Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 636 del 24 giugno 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 636/XIII - Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, ai sensi dell'art. 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Il Consiglio

Richiamata la legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent", che prevede, all'art. 10, che i rapporti tra la Casino de la Vallée s.p.a. e la Regione autonoma Valle d'Aosta relativi alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent siano regolati da un apposito disciplinare;

Richiamato il disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, attualmente in vigore, approvato, ai sensi della legge regionale n. 36/2001, dal Consiglio regionale con deliberazione n. 3174/XII del 20 dicembre 2007, ed in particolare l'articolo 22, quinto comma, che recita: "Regione e Casino s.p.a. provvederanno, nell'anno 2009, a verificare di concerto l'attualità delle disposizioni del presente disciplinare, anche al fine di attivare la procedura per la loro eventuale modificazione";

Preso atto che l'Amministrazione regionale e la Casino de la Vallée s.p.a. hanno proceduto a verificare di concerto l'attualità delle disposizioni del Disciplinare in vigore e che concordemente hanno elaborato una proposta di modificazione;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3830 in data 30 dicembre 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2009/2011, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio e dal Vice Capo di Gabinetto, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;

Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;

Delibera

l'approvazione dell'allegato "Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, ai sensi dell'art. 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent"".

DISCIPLINARE PER LA GESTIONE DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT, AI SENSI DELL'ART. 10 DELLA LEGGE REGIONALE 30 NOVEMBRE 2001, N. 36 "COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ PER AZIONI PER LA GESTIONE DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT"

Articolo 1

Oggetto

In attuazione dell'art. 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 "Costituzione di una Società per Azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent", il presente disciplinare regola i rapporti per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta (di seguito Regione) e la Casino de la Vallée s.p.a. (di seguito Casino s.p.a.), costituita in data 2 dicembre 2002, Registro Imprese e Partita IVA n. 01045790076 e operante ai sensi della l.r. 36/2001 e successiva modifica intervenuta, che agisce con la denominazione "Casino de la Vallée s.p.a.".

Articolo 2

Decorrenza e validità

Il presente disciplinare entra in vigore dal primo giorno del mese successivo alla sua sottoscrizione e ha validità fino al 31 dicembre 2020. La validità potrà essere prorogata da Regione con provvedimento da comunicare almeno un anno prima della scadenza alla Casino s.p.a..

Regione e Casino s.p.a. provvederanno, con cadenza triennale, a verificare di concerto l'attualità delle disposizioni del presente disciplinare, anche al fine di attivare la procedura per la loro eventuale modificazione.

Articolo 3

Modalità di esercizio della Casa da gioco

Casino s.p.a. è tenuta a gestire la Casa da gioco con decoro, serietà e correttezza, con particolare attenzione allo sviluppo delle risorse umane e professionali.

L'esercizio dei giochi (Roulette francese, Fairoulette, Trente et Quarante, Chemin de fer, Poker, Roulette americana, Black-Jack, Punto-Banco, Craps, Saint-Vincent poker e la sua variante denominata Cambio Carta, le varianti al gioco Poker Teresina denominate Texas Hold'em e Omaha Hight, Slot-Machines e altri giochi elettronici) ha luogo in Saint-Vincent nei locali della Casa da gioco.

L'eventuale utilizzo di altre strutture e l'introduzione di nuovi giochi dovranno essere preventivamente autorizzati dalla Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente.

Articolo 4

Affidamento di attività a terzi

Le attività di gioco devono essere esercitate direttamente da Casino s.p.a., che non può delegarle a terzi.

Nuovi giochi, per un periodo limitato e sperimentale, potranno essere affidati a terzi previa autorizzazione della Giunta regionale. La direzione e la conduzione di detti giochi rimarranno comunque nella responsabilità di Casino s.p.a..

Le attività accessorie e complementari non collegate direttamente all'attività produttiva concernenti esercizi pubblici e commerciali o servizi al pubblico collaterali e di supporto alla gestione della Casa da gioco, escluso il cambio assegni di cui all'art. 5, possono, anche se svolte nei locali di pertinenza di quest'ultima, essere affidate a terzi, a seguito di preventiva informazione alla Regione.

Sono fatti salvi i contratti in essere alla data di entrata in vigore del presente disciplinare.

Articolo 5

Cambio assegni

Al fine di incrementare la produttività della Casa da gioco, Casino s.p.a., nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia, con particolare riferimento alla normativa antiriciclaggio, è tenuta a garantire, tramite il proprio ufficio cassa assegni ed a proprio rischio, la provvista di gettoni di gioco alla clientela, contro il rilascio di assegni di conto corrente o circolari.

Resta esclusa ogni partecipazione di Regione ai rischi e ai danni conseguenti a tali operazioni.

Articolo 6

Beni mobili

Casino s.p.a. provvede, a propria cura e spese, all'acquisto e alla gestione di tutti i beni mobili, materiali ed immateriali.

I marchi e le banche dati non possono essere ceduti a terzi. L'utilizzo dei marchi per finalità diverse dall'attività caratteristica della Casa da gioco, deve essere autorizzato dalla Giunta regionale.

È facoltà della Regione effettuare qualsiasi tipo di controllo o verifica, anche con accesso diretto al sistema informativo per la parte dedicata alla rilevazione dei dati economici relativi agli introiti di gioco.

Nelle more della cessione dei beni mobili di proprietà della Regione a Casino s.p.a. sono fatte salve le cessioni in comodato attive alla data di entrata in vigore del presente disciplinare.

Articolo 7

Beni immobili

La Regione è proprietaria dei beni immobili e dei relativi impianti che sono ceduti in comodato gratuito a Casino s.p.a., la quale è tenuta a mantenerli in costante e perfetta efficienza e ad assicurarne le migliori condizioni igieniche ed ambientali, sia per il pubblico che per il personale dipendente.

L'onere della custodia e della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili e dei relativi impianti, è a carico di Casino s.p.a., fatti salvi gli interventi rientranti nel Piano di sviluppo di cui all'art. 13.

Casino s.p.a. provvede a redigere e a presentare alla Giunta regionale, entro il 31 ottobre dell'esercizio precedente, il programma delle manutenzioni straordinarie prevedibili da effettuare sui beni immobili ed i relativi impianti nel corso dell'esercizio successivo.

Per l'effettuazione, sui citati beni, di interventi di manutenzione straordinaria non prevedibili, Casino s.p.a. provvede a trasmettere alla Giunta regionale un'integrazione del programma delle manutenzioni entro i 15 giorni successivi all'individuazione dell'intervento da effettuare.

Entro il 15 marzo dell'esercizio successivo, Casino s.p.a. comunica alla Giunta regionale l'elenco delle manutenzioni straordinarie effettuate nell'anno precedente.

Detti beni sono da Regione concessi in disponibilità a Casino s.p.a. per l'utilizzo esclusivo inerente ad esigenze della gestione e non possono comunque essere da Casino s.p.a. concessi in uso a terzi, salvo specifica autorizzazione della Giunta regionale.

Tali beni sono consegnati a Casino s.p.a. come individuati e descritti nell'inventario e nello stato di consistenza, redatti in contraddittorio fra le parti.

Regione, in accordo con Casino s.p.a., si riserva l'uso di adeguati locali necessari ai propri servizi. L'arredamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l'attrezzatura e tutte le spese vive relative all'uso ed all'utilizzazione dei detti locali (telefono, energia, pulizia e ogni altro servizio) sono a carico di Casino s.p.a..

Sono a carico di Casino s.p.a. tutte le coperture assicurative connesse alla conduzione della Casa da gioco e di tutti i beni ad esse pertinenti, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: la polizza globale fabbricati, incendio, scoppi di gas, furti e rapine, responsabilità terzi e danni di qualsiasi natura.

Articolo 8

Proventi di gestione

Gli introiti lordi di gestione sono rappresentati dai proventi lordi di tutti i giochi in essere o di quelli che saranno eventualmente introdotti in seguito.

Dal conteggio dei proventi lordi sono esclusi i proventi degli ingressi, delle mance, dei proventi delle attività complementari ed accessorie, i gettoni promozionali e i promo-ticket, nonché delle entrate per spettacoli e trattenimenti comunque organizzati da Casino s.p.a., all'interno o fuori della Casa da gioco.

Casino s.p.a. versa le quote dei proventi di gioco di spettanza regionale alla tesoreria di Regione, con le modalità di cui al successivo art. 9. Tali quote assumono, all'atto del versamento, natura di entrata di diritto pubblico.

Le orfanelle, cioè le vincite non ritirate dai giocatori, dopo annotazione su apposito registro, verranno incluse nei proventi del tavolo da gioco di pertinenza ed il 10% del loro ammontare sarà devoluto a titolo di mancia.

La stessa procedura sarà seguita per le poussettes, puntate non regolari effettuate dal giocatore dopo l'uscita del numero, quando non sia possibile l'individuazione del giocatore per la restituzione della puntata.

Nel caso si verificasse l'immissione in gioco di denaro e gettoni falsi o fuori corso, o si verificassero eventuali ammanchi di cassa, nessuna detrazione potrà essere operata sui proventi di spettanza di Regione, dovendosi intendere che il rischio e il conseguente danno ricadono unicamente ed interamente su Casino s.p.a..

I cosiddetti "pagamenti di favore" sono effettuati da Casino s.p.a. a proprio carico e non comportano detrazioni sui proventi di spettanza di Regione.

Articolo 9

Versamento

Le quote dei proventi lordi giornalieri dei giochi spettanti a Regione, raggruppati per dieci giorni sono comunicati a Regione, entro e non oltre i cinque giorni successivi alla scadenza del decimo giorno e sono versati, raggruppati per mese, entro e non oltre il quinto giorno del mese successivo.

Nel caso di ritardo nei pagamenti, Casino s.p.a. sarà tenuta a corrispondere a Regione, sugli importi pagati in ritardo, gli interessi, in ragione annua, commisurati al tasso ufficiale di sconto, maggiorato di 10 punti.

Trascorso il termine di 15 giorni senza che si sia provveduto al versamento dell'importo dovuto, la Regione costituirà in mora la Casino s.p.a. a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento e potrà avviare le procedure per la revoca e la cessazione della gestione.

I tassi di cui sopra saranno applicati con un limite massimo pari al tasso effettivo globale medio rilevato trimestralmente dalla Banca d'Italia su operazioni in conto corrente oltre Euro 5.200, maggiorato del 50%.

Articolo 10

Quota dei proventi spettanti a Regione

A partire dal 1° gennaio 2009, per le attività di cui al presente disciplinare, Casino s.p.a. versa a Regione una quota pari al 10% degli introiti lordi dei giochi.

Articolo 11

Manifestazioni e promozione

Al fine di promuovere le attività della Casa da gioco, Casino s.p.a. è tenuta a finanziare il calendario di manifestazioni finalizzate ad incentivare le presenze della clientela presso la Casa medesima e ad attivare ritorni di immagine e ricadute promozionali su Saint-Vincent e sulla Valle d'Aosta.

Il programma annuale delle manifestazioni, operativo ed economico, è predisposto da Casino s.p.a. di concerto con il "Comitato per la promozione e le manifestazioni", formato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta o da un suo delegato che lo presiede, da un amministratore di Casino s.p.a. o da un suo delegato e da un terzo componente in rappresentanza dei Comuni di Châtillon e di Saint-Vincent, entro e non oltre il 30 novembre l'anno precedente a quello di riferimento.

Tale programma dovrà evidenziare esplicitamente la quota di risorse destinata all'ospitalità esterna per permettere delle effettive ricadute sull'imprenditoria turistica e commerciale del comprensorio di Châtillon e Saint-Vincent.

Il funzionamento del Comitato è regolamentato attraverso apposito protocollo predisposto dal Comitato stesso entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare ed approvato da Casino s.p.a. e dalla Giunta regionale.

Articolo 12

Controlli

Casino s.p.a. assicurerà, con il più severo controllo, la regolarità dei giochi e dei relativi incassi.

Regione esercita, a mezzo del proprio servizio ispettivo, qualsiasi forma di controllo, sia in modo continuativo e sistematico, sia con interventi saltuari sui giochi, manifestazioni varie, ingressi, servizi, ecc., con possibilità di accesso diretto e in tempo reale al sistema informativo della Casa da gioco secondo le modalità previste dall'apposito regolamento da approvarsi dal Consiglio regionale entro un anno dall'entrata in vigore del presente disciplinare. Nelle more continuerà ad applicarsi il vigente regolamento dei controlli approvato dal Consiglio regionale.

Casino s.p.a. provvederà a fornire in tempo reale informazioni, tabulati ed in particolare risultati di gestione, secondo le richieste del Direttore della Direzione Casa da gioco, assicurando nel contempo la più completa disponibilità delle strutture interne preposte al controllo di attività di gioco e al controllo amministrativo.

Nessun tavolo o gioco può essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante di Regione, nominato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta.

Casino s.p.a. è tenuta inoltre a:

a) trasmettere a Regione una sintesi trimestrale del reporting di Casino s.p.a. al fine di una completa conoscenza degli andamenti gestionali della stessa, ivi compresa la realizzazione del programma delle manifestazioni;

b) implementare ed utilizzare esclusivamente il sistema integrato di sicurezza, anche a mezzo di video sorveglianza, con particolare riferimento al controllo dei giochi ed al sistema denominato "online" per il controllo delle slot machines, adottando le più moderne tecnologie reperibili sul mercato. La Casino s.p.a terrà costantemente informato il servizio ispettivo regionale su eventuali anomalie del sistema integrato di sicurezza nonché sui progetti evolutivi del sistema in modo da tener conto delle eventuali osservazioni del servizio ispettivo.

Per quanto riguarda il sistema integrato di sicurezza, la sua realizzazione sarà messa in atto al solo fine di assicurare un controllo della regolarità dei giochi e comunque con esclusione della sorveglianza sull'attività del personale. Le modalità per l'accesso e l'utilizzo delle strutture di sorveglianza (sala monitor dei controlli di sicurezza), da parte del servizio di controllo regionale, saranno regolate da apposito protocollo, approvato dalla Giunta regionale, previa intesa con la Casino s.p.a. e sentita la Commissione consiliare competente, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia, in specie dell'art. 4 della legge 20 maggio 1970, n. 300, recante "Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento".

Articolo 13

Piano di sviluppo

Il Consiglio regionale approva il Piano di sviluppo su proposta della Giunta regionale. Regione finanzia gli investimenti in esso previsti che continueranno ed essere realizzati da Casino s.p.a., stazione appaltante dotata di mandato senza rappresentanza, sulla base di uno schema contrattuale tipo approvato dalla Giunta regionale.

Articolo 14

Disciplina del personale

Casino s.p.a. si impegna a garantire che il personale in organico sia rispondente, sia sotto l'aspetto quantitativo che sotto quello delle competenze, ad una gestione efficace ed efficiente delle aree aziendali.

Casino s.p.a. amministra e gestisce il personale nel pieno rispetto delle leggi che regolano il rapporto di lavoro e dei contratti collettivi ed individuali di lavoro in essere.

Le nuove assunzioni saranno effettuate ai sensi della "Regolamentazione delle assunzioni del personale presso il Casino de la Vallée", approvata dal Consiglio regionale.

Per l'accesso alla qualifica di dirigente sono richiesti requisiti di specchiata moralità, nonché capacità ed esperienza di coordinamento di attività complesse e di gestione delle risorse umane.

Articolo 15

Oneri fiscali

Gli oneri tributari, direttamente o indirettamente derivanti dal presente disciplinare, saranno a carico delle parti in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di legge. Le spese di bollo, di registrazione ed accessorie, presenti e future, relative al presente disciplinare, sono poste a carico di Casino s.p.a..

Articolo 16

Forniture

Fermo restando il rispetto della normativa vigente, Casino s.p.a. dovrà dotarsi di un proprio regolamento relativo ai lavori e alle forniture di beni e servizi, che trasmetterà a Regione entro 60 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare. Per i lavori e le forniture di beni e servizi, a parità di qualità e condizioni e ove consentito dalle leggi in materia, Casino s.p.a. si rivolgerà preferibilmente ad imprese aventi sede in Valle d'Aosta.

Articolo 17

Ingressi

Per l'ingresso nelle sale da gioco deve essere rilasciata una speciale tessera o titolo nominativi da Casino s.p.a., la quale ha la facoltà di ritirarli o di negarli, a suo insindacabile giudizio o su motivata richiesta del Direttore della Direzione Casa da gioco, del Capo Servizio Ispettivo, dell'Ufficio interno di P.S., delle Compagnie territoriali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L'ingresso alle sale da gioco e ai locali utilizzati per le operazioni comunque inerenti allo svolgimento delle attività di gioco è vietato ai minorenni, ai militari in divisa, alle persone dedite notoriamente all'esercizio professionale del gioco e alle persone che intendano svolgere operazioni di credito, fatta eccezione per gli Istituti di credito autorizzati, convenzionati con Casino s.p.a., per servizi all'interno della Casa da gioco, e comunque alle persone a cui è stato inibito l'ingresso.

I residenti in Valle d'Aosta possono accedere alla Casa da gioco in locali appositamente individuati e partecipare alle attività di gioco elettronico, o ai tornei del cosiddetto gioco Poker Texas Hold'em periodicamente organizzati dall'Azienda.

Alla Casino s.p.a. è fatto divieto di promuovere il gioco mediante messaggi specificatamente indirizzati ai residenti in Valle d'Aosta sotto qualsiasi forma. I residenti in Valle d'Aosta non possono accedere ai servizi di cambio assegni di cui all'art. 5 del presente disciplinare nonché utilizzare pagamenti elettronici presso le casse della Casa da gioco.

Agli effetti della vigilanza delle Autorità governative, i locali adibiti al gioco sono considerati come pubblici.

Casino s.p.a. è responsabile in via diretta ed esclusiva verso le Autorità stesse di qualsiasi infrazione o irregolarità.

L'eventuale attivazione di un corrispettivo per l'ingresso alle sale da gioco e l'eventuale suo importo massimo sarà autorizzato dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente.

