Oggetto del Consiglio n. 690 del 28 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 690/XIII - Interpellanza: "Istituzione di una laurea specialistica presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università della Valle d'Aosta".
Interpellanza
Preso atto con soddisfazione che l'Università della Valle d'Aosta figura al sesto posto di merito tra i 14 Atenei non statali e al diciannovesimo tra tutte le università italiane, precedendo illustri istituti come Cà Foscari, ateneo di Venezia, con indicatori in crescita in particolare relativamente al corpo docente;
Considerato che uno degli indicatori positivi più importanti è che oltre il 21 percento degli studenti proviene da fuori Regione e che questo risultato è da attribuire quasi completamente alla Facoltà di Psicologia, che da sola rappresenta il 40 percento degli iscritti dell'Università valdostana e che gode di un costante e significativo trend di crescita;
Evidenziato che il successo della Facoltà di Psicologia è da attribuirsi al fatto che è l'unica che offre un ciclo completo di studi (laurea breve e specialistica), mentre Scienze politiche, Economia e Lingue offrono solo la laurea breve;
Constatato che di queste ultime facoltà Scienze Politiche è la più frequentata e presenta un trend di iscrizioni in costante crescita, mentre Lingue è stazionaria su livelli piuttosto modesti ed Economia presenta da qualche anno un trend negativo;
i sottoscritti Consiglieri regionali del partito Democratico
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) istituire presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università della Valle d'Aosta una laurea specialistica, elemento essenziale per lo sviluppo della Facoltà e per richiamare studenti da altre regioni;
2) operare perché la scelta di questa laurea specialistica si indirizzi verso una tipologia che ne consenta l'accesso anche a chi ha conseguito una laurea breve in Economia presso il nostro Ateneo;
3) sostenere l'Università della Valle d'Aosta al fine di migliorare i propri standard qualitativi, ed in particolare quelli attualmente giudicati carenti come la disponibilità economica per la ricerca scientifica.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente. L'università è una grande ricchezza per la nostra comunità, perché è un motore straordinario di cultura, di conoscenze, di ricerca, che porta benefici non solo agli studenti che la frequentano, ma anche a tutta la società.
In Valle l'ateneo costituito da pochi anni è ancora in fase di costruzione e di consolidamento, quindi gli effetti positivi della sua presenza non sono ancora ben percepiti dalla popolazione. Invece le statistiche nazionali cominciano a dare all'Università della Valle d'Aosta una credibilità e un valore tale di posizionarla molto bene fra gli atenei italiani. È di questi giorni la classifica dei buoni e dei cattivi in termini di efficienza e di efficacia della propria attività fra le università statali, che ha visto Trento incassare un significativo aumento dei finanziamenti grazie agli ottimi risultati. Pochi giorni prima è uscita la classifica delle università non statali, e con piacevole sorpresa abbiamo preso atto che il nostro ateneo è al 6° posto su 14, battendo le università rinomate come quelle di Cà Foscari a Venezia. Gli elementi di valutazione erano molto alti, ma fra i più rilevanti vi era quello dell'attrattività per studenti di altre regioni; la nostra università, grazie ad un 21 percento di studenti di fuori Valle, dimostra una notevole qualità.
Se analizziamo più a fondo il dato, scopriamo che molto è merito della Facoltà di Psicologia che da sola rappresenta il 40 percento degli iscritti, circa 450 con un trend di iscrizioni in crescita costante. Il successo di questa facoltà sta evidentemente nella capacità del corpo docente e nella qualità dell'organizzazione, ma un elemento determinante è quello che è l'unica facoltà valdostana con un corso completo di studi, laurea triennale più laurea specialistica: ciò consente agli studenti e alle studentesse valdostane o meno di poter contare su un percorso di studi lineari. Non è così, invece, per la Facoltà di Scienze politiche, che ha un buon trend di crescita, ma che non ha raggiunto un significativo numero di iscritti, men che meno lo è per Lingue, stazionaria su livelli modesti, e per Economia, che presenta da alcuni anni una preoccupante riduzione degli iscritti. Tre facoltà con qualche difficoltà, caratterizzate dal fatto che offrono solo la laurea breve e non la specialistica che - ricordo - corrisponde alla laurea normale del vecchio ordinamento: quella, insomma, che ti rende dottore a tutti gli effetti.
Questa osservazione ci ha portato a richiedere alla Giunta regionale l'attivazione presso la Facoltà di Scienze politiche di una laurea specialistica che ne completi il piano di studi, possibilmente di tipologia tale da consentire, anche a chi ha conseguito la laurea breve in Economia, di potervi accedere. In tal modo si offrirebbe un piano di studi completo per tutte le facoltà. Sarebbe una rilevante conquista che porterebbe grandi benefici non solo all'Università della Valle d'Aosta, ma a tutta la nostra Regione. Al di là degli aspetti culturali e scientifici infatti, teniamo conto che ogni studente di fuori Valle che venga a studiare all'ateneo di via Cappuccini ad Aosta per cinque anni spende qualche decina di migliaia di euro per l'alloggio, l'alimentazione e tutte le altre necessità della vita quotidiana e tutto ciò si traduce in reddito per la nostra comunità.
