Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 709 del 23 settembre 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 709/XIII - Comunicazione e presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Signor Albert Lanièce dalla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali.

Presidente - Colleghi, il Presidente della Regione, con lettera in data 21 settembre 2009, ha trasmesso al Presidente del Consiglio, ai sensi dell'articolo 7, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2007 n. 21, nonché dell'articolo 9, comma 5, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, la sottoriportata lettera con cui il signor Alberto Lanièce rassegna le proprie dimissioni dalla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali:

"Monsieur le Président de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste Augusto Rollandin

Je soussigné Albert Lanièce, né à Aosta le 17 février 1966, communique par la présente sa décision de remettre son mandat d'Assesseur régional de la Santé, du Bien-être et des Politiques sociales de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste.

Est une décision de responsabilité, qui découle de la volonté de permettre au Gouvernement et au Conseil de la Vallée de prendre ses déterminations en toute sérénité, au vu des récentes décisions de la magistrature de Cassation.

Avec les remerciements les plus sincères pour la confiance qui m'a été accordée, veuillez croire, Monsieur le Président, au sens de ma plus haute considération.

Aoste, le 21 septembre 2009

Albert Lanièce";

Il Presidente della Regione, nel trasmettere la lettera di dimissioni dell'Assessore Lanièce, chiede di iscrivere all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale in data 23 e 24 settembre 2009 un nuovo punto concernente la presa d'atto delle suddette dimissioni, nonché l'elezione del nuovo Assessore alla sanità, salute e politiche sociali. Voglio rilevare come l'articolo 7, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21, e l'articolo 9, comma 5, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale prevedano che le dimissioni degli Assessori, presentate al Presidente della Regione, siano trasmesse al Presidente del Consiglio, che ne dà comunicazione al Consiglio nella prima sessione o adunanza utile, e diventano efficaci dalla data di presa d'atto da parte del Consiglio regionale da effettuarsi nella medesima adunanza, e quindi il Presidente della Regione assume ad interim le funzioni assessorili fino all'elezione del nuovo Assessore. Vi ricordo ancora che all'elezione del nuovo Assessore si procede con le modalità di cui all'articolo 6, comma 6, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21.

Detto questo, per riassumere, il punto all'ordine del giorno è uno solo, le dimissioni però dell'Assessore saranno di fatto efficaci soltanto nel momento in cui questo Consiglio ne avrà preso atto, dopodiché si potrà passare agli atti conseguenti che, come da richiesta del Presidente della Regione, consistono nella nomina o di procedere all'elezione del nuovo Assessore. Adesso apro la discussione, chiedendo al Presidente della Regione se vuole intervenire per primo.

La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Credo sia corretto spiegare quello che si propone: fare un attimo di riferimento ai fatti e dare le motivazioni che sono alla base delle scelte che vengono oggi proposte.

Facendo un breve passo indietro in quello che è successo in Consiglio, all'inizio della legislatura la scelta dell'Assessore alla sanità nella persona di Albert Lanièce era legata ad una serie di considerazioni che sono state espresse anche in aula, che hanno fatto oggetto di un confronto in quel momento, e che erano essenzialmente quella delle competenze di Albert Lanièce come medico, con una profonda conoscenza sia dell'ospedale, dove ha lavorato, che del territorio dove lavorava al momento in cui si è presentato alle elezioni. Questa capacità di capire le problematiche sia del nosocomio di Aosta che del territorio, tutti possono capire quale importanza ha nell'ambito di quella che è poi la gestione della programmazione e del percorso da portare avanti nell'ambito della legislatura. Solo la conoscenza di questi due settori può essere un elemento importante per la definizione del programma e del piano sanitario, che a breve verrà in Consiglio. La scelta poi era dovuta al fatto che aveva ottenuto sicuramente un successo importante e nel contempo rappresentava una giusta ripartizione nell'ambito delle presenze nella Giunta anche di una zona della Valle d'Aosta.

