Oggetto del Consiglio n. 712 del 23 settembre 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 712/XIII - Interrogazione a risposta immediata: "Soluzioni per ovviare al problema dello stoccaggio dei materiali inerti da scavo".
Interrogazione a risposta immediata
Premesso che:
- con sentenza 61/2009 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 14 (commi 1, 2, 3 e 6) della Legge regionale 31/2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti) e dell'art. 64 della Legge regionale 5/2008 (Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali);
- la sentenza citata ribadisce che la materia "gestione dei rifiuti" rientra nella potestà esclusiva statale per i profili attinenti la tutela dell'ambiente (art. 117, secondo comma, lettera s) Cost.) e che le disposizioni di cui al D. Lgs. 152/2006 costituiscono standard minimi e uniformi di tutela dell'ambiente inderogabili per i legislatori regionali;
- la sentenza citata precisa che il legislatore regionale non può escludere dal novero dei rifiuti i materiali inerti da scavo e disporne un trattamento diverso;
Considerato che con la censura degli articoli in questione si ripropone - e da urgenza si sta trasformando in vera e propria emergenza - il problema dello stoccaggio dei materiali inerti da scavo già emerso nel recente passato in Valle d'Aosta;
Vista l'attuale (lunedì 14 settembre scorso) decisione dell'Assessore regionale dell'Ambiente di adesione della Valle d'Aosta alla "Settimana europea per la riduzione dei rifiuti" nel quadro del programma della Commissione Europea Life+;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per sapere quali soluzioni legislative e amministrative prevede di adottare per ovviare al problema esposto in Premessa ed entro quale termine.
F.to: Tibaldi - Benin - Lattanzi
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - L'attualità dell'iniziativa è sotto il profilo formale offerta dalla recente dichiarazione dell'Assessore regionale dell'ambiente, in particolare il 14 settembre scorso, di adesione della Valle d'Aosta alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti nel quadro di un programma della Commissione europea Life+. Però c'è un'attualità sostanziale che è invece meno istituzionale e decisamente più preoccupante, visto che il problema dello stoccaggio dei materiali inerti da scavo sta emergendo in tutta la sua gravità - come ben saprà l'Assessore - e riguarda non solo i soggetti privati che devono conferire da qualche parte i residui di piccole demolizioni o di piccoli scavi, ma soprattutto le imprese del comparto edile che movimentano volumi di materiali ben più consistenti in termini di metri cubi.
C'è una sentenza della consulta, la n. 61 del 2009, che ha cassato una porzione importante di due leggi regionali: la n. 31 del 2007 e la n. 5 del 2008, sottolineando in particolare che la materia della gestione dei rifiuti rientra nella potestà esclusiva statale per i profili attinenti alla tutela dell'ambiente, in particolare lo ricorda l'articolo 117 della Costituzione, e le disposizioni del decreto legislativo n. 152 del 2006 costituiscono degli standard minimi e uniformi di tutela dell'ambiente inderogabili per i legislatori regionali. Ma questa sentenza dice di più: dice che il legislatore regionale non può escludere dal novero dei rifiuti, come ha fatto la Valle d'Aosta, i materiali inerti da scavo e disporne un trattamento diverso. In molti si ricorderanno le vicende che sono occorse nell'autunno 2007, quando il Corpo forestale valdostano ha proceduto al fermo amministrativo di diversi automezzi e erogato pesanti sanzioni pecuniarie ad imprese edili valdostane in relazione a presunte irregolarità nel trasporto di inerti in cantiere, vicenda che è stata fortemente penalizzante per le aziende interessate, e che rischia, oggi, di riproporsi. Ecco perché, con questa interrogazione, chiediamo alla Giunta quali soluzioni ha in mente per ovviare al problema esposto ed entro quale termine.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Zublena Manuela.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. In riferimento all'interrogazione va precisato che la normativa nazionale in materia di gestione dei rifiuti, e soprattutto quella che disciplina la gestione dei materiali e rifiuti provenienti da attività di scavo, che è rappresentata dall'articolo 186 del decreto n. 152 del 2006, è stata oggetto di modificazioni successivamente alla data di emanazione della legge regionale in materia di rifiuti, la n. 31 del 2007. In particolare va citato il decreto legislativo n. 4 del 2008 con cui lo Stato ha fortemente innovato l'articolo 186 riguardante le rocce da scavo. Ha portato modifiche e semplificazioni che di fatto risultano meno restrittive rispetto a quanto disciplinato dalla legge regionale n. 31 del 2007, in particolare all'articolo 14 che - come già sottolineato - in parte è stato dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale, non tanto nel contenuto, considerando appunto che la norma nazionale è ora addirittura meno restrittiva di quella che era stata approvata a suo tempo dalla Regione, ma in quanto la Regione non è soggetto competente a disciplinare in materia ambientale, ambito questo di competenza esclusiva dello Stato.