La ricerca che la classifica della nostra università nella prima metà delle università non statali, ha evidenziato però anche una debolezza nel nostro ateneo ed è lo scarso finanziamento indirizzato alla ricerca scientifica. Chiediamo pertanto alla Giunta di fare uno sforzo e di provvedere, già dal prossimo bilancio, maggiori fondi per consentire a professori e studenti di poter svolgere quell'attività scientifica che non solo è il vero fine dell'università, ma è anche fonte di importanti ricadute su tutto il tessuto economico e sociale della nostra Regione. Investire nello studio è il miglior modo di spendere dei soldi pubblici, perché si investe sui nostri giovani e quindi sul futuro di tutti noi. Grazie.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio la collega per aver voluto sottolineare le valutazioni fatte in termini comparativi con le altre università, che sicuramente hanno dato atto di una certa presenza importante della nostra università nell'ambito nazionale. È nel contempo giusto sottolineare che molto di questo merito è legato ad una parte della facoltà che ha sviluppato in questo ultimo periodo sicuramente una presenza molto significativa; però, nell'insieme, crediamo che sia un buon passo avanti.
Venendo alle domande più specifiche, diciamo che l'ottima percentuale di iscritti provenienti da fuori Regione è data dalla sommatoria delle percentuali delle varie facoltà, in cui non solo Psicologia raccoglie numeri così alti, ma anche Lingue con oltre 50 percento di non valdostani, quindi come percentuale è molto alta. Si sta inoltre assistendo alla lenta crescita anche per le altre facoltà, anche per Economia c'è una certa inversione. Non è del tutto evidente, anche se ha il suo indubbio peso, che la presenza della laurea magistrale in Psicologia sia il motivo principale di una così alta percentuale di iscritti da fuori Valle nel corso triennale, visto che solo un numero esiguo di nostri laureati si iscrive poi effettivamente alla laurea magistrale rispetto alla triennale. Esaminando gli iscritti del corso di laurea triennale si osserva la presenza di un'alta percentuale di seconde lauree e di studenti lavoratori che concludono per lo più il loro percorso con la semplice laurea: questo giusto per fare chiarezza su questa osservazione, corretta, ma da ricalibrare nei numeri.
La previsione di istituzione di laurea magistrale è stata inserita nel piano triennale di sviluppo 2009-2011 dell'ateneo valdostano; tuttavia il Consiglio ha ritenuto opportuno, come già adottato in passato per l'attivazione di qualunque altro corso di studio, fornire alcune indicazioni in merito alla loro attivazione, avente carattere di responsabilità e di trasparenza, fra cui vi sono tutte le informazioni preventive volte a verificare fra l'altro l'effettiva necessità e attrattiva della laurea magistrale proposta e la spendibilità sul mercato del lavoro. Questo credo sia un altro punto molto importante per capire, terminato il corso di studi, dove si trova uno sbocco lavorativo e questa è una delle perplessità nell'ambito della laurea breve di Psicologia, perché i numeri molto alti portano a dire quale sarà il futuro di queste persone che hanno ottenuto un riconoscimento anche con sforzi notevoli, ma da un punto di vista della possibilità - soprattutto, dobbiamo dirlo - nella parte pubblica di assorbire questo personale c'è una criticità evidente, perché i numeri sono molto elevati, centinaia di iscritti.
Il Consiglio di università ha quindi deliberato che il progetto di istituzione e attivazione di eventuali lauree magistrali dovrà contenere anche le previsioni in ordine agli indicatori quali-quantitativi previsti dall'ultimo decreto ministeriale 506, recante individuazione di parametri e criteri per il monitoraggio e la valutazione dei risultati dell'attuazione di programmi dell'università, nonché ai filoni di ricerca già presenti in ateneo, ai quali si intende fare riferimento, come l'indicazione del Ministero dell'università e della ricerca, e del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario. Ogni proposta dovrà inoltre essere correlata da apposita relazione del direttore amministrativo in ordine alle disponibilità finanziarie e dei principali fattori produttivi necessari, quali: spazi, dotazione personale docente, amministrativo, costi totali a regime. In ogni caso, nel corso del 2009 saranno approvati dal Consiglio di università i nuovi obiettivi strategici di sviluppo dell'ateneo per il triennio 2010-2012 e sarà il Consiglio stesso a valutare, compatibilmente con le risorse a disposizione, tenuto conto di quelle valutazioni che sono state appena ricordate, se procedere con lo sviluppo del segmento magistrale individuando le priorità.
