Oggetto del Consiglio n. 685 del 28 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 685/XIII - Interrogazione: "Situazione della gestione del patrimonio immobiliare da parte di Vallée d'Aoste Structure".
Interrogazione
Premesso che Vallée d'Aoste Structure è una società pubblica che gestisce il patrimonio immobiliare della Regione destinato alle attività di tipo artigianale e industriale;
Considerato che tale patrimonio, essendo una risorsa importante per tutta la comunità valdostana, deve essere gestito con determinati criteri volti alla sua valorizzazione e alla crescita delle imprese valdostane;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se allo stato attuale esistono degli immobili in capo a Vallée d'Aoste Structure non utilizzati e, in caso di risposta affermativa, quali sono i motivi;
2) se sussistono situazioni di sofferenza riguardo al pagamento dei canoni di locazione, ovvero se sussistono situazioni di ritardo nei pagamenti o di non adempimento degli oneri contrattuali;
3) in caso di risposta affermativa al secondo quesito, quali sono le imprese in stato di morosità e quali sono le iniziative delle strutture competenti attualmente in atto per il recupero del credito.
F.to: Zucchi - Lattanzi - Benin - Tibaldi
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.
Pastoret (UV) - Merci, M. le Président.
Per quanto riguarda la prima domanda posta dal collega Zucchi nella sua interpellanza, l'insieme delle superfici del patrimonio conferito a Vallée d'Aoste Structure e attualmente sfitto - perché è a questo che ci riferiamo - ammonta a 45.470 metri quadrati; di questi, il 50 percento, cioè 22.522 metri quadrati, è costituito dagli immobili ancora in mano alle curatele fallimentari, cioè all'immobile dell'ex stabilimento Tecdis a Châtillon e l'ex stabilimento Quality Building a Hône. Per quest'ultimo, a differenza di Tecdis, Vallée d'Aoste Structure ha trovato un'intesa con il curatore fallimentare e lo stabilimento dovrebbe tornare in disponibilità di Vallée d'Aoste Structure nell'autunno prossimo. In questo momento vi è la richiesta di insediamento da parte di un'azienda e, se esso sarà riconsegnato alla proprietà dal curatore fallimentare, vi sarà insediata...
(interruzione del Consigliere Zucchi, fuori microfono)
...questo è l'ex Quality Building in comune di Hône; quindi 22.522 metri quadrati sono questi due stabilimenti, Tecdis e Quality Building.
Il 35 percento della somma che le ho dato prima cioè i 45.000 metri quadrati, è costituito dagli stabilimenti ex Balzano ed ex Veralco di Verrès; sono in via di definitiva assegnazione nel contesto del progetto Lavazza, società con la quale è in via di definizione l'accordo di insediamento che si dovrebbe concludere a breve. Tutte le premesse sono state messe a posto, si è in attesa dell'atto formale. Rimane un 15 percento di 6.900 metri quadrati circa che è costituito da stabilimenti per i quali vi sono per tutti i lotti manifestazioni di interesse in via di definizione procedurale, fatto salvo per un immobile di Arnad che è stato posto in vendita.
Le ricapitolo quindi quanto le ho detto. Gli immobili non utilizzati sono, in questo momento: uno nel comune di Châtillon, l'ex stabilimento Tecdis occupato dalla curatela fallimentare (su questo poi dirò qualcosa in più perché risponderò ad un'interpellanza successiva che mi chiede nel merito delle risposte); uno nel comune di Hône, l'ex Quality Building, occupato dalla curatela fallimentare, in via di liberazione e interessato per un nuovo insediamento; due immobili nel comune di Verrès, l'ex stabilimento Balzano e l'ex stabilimento Veralco, interessati entrambi dal progetto Lavazza e a questo fine già prenotati; uno nel comune di Donnas, l'ex stabilimento Item, che per metà è già occupato, per l'altra metà vi è una manifestazione di interesse per una parte importante della superficie; due nel comune di Arnad, l'ex Tecnomec e l'ex Fia, che - come dicevo prima - è stato posto in vendita; uno nel comune di Pont-Saint-Martin, una piccola porzione di circa 20 percento dell'ex stabilimento Zincocelere (che ha una superficie totale di 6.000 metri quadrati, sono questi 6.000 metri quadrati che non sono occupati). Per quanto riguarda le due aree di Aosta, Espace Aosta, cioè ex Cogne tanto per intenderci e Pont-Saint-Martin, ad esclusione delle strutture in corso di nuova realizzazione qui ad Aosta, l'ex PAC, e della parte dell'ex Zincocelere di cui le ho parlato prima, che si trova all'interno dell'area di Pont-Saint-Martin, tutte le restanti parti risultano assegnate o in via di assegnazione. Peraltro già nel PAC che è in via di definitiva realizzazione, non è ancora stato completato, una buona parte di questo è stato addirittura assegnato a delle aziende prima ancora che siano finiti i lavori. In sostanza, gli immobili sono tutti assegnati, tranne questa quantità relativa ai 45.470 metri quadrati per i quali le ho dato la distinta delle ragioni.
"Se sussistono situazioni di sofferenza riguardo al pagamento dei canoni di locazione" e, in caso di risposta affermativa, "quali sono le imprese in stato di morosità", per quanto riguarda queste due domande, Vallée d'Aoste Structure segnala che al momento vi è solo una situazione significativa di sofferenza riguardo al pagamento dei canoni di locazione, che riguarda la società Tecnomec, caso che è all'attenzione di Vallée d'Aoste Structure al fine di individuare possibili soluzioni per il recupero del credito in questione. Peraltro la società ha richiesto una ristrutturazione del debito attraverso una dilazione dei pagamenti. Vi sono poi alcune situazioni di ritardo nei pagamenti che vanno da periodi che intercorrono fra i due e i nove mesi, che costituiscono, a detta di Vallée d'Aoste Structure, dei temporanei slittamenti nell'adempimento degli oneri contrattuali e che hanno sempre trovato finora normale e automatica soluzione.
Infine, per quanto riguarda la domanda relativa al patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali, segnalo che alla ripresa del Consiglio regionale dopo la pausa estiva, la Giunta presenterà all'Assemblea una relazione completa sull'attività della società Vallée d'Aoste Structure e sulla situazione degli immobili regionali destinati ad attività produttive e commerciali, come peraltro previsto dalla legge regionale n. 10/2004, e dagli indirizzi strategici approvati dal Consiglio regionale nell'aprile 2007.
Président - La parole au Conseiller Zucchi.
Zucchi (PdL) - Assessore, anche in questo caso, come in precedenza, le sarò grato se lei mi potrà far avere l'elenco che lei ha illustrato in aula relativo alla sommatoria dei beni, insomma di questi 45.000 metri quadrati che lei ha citato, con particolare evidenza quei casi che riguardano il 50 percento di questi 45.000 metri, che sono in questo momento sotto curatela fallimentare, ma soprattutto con riferimento a quelli che non lo sono ancora, perché vorrei capire meglio gli immobili di cui trattasi.
Vede, Assessore, abbiamo fatto questa interrogazione per esperienza diretta. Ho avuto l'occasione di recarmi qualche mese fa presso il management di Vallée d'Aoste Structure per accompagnare degli imprenditori che erano interessati ad occupare degli spazi. Al di là dell'impatto che ho ricevuto personalmente che è stato di cortesia di facciata, ma di poca sostanza nel dare le risposte a questi imprenditori, che se ne sono andati via abbastanza perplessi e che se ne sono tornati con la coda fra le gambe, ho registrato - e come di questo caso che ho vissuto personalmente me ne sono stati citati altrettanti che recentemente si sono trovati di fronte al management di Vallée d'Aoste Structure - ricevendo una posizione, quasi un atteggiamento della serie: siamo qui ad amministrare, ma alla fine se gli immobili rimangono così... tutto va bene, madama la marchesa!
C'è quindi un atteggiamento che mi ha stupito, perché l'ho vissuto in modo particolare sulla mia pelle, un atteggiamento non sicuramente propositivo e certamente il pubblico è diverso dal privato: se si trattasse di un privato, qualcuno che è interessato ad occupare degli spazi pagando delle cifre, io gli offrirei il caffè, lo porterei a pranzo, cercherei di agevolarlo in tutti i modi. Lì, sicuramente, una sensazione del genere non è stata registrata, né personalmente, né per coloro che si sono recati presso quella struttura per verificare come occupare delle strutture, che comunque - attendo di vedere il tabulato - rimangono sfitte, perché personalmente oltretutto ho visto dei capannoni proprio nell'Espace Aosta che in questo momento sono in corso di costruzione, sono lì, grezzi, e per i quali vengono chieste delle cifre che sono impossibili da poter adire. Perché le cifre che vengono richieste... è vero che è stato spiegato che ci sono anche dei tetti che sono definiti dalle norme europee dei finanziamenti europei, ma su cui bisogna lavorare, perché le cifre che vengono richieste per occupare questi immobili in locazione sono incompatibili con delle cifre di mercato per qualunque tipo di imprenditore. Da questa esperienza nasce questa interrogazione, che ha lo scopo quindi di vedere di sollecitare la Giunta per verificare se è possibile e in quale modo modificare la situazione, in questo caso mi riferisco all'Espace Aosta, ma anche in altri casi, che possano in qualche modo rigenerare una volontà da parte degli imprenditori per venire in questa Regione a stabilire degli insediamenti produttivi.
Quando si chiedono 3-4 euro - adesso non ricordo bene - al metro per occupare degli spazi che sono tutto sommato a grezzo, così come ho potuto visionare con i miei occhi, è evidente che non occorre una laurea ad Harward per rendersi conto che a un imprenditore conviene - più che affittare - fare dei mutui e acquistare degli immobili, magari con delle operazioni di locazione finanziaria o con dei mutui normali, perché dal punto di vista economico il discorso non regge. Quando si chiedono delle cifre di locazione così alte, un imprenditore scappa e noi ci ritroviamo con gli immobili vuoti, questa è la situazione attuale. Questa è una situazione che mi riservo di verificare anche alla luce del tabulato che l'Assessore avrà la compiacenza di darmi, ma che allo stato attuale nell'Espace Aosta esiste. Credo che risulti anche a lei che ci sono degli imprenditori che vengono, vedono le condizioni e scappano, perché non ci sono le condizioni economiche per potersi insediare. C'è bisogno in questa Regione - e Dio solo sa quanto c'è bisogno! - di insediamenti produttivi per ridare fiato all'economia, e noi non siamo in grado di dare l'argomento principe, l'ubicazione agli imprenditori che cercano di insediare e di creare posti di lavoro nella nostra Regione.
Vengo al punto due. Mi auguro, caro Assessore, visto che in questa riunione del Consiglio regionale dopo affronteremo un progetto di legge di modifica sui contributi che questa Regione dà e che sono stati elevati per la ricerca e lo sviluppo, che nelle sofferenze non ci siano delle imprese che poi chiedono i contributi a fondo perso... perché se così fosse, sicuramente sarebbe una situazione che non ci troverebbe assolutamente d'accordo. Se ce n'è una, abbia la compiacenza di dirlo in quest'aula, la Tecnomec è incagliata, ma ci sono - ho segnato bene - aziende che sono incagliate da 2 a 9 mesi, quanto meno che sono in ritardo... ecco, non vorrei che qui si adottasse la politica dei furbastri, cioè la privatizzazione degli utili e la socializzazione delle perdite o un ragionamento del genere, e che nelle imprese che chiedono dilazioni di pagamento sugli affitti non ci sia qualcuno che viene a prendere dall'altra parte a fondo perduto sulla legge che lei si appresta a portare all'esame di questo Consiglio.