In considerazione delle modificazioni intervenute a livello statale, viste le abrogazioni che sono state apportate alla legge regionale con la citata sentenza della Corte, e considerate tutte le altre norme rimaste in vigore della legge regionale, come Assessorato abbiamo giudicato non necessario intervenire con normative correttive della legge regionale. Abbiamo piuttosto ritenuto di dover fornire specifiche indicazioni di carattere tecnico-amministrativo e autorizzativo in merito alla corretta gestione dei materiali provenienti dalle attività di scavo, con una comunicazione piuttosto articolata inviata il 24 aprile 2009 a tutti gli enti e i soggetti potenzialmente interessati alla sua applicazione, fra cui i Comuni, le associazioni di imprese, gli ordini professionali. Questa nota riporta anche le modalità per ridurre sin dalla produzione la quantità di materiale di rifiuti da avviare allo smaltimento e al recupero. Posso fornire copia della nota, in modo da poterla consultare.
Per quanto concerne le modalità di autorizzazione e gestione dei depositi per questi materiali, le disposizioni sono riportate in particolare al punto 2 della nota. Preciso poi che ad oggi non sono pervenute all'Assessorato richieste per la realizzazione di depositi preliminari di materiali inerti da scavo. Per quanto riguarda infine la settimana di minimizzazione dei rifiuti cui abbiamo aderito, voglio precisare che le iniziative sono piuttosto rivolte alla riduzione dei rifiuti urbani, con particolare riferimento agli imballaggi.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Prendendo atto della risposta dell'Assessore, il nostro riferimento "settimana di riduzione dei rifiuti" alla quale ha aderito la Valle d'Aosta, ha anche un intento provocatorio, penso che l'Assessore lo avrà colto, perché i rifiuti da inerti da scavo non è che possono essere ridotti o messi in tasca o collocati da qualche parte; il problema sussiste e bisogna avere il coraggio di riconoscerlo, anche perché durante l'estate, che è un periodo tipicamente utilizzato dalle imprese del comparto edile per potenziare i lavori che durante la stagione invernale non possono essere compiuti, è stata chiusa la discarica di Nus per rifiuti inerti, che ovviamente accoglie tutti i conferimenti del comprensorio della Monte Emilius e questo è un problema. Ma sono problemi che ci sono stati sollevati - questo lo diciamo per doverosa e opportuna conoscenza - da imprenditori del settore, ma anche da enti locali.
Adesso la ringraziamo per la nota che ci ha citato e che fornisce le indicazioni agli enti locali e ai soggetti interessati, e approfondiremo comunque la materia.
Presidente - Veramente credo che i Consiglieri non hanno però avuto come indicazione se lei è soddisfatto o non è soddisfatto, perché mi pare che sia questo l'obiettivo...
(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)
...scusi, il Regolamento è chiaro, non ci inventiamo adesso dei percorsi diversi da quelli che abbiamo convenuto! Ognuno cerchi di attenersi a quelle che sono le regole concordate, altrimenti non ci si capisce più!