Oggetto del Consiglio n. 691 del 28 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 691/XIII - Interpellanza: "Interventi per arginare la riduzione dell'attività occupazionale presso lo stabilimento Meridian di Verrès".
Interpellanza
Preso atto che il crollo delle commesse estere, frutto della congiuntura economica sfavorevole che continua a segnare negativamente il futuro di aziende e lavoratori, continua a toccare la Valle d'Aosta, incidendo negativamente sulla Meridian di Verrès;
Ravvisato che le organizzazioni sindacali hanno comunicato ai lavoratori riuniti in assemblea, lunedì 13 luglio, che dal 1° settembre ottanta di loro entreranno in cassa integrazione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per conoscere se intenda:
1) attivarsi presso i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali per capire se ci sono margini per ridurre l'impatto dell'intervento di riduzione dell'attività sui lavoratori;
2) mettere in atto misure a breve termine che consentano al comparto industriale di ritrovare le condizioni per operare in Valle d'Aosta.
F.to: Donzel - Carmela Fontana - Rigo
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, l'argomento purtroppo in questi ultimi mesi - ormai si avvicina quasi ad un anno dall'avvento della crisi economica - non è nuovo; eppure è importante che questo Consiglio, come abbiamo ripetuto tante volte in questa sede, registri sempre puntualmente quali sono le difficoltà che si presentano nel settore produttivo e industriale della nostra Regione, perché continuiamo a pensare che la produzione reale debba avere grande attenzione e soprattutto, come è stato dimostrato in altre realtà territoriali, non bisogna lasciar passare a cuor leggero quelli che sono apparentemente piccoli momenti di difficoltà, perché se non si trovano delle risposte puntuali a questi problemi, difficilmente potrà riprendere la situazione economica, soprattutto nel settore industriale della nostra Regione.
Recentemente è stato pubblicato sul quotidiano La Stampa un articolo che metteva in luce come tutto sommato, da parte dell'Associazione industriali, si valutasse con una certa positività il fatto che la decrescita sia rallentata. Su questo mi permetto di esprimere qualche preoccupazione, perché sempre di decrescita si tratta - come ha detto anche un autorevole esponente sindacale - quindi dovremmo contenere l'ottimismo ed essere molto più attenti e vigilanti rispetto a quello che succede.
È evidente che l'interpellanza si riferisce ad un'azienda che è la Meridian, collegata al settore automobilistico, ed era pressoché inevitabile che un'azienda, collegata al settore che è più colpito in questo momento dalla crisi economica, cioè quello della produzione delle automobili e quindi un'azienda che produceva delle componenti essenziali al magnesio per le automobili, dovesse prima o poi registrare una difficoltà oggettiva. È però con rammarico che prendiamo atto che saranno 80 i cassa integrati che andranno ad aggiungersi al già lungo elenco di cassa integrati della regione nell'autunno; dico con rammarico, perché pensate la Meridian non è un'azienda qualunque; è un'azienda che nel 1994 occupava le pagine nazionali del Corriere della Sera, fu un investimento importante che poteva collocarsi nel panorama nazionale, e l'obiettivo che ci si era fissati nel 1994, cioè di raggiungere le 200 unità operative, è stato raggiunto sostanzialmente con 190 dipendenti. Quindi che un'azienda di questo tipo registri una situazione di cassa integrazione di 80 persone è un fatto molto delicato, soprattutto se si colloca in un quadro dove non soltanto più le aziende del settore industriale - come si diceva: forse la Valle d'Aosta non è proprio il luogo giusto per svolgere un'attività industriale, un concetto che abbiamo ripetuto più volte, estremamente sbagliato -, ma vediamo che la crisi economica tocca anche il settore del terziario; ci sono quindi aziende anche del terziario che subiscono questi fenomeni, lo abbiamo visto che anche aziende come il Casinò sono in difficoltà e c'è una perdita occupazionale forte.
Avevamo chiesto anche con una mozione che la situazione di difficoltà che attraversava il sistema complessivo della Valle d'Aosta fosse affrontata nel settore industriale, con un'unità di crisi, cioè che ci fosse un tavolo congiunto, Regione, sindacati, imprenditori, per affrontare questa situazione; ci è stato risposto che andavano benissimo le relazioni bilaterali, però le cose non cambiano, quindi la tendenza verso il negativo continua e persiste. Abbiamo anche sollecitato che si puntasse sui settori trainanti nell'attività produttiva in un momento di difficoltà; abbiamo chiesto che si puntasse ad esempio sulle energie alternative, ma con investimenti pubblici significativi. Tutto questo è ancora oggi oggetto di studio e non c'è una determinazione forte, nonostante che la partecipazione della Regione ad un'azienda come CVA ci consentirebbe assolutamente di fare importanti investimenti in questi settori di produzione di energia alternativa. Nulla in tal senso viene fatto, quindi assistiamo passivamente a questo elenco di aziende che continuano a registrare difficoltà e, da quanto arriva per le informazioni che può avere un Consigliere regionale, la situazione anche nell'azienda principale della Valle d'Aosta, la Cogne, non è una situazione positiva.
