Oggetto del Consiglio n. 656 del 15 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 656/XIII - Interpellanza: "Interventi per incentivare l'utilizzo di impianti fotovoltaici".
Interpellanza
Premesso che il settore fotovoltaico ha raggiunto in Italia un livello di sviluppo molto interessante e vede il nostro Paese terzo nel mondo per potenza installata;
Appreso, secondo quanto diffuso recentemente dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici), che gli impianti fotovoltaici in esercizio in Valle d'Aosta sono solamente 45 per un totale di 312 kW di potenza installata, dati che collocano la nostra regione in coda nella classifica italiana;
Visto che dal 2005 è stato attivato su scala nazionale un sistema d'incentivazione per la produzione di energia elettrica da installazioni fotovoltaiche, denominato CONTO ENERGIA, che prevede una cospicua remunerazione per gli impianti di questo tipo connessi alla rete elettrica;
Considerato che l'assenza di linee guida a livello nazionale sul CONTO ENERGIA ha fatto sì che le singole regioni fornissero indirizzi e procedure autonome, dando luogo a diversità di comportamenti applicativi che in molti casi - vedi la Valle d'Aosta - hanno limitato notevolmente lo sviluppo del fotovoltaico;
Rammentata la legge regionale 3 gennaio 2006, n. 3 (Nuove disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell'uso razionale dell'energia), che circoscrive i finanziamenti esclusivamente a favore degli impianti fotovoltaici ad isola (stand alone);
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:
1) quali considerazioni esprime sui dati diffusi dal GSE in relazione alla Valle d'Aosta;
2) se sono state valutate attentamente le potenzialità d'uso della tecnologia solare elettrica nella nostra regione: in caso affermativo, quali risultanze sono emerse;
3) per quali ragioni gli incentivi regionali sono destinati esclusivamente a impianti fotovoltaici "a isola";
4) se intenda effettuare le opportune modifiche alla legge regionale 3/2006 e adottare i provvedimenti necessari per incentivare concretamente l'utilizzo del fotovoltaico anche in Valle d'Aosta e cogliere i benefici previsti dal CONTO ENERGIA.
F.to: Tibaldi - Benin - Lattanzi
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - L'interpellanza in oggetto prende spunto da un documento, che è stato recentemente diffuso dal gestore dei servizi elettrici: il GSE, che è stato pubblicato non solo sul suo sito Internet, ma anche su diversi organi di informazione nazionali, dove si mette in evidenza l'evoluzione del fenomeno fotovoltaico, quindi come energia rinnovabile particolarmente importante nel nostro Paese e anche del nostro Paese in rapporto agli altri Paesi del mondo. Cosa emerge da questo rapporto? Emerge che attraverso sintetiche elaborazioni il GSE ha fornito questa fotografia, che vede il fotovoltaico in netta espansione in Italia. A fine 2008 in Italia risultano installati 418 megawatt per un totale di 31.875 impianti, nell'Italia settentrionale vi è il più alto numero di impianti realizzati, in particolare in Lombardia e in Emilia Romagna ci sono impianti che sono o parzialmente, o totalmente integrati con la rete elettrica nazionale, ossia cedono l'energia prodotta alla rete elettrica e l'Italia risulta terza per potenza installata insieme agli Stati Uniti come Stato che nel mondo sta sfruttando questa importante energia rinnovabile. Si è notata un'ulteriore evoluzione in senso positivo, un ulteriore incremento con un'analisi al primo trimestre del 2009, dove sono entrati in esercizio circa 34.000 impianti e hanno fatto richiesta di ammissione alle tariffe incentivanti del cosiddetto "conto energia". La Valle d'Aosta purtroppo figura nella classifica comparata delle Regioni come un fanalino di coda con solamente 37 impianti e con una potenza in esercizio di 272 kilowatt. È naturale che, a fronte di questo dato, un'Italia che sta esplodendo come solare fotovoltaico installato e utilizzato e la Valle d'Aosta che rimane in coda, ci siamo posti alcune domande e le abbiamo proposte nell'interpellanza in oggetto. L'aspetto più significativo che vorremmo mettere in evidenza è quello del conto energia. Il conto energia è uno strumento che è stato creato nel 2005, è stato attivato su scala nazionale per l'incentivazione della produzione di