Oggetto del Consiglio n. 657 del 15 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 657/XIII - Interpellanza: "Iniziative per la realizzazione di un servizio efficiente ed omogeneo di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani".
Interpellanza
Premesso che la Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 ha istituito le Autorità di sotto ambito territoriale ottimale (subATO) per le fasi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, individuandole nelle Comunità montane e nel Comune di Aosta;
Considerato
· che le Autorità di subATO definiscono anche i costi per l'organizzazione dei servizi e i piani tariffari per gli utenti, determinando gli oneri e le modalità di riscossione degli importi;
· che in ogni subATO deve essere assicurato il raggiungimento di precisi obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione dei rifiuti urbani, pena l'aggravio dei costi a carico delle Autorità di subATO e, in definitiva, degli utenti;
· che l'Osservatorio regionale sui rifiuti, nel vigilare sulle modalità di pianificazione dei servizi a livello di subATO e sull'attuazione dei relativi piani, provvede al monitoraggio dei costi di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani e sulle modalità di applicazione delle relative tariffe;
· che la Regione, oltre a esercitare le necessarie competenze di carattere pianificatorio e tecnico, svolge funzioni di indirizzo e coordinamento finalizzate alla riorganizzazione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nei subATO;
Rilevato che i servizi anzidetti sono sovente esercitati dagli enti locali in maniera disomogenea e difforme rispetto alle prescrizioni della legge regionale 31/2007 e ciò causa altresì oneri crescenti a carico degli utenti;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:
1) se ha rilevato quanto denunciato in Premessa e, in particolare, per quali ragioni tali servizi vengono effettuati secondo schemi disomogenei nei vari comprensori;
2) quali azioni di vigilanza sta adottando sulla pianificazione dei servizi da parte dei subATO, sull'attuazione dei relativi piani e sulle modalità di applicazione delle relative tariffe: quali risultanze sono emerse e quali sono i costi mediamente sostenuti (su base annua) dai residenti nei singoli Comuni;
3) quali sono i livelli di raccolta differenziata raggiunti nei singoli Comuni e qual è l'incidenza di tale fattore in relazione ai costi finali pagati dagli utenti delle singole aree di riferimento (Comuni, subATO);
4) quali iniziative intende porre in essere - ed entro quale termine - per realizzare un servizio più efficiente ed omogeneo sul territorio nonché più equo e meno esoso in termini di costi per gli utenti residenti nei diversi Comuni valdostani.
F.to: Tibaldi - Benin
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - L'interpellanza vuole porre l'attenzione sul sistema di raccolta dei rifiuti su scala locale attraverso le cosiddette "Autorità di sub-Ato", quindi Autorità comprensoriali che insieme ai Comuni provvedono alla raccolta dei rifiuti, sia in forma differenziata che indifferenziata, e ovviamente cercano di soddisfare al meglio quello che è un servizio pubblico e al contempo di gestire al meglio le politiche tariffarie. Cosa si vuole mettere in evidenza con questa interpellanza? Innanzitutto vogliamo sapere, vista la legge n. 31/2007, che attribuisce alle Autorità di sub-Ato, all'Osservatorio regionale sui rifiuti e alla Regione precise competenze, se effettivamente è stata data applicazione in tutti i punti alla legge n. 31. Abbiamo poi evidenziato, perché abbiamo potuto constatare che i servizi sono sovente esercitati dagli enti locali in maniera disomogenea e difforme rispetto alle prescrizioni di questa legge regionale... e, oltre a questa disomogeneità, risulta che ci siano oneri crescenti a carico degli utenti, ossia la tariffazione, la cosiddetta "TARSU" di anno in anno lievita nonostante vi sia un'attenzione dei cittadini nella differenziazione dei rifiuti, un'attenzione crescente, perché le classifiche ci dicono che anche la Valle d'Aosta insegue, cerca di inseguire perlomeno le realtà locali più virtuose del resto d'Italia, però i costi finali di tutto il sistema lievitano e alla fine chi ne paga le conseguenze sono naturalmente gli utenti.