A questo momento si è arrivati alla ratifica dei Consiglieri. Vorrei ricordare questo passaggio, perché al momento della ratifica degli eletti ci sono state una serie di osservazioni. Queste osservazioni sono state fatte per diversi Consiglieri: per alcuni non ci sono stati sviluppi in quanto non c'è stato ricorso, voglio notare che il ricorso per questi Consiglieri era già stato presentato prima ancora della ratifica in aula, in particolare per quanto riguarda i Consiglieri dell'Union Valdôtaine erano state fatte osservazioni nel merito sulle posizioni di Caveri, Norbiato e Lanièce. Sappiamo quali sono le posizioni: per quanto riguarda Caveri, poi si è conclusa anche alla Corte d'Appello con un verdetto favorevole a Caveri; per quanto riguarda Norbiato - lo riprenderemo - la posizione è tuttora sospesa; per quanto riguarda Lanièce invece vorrei brevemente ricordare cosa si era detto al momento in cui c'era stato un esame da parte delle strutture competenti, non solo, ma c'era stato un approfondimento da parte dell'ordinario di diritto costituzionale dell'Università di Ferrara, prof. Roberto Bin, il quale aveva fatto una serie di spiegazioni per dire che la posizione di Lanièce era, secondo gli uffici, una posizione chiarita. Interviene, ne cito solo un breve passo per capire come si è oggi arrivati ad una serie di considerazioni, sia l'intervento all'allegato sia alla legge n. 11/1997 che alla legge n. 20/2007 la legge di cui parliamo tutti i giorni, la legge sulle ineleggibilità e incompatibilità.

La situazione per quanto riguarda Albert Lanièce era legata al fatto che lui era stato nominato nel Consiglio di amministrazione dalla Regione, però era il Consiglio di amministrazione che lo aveva nominato presidente. E qui il richiamo: "questa, essendo la situazione... - leggo solo un brano - ...ne vanno approfonditi i rapporti con le clausole di ineleggibilità previste dalla legge 20, mentre per il legale rappresentante gli amministratori delegati e i direttori degli enti pubblici non economici delle agenzie e delle aziende dipendenti dalla Regione, nonché per il legale rappresentante gli amministratori delegati e i direttori delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie e dalle aziende da essa dipendenti, il legale rappresentante, gli amministratori delegati e i direttori delle società da essi controllate e ad esse collegate ai sensi dell'articolo...eccetera, prevedono comunque l'ineleggibilità quale sia la procedura per la nomina a tali cariche, la lettera g) in riferimento alla categoria di soggetti fra cui rientra...- come indica lo stesso ricorso -... la Fondazione Istituto musicale dispone che l'ineleggibilità sorga soltanto se il legale rappresentante e gli amministratori delegati e i direttori siano nominati o designati dalla Regione". Nella parte finale la conclusione era... faceva le conclusioni già allora per Caveri dicendo che non c'erano problemi... "e anche la posizione del sig. Albert Lanièce dunque appare chiarita nel senso che non possono essere fatte valere nei suoi confronti cause di ineleggibilità conseguente alla permanenza alla carica di Consigliere di amministrazione della Fondazione Istituto musicale, che di per sé non rientra nelle cariche della legge 20". Ricollega l'ineleggibilità nella carica di presidente della stessa fondazione, carica che egli rivestiva non per nomina o designazione regionale. Questa era la conclusione a cui giungevano gli uffici, quindi credo che da lì sia bene partire per ricollegare quello che è successo poi. Nel contempo quindi c'era stata la nomina, successivamente i ricorsi, poi la sentenza della Corte d'Appello che ha dato torto a Lanièce.

A questo punto si è arrivati alla nomina dell'Assessore tecnico, nomina che ha fatto oggetto di un confronto all'interno, soprattutto dell'Union perché c'erano diverse ipotesi, e anche in quest'aula perché qualcuno anche in quest'aula aveva chiesto perché la presidenza non tiene l'interim fino al momento in cui saranno chiarite queste basi. La decisione era che l'interim non poteva essere tenuto, tant'è che è durato un anno e oltre, quindi non erano pochi giorni, e nel contempo si era detto e si è detto qui, a seguito del dibattito che c'era stato e della posizione che era stata tenuta dall'Union, che l'impegno che si prendeva, nel caso in cui ci fosse stato un parere negativo della Corte d'Appello, sarebbe stato quello di fare successivamente la scelta all'interno dei Consiglieri regionali. Questo è quello che ho sostenuto qui, affermando la posizione che era quella chiarita dall'Union Valdôtaine e dai suoi organi competenti.

