Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 662 del 15 luglio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 662/XIII - Interpellanza: "Iniziative intraprese dalla Regione per ottenere la qualificazione di particolari siti come "patrimonio dell'umanità"".

Interpellanza

Le Dolomiti sono state dichiarate nei giorni scorsi dall'UNESCO "patrimonio dell'umanità".

La decisione comporta rilevantissime conseguenze in termini di interesse culturale e di promozione turistica per le località interessate.

In passato iniziative analoghe, a carattere ufficiale o ufficioso, avevano riguardato anche siti di particolare importanza della nostra Regione, fra cui il Massiccio del Monte Bianco, il complesso minerario di Cogne e le Alpi Walser.

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) quali iniziative siano state intraprese dalla Regione, anche in collaborazione con altri enti o paesi, per ottenere la qualificazione di particolari siti del proprio territorio come "patrimonio dell'umanità";

2) per quali motivi esse non abbiano condotto ad alcun risultato;

3) quali intendimenti abbia la Giunta regionale in merito all'eventuale riattivazione di tali procedure.

F.to: Louvin - Patrizia Morelli

Presidente - Volevo, colleghi, farvi presente che questa mattina, per una dimenticanza da parte del Governo regionale, che invito ad essere più attento per evitare che vi siano questi incidenti, non sono stati allegati due emendamenti sul disegno di legge regionale n. 39. Gli emendamenti erano stati annunciati dal relatore, ma non erano stati allegati. A seguito di un confronto fatto con i Capigruppo, credo che possiamo accettarli e quindi prego gli uscieri di volerli distribuire.

La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (VdAV-R) - Merci, M. le Président. L'inscription d'une localité, d'un site géographique ou culturel au patrimoine mondial de l'UNESCO représente un fait important et significatif. Tout dernièrement nous sommes venus à connaissance de l'insertion des Dolomites, fortement voulu par la Junte de la Province autonome de Bozen et aussi des villes suisses Le Locle et La Chaux-de-Fonds. Je crois que nous sommes tous conscients des retombées en termes de valorisation environnementale, culturelle, économique et touristique qui pourraient découler de la nomination au patrimoine de l'Unesco pour une localité. Aujourd'hui même dans La Stampa cet argument est relancé par la Consulta permanente per la salvaguardia della lingua e della cultura walser, qui, par la voix du Président De La Pierre, affirme que la candidature de la Communauté walser "oggi è di particolare attualità dopo la nomina delle Dolomiti come patrimonio mondiale..." et continue "... noi allora nel 2003 chiedemmo al Governo italiano di inserire la lingua e la cultura walser nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco quale patrimonio mondiale dell'umanità. Un riconoscimento che accenderebbe un forte interesse sui Walser e di riflesso sul Monte Rosa, luogo attorno a cui vivono molte genti walser che hanno dato vita ad una civiltà, ad un'economia di alta montagna senza uguali nella storia d'Europa". Je rappelle que ces arguments avaient été repris par une résolution approuvée à l'unanimité par ce Conseil dans la passée législature en date du 11 mai 2006, résolution qui porte la signature de plusieurs collègues qui siègent encore au sein de cette Assemblée et qui engageait les Parlementaires valdôtains et le Président de la Région à soutenir la candidature des Alpes walser au programme de l'Unesco. Dernièrement, toujours à l'occasion de la nomination des Dolomites, nous avons pu lire dans la presse locale les déclarations du Syndic de Courmayeur quant à la possibilité de poser la candidature du Mont Blanc, elle a affirmé que l'inscription du Mont Blanc ne serait pas "un impedimento allo sviluppo, ma il segno dell'importanza del Bianco nel mondo..." et encore "... il Monte Bianco è un bene universale da salvaguardare anche come immagine e bellezza naturale, non posso che essere favorevole così come lo è il mio collega di Chamonix". Là-dessus aussi nous savons qu'au cours de la passée législature des initiatives avaient été discutées et nous citons une résolution largement partagée, datant 21 juin 2006, qui identifiait parmi les initiatives prioritaires ayant un intérêt spécifique au point de vue politique et stratégique au niveau transfrontalier la vérification de l'éventualité d'adopter des outils de protection internationale tel que le patrimoine mondial de l'Unesco. Notre interpellation veut donc faire le point de toutes les initiatives à ce jour et elle tend à connaître si des démarches officielles ont suivi à ces déclarations d'intention et si elles ont été mises sur pied par la Région, afin de remporter la qualification de patrimoine de l'humanité pour des localités valdôtaines. En cas contraire, pour quelle raison ces démarches ne paraissent pas encore aboutir à des résultats concrets. Finalement quelles sont les intentions de ce Gouvernement quant à l'éventuelle reprise de ces procédures qui sont vivement souhaitées par des citoyens, par des associations, par des Communes valdôtaines et même par le Conseil.

Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.

Zublena (UV) - Grazie, Presidente. L'interpellanza tocca competenze non solo dell'Assessorato dell'ambiente, risponderò quindi anche a nome del collega Laurent Viérin in particolare, e sulla base di valutazioni sviluppate nell'ambito della maggioranza. Una premessa: occorre precisare che le candidature per l'iscrizione al patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco sono svolte direttamente dai Ministeri competenti secondo procedure particolarmente articolate, tempistiche e documentazioni complesse e lunghe.

Venendo alla nostra situazione, con riferimento ai casi citati dagli interpellanti, cosa è stato fatto, qual è la situazione attuale delle istanze riguardanti la nostra Regione? Innanzitutto il Monte Bianco: la proposta di iscrizione del Monte Bianco fra i siti patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco costituisce uno dei dossier sviluppati nell'ambito delle attività della Conferenza transfrontaliera Mont Blanc (CTM) e sono stati gestiti dalla Regione in accordo con gli altri enti omologhi francesi e svizzeri, riguardando un patrimonio che non è solo di competenza e nell'ambito territoriale della nostra Regione. Dal 1998, quindi 11 anni fa, quando su sollecitazione dei Ministeri dell'ambiente dei tre Paesi fu lanciata l'idea di valutare la possibilità di iscrizione del Monte Bianco come patrimonio dell'Unesco, la Conferenza transfrontaliera Mont Blanc ha intrapreso l'esame della possibilità dell'iscrizione del Monte Bianco e lo ha fatto nell'ambito dei lavori della predisposizione dello schema di sviluppo sostenibile dell'Espace Mont Blanc, che è uno strumento che esplica le attività sostenibili e rispettose della tutela degli ambienti nell'ambito del Monte Bianco. Sempre all'interno della Conferenza sono state da allora, il 1998, fatte diverse azioni, alcune anche abbastanza incisive, ma in realtà mai determinanti nella definizione di un indirizzo condiviso fra tutti e tre i Paesi. Nel frattempo nel 2001 il Ministero dell'ambiente francese ha inserito il massiccio del Monte Bianco nella propria tentative list; cosa analoga ha fatto nel 2008 il Ministero dell'ambiente italiano. Ciò che ha fatto invece la Conferenza Espace Mont Blanc, perlomeno del 2007, sulla base delle perplessità, delle valutazioni fatte nell'ambito della Conferenza, è stato di concentrare la propria attività per la definizione del piano integrato transfrontaliero dell'Espace Mont Blanc. È un documento, piuttosto articolato che comprende 7 progetti, che prevedono azioni concrete volte proprio all'applicazione e alla declinazione dello schema di sviluppo sostenibile. Questo ha portato a depositare il corposo lavoro dei progetti del PIT nell'aprile 2009. La scelta di concentrarsi su azioni concrete è derivata dalla constatazione che nell'ambito dei lavori della Conferenza transfrontaliera Mont Blanc è emersa un po' una impasse legata alla mancanza di unanimità soprattutto da parte delle municipalità francesi non concordi sulla necessità di procedere con la candidatura. Alcuni Comuni infatti, tra i quali per esempio quello di Saint-Gervais, hanno sottolineato come la labellizzazione patrimonio Unesco potrebbe portare ad una sovra frequentazione di siti naturali, già sottoposti a notevoli pressioni antropiche, oltre poi ad un aumento per esempio dei costi delle case, dei costi della vita in genere, quindi un po' un'alterazione degli equilibri attuali del proprio comune. Naturalmente tutte queste considerazioni sono verbalizzate nei verbali delle riunioni della Conferenza transfrontaliera. Preso atto di questa mancanza di consenso del partenariato francese, come Regione Valle d'Aosta dal 2007 abbiamo ritenuto di non dare priorità a questo dossier, concentrando - come ho detto - le nostre attenzioni al deposito del piano integrato transfrontaliero per l'attivazione da subito di azioni più concrete sul territorio che applichino, esplichino e traducano il concetto di sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda la questione walser, nel 2006 l'Italia aveva portato all'attenzione il tema delle candidature alpine alla lista del patrimonio mondiale dell'Unesco come strumento utile per la tutela e valorizzazione delle Alpi, soprattutto dal punto di vista culturale e linguistico. Il Comitato permanente aveva ritenuto che fosse la Convenzione delle Alpi l'ambito di elezione per il sostegno e la facilitazione delle candidature dell'arco alpino alla lista del patrimonio Unesco, dando mandato all'Italia di organizzare una riunione di esperti per definire il mandato di un gruppo di lavoro sulle candidature Unesco al fine della sua istituzione. Il gruppo di lavoro ha avviato l'attività, che era suddivisa in due fasi: la prima fase si è conclusa con la stesura di un documento intermedio, che sarà poi sviluppato e completato nel corso del secondo mandato, così come dalla programmazione delle attività concordate nell'ambito della Convenzione delle Alpi.