Assessore, le chiediamo alcune cose: primo, se ha rilevato per quali ragioni questi servizi vengono effettuati nelle varie zone della Valle d'Aosta secondo schemi disomogenei nei vari comprensori; secondo, se e quali azioni di vigilanza sta adottando sulla pianificazione dei servizi da parte dei sub-Ato, perché, vista questa disomogeneità, non ci pare che vi sia tutto questo livello di programmazione che era stato annunciato e previsto dalla legge n. 31, oltre all'attuazione dei relativi piani e alle modalità di applicazione delle tariffe, quali risultanze sono emerse e quali sono i costi mediamente sostenuti su base annua dai residenti nei singoli comuni, anche qui ci risulta che vi siano delle differenze talvolta anche marcate.
Terza domanda: "quali sono i livelli di raccolta differenziata raggiunti nei singoli Comuni..." - o nei singoli comprensori - "... e qual è l'incidenza di tale fattore in relazione ai costi finali pagati dagli utenti delle singole aree di riferimento". Per capire, aumenta il livello di differenziata, diminuisce il costo finale degli utenti? Perché per utenti bravi, utenti selettivi nella raccolta dell'immondizia è auspicabile che le tariffe siano più basse.
Quarta domanda: "quali iniziative intende porre in essere - ed entro quale termine - per realizzare un servizio più efficiente ed omogeneo sul territorio nonché più equo e meno esoso in termini di costi per gli utenti residenti nei diversi Comuni valdostani".
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Forse prima di entrare nel merito dei singoli punti è bene riprendere in premessa alcuni aspetti, che peraltro sono già stati citati dal Consigliere interpellante, per puntualizzarli e sottolinearli. Il piano regionale di gestione dei rifiuti, che questo Consiglio ha approvato nel 2003, e la legge regionale 31/2007 in esecuzione delle disposizioni contenute dalle normative nazionali vigenti in materia di gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, hanno disciplinato secondo alcuni principi. Il primo è che il territorio della regione è stato individuato come ambito territoriale unico per le attività di trattamento e smaltimento finali; il territorio delle comunità montane e del comune di Aosta sono stati individuati invece come sub-Ato, sottoambiti territoriali ottimali, per l'organizzazione dei sistemi di raccolta e trasporto dei rifiuti. Le funzioni di Autorità d'ambito regionale sono attribuite alla Regione, che le svolge attraverso l'Assessorato competente e le sue strutture. Le funzioni di Autorità di sottoambiti, quindi la titolarità dei servizi, sono attribuite alle Comunità montane e al Comune di Aosta. In considerazione di questo, la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani sono stati organizzati dal 2005 a livello di sub-Ato, quindi di Comunità montana e non più dai singoli Comuni. Ai fini della riorganizzazione dei servizi di raccolta e di trasporto, la Regione ha individuato nel piano i criteri generali che i sub-Ato devono rispettare per quanto concerne in particolare le tipologie dei servizi da assicurare, diversificati per utenti domestici e per utenti non domestici, ossia attività produttive, commerciali, eccetera, le tipologie di rifiuti che devono essere raccolti in forma differenziata, i criteri costruttivi e gestionali. Il piano poi indica le differenti modalità di raccolta e trasporto che possono essere adottate dai sub-Ato in considerazione delle specificità di ogni singola area territoriale e delle specifiche necessità locali, tenendo conto di una evidente esigenza di coordinamento fra i vari sistemi. Il piano inoltre ha indicato le modalità di raccolta dei rifiuti assimilati agli urbani prodotti dagli utenti non domestici. Per agevolare questa riorganizzazione, la Regione ha fornito tutta una serie di informazioni e consulenze in diverse occasioni, con diverse modalità, con incontri e note, con delibere e con atti alle Comunità montane e al Comune di Aosta, in modo da dare tutte le indicazioni necessarie per gli aspetti tecnico-organizzativi e per quelli amministrativi e tariffari. Una particolare importanza rivestono alcuni di questi documenti, in particolare una nota prodotta nel 2005, con la quale sono state fornite delle indicazioni per la pianificazione a livello comprensoriale dei servizi e per l'applicazione della tariffa. Questa nota indica che l'organizzazione dei servizi deve tener conto delle specificità locali di ogni singola comunità, che possono richiedere modalità anche differenziate di servizi per zone territoriali omogenee, in relazione quindi ad aspetti come la densità abitativa, la dislocazione