Sull'Assessore tecnico si è detto molto, si sono fatte delle lunghe disamine; forse il discorso andrebbe approfondito, come i discorsi degli assessori tecnici, a parte le valutazioni politiche nel merito che sono, a seconda delle Regioni - e anche qui, in Valle - difformi, non hanno tutte le stesse proposte. Vale la pena ricordare che fin dalla prima legislatura c'è stato un Assessore tecnico nella persona di Berton Luigi, a sua volta nominato nella seconda Giunta Caveri Severino; nell'undicesima c'è stato De Vita Giovanni. Successivamente Nicco Roberto è stato Assessore tecnico dal 10 giugno 1992 al 29 giugno 1993. Poi c'è stato Ferrero Bruno, Assessore tecnico ai lavori pubblici dal 20 giugno 1993 al 28 settembre 1994, poi dimessosi; c'è stato Lévêque Massimo, Assessore tecnico al bilancio e finanze. Ora, con questo, cosa voglio dire, che la nomina degli assessori tecnici trasversalmente è stata fatta in ogni epoca e non credo che le valutazioni sulla nomina dell'Assessore tecnico fossero perché non c'erano dei Consiglieri in grado di fare l'assessore, ma perché c'erano delle valutazioni politiche che portavano per diverse ragioni a fare una scelta che andava su persone competenti, che potevano svolgere un certo ruolo.

Voglio ricordare che nelle fasi recenti queste erano scelte chiaramente di maggioranza, discutibili come è logico che sia, ma l'Assessore tecnico non voleva dire, non credo che possa essere interpretato come un'offesa o una non capacità degli altri colleghi di svolgere il ruolo di Assessore. Questo voglio sottolinearlo, perché è stato uno degli spunti su cui si è molto ricamato, per dire: si mette un Assessore tecnico, ma perché e... come? Vorrei specificare, per poi non parlare delle proposte, cioè di quello che succede nel vicino Piemonte, dove la gran parte degli assessori regionali sono assessori tecnici. Non guardiamo a livello di ministeri a livello nazionale, dove in tutti i governi ci sono stati i ministri tecnici di grande competenza, che hanno anche segnato la storia. Ogni governo ha preso dei ministri tecnici, non credo perché non ci fossero a sufficienza onorevoli e senatori in grado di fare i ministri. Evidentemente c'erano delle situazioni che portavano a fare delle scelte politiche di natura diversa. Anche noi abbiamo avuto in questo all'interno del Governo una partecipazione: Luciano Caveri ha fatto il Sottosegretario all'Interno perché era stato chiamato come politico, in altri settori invece ha fatto le scelte su settori tecnici. Quanti sono i sottosegretari ancora oggi che non sono onorevoli e non sono senatori. Questo voglio dirlo con chiarezza, per evitare una serie di falsificazioni sull'indirizzo con cui si va in questo momento verso una scelta di mantenere l'Assessore tecnico. Non solo, ma addirittura nella proposta che - se non si è poi cambiato idea - era stata presentata come proposta di legge al Consiglio regionale per l'elezione diretta della Giunta regionale, credo di Louvin, dove prevedeva che fossero tutti assessori tecnici... questo per dire che le scelte sul discorso tecnico...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...Comune di Aosta, ma non voglio andare oltre. Le scelte sui tecnici non possono essere viste a seconda di quando capitano con una lettura di un certo tipo o di un altro, a seconda delle convenienze, perché questo è un discorso che non funziona.

Questo è il punto sul problema, che quindi si era scelto un assessore tecnico senza con questo sconvolgere né andare contro la legge, né andare contro i principi, altro tema che è stato evocato. È illogico, non si rispetta la legge. Non solo si è rispettato la legge; si è rispettato la legge, si è rispettata la sentenza e si è fatta una scelta che andava in una direzione che ho appena ricordato: quando e perché successivamente credo si possa dire che oggi siamo qui a discutere del problema, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione, che nulla innova rispetto alla Corte d'Appello, conferma la sentenza della Corte d'Appello; quindi di fatto non ci sono novità, nel senso che la posizione che si conosceva rispetto a quella di oggi è esattamente la stessa.

