Oggetto del Consiglio n. 692 del 28 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 692/XIII - Interpellanza: "Promozione di iniziative comuni con gli altri casinò italiani per la tutela dello spazio commerciale delle stesse case da gioco".
Interpellanza
Constatato che, nei primi sei mesi dell'anno, i 234 milioni di euro incassati dai quattro casinò italiani rappresentano ormai meno dell'1 percento della spesa per il gioco in Italia, pari ad oltre 26,5 miliardi di euro, di cui quasi metà incassati dalle slot machine dei bar;
Preso atto dalle dichiarazioni del direttore generale dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato, che le nuove slot machine collegate in rete previste dalla recente legge in favore delle zone terremotate potrebbero avere una vincita massima di 500.000 euro e un regime fiscale agevolato al 4 percento, mentre le attuali slot dei bar consentono una vincita massima di 100 euro e sono sottoposte ad una tassazione del 12,6 percento;
Considerato che la decisione in merito dovrà essere presa a breve dal Governo nazionale tramite un decreto attuativo e che, se fosse confermata la scelta di tali livelli di vincita e di tassazione, la sperimentazione delle nuove slot potrebbe rilevarsi un altro durissimo colpo per le entrate dei casinò;
Ricordato che la casa da gioco di Saint-Vincent già soffre di una situazione difficile che sta comportando pesanti ripercussioni occupazionali, oltre che finanziarie per le casse regionali;
i sottoscritti Consiglieri regionali del Partito Democratico
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) appurare direttamente presso il Governo nazionale sulla volontà di consentire per decreto alle nuove slot machine previste dalla recente legge pro-terremotati di erogare vincite sino a 500.000 euro e di poter godere di un regime fiscale agevolato;
2) concordare, in caso di risposta affermativa, con le amministrazioni locali proprietarie degli altri tre casinò un'azione comune presso il Governo nazionale per ridurre drasticamente tale livello di vincita e di regime fiscale agevolato a tutela dello spazio commerciale delle storiche case da gioco;
3) promuovere, in collaborazione con i parlamentari valdostani, un'azione legislativa che tuteli i casinò italiani individuando un ambito economico loro proprio, non accessibile alle sale bingo o alle differenti tipologie di sale slot e di sale scommesse.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente. La storia della nostra Regione è strettamente legata alla Casa da gioco di Saint-Vincent. Federico Chabod, primo Presidente della Valle d'Aosta ed artefice dei decreti luogotenenziali, che riconobbero la nostra specialità, prima di tornare all'insegnamento universitario e ai suoi studi, volle dare alla neonata autonomia un motore finanziario ed economico e, nell'estate del 1946, per decreto riaprì il casinò. Le entrate regionali provenienti da Saint-Vincent hanno rappresentato per oltre 50 anni un'importantissima componente del bilancio regionale. Fino a metà degli anni 1980 è solo grazie ai soldi del casinò che si potevano fare strade, scuole, ed altri importanti investimenti. Con il riparto fiscale l'importanza di queste entrate si è ridotta, ma sino al 2003 i 70-75 milioni di euro provenienti dalla casa da gioco erano una risorsa importante.
Dal 2004 ad oggi sappiamo che il casinò è entrato in una grave crisi con il succedersi caotico di differenti gestioni e con il risultato finale che oggi non rappresenta più un'entrata per la Regione, ma una preoccupazione per i tagli occupazionali. Ci sono rilevanti responsabilità politiche di questa crisi, ma è evidente che una responsabilità importante ce l'ha anche lo Stato, perché dalla metà degli anni 1990 ha inondato il paese di giochi d'azzardo, dai "Gratta e vinci" al "Superenalotto" e poi alle slot, macchine nei bar, il "Bingo"; vi ricordate le mille sale bingo previste in tutta Italia? Tutto ciò ovviamente ha penalizzato i 4 casinò storici, a cui lo Stato non ha prestato alcuna attenzione, anche perché non aveva e non ha alcun ritorno economico, mentre da tutti gli altri giochi le entrate per l'erario sono immense e con il debito gigantesco che si trova, i governanti di ogni colore politico hanno visto nell'ampliamento del gioco una scorciatoia per tenere sotto controllo i conti.