dei singoli centri abitati, variabilità legate alle presenze di abitanti (ci sono zone più soggette a pressione turistiche e meno). Il concetto che viene più volte richiamato nella sua interpellanza di omogeneità è quindi un concetto che è il contrario di ciò che si è indotto, anzi non si è voluto omogeneizzare tutto il sistema di raccolta a livello regionale proprio perché è impossibile, perché ci sono realtà tali che non conducono in questa direzione, anzi inducono piuttosto a differenziare e cercare le soluzioni che meglio si adattano alla singola situazione specifica. Voglio poi richiamare una delibera di Giunta sempre del 2005, che ha dato ulteriori indicazioni per l'organizzazione dei servizi, e poi l'ultima delibera del dicembre 2008, con cui sono stati approvati ulteriori criteri per la determinazione della tariffa del servizio di gestione dei rifiuti e anche i criteri per l'applicazione di riduzioni tariffarie per gli utenti domestici che effettuano il compostaggio domestico della frazione organica del rifiuti. Preciso che sempre la legge regionale n. 31 prevede che, in coerenza con le disposizioni nazionali vigenti, i sub-Ato presentino alla Regione appositi piani di riorganizzazione dei servizi che devono essere coerenti con le disposizioni del piano regionale. L'operatività formale dei sub-Ato quindi decorre dalla data di approvazione da parte della Regione di questi piani di sub-Ato.
Venendo alle domande, relativamente al punto n. 1, la Regione ha ritenuto, in considerazione della continua evoluzione dei sistemi tecnologici per la raccolta dei rifiuti, della grande variabilità del territorio regionale in rapporto, come ho già detto prima, alla popolazione presente e turistica, delle peculiarità geomorfologiche del territorio, della dispersione soprattutto dei centri abitati, di stabilire le diverse tipologie merceologiche dei rifiuti da conferire, in modo differenziato, al Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati di Brissogne. Alle autorità di sub-Ato spetta il compito di pianificare i servizi tenuto conto del piano regionale, corredando il proprio piano di un'analisi economica ed organizzativa del sistema locale di raccolta e trasporto dei rifiuti che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e tariffaria quale supporto alla scelta organizzativa effettuata. In tal senso, ripeto, non si può parlare di disomogeneità dei sistemi, ma piuttosto di un adattamento specifico alla realtà dei diversi territori. Appare evidente come il fondovalle, come modalità di raccolta, così come il Comune di Aosta, abbia degli aspetti estremamente diversi rispetto all'alta montagna, alle località più turistiche o a zone connotate da principale vocazione produttiva.
Rispetto al secondo punto, la competenza dell'esame della congruità dei piani di sub-Ato è svolta dalla struttura competente in materia di gestione dei rifiuti dell'Assessorato. Ad oggi solo un sub-Ato ha trasmesso alla Regione il proprio piano, ma è noto che i piani sono tutti in fase di avanzata predisposizione e ci risulta che siano prossimi alla consegna. L'Assessorato intende procedere ad un'istruttoria comparata dei piani, ad un confronto con le Autorità di sub-Ato, al fine di assumere delle decisioni che consentano la determinazione delle tariffe in modo condiviso, comparabile nei criteri sul territorio, tenendo conto che i costi derivano anche dai sistemi di raccolta e trasporto che sono messi in atto a livello territoriale. Rammento che la competenza in materia di vigilanza è stata affidata all'Osservatorio e riguarda diversi aspetti: pianificazione dei servizi, gestione dei rifiuti, riorganizzazione dei servizi e anche l'aspetto dei costi di gestione dei rifiuti. Queste attività sono già state programmate dall'Osservatorio e troveranno applicazione via via che arriveranno i diversi documenti di piano. Per quanto riguarda i costi, faccio riferimento al 2007, di cui abbiamo una situazione più completa, per dire che il costo medio annuo per abitante con riferimento alla popolazione equivalente (abitanti più turisti) è risultato di 45.74 euro per abitante come media regionale per quanto riguarda le spese di raccolta e trasporto, mentre per lo smaltimento si ha una somma di 20 euro per abitante, per un totale di circa 66 euro per abitante; questo nel 2007, con una variabilità, naturalmente il dettaglio lo posso far avere, che va dalla Comunità montana Monte Emilius con 33.24 euro per abitante a cui sempre vanno sommati i 20, che sono al momento uguali per tutti gli abitanti della Valle d'Aosta, a un massimo di 60.60 euro per abitante della Comunità montana Walser.