Giustamente fin dall'inizio, voglio sottolinearlo il giorno stesso in cui c'è stata la notizia, perché non c'è stata la notifica, ma la notizia del fatto che era depositata la sentenza, che è avvenuta il 24 luglio, si sono riuniti gli organi del movimento per dire cosa si pensava di fare. Si è pensato di fare una riflessione su questo tema che ha permesso di portare oggi a determinate conclusioni. Nel contempo, da subito, l'Assessore Lanièce aveva dato la sua disponibilità, nel momento in cui si fosse ritenuto opportuno, di rassegnare le sue dimissioni; si è andati avanti, chiaramente c'era l'estate, e oggi riprendiamo i lavori dando le motivazioni per le quali riteniamo che si possa dire che la scelta di riproporre Lanièce come Assessore è una scelta logica, è una scelta che va nella direzione di dare un'attestazione di quello che è stato il lavoro svolto durante questo anno. Vorrei a questo proposito, se i colleghi saranno interessati, si è fatto un piccolo promemoria di tutte le attività che sono state portate avanti, le leggi che sono state presentate e le delibere, le indicazioni che sono state date durante questo primo anno, a testimonianza, qui c'è per chi... non voglio leggerle tutte, perché sono piuttosto corpose... per chi è interessato a questo discorso, credo che ci sia la possibilità di verificare dalle varie leggi che sono state già approvate: credo leggi anche importanti sugli invalidi civili, sui nefropatici piuttosto che su altri, proposte di legge che sono già state presentate sull'ABI, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sul microcredito, tutta una serie di leggi che sono il frutto di un lavoro che è stato portato avanti con grande serietà e credo possa essere una dimostrazione di quello che è stato fatto. Devo dire che sul lavoro svolto nessuno ha fatto dei commenti negativi, anzi, devo dire questo dei colleghi, ma non solo della maggioranza, anche non della maggioranza, c'è stato un apprezzamento per il lavoro svolto, anche pubblico, e di questo li ringrazio.

Credo quindi che sotto il profilo di quello che è l'aspetto più pregnante e importante di un Assessore, l'Assessore deve portare avanti un settore importante come quello della sanità; il fatto che sia una persona competente - e questo credo che nessuno possa metterlo in dubbio - che abbia svolto un buon lavoro durante questo periodo in cui ha potuto lavorare all'assessorato, con questo non voglio dire che non ci siano altri che possono fare la stessa cosa, dico che nel caso di specie lui ha lavorato sicuramente positivamente. Per poter dare continuità a questo lavoro, per non interrompere quello che si sta facendo, per dare quindi la giusta continuità alle iniziative in corso. Credo che la soluzione che si prospetta, quella di andare verso la conferma e quindi la riproposizione di Lanièce sia logica. Come vorrei sottolineare che, a fronte della dichiarazione che avevo fatto, che sarebbe stato un Consigliere, gli organi del movimento hanno preso in considerazione questa situazione e, a fronte delle osservazioni che qui ho ripetuto e che ho fatto anche al movimento, hanno ritenuto di poter considerare il percorso, il tempo trascorso e il lavoro svolto, quindi di dare mandato di potermi oggi presentare con una posizione diversa. Questo perché, vorrei sottolineare, se è vero che spetta o comunque è alla Presidenza della Giunta quello di indicare la persona che deve fare l'Assessore, nel caso la scelta fra Assessore tecnico o non Assessore tecnico chiaramente non è stata fatta da me, è stata fatta dal movimento, come è giusto che avvenga. Non credo che su questo ci sia né da nascondere niente, né da stupirsi. Nell'ambito della maggioranza questo è stato un percorso che è stato fatto in particolare nell'Union, ma devo ringraziare anche gli alleati che su questo hanno dimostrato tutta l'attenzione necessaria al caso. Abbiamo mantenuto evidentemente i contatti necessari per vedere quelle che potevano essere le procedure per arrivare, oggi, ad una definizione che passa attraverso le dimissioni per dare la possibilità di fare un dibattito come quello che si sta iniziando, sulla nomina di Lanièce ad Assessore, che credo vada nella logica di riconfermare una persona valida e competente che può essere giustamente la persona che può dare continuità ad un lavoro finora svolto con grande competenza. Grazie.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione, ricordando ai colleghi che ognuno ha la possibilità di intervenire per 45 minuti. Inviterei, per una migliore qualità del dibattito, l'alternanza fra le forze politiche.

La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente.