Casino s.p.a. potrà rilasciare, anche su richiesta del Direttore della Direzione Casa da gioco o del Capo Servizio Ispettivo, biglietti di ingresso omaggio a scopo promozionale.

Articolo 18

Apertura e orari

La Casa da gioco deve essere tenuta aperta e funzionante per tutto l'anno, fatta eccezione per il giorno di vigilia di Natale.

L'orario di funzionamento delle sale da gioco e dei servizi accessori è stabilito da Casino s.p.a., previa comunicazione a Regione.

Articolo 19

Revoca della gestione

Regione si riserva, senza il riconoscimento di alcun indennizzo, il potere di revocare la gestione per sopravvenute ragioni ed esigenze di pubblico interesse ed in caso di sopravvenuti provvedimenti legislativi e/o amministrativi incompatibili con la gestione stessa.

Articolo 20

Cessazione della gestione

Nel caso di cessazione della gestione per qualsiasi motivo, Casino s.p.a dovrà provvedere immediatamente al rilascio e/o alla consegna e/o alla riconsegna a Regione, dietro sua semplice richiesta scritta, di tutti i beni di sua proprietà e di proprietà di Regione stessa, concernenti l'attività di gioco e tutte le attività ad essa funzionalmente connesse.

Per il prosieguo dell'attività, i beni di proprietà di Casino s.p.a., mobili e/o immobili, ritenuti dalla Regione funzionali alla gestione della Casa da gioco, saranno acquisiti al valore netto contabile.

Casino s.p.a. dovrà, inoltre, prestare ogni assenso necessario per consentire a Regione, od al soggetto terzo da essa designato, la continuità dell'attività di gioco e il mantenimento del personale iscritto a libro matricola.

Casino s.p.a., a richiesta di Regione, sarà tenuta a proseguire la gestione per un periodo massimo di 6 mesi.

Regione ha in ogni caso diritto di esercitare la prelazione su qualsiasi cessione di beni immobili e di attrezzature di gioco che Casino s.p.a. intenda effettuare, in qualsiasi momento.

Articolo 21

Disposizioni transitorie

Eventuali proprietà immobiliari funzionali alla gestione della Casa da gioco, di proprietà di Casino s.p.a. alla data di entrata in vigore del presente disciplinare, verranno acquistati dalla Regione.

Per le proprietà immobiliari in corso d'opera, Casino s.p.a. è tenuta a terminare i lavori, preventivamente all'acquisto da parte della Regione.

Casino s.p.a. dovrà procedere a trasmettere alla Regione l'elenco di dette proprietà immobiliari ritenute funzionali.

La Regione procederà all'acquisizione al valore netto contabile.

Président - Nous sommes en discussion générale sur le point 21; nous avons entendu ce matin le rapport de la part de l'Assesseur Lavoyer, donc la discussion est ouverte, tandis que les huissiers distribueront le rapport qui a été présenté ce matin par l'Assesseur Lavoyer.

Je vous rappelle qu'ont été déposés 6 amendements de la part du Popolo della Libertà et 7 amendements de la part du Partito Democratico.

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Alcune considerazioni su questo documento... fra l'altro, il nostro gruppo ha presentato sei emendamenti, credo che questo atto amministrativo venga votato articolo per articolo e poi in fase complessiva, quindi sui singoli emendamenti possiamo poi soffermarci, anche perché ci sono proposte che pervengono da altre parti politiche.

Diciamo che nel giro di 18 mesi si è esaurita la funzione innovatrice del disciplinare, che venne presentato nel dicembre 2007 dall'allora "Giunta Caveri", che sembrava essere una sorta di toccasana, di rimedio, non voglio dire taumaturgico, ma quasi, per una situazione di una casa da gioco che in quel momento versava in notevole difficoltà. Sono bastati 18 mesi per vedere come la scorsa estate la Regione è stata costretta a intervenire in maniera robusta, con un'azione di ricapitalizzazione della società per evitare il peggio, e altri mesi - a decorrere dal luglio scorso ad arrivare ad oggi, poco meno di un anno - per approvare un disciplinare o perlomeno esaminare e poi approvare un disciplinare che rimodula di nuovo drasticamente la ripartizione fra la Regione e la casa da gioco; anche perché la chiave di volta di questo disciplinare sappiamo essere quello che si occupa della distribuzione delle quote, dei proventi, ovvero l'articolo 10 che, come abbiamo potuto constatare, vede un rovesciamento della distribuzione, un rovesciamento per cui i 9/10 - normalmente quando si parla di 9/10 sappiamo che c'è un appannaggio regionale, c'è un vantaggio regionale, in questo caso i 9/10 sono rovesciati e vanno a vantaggio dell'azienda, e la Regione si mantiene il decimo - vanno a cercare di salvare una situazione che, se analizzassimo ad oggi i conti, vedremmo che non è già nemmeno più salvabile con questa nuova formula frazionale.

Allora, su questo, noi non abbiamo nascosto più di una perplessità, lo abbiamo già dimostrato in commissione e con il Presidente della Regione e con gli amministratori, o meglio il vertice della Casa da gioco di Saint-Vincent. Riteniamo che l'ennesima politica del paracadute e del soccorso a piè di lista non sia senz'altro una politica educativa da un punto di vista aziendale, ma non solo, anche da un punto di vista istituzionale, perché se guardiamo gli ultimi anni al calo continuo degli introiti e delle presenze, si è sempre sopperito con l'emergenza nella modifica dell'articolo del disciplinare che prevede la ripartizione. Adesso la formula è drastica, sono stati cancellati tutti i commi successivi che Caveri, a suo tempo, aveva fatto come Presidente con una certa meticolosità per cercare di giustificare già allora l'ingiustificabile; oggi, con un comma secco, si decide che il rapporto è nove a uno e, di conseguenza, questa è la partita!

La situazione della casa da gioco nel frattempo non solo peggiora di anno in anno, ma possiamo dire peggiora di mese in mese, perché se anche voi, come tutti quanti noi, avete sottomano la situazione, vedete che i rapporti decadali stanno ad indicare un crollo vertiginoso dei proventi, ma soprattutto le presenze di clienti che ovviamente si orientano altrove. Ci verrà riproposta la solita favoletta della crisi congiunturale, della difficoltà delle case da gioco, ma la nostra ha una difficoltà che è sempre superiore rispetto alle altre. Mi risulta che al 15 giugno il calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno abbia sfondato di nuovo il tetto dei 6 milioni di euro e questo sta a suffragare quello che diciamo da tempo: che la soluzione non è nella modifica del regolamento, ma a nostro avviso la soluzione - da tempo lo abbiamo detto e continuiamo a ribadirlo - sta nella privatizzazione della gestione. Ovviamente non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, questa è una formula che non piace, perché si tratterebbe di sottrarre alla politica, che ha deteriorato naturalmente la casa da gioco in questi anni, il controllo di questa importante azienda valdostana e quindi, come dicevo prima, la logica del paracadute rimane quella preferita da chiunque si sia avvicendato a governare la Regione Valle d'Aosta. Il primo punto è questo, l'articolo chiave di volta è l'articolo del soccorso che non è certamente un articolo che sta a indicare una predisposizione della politica regionale a guardare in chiave di prospettiva, ma sta semplicemente a sostenere ciò che ormai, a nostro avviso, non è più sostenibile.

Poi ci sono altri aspetti che non possono essere sottovalutati e sui quali proponiamo degli emendamenti che, a nostro avviso, possono essere perlomeno valutati dall'Assemblea.

Il primo è quello che, di fronte a tanta generosità da parte della Regione nei confronti della casa da gioco, non ci sia un minimo impegno da parte di questa nell'utilizzare una quota minima di risorse per la promozione e il marketing. Ci sembra naturale che di fronte a tanta generosità, ma soprattutto di fronte a tanta liberalità - perché in fin dei conti si sono non poco allentate le briglie nei confronti del gestore - che non si è più previsto un tetto minimo per far fronte a una promozione per l'attrazione di clientela, di nuove persone che vengono in quel di Saint-Vincent a spendere non solo i loro soldi, ma a soggiornare e, di conseguenza, a dare importanza anche sotto il profilo turistico non solo a quel sito, ma a tutta la nostra Regione. E su questo abbiamo fatto un emendamento specifico, perché la quota del 14 percento è stata depennata, è stata cancellata tout court e in commissione anche questo argomento lo abbiamo affrontato, senza avere peraltro risposte convincenti da parte degli interlocutori, che ovviamente paiono proseguire diretti per la loro strada.

Un altro aspetto veramente sconvolgente, a nostro avviso, è quello che ha cancellato tout court l'articolo 4 del disciplinare tuttora vigente, quello relativo ai gettoni. Sapete che i gettoni, le fiches sono la moneta circolante avente il corso legale all'interno della Casa da gioco di Saint-Vincent, sono fiches che vengono cambiate in denaro e quindi per acquistarle bisogna erogare denaro e per ottenere il pagamento delle vincite bisogna cambiarle, e le fiches, i gettoni passano da una titolarità spiccatamente regionale, che aveva una sua logica, una sua ratio, a una titolarità - e quindi escono completamente dal controllo - aziendale, escono dal controllo regionale per andare verso una titolarità totalmente aziendale. Anche su questo proponiamo un emendamento di ripristino di quell'articolo 4, che fu già oggetto di forte confronto non solamente tra gli schieramenti di maggioranza e di opposizione, ma anche all'interno della stessa maggioranza allora nel 2007, buona parte della quale poi si è resa conto - e d'altronde la scrittura e il mantenimento di quell'articolo 4 fu anche il significato di questo epilogo politico - non potevano naturalmente essere concessi a beneficio della casa da gioco.

Altre attenzioni naturalmente vanno nella direzione anche del comprensorio, e stamattina con un'interpellanza abbiamo affrontato l'argomento, su questo torneremo anche con un emendamento ad hoc, anche perché il comprensorio deve beneficiare di un impianto aziendale, che è costituito non solamente dalla casa da gioco, ma anche dal Grand Hôtel Billia, e non può solamente contribuire in senso di servizi, di offerta integrativa in termini di ospitalità e di servizi in genere, ma ovviamente è il minimo che ci siano dei benefici, dei ritorni, delle ricadute su quel territorio che è immediatamente adiacente alla Casa da gioco di Saint-Vincent.

Su questi argomenti ho anticipato la presentazione di emendamenti, che poi illustreremo cammin facendo. Non mi dilungherei oltre; sentiamo il dibattito e naturalmente, visto che c'è la possibilità di intervenire articolo su articolo e anche in sede di dichiarazioni finali, noi ci riserviamo di fare le valutazioni del caso.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Oggi, dopo un anno di questa legislatura, il Consiglio affronterà nero su bianco lo strumento principe, come è stato detto dal collega Tibaldi, strumento principale che regola i rapporti veri e propri fra casa da gioco e l'Amministrazione regionale; soprattutto questo strumento è il vero termometro, è quel termometro crudo, è quel termometro attuale, pragmatico che trasferisce un po' lo stato di salute della casa da gioco in numeri, in cifre e, ahimè, in situazione: una situazione univoca, reale, oserei dire quasi concreta e tangibile. È un po' come quella temperatura reale che può essere positiva, può essere in equilibrio, tendente allo zero, in equilibrio sempre, o potrebbe anche essere negativa.

Proprio un anno fa si partì subito su questo argomento così complesso e delicato, e ci fu un primo intervento il 4 luglio, un intervento legislativo - così venne definito - volto a raggiungere un risultato immediato per quanto riguarda la gestione della casa da gioco e l'assetto soprattutto delle responsabilità; quindi la maggioranza decise di verticalizzare, da una parte, e responsabilizzare, dall'altra parte, competenze di livello aziendale e si fece indubbiamente la fotografia. Non parlerò quindi del passato nella maniera più totale, ma parlerò del 1° luglio 2008; proprio in questa sede si disse: il 30 giugno 2008 si chiude con una flessione dell'11,70 percento rispetto al 2007, pari in valore assoluto a circa 6,5 milioni di euro in meno rispetto al 2007. Questa la base di partenza, quindi la riflessione vorrei farla dal 1° luglio 2008, e soprattutto dal dibattito politico - ma non solo - che è avvenuto in questa sede.

Ci è stato detto... anzi mi ricordo molto bene i colleghi veterani mi dissero: ci sono tantissimi studi nei cassetti di tutti i tipi, di tutti i generi. Il collega Tibaldi mi disse - dal momento che siamo vicini di ufficio - che poteva donarmi tanti, tanti studi, tanti, tanti progetti; ma in quest'aula, sempre nel luglio, si disse: non ci sarà bisogno di nuovi studi, non ci sarà bisogno di spendere ulteriori soldi; si cercherà comunque un progetto reale, un progetto pragmatico, con degli obiettivi chiari, semplici, che partono dalla riduzione del personale, che non escludono il ricorso a personale nuovo, ma a tempo non pieno, determinato, per i periodi di maggiore intensità. E quindi si partì subito con una bella iniezione di denaro fresco, perché in luglio e agosto i conti obbligavano a questa scelta politica; a settembre, in Consiglio, la maggioranza ci disse che c'erano le basi per avviare questo nuovo percorso, questa nuova virata, questa possibilità di cambiare totalmente la direzione. Nel settore commerciale, nelle funzioni della fidelizzazione della clientela e del recupero della clientela si cambiò verticalizzazione, si cambiarono i manager, si cambiarono l'asset, il management. Quindi la politica decise fino in fondo, chi nella politica è stato titolato indubbiamente, perché ogni tanto ci si confonde, soprattutto si confondono i ruoli e sempre di più è semplice forse banalizzare e confondere anche un po' le acque.

Il percorso fu interessante, ma fu lungo e anche difficile. Sollecitammo allora la maggioranza, nel mese di novembre, per avviare questo processo di piano di sviluppo, piano industriale; iniziammo questo confronto vero e proprio in commissione nel gennaio 2009. Affrontammo questo dossier, un dossier vecchio già nelle prime fasi di confronto in commissione, e non dirò troppi dati oggi, però qualcheduno sarei propenso a dirlo. Il piano industriale arrivò in commissione vecchio... vecchio, perché i dati non erano credibili, i dati non erano veritieri già da subito. Immaginatevi che il piano industriale a noi presentato nel mese di febbraio diceva questo: "le previsioni nel 2009 sono, a livello di introiti e di ingressi, di 106-107 milioni di euro circa; adesso il trend, ormai nei primi sei mesi, è superiore al 10 percento rispetto al 2008; quindi se si manterrà questo trend, a malapena arriveremo a 90 milioni di euro di introiti e gli ingressi sono in notevole calo". È un progetto sul quale noi enunciammo in Consiglio tutti i nostri dubbi, un progetto quasi non credibile dal punto di vista manageriale, (non politico, manageriale) perché non abbiamo e non ho delle competenze per gestire un casinò nella maniera più totale, ma quanto meno so leggere, so fare dei conti, soprattutto ne vedo i risultati.

Oggi, forse proprio perché il Consiglio va a mettere mano a questo strumento importante, forse è bene riflettere, perché i primi risultati ci sono... un anno, dossier alla mano, numeri alla mano. Tre mesi fa si approvò questo piano di sviluppo da noi definito come un piano edilizio, non innovativo, che faceva un po' un mélange dei vecchi piani, poco credibile dal punto di vista dei tempi, ma poco credibile dal punto di vista anche del cronoprogramma, della possibilità di programmare un percorso.

All'inizio di questo mese, proprio per questo dibattito, chiesi al Presidente Empereur, a nome della IV Commissione, di chiedere qualche dettaglio in più all'amministratore unico del casinò, proprio per avere degli elementi e non parlare di "aria fritta" in Consiglio regionale, per avere degli elementi, per poter verificare se dei passi erano stati fatti a livello di dettaglio, visto e considerato che proprio in questa sede, nel mese di aprile, si parlò del piano di sviluppo come di un piano di dimensione un po' più alta, che quindi non entrava assolutamente nel dettaglio operativo, nel dettaglio di scadenze, nel dettaglio di dare delle risposte immediate. La risposta ci è arrivata ieri - ringrazio l'amministratore unico - che dice al Presidente di Commissione, che gentilmente ieri ci ha informato: "Le confermiamo che il programma di massima è quello approvato dal Consiglio regionale"; tre mesi dopo l'approvazione del Consiglio questo è quanto abbiamo, copia e incolla, del piano di sviluppo approvato dal Consiglio. Queste sono le informazioni che abbiamo.

Arrivo al disciplinare, quale strumento importante che va a modificare, strumento che regola questi rapporti fra casa da gioco e Amministrazione regionale. Mi spiego meglio: uno strumento che interpreta e mette nero su bianco la realtà, lo stato dell'arte della nostra casa da gioco, la nuda verità, e può chiudere, come vedremo, come è già stato detto dal collega Tibaldi, o aprire finestre più o meno importanti, più o meno condivisibili, ma che possono o non possono dare degli sviluppi.

Cercherò di focalizzare due o tre considerazioni su 4 articoli principalmente: l'articolo 10, legato ai proventi, l'articolo 11, il nuovo articolo 11 sulle manifestazioni e promozioni, come è già stato detto, l'articolo 13, quello legato al piano di sviluppo, e poi l'articolo 17, legato alla possibilità di far accedere i valdostani alle sale da gioco. Abbiamo qualche informazione in più, perché ne abbiamo poche di informazioni, quindi sovente dobbiamo scrivere e fare degli "articoli 116" per avere quanto meno delle informazioni documentate; è stato già detto e ripetuto: la casa da gioco vive un momento di difficoltà importante. Detto questo, in questi sei mesi ci sono state 32 promozioni con conseguenti aumenti di livello fra i dipendenti della Casino de la Vallée, 32, più ulteriori promozioni non di livello, ma di posizione all'interno dello stesso livello. Strano, anomalo, sinceramente anomalo, visto e considerato che lo staff a monte, quello dirigenziale, è stato modificato quasi in toto e soprattutto verticalizzato.