Per quanto riguarda il terzo punto, come detto in premessa, i servizi di raccolta e trasporto sono assicurati dalle Comunità montane dal 2005, i relativi dati pertanto non li abbiamo scorporati per Comune, ma ormai fanno riferimento alla Comunità montana. Anche per i dati sulla differenziata ho un dettaglio che posso fornire, ma prendendo dei valori medi va sottolineato come dal 2005 al 2008 abbiamo una media relativa alla Valle d'Aosta di raccolta differenziata che è passata dal 30 percento del 2005 al 40 percento del 2008, quindi in 4 anni c'è stato questo notevole aumento di raccolta differenziata. Ci sono diversità fra le diverse realtà delle Autorità di sub-Ato, si va da una percentuale minima di differenziata nel 2008 della Comunità montana Evançon che ha un 35 percento, a cinque comunità montane che nel 2008 hanno 37 e 38 percento di differenziata, due Comunità montane 40 e 41 percento e il Comune di Aosta, che ha 47 percento e quindi il valore massimo di differenziata. In relazione all'incidenza, cioè quanto incide il ritorno dovuto alle differenziazioni come ribaltamento sulle tariffe, l'incidenza risulta per il 2007, situazione per cui abbiamo un quadro completo, del 5,5 percento sui costi totali comprensivi di raccolta, trasporto, smaltimento. Per citare i numeri, abbiamo sostenuto nel 2007 un costo totale per lo smaltimento dei rifiuti per tutta la regione di 11,7 milioni di euro, che derivano: 7,7 milioni di euro per raccolta e trasporto e circa 4 milioni di euro per lo smaltimento; sono stati invece recuperati per la differenziazione un po' meno di 650.000 euro; questo porta alle percentuali che le ho detto, quindi del 5,5 percento, poi ribaltate sulle singole tariffe.
Per quanto riguarda il punto n. 4, in considerazione di quanto detto, si fa presente che la Regione persegue, nella riorganizzazione dei servizi, un'omogeneità riferita però al flusso dei rifiuti da conferire in modo differenziato al Centro regionale di Brissogne, ciò perché il sistema di trattamento e avvio allo smaltimento e recupero dei rifiuti è centralizzato ed è unico per tutta la regione; di conseguenza, i flussi dei rifiuti devono essere coerenti con il sistema finale di trattamento e poi con le modalità di determinazione delle tariffe del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Le iniziative che la Regione deve attuare e attuerà per assicurare il controllo su tali aspetti sono tutte stabilite dalla legge e riferite alla verifica di congruità con gli obiettivi regionali dei piani di sub-Ato, la verifica annuale della corretta determinazione e applicazione della tariffa, nonché la verifica annuale comparata dei costi di gestione sostenuti da ogni sub-Ato per accertare l'economicità e la sostenibilità dei servizi erogati. Questi risultati si intendono perseguire sia mediante l'operatività dell'Osservatorio, sia mediante l'avvio di un confronto comparativo, esteso a tutti i piani non appena questi saranno consegnati alla Regione dalle Autorità di sub-Ato.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Anzitutto la ringrazio per i dati che ha fornito e le chiedo cortesemente se può farmene avere copia, perché danno la fotografia attuale e anche analitica della situazione valdostana, sono proprio questi dati direi i fondamentali sui quali fare alcuni ragionamenti. Innanzitutto ho notato come contribuente, come utente del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che nel mio comune, Châtillon, dal 2005 al 2008 c'è stato un incremento del 25 percento sul costo finale per lo smaltimento dei rifiuti. Tenga presente, Assessore, che in questi tre anni anche il comune di Châtillon, come tutti gli altri comuni valdostani, ha visto un aumento della sensibilità ambientale dei singoli cittadini, grazie a tutta la promozione che c'è stata da parte degli enti locali, degli enti pubblici, delle associazioni di vario tipo, nel cercare di selezionare la spazzatura e conferire nei vari cassonetti la carta, la plastica, i metalli, eccetera. Vi è stato quindi un aumento della sensibilità, un aumento della quantità - lei lo ha citato -, siamo passati dal 2005 al 2008 come media regionale dal 30 al 40 percento, poi le punte su Aosta che conosciamo bene... perché è magari qualche altra realtà comprensoriale un po' meno virtuosa, però siamo aumentati di 10 punti percentuale, ma contestualmente sono aumentate le tariffe a carico degli utenti. La domanda allora sorge spontanea, diceva un noto conduttore televisivo: "quanto vale la pena ancora differenziare?". Se io cittadino differenzio e alla fine sono penalizzato, e lei ha fornito un dato - a domanda precisa risposta precisa, la ringraziamo -, l'incidenza del fattore differenziazione sul costo finale della raccolta e dello smaltimento è uguale al 5,5 percento, allora domanda (gliela metto in termini più morbidi): fino a quando converrà differenziare? Anche perché, le cito sempre il mio Comune, il Comune di Châtillon ha inviato a tutti i cittadini una letterina dove precisa che la Regione con due note consecutive (del 6 e del 15 aprile 2009) ha invitato il Comune, nella fattispecie Châtillon, ma non sarà solo quello, ce ne sono anche altri, ad adottare tutte le misure necessarie atte ad assicurare il conferimento delle sole tipologie conferibili ai singoli punti di raccolta posti lungo la rete stradale e comunale da parte dei propri cittadini, tutto ciò al fine di evitare un'eventuale penale di carattere economico da parte del COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, riciclaggio e recupero dei rifiuti ed imballaggi in plastica), penale che ricadrà di conseguenza su tutti i contribuenti mediante un aumento della tassa. Questo è il primo monito che ci lancia il Comune. Sono stati diminuiti i punti di raccolta, sono state create delle isole ecologiche come si fa dappertutto, quindi si semplifica la raccolta, si diminuiscono i costi, le famiglie, chi più vicino e chi in maniera più distante dalla propria casa vanno verso queste isole ecologiche e portano i loro sacchettini differenziati; quindi vi è una semplificazione del meccanismo, teoricamente dovrebbe esserci anche una riduzione dei costi. Il monito: "cari cittadini, state attenti perché qua c'è il rischio di applicazione di una penale se non siete bravi a fare la selezione"... va be', poi il solito rimprovero, televisioni, materassi, assi di legno e altro che sono lì accatastati vicino alle isole ecologiche che oltre ad essere uno scempio, un impatto visivo... bisogna evitarlo, la cultura della differenziazione, dell'ambiente, del rispetto del paesaggio deve aumentare e va bene così e poi tutto lo spiegone su cosa si deve conferire e dove si deve conferire carta, cartone, vetro, alluminio, plastica, legno... Cosa sta a significare tutto questo? Sta a significare che le procedure per il singolo stanno aumentando e diventano sempre più complesse, perché ormai in casa abbiamo più contenitori sparsi un po' dappertutto, però a questo aggravio di procedura che è in linea con la nostra cultura, tutti quanti vogliamo selezionare, differenziare, salvaguardare l'ambiente, recuperare, riciclare, ça va sans dire questo, però il cittadino non ne trae un beneficio, perché se aumenta del 25 percento la tariffa, adesso ancora tassa, a suo carico, non c'è la motivazione per dire: "differenzio". Ecco perché dei ragionamenti che sono stati fatti con l'adozione di una delibera consiliare più recente vanno in una direzione diversa, ossia valutiamo fino a quando conviene differenziare, fino a quando conviene potenziare questa spinta alla selezione e quanto invece non convenga, anzi sicuramente conviene valorizzare energeticamente anche queste tipologie di rifiuti! E prima o poi arriveremo in quella direzione, lei lo sa, Assessore; non si può dire, perché non è politically correct, quindi si va a toccare le sensibilità di qualcuno che ha un'idea più fondamentalista in materia, però di fatto è così, perché alla fine facciamo i conti con i costi e benefici e naturalmente anche la tutela dell'ambiente e della salute.