Ascoltando l'intervento del Presidente della Giunta, ci è parso di capire che oltre che alla presa d'atto delle dimissioni, il Presidente abbia già annunciato un nuovo incarico. Se lo permette, mi limiterei a prendere atto delle dimissioni e poi di riservarci un commento diverso invece sull'eventuale proposizione, peraltro annunciata, di un nuovo Assessore tecnico con tutte quelle che sono le argomentazioni che il Presidente ha voluto mettere a disposizione del Consiglio per sostenere questa ipotesi.

Dico che sulla presa d'atto delle dimissioni...

(interruzione di un Consigliere)

Presidente - ...lasciamolo parlare, dopodiché...

Lattanzi (PdL) - ...considerato che abbiamo più interventi, noi ci limitiamo a farne due. Noi prendiamo atto delle dimissioni, il Consiglio deve...

Presidente - ...scusate, non mettiamoci a governare la sala in 25, altrimenti probabilmente non ne veniamo fuori. Non ho l'abitudine di fare dei chiarimenti quando parla un collega, quando ha finito il collega Lattanzi, farò tutto quello che devo fare, perché è inutile che ci mettiamo qui, a fare...

Lattanzi (PdL) - ...Presidente, lei ha chiesto la presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore Lanièce...

Presidente - ...questo è il primo punto in discussione, dopodiché quando il Consiglio ha preso atto, si passerà ad esaminare la proposta di votazione, ma questo non dipende da me. A me pare che sarebbe più razionale che a questo punto, nel momento che si fa la discussione, si faccia la discussione il più unica possibile sulle due questioni, ma non posso mica vietare a un Consigliere di dire: io, adesso, per quanto riguarda l'aspetto della presa d'atto faccio l'intervento e per quanto riguarda la questione delle votazioni della proposta dell'Assessore, ne faccio un altro! Non è questione di un doppio intervento: ognuno si regoli come vuole, perché la dichiarazione di voto ognuno ha diritto di farla. Prego, collega Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Spero che i colleghi abbiano la voglia e la pazienza di ascoltare due interventi invece che uno, tutto lì. Noi lo riteniamo opportuno perché credo che siano due le vicende da commentare in termini politici: una, le dimissioni e, l'altra, l'eventuale proposizione anticipata di una nomina di un Assessore tecnico, come dicevo, con tutte le argomentazioni che il Presidente ha voluto mettere a disposizione del Consiglio.

Le dimissioni dell'Assessore Lanièce noi le consideriamo un atto dovuto; avevamo già avuto modo di commentarlo in ordine alla notizia della sentenza della Corte d'Appello: un atto dovuto nei confronti del Consiglio, della legge che questo Consiglio ha approvato a stragrande maggioranza, pur ribadendo il giudizio che noi, su questa legge, abbiamo dato, cioè che è una legge che secondo noi ha messo in luce e ha chiarito alcuni passaggi importanti delle regole della campagna elettorale. Evidentemente, ne possiamo prendere atto dopo 15 mesi dalla sua attuazione; è una legge che, come tutte le leggi, è perfettibile, perché lo sono gli uomini che le votano e le approvano, e quindi abbiamo già dato, come gruppo consiliare, la nostra disponibilità ad aprire un confronto sull'attuazione di quella legge, che - ribadiamo - noi consideriamo valida e sulla quale c'è da fare un lavoro di chiarimento, proprio per evitare la confusione e le interpretazioni di cui, in questi 15 mesi, quest'aula ha dovuto occuparsi. Un atto di onestà politica, che va riconosciuta al collega Lanièce, che aveva annunciato - tramite la parola del Presidente della Giunta - che in caso di conferma della Corte di Cassazione si sarebbe dimesso... noi prendiamo atto anche di questo... credo anche un atto dovuto e un atto di rispetto nei confronti delle sentenze che hanno sancito questa posizione.