Quote di mercato rispetto agli altri casinò: abbiamo sempre la bandiera nera, non siamo assolutamente contenti di riportare questi dati in Consiglio, ma questi sono i dati che noi abbiamo, e ormai i primi sei mesi hanno già delineato un po' il trend soprattutto del 2009. Oltre a questo, il 2008 terminò con 15 milioni di euro in meno rispetto al 2007. Nel 2009, dati alla mano, alla seconda decade del mese di giugno, il casinò perde, rispetto allo stesso periodo del 2008, 5,5 milioni di euro... più dell'11 percento! Questi sono i dati, dati che fanno paura, dati che spiegano probabilmente l'articolo 10, banale, ma spiegano probabilmente i proventi che da 40 sono portati a 10, e la domanda sorge spontanea. In commissione ho chiesto, in maniera pragmatica, all'amministratore unico se il Consiglio non andrà ad approvare un disciplinare vecchio... speriamo di no, me lo sono chiesto più di una volta... l'amministratore ci ha risposto che c'è anche una possibilità ulteriore, perché si sono abbattuti un po' i costi, di conseguenza il 10 percento dovrebbe essere sufficiente.

Per quanto riguarda l'articolo 11 nessuna certezza. Le cose non vanno bene, ma nel vecchio disciplinare nel 2007 c'era una certezza, una percentuale: non inferiore al 14 percento, blindata, sicura, certa. Questa volta il tutto viene messo nelle mani del Casino de la Vallée in toto a finanziare il calendario delle manifestazioni finalizzate ad incentivare le presenze della clientela presso la casa medesima e attivare ritorni di immagine e ricadute promozionali. Pragmatico, secco, semplice, snello, nessuna certezza per il territorio, come è già stato ampiamente detto.

Sull'articolo 13, il piano di sviluppo, (rammarico totale) non aveva avuto quanto meno in questi tre mesi un dettaglio ulteriore a quello chiesto già in sede di piano di sviluppo nel mese di aprile; fine giugno richiesta esplicita da parte del Presidente di Commissione... Commissione competente che si occupa di casa da gioco, la risposta è stata: "Avete già il piano di sviluppo, è lo stesso, e noi stiamo lavorando per andare avanti". Aspettavamo sinceramente qualcosa di più, un dettaglio in più, qualche risposta più concreta, qualche risposta più amministrativa, non politica, la politica ha già scelto, ha scelto nel mese di aprile, ma la risposta invece di tipo amministrativo, di tipo gestionale; ci aspettavamo quanto meno una scansione di tempi, una scansione di lotti... rammarico!

E poi, per terminare, l'articolo 17 è stata una scelta, ci è stato detto dal Presidente della Regione in commissione, semplificando; sinceramente non condividiamo questa apertura, ma non condividiamo soprattutto la volontà di mascherare questa apertura quasi sotto un cappello un po' diverso, sotto un cappello quasi di clienti potenziali, necessari, di potere eventualmente... crediamo non saranno i potenziali clienti valdostani assolutamente a invertire la tendenza, drammatica, della nostra casa da gioco, e la perdita si consolida, come è stato detto.

Abbiamo pensato di "redarre" degli emendamenti proprio su questi quattro articoli, ma ahimè sono il risultato di una gestione, sono il risultato di questo anno, perché sono partito volutamente dal 1° luglio 2008, quindi non abbiamo portato ulteriori dati, è già stato detto tanto, lo abbiamo detto anche noi... pur essendo neofiti... l'ultima volta ci eravamo già confrontati su quello che è stato negli ultimi 5 anni, 10 anni, 15 anni.

Il nostro è quindi un voto sicuramente negativo, ma negativo non sullo strumento in sé, sul percorso che porta a questa decisione, a questo strumento. Un negativo pesante e un negativo che lega indubbiamente non solo la gestione, non solo le scelte, non solo il titolo di chi è stato titolato, legittimato a percorrere, a tracciare questa eventuale modifica. È sicuramente, il nostro, un voto politico negativo su questa gestione, su queste non strategie, sulla managerialità; ripetiamo, noi siamo quanto meno deputati, da una parte, a controllare e, dall'altra, non siamo assolutamente dei manager di casinò e degli indirizzi che sono stati dati, ma soprattutto oggi penso che dobbiamo fermare la pallina assolutamente sui risultati... ahimè, risultati non confortanti! E forse la pallina non si è fermata, ma a nostro modestissimo avviso la situazione è drammatica e la virata non c'è stata, il mantenimento nemmeno; il calo però è forse strutturale e pesante. Quale rimedio? Penso che questo sia il rimedio più semplice: la modifica radicale dello strumento amministrativo più importante, che ha indubbiamente come obiettivo quello di quasi azzerare i proventi spettanti all'Amministrazione regionale. Poche certezze, quasi nessuna per l'indotto di Saint-Vincent e di Châtillon, un cronoprogramma che auspicavamo, che non è arrivato e, per finire, un po' di divertimento, ahimè, per i valdostani!

Président - La parole à la Conseillère Patrizia Morelli.

Morelli (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Chers collègues, juste pour me pencher en particulier sur un argument qu'aujourd'hui Camera dans La Stampa a défini: "una svolta epocale, porte aperte ai residenti", un argument qui risque de passer un peu sous silence... altro che "svolta epocale"!

L'article 17 introduit la possibilité pour les valdôtains d'accéder à la maison de jeu dans des locaux expressément destinés aux activités des jeux électroniques, ainsi que de participer aux tournois de poker. Par un modeste alinéa du disciplinaire on efface une histoire de 63 ans, une histoire commencé en '46 et il a été intéressant pour moi d'aller voir les procès-verbaux des séances du '46 quand à l'intérieur du Conseil on a décidé de l'ouverture du casino et de la fermeture aux valdôtains. Je vous cite une frase synthétique mais significative: "Il prof. Chabod ritiene pertanto che non possano sussistere dubbi sull'utilità della casa da gioco per la Valle, tenendo però presente che da tale casa da gioco dovrebbe essere escluso l'elemento locale". Et "questa esclusione dell'elemento" a été un peu l'argument qui a porté à l'ouverture du casino, un peu l'argument sine qua non.

Aujourd'hui, si le disciplinaire sera voté, les valdôtains pourront jouer aux slot machines, car il est absurde qu'ils ne puissent pas le faire, du moment qu'ils ont déjà la possibilité de jouer aux jeux électroniques dans tous les bars de la Vallée et ailleurs. Absurde c'est l'adjectif que le Président a utilisé en IVe Commission pour répondre à ma question sur les motivations de cette ouverture, et il l'a fait en stigmatisant cette sorte de discrimination qui empêche au peuple valdôtain de jouer au casino et que l'on veut éliminer.

C'est donc dans le but de porter remède à une injustice, qui voit les valdôtains dans une situation de limitation de leur liberté, que l'on introduit cette nouvelle disposition. Personnellement je la trouve un peu faible comme motivation, Président; nous croyons de représenter quelques valdôtains en considérant cette ouverture inopportune pour plusieurs raisons qui n'ont rien d'idéologique. D'abord ce n'est pas avec l'ouverture aux valdôtains, l'a déjà dit le collègue Chatrian, que l'on va résoudre les graves problèmes du casino, la crise est bien trop profonde et structurelle pour que la bassin exigu des joueurs potentiels valdôtains puisse peser significativement sur le bilan de la maison de jeu. Au contraire, dirais-je, le moment de crise économique et industrielle qui frappe essentiellement la basse Vallée, donc une zone limitrophe au casino, pourrait hélas pousser plus de gens à cultiver des espoirs illusoires et à tenter fortune, en portant atteinte aux revenus familiales déjà limités par la crise. Il est d'ailleurs démontré que c'est justement dans les moments de crise que les jeux ont plus de succès, tous les jeux et donc même les slot machines. D'ailleurs les slots machines du casino n'ont rien à voir - ou bien peu - avec les jeux électroniques que l'on trouve dans les bars, aux slot machines du casino on peut jouer des dizaines de milliers d'euros, on peut même gagner des dizaines de milliers d'euros, mais plus probablement on peut en perdre. Et je vois mal, je n'arrive pas à considérer l'Administration régionale jouer le rôle lâche de celle qui veut plumer les citoyens qu'elle normalement serait censée tuteler, protéger.

Je sais que l'Etat italien fait la même chose pour ce qui concerne tous les différents jeux: loto, loterie et jeux électroniques, mais je ne souhaite pas que la Région Vallée d'Aoste en fasse autant. Et probablement même la Junte a quelques petites résistances psychologiques là-dessus, car elle essaie tout de même d'atténuer le fait négatif de la disposition en précisant qu'il est interdit "di promuovere il gioco mediante messaggi specificatamente indirizzati ai residenti in Valle d'Aosta sotto qualsiasi forma"; ça sonne un peu superficiel... pour ne pas dire hypocrite! Et même l'autre précision que les valdôtains "non possono accedere ai servizi di cambio assegni e utilizzare pagamenti elettronici" me fait surgir l'idée de toutes les possibilités alternatives qu'il existe pour se procurer de l'argent.

Mais il y a aussi une autre raison qui devrait faire réfléchir un peu plus à ce propos et c'est que dans une Région aussi petite - et cette raison a en réalité été évoquée en passant - où tout le monde se connaît, les relations de connaissance et le lien de parenté entre le personnel et les clients peuvent compliquer pas mal les choses et arriver à créer dans les clients provenant de l'extérieur un petit suspect qu'il pourrait y avoir des combines qui, de quelque façon, les défavorisent par rapport aux résidants. Et je crois qu'il n'y a rien de pire que le manque de confiance envers l'impartialité d'un casino pour faire fuir les clients! D'ailleurs, l'ouverture du casino aux résidants a déjà été tenté en voie expérimentale il y a 30 ans; je crois que le Président s'en souvient, et c'est justement pour ces raisons, pour les raisons que je viens d'évoquer qu'elle a été abandonnée, car c'était une situation qui, à la fin, causait plus des désavantages que des bénéfices. C'est vrai qu'à l'époque l'on ne parlait pas de slot machines, mais le suspect de possibles trucages ne vaut pas seulement pour les jeux traditionnels, il peut très bien valoir même pour les jeux électroniques.

Il y a aussi un autre problème: si pour les slot machines on pense confiner les valdôtains dans un endroit bien à eux, dans un petit ghetto pour les valdôtains, comment pense-t-on s'organiser pour les tournois de poker, qui normalement se tiennent à l'intérieur des salles du casino? Est-ce qu'on va surveiller constamment les valdôtains pour qu'ils n'abandonnent pas leur poste de jeu? Est-ce qu'on va transformer le personnel en agents de Police pour demander les pièces d'identité pour vérifier la résidence des joueurs?

Bien, pour finir, avant de conclure, je voudrais encore exprimer une considération et c'est une considération qui est très personnelle, mais qui ne fait que renforcer ma position de désaccord. Probablement c'est quelque chose que je ressens seulement moi, mais j'ai toujours considéré l'interdiction d'accès au casino plus comme une marque d'attention de la part de la Région envers les citoyens que comme une limitation de la liberté personnelle, une sorte de mesure de protection presque un peu familiale de la Région envers les citoyens valdôtains et j'ai été plutôt fière de cet aspect, quand il m'arrivait d'en parler par exemple avec des touristes ou avec des gens provenant de l'extérieur de dire: mais nous on ne peut pas jouer au casino, la Région ne nous le permet pas! Eh bien, maintenant je vois et je vis cette modification un peu comme une sorte d'abandon de la part de la Région vis-à-vis des valdôtains, un abandon et un fait de renoncer encore à une petite parcelle de notre spécificité, pour mieux répondre à une philosophie de pur profit.

Si dà atto che dalle ore 16,16 presiede il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, care colleghe e cari colleghi, non staremo a parlarci addosso fra esponenti di minoranza. Cercherò quindi di dire in modo molto sintetico quali sono le nostre impressioni rispetto a questo provvedimento estremamente delicato e estremamente importante, che merita davvero tutta la nostra attenzione. Provvedimento che segna un cambiamento profondo nella vita della Regione autonoma Valle d'Aosta, dove il casino ha sempre avuto un ruolo di importanza strategica notevole, quindi questo documento, anche se fatto in maniera stringata e anche piuttosto affrettata - perché c'è un emendamento del nostro partito che rileva una questione linguistica banale, cioè l'uso dell'articolo davanti al termine Regione, o meno, che però la dice lunga anche su come si redige un documento di questa importanza - merita magari che sia riletto da un tecnico e ripulito da quelle piccole imperfezioni che ci sono in un articolo. So che vi verrà da fare la battuta: adesso fa il professorino d'italiano... no, questo è un documento di valenza giuridica, è un documento intorno al quale gira una quantità enorme di denaro, merita la spesa che sia riletto e corretto; come si fa con gli emendamenti della minoranza che vengono corretti e puntualizzati, tanto vale che si correggano e si puntualizzino anche i documenti fatti dalla maggioranza!

Dentro questo documento si racchiude un riassunto che riguarda tre importanti azioni messe in campo dalla Giunta regionale e dalla maggioranza e, in parte, anche dalle stesse forze di minoranza per quanto riguarda il piano di sviluppo; tre azioni importanti che oggi arrivano a un punto chiave. Sostanzialmente le tre azioni, come già hanno detto alcuni colleghi che mi hanno preceduto, sono quella dell'aumento di capitale, dell'amministratore unico e del piano di sviluppo. Queste tre azioni, in particolare le prime due, l'aumento di capitale e l'amministratore unico che portano una data memorabile, quella del 4 luglio, dove noi non suoneremo sicuramente le campane a festa, come è tradizione negli Stati Uniti... dicevo, aumento di capitale, amministratore unico e poi piano di sviluppo, ma soprattutto le prime due dovevano costituire la strategia rivoluzionaria del rilancio della casa da gioco: questo disciplinare ci dice che è stato un flop clamoroso.

Devo dire che c'era sull'amministratore unico anche una componente della minoranza che aveva esultato per questa scelta; noi non ci schierammo contro, perché dicemmo: lavorate, maggioranza, lavorate, fateci vedere; a noi l'unica cosa che interessa è vedere questo casinò che si rimette in moto. Quindi non abbiamo fatto ostruzionismo, non si può dire che ci siamo messi lì a fare le barricate ed a impedire, rallentato, fatto melina in commissione o ostruzionismo... abbiamo detto: lasciamo andare. Lasciamo andare e guardate dove siamo: siamo a sottoscrivere un documento che segna il fallimento di questa politica!

Il piano di sviluppo... quante volte abbiamo chiesto in commissione all'amministratore di dirci una cosa soltanto, due idee, non di come costruire altri saloni, su cui abbiamo dato via libera, facciamo il salone delle feste, ma due idee su come ricominciare a vedere qualcuno al casinò... mai una volta che questa domanda abbia avuto una risposta, mai! Si diceva: ma poi vedremo, ma quando ci sarà il salone delle feste nel 2013 metteremo in moto... ma non ci arriveremo mai a quella data lì! Non ci arriveremo mai a quella data lì!

Incuriosisce poi che si citi, per esempio, nella relazione l'attuale crisi economica come l'elemento che dovrebbe motivare le ragioni di questa difficoltà. Uno, innanzitutto fa piacere che a distanza di tempo la crisi economica sia percepita anche dall'Amministrazione, nel senso che in sede di votazione di bilancio fu assolutamente negata la difficoltà e la durata di questa crisi; ma guardate che i dati ufficiali del gioco dicono che il gioco cresce, cioè che la crisi non ha fatto diminuire il numero dei giocatori. Anzi, il paradosso, che io dico "paradosso terribile", il paradosso allucinante è che aumenta il numero dei giocatori; certo, non magari nei casinò...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ci arriviamo, stiamo facendo un ragionamento. Certo non nei casinò, però vuol dire che in alcune realtà si riesce a catturare il giocatore. Certamente il gioco elettronico sappiamo fa giocare da casa e quindi evita gli spostamenti, eccetera, di questo siamo assolutamente coscienti, ma siamo anche coscienti che ci sono dei casinò che se non guadagnano, perdono di meno; hanno attutito queste difficoltà, sono in grado di affrontare meglio questa situazione.

E quindi veniamo al merito dei contenuti di questo disciplinare, che è stato riassunto in tre punti: maggior chiarezza su "chi fa che cosa", il cambio degli introiti e la questione valdostana. Riassumo il riassunto già fatto dall'Assessore al bilancio. Sulla maggior chiarezza di "chi fa che cosa", veramente non ci sono sostanziali differenze o divergenze rispetto al disciplinare precedente; anzi, noi abbiamo l'impressione che, vista la natura, vista la portata di questo disciplinare, in alcuni emendamenti che noi presentiamo, noi chiediamo che la natura di questo disciplinare possa essere in qualche modo rivista e aggiornata, cioè che questo non sia il disciplinare che varrà da qui al futuro, perché allora vuol dire che abbiamo rinunciato a guadagnarci con il casinò, vuol dire che abbiamo gettato la spugna. Almeno, modificando le date di durata di questo provvedimento diciamo: va be', se c'è un'inversione di tendenza, ci riprendiamo in mano questa questione del casinò. Infatti la questione degli introiti, cioè il casinò da grande risorsa per le casse regionali che diventi di fatto una realtà che si autoalimenta, che autosopravvive a sé stessa, è sicuramente un enorme passo indietro. Un enorme passo indietro che in qualche modo è giustificabile da un unico ragionamento: non fare questa scelta oggi vorrebbe dire mandare a casa un tot di persone. Questa è l'unica cosa che in qualche modo ci fa guardare con un attimo di responsabilità questo provvedimento; è un provvedimento alla disperata che, però, fatto in questo modo, salva dai posti di lavoro. Siamo arrivati al casinò che da motore di sviluppo della Valle d'Aosta diventa una specie di luogo dove si salvano i posti di lavoro.

Si dà atto che dalle ore 16,32 riassume la presidenza il Presidente Alberto Cerise.

Presidente - ....colleghi, per favore...

Donzel (PD) - Infine, l'ultima questione... ma capisco che Salzone doveva spostarsi e poi non ha rispettato il comunicato stampa, quindi c'è qualche difficoltà ancora di comunicazione... siccome avevo letto che si spostava anche Salzone nei comunicati stampa, adesso capisco la difficoltà, capisco la difficoltà...

(interruzione del Consigliere Salzone, fuori microfono)

Presidente - ...prego, collega Donzel...