energia elettrica da installazioni fotovoltaiche e prevede una cospicua remunerazione di coloro che vogliono realizzare impianti di questo tipo, che siano naturalmente connessi alla rete elettrica. Si prevede che questo conto energia incentivi la produzione elettrica e non consista in un aiuto per l'investimento necessario per ottenerla, bensì il privato che è proprietario dell'impianto fotovoltaico percepisce somme in modo continuativo, sembra a cadenza mensile, per i primi 20 anni di vita dell'impianto. La condizione indispensabile per l'ottenimento di queste tariffe incentivanti è che l'impianto sia connesso alla rete nazionale. Ovviamente non sono incentivati dal conto energia quegli impianti fotovoltaici che sono destinati a utenze isolate, familiari o aziendali e non raggiunte dalla rete elettrica. Dando un'occhiata alla nostra legislazione vigente e alle norme applicative che sono state poi deliberate dalla Giunta, vediamo che la legge regionale n. 3/2006 circoscrive i finanziamenti esclusivamente a favore degli impianti fotovoltaici a isola (stand alone), ossia quelli non connessi alla rete elettrica. Perché c'è questa contraddizione se da un lato abbiamo delle somme cospicue messe a disposizione del gestore dei servizi elettrici nazionali di tutte le Regioni... e noi praticamente non abbiamo una legge regionale che possa incentivare anche questa tipologia di installazioni connessa alla rete?
Sulla base di queste considerazioni, Assessore, formuliamo le domande dell'interpellanza: innanzitutto quali considerazioni esprime su questi dati diffusi dal GSE, che vedono la Valle d'Aosta fanalino di coda. Lei ci dirà: "la Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana, è la regione meno popolata", però se guarda il rapporto del GSE, viene evidenziato in maniera molto chiara, soprattutto nella distribuzione dei watt pro capite regione per regione, che la Valle d'Aosta ha una suddivisione delle classi di potenza installate pro capite pari a 2,2. Una Regione alpina come la nostra: il Trentino Alto Adige, in particolare la Provincia di Bolzano, che ha una densità di popolazione tipicamente alpina, montana, simile alla Valle d'Aosta, ha invece una potenza installata pro capite pari a 33,2 kilowatt per abitante ed è casualmente la Regione prima in Italia. Le chiediamo allora innanzitutto le considerazioni che esprime su questi dati del GSE, poi se e come sono state valutate le potenzialità d'uso della tecnologia solare, elettrica nella nostra regione: in caso affermativo, se sono emerse delle risultanze particolari. La terza domanda è: per quali ragioni gli incentivi regionali sono destinati esclusivamente per gli impianti disconnessi dalla rete, ossia quelli ad isola, quelli per produzione propria di energia e non se non si intenda (quarta domanda) incentivare anche quelli grid-connected, ovvero che possono essere connessi alla rete e quindi prevedere, anche su quella base ventennale di cui le parlavo, delle tariffe incentivanti per coloro che si cimentano nell'esplorazione e nell'utilizzo di questa importante energia rinnovabile.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.
Pastoret (UV) - Ringrazio il collega Tibaldi per aver posto all'attenzione questo tema, perché credo vi siano un po' di elementi informativi da fornire e alcuni altri da chiarire. Negli ultimi anni si è sviluppata e si sta ancora sviluppando una cultura di ricerca della produzione di energia a basso impatto ambientale e a costi ridotti e ovviamente nel settore del fotovoltaico - è stato ricordato - ci sono dei Paesi che hanno sviluppato molto questa tecnica, in particolare quelli a forte esposizione solare sono favoriti nella realizzazione di impianti di sfruttamento dell'energia solare, quindi non è un caso che in Italia siano presenti o siano in fase ulteriore di realizzazione diversi parchi fotovoltaici. Si tratta in questo caso di aree appositamente attrezzate per produrre quantità importanti di energia elettrica da fonte solare. Noi guardiamo con grande interesse e con grande favore allo sviluppo delle energie rinnovabili, fra queste si iscrive anche il fotovoltaico. Non mi soffermerò sulle caratteristiche e le questioni del conto energia, peraltro l'interpellante lo ha già fatto e poi credo sia un elemento che incomincia ad essere un po' conosciuto.