Ultimo punto, le miniere di Cogne: dalle informazioni che abbiamo raccolto come Assessorato, risulta che l'iniziativa risale al 2003, quando venne lanciata l'idea di inserire le miniere di Cogne nel patrimonio Unesco. Questa iniziativa fu discussa, in realtà risulta in modo molto informale, non ci sono infatti documenti da citare, assunti formalmente; quindi, da un punto di vista formale, non fu dato seguito all'iniziativa, perché furono ravvisate una serie di difficoltà legate, da un lato, alle problematiche ben note dovute alla proprietà del patrimonio sia minerario, pertinenze minerario, alla concessione mineraria in essere; dall'altro, anche alla valutazione - fra l'altro, risulta discussa con i rappresentanti del Comune - dei vantaggi derivanti a fronte di maggiori vincoli delle aree imposti dall'Unesco in caso di inserimento nel patrimonio dell'umanità.

In conclusione quindi quali determinazioni? L'impegno a sostenere le candidature corrispondenti a tematismi individuati in ambito culturale come patrimonio immateriale continua secondo la programmazione prevista e l'attività definita. Per quanto riguarda le candidature in relazione al patrimonio materiale, al momento questa maggioranza, che ha posto particolare attenzione nel programma di governo ad azioni concrete di valorizzazione e tutela del proprio patrimonio ambientale e naturale, anche volte al rilancio turistico, non ritiene prioritario il sostegno a questa iniziativa come elemento di valorizzazione, considerando invece più efficace la messa in atto di azioni concrete per una reale valorizzazione, tutela e salvaguardia di un proprio bene ambientale particolarmente sensibile e vulnerabile.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. La questione che abbiamo posto trova risposta attenta per quanto riguarda le informazioni sullo stato dell'arte di queste tre punte di iniziativa, di questo naturalmente non possiamo che ringraziare l'Assessore. Comprendiamo per quanto riguarda le miniere di Cogne l'esistenza di un nodo ancora irrisolto, sappiamo essere un dossier che è già stato a lungo trattato, che non ha ancora avuto uno sviluppo definitivo e che quindi per questa ragione non consente alla Regione, la quale ne sarebbe direttamente l'unica portatrice, non coinvolgendo altre entità territoriali e in ogni caso altri Paesi (come negli altri due casi), condividiamo la necessità di un approfondimento. Siamo interessati a seguire e avrà la gentilezza forse l'Assessore di informarci più dettagliatamente dello stato di chiusura della prima fase per quanto riguarda l'inserimento delle Alpi Walser nella lista dei siti oggetto di questa particolare valorizzazione da parte dell'Unesco, ma è sulla problematica del massiccio del Monte Bianco e della sua qualificazione come patrimonio mondiale dell'umanità che siamo in disaccordo sulle conclusioni esternate.