Donzel (PD) - ...ma lo so che parliamo di un argomento che è di economia, di soldi... è un po' più difficile camuffare questo rispetto ai voti!

Invece, sulla "questione valdostani", ma mia considerazione, la considerazione che facciamo noi, è che stiamo prendendo un provvedimento che richiederà subito ulteriori modifiche. Innanzitutto è un provvedimento che è stato lanciato sui giornali come la grande apertura ai valdostani della casa da gioco, in realtà si apre loro uno stanzino, cioè francamente lo trovo - e lo dico - personalmente umiliante che noi, valdostani, si vada giocare in un tendone e ci venga detto: potete entrare in quell'angolino... francamente che questa sia la grande rivoluzione per i valdostani io non la vedo proprio!

Stando a questo disciplinare così come è scritto, viene creato uno stanzino per i valdostani? Io vi guardo e vi chiedo: davvero questo è il provvedimento che cambia la politica del casinò? Sarebbe più logico dire: ai valdostani non è dato di giocare a certi tavoli, ma possono giocare con le slot machines. Ma qui nasce il problema: che abbiamo introdotto un'idea che per cambiare questa casa da gioco creeremo delle stanze dove i giochi si mescolano fra di loro, c'è slot machines e c'è campo da... e quindi se un valdostano gira per di là... cosa fa? ha sopra la targhetta "si de ma téra... si de notra téra" (traduzione letterale dal patois: "sono della mia terra... sono della nostra terra") non posso avvicinarmi al gioco della roulette devo solo girare con le slot e quindi sono obbligato a stare... questa norma è una norma che crea più problemi di quanti ne risolva!

Guardate che non ho nessuna pregiudiziale rispetto al fatto che i valdostani entrino nella casa da gioco, penso che i cittadini siano maturi e quindi possano decidere se giocare o non giocare, ma non riesco a capire la logica di farli giocare in uno stanzino buio invece di poter giocare insieme a tutti gli altri e creare, invece, problemi enormi di gestione alla casa da gioco! Andiamo a creare già dei problemi a una casa da gioco che ha ben altri problemi che stare a badare ai valdostani dove giocano e dove non giocano! Il vero problema di questa casa da gioco è trovare giocatori di qualità, con grande disponibilità economica che vadano lì.

Una cosa che poi mi interesserebbe capire una volta tanto è riuscire ad avere una chiara situazione dell'evoluzione del personale, perché a fronte di dichiarazioni che personale non ne viene assunto, vorrei che si distinguesse fra tempo determinato, indeterminato, collaborazioni, consulenze, eccetera, e avere anche un quadro una volta un po' più chiaro di tutta la vicenda che ruota intorno alla "questione casinò". Per cui è chiaro che noi prendiamo atto, con una certa amarezza, di questa prospettiva che viene aperta da questo disciplinare; noi avremmo voluto una casa da gioco che riparte, una casa da gioco che mette in moto, che fa risorse per la Valle d'Aosta... così non è! Ma ci rendiamo conto che in questa fase l'alternativa sarebbe buttare fuori i dipendenti dalla casa da gioco.

Allora non inventiamoci questa storia dei valdostani come la grande rivoluzione tecnica della casa da gioco, mi sembra uno "specchietto per le allodole" che nasconde la pochezza di questo progetto. Tra l'altro, ancora una volta, ribadisco che manca una vera e propria sinergia fra casa da gioco, comune, territorio, eccetera, sempre di più questa casa da gioco è chiusa su sé stessa, adesso ha un po' più di soldi da amministrare e spendere al suo interno, ma mi pare anche non positivo che sia stata cancellata la soglia minima percentuale di soldi che vanno investiti in promozione. Non è uno sbarramento a scelte importanti, era un segnale di un'attenzione per cui la casa da gioco non deve autoutilizzare questo denaro, ma deve investirlo; era un segnale importante e anche questo segnale importante viene cancellato. Per cui anche su quello c'è un emendamento; poi, se ci sarà modo nel dibattito successivo, illustreremo con più chiarezza gli emendamenti.

Dal nostro punto di vista c'è una forte criticità e l'unica cosa che ci fa esitare rispetto a dare un voto totalmente contrario, ma magari orientarci verso un'astensione, è quella - ripeto - che qui si gioca di nuovo sulla pelle dei lavoratori. È vero che sono dei lavoratori ben retribuiti, ma bisogna essere franchi rispetto alla realtà che abbiamo davanti; qui stiamo andando all'affossamento di questa casa da gioco se non si trovano delle vere soluzioni, che non sono quelle dello stanzino per i valdostani con le quattro slot machines per conto loro! Grazie.

Président - Il y a d'autres? Il n'y a plus d'interventions? Je ferme la discussion générale.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Merci, M. le Président. Mi pare che dal dibattito che è emerso sulla modificazione del disciplinare, il punto focale di tutti gli interventi sia stato prevalentemente centrato sulla modifica del rapporto fra Regione e casa da gioco per quanto attiene la percentuale sui proventi. Noi riteniamo che questa modifica vada inquadrata in un contesto più ampio: infatti, l'attività della casa da gioco è stata condizionata in questi ultimi anni, in modo particolare nel 2008, da eventi che hanno interessato l'intero settore del gioco d'azzardo. Sono eventi che si possono riassumere in due problematiche: una, i condizionamenti connessi all'evoluzione del quadro normativo e, l'altra, i condizionamenti connessi all'evoluzione del mercato. Sul quadro normativo, la normativa sul fumo, che ha causato un serio contraccolpo agli introiti dall'inizio del 2005, la normativa antiriciclaggio che ha condizionato fortemente gli introiti nel corso del 2008, condizionamenti connessi all'evoluzione del mercato, concorrenza crescente del gioco pubblico, del gioco online, di altre forme di gioco autorizzato, progressivo spostamento dell'interesse dei giocatori verso il gioco ludico a discapito del gioco di azzardo, la congiuntura economica sfavorevole che è culminata nella crisi iniziata nel 2008, crisi per la quale abbiamo cercato anche di dare delle risposte che non ha risparmiato i tradizionali bacini di utenza primari.

Detto tutto ciò, noi non è vogliamo negare la difficoltà in questo momento che ha la casa da gioco, però riteniamo che sia una difficoltà che vada inquadrata in un contesto anche di carattere generale. Vogliamo anche sottolineare che, accanto a questi condizionamenti esterni che hanno riguardato non solo la casa da gioco di Saint-Vincent, ma tutte le quattro case da gioco italiane, si aggiungono alcune criticità che sono proprie del nostro casinò, e a queste criticità probabilmente - parliamo dell'inadeguatezza e della vetustà delle strutture - il piano di sviluppo potrebbe dare delle risposte, potrebbe creare quel presupposto di rilancio. Quindi la scelta della modificazione di questo disciplinare, soprattutto per quanto attiene il riparto, è una scelta che ha comunque un arco temporale, e successivamente questo Consiglio, esaminate le risultanze di questo provvedimento, potrà eventualmente rimodificare tale tipo di disciplinare. In questo momento riteniamo che questa sia una scelta più corretta rispetto a quella di un ripiano che viene fatto annualmente per rendere l'equilibrio finanziario del bilancio della casa da gioco stessa.

Riteniamo quindi che questo disciplinare vada approvato. Sugli emendamenti risponderemo poi sui singoli articoli, nel momento in cui saranno illustrati sui singoli articoli.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Il dibattito di oggi segue una serie di valutazioni che nell'arco di un anno sono state fatte a vario titolo e in momenti diversi, legati a due serie di valutazioni. La prima: cosa era possibile fare per cercare di attivare un meccanismo che, in qualche modo, invertisse la tendenza in atto o fermasse il declino. Sotto questo profilo si è immaginato che potessero essere utili tre aspetti, e sono stati anche richiamati: avere la possibilità di un amministratore unico che, in quanto tale, potesse essere in grado di gestire le situazioni che di volta in volta si fossero create; un piano strategico che potesse essere discusso e rendere merito rispetto alle progettazioni esistenti di un intervento coordinato fra l'attività del casinò e l'attività del Grand Hôtel Billia, e il terzo punto legato alle strategie di mercato che avrebbero potuto essere messe in atto.

Tutte queste situazioni, come i colleghi possono capire - poi si possono dire tante cose - non hanno effetti né immediati, né a brevissimo termine; il fatto di entrare in una situazione - credo che tutti quelli che hanno voluto avere questo confronto hanno potuto vederlo - è che sicuramente non è una situazione difficile purtroppo solo per il casinò, ma in senso generale. Il punto di riferimento è di vedere chi perde di meno, perché questo è il discorso oggi. Se andiamo a vedere i vari conti, come a fine anno, noi abbiamo, raffrontando i quattro casinò nazionali, dei dati che sono significativi, che sono - quindi dal 1° gennaio 2009 al 31 maggio 2009 - Sanremo meno 7,1 percento, Saint-Vincent meno 12,7 percento e Campione meno 2, però riferito al cambio moneta (qui il reale è meno 11,75, ma con il cambio moneta viene meno 2), e Venezia meno 15,3 percento. I casinò a livello internazionale in Francia perdono da meno 8 a meno 11, in Spagna meno 11 percento, in Inghilterra meno 26, Germania meno 21, Slovenia meno 10, Mendrisio meno 16 percento, Lugano meno 25 percento. Non è che ci consola, non è che questi dati ci portano a dire: siamo i penultimi, quindi siamo bravi. Il problema vero è che sul discorso del gioco, al di là delle osservazioni che non sto a ripetere, che sono già state fatte correttamente dai colleghi sul perché non c'è più questa presenza di giocatori importanti nell'ambito del casinò, perché... dov'è che noi perdiamo? Sui francesi, noi perdiamo 3 milioni e "fischia" su 6; sul resto, sugli americani adesso, in questi 4 mesi, si è passati da 13 a 14 milioni di euro, ma sul discorso francese non ci sono più i giocatori, né qui, né da nessuna parte.

C'è, in alcune situazioni... vogliamo dire pane al pane? un'organizzazione che è quella dei porteurs che, a seconda di come sono collegati con la casa da gioco, trasferiscono una serie di giocatori da A a B, c'è stato il buon Sanremo che ha portato in quel momento, con la presenza dei porteurs, l'aumento. Finito questo effetto, c'è la caduta libera, perché gli stessi si spostano in un altro casinò, e così via. Questa è la drammatica verità, poi possiamo dircele e raccontarcele, questa è la verità! Mettiamo a questo tema la situazione dell'online, che fra un po' entrerà come uso comune, si giocherà liberamente; mettiamo tutti gli altri giochi e... chi è che va più al casinò? Oggettivamente c'è una difficoltà che è indipendente dal management e dalla direzione, perché questa è la realtà, questi sono i dati del casinò, questo è il risultato del gioco e non delle parole.

A fronte di questo, qual è stata la possibile soluzione? Quella di creare delle premesse per avere una struttura sicuramente all'altezza, una struttura che fosse meglio adeguata a un tipo di gioco in evoluzione, e allora ecco che si è fatto un piano minimale! Non abbiamo fatto piani di rifacimento del casinò, di rifare tutto nuovo, ma perché correttamente bisognava stare in limiti che potessero essere compatibili con un investimento di 50 milioni di euro che va nella direzione di attivare quei meccanismi che fanno dire che è una casa da gioco sicuramente attraente, con una serie di possibilità, quelle che abbiamo visto e che portano a dire che si può immaginare che se c'è una ripresa o se c'è una possibilità di avere nuovamente un certo tipo di gioco e di giocatori, questa può essere l'occasione da sfruttare. Il resto, purtroppo, sia sul discorso del marketing, sia sul discorso di come afferrare i giocatori... non dimenticate che stanno tutti facendo lo stesso discorso, tutti cercano di portarsi via i giocatori da una zona all'altra, questa è la verità e i risultati... attenzione, anche nelle sale da gioco, anche a Saint-Vincent sono aumentate in alcuni mesi le presenze, ma l'incasso è diminuito anche nei giochi americani perché non ci sono più soldi, anche a livello di macchinette! Questo per dire che noi non abbiamo voluto con questo vendere quello che non c'è; noi abbiamo detto che la situazione è critica, la situazione è quella di dire: o facciamo tutti gli anni un aumento di capitale oppure dobbiamo modificare il disciplinare. Di fatto già oggi, come abbiamo detto, è vicina al 78 percento la quota di riparto, perché tutte le volte abbiamo fatto l'aumento di capitale, quindi è inutile dirlo.

Adesso arriviamo al 90 percento; certo, è una barriera limite, sicuramente, non siamo mica felici di dire che questa è l'esigenza che oggi otteniamo. Abbiamo anche detto che questa ulteriore valutazione è legata anche al fatto che si entrerà in una fase di ristrutturazione piuttosto importante, là dove si dice che ci saranno disagi nell'attivazione sia a livello di casinò che a livello di Billia. Come dicevo stamani, nel momento in cui ci sarà una ristrutturazione si chiuderanno alcune stanze, quindi ce ne saranno di meno e ci sarà un disagio per i giocatori. Ancora, ho sentito su questo tutta una serie... sul discorso di interventi voglio dire che drammaticamente sul calo di ingressi al casinò... avete visto Venezia: taglio quota fissa casinò, il Comune cerca nuovi sponsor, da 107 passa a 100. Stessa cosa si fa per Sanremo, sono tutti nelle stesse braghe di tela! Non è che sia consolante, ma l'alternativa non c'è: o ricapitalizzi o tagli negli introiti corrispondenti.

Non dimentichiamo che rispetto all'attività svolta in questi mesi abbiamo fatto di tutto attraverso questa Amministrazione per razionalizzare il più possibile i giochi, per utilizzare al meglio gli spazi... e per razionalizzarli, sono state aumentate anche le ore di gioco quando ci sono i giocatori, perché c'era anche un limite: molti non erano disponibili e oggi sono state aumentate le ore di gioco nelle giornate, là dove c'è una presenza - come succede, per fortuna, in fine settimana - dei giocatori, perché succedeva che quando c'erano i giocatori si chiudeva! Questo, purtroppo, succedeva! Oggi c'è un dialogo aperto anche lì per l'organizzazione del gioco, che è una cosa difficile, perché sono situazioni che nel tempo si sono sclerotizzate, per cui l'intervento, anche grazie all'attività e al raccordo con le forze sindacali a tutti i livelli... si è fatto un certo lavoro per dire: guardate che qui, se non si modifica anche il modo di intervenire, questo credo vada a discapito di tutti.

L'altra questione che è stata evocata nei vari interventi, al di là del discorso dei gettoni... e lo diremo anche nell'intervento, cioè ci sono emendamenti... guardate che sui gettoni è stata una richiesta fatta dalla struttura, ma da tempo, tant'è che mi si diceva che era già preparata in precedenza, perché sui gettoni, il fatto di avere la disponibilità che sia la casa da gioco a poterlo fare, salta solo il passaggio amministrativo di dover chiedere alla Regione di cambiarli, perché la valutazione sui gettoni e il controllo sui gettoni è lo stesso di prima! Solo che lo possono acquistare direttamente, e... cosa cambia? Questo non cambia assolutamente nulla!

L'altra questione: apertura dei giochi americani ai valdostani. Ho sentite le dotte e storiche illustrazioni di cosa ha detto Chabod quando c'era, capisco che sia giusto essere attenti anche alla storia; credo che se Chabod vedesse oggi cosa succede sul gioco nell'insieme, non so quale... ma quello che succede a Valsavarenche come qui, perché le macchinette ci sono anche a Valsavarenche nei bar... credo che il discorso sarebbe, giustamente, oggetto di valutazioni di un certo tipo. Abbiamo già fatto presente che le slot machines, le new slot ci sono in tutti i bar; abbiamo già sottolineato che c'è una differenza di resa per il giocatore fra le macchine che sono nei casinò rispetto alle macchinette che ci sono nei bar.

Noi non abbiamo - come vuole dire qualcuno - "relegato in una stanzina" o in un posto a sé i valdostani; abbiamo solo detto che per il momento riteniamo che il gioco possa essere aperto ai valdostani per i giochi americani, che non sono in una stanzina, sono nell'area bunker (si chiama così, il nome non è simpatico, ma è perché è nell'area sotterranea, la scelta è stata fatta così, noi ci troviamo ad utilizzare questi locali). Però in quest'area, che è oggetto adesso, è già stata presentata...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, no, ma dico, in quest'area è stato presentato il progetto di realizzazione finale, già al Comune di Saint-Vincent è stata presentata l'intesa, quindi è già stato fatto. Non è vero, come qualcuno dice, che non si è fatto niente nei tre mesi; è già stata fatta tutta l'operazione...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...è quello... ma scusate, sto dicendo che, rispetto al progetto di allora, nel piano strategico questo è già stato oggetto di un progetto presentato all'intesa al Comune di Saint-Vincent, proprio per iniziare i lavori quanto prima. Ci saranno tutta una serie di sale che sono a disposizione per i giochi americani, non una saletta, ma tutto quello che è "giochi americani" è disponibile anche per i valdostani! È chiaro che c'è una barriera di accesso; vorrei ricordare che le nuove regole antiriciclaggio prevedono che qualsiasi persona entra al casinò è soggetta a rispettare determinate regole che sono quelle di presentare i documenti i quali devono essere registrati per tutta una serie di controlli e, a questo punto, non è che lo si fa per i valdostani... lo si fa per tutti! I valdostani si fermano nell'area dei giochi americani, non salgono nelle sale dei giochi francesi: non ho capito qual è la differenza! Se si vuole aprire... qualcuno ha detto: noi vorremmo aprire tutto il casinò ai valdostani... Noi riteniamo - e abbiamo spiegato perché - che al momento ci sembra più corretto attivare questa possibilità solo per i giochi americani. Se ci saranno le condizioni e se il Consiglio sarà di questo avviso, ne prenderemo atto e vedremo le valutazioni del caso, ma abbiamo detto che per quanto riguarda i giochi francesi ci sono le difficoltà che conoscete. Non ritengo quindi, con questo provvedimento, che ci siano dei progressi importanti nell'ambito di quelle che sono le modifiche.