Credo che su queste cose che ci siamo detti oggi e sui dati che lei ha fornito, che sono molto interessanti, perché ho visto le interpellanze di alcuni colleghi del passato, sempre a fare la solita domanda: quanto è aumentata la raccolta differenziata in Valle d'Aosta, quando aumenta, quanto aumenta? Passiamo dal 30 al 32, qualcuno è più felice, qualcun altro meno. Dal 32 arriviamo al 35, poi al 40, va bene, non è che possiamo godere solamente perché la raccolta differenziata aumenta, perché alla fine dei conti se i consorzi non recuperano più tutte le nostre frazioni differenziate, o non ci remunerano più in maniera interessante, o addirittura non ci remunerano più, come arriveremo in un prossimo futuro... la differenziata si esaurisce come spirito, come modalità e quindi siamo obbligati ad andare a parare in altre direzioni, con l'aggravante che i cittadini qui, oltre ad essere virtuosi, alcuni più virtuosi altri più pigri, alla fine si sentono sempre e solo penalizzati, perché ogni anno nella bolletta che viene recapitata a casa c'è l'aumento, ma come, sono stato più bravo quest'anno, mi sono comprato i bidoncini, corro all'isola ecologica che è a 100 metri di distanza da casa... ma alla fine il meccanismo sta evidenziando alcune criticità. La seconda cosa riguarda la legge n. 31/2007, che ha disegnato tutto il meccanismo che lei ha tracciato sinteticamente all'inizio della sua risposta, e va bene, l'Ato, ambito territoriale ottimale, il sub-Ato, comprensori che organizzano tutte le procedure di raccolta e va bene. Di fatto però solo un sub-Ato ha provveduto a redigere il piano ad oggi, quindi c'è una lentezza burocratica, c'è una carenza a livello applicativo di queste leggi da parte delle Autorità, perché sono loro le Autorità comprensoriali... perché la Regione ha funzioni di indirizzo e coordinamento e va bene, ma sul territorio ci sono le Comunità montane e il Comune di Aosta. Quando lei mi dice che solo un sub-Ato ha provveduto a redigere il piano, o qualcuno batte, o qualcuno non è in linea con la legge, scelga lei la definizione che preferisce. L'Osservatorio regionale sui rifiuti, che ha compiti di monitoraggio, è stato istituito qualche mese fa, due anni di ritardo ed è poi auspicabile che questo Osservatorio svolga le sue funzioni di monitoraggio in maniera costante e anche possibilmente con dei suggerimenti costruttivi nei confronti delle autorità di sub-Ato. Sulla disomogeneità è vero che la raccolta deve essere adattata alle esigenze del territorio; ci sono territori più popolati come i centri urbani del fondovalle e territori più difficilmente raggiungibili come le periferie montane, è naturale che i costi devono essere mediati fra chi è più agevolmente raggiunto dal camioncino che raccoglie i rifiuti e chi invece viene raggiunto con maggiore difficoltà e dispendio di energie e di risorse. Vi sono però anche nell'ambito dei sub-Ato Comuni più virtuosi i cui cittadini sono più attenti alla selezione e Comuni che invece sono più lassisti o cittadini che stanno meno attenti alla differenziazione. Anche questa è disomogeneità, non è disomogeneità controllabile dall'ente pubblico, però è una disomogeneità che, alla luce del dato percentuale che lei ha citato, 5,5 percento, deve indurci a riflettere, lei come Assessore per primo insieme a tutti noi, però lei come Assessore per primo! Le decisioni in materia di valorizzazione energetica, di creazione di un CdR di qualità, di approfondimenti con le proprie menti sui vantaggi della differenziazione quindi vanno fatti con una certa celerità, con una certa attenzione e devono essere tutti quanti orientati a rendere il servizio più funzionale, più efficiente e auspicabilmente anche meno caro per l'utenza, altrimenti sarà difficile convincere i cittadini ad essere virtuosi, bravi, attenti all'ambiente, sensibili se non vengono premiati, o perlomeno vengono mantenuti certi livelli tariffari, perché se in tre anni aumentano del 25 percento in un comune come Châtillon e in altri comuni sono addirittura superiori, l'incentivo non c'è più. Sì, posso rispettare l'ambiente, io amo l'ambiente, ma se la mia Regione, i miei enti locali, i miei sub-Ato non mi mettono in condizioni di maggiore efficienza e funzionalità, anzi fanno pesare su di me i miei comportamenti quotidiani abituali e sulle mie tasche tutto questo malfunzionamento, o questo funzionamento che ha le sue criticità, la domanda sorge spontanea. Più differenzio, più pago, è un principio che non può reggere a lungo e lei, Assessore, lo sa.