In questo senso ci chiediamo se non sia il caso di valutare, per l'ennesima volta, la necessità di puntare ad un'azione più concertata per affrontare con determinazione questa situazione, andando a monitorare caso per caso, perché non vorremmo che in questa situazione delicata qualche imprenditore aggiungesse qualche numero in più all'elenco dei cassa integrati, cioè scaricasse sulla collettività i costi delle difficoltà aziendali, anziché assumersele anche per la sua parte. Diciamo, le aziende sono state anche in grado di fare profitti in anni passati, quindi una maggiore attenzione anche sul vigilare su questi numeri crescenti di cassa integrati per evitare che la situazione sociale della nostra regione continui a peggiorare.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.
Pastoret (UV) - Merci, M. le Président. Au commencement du mois de juillet la direction de Meridian a convoqué les organisations syndicales et leur a présenté la situation de l'entreprise, et la nécessité de la même de pourvoir à une réduction importante des coûts, sous peine, dans le cas contraire, d'être soumise à la fermeture et à la liquidation de la même. J'ai rencontré les responsables de Meridian et les syndicats et ce avant que se tienne l'assemblée avec les travailleurs - qui est rappelée dans votre initiative - et le jour d'après le 14 juillet avec le Président Rollandin nous avons rencontré encore les syndicats.
La situation qui doit être connue par tout le monde comporte le fait que Meridian appartient à un groupe extra-européen, lequel, face à un résultat constamment négatif de la fabrique dans les dernières années, veut réduire au maximum les coûts de gestion, face à une production qui s'atteint aujourd'hui à moins 50 pour cent des périodes plus stables. L'établissement embauche environ 190 personnes, et la tentative de la direction est celle de pouvoir réduire considérablement les négativités gestionnaires avec la décision de réduire le personnel en service. Comme vous l'avez écrit dans les prémisses de cette initiative, il y a eu une chute verticale des commandes dans différents secteurs, tout en particulier dans celui de l'automobile, secteur dans lequel l'entreprise Meridian a vu précipiter d'environ 60 pour cent son marché lié à la production des pièces en magnésium pour les planches des automobiles.
Le résultat des rencontres que nous avons faites, l'entreprise, les syndicats, nous, a été que le 20 juillet, lundi dernier, le procès-verbal conjoint a été signé au Département des politiques du travail et de la formation, en vue de l'étude de la situation de l'entreprise par les différents partenaires: organisations syndicales, direction de Meridian et Région. Aux termes de cet accord 80 personnes salariées, à savoir 55 ouvriers et 25 employés ou cadres, seront mis en chômage technique de longue durée: zéro heures de travail par semaine pendant 12 mois à partir du 1er septembre 2009, en raison de la crise qui traverse l'entreprise. Celle-ci est la situation. Comme je l'ai dit, nous avons rencontré les syndicats et l'entreprise, et je vous dirai après encore quels sont les espoirs que nous avons quant à cette situation, mais aujourd'hui les faits sont ceux que je viens de vous dire.
Je passe donc à votre seconde question. Nous sommes parfaitement conscients du fait que l'Administration régionale doit exploiter toutes les voies possibles pour que les entreprises de la Vallée puissent surmonter cette période de crise, pour soutenir avant tout les salariés, et pour favoriser la mise en place d'un tissu industriel qui soit non seulement plus compétitif et qualifié, mais aussi moins sujet aux aléas du processus de globalisation; mais bien sûr il s'agit, là, de questions qui ne se résolvent pas comme beaucoup sembleraient le penser, par l'assomption de mesures extraordinaires, avec des décrets ou de simples mesures législatives. Le travail est plus complexe et concerne l'ensemble du territoire.
Je profite de votre initiative, de laquelle je vous remercie, pour préciser aussi quelques éléments, parce que nous entendons souvent dire des choses qui n'ont pas vraiment de trait avec la réalité. Il est notoire que la Région a agi rapidement pour contrer les retombées de la crise économique actuelle, elle a mis en place une série de mesures ciblées, je ne vais pas citer les mesures que nous avons prises pour contrer la crise dans le secteur de la production, et cela avec une rapidité remarquable, mais il y a lieu de signaler que nous avons prévu des interventions qui se chiffrent à plus de 55 millions d'euros au total. Il faut ajouter à cela le plan anti-crise 2009, comportant des mesures environnementales qui prévoient des recrutements sous contrat à durée déterminée d'une durée de 4 mois au moins au cours de la période juillet-octobre 2009. Ces mesures concernent les travailleurs mis au chômage technique de longue durée, ou en congé de conversion ou, encore, ayant perdu leur emploi à la suite d'un licenciement. Le plan en question porte sur la réalisation de travaux différents, dans des zones de montagne, tels que la rénovation des mûrs de soutènement, des couches de base des chaussées et cetera.