Mentre per quanto riguarda la conduzione delle azioni concrete da parte di Espace Mont Blanc, di cui siamo ancora in attesa di sapere se avrà uno sviluppo istituzionale o meno, come era stato a suo tempo ipotizzato - credo che risalga al 2003-2004 un'iniziativa di approfondimento condotta con l'Eurac per sapere come avrebbe potuto evolvere più concretamente questa forma ancora indefinita sul piano giuridico dell'intesa raggiunta nel quadro di Espace Mont Blanc -, non ci sembra si siano fatti straordinari passi avanti, anzi mi pare che sia veramente molto, molto rallentata la nostra azione. Ora se siamo fra coloro - credo che lo sia la maggioranza di questo Consiglio, se non addirittura la sua unanimità - che sono attenti sempre all'opinione di tutte le entità locali, siamo sorpresi della potenza del Municipio di Saint-Gervais, che sembra essere, da quanto abbiamo raccolto come informazioni in questi giorni attraverso gli organi di stampa e da quanto ci ribadisce l'Assessore, per il tramite del suo Sindaco, la potenza ostile all'operazione Monte Bianco nel patrimonio mondiale dell'umanità. Le opinioni sono tutte rispettabili, il negoziato crediamo debba però essere condotto con una maggiore convinzione e questo tentennamento... ma mi pare dovremmo qualificare come spirito di rassegnazione di fronte ad un disaccordo pur comprensibile e magari motivabile da parte di un'entità locale... non mi pare debba diventare un momento ostativo per un progetto di questa portata. Non so se intorno alle numerose località delle Dolomiti interessate a questa vicenda non c'erano dei disaccordi di qualche Comune del Bellunese, piuttosto che del Tirolo, ma si è raggiunto su questo terreno una grande sinergia, è stata fatta un'azione robusta a livello internazionale e si è giunti ad un risultato che, a detta di tutti, è di primissimo ordine. Il tetto d'Europa - che è un sito sul quale fra l'altro questa Regione sta investendo moltissimo in termini di valorizzazione, perché la realizzazione della funivia del Monte Bianco è un impegno che da solo vale un decimo del bilancio della nostra Regione, mal contato... - credo che questo sito meriti, come ormai almeno una quarantina di località in Italia, di avere questo label. O questa nostra Giunta regionale condivide l'opinione per cui la labellisation, ossia l'attribuzione di questo riconoscimento internazionale è un danno potenziale, allora viene cortesemente a dire a questa Assemblea che non ritiene utile che il Monte Bianco sia patrimonio dell'umanità; oppure, riprendendo un lavoro che è iniziato una decina di anni fa e trattando con le altre Regioni sul piano del rapporto internazionale, attraverso i Ministeri e anche attraverso contatti diretti che possono essere presi con la municipalità di Saint-Gervais, supera questo scalino e prova ad immaginare che la nostra Regione dia un "colpo d'ala". Il Presidente del Consiglio regionale ha esternato alcune altre perplessità di ordine procedurale su tale questione attraverso gli organi di stampa, non so a cosa concretamente alludesse facendo riferimento a delle difficoltà in questo progetto, ma se la difficoltà è la posizione del Comune di Saint-Gervais, crediamo che questa sia una motivazione molto debole e che - in questo ci appelliamo ad un Presidente della Regione che non esita ad affrontare di petto le questioni - si possa sciogliere tale nodo. Per toglierlo dall'imbarazzo e non fare in modo che sia sempre la Giunta ad occuparsene, noi ragioneremo nella giornata di oggi se è possibile che questo Consiglio venga in aiuto ad uno sforzo maggiore da parte della Regione e si individuino altre modalità per riaprire i canali del dialogo. A noi sembra che questa impasse dettata da motivazioni quanto mai deboli sia una impasse superabile per far ripartire, anche in parallelo alle iniziative di cui l'Assessore ci ha informato, collegate all'Espace Mont Blanc, un'iniziativa che per noi è altamente qualificante. Non vorrei che a forza di mettere in cantiere iniziative di varia natura su questo terreno e poi non apportarne nessuna conclusione, rimanessimo come si suol dire "a becco asciutto". Ci impegniamo quindi su questa strada a far ripartire il dialogo e studieremo nel corso della giornata di oggi e nelle settimane successive il modo affinché questo avvenga. Grazie.