesi: anzi, lo stesso Ministero ha finalmente dovuto riconoscere questa situazione, tant'è che la Direzione centrale dei servizi demografici ha reso noto a tutte le prefetture, con una nota del 21 agosto scorso, che le autorità egiziane hanno formalmente notificato di non riconoscere il documento cartaceo e che altri Stati come Romania, Tunisia, Turchia, Croazia e Svizzera non lo riconoscono di fatto. I commenti sono superflui! L'11 settembre scorso, pertanto, abbiamo indirizzato una nuova comunicazione al Ministero dell'interno, in primo luogo per segnalare l'improponibilità della soluzione di suggerire ai cittadini che intendono recarsi in questi Paesi richiamati, come ha ricordato il collega, di munirsi di altro documento di viaggio, ovvero il passaporto, in quanto ciò comporterebbe per i cittadini ulteriori costi non necessari, atteso che l'espatrio in questi Paesi è possibile con la sola carta di identità, quindi è un'ulteriore presa in giro. Inoltre, abbiamo segnalato che questa soluzione è anche irricevibile sul piano istituzionale, in quanto sminuirebbe in maniera significativa l'intero progetto relativo alla carta d'identità elettronica, che in Valle d'Aosta ha avuto una notevole realizzazione grazie al forte impegno, ripeto, del Comune di Aosta, che ha concluso la fase di sperimentazione raggiungendo la copertura quasi totale della popolazione. In secondo luogo abbiamo ribadito quanto già richiesto all'inizio del mese di agosto 2009, ovvero che il Ministero assuma a proprio carico il costo della sostituzione delle carte di identità elettroniche in scadenza per i cittadini che ne facciano richiesta; questa è una richiesta che è stata formalizzata, che va nella direzione di intervenire a favore o per risolvere il problema.

Al momento, per venire al quesito posto, riteniamo che questa sia la soluzione da perseguire, perché tutto il sistema è stato messo in atto dal Ministero, quindi è inimmaginabile che, a fronte di programmi, opzioni fatte dal Ministero, poi debba essere la Regione ad intervenire, ma arriveremo anche a questo. Va ricordato infatti che il cittadino che chiede un duplicato della carta di identità elettronica, adducendo il deterioramento o lo smarrimento della stessa, sostiene un costo di 30,59, di cui 10,59 sono introitati dal Comune stesso per diritti di segreteria - quindi li prende il Comune i 10,59 - e 20 euro invece vengono versati dal Comune, che fa l'esattore per il Ministero, alla Tesoreria dello Stato a favore del Ministero dell'economia e delle finanze, per essere destinati all'Istituto poligrafico e zecca dello Stato. Secondo i dati forniti dal Comune di Aosta, a parte le circa 4.389 - dico "circa", perché può essere sbagliato in qualche unità - carte scadute entro settembre 2009, altre 1.751 carte scadranno entro il 31 dicembre 2009. Nel 2010 le carte in scadenza saranno altre 5.500 e nel 2011 3.700. Il costo complessivo per la sostituzione delle carte in scadenza negli ultimi mesi 2009-2010-2011, come ricordato, ammonterebbe a 377.000 euro, costo che sale a 537.000 se si considerano anche le carte in scadenza negli ultimi due anni. È condivisibile quindi la considerazione che il costo della sostituzione della carta di identità elettronica non debba essere sostenuto dal cittadino o dal Comune di Aosta visto che il rilascio della carta di identità ai cittadini è un servizio che i comuni svolgono per conto dello Stato, senza alcuna autonomia decisoria, e che l'eventuale necessità di un nuovo documento non è dovuta né all'uno, né all'altro, ma a problemi derivanti dalle modifiche della normativa statale (è il discorso della durata da 5 a 10 anni) che non hanno tenuto in considerazione l'introduzione del documento elettronico di identità previsto dalle normative statali. Non si ritiene pertanto praticabile tout court il fatto di dire: "paga la Regione e il Comune", anche perché oggettivamente così facendo andremmo a pagare al Comune 20 euro che introita per il Ministero: mi sembrerebbe un po' difficile da sostenere, con tutto il rispetto!

Siamo quindi per insistere sul fatto che vi sia, come è nella norma, come dovrebbe essere, un intervento del Ministero che regoli le due situazioni: una, il fatto dei rapporti con gli Stati che abbiamo citato, dove basterebbe un accordo, ne fanno mille al giorno!, per regolare questi visti sul documento cartaceo visto che non hanno ancora la possibilità... l'altra, di mettere una parte di questi fondi a disposizione dei Comuni, come dovrebbe essere, per il rinnovo di questo.

Sull'altro tema non ci sentiamo di dire: "diamo noi questi soldi al Comune così non li fa pagare al cittadino" per una ragione molto semplice: questi soldi non li introita il Comune, li introita il Ministero! Capisco che il cittadino quando paga dice: "dove vanno a finire mi interessa relativamente", ma il concetto di fondo è che o c'è un discorso di altro tipo per cui dico che faccio un intervento di sostituzione di, ma allora si sblocchi la situazione dei 20 euro alla Tesoreria, si prenda un provvedimento in tal senso! Ma non possiamo noi pagare questo per il Ministero, perché a questo punto paghiamo il Ministero! Francamente non so nemmeno se è ipotizzabile e legittima una situazione del genere, perché non è in funzione del Comune, anche se capisco che l'obiettivo è quello di non caricare il cittadino di questo costo, però il costo è definito a sé stante e ha incorporate queste due "tasse": una per la Tesoreria per il Comune e l'altra per la Tesoreria dello Stato. Francamente siamo in grossa difficoltà ad immaginare un percorso come veniva suggerito. Insisteremo ancora per cercare di avere delle risposte da parte dei Ministeri competenti.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Sicuramente soddisfatto dell'impegno della Prefettura, in accordo con il Comune di Aosta, per cercare di sbloccare una situazione kafkiana, in particolare soddisfatto del fatto che riconosca anche il Presidente che non si può far ricadere sul cittadino questa imperizia da parte del Ministero competente. Credo però che non sia facile sbloccare la situazione se non ritornando al modulo cartaceo, ossia alla carta di identità cartacea, in attesa che si sblocchi la situazione, perché i Paesi che non accettano questo foglio cartaceo si allungano sempre più. Il passaparola fra le persone che intendono recarsi all'estero si diffonde, così il panico e quindi per coloro che devono recarsi all'estero la necessità di ricorrere alle nuove carte pagando 30,59 euro. Se in questi mesi quindi vediamo che non si sblocca il rapporto con il Ministero, dovremo concordare con il Comune capoluogo un'azione che non penalizzi i cittadini.