Oggi, però, siamo vicini al dramma per i casinò storici, compreso quello di Saint-Vincent. Con un articoletto nel decreto pro-terremotati si è autorizzata l'installazione di slot macchine di seconda generazione nei bar e nelle sale giochi d'Italia, che consentiranno vincite del tutto simili a quelle delle slot dei casinò. Secondo le dichiarazioni del Direttore generale dei Monopoli di Stato, tali vincite potrebbero arrivare a 500.000 euro, cifra superiore alla stragrande maggioranza dei jackpot vinti a Campione e a Venezia, non solo, ma queste macchinette godrebbero di un regime fiscale ridotto al 4 percento contro il 12,6 delle attuali macchinette. Tenuto conto che una larga fetta del fatturato e degli utili delle case da gioco tradizionali è basato sulle slot, una norma in tal senso sarebbe un colpo mortale ai vecchi casinò. Il Governo italiano dovrà decidere sul tema nelle prossime settimane in cui sarà preparato il decreto attuativo della norma in questione.
La Giunta regionale è intenzionata a dare battaglia per limitare queste vincite insieme alle altre amministrazioni proprietarie delle Case da gioco di Campione, Venezia e Sanremo? La Giunta regionale ritiene inoltre di prendere un'iniziativa, in sintonia con i Parlamentari, perché tutta la legislazione sul gioco sia rivista e venga riconosciuto uno spazio commerciale ai casinò tradizionali, sottraendoli alla concorrenza spiegata degli altri giochi?
Non ci illudiamo che il Casinò di Saint-Vincent torni ad essere il motore dell'economia valdostana e nemmeno anche solo un'importante voce delle entrate regionali, ma vorremmo che nei prossimi anni possa diventare una realtà economica sana e con livelli occupazionali accettabili. Se passeranno limiti di vincita paragonabili a quelli dei casinò, le nuove slot macchine dei bar provocheranno una grave contrazione del fatturato, degli utili e dell'occupazione della Casa da gioco di Saint-Vincent ed è una cosa che nessuno, crediamo, in Valle d'Aosta, possa accettare.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. L'illustrazione fatta dalla collega nel merito di questa interpellanza credo abbia focalizzato quella che è oggi la situazione dei casinò e come, in pochi anni, sia cambiato il modo di attivare sul territorio nazionale, ma non solo, perché anche i paesi vicini hanno adottato lo stesso sistema, di ampliare a dismisura le tipologie di gioco alternativo, oltre ad avere evidentemente aperto i canali di gioco quando hanno autorizzato le slot machine nei bar. Questo è stato il momento in cui è cambiata la tipologia che esisteva in precedenza e che faceva del casinò una casa da gioco con determinate caratteristiche.
Oggi, lo abbiamo già detto, tranne per i giochi francesi tutti gli altri sono dei mini casinò. Non dimentichiamo come ha detto la collega, che non ha avuto grande successo la politica dei "Bingo", il tombolone familiare, che voglio ricordare aveva avuto un'autorizzazione di ben 865 sale! L'attivazione di questo meccanismo aveva come presupposto di poter abbinare bingo con le slot machine, cosa che non è ancora avvenuta, non era evidentemente fattibile per evitare la classica soluzione che, di fatto, prevedeva la possibilità di avere casinò dappertutto. Oggi abbiamo l'1 percento del giocato che è da suddividere fra i 4 casinò, che tutti versano in acque non facili, perché sappiamo che oltre a questo sistema sicuramente ha influito negativamente per tipo di gioco - che è classico dei casinò, quindi i giochi francesi - anche la crisi economica, oltre ad altre misure che sono state introdotte.
Venendo al discorso che sicuramente ha un fondamento importante, perché voglio ricordare che l'articolo 12 del decreto legge n. 39/2009 recante provvedimenti urgenti in favore della popolazione della Regione Abruzzo, colpita da eventi sismici, convertito in legge il 24 giugno con la legge n. 77, prevede che l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato possa provvedere entro 60 giorni (quindi giugno, luglio, agosto, entro il 24 agosto) dall'entrata in vigore del presente decreto ad attuare la concreta sperimentazione e l'avvio al regime dell'apparecchiatura elettronica di gioco di cui all'articolo 110, comma 6 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, conosciuta dagli addetti ai lavori come VLT (video lottery terminal, queste famose slot machine). Queste nuove apparecchiature inserite nel Testo Unico già con la finanziaria del 2006, ma per le quali manca oggi la disciplina di dettaglio, costituiscono un sistema di gioco a controllo remoto mediante videoterminali da collocare in ambienti dedicati su cui possono essere presenti diversi giochi.