Per quanto riguarda il punto 3 dell'interpellanza, si segnala che il sostegno che il Consiglio di università dà alla ricerca è oggi molto notevole, certamente fra i più alti in assoluto nell'ambito degli atenei italiani per ricercatore singolo, cioè proprio per le disponibilità date ad ogni singolo ricercatore. A differenza di quanto è avvenuto in molte università italiane statali e non, il Consiglio di università non ha disposto alcuna riduzione di trasferimenti per la ricerca, ma anzi ha richiesto al Senato di stabilire criteri seri e trasparenti di valutazione della qualità della ricerca per le singole facoltà, in modo da evitare un'attribuzione dei fondi uguale per tutti e incentivando così i ricercatori più bravi e attivi e stimolando quelli meno produttivi, cioè tenendo conto del merito in poche parole. Il Senato ha già da tempo approvato tali criteri proposti dalle singole facoltà ed è in attesa di verificare in modo approfondito la loro effettiva validità. I dati che sono stati forniti da Il Sole 24ore considerano con molta probabilità non quanto viene effettivamente trasferito ai singoli ricercatori da parte degli atenei, ma quanto viene speso su questi fondi da parte dei ricercatori stessi.
I ricercatori dell'università valdostana, proprio per l'elevato ammontare dei fondi per la ricerca, possono programmare le proprie attività scientifiche su un periodo triennale; a fronte della presentazione di specifici progetti i fondi a disposizione risultano al momento più che adeguati. Il discorso del triennale è molto importante per la programmazione, perché non è detto, proprio per il tipo di ricerca, che facendo una programmazione annuale si riesca a calibrare in modo adeguato i fondi; invece nel triennale uno può organizzarsi e utilizzare magari più il secondo anno che il primo, e così via.
Quello che voglio aggiungere quindi è che l'osservazione è recepita e corretta, l'avevamo già proposta nel piano; si tratta adesso di verificare come rendere compatibile questa possibilità non solo con le effettive disponibilità finanziarie, ma con gli sbocchi che possono dare questi corsi magistrali, tenuto conto che non è direttamente proporzionale il fatto di avere la laurea magistrale con quella che è poi la disponibilità degli stessi a continuare per finire ed avere i 5 anni.
Sicuramente vorrei sottolineare che le osservazioni che sono state fatte sulle valutazioni della presenza degli studenti... fra l'altro cerchiamo di fare di tutto perché ci sia sempre più un'internazionalizzazione dell'università, con presenze anche di studenti che stanno arrivando anche dalla vicina Francia e da altri paesi, in modo che sempre più ci sia questo effetto "college". Naturalmente la cosa sarà migliore quando ci sarà la Testafochi, quando ci sarà il campus, quando ci sarà la possibilità di avere una sistemazione logistica anche per i ragazzi. Stiamo attualmente cercando con l'università di trovare una collocazione più adeguata per i ragazzi che vengono ad Aosta, in modo che non siano obbligati a cercare ognuno una sistemazione, ma di trovare un riferimento alloggiativo che permetta di facilitare questa presenza in Valle, proprio per aiutare gli studenti provenienti da fuori Valle. Pensiamo di arrivare a questo obiettivo per l'anno prossimo, in via sperimentale, in modo da vedere come collocare questi studenti in modo più agevole.
Sul resto credo che non si possa che condividere il fatto che, pur essendo passati alcuni anni, l'Università della Valle d'Aosta è ancora un'università giovane nella sua esperienza, sta facendo - proprio per sensibilizzare i ragazzi che escono dalle scuole secondarie alle possibilità date dalla nostra università - degli incontri alla fine del periodo scolastico, come è stato fatto anche quest'anno con successo, dando dimostrazione e la possibilità di verificare quali sono gli strumenti dati dal computer, dalla biblioteca, dalla facilità con cui possono accedere a strumenti informatici e strutturali che altre facoltà non hanno. Si sta quindi facendo di tutto perché gli studenti possano continuare il ciclo di studi e arrivare ad una preparazione sempre più adeguata per inserirsi in modo vitale nel mondo del lavoro: questa è la preoccupazione principale, perché se la formazione è basilare, è rilevante anche capire quale sarà la possibile collocazione, che può essere prioritariamente in Valle, ma non solo, perché se è gente preparata, può trovare collocazione anche da altre parti.
Riteniamo che come università ci sia un'attenzione sostanziale alla ricerca; non dimentichiamo che anche a livello nazionale, ancora quest'anno, sono ulteriormente diminuiti i fondi, che già erano esigui, quelli dati alla nostra università: c'è ancora stata una riduzione del 20 percento rispetto a quella già esigua, neppure un milione di euro rispetto ai 7,5 che mette l'Amministrazione regionale, quindi teniamo conto anche dello sforzo che a livello finanziario viene fatto per sostenere l'università. Grazie.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ringrazio il Presidente. Il nostro auspicio è quello che si faccia una maggiore attenzione e uno sforzo maggiore se si può investire, anche perché questo è un orgoglio, quando le classifiche ci danno questi risultati, il nostro auspicio è che in futuro la nostra università arrivi ai primi posti come negli altri servizi, dove noi lavoriamo tanto proprio per i nostri ragazzi. Grazie, comunque.