Si chiede: "quali considerazioni esprime sui dati diffusi dal GSE..." - (Gestore servizi elettrici) - "... in relazione alla Valle d'Aosta" e si fa riferimento ai dati recentemente pubblicati. Intanto si tratta di dati che devono essere inseriti nella visione più generale di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel senso che il fotovoltaico è uno dei settori del rinnovabile. In Valle d'Aosta esistono altre fonti rinnovabili che consentono di avere potenze installate e producibilità decisamente superiori rispetto al fotovoltaico. Molte volte si ha tendenza a dimenticarlo, ma voglio ricordare che ci sono nella nostra regione impianti idroelettrici numerosi ed attivi e questi fanno parte del sistema di produzione energetico da fonti rinnovabili. Impianti che si sono particolarmente sviluppati anche da parte di privati fino ad alcuni anni fa, quando in altre regioni in assenza di questa opportunità si facevano strada altre ipotesi di produzione di energie rinnovabili. Dico questo non a titolo di giustificazione, ma è la spiegazione che abbiamo anche noi cercato di darci sul perché ci sono dei disequilibri o delle differenze così marcate; questo già di per sé in parte spiega alcune differenze fra la Valle d'Aosta e altre Regioni. Rispetto poi ai dati diffusi, bisogna spiegare e fare un distinguo fra energia prodotta da mini impianti per soddisfare le esigenze di nuclei familiari e medi e grandi impianti, che hanno finalità produttive di altro genere. Difatti, se si analizzano con attenzione i dati completi diffusi dal GSE sui risultati del conto energia in Italia, vediamo che essi evidenziano delle differenze, se prendiamo in considerazione la distribuzione della potenza per classi, ovvero sia legata alla taglia degli impianti: solo il 10 percento di questi riguarda gli impianti domestici, ossia quelli inferiori o uguali a 3 kilowatt; il 27 percento si situa fra i 3 e i 20 kilowatt e il 63 percento riguarda i grandi impianti superiori ai 20 kilowatt, in genere di taglia oltre i 100 fino a raggiungere i 300 e in alcuni casi i 500 kilowatt. Evidentemente, alla luce di queste considerazioni, la differenza dei dati va ricollocata in altro modo, se si fa, come è logico che sia, il paragone non solo in termini assoluti, ma anche per taglia e dimensione degli impianti, essendo appunto come dicevo prima che da noi la grande produzione è già soddisfatta dall'idroelettrico, ancorché vi sia, a mio personale parere, necessità di implementare la capacità di produrre energia. Ciò non significa che altre rinnovabili non debbano e non possano essere sviluppate, ma è intuitivo immaginare che, al di là della nostra volontà, non sia quella dei grandi impianti di produzione la strada perseguibile, quelli che ci farebbero salire nella classifica della produzione e questo per un'ulteriore ragione che riguarda le caratteristiche orografiche, paesaggistiche e geografiche della nostra regione. Per quanto invece riguarda lo sviluppo di un utilizzo più ampio del fotovoltaico, soprattutto per le utenze familiari, ciò è importante che avvenga e che vi sia un forte ricorso al conto energia. Ovviamente le condizioni che consentono ai cittadini di utilizzare il conto energia, piuttosto che un altro strumento sono assolutamente identiche in Valle d'Aosta come da altre parti e i cittadini che intendono farvi ricorso possono scegliere questa strada, sapendo che qui come altrove l'investimento che si farà sarà ripagato dopo i primi anni di ammortamento in modo interessante. Il calcolo più o meno su un'utenza domestica va dai 6 agli 8 anni di ammortamento generalmente in una situazione di esposizione solare medio-alta. La Sezione energia dell'Assessorato direttamente attraverso il COA fornisce tutte le informazioni del caso su questo tipo di opportunità, anche sulla base delle guide al conto energia, che esistono e sono redatte, pubblicate periodicamente e aggiornate dal GSE e dallo stesso diffuse e pubblicizzate in tutto il territorio regionale. Ricordo anche che