In sostanza, la differenza fra le nuove apparecchiature VLT e le attuali newslot sono le seguenti:
- le nuove apparecchiature sono dei terminali e quindi funzionano solo se collegati a un server di rete, che contiene i software, mentre le attuali newslot sono delle slot vere e proprie con software autonomi, ognuno per conto suo, anche se sono collegati in rete per la rendicontazione a livello ministeriale;
- le nuove apparecchiature potranno contenere diversi giochi, mentre le newslot sono limitate ad un unico gioco;
- le nuove percentuali distribuiranno vincite per almeno l'85 percento delle giocate effettuate, mentre le newslot distribuiscono vincite solo per il 75 percento (questa è un'osservazione che avevamo fatto anche nel momento in cui avevamo discusso sulle newslot aperte, rispetto al casinò, rispetto a quelle già esistenti nei bar, che una percentuale di vincita nel casinò è fino al 92 percento; quindi il 75 percento invece nelle newslot oggi esistenti nei bar). Il Prelievo Erariale Unico applicabile come disposto dalla legge di conversione del decreto 39, la legge n. 77 che ho richiamato, avrà inizialmente una misura massima del 4 percento, come è stato ricordato dalla collega, invece del 12,6 percento del prelievo sulle newslot;
- le nuove apparecchiature avranno, secondo le ipotesi conosciute oggi, un massimo di giocata di 10 euro e una vincita massima di 1.500 euro, mentre le attuali newslot hanno una giocata massima di 1 euro e una vincita massima di 100 euro.
Queste modalità le ho volute ricordare, perché spiegano la differenza abissale fra queste due macchine, che chiaramente fanno la differenza.
La novità assoluta è che le nuove apparecchiature VLT avranno la possibilità di formare "jackpot", al quale verrà destinato un massimo del 2 percento dell'intera raccolta. La distribuzione del jackpot potrà avvenire a livello di singola sala o di sistema di gioco: nel primo caso l'esito vincente è relativo ad una partita giocata da uno degli apparecchi videoterminali installati presso la sala interessata; nel secondo caso concorrono alla distribuzione del jackpot tutti gli apparecchi videoterminali collegati all'interno del sistema di gioco. Il jackpot di sala non potrà superare i 15.000 euro, quello di sistema (cioè quello di tutta la sala) i 50.000 euro. È apparso subito evidente che questo nuovo strumento di gioco costituirà un'ulteriore notevole fonte di concorrenza per i casinò esistenti. Il decreto legge, fra l'altro, con il fatto che aveva l'urgenza legata al terremoto, è stato approvato dal Governo, non avendo la possibilità di avere grande discussione, né presentare emendamenti in quanto aveva questa destinazione, quindi ad oggi non possiamo che aspettarci l'attuazione vera di quello che ho appena detto.
Cosa si intende fare? Per quanto riguarda la parte riferita agli intendimenti della Giunta e dell'Amministrazione regionale, in accordo con le regioni interessate agli altri casinò che si ritrovano nella Federgioco, l'associazione unitaria che rappresenta le 4 case da gioco autorizzate ha chiesto già prima ancora del decreto, il 5 maggio 2009, un incontro con i rappresentanti del Governo interessati per affrontare la problematica del settore giochi elettronici, anche in relazione ai contenuti del decreto n. 39, di cui abbiamo parlato. Tale iniziativa si prefigge come scopo quello di ovviare alle gravi conseguenze di entrata a regime delle nuove norme sui giochi elettronici pubblici, i VLT che abbiamo ricordato, che potranno avere sul mercato del gioco. La stessa Federgioco ha altresì chiesto al Direttore generale dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato un incontro urgente per poter ottenere a favore delle 4 case da gioco autorizzate la possibilità di accedere ai nuovi giochi elettronici, questi che adesso sarebbero limitati solo per la questione Abruzzo, per chiarire la posizione delle 4 case da gioco in previsione dell'emanazione dei decreti di cui al 39, che è stato ricordato. Gli incontri in questione non si sono ancora tenuti, tuttavia il Sottosegretario con delega ai giochi, Onorevole Giorgetti, in un'intervista rilasciata ai microfono di "gioconews.it", ha dichiarato che la questione casinò alla luce del decreto Abruzzo sarà esaminata, in quanto "i casinò esistenti cominciano ad attraversare una fase di crisi. Più che aprire nuovi casinò, bisogna capire come questi possano restare agganciati all'innovazione e quali le proposte per migliorare la tenuta degli stessi. Non so quanto sia un discorso di quantità quanto piuttosto di norme di qualità della proposta". Questo per dire della gravità che è a conoscenza anche del Governo. Non dimentichiamo che giacciono in Parlamento numerose proposte di apertura di nuovi casinò, ecco perché il tutto si inserisce in un contesto di valutazioni più ampio, perché come si fa a sostenere che senza regole tutte le regioni possono aprire uno o addirittura due casinò, tenendo conto di quello che sta succedendo come deregulation nell'ambito della logica della distribuzione dei giochi di tutte le specie?