Ultimi due punti... il fatto di aver tolto le percentuali per le manifestazioni: per quanto riguarda quelle che sono riferite alla possibilità di avere comunque la garanzia che prima c'era per le manifestazioni, quel riferimento a dire: "almeno il 14 percento viene impiegato per...", qui, a giusto titolo, qualcuno dice: quello mi garantiva che c'era una percentuale. Il nostro discorso è di essere d'accordo nella sostanza, che ci sia una percentuale, non diciamo il 14, per noi è ancora di più perché già oggi è il 20 percento, che ci sia un impegno in tal senso mi sta bene. Non abbiamo messo il 14 percento perché quello è riferito ad un quantum che varia; allora il 14 percento di 100 è 14, ma se io invece di 100 ho 90, il 14 percento è ridotto, quindi alla fine ho fatto un discorso contro l'interesse di chi vuole investire per la manifestazione, ma il minimo, se io...

(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, senza microfono)

...sì, ma anche sugli introiti lordi; se mi calano gli introiti lordi, cala anche il 14 percento, per forza! Allora l'impegno è quello che noi abbiamo già detto, sicuramente di investire, anzi, investire di più! Noi abbiamo detto 90 percento perché ci sia una parte importante che venga gestita a questo livello... questo lo riconfermiamo!

Quello che ci sembrava non corretto è quello di mettere delle percentuali, questa è stata la valutazione fatta, ma non con secondi fini; proprio perché ci sembrava scorretto mettere una percentuale che vincolava a un numero che era in funzione degli introiti lordi che possono variare; quindi il 14 percento di ieri, di due anni fa, non è il 14 percento di oggi, perché è ridotto! E pertanto mi trovo ad aver ridotta la percentuale di investimento, cosa che non vogliamo; vogliamo invece che la percentuale venga aumentata, vorrei che fosse chiaro questo! Va quindi in linea con quello che voi sollecitate, ma senza mettere il 14 percento, perché se metto...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - ...per favore, non facciamo queste discussioni che sono improduttive...

Rollandin (UV) - ...il minimo, appunto, ma il discorso... se basta che io dia la garanzia dell'investimento, non è che è legato al minimo o al massimo. Comunque su questo faremo il ragionamento conclusivo nell'emendamento.

Credo che nell'insieme, per quanto riguarda l'ultimo punto, l'ho già ribadito questa mattina, sicuramente non vediamo il casinò come una questione isolata, vediamo il casinò come uno degli investimenti che è all'interno di un complesso di attività che ho già richiamato questa mattina, che vale per le terme, vale per il tiro a piattello, vale per tutte le altre attività che nel comprensorio potranno essere attivate. Con questo credo che il provvedimento del disciplinare che vi sottoponiamo ha sicuramente dei dati che vanno nell'ottica di tener conto di un obiettivo disagio o un oggettivo disagio del momento attuale dei giochi.

Président - Maintenant on passe à l'examen article par article, tout en tenant compte qu'il s'agit d'un acte administratif.

La parole au Conseiller Louvin sur l'article 1er.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Brevissima considerazione su questo articolo 1, che introduce un disciplinare del quale apprendiamo dalle parole del Presidente della Regione che non comporterebbe salti particolarmente importanti. Più che di salti si tratta di "capriole" e devo dire di cambiamenti o stravolgimenti che cambiano totalmente l'assetto dei rapporti con la casa da gioco, su una serie di aspetti, molti dei quali già evocati dai colleghi, ma che purtroppo vengono costantemente banalizzati o comunque ridotti a momenti secondari, quando secondari non credo che siano.

Abbiamo già espresso attraverso gli interventi dei colleghi Chatrian e Morelli alcune valutazioni critiche, e la valutazione critica complessiva di questo provvedimento è che si tratta di un provvedimento inemendabile, cioè al quale non possiamo apportare degli emendamenti perché è sostanzialmente sbagliato nella sua impostazione, nella sua strutturazione. Nell'arco di pochissimi anni siamo passati dal riparto storico di percentuali fra la casa da gioco e la Regione, che era due terzi e un terzo, ma due terzi a favore della Regione, 66 percento nella versione consolidata, quella che ha accompagnato d'altra parte la Gestione straordinaria per molti anni, ad un rapporto che verrebbe a stabilizzarsi 1 a 10, 1 Regione 10... scusate, 1 a 9, 9 alla Casino s.p.a.. Credo che definire questo, seppure attraverso due modifiche che peraltro avevano spostato di poco l'ago della bilancia negli anni passati, e qualificare questo come un salto non particolarmente importante, è quanto meno stridente.

A noi sembra che, al di là delle ironie che sono fatte, quella circa il richiamo a "dotte e storiche illustrazioni", la collega Morelli ha fatto molto bene a richiamare l'opinione di coloro che avevano contribuito a far nascere questo casinò, perché non dobbiamo mai dimenticarci che i fondamenti sui quali questo casinò vive e in base ai quali è stato aperto sono dei fondamenti di natura turistica. Qualcuno forse fa finta di dimenticarsene, ma fu autorizzata l'apertura di questo casinò esattamente per motivi di natura turistica, per incrementare un apporto di risorse esterne verso la Regione in tempi ovviamente molti diversi da quelli attuali. Questa è una cosa che sfugge ogni tanto e sfugge credo anche alla riflessione nostra di questi giorni il fatto che, aprendo in un modo così amministrativo la porta ai valdostani perché vengano a giocare - poi vedremo come e dove! - vedremo se in regime di apartheid o no, negli stanzini, nei bunker o in quale altro locale, facendo questo si incrina per la prima volta un aspetto storicamente fondamentale del casinò: quello di portare risorse alla Valle d'Aosta, e non di "drenare" risorse dal territorio della Valle d'Aosta, intervenendo in una materia - lo ricordiamo - nella quale è stata riconosciuta dalla Corte costituzionale... non vedo il collega Caveri, di solito molto attento a questi aspetti, quando si parla di queste tematiche a ricostruire il filo storico anche della questione... un fondamento, che ha natura eccezionale ed è legato a quelle particolari vicende.

Crediamo che si sia trattato di una decisione improvvida, non siamo dei moralisti, lo ha già ben chiarito la collega Morelli, ma qui c'è un punto nevralgico della nostra vita politica e del nostro Statuto di autonomia in gioco, quindi bisogna che siamo consapevoli che questa frattura, questo incrinarsi di un blocco storico può rappresentare un problema. E la cosa curiosa - devo dire che è di queste ultime ore, di questi ultimi giorni, e più precisamente di ieri sera - è che a pensare alle limitazioni e all'affluenza dei residenti è in questo momento il Ministro della difesa, Onorevole La Russa, il quale, nel portare avanti la linea che noi ovviamente non consideriamo particolarmente benefica per la Regione, che è quella di una apertura di un casinò in ogni Regione, dice: però, calmi, con delle limitazioni ai residenti. Allora è curioso che noi qui, nel difendere una situazione storicamente consolidata e che ha visto questa presenza, anzi più correttamente questa assenza di valdostani all'interno della casa da gioco come giocatori, veniamo proprio adesso ad aprire le porte!

Crediamo che si sia trattato, qui, di un abbaglio, nella convinzione che questa apertura della valvola possa dare maggiore sfogo economico e quindi riorientare e riqualificare gli introiti; pensiamo che questo sia stato fatto in modo un po' approssimativo e soprattutto - di questo ci lamentiamo - senza un dibattito pubblico in questa Regione, perché una decisione di questa portata andava a nostro modo di vedere rimeditata dalle forze politiche e doveva semmai fare oggetto di una presa di posizione al momento di una campagna elettorale. Si tratta di un passaggio storico in questa direzione, rispetto al quale la banalizzazione che è stata apportata di questo aspetto non ci sembra opportuna.

Ci sono anche altri motivi, sui quali interverremo più puntualmente nel prosieguo dell'esame articolo per articolo, che sono rimasti un po' in ombra. Dei gettoni si è già detto, ritorneremo naturalmente, ma anche la questione dei marchi e brevetti è una questione che non è stata affrontata con grande approfondimento nel dibattito di oggi. Mi auguro che ci si possa ritornare perché su questo - vorrei ricordare - si è incentrata una lunghissima vicenda molto pericolosa per quanto è stato del passaggio fra la concessionaria del casinò e la Gestione straordinaria: la riappropriazione del marchio e la decisione strategica in allora, parliamo del 1993 - e chi ha partecipato al dibattito lo ricorda bene - di mantenere nelle mani della Regione il marchio di origine, sicuramente era un aspetto di grandissima importanza. Ci ritorneremo.

Ritorneremo anche su un altro aspetto, che fece oggetto di grande discussione e che ha fatto oggetto anche di contenzioso fra le rappresentanze dei lavoratori o alcuni di essi e la Regione per quanto riguarda i controlli sulla casa da gioco, in particolare il controllo dettagliato ed analitico: lunga vicenda, sulla quale, in questo disciplinare, si dà un vigoroso colpo di spugna abrogativo. Sono solo alcune questioni che volevo evocare, che si sommano alle altre questioni già ben ricordate dai colleghi che mi hanno preceduto, e che rendono in questo il nostro giudizio molto più severo e molto meno transigente di quello di altri colleghi. Noi riteniamo che in questo momento la casa da gioco sia stata avviata dalla Presidenza della Regione verso una condizione di disastro voluto e che a questa condizione lo si debba rapidamente sottrarre.

Il Presidente della Regione ha voluto, un anno fa, assumere personalmente la direzione delle operazioni attraverso la nomina di un amministratore unico della casa da gioco, ha voluto che una condivisione più larga fosse bandita dall'organizzazione e dalla gestione di questa casa da gioco; credo che in questo se ne debba assumere il Presidente... al di là del fatto di condividere condizioni di "braghe di tela" con altre case da gioco, mi pare che non siamo esattamente tutti sullo stesso piano, il confronto con il Casinò di Venezia non dà esattamente una situazione di analogia come quella che si vuole dare ad intendere! Siamo di fronte a una situazione particolarmente disastrosa di questa nostra casa da gioco, della quale questo Governo deve assumere pienamente la responsabilità.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Io vorrei cogliere l'occasione per disturbare il Consiglio con un contributo che il nostro gruppo vuole dare a questo dibattito, che è importante.

A noi è chiaro, ma il Presidente della Giunta lo ha onestamente ammesso... stiamo parlando di un "provvedimento tampone", diciamocelo fuori dai denti, è un provvedimento tampone! Stante l'attuale grave situazione della casa da gioco il Presidente ha allargato la visione per far condividere questo provvedimento tampone alla necessità che questo provvedimento ha all'interno di una strategia, che vede la casa da gioco in difficoltà - lui dice - come tutte le altre case da gioco nell'ambito delle riduzioni degli introiti, del meno 12, meno 11, meno 10 in Italia, in Europa, nel mondo... Vede, Presidente, noi, su questa visione potremmo anche essere d'accordo, perché non credo che bisogna fare dell'ideologia politica per ammettere che le case da gioco sono quasi tutte in riduzione di introiti, ma perché c'è una crisi ed evidentemente non tocca solo i settori del manufattiero, dell'industria, del turismo, tocca anche il gioco d'azzardo, che è uno dei settori tra l'altro in Italia legati proprio all'attività turistica.

Quello che però noi facciamo fatica ad accettare, a comprendere, a condividere, Presidente, è che ci si soffermi sempre su questi provvedimenti tampone come un anno e mezzo fa, quando il Presidente Caveri ci illustrò le argomentazioni e le motivazioni che sostanzialmente avevano lo stesso tono, cioè dicevano: è un momento difficile, dobbiamo tamponare la situazione, non possiamo continuare a ricevere dei soldi dal casinò e poi, con l'altra mano, restituirglieli perché c'è un problema di gestione delle risorse, e - diciamocelo anche - un problema politico, perché ogni volta che si presenta il casinò con meno 13 milioni di debiti, alla fine dell'anno ci sono gli articoli sui giornali: questa casa da gioco diventa uno scandalo, diventa la nostra Alitalia... Per cui questo provvedimento, ce lo dobbiamo dire con grande franchezza, ci evita una brutta figura una volta l'anno! Ma non risolve il problema e noi è sul problema che vorremmo dare un contributo.

Perché non possiamo condividere questo provvedimento? Perché per questo provvedimento un anno e mezzo fa, quando ci fu l'altro provvedimento gemello, identico, che diceva le stesse cose - cioè aumentiamo la dote, o riduciamo la partecipazione della Regione sugli introiti, lasciamo più soldi al gestore -, la motivazione principale era: per avere il tempo di preparare un rilancio, in modo che da una parte non presentiamo debiti, ogni anno, con il bilancio della Casino, c'è meno scalpore politico, ma dall'altra ci dà il tempo di lavorare, Presidente. Che è un po' il tema di cui in queste settimane noi stiamo parlando. Noi, invece di vedere un provvedimento come questo oggi, avremmo preferito discutere del famigerato "progetto di sviluppo" del quale da dieci anni parliamo, qualche volta ci è stato fatto vedere qualcosa, l'ultima volta una cornice di un bel quadro; peccato che la tela dentro non c'era, perché lo sfondo era il muro! Abbiamo sollecitato che il Consiglio si potesse occupare di queste proposte, delle proposte del rilancio del casinò, e abbiamo anche sottolineato un aspetto importantissimo: noi siamo già in ritardo, cioè il fattore tempo, che in economia non è una variabile secondaria, è una variabile fondamentale.

Se accettassimo l'idea che c'è la crisi e facessimo riferimento alla crisi dell'auto, è vero che la Fiat quest'anno vende meno macchine del 2008 e anche del 2007, ma la Fiat, in questo momento, sta conquistando quote di mercato, addirittura la Fiat in un momento di crisi si può permettere di presentarsi da Obama e dire: alla Chrysler ve lo risolvo io il problema, senza tirare di fatto fuori neanche un euro. Cosa voglio dire? Voglio dire che quello che condanniamo da anni è che noi continuiamo a mettere tacconi al casinò, ma non abbiamo mai trovato un "Marchionne" che mettesse in condizioni questo casinò di produrre degli utili, di rilanciare un'attività di marketing, un'attività di sviluppo economico che ci permettesse di pensare che, anche di fronte ad una crisi, questa azienda poteva certamente affrontare la crisi magari meglio di altri con quote di mercato in conquista. Noi, non solo non stiamo conquistando quote di mercato, le stiamo perdendo e perdendo insieme agli altri.

Quello che manca nelle decisioni sul casinò è di prendere atto di una cosa: che se il casinò deve essere un'azienda pubblica, dobbiamo trovare un Marchionne; dobbiamo essere bravi come la famiglia Agnelli, a trovare un Marchionne che ci prenda in mano questo casinò e abbia le competenze, le capacità di immaginare la casa da gioco del futuro, che deve essere pronta domani... domani! Non star qui a perdere tempo su un provvedimento tampone che ci fa perdere altri 13 milioni, da una parte, ma non ci fa fare una brutta figura, dall'altra, perché questo lo sappiamo: fra un anno e mezzo neanche il 100 percento basterà alla casa da gioco se continua ad avere cali di ingressi in un contesto di difficoltà. Se non ha un'inversione di tendenza... l'unica inversione di tendenza che possiamo immaginare come turisti, come persone che si occupano del commercio, è che la gente abbia voglia di venire in un momento di crisi più a Saint-Vincent che da altre parti!

E allora è chiaro, qui ha ragione il Presidente a dire che il casinò deve essere all'interno di un progetto globale, un progetto globale che aveva il Grand Hôtel Billia ai suoi massimi livelli. Ma quando un casinò che venga ristrutturato e che veda separata la qualità della casa da gioco dei giochi francesi dalla qualità bassa delle slot machines, al di là di fare dei recinti per i valdostani su cui non mi sto neanche più a sgolare, perché ho sentito delle cose... dottor Louvin, oggettivamente, andare a prendere la Costituzione, lo Statuto, la base della nostra autonomia, sul concetto che nella nostra autonomia... ma lasciamo perdere! Qui c'è un provvedimento anticrisi, un provvedimento per l'Abruzzo che qualche ora fa ha aperto degli spiragli spaventosi per le case da gioco in Italia, spaventosi, perché quando diciamo: cosa facciamo per l'Abruzzo? e diciamo: giriamo una quota dei giochi di azzardo, le lotterie, tutte standing ovations, poi ci guardiamo e diciamo: ma cosa vuol dire questo? Che si possono mettere in piedi dei giochi in tutte le regioni che devolveranno una parte dei loro introiti all'Abruzzo e con questo il gioco è fatto! Perché è evidente che il mercato va avanti ed è evidente che non possiamo continuare a rimanere i soli sul mercato del gioco, è evidente! Se ci mettessimo qui a fare le barricate, a cercare di costruire le dighe, verremmo travolti dalla diga dell'acqua!

Noi, invece, dobbiamo cercare di creare da questa crisi un'opportunità! Noi abbiamo competenze, abbiamo 50 anni di competenze, abbiamo professionalità in questo settore, abbiamo una storia anche di successo fino a una ventina di anni fa; abbiamo bisogno di ritornare a stare sul mercato, ad aver la voglia di proporre qualcosa come Valle d'Aosta! Qualcosa che quando uno attraversa Pont-Saint-Martin e dice: sto andando al casinò o sto andando al Grand Hôtel Billia o sto andando a Saint-Vincent o sto andando a Cervinia o sto andando a Courmayeur, abbia la voglia di fermarsi a fare un'ora di relax al casinò! Ma che relax c'è se è tutto decadente, che relax c'è se ti fanno pagare 7 euro quando perdi 40.000 euro al black jack per una flûte di Prosecco, che roba è... che azienda è? Come possiamo aiutare questa azienda qua, Presidente? Che senso ha tamponare ancora questa situazione?