questa guida è inserita, la più recente risale al marzo 2009, e messa a disposizione degli utenti presso gli sportelli informativi regionali e anche sul sito del settore energia. Perché allora non c'è stato uno sviluppo ancora così significativo del ricorso al fotovoltaico in Valle d'Aosta, nonostante le osservazioni che ho fatto prima? Alcune di queste le ho già evidenziate, bisogna poi ricordare che in molti casi chi si trova a fare delle scelte, in particolare gli utenti possono aver optato per altre tipologie di intervento al posto dell'installazione del fotovoltaico, in molti casi si fa ricorso agli incentivi della legge n. 3/2006, installando sistemi di riscaldamento meno energivori. Da noi poi in particolare è abbastanza diffuso il sistema biomassa, che pure è incentivato sulla base della legge n. 3/2006, perché molte volte chi produce con il fotovoltaico produce tendenzialmente per fare lo scambio di energia, ma per alimentare anche con i sistemi nuovi di riscaldamento sulla base dell'elettrico che ci sono la propria alimentazione. In molti casi soprattutto nelle zone di media e di alta montagna la tendenza di installare dei sistemi a biomassa è molto diffusa e noi la sosteniamo finanziariamente con la legge n. 3. Vi è poi chi ha scelto di fare ricorso alle detrazioni IRPEF del 55 percento sugli interventi sul patrimonio edilizio, anche qui è fortemente presente la necessità di avere in prima battuta una diminuzione dei consumi e un'ottimizzazione dei sistemi energetici per diminuire il fabbisogno di energia e soprattutto di energia finalizzata al riscaldamento sugli edifici ed è solo in seconda istanza, questo lo constatano agli sportelli gli addetti, il ricorso a forme di produzione da rinnovabili, anche per poter dimensionare le stesse in modo più corretto e più efficiente. Si tenta ora di fare in modo che chi interviene sull'edificio preveda già di intervenire con le rinnovabili.
"Se sono state valutate attentamente le potenzialità d'uso della tecnologia solare elettrica nella nostra regione": le potenzialità di questa tecnologia dipendono, come è stato detto, fortemente dalla radiazione solare disponibile, ma anche dalla tipologia dell'installazione e dalle valutazioni costi/benefici, funzione dello sviluppo della tecnologia, eccetera. Per quanto riguarda il primo parametro, che è quello poi fondamentale dell'irradiamento solare, una prima mappatura di massima dei valori di irraggiamento sul nostro territorio evidenzia valori abbastanza variabili in funzione delle caratteristiche orografiche del territorio, ma ci sono però molti casi interessanti per l'applicazione solare. Noi nel 2009 abbiamo già attivato uno studio per creare una cartografia dell'irradiazione solare e delle temperature; in pratica per definire una griglia per inserire i dati di irradiazione solare e le temperature, questo per consentire di stimare questi valori facendo un'integrazione fra modelli di simulazione georeferenziati, che tengono conto delle posizioni geografiche, e sulla base di dati di centraline di rilevamento sparse sul territorio, questo per fornire un dato agli utenti che abbiano intenzione di fare questo tipo di scelta per supportarli in tale scelta. Anche per monitorare meglio questo, ricordo che abbiamo finanziato recentemente due impianti a valore su fondi POR: uno che sarà realizzato in tempi brevi presso villa Cameron nel comune di Courmayeur e il secondo presso l'autoporto di Pollein.
Si chiede: "per quali ragioni gli incentivi regionali sono destinati esclusivamente a impianti a isola", qui è una scelta che è discesa dalla legge n. 3/2006, sostanzialmente per il fatto che consentire di finanziare gli impianti a isola permetteva di far avere le stesse opportunità anche a chi era sfavorito dall'impossibilità di ricorrere al conto energia, perché chi si trova in zone che non sono collegabili con la rete e pertanto non può far ricorso al conto energia e il fatto di poterli sostenere nell'impianto a isola consentiva una perequazione.
Si chiede: "se si intendono effettuare le opportune modifiche alla legge regionale n. 3 e adottare i provvedimenti necessari per incentivare concretamente l'utilizzo del fotovoltaico anche in Valle d'Aosta...", intanto stiamo lavorando sulle modifiche alla legge n. 3, credo di averlo già detto anche in Consiglio, e alle delibere attuative. Al momento però non ci siamo posti la questione di incentivazioni aggiuntive a quelle dello Stato, definite dal conto energia, anche perché credo che il collega Tibaldi sappia che non è possibile cumulare al fondo energia altro tipo di contributo, se non nella misura massima del 20 percento, non è possibile fare un cumulo ulteriore. Al momento il successo del conto energia dimostra ampiamente la validità di questa iniziativa sia dal punto di vista tecnico che economico e non stiamo in questo momento guardando tanto alla possibilità di aggiungere il 20 percento di finanziamento al conto energia quanto a svolgere un'attività di incentivazione per l'utilizzo del fotovoltaico e attraverso un sistema informativo, che già viene sviluppato dallo sportello "Info energia chez nous", che svolge un'azione costante di informazione alla cittadinanza, sia pensiamo di promuovere ulteriormente e maggiormente il ricorso al conto energia, supportando i cittadini nella valutazione puntuale dell'opportunità di avvalersi di tale strumento e sostenendoli nella procedura burocratica, perché molte volte la gente non fa questa scelta perché non lo sa. Replicheremo quindi qui un'esperienza analoga al progetto che è stato lanciato nella città di Torino nel 2008: "Diecimila tetti fotovoltaici", progetto che nasce per promuovere la produzione di energia elettrica attraverso la tecnologia fotovoltaica e lo sviluppo della generazione distribuita. Questo progetto prevederà una serie di convenzioni integrate fra installatori del settore, il soggetto proponente, il sistema bancario locale, nell'ottica di realizzare sistemi fotovoltaici garantiti a privati, imprese, condomini o soggetti pubblici. Verrà fornito agli utenti uno studio di prefattibilità gratuita, in cui verranno analizzate le principali caratteristiche del sito in esame, dei consumi dell'utenza interessata, per valutare l'efficacia dell'eventuale installazione di un impianto fotovoltaico in un rapporto di costi/benefici. Sostanzialmente faremo tutto questo lavoro per gli utenti, per portarli ad utilizzare maggiormente questa fonte.
Voglio ricordare che, sulla base dei dati che sono stati forniti, ci sono in questo momento diverse richieste di realizzazione di impianti fotovoltaici non solo a servizio delle unità familiari, ma alcuni di dimensioni che potremmo considerare grandi in Valle d'Aosta, ma che sono di taglia media, comunque al di sopra dei 25-30 o 40-50 kilowatt di produzione.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Credo, Assessore, che bisogna avere il coraggio di ammettere quando si fa qualche errore. Penso che il legislatore valdostano all'inizio del 2006 abbia commesso un errore, voglio considerarlo un errore colpevole, non nel senso che lo abbia fatto con un'intenzione di ignorare la questione, però il conto energia è iniziato in funzione sulla fine del 2005, la legge n. 3/2006 è stata approvata ed è entrata in vigore all'inizio del 2006. Diciamo la verità: il conto energia era una novità, il legislatore valdostano non ne conosceva le potenzialità e, ancorché la legge fosse nuova, fosse attuale, ha sottovalutato le opportunità concesse dal conto energia. Non a caso in altre Regioni italiane, forse perché non hanno nemmeno promosso una legislazione propria e quindi applicazioni o modalità procedurali che poi alla fine si sono rilevate anche qua in Valle d'Aosta abbastanza complesse per il cittadino (ma lei lo ha sottolineato tale problema), noi abbiamo perso un'opportunità, ma non persa in senso assoluto, possiamo recuperarla, perché se il meccanismo del conto energia, che in Germania ha visto la luce nel 2004 ed era particolarmente atteso dagli operatori del settore, è poi approdato in Italia nel 2005 e in questi ultimi anni ha visto un incremento esponenziale, ovviamente qualche vantaggio lo prevede. Cosa prevede? Prevede le risorse che vengono messe a disposizione degli operatori che si cimentano nell'installazione di impianti fotovoltaici e sono risorse che hanno una lunghezza temporale di 20 anni. Non vedo l'impossibilità di coniugare incentivi regionali per la creazione dell'impianto con incentivi statali per la produzione di energia che viene ceduta al GSE; altre Regioni già prevedono questa formula coniugata di aiuti all'installazione e incentivazioni alla produzione. In Veneto, per esempio, leggo che il 6 maggio scorso la Commissione attività produttive del Consiglio regionale ha approvato un provvedimento che delibera 2 milioni di euro per gli impianti fotovoltaici ad uso residenziale per potenza fino a 20 kilowatt di potenza nominale installata, con snellimento per tutti i comuni della regione, ai quali sarà sufficiente fare una semplice comunicazione per l'installazione, anche qui si va nella logica delle procedure semplificate, ma questo cosa prevede? Che il Veneto dice: "sì, possiamo incentivare l'avvio di impianti con norme regionali, ma d'altro canto non perdiamo i benefici di un conto energia distribuiti dal GSE, che comunque portano vantaggi a livello tariffario a colui che installa questa fonte di energia rinnovabile".
La quarta domanda, che è poi la domanda fondamentale sulla quale lei si è forse soffermato un po' poco... lei ci ha detto: "la legge n. 3 è in fase di revisione", bene. Anche se recente, purtroppo il settore energetico è in forte cambiamento, vista la tecnologia che evolve, visti gli studi, la scienza che trova nuove formule, bene, noi dobbiamo modificarla. Facciamo però in modo di non perdere dei soldi che il conto energia distribuisce su tutto il territorio italiano e qualcuno ha l'accortezza di captarli, di intercettarli e noi stiamo lì... ma non "noi" come Regione, "noi" come Valdostani, come utenti, come cittadini, come famiglie o come imprese possiamo tranquillamente beneficiarne. Fra l'altro, il meccanismo del conto energia leggevo che prevede, oltre la connessione alla rete, come requisito quello di creare impianti di potenza superiori al kilowatt, quindi sono impianti anche piccoli. Non si sta parlando di parchi solari, come stanno facendo in Sicilia, dove ovviamente il soleggiamento di quella regione è il più elevato d'Italia, però, come lei ha ricordato, anche noi abbiamo un soleggiamento che può essere considerato in maniera proficua e attenta, specie in alcune zone, state facendo una carta solare, una carta dell'irradiamento solare, dove potrebbero essere utilmente installati. Penso anche, adesso forse il mio pensiero è un po' ardito, a degli alpeggi che sono collocati in zone dove si potrebbero installare dei pannelli solari sui loro tetti o nelle prossimità di questi alpeggi, che danno anche un rendimento, una redditività a colui che, oltre a svolgere attività agro-zootecnica, può avere questo incentivo tariffario che si diluisce sui 20 anni temporali. Facciamoci allora una riflessione sopra, stiamo modificando una legge, so che c'è la IV Commissione che è dedita a questo aspetto, non buttiamo via i vantaggi del conto energia. Limiamo quei meccanismi giuridici che nel 2006 ci hanno impedito di pensare in maniera così lungimirante, mi metto anch'io nel calderone, perché la n. 3/2006 l'abbiamo approvata tutti, ma non buttiamo via le opportunità concesse da questo importante strumento. Lei poi, Assessore, ci ha fatto una disamina delle fonti rinnovabili; non sono qui il teorico del solare, non mi permetto di essere il profeta del solare e ignorare tutte le altre formule rinnovabili che sono rispettabili e vantaggiose, ma leggevo recentemente su una rivista scientifica che il solare non nell'immediato, ma di qui a 50 anni, con l'esaurimento delle riserve petrolifere, diventerà la prima fonte energetica su scala mondiale; le ripeto ciò che ho letto su una rivista scientifica.
Lei parlava di idroelettrico, l'idroelettrico è importante, la Valle d'Aosta ha una ricchezza idroelettrica che è la prima per importanza, per produzione e per benefici che reca alla collettività, ma l'idroelettrico oggi è monopolio di una società regionale o di altre piccole società private che sappiamo che con difficoltà permettono l'ingresso di privati nel mercato. È un business di cui la Regione attraverso una società controllata si è accaparrata il beneficio e con essa qualche privato collegato. Il solare, il sole può essere colto da chiunque, ci sono meno difficoltà anche a livello concessorio, procedimentale e le difficoltà oggi previste anche dalla delibera applicativa della n. 3/2006 sono convinto che possono essere alleggerite. Stiamo lavorando sul piano casa nel settore edilizio per alleggerire le procedure, lo abbiamo già fatto anche per gli alberghi, il settore energetico, l'energia è sicuramente uno dei settori primari, perché l'energia è colei che ci permette di muoverci, non solo a livello umano, ma anche a livello familiare, imprenditoriale, motorio con le macchine, eccetera. Guardando con intelligenza e lungimiranza ai vantaggi oggi offerti e in questo caso dal GSE su scala nazionale, credo che la Regione possa risalire da quel fanalino di coda in cui si trova collocata, nonostante le potenzialità solari di cui essa dispone, e profittare dei vantaggi economici che ho finora ricordato. Grazie.