Enfin, dans ce même Conseil, on discutera d'un nouvel ensemble de mesures de lutte contre la crise, destinées aux sociétés coopératives et aux autres entreprises ouvrant dans le secteur agro-alimentaire local, afin de consolider et de soutenir leur développement économique et leur compétitivité. Tout le monde peut convenir qu'il s'agit, là, de mesures extraordinaires, certainement utiles, mais ce qu'il nous faut ce sont plutôt aussi des interventions de caractère structurel qui ne passent pas à travers les mesures que nous avons prises et qui étaient nécessaires... mais il me semble que parfois on nous demanderait de légiférer pour créer quelque chose qui n'est pas possible faire en termes de loi. Il faut être opérationnels et voilà que donc nous devons faire référence aux instruments que nous avons, dont nous disposons, pour apporter notre soutien aux entreprises œuvrant en Vallée d'Aoste et pour inciter, là, d'autres entreprises à s'installer dans notre région.
Certes, le moment de crise est difficile, mais nous avons l'obligation de regarder aussi au demain pour ce qu'on pourra faire. Et le processus de modification de ces instruments mis au point, de concert avec les associations catégorielles, est maintenant en marche et il s'appuie sur différentes choses: la loi régionale n° 84 sur la recherche, bon instrument qui doit être amélioré, doté de ressources supplémentaires (il sera discuté d'ici peu dans ce Conseil); la loi régionale n° 6/2003 sur l'essor des entreprises industrielles et artisanales (celle-ci a eu l'approbation des modifications au cours de la dernière séance du Conseil); également surtout les procédures d'application de ces lois sont en train d'être modifiées pour pouvoir donner davantage des réponses aux entreprises et aux catégories artisanales, avec lesquelles ces passages ont déjà été négociés et discutés; le lancement de l'appel à projet pour le transfert des technologies entre les entreprises et les universités (celui-ci est un des aspects sur lequel nous comptons pour soutenir davantage la compétitivité de nos entreprises, sur le plan de la recherche et de la novation).
Voilà au-delà des mesures anti-crise, nous pensons qu'il faut passer aussi à travers les éléments de caractère structurel, tels que ceux que j'ai rappelés. Mais c'est surtout grâce à un lien étroit comme il me semble vous le souhaitiez, avec les entreprises, les représentants syndicaux, la Présidence de la Région pour ce qui est des politiques du travail et l'Assessorat des activités productives, que nous suivons de tout près l'évolution des différentes entreprises. Et donc c'est pour conclure que dans le cas échéant - et j'arrive donc à répondre à la première question que vous nous posiez - en ce qui concerne Meridian, avec les syndicats et l'entreprise nous sommes en train d'œuvrer pour atteindre à une solution positive qui puisse permettre, en tout premier lieu, de ne pas arriver à la clôture de l'établissement, ce que pour le moment on n'est pas arrivé à faire: de trouver par la suite des partenaires pouvant assurer une majeure solidité à la société, pour avoir une reprise de la production qui puisse inverser la situation actuelle.
J'espère avoir répondu à vos questions.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore per la ricostruzione e per la puntuale risposta.
Si tratta, come lei ha detto, va riconosciuto penso a entrambe le parti, che non solo ci si deve occupare di tamponare le falle, ma bisogna immaginare qualcosa per uscire da questa situazione e i tempi non sono certo quelli del piccolo decretino, sono tempi sicuramente più lunghi. Però è importante riuscire ad avere la percezione, può darsi che noi non ce l'abbiamo ancora, di quale sia la strategia, di quale sia la strada che il Governo regionale traccia per l'industria valdostana, di modo che si capisca qual è la tipologia delle aziende su cui si vuole puntare, qual è il nesso che collega il nostro territorio, l'attività turistica, l'attività agricola del nostro territorio con questo tipo di produzioni che si vogliono prospettare per il futuro, a cosa mira la ricerca che stiamo finanziando, altrimenti diventa difficile capire quale sia il lavoro del lungo periodo. Sul breve periodo riconosco che tanti interventi sono stati fatti, ma la preoccupazione che abbiamo - ecco il perché di queste continue sollecitazioni - è che la crisi che stiamo vivendo, che è una crisi che si trascina su un periodo lungo, sposti la realtà della ricchezza sul pianeta, per cui ci saranno, alla fine, quando tireremo le somme, aree che sono meno ricche e aree che paradossalmente erano meno ricche prima e che diventano più ricche. Ci saranno delle persone che avranno "approfittato", fra virgolette, della crisi per riuscire a far crescere i loro territori.
Allora quello che è importante e che risollecitiamo, è che si abbia la percezione che la Valle d'Aosta non gestisce solo la crisi, ma cerca di trovare le strategie perché domani, quando ci svegliamo, finalmente felici che è finito questo difficile evento che attraversa l'intero pianeta, colpendo soprattutto i paesi occidentali, ma non solo perché la povertà dilaga anche nei paesi africani, abbiamo qualcosa su cui puntare, ci è rimasta una traccia di tessuto industriale su cui ripartire al momento del ritorno della crescita economica. Grazie.