Certo che la crisi è grave; quando noi, cinque anni fa, dicevamo: il problema dell'azienda casinò va affrontato come un'azienda e va compreso che non possiamo continuare ad assumere amministrativi, perché noi abbiamo bisogno di professionalità in sala, abbiamo bisogno di eventi, abbiamo bisogno di manifestazioni... La questione sulla percentuale manifestazioni, ha ragione lei, Presidente, può essere letta da due punti di vista; noi diciamo il 14 percento minimo degli introiti che può essere il minimo, ma non è il massimo, è il minimo, quindi lei lo può giocare come vuole. Lei dice: però se metto il 14 percento, poi il 14 percento di introiti discendenti possono essere meno, quindi non stiamo a mettere la percentuale; ma sì, ha ragione, lasciamo stare la percentuale! Qui dobbiamo salvare il casinò! Il ca-si-nò! E non vedo Marchionne e non vedo neanche le 500 case nuove, non vedo in quell'azienda innovazione, rinnovamento, reinvestimenti; vedo stanziare ogni tanto delle delibere con dei progetti, delle intenzioni, ma non diventano mai concrete! Il personale ci guarda sgomento, ci ferma per strada e ci dice: ma allora, sei mesi e noi siamo morti! No, sono già morti! Sono già morti! Sono già fuori mercato!

Noi dovremmo avere dei tempi strettissimi e immaginare un casinò che possa attrarre quelli che in Valle d'Aosta vogliono venire a sciare e hanno voglia di farsi un centro benessere e hanno voglia di farsi una giocata di due ore al casinò, perché noi a questa clientela puntiamo; non puntiamo ai porteurs che ci portano poi la gente squalificata, che passa da una parte all'altra riciclando chissà che cosa! Non ci interessano! A noi interessa la clientela turistica, non i riciclatori di soldi, o quelli che fanno i soldi in nero facendo i cinesi a Torino e poi ce li riportano a Saint-Vincent! Non ci interessano i rumeni e i cinesi, con tutto il rispetto per quelle popolazioni intese come clientele economicamente non interessanti per noi.

Noi abbiamo una piccola Regione che deve fare altissimo livello di qualità. Proponiamo un Billia decadente e un casinò decadente e parliamo di "provvedimenti tampone"; non vedo l'urgenza nei nostri provvedimenti, Presidente! Vedo questo fattore T che si dilata nel tempo, perdendo occasioni. Abbiamo risorse, mettiamo queste risorse a disposizione di questi progetti! Vorrei vedere, come abbiamo visto oggi, quando il Presidente del Consiglio presentava la nuova sala consiliare, che in prospettiva speriamo di poter valutare... lì vedevo l'innovazione, novità, cambiamento; ma avrei voluto vedere anche il progetto del casinò, un casinò nuovo con diverse sale, con attrazioni, manifestazioni. Non abbiamo ancora visto nulla, questo ci preoccupa. Non è questo provvedimento tampone che fa il novanta-dieci, che fra un anno e mezzo dovremo fare cento-cento: dovremo dare cento tutto a loro e cento...

Président - ...Conseiller Lattanzi, veuillez-vous conclure, s'il vous plait...

Lattanzi (PdL) - ...questo è l'approccio con il quale noi affrontiamo questo provvedimento che non ci interessa, sinceramente. Abbiamo presentato due o tre emendamenti per cercare di migliorarlo, ma non è un provvedimento che ci interessa.

Président - Je soumets au vote l'article 1er:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 2 nous avons deux amendements: l'amendement n° 1 del Partito Democratico et l'amendement n° 2, toujours del Partito Democratico.

La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Come abbiamo espresso prima nell'intervento precedente, vediamo questo disciplinare non come un disciplinare che deve rimanere tale e quale nel corso del tempo, ma come un intervento in una situazione di estrema difficoltà. Questa cosa fa sì che noi, per dare un segnale anche all'azienda Casino s.p.a., per dirle: guardate, non state a crogiolarvi negli errori, dovete darvi da fare, tiratevi su le maniche, qui c'è da lavorare, da rimettere in moto il casinò... Noi vorremmo dare un segnale che intanto questo disciplinare non vada sine die 2020, ma termini con la legislatura, e quindi vengono date indicazioni riferite al termine della legislatura e l'indicazione è legata al fatto che all'insediamento di un nuovo governo regionale, ci sia il tempo tecnico per dire: no, noi abbiamo una visione strategica diversa da quella che ha avuto l'attuale Governo e immaginiamo soluzioni diverse. Quindi questa è la filosofia, per dire che bisogna dare un segnale anche a chi amministra il casinò, che qui non è che dorma sonni tranquilli, tanto ormai il riparto gli consente di galleggiare ancora per un paio di anni.

E poi, proprio con lo spirito di dire che qui vogliamo avere una verifica costante, mi permetta, Presidente, illustro i due emendamenti insieme, all'articolo 2, al secondo comma proponiamo che si faccia una verifica con scadenza annuale. Di fatto quello che si fa non è che sfugge... è come una presa d'atto di una realtà che c'è, non è che possiamo immaginare che ogni anno non facciamo il punto della situazione sul casinò. Lo trovo quasi scontato io, però lì non è scritto così. In questo senso, dicevo, ogni anno si fa il punto della situazione proprio per vedere che... siccome parliamo di soldi, il 10 percento venisse corretto 15, 20... cambia la vita anche dei valdostani, perché se entrano soldi nelle casse della Regione, qualche provvedimento a favore dei valdostani riusciamo ancora a farlo!

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Prenderei spunto da questi due emendamenti, per proporre alcune considerazioni.

L'articolo 2, così come è stato ripreso senza alcuna modifica, dice che questo disciplinare entra in vigore dal primo giorno del mese successivo alla sua sottoscrizione e ha validità fino al 31 dicembre 2020. Allora una validità distante, molto lunga; la data è alla fine del 2020, di conseguenza è fra 11 anni, oltre 11 anni. Credo che questa sia una visione pessimistica del futuro, perché sarebbe auspicabile che questo disciplinare venisse modificato, riportando i due piatti della bilancia fra 10 e 90 verso un 50-50 nell'arco di brevissimo tempo, condizioni permettendo. Perché se uno dice: di qui al 2020 facciamo in modo che questo non si modifichi, noi, per acquiescenza, accettiamo la logica dei 9/10 a vantaggio del gestore della casa da gioco. Credo che bisognerebbe pensare positivo e, di conseguenza, prendo spunto dal vostro emendamento che effettivamente dice: bah, se non altro chiudiamo la legislatura così e poi speriamo che ci sia un periodo un poco meno grigio rispetto ai tempi che abbiamo visto fino adesso...

La seconda considerazione, che sempre prende spunto dal vostro emendamento e verte sul secondo comma, anche qui è inutile che vogliamo dire "cadenza triennale", Presidente, perché la triennalità non è mai stata rispettata. In sei anni il disciplinare è stato modificato 4 volte, nel 2003, nel 2004, nel 2007 e nel 2009; allora questa "triennalità", come questa prospettiva lunga di cui al primo comma, sono di fatto norme che si fanno scrivere, cioè date e termini che rimangono sulla carta. Di conseguenza non ci sembra così insensato dare un senso, una ragione, un motivo anche temporale a delle proposte che possiamo anche condividere, non abbiamo alcun problema a non condividere, ma di fatto, così come è scritto, ha il sapore della provocazione, della burla: 31 dicembre 2020 o cadenza triennale, per le ragioni che ho detto.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Per quanto attiene il primo emendamento del gruppo del PD, intanto la premessa: sia su questo che sul secondo emendamento non c'è certamente la volontà di fare muro contro muro.

La motivazione per cui ritenevamo - però non c'è rigidità su questo tipo di problematica e quindi c'è la disponibilità da parte del Governo eventualmente di considerare questa modificazione -, la motivazione per cui non ritenevamo coerente questo emendamento è perché l'articolo 10 prevede la decorrenza dal 1° gennaio 2009. La scadenza eventualmente del 31 dicembre 2013 era, secondo la visione del Governo, superata dal 2° comma dell'articolo 2, che prevede la cadenza triennale per la verifica delle disposizioni del presente disciplinare. L'articolo 19, poi, in capo alla Regione prevede il potere di revoca senza riconoscimento di alcun indennizzo; se però nella sostanza non c'è rigidità su questo aspetto, possiamo accettare questo emendamento della scadenza al 2013. Le motivazioni per cui ci sembrava incoerente con i fabbisogni economici erano queste, però su questo siamo disponibili ad acconsentire a tale emendamento.

Sull'emendamento n. 2 riteniamo... se la motivazione che diamo è valida... di ritirare questo emendamento, perché di fatto la verifica annuale avviene attraverso l'esame del bilancio; quindi dal punto di vista della praticità è ininfluente mettere sul disciplinare un'altra verifica annuale, perché anno per anno dobbiamo verificare il bilancio. Noi saremmo disponibili a votare l'emendamento n. 1, e chiederei di ritirare l'emendamento n. 2.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Diciamo che siamo disponibili a ritirare il secondo emendamento se viene accolto il primo, segnalando che il primo non è tanto rivolto all'Amministrazione, è un segnale che viene dato anche alla casa da gioco, quindi vorrei essere chiaro su questo, cioè non bisogna far capire... bisogna che il Consiglio regionale dia un segnale alla casa da gioco: tiratevi su le maniche, c'è da lavorare! Questo è un concetto forte, che deve venire dal Governo, ma viene anche dal Consiglio regionale, perché non si potrà andare avanti così all'infinito!

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1 del Partito Democratico, qui récite:

Emendamento

All'Allegato all'oggetto 21

"Disciplinare per la gestione della casa da gioco..."

Articolo 2, è così riscritto il primo comma:

"Decorrenza e validità

Il presente disciplinare entra in vigore dal primo giorno del mese successivo alla sua sottoscrizione e ha validità fino al 31 dicembre 2013. La validità potrà essere prorogata da Regione con provvedimento da comunicare almeno tre mesi prima della scadenza alla Casino s.p.a.".

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - L'amendement n° 2 del Partito Democratico est retiré; j'en donne lecture pour mémoire:

Emendamento

Articolo 2, è così riscritto il secondo comma:

"Regione e Casino s.p.a. provvederanno, con cadenza annuale, a verificare di concerto...".

Je soumets au vote l'article 2 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 2

Il presente disciplinare entra in vigore dal primo giorno del mese successivo alla sua sottoscrizione e ha validità fino al 31 dicembre 2013. La validità potrà essere prorogata da Regione con provvedimento da comunicare almeno tre mesi prima della scadenza alla Casino s.p.a..

Regione e Casino s.p.a. provvederanno, con cadenza triennale, a verificare di concerto l'attualità delle disposizioni del presente disciplinare, anche al fine di attivare la procedura per la loro eventuale modificazione.

Conseillers présents: 32

Votants: 29

Pour: 24

Contre: 5

Abstentions: 3 (Lattanzi, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 3 nous avons l'amendement n° 1 de la IVe Commission, qui récite:

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 3 dell'Allegato è sostituito dal seguente:

"L'esercizio dei giochi (Roulette francese, Fairoulette, Trente et Quarante, Chemin de Fer, Poker e tutte le sue varianti, Roulette americana, Black-Jack, Punto-Banco, Craps, Tagò, Slot-Machines e altri giochi elettronici) ha luogo in Saint-Vincent nei locali della Casa da gioco.".

Je soumets au vote l'article 3 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 3

Modalità di esercizio della Casa da gioco

Casino s.p.a. è tenuta a gestire la Casa da gioco con decoro, serietà e correttezza, con particolare attenzione allo sviluppo delle risorse umane e professionali.

L'esercizio dei giochi (Roulette francese, Fairoulette, Trente et Quarante, Chemin de Fer, Poker e tutte le sue varianti, Roulette americana, Black-Jack, Punto-Banco, Craps, Tagò, Slot-Machines e altri giochi elettronici) ha luogo in Saint-Vincent nei locali della Casa da gioco.

L'eventuale utilizzo di altre strutture e l'introduzione di nuovi giochi dovranno essere preventivamente autorizzati dalla Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente.

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Nous avons maintenant l'amendement n° 1 du Popolo della Libertà.

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Come già annunciato in sede di discussione generale, questo nostro primo emendamento vuole reinnestare alla titolarità della Regione le dotazioni di gettoni che hanno una funzione importante, sono un bene mobile caratterizzante la Casa da gioco di Saint-Vincent, e da sempre sono rimasti nel patrimonio disponibile della nostra Regione e ovviamente concessi in uso al gestore della casa da gioco.

La proposta di abrogare l'articolo 4 e quindi trasferire a Casino s.p.a. tutti i beni mobili, inclusi i gettoni, a nostro avviso è alquanto fuorviante, perché - come dicevo anche prima - si tratta di moneta vera e propria che ha un vero e proprio corso legale all'interno della Casa da gioco di Saint-Vincent, poiché corrisponde a denaro sonante quando viene cambiato per ottenere delle fiches di gioco e, parimenti, dà luogo a restituzioni di denaro, di moneta vera e propria quando le fiches vengono restituite ai cassieri in cambio delle eventuali vincite ottenute. Non si riesce a capire come mai queste dotazioni di gettoni siano state trasferite d'imperio al dominio del gestore, dove di fatto il gestore in questo caso può beneficiare, ma soprattutto disporne in maniera assolutamente incondizionata, perché non c'è un articolo, nemmeno in termini di controllo, che fa riferimento ai gettoni, al montante in conto capitale per esempio, a quanto vale oggi la dotazione in gettoni. Abbiamo fatto domande in commissione, si ricorderanno i commissari presenti, non c'è nemmeno il polso della situazione attuale su quale sia l'entità della moneta circolante o anche al di fuori della casa da gioco, che magari è rimasta nelle tasche di qualche giocatore o presso le casseforti di qualche giocatore, che torna poi più o meno regolarmente presso il casinò a giocare con queste fiches.

A nostro avviso, questo emendamento serve ad evitare che ci siano delle situazioni di pericolosa illegalità, Presidente, perché lei potrà senz'altro ricordarmi e lo ricordo io volentieri, che anche quando erano sotto l'egida della Regione e tuttora, adesso, sui gettoni la casa da gioco ha disposto, anche a prescindere dai controlli, perché già solo nel 2002 uno zelante dirigente della casa da gioco ha esportato l'equivalente di 7 miliardi in gettoni, adducendo la giustificazione che erano gettoni difettosi, li ha portati oltre frontiera... si è detto poi alla Bourgogne et Grasset che è la ditta che si occupa non solo di fornirli, ma anche di mantenerli, e questo... all'insaputa totale dei controlli e della Regione! L'equivalente di 7 miliardi allora di vecchie lire.

Noi immaginiamo che fatti come questi non possano e non debbano replicarsi oggi come oggi, non vorremmo pensare male, perché pensare male si fa peccato, però in genere ci si azzecca, diceva qualche "illuminato" politico nazionale, e quindi ci sembra opportuno che la normativa sui gettoni venga ripristinata così com'è. Fra l'altro, è una normativa che suscitò non poche perplessità: una proposta di abrogazione avvenne già nel 2007 e le opposizioni allora sia di una parte che dell'altra avversavano pervicacemente questa norma. Non solo, anche in seno alla maggioranza ci fu una levata di scudi per far sì che la Regione rimanesse titolare dei gettoni, e c'erano e ci sono tuttora delle buone ragioni, perché le condizioni e le ragioni non sono ancora cambiate.

Allora, Presidente, crediamo che quel buon senso che illuminò l'Assemblea nel 2007 e fece sì che l'articolo 4 venisse mantenuto, crediamo che debba essere assolutamente mantenuto anche oggi, altrimenti si rischia di creare delle situazioni incontrollabili in primis, che possono sfociare un domani anche in situazioni di illiceità che ovviamente non porterebbero beneficio né alla casa da gioco in termini di immagine, né alle casse dell'azienda o della Regione. Sono queste, in sintesi, le motivazioni che ci hanno indotto a proporre l'emendamento n. 1 e l'emendamento n. 2 che illustro in maniera correlata, che vanno: uno, a introdurre l'articolo 3 bis e, l'altro, a modificare il primo comma dell'articolo 6.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Chi emette gettoni, batte moneta; rispetto all'attività di una casa da gioco batte moneta contante ed è quindi particolarmente delicato l'aspetto di chi è titolare e in che misura ad emettere questa moneta, perché sia non inflazionata, perché sia onorata, perché - come giustamente si ricordava - anche il gettone trattenuto a domicilio può tornare in circolo tempo dopo; quando parliamo di "gettoni" parliamo in questo caso rispetto alla Casa da gioco di Saint-Vincent, di un volume enorme di gettoni, di un volume elevatissimo, per i quali giustamente ci furono problemi e non di poco conto nel momento in cui un funzionario del casinò andò all'estero per ragioni di presunto servizio, con questa valigetta al seguito.

Sorprende molto la leggerezza con la quale la questione viene affrontata attraverso un'eliminazione tout court della disposizione in questione, perché pensiamo che le incombenze che vengono poste a carico della casa da gioco, che, stando alle dichiarazioni che ha rilasciato poco fa l'Assessore, provvederà a propria cura e spese... perché a spese sue? Dove li trova i soldi, la casa da gioco, per comperarsi tutti i gettoni circolanti o anche una somma stimata equivalente in relazione all'ammontare dei gettoni messi in circolazione, una parte dei quali smarriti? Questo è uno dei punti più delicati, a nostro avviso, meno approfonditi dal Governo regionale e di fronte al quale riteniamo che siamo in presenza di un vero e proprio salto nel buio. La situazione a noi pare di estrema gravità, di estrema delicatezza e non vorremmo che per puro spirito di squadra si andasse verso delle decisioni che sono altamente preoccupanti per il futuro della casa da gioco.

Noi, eccezionalmente rispetto al nostro pronunciamento, che è contrario sugli articoli del deliberato, non perché singolarmente siamo contrari, ma perché siamo contrari nella sua complessità alla manovra di stravolgimento che ha impostato la "Giunta Rollandin", ma anche rispetto ai singoli emendamenti - rispetto ai quali non ci pronunciamo in genere favorevolmente -, su questo riteniamo che ci sia un pensiero più approfondito da dover esplicitare. Un pensiero da esplicitare però nella forma rigorosa del voto segreto all'interno di quest'aula, per il quale le nostre opposizioni di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau e del gruppo del Partito Democratico fanno alla presidenza richiesta, perché ci sia espressione.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Merci, M. le Président. Noi, su questo emendamento, ci asterremo e le motivazioni sono legate al fatto che la scelta di mantenere questa formulazione all'interno del disciplinare deriva dal fatto che ai fini operativi, come per tutti gli altri beni mobili, è opportuno che la proprietà dei gettoni sia della Casino s.p.a.. Questo con l'obiettivo di rendere per certi versi più immediata ed efficiente la sostituzione e l'acquisto di nuove dotazioni, cosa che in passato ha creato qualche problema e anche qualche ritardo nell'attività. Peraltro l'acquisto diretto dei gettoni è anche un risparmio per la Regione.

Da un punto di vista della sicurezza non esistono problemi...

(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...un risparmio per la Regione. Da un punto di vista della sicurezza non esistono problemi, nel senso che le dotazioni sono periodicamente verificate anche dalla società di revisione. Se l'esigenza è quella di assicurare il controllo dell'effettiva esistenza, il controllo sarà ancora eventualmente intensificato anche dalla direzione dei controlli regionali. Si ricorda anche che giornalmente Casino s.p.a., attraverso le normali operazioni di contabilizzazione degli introiti, effettua il controllo dell'esistenza delle dotazioni. Vogliamo anche sottolineare che alcune perplessità non si possono condividere nel senso di un minor controllo da parte della Regione, perché la Casino è comunque di proprietà nel 99 percento da parte della Regione stessa.

Su questo emendamento quindi ci asterremo.

Presidente - Colleghi, faccio a me stesso una memoria, ricordando a tutti che la votazione si svolgerà a scrutinio segreto e che il primo tasto a sinistra esprime un voto favorevole, quello di centro è di astensione e quello a destra è di respingimento. Lo faccio per me stesso.

Pongo l'emendamento n° 1 del Popolo della Libertà che recita:

Emendamento

Dopo l'art. 3 è aggiunto il seguente:

"Articolo 3 bis

Gettoni

Le dotazioni di gettoni di valore, di colore e delle slots in uso presso la Casa da gioco sono fornite da Regione, che si riserva la facoltà di sostituirle per sopravvenuti motivi tecnici. Casino s.p.a. è tenuta a custodire e ad utilizzare esclusivamente i gettoni di proprietà regionale e, al momento della scadenza del presente disciplinare, a restituire a Regione le dotazioni di gettoni complete o a corrispondere il valore nominale dei pezzi eventualmente mancanti.".

Conseillers présents: 32

Votants: 16

Pour: 13

Contre: 3

Abstentions: 16

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Sur l'article 4 nous avons l'amendement n° 3 del Partito Democratico et l'amendement n° 4 del Partito Democratico et, s'il est approuvé l'amendement n° 4 du Partito Democratico, il y a une petite modification aussi aux articles 6, 7 et 21, il s'agit d'effacer l'article qui est mis avant le mot "Regione".

La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Brevissimo.

L'emendamento n. 4 lo do per illustrato. Quanto all'emendamento n. 3 si introduce il concetto di un periodo limitato e sperimentato per nuovi giochi di durata non superiore ad un anno; vorrei spiegare cosa vuol dire "di durata non superiore ad un anno". Sappiamo che è indispensabile introdurre nuovi giochi per animare la casa da gioco, quindi assolutamente siamo in linea, però sappiamo anche che per fare questi nuovi giochi spesso si ricorre a consulenze esterne, cioè a persone che siano in grado di gestire questi nuovi giochi; faccio un esempio: il poker e quant'altro hanno bisogno di professionalità importanti che vengono prese da fuori. Non vorrei che, non mettendo un limite, non ci sia quell'attivazione che sappiamo esserci, però se non si mette un limite non si sa quando scade... che porta a professionalizzare le maestranze della casa da gioco, da renderle in grado di gestire i nuovi giochi in autonomia. Siccome il personale non ci manca, questo era un po' lo spirito di dire: va be', facciamo arrivare i nuovi giochi, usiamo una consulenza esterna perché abbiamo fretta di farlo partire, però poi, a un certo punto, i nostri croupier che sappiamo essere bravi e capaci, ad un certo punto devono essere in grado di camminare con le loro gambe. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Merci, M. le Président. Sull'emendamento n. 3 il Governo e la maggioranza ritengono che possa essere accolto, in quanto riteniamo anche noi che un anno di sperimentazione è più che sufficiente per la valutazione eventuale del gradimento o della redditività di un nuovo gioco.

Accogliamo quindi l'emendamento n. 3 e accogliamo anche l'emendamento n. 4, che è un emendamento che va a correggere alcuni aspetti dal punto di vista della forma del disciplinare, in particolare l'espressione non "alla Regione", ma "a Regione".

Président - Je vous propose de voter l'article 4 avec les deux amendements, qui respectivement récitent:

Emendamento

Articolo 4

Affidamento di attività a terzi

Il secondo comma è così riscritto:

"Nuovi giochi, per un periodo limitato e sperimentale, di durata non superiore ad un anno, potranno essere affidati a terzi...".

Emendamento

Si ritiene opportuno "ripulire" il testo usando l'espressione "Regione" priva di articolo, anche nell'art. 4, nell'art. 6, nell'art. 7 e nell'art. 21.

Je soumets au vote l'article 4 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 4

Affidamento di attività a terzi

Le attività di gioco devono essere esercitate direttamente da Casino s.p.a., che non può delegarle a terzi.

Nuovi giochi, per un periodo limitato e sperimentale, di durata non superiore ad un anno, potranno essere affidati a terzi previa autorizzazione della Giunta regionale. La direzione e la conduzione di detti giochi rimarranno comunque nella responsabilità di Casino s.p.a..

Le attività accessorie e complementari non collegate direttamente all'attività produttiva concernenti esercizi pubblici e commerciali o servizi al pubblico collaterali e di supporto alla gestione della Casa da gioco, escluso il cambio assegni di cui all'art. 5, possono, anche se svolte nei locali di pertinenza di quest'ultima, essere affidate a terzi, a seguito di preventiva informazione a Regione.

Sono fatti salvi i contratti in essere alla data di entrata in vigore del presente disciplinare.

Conseillers présents: 32

Votants: 27

Pour: 27

Abstentions: 5 (Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Louvin sur l'article 5.

Louvin (VdAV-R) - Intendevo intervenire sull'articolo 4, ma con lo sfalsamento degli articoli devo aver compiuto un errore. Non siamo all'affidamento di attività a terzi?

Président - Déjà voté, avec les amendements qui ont été proposés de la part du Partito Democratico...

Louvin (VdAV-R) - ...inclusi?

Président - ...aussi...

Louvin (VdAV-R) - Avevo capito che si votasse sull'emendamento...

Président - ...non, j'ai proposé de voter puisqu'il y avait un avis favorable de la part du Gouvernement, j'ai mis en votation...

Louvin (VdAV-R) - ...ho commesso un errore, perché il nostro gruppo, lo dichiaro, avrebbe votato in questo caso contro l'articolo 4 come è stato emendato. Se il Presidente me lo concede, un'esplicitazione però sulla formulazione dell'articolo nella sua parte sostanziale, sull'affidamento a terzi dei nuovi giochi... sarò brevissimo, ma data l'importanza degli argomenti, è utile che se ne prenda nota. Questa possibilità di affidare a terzi i nuovi giochi, introduce di fatto una subconcessione della casa da gioco, seppure limitata e temporanea, sperimentale, e sappiamo comunque quanto in questo Paese ciò che è limitato, sperimentale, temporaneo può avere maggiore durevolezza di quanto avviene in via definitiva.

A noi, il fatto che questo affidamento a soggetti terzi avvenga solo ed esclusivamente sulla base del gradimento espresso dalla Giunta regionale, sembra decisamente rispetto a questa Assemblea, rispetto al Consiglio regionale una cautela assolutamente minimale. Chiedo scusa quindi per l'errore del quale sono responsabile personalmente, nella votazione precedente, per la quale intendevamo comunque esprimere una contrarietà all'articolo come era stato riformulato. Grazie, comunque, e chiedo scusa ai colleghi.

Président - Je soumets au vote l'article 5:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 6 il y avait l'amendement n° 2 du Popolo della Libertà qui est chuté; j'en donne lecture pour le procès-verbal:

Emendamento

Al primo comma dell'art. 6 è aggiunto, in fine, il seguente periodo:

", ad esclusione dei gettoni. ".

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Adesso cercherò di non fare più errori. Questo articolo riguarda disposizioni in materia di beni materiali e immateriali; ora, chi non ha vissuto lunghe giornate in quest'aula forse non lo ricorda, ma la vicenda dei beni immateriali, in particolare dei marchi relativi alla casa da gioco ha impegnato Giunta e Consiglio regionale della Valle d'Aosta per moltissimo tempo e ha anche fatto oggetto di contenzioso prolungato.

Con questo articolo 6 si apre in modo similare alla questione che abbiamo visto per i gettoni la vicenda del trasferimento dei marchi, del sistema informativo alla Casino s.p.a., che deve provvedere a propria cura e spese all'acquisto di questi beni; ne dedurrei che dovrebbe acquistare anche il marchio "Casino de la Vallée d'Aoste", che in questo momento è di proprietà della Regione. Allora non vorrei francamente che alimentassimo altre generazioni di commercialisti e di avvocati intorno a questa vicenda, che a noi pareva essere stata definita nel modo più ragionevole, quando la Regione riprese in mano il filo della questione e stabilì, una volta per tutte, la propria titolarità del marchio "Casino de la Vallée d'Aoste", autorizzando, anzi, concedendo in comodato alla Casino s.p.a. l'utilizzo di questi beni. La possibilità, anzi la necessità di trasferire adesso questi marchi e queste banche dati alla Casino s.p.a. aprirà una nuova vicenda molto delicata, fatta di stime, fatta di valutazioni complessive, fatta forse di arbitrati e quant'altro... io ne ho conosciuti una montagna e non vorrei che ne conoscessimo altri, perché in genere sono forieri solo di benefits per categorie professionalmente impegnate in questo lavoro, ma anche questo viene a farci pensare che l'onere che stiamo mettendo a carico della Casino s.p.a. sia un onere spropositato, soprattutto nel momento in cui compiamo questa operazione che, di fatto, è un rifinanziamento occulto, cioè le diamo più soldi attraverso una maggior quota di riparto degli introiti; però, dall'altro, la obblighiamo a comperarsi tutta una serie di beni strumentali, fra cui addirittura quelli dei marchi che sono utilizzati. C'è poi anche questa possibilità ulteriore, autorizzabile dalla Giunta, di concedere l'utilizzo di marchi a terzi e, anche su questo, si apre un capitolo abbastanza complesso che abbiamo già visto aprirsi quando la Casino s.p.a. ha iniziato attività anche fuori dalla Regione con innovative vicende sulla gestione di sale gioco fuori dalla Valle d'Aosta.

Anche su questo vorremmo quindi esprimere un forte e vivo dissenso sull'allontanarsi di questo disciplinare dal solco precedente, che sicuramente in proposito era molto più garantista degli interessi della Regione.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Volevo - solo a nome del Governo - motivare perché è stata fatta questa scelta.

Riteniamo che questa specificazione si rende opportuna anche per una ragione storica, al fine di rimuovere ogni dubbio, proprio i dubbi a cui faceva riferimento il collega Louvin, su beni che prima rimanevano di proprietà regionale. Per quanto attiene i marchi, anche questi diventano di proprietà di Casino s.p.a., che non può cederli a terzi, ma solo utilizzarli. Sottolineo ancora che Casino s.p.a. è il 99 percento di proprietà della Regione. Se andiamo poi sul terreno dei contenziosi, se ci fosse un utilizzo non autorizzato del marchio, per certi versi è certamente più agile l'azione del contenzioso fatto da una struttura privata come Casino s.p.a., che non dall'Amministrazione regionale; quindi noi, questi rischi non li vediamo, anzi, pensiamo con questa modificazione di cautelarci maggiormente nei confronti di eventuali utilizzi non autorizzati del marchio.

Président - Je soumets au vote l'article 6 dans le texte amendé par l'amendement n° 4 du Partito Democratico:

Articolo 6

Beni mobili

Casino s.p.a. provvede, a propria cura e spese, all'acquisto e alla gestione di tutti i beni mobili, materiali ed immateriali.

I marchi e le banche dati non possono essere ceduti a terzi. L'utilizzo dei marchi per finalità diverse dall'attività caratteristica della Casa da gioco, deve essere autorizzato dalla Giunta regionale.

È facoltà di Regione effettuare qualsiasi tipo di controllo o verifica, anche con accesso diretto al sistema informativo per la parte dedicata alla rilevazione dei dati economici relativi agli introiti di gioco.

Nelle more della cessione dei beni mobili di proprietà di Regione a Casino s.p.a. sono fatte salve le cessioni in comodato attive alla data di entrata in vigore del presente disciplinare.

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 7 dans le texte amendé par l'amendement n° 4 du Partito Democratico:

Articolo 7

Beni immobili

Regione è proprietaria dei beni immobili e dei relativi impianti che sono ceduti in comodato gratuito a Casino s.p.a., la quale è tenuta a mantenerli in costante e perfetta efficienza e ad assicurarne le migliori condizioni igieniche ed ambientali, sia per il pubblico che per il personale dipendente.

L'onere della custodia e della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili e dei relativi impianti, è a carico di Casino s.p.a., fatti salvi gli interventi rientranti nel Piano di sviluppo di cui all'art. 13.

Casino s.p.a. provvede a redigere e a presentare alla Giunta regionale, entro il 31 ottobre dell'esercizio precedente, il programma delle manutenzioni straordinarie prevedibili da effettuare sui beni immobili ed i relativi impianti nel corso dell'esercizio successivo.

Per l'effettuazione, sui citati beni, di interventi di manutenzione straordinaria non prevedibili, Casino s.p.a. provvede a trasmettere alla Giunta regionale un'integrazione del programma delle manutenzioni entro i 15 giorni successivi all'individuazione dell'intervento da effettuare.

Entro il 15 marzo dell'esercizio successivo, Casino s.p.a. comunica alla Giunta regionale l'elenco delle manutenzioni straordinarie effettuate nell'anno precedente.

Detti beni sono da Regione concessi in disponibilità a Casino s.p.a. per l'utilizzo esclusivo inerente ad esigenze della gestione e non possono comunque essere da Casino s.p.a. concessi in uso a terzi, salvo specifica autorizzazione della Giunta regionale.

Tali beni sono consegnati a Casino s.p.a. come individuati e descritti nell'inventario e nello stato di consistenza, redatti in contraddittorio fra le parti.

Regione, in accordo con Casino s.p.a., si riserva l'uso di adeguati locali necessari ai propri servizi. L'arredamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l'attrezzatura e tutte le spese vive relative all'uso ed all'utilizzazione dei detti locali (telefono, energia, pulizia e ogni altro servizio) sono a carico di Casino s.p.a..

Sono a carico di Casino s.p.a. tutte le coperture assicurative connesse alla conduzione della Casa da gioco e di tutti i beni ad esse pertinenti, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: la polizza globale fabbricati, incendio, scoppi di gas, furti e rapine, responsabilità terzi e danni di qualsiasi natura.

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 8 nous avons l'amendement n° 2 de la IVe Commission, qui récite:

Emendamento

All'articolo 8, comma 6, dell'Allegato le parole "pagamenti di favore" sono sostituite dalle parole "pagamenti di opportunità".

Je soumets au vote l'article 8 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 8

Proventi di gestione

Gli introiti lordi di gestione sono rappresentati dai proventi lordi di tutti i giochi in essere o di quelli che saranno eventualmente introdotti in seguito.

Dal conteggio dei proventi lordi sono esclusi i proventi degli ingressi, delle mance, dei proventi delle attività complementari ed accessorie, i gettoni promozionali e i promo-ticket, nonché delle entrate per spettacoli e trattenimenti comunque organizzati da Casino s.p.a., all'interno o fuori della Casa da gioco.

Casino s.p.a. versa le quote dei proventi di gioco di spettanza regionale alla tesoreria di Regione, con le modalità di cui al successivo art. 9. Tali quote assumono, all'atto del versamento, natura di entrata di diritto pubblico.

Le orfanelle, cioè le vincite non ritirate dai giocatori, dopo annotazione su apposito registro, verranno incluse nei proventi del tavolo da gioco di pertinenza ed il 10% del loro ammontare sarà devoluto a titolo di mancia.

La stessa procedura sarà seguita per le poussettes, puntate non regolari effettuate dal giocatore dopo l'uscita del numero, quando non sia possibile l'individuazione del giocatore per la restituzione della puntata.

Nel caso si verificasse l'immissione in gioco di denaro e gettoni falsi o fuori corso, o si verificassero eventuali ammanchi di cassa, nessuna detrazione potrà essere operata sui proventi di spettanza di Regione, dovendosi intendere che il rischio e il conseguente danno ricadono unicamente ed interamente su Casino s.p.a..

I cosiddetti "pagamenti di opportunità" sono effettuati da Casino s.p.a. a proprio carico e non comportano detrazioni sui proventi di spettanza di Regione.

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 9:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 10 nous avons l'amendement n° 3 du Popolo della Libertà.

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Visto che l'articolo 10, così come è stato strutturato in questa proposta di disciplinare è l'articolo perno, perché in fondo questo disciplinare esiste in quanto esiste l'articolo 10, sennò non avrebbe ragione di esistere... la funzione fondamentale per cui è stata proposta una modifica del disciplinare, oggi, come ieri, come l'altro ieri, è perché bisogna in qualche maniera intervenire a salvataggio di un'azienda.