Noi, su questo, non è che abbiamo da fare delle polemiche, se non ripetere quello che ci siamo detti, cioè che le eventuali considerazioni sulla nomina di un Assessore tecnico sono fatti politici, che in primo luogo interessano il partito di maggioranza. Ho sentito il Presidente della Giunta che ha voluto esternare, qui, alcune considerazioni sul fatto che il suo mouvement abbia dato delle indicazioni; noi prendiamo semplicemente atto che è il Presidente della Giunta che assume questa responsabilità, è il Presidente della Giunta che ha una responsabilità nei confronti degli elettori, è il Presidente della Giunta che nomina gli uomini di fiducia del suo gabinetto di governo, quindi noi lo consideriamo un atto consultivo quello che il Presidente della Giunta ha voluto fare con il suo partito, ma non lo riteniamo istituzionalmente così rilevante. A noi interessa quello che il Presidente della Giunta dice in quest'aula, quello che il Presidente della Giunta... in termini di programma e di attuazione di programma e delle risorse umane che il Presidente della Giunta decide di mettere in campo. Ecco perché ci riserviamo un secondo intervento per quanto riguarda la nomina dell'Assessore tecnico e di tutte le argomentazioni a sostegno di questa scelta di tipo politico-istituzionale, che deve essere fatta in quest'aula e non in altre sedi.

Presidente - Volevo riassumere la situazione in questi termini.

In questa prima tornata ogni Consigliere può intervenire per 45 minuti. Ricordo come il punto all'ordine del giorno è uno solo, non ce ne sono due, ma evidentemente non si può discutere della seconda parte se prima non è assolto l'adempimento per il quale il Consiglio prende atto delle dimissioni dell'Assessore Lanièce. A questo punto il Presidente della Regione formulerà ufficialmente la proposta di nomina dell'Assessore Lanièce come Assessore alla sanità. Questo va considerato come un secondo intervento, sul quale ogni Consigliere avrà diritto di parlare 20 minuti, oltre poi alla dichiarazione di voto che si riduce ad essere - credo - di cinque minuti.

Questo è il percorso con cui si deve svolgere il dibattito di stamani. Bisognerà che... siccome credo che l'argomento sia caldo e interessante, sta a cuore a tutti, c'è molta voglia di parlare, invito i colleghi a prenotarsi, perché stare qui ad aspettare... sennò è inutile avere tutto questo tempo. Non è che possiamo qua aspettare che... non ci sono colleghi che vogliono intervenire? Se non ci sono interventi passiamo ad annunciare la presa d'atto del Consiglio regionale sulla proposta di dimissioni annunciata dall'Assessore Lanièce.

Il Consiglio

Premesso che il Presidente della Regione, con lettera in data 21 settembre 2009, prot. n. 8567/GAB, ha trasmesso al Presidente del Consiglio, ai sensi dell'articolo 7, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21, nonché dell'articolo 9, comma 5, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, la sottoriportata lettera con cui il Signor Albert Lanièce rassegna le proprie dimissioni dalla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali:

"Monsieur le Président de la Région

Autonome de la Vallée d'Aoste

Augusto Rollandin

Je soussigné Albert Lanièce, né à Aosta le 17 février 1966, communique par la présente sa décision de remettre son mandat d'Assesseur régional de la Santé, du Bien-être et des Politiques sociales de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste.

Est une décision de responsabilité, qui découle de la volonté de permettre au Gouvernement et au Conseil de la Vallée de prendre ses déterminations en toute sérénité, au vu des récentes décisions de la magistrature de Cassation.

Avec les remerciements les plus sincères pour la confiance qui m'a été accordée, veuillez croire, Monsieur le Président, au sens de ma plus haute considération.

Aoste, le 21 septembre 2009

Albert Lanièce";

Considerato che il Presidente della Regione, nel trasmettere la lettera di dimissioni dell'Assessore Lanièce, ha chiesto di iscrivere all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale in data 23 e 24 settembre 2009 un nuovo punto concernente la presa d'atto delle suddette dimissioni, nonché l'elezione del nuovo Assessore alla sanità, salute e politiche sociali;

Rilevato che l'articolo 7, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21, e l'articolo 9, comma 5, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale prevedono che le dimissioni degli Assessori, presentate al Presidente della Regione, sono trasmesse al Presidente del Consiglio, che ne dà comunicazione al Consiglio nella prima sessione o adunanza utile, e diventano efficaci dalla data di presa d'atto da parte del Consiglio regionale da effettuarsi nella medesima adunanza, e che il Presidente della Regione assume ad interim le funzioni assessorili fino all'elezione del nuovo Assessore;

Prende atto

delle dimissioni rassegnate dal Signor Albert Lanièce dalla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali.