Oggetto del Consiglio n. 85 del 27 febbraio 1980 - Verbale
OGGETTO N. 85/80 - PROBLEMI CONCERNENTI L'OSPEDALE GENERALE DI AOSTA. (Interpellanza dei Consiglieri Mafrica, Tonino e Péaquin)
Il Presidente DOLCHI propone lo svolgimento della seguente interpellanza, presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino e Péaquin, concernente: "Problemi concernenti l'Ospedale generale di Aosta", interpellanza trasmessa in copia ai Consiglieri regionali, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza in corso.
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Ill.mo Signor PRESIDENTE
del Consiglio regionale
SEDE
I sottoscritti Consiglieri regionali comunisti chiedono sia inserita all'ordine del giorno del Consiglio regionale la seguente
INTERPELLANZA
I sottoscritti Consiglieri regionali, venuti a conoscenza della presa di posizione assunta dai Consiglieri Trussoni e Paoloni nei confronti della situazione di "totale incertezza giuridica e politica" in cui si trova ad operare il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Ospedaliero regionale e della conseguente paralisi amministrativa dello stesso, ritengono che debba essere sottolineato il carattere ineccepibile delle dichiarazioni dei suddetti.
Da troppo tempo, infatti, l'Ente Ospedaliero regionale è in preda ad una profonda crisi di direzione, causata dalle note sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, che negano qualunque potere all'attuale Consiglio di Amministrazione e restituiscono lo stabile sito in viale Ginevra all'Ordine Mauriziano; dall'epoca della pubblicazione di tali sentenze ogni possibile innovazione in tale stabile si è arenata, dovendo passare sotto le forche caudine dell'approvazione del Mauriziano (vedi la mancata ristrutturazione del Pronto Soccorso ed il mancato avvio del Servizio di Medicina di Accettazione).
Più volte il Consiglio di Amministrazione ha sollecitato una chiara presa di posizione della Giunta regionale. Questa, purtroppo, anziché provvedere a far chiarezza, ha aggiunto confusione in molte occasioni con contraddittorie prese di posizione dell'Assessore alla Sanità e del Presidente della Giunta i quali, disinvoltamente, continuavano a passare dall'affermazione che il Consiglio di Amministrazione era dotato dei suoi pieni poteri, all'affermazione che le sue delibere dovevano essere di volta in volta vistate, o almeno avere l'assenso, di figure giuridiche diverse (Assessore alla Sanità, Commissario del Mauriziano, Presidente della Giunta).
L'ultima sentenza del TAR (gennaio '79) elimina definitivamente ogni dubbio sui poteri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Ospedaliero regionale annullando tutte le delibere successive alle precedenti sentenze.
Contemporaneamente apre, però, una fase estremamente confusa in un momento delicatissimo della riforma sanitaria.
Infatti, mentre si dovrebbe andare alla unificazione nella Unità Sanitaria Locale di tutti i servizi, la Valle d'Aosta rischia di trovarsi senza un ospedale, caso unico in Italia; al più dovrebbe accontentarsi di un ospedale monco, gestito a metà dall'Unità Sanitaria Locale e dal Mauriziano, con il personale diviso fra Regione e Mauriziano (con quali disfunzioni tra reparto e reparto e quali scollamenti fra ospedale e territorio è facile immaginare!).
Si apre inoltre un grave problema per quanto concerne il personale assunto in servizio con le delibere annullate dal TAR, che rischia di ritrovarsi all'improvviso privo di posto di lavoro e di continuità di carriera; non meno gravi sono i problemi del personale che eventualmente tornasse alle dipendenze del Mauriziano (diverso stato giuridico, ricostruzioni di carriera, ecc.).
Va denunciato perciò l'atteggiamento assenteista tenuto dalla Giunta regionale dal 1976 in poi, nei confronti di un problema gravissimo, ma tenuto nascosto sinora nei cassetti dell'Assessorato e che, ancor oggi, si cerca di far passare come facilmente risolubile tramite repentini viaggi a Roma dell'Assessore, mentre l'Ordine Mauriziano non perde occasione per ribadire che l'Ospedale è suo e che non ha nessuna intenzione di trattare.
Vanno denunciate altresì le grandi manovre aperte dai rappresentanti dell'Ordine Mauriziano e dai potentati che dietro di esso si celano per sabotare in Valle d'Aosta l'avvio della riforma sanitaria, intaccando il principio della unitarietà degli interventi e delle strutture sanitarie.
Per uscire dalla situazione di stallo creatasi occorre avviare una battaglia politica che raccolga tutte le forze democratiche ed autonomiste e che coinvolga i lavoratori dell'Ospedale e più in generale le Organizzazioni Sindacali, che individui nel Governo e nell'Ordine Mauriziano le controparti, e che abbia come obiettivo di fondo il riconoscimento del diritto della Valle d'Aosta ad un Servizio Sanitario regionale non mutilato da interventi esterni.
In particolare i sottoscritti
INTERPELLANO
l'Assessore alla Sanità per
1) essere informati in modo esauriente sullo stato delle trattative col Mauriziano (se trattativa esiste);
2) sapere se il Governo è intenzionato ad emanare il Decreto delegato sull'Ordine Mauriziano (di cui all'art. 41 della legge 23.12.1978, n. 833) e se in tale decreto verranno individuate, in accordo con la Regione Valle d'Aosta, precise linee per l'utilizzo da parte dell'Unità Sanitaria Locale delle strutture ancora in possesso del Mauriziano, fermo restando che la gestione di tali strutture deve essere affidata all'Unità Sanitaria Locale;
3) sapere se l'Assessore non ritenga necessario ed urgente un provvedimento che contempli l'inserimento nei ruoli regionali (di cui al D.L. ex articolo 47) di tutto il personale attualmente in servizio presso l'E.O.R. ivi compreso quello assunto con le delibere considerate nulle dal TAR.
Aosta, 11 febbraio 1980
F.to: D. Mafrica
Tonino Alder
Péaquin Sergio
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Il Consigliere MAFRICA illustra l'interpellanza, criticando aspramente l'atteggiamento assenteista tenuto dalla Giunta regionale dal 1976 ad oggi in merito a tale vicenda.
L'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale ROLLANDIN, nello smentire vari punti delle premesse dell'interpellanza, precisa innanzitutto che la mancata ristrutturazione del Pronto Soccorso ed il mancato avvio del Servizio di Medicina e di Accettazione non sono da imputarsi alla vertenza in atto con l'Ordine Mauriziano, dal momento che quest'ultimo ne aveva addirittura dato il beneplacito.
Effettua una breve cronistoria delle sentenze emesse finora relativamente alla disciplina dei rapporti con tale ente e ricorda, in particolare, quella del Consiglio di Stato che annulla il decreto del Presidente della Giunta del 2 marzo 1970, n. 75 con il quale l'Ospedale di Aosta venne costituito in Ente Ospedaliero Regionale. Rileva, ciò nonostante, l'importanza degli articoli 41 e 80 della legge n. 833/1978, sostenendo che gli stessi consentono alla Regione di trattare con l'Ordine Mauriziano e quindi di non subirne i diktat: infatti l'articolo 41 prevede che entro il 31 dicembre 1979 si provveda, con legge statale, al nuovo ordinamento dell'Ordine Mauriziano, ai sensi della XIV Disposizione transitoria e finale della Costituzione ed in conformità, sentite le regioni interessate, per quanto attiene all'assistenza ospedaliera, ai principi di cui alla legge in questione; l'articolo 80, inoltre, stabilisce che appositi accordi o convenzioni regolano i rapporti tra la Regione Valle d'Aosta e l'Ordine Mauriziano per quanto riguarda l'utilizzazione dello Stabilimento di ricovero e cura di Aosta.
Fa presente che la Commissione tecnico-politica, istituita dal Presidente della Giunta per individuare una soluzione sulla struttura ospedaliera, ha indicato come più idonea quella del ricorso ad un regime convenzionale provvisorio che valga a garantire sul piano della legittimità l'emissione di atti deliberativi concernenti l'Ospedale di Aosta. A tal proposito precisa che l'Ordine Mauriziano è già in possesso dei documenti deliberativi che dovranno essere ratificati, e che il Commissario di tale ente in un primo tempo si era espresso favorevolmente sulla nomina della Commissione tecnico-politica, lasciando intravvedere la possibilità di addivenire ad una gestione unica. Riferisce che la Regione ha inviato al Mauriziano una lettera per sollecitare un accordo specifico, richiesta che questo non ha accolto, adducendo la motivazione della sopraggiunta imposizione da parte del Ministero degli Interni di dare ottemperanza a quanto sentenziato dal Consiglio di Stato, senza tener conto di quanto previsto dalla legge n. 833/1978. Informa che l'8 febbraio scorso è avvenuto un incontro che ha coinvolto anche il Ministero degli Interni per discutere l'insostenibile situazione determinatasi e fa presente che in tale sede l'Amministrazione regionale, sentite altresì le forze sindacali, ha chiesto un allargamento dei partecipanti al successivo incontro, proprio per dirimere il problema. Tale incontro, inizialmente fissato per questi giorni, è stato rinviato dal Ministero degli Interni poiché la questione è stata avocata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Relativamente al punto n. 2 dell'iniziativa, contesta alcune affermazioni effettuate dagli interpellanti: in primo luogo sottolinea che l'articolo 41 della legge n. 833/1978 prevede che il nuovo ordinamento dell'Ordine Mauriziano venga istituito con legge e non con decreto delegato e, secondariamente, che è errato auspicare che con tale provvedimento vengano individuate, in accordo con la Regione, precise linee per l'utilizzo da parte dell'USL delle strutture ancora in possesso dell'Ordine Mauriziano, trattandosi di aspetti contemplati dall'articolo 80 della legge sopracitata e non dall'articolo 41. Informa che il Professor Vetere, Dirigente generale del Ministero della Sanità, ci ha inviato una proposta in visione sul futuro ordinamento che non tratta la questione della gestione della struttura ospedaliera. Dichiara che l'Amministrazione regionale, dopo aver esaminato il progetto, ha ritenuto pertanto opportuno inviare una lettera al Ministero della Sanità e a tale Dirigente per conoscere il livello di ufficialità del disegno di legge trasmesso e se esso costituisca già trasposizione normativa della volontà del Governo; precisa, infine, che lo stesso non è stato sottoposto all'esame del Consiglio regionale proprio per la sua presunta non ufficialità.
Per quanto riguarda il punto n. 3 dell'interpellanza, premesso che l'articolo 25 del D.P.R. 20/12/1979, n. 761, prevede, ai fini degli esami di idoneità, dei concorsi di assunzione e dei trasferimenti, che i servizi e i titoli acquisiti negli ospedali dell'Ordine Mauriziano di Torino siano equiparati a quelli corrispondenti presso le Unità Sanitarie Locali, ritiene illegittime le disposizioni di tale articolo, in quanto la materia, ai sensi dell'articolo 41 della legge n. 833, non rientra nell'ambito della delega conferita al Governo e non deve essere disciplinata con decreto, ma con legge. Rimarca che la definizione della questione in base al suddetto articolo 41 risulta essere più vantaggiosa, poiché lo stesso prevede che la Regione venga interpellata in proposito. Rileva inoltre che la sopracitata norma del DPR n. 761, precostituendo situazioni giuridiche da disciplinarsi ai sensi dell'articolo 41 della legge n. 833, instaura in Valle un doppio regime di trattamento giuridico ed economico fra il personale operante nei servizi sanitari regionali, con l'inevitabile rischio di determinare aree di privilegio ed un continuo stato di tensione tra il personale stesso. Ricorda, a tal proposito, la promessa effettuata in passato dall'Ordine Mauriziano di conferire ai propri dipendenti l'indennità di francese.
Considerato che a due mesi dalla scadenza del termine fissato non è stata ancora approvata la legge per il nuovo ordinamento dell'Ordine Mauriziano di Torino, manifesta l'intenzione di presentare un ordine del giorno affinché il Consiglio regionale ne solleciti l'approvazione in Parlamento, legge in cui, nel rispetto dei livelli istituzionali sanciti dalla Costituzione, sia stabilito il diritto della Valle d'Aosta all'esercizio pieno delle proprie competenze attribuite con la legge n. 833/1978, ed a garantire l'unicità della gestione dei servizi sanitari nella Regione, ferma restando l'attribuzione della proprietà dell'Ospedale di Aosta all'Ordine Mauriziano.
Conclude il proprio intervento assicurando che verrà data comunicazione al Consiglio degli ulteriori sviluppi.
Il Consigliere MAFRICA dichiara di essere insoddisfatto rispetto alla situazione testé illustrata dall'Assessore Rollandin, dato che le trattative con l'Ordine Mauriziano risultano essere ancora in alto mare.
Considerato che nel progetto di legge predisposto dal Professor Vetere vengono disconosciute le necessità di gestione da parte della Regione, ritiene che il Governo regionale avrebbe dovuto predisporre un testo di legge statale da sottoporre all'esame del Consiglio regionale, dato che l'eventuale approvazione di un tale provvedimento consentirebbe, a livello nazionale, di trattare sul piano politico e non tra uffici.
Per quanto concerne la situazione del personale operante presso la struttura ospedaliera, pur riconoscendo le buoni intenzioni dell'Assessore in merito alla problematica, lo invita ad intensificare gli sforzi compiuti finora a livello politico per definire la questione.
Il Presidente DOLCHI informa che l'ordine del giorno annunciato dall'Assessore Rollandin verrà esaminato e votato nell'ambito della trattazione dell'oggetto n. 16 dell'adunanza in corso. Considerata la complessità della materia e, di conseguenza, la necessità dei Consiglieri di avere il tempo necessario per un esame accurato, dà disposizioni per la distribuzione immediata.
Il Consiglio prende atto.
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