Per quanto riguarda la terza domanda, le iniziative della Federgioco verso i rappresentanti del Governo e dei Monopoli di Stato hanno anche lo scopo di definire le possibili azioni di tutela dei casinò italiani, al fine di consentire la continuità operativa delle case da gioco messe a dura prova con tali recenti provvedimenti, anche attraverso l'ingresso delle stesse nel nuovo ambito del gioco online, attraverso l'ipotesi di gestione diretta di tale nuovo strumento di gioco, che può costituire una buona opportunità di sviluppo economico nel quadro della grave crisi delle offerte tradizionali di gioco. Questa è l'ultima richiesta che è stata presentata dalla Federgioco, tenendo conto che il gioco online già esiste, il problema è vedere come regolamentarlo per dare una possibilità in più relativamente ai casinò esistenti.
Credo di aver illustrato il quadro di quello che sta succedendo, c'è grande incertezza, naturalmente le pressioni che si fanno per cercare di portare a conoscenza che la situazione esistente nell'ambito dei casinò tradizionali è drammatica e questo indipendentemente dal tipo di gestione, sono ormai tutte pubbliche dalla gestione di Venezia, a Sanremo, alla nostra... le conosciamo, adesso c'è un mese che uno va un po' meglio, un altro è un po' peggio, ma la situazione è ancora molto critica per tutti i casinò. Quindi o si va verso una razionalizzazione che permetta anche di vedere con quale sistema e con quali giochi si può intervenire, altrimenti il rischio è che si vada ad una progressiva riduzione di questo a scapito di un'organizzazione che, negli anni, aveva funzionato e aveva dato degli ottimi risultati con tutte le osservazioni che la collega ha fatto.
Noi siamo attenti e vigili per fare il possibile per sensibilizzare su questi temi, anche se possiamo immaginare che le risposte non possono che essere molto marginali, tenendo conto della situazione economico-finanziaria del paese e come si tenti, attraverso il sistema del gioco, di fare cassa, che è la realtà... che, come lei diceva, non è legata ad un colore piuttosto che un altro, politico, ma è legata ad una triste realtà di cui tutti purtroppo facciamo parte.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente per la risposta.
Devo ammettere che questo ci preoccupa molto per la sorte del casinò, ma soprattutto perché dà un'occupazione quasi a mille lavoratori. Dobbiamo fare il possibile, pur sapendo che il problema, a parte la gestione che ha la sua responsabilità perché negli anni è andata sempre peggiorando, che si poteva evitare e dare un minimo di attenzione in più, ma il nocciolo della questione è a livello nazionale, adesso. Bisogna vedere questa legislazione sulle case da gioco, altrimenti possiamo mettere il miglior dirigente che ci sia, ma le cose rimarranno sempre così. Certo che il Governo Berlusconi ha fatto una furbata a inserire questo decreto, perché non era il caso. Lo ha fatto passare in silenzio nel decreto pro-terremotati. Queste cose almeno si potevano anche discutere... non ci ha dato neppure la possibilità di intervenire!
Quello che le chiedo, Presidente, tramite i nostri Parlamentari è di stare dietro a questo problema per vedere cosa si deve fare, perché è una cosa molto improntante per la nostra Regione. Grazie.