Allora, intervenendo a salvataggio di un'azienda, con un bel "salvagente" consistente in questo caso, perché pesa 90 rispetto al 10 che rimane appannaggio della Regione, sicuramente è una soluzione tampone per l'immediato, perché sulla base dei ragionamenti che si possono fare sul bilancio chiuso lo scorso anno, non dovrebbero esserci più problemi per la ricapitalizzazione futura (così ci è stato detto anche dall'amministratore unico Frigerio in IV Commissione). Sta di fatto che se, però, cominciamo a ragionare già sul primo semestre, facciamo un bilancino del primo semestre che perde sei milioni, le previsioni a chiusura d'anno dovrebbero essere di altri meno 12 milioni, quindi giustamente diceva qualcuno stamattina - Chatrian, se non sbaglio - siamo già in ritardo qui, siamo già in ritardo; però è il classico principio del soccorso a piè di lista... tanto valeva allora, Presidente, per fare una provocazione, che riconosceste al gestore il 100 percento, tanto valeva! Riconoscere il 90 percento... abbiate il coraggio di dire: vi lasciamo tutto perché sappiamo che già sulla base delle proiezioni 2009 non sarà sufficiente il 90 percento. E questo è il principio del salvataggio, del soccorso, dell'aiutare gli amministratori a cercare di gestire "in forma manageriale" una casa da gioco.

A livello educativo, etico, ma anche economico, cosa si insegna a questi amministratori? Si insegna praticamente a sforare i bilanci: sforate i bilanci, perché tanto comunque vada la faccenda, qualcuno provvederà sempre a lanciarvi l'ancora di salvataggio e a tirarvi fuori dalla melma nella quale vi siete infilati! Ecco che allora se uno continua a rinnovare a colpi di fiducia nomine di amministratori che hanno chiuso i conti in senso peggiorativo, che hanno chiuso i bilanci senza dare dei segnali di controtendenza, non dico positivi, ma di controtendenza, e ovviamente non hanno forse chiari quei principi contabili che... sì, se li hanno chiari e li utilizzassero con criterio nella loro azienda privata... ma questa è un'azienda pubblica, di conseguenza nella logica pubblica tutto può andare bene, perché il pantalone che sta alle spalle, o meglio, i 125.000 pantaloni che stanno alle spalle, con tutto il rispetto per i valdostani, alla fine mettono la mano in tasca e ripianano loro i debiti!

Allora, Presidente, noi non crediamo che sia questa la via da intraprendere, perché è assolutamente diseducativa, lo hanno dimostrato gli anni che abbiamo vissuto in quest'aula, perché da 58 percento siamo scesi al 10 percento, perlomeno nelle legislature che ho vissuto io, dal 58 siamo scesi al 10 percento, e questa generosità, questa attenzione, questi soccorsi non sono valsi a nulla, alla fine! È come dare al proprio figlio in continuazione risorse, moneta, affinché le sperperi, le scialacqui senza alcun obiettivo di prospettiva perché tanto lo abbiamo diseducato, gli abbiamo insegnato a disimparare rispetto a quelle che sono le regole fondamentali del buon padre di famiglia, dice il Codice civile, però la citazione è troppo importante e non possiamo certamente riprenderla per i nostri amministratori della casa da gioco passati e presenti!

Noi con il nostro emendamento, che fa il paio con l'ultimo emendamento, diciamo: vi lasciamo il 100 percento, il 100 percento ve lo possiamo lasciare, ma non tutto in conto esercizio. Comodo in conto esercizio, c'è un errore, tanto paga la mamma, pagano i pantaloni; no, in conto esercizio no, ve ne diamo la metà in conto esercizio, il 50 percento. Con il 50 percento se siete amministratori minimamente capaci, dovete essere in grado di fare un'amministrazione, tagli o non tagli, questo sono i manager che devono anche stabilirlo e proporlo, poi lo abbiamo visto anche negli anni addietro; si ricorderà l'Onorevole Caveri, quando ci propose le due indagini particolarmente approfondite della KPMG e della TBridge che, senza alcuna difficoltà, indicavano anche dei tagli, ma i tagli bisogna anche avere il coraggio di farli, li ha ben fatti lo Stato italiano con Alitalia, li abbiamo fatti.

Allora, Presidente, se si vuole dare una svolta, quella scossa che chiedevamo un anno fa, bisogna avere il coraggio anche di intraprendere azioni energiche; siamo ad inizio legislatura o poco più in là, ovviamente non si può continuare nel solco del passato, perché questo è continuare nel solco del passato. Non cambia nulla, anzi si peggiora, è estremamente diseducativo e penalizzante votare un articolo che regala un ulteriore 30 percento dei proventi semplicemente per tappare dei buchi, per chiudere delle falle. Non sono un 30 percento che hanno, non dico tutti, ma una parte, una prospettiva di sviluppo o di investimento; no, sono un 30 percento che servono per arginare, fossero dei privati, dei fallimenti, delle fuoriuscite dal mercato anche pesanti e drammatiche, e in questo caso il pubblico per cercare di tappare l'esistente. È questo che vogliamo dalle nostre aziende regionali, Presidente? Con una sua azienda privata lei ragionerebbe in questo senso? No, assolutamente no! Dal vertice soggettivo alle funzionalità oggettive farebbe la rivoluzione in una sua società privata. Allora qui la rivoluzione non si vuole fare, si temporeggia ancora, si persegue secondo quella strategia - con termine assolutamente improprio - che è stata perseguita da ieri, l'altro ieri, fino ad oggi.

Credo che non si possa assolutamente accettare una logica di questo genere; non è la logica del buon padre di famiglia, della responsabilità che ha citato anche l'Assessore Lavoyer, maggiore chiarezza sulla ripartizione di "chi fa che cosa" e delle responsabilità. Questa è la logica dell'irresponsabilità che, sinceramente, non ci sentiamo di sottoscrivere e di accogliere, perché serve semplicemente per lanciare il soccorso a un'azienda che non merita soccorso, merita una sterzata. Allora, il 50 percento in conto esercizio per un'amministrazione più sobria, cosa che finora non ha dimostrato di fare nemmeno questo amministratore unico con il suo pool di dirigenti, e un 50 percento in conto investimenti, che serviranno a finanziare quel piano di sviluppo che in definitiva grava sulle spalle della Regione, perché in definitiva lo paga la Regione.

Allora, carissimo casinò, ti diamo il 100 percento, però sulla base di queste regole, di questi criteri che ci sembrano minimamente ragionevoli e soprattutto responsabili. Allora, Presidente, se lei vuole introdurre un concetto di responsabilità nell'Amministrazione, ha il dovere, se non sono queste le quote le scelga lei, ma ha il dovere di imporre una sterzata. Lo dicevo stamattina, lei è il cocchiere, ha l'onere non solamente l'onore di dare un cambio di direzione, quest'oggi il cambio di direzione non si vede, anzi, si sta andando dritti verso il precipizio. Fra... macché un anno, lo abbiamo votato l'emendamento, ma di meno, saremo chiamati a rimodificare il disciplinare o ad intervenire in termini di ricapitalizzazione della società, sono pronto a scommetterlo con chiunque di voi.

Questa è la nostra proposta che - ripeto - fa il piano con l'emendamento n. 6 sull'articolo 13.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Non entrerò nel merito delle considerazioni legate all'efficienza economica della società, ma entrando nello specifico dell'emendamento, il collega Tibaldi - che è senz'altro un collega molto intelligente - capisce che questa proposta è una mera e pura provocazione, in quanto la percentuale proposta è assolutamente fuori mercato e fuori contesto; quindi ci asterremo su questo.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 du Popolo della Libertà, qui récite:

Emendamento

L'art. 10 è sostituito dal seguente:

"Articolo 10

Quota dei proventi spettanti a Regione

A partire dal 1° gennaio 2009, per le attività di cui al presente disciplinare, Casino s.p.a. versa a Regione una quota pari alla metà degli introiti lordi dei giochi.".

Conseillers présents: 32

Votants: 3

Pour: 3

Abstentions: 29 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Giuseppe Cerise, Chatrian, Comé, Crétaz, Donzel, Empereur, Carmela Fontana, Hélène Impérial, La Torre, André Lanièce, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Patrizia Morelli, Pastoret, Prola, Rigo, Rollandin, Rosset, Salzone, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 10:

Conseillers présents: 32

Votants: 28

Pour: 21

Contre: 7

Abstentions: 4 (Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 11 nous avons l'amendement n° 5 du Partito Democratico et les amendements n° 4 et 5 du Popolo della Libertà.

La parole au Conseiller Zucchi.

Zucchi (PdL) - Grazie, Presidente. Intervengo nell'illustrare questo emendamento, che mi dà anche l'opportunità di esprimere il mio pensiero sul provvedimento in senso generale.

Coloro che mi hanno preceduto in quest'aula negli anni passati, mi hanno detto - quindi stiamo parlando di tanti e tanti anni fa, coloro che sono seduti sui banchi da tanto tempo magari lo possono testimoniare oppure mi possono smentire - che la revisione dei coefficienti dei disciplinari, soprattutto quando... non parliamo poi dopo quando c'era una situazione di privato, quindi c'era una società privata rispetto alla Regione... era oggetto di estenuanti lunghe trattative per dei mezzi punti, dei punti percentuali, che evidentemente sfociavano in diverse riunioni le quali poi dopo portavano a delle ampie discussioni e pertanto su questi punti c'erano delle riunioni fiume.

Via via, con la Gestione straordinaria soprattutto, c'è stata una escalation nell'ultimo tempo, quindi i colleghi che mi hanno preceduto hanno fatto riferimento agli ultimi sei anni in cui si è provveduto diverse volte a modificare in una maniera ben più sostanziosa queste percentuali che sono oggetto di disciplinare. Mi riferisco anche soltanto all'ultima venuta, oltre a questa, quella del 2007 con l'allora Presidente Caveri; pur non essendo, io, in quest'aula, ebbi modo di seguire i dibattiti e l'abbassamento, cioè il proporzionamento del 10 percento delle percentuali a favore del Casino s.p.a. aveva sortito come contraltare il fatto che è oggetto di questo emendamento, di fronte a un riconoscimento del 10 percento era codificata la norma per la quale almeno il 14 percento degli introiti venissero destinati agli investimenti. Ed ecco il punto. Al di là di quelli che sono stati gli interventi che poi si sono seguiti nell'ambito della discussione generale, per i quali il Presidente ha fatto riferimento, come del resto abbiamo avuto modo di fare in commissione, su questo punto in modo particolare, dove ebbi modo di testimoniare la mia perplessità in merito all'assenza di una norma cogente in percentuale, che fissasse quanto meno un minimo garantito, che andasse nell'ordine degli investimenti... ecco il motivo di questo emendamento. Un emendamento, quindi, che vuole non fissare un massimo, perché il massimo non ha limite, ma un minimo che vada a garantire tutti noi, che di fronte a questo sforzo enorme, epocale, per cui oggi ci troviamo una volta sola a riconoscere la quasi totalità degli introiti a favore della casa di gioco di gestione, ci sia quanto meno una parvenza di sicurezza che, di fronte a questi soldi dati, riconosciuti, ci sia un impegno a investire e investire anche massicciamente per invertire la tendenza dell'emorragia dei clienti e per trovare delle soluzioni.

Qui vengo al punto di intervento politico. Mi auguro, Presidente, che su questo aspetto, al di là delle percentuali che possono essere viste in una maniera difficile in merito ad una entità numerica, lei colga e voi cogliate lo spirito di avere quanto meno un minimo garantito che ci tuteli tutti quanti, perché verba volant scripta manent, in quanto di fronte ad uno scritto noi possiamo essere tutelati in merito a questa facoltà. In assenza di questo scritto rimangono anche delle parole, che possono essere sicuramente mantenute; in occasione dell'audizione dell'amministratore unico ebbi modo di chiedere all'amministratore Frigerio il fatto di fotografare lo stato dell'arte degli investimenti; ho avuto anche delle risposte positive in questi termini, ma ciò non mi può incoraggiare a dare delle sicurezze e delle certezze per il futuro. Quindi mi auguro che su questo emendamento ci sia una convergenza, ci sia la possibilità di fissare questo minimo.

Venendo all'espressione del mio pensiero politico sulla materia, lo faccio soltanto in questa occasione, ho aspettato che soprattutto lei, Presidente, si esprimesse in merito. Le devo dire che sono rimasto un po' perplesso, conoscendola, nel vederla in una situazione di difesa, non di attacco, e mi spiego meglio. Tutti quanti, noi, al di là delle logiche di contrapposizione, maggioranza e opposizione, siamo consapevoli - i colleghi che mi hanno preceduto lo hanno ricordato - che questa è una situazione di emergenza; quindi la situazione si pone in un contesto tale per cui questa modifica del disciplinare è un fatto dovuto per evitare di prendersi in giro e per evitare di arrivare alla fine dell'anno a fare l'ennesima ricapitalizzazione.

Ma qual è il punto che ci preoccupa e che i colleghi hanno opportunamente sottolineato, che scaturisce anche dal suo intervento? È nel fatto che noi non vorremmo giocare in difesa, cioè le sue e le vostre difese e impostazioni di discorso, basate sul "tutto va male", lo possiamo anche condividere, lo sappiamo tutti che c'è una crisi in atto, che c'è una situazione per cui le percentuali sono in perdita, ma è proprio in questi momenti che noi dovremmo trovare quella lucidità e quella capacità di poter intervenire, per andare ad anticipare le situazioni di mercato.

Ieri non sarà sfuggito il decreto che è passato alla Camera e, anche sulla base del dibattito in corso che è in fase di accelerazione, noi vogliamo guardare avanti, questo è il senso del discorso; abbiamo il timore che qui ci si trovi di fronte ad una situazione di status quo che non riesce ad anticipare e a prevedere il futuro. E cerco di spiegarmi. Nel decreto che è passato ieri e che è diventato legge, per l'Abruzzo, sappiamo che sono in itinere delle nuove iniziative che vanno a disciplinare - sarà un pretesto, sarà un fatto che è scaturito in questa occasione del terremoto in Abruzzo - delle nuove soluzioni nell'ambito del gioco.

Sappiamo che non possiamo limitarci a fare dei discorsi solo sul cambio dei porteurs, quindi su un livello a cui lei ha fatto cenno e a cui ha fatto riferimento, sui concetti del passato o del presente, per cui ci si ruba il cliente migliore, per cercare di trovare delle soluzioni tampone, ma alla fin fine la situazione rimane così com'è. Noi vorremmo che ci fosse uno scatto in avanti e si adissero le professionalità che comunque sono esistenti, anche se sono poche, che andassero ad interpretare i nuovi sviluppi, le nuove frontiere del futuro. Penso ai giochi telematici... lei sa perfettamente che adesso i nuovi sistemi ci proiettano in un'ottica di gioco non tradizionale, per cui ritengo che la Casa da gioco di Saint-Vincent, invece di avere un livello statico e quindi di valutazione anche nella formulazione del piano di sviluppo concepita in un modo un po' antico, a mio modo di vedere, vada ad interpretare le nuove tendenze, riferite anche al settore dell'Internet, al settore del gioco fatto da casa. In questo senso, abbiamo avuto anche modo di parlarne a Roma recentemente, dovremmo avere quella capacità di inserirci per primi nelle possibilità che il mercato offre, per dare, visto il know how che abbiamo come casa da gioco in tutti questi anni, la possibilità di inserirci, noi, per primi, in questo tipo di mercato, per andare a prendere quel volume di mercato non tradizionale e che ci permetta di andare ad esplorare nuove fette di mercato, e per risalire la china dal punto di vista del fatturato. Perché se noi ci mettiamo soltanto a fare il ragionamento sulle logiche vecchie, rischiamo di rimanere così per i prossimi anni!

Ecco, questa è la sfida che, secondo me, è il punto focale che ci riguarda tutti nell'affrontare il tema della casa da gioco: che deve essere vista in una funzione prospettiva. Ecco, il suo ragionamento mi sembra un poco basato sullo status quo; non è quindi un peccato, in questo senso daremo tutta la collaborazione per riuscire a inserirci nelle logiche che si stanno evolvendo dal punto di vista del mercato anche nazionale, in questa logica di inserimento dei nuovi giochi, per cui la Casa da gioco di Saint-Vincent, attraverso la propria capacità, i propri uomini, il proprio know how, possa inserirsi in un dibattito che è in fase di nascita in questo momento, proprio in funzione dei fattori contingenti dell'emergenza Abruzzo, per anticipare le mosse, perché - come ha detto giustamente il collega Capogruppo Lattanzi - è in queste fasi che dobbiamo riuscire a cercare di anticipare il mercato, piuttosto che subirlo.

Con questo auspicio credo di poter testimoniare e dire che il nostro gruppo su questi temi intende misurarsi, abbiamo la consapevolezza, è un dato di fatto, lei stesso potrà ammettere che il piano di sviluppo così come è stato votato poco più di due mesi e mezzo fa presenta già delle lacune; pertanto, giocoforza, questo ragionamento deve essere assolutamente posto in essere nel più breve tempo possibile, perché in ogni azienda ormai non ci si può più permettere di fare i conti alla fine dell'anno. Lei ha il termometro dell'azienda, mese per mese, i volumi di ingresso non sono compatibili con la possibilità di un rilancio effettivo rebus sic stantibus, quindi bisogna fare quello scatto; quello scatto che noi, in questo disciplinare, non vediamo, non riusciamo a vedere nel management attuale la capacità di anticipare questo mercato, salvo che ci siano delle soluzioni che noi auspichiamo possano essere portate avanti nel più breve tempo possibile.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Ritorno un po' al senso dell'emendamento, dopo l'intervento più politico del collega; naturalmente capisco la sua preoccupazione di giustificare l'ennesima manganellata alla Valle d'Aosta, dopo quelle di Brunetta e Calderoli, adesso la "questione casinò", è chiaro che la politica del bastone: svegliate i valdostani a colpi di bastonate, è giusto che la giustifichiate... va be'...

Ciò detto, prendiamo atto di questa sinergia fra l'autonomia regionale e il Governo di centro-destra e torniamo invece al senso dell'emendamento. Su questa cosa abbiamo scritto 10 percento, ma ci sta assolutamente bene anche il 14 percento, per cui se siete disponibili ad accogliere l'emendamento del PdL, ritiriamo il nostro, non ne vogliamo fare una questione. Giustifico la ragione del 10 percento: avevamo abbassato ancora la soglia... come dire? c'è una situazione di difficoltà, l'abbassiamo leggermente, però eravamo dell'avviso che una soglia andasse mantenuta. Ripeto, ci va ancora meglio quella del 14 percento, non ne vogliamo fare una questione di primato in questo senso.

Poi abbiamo appreso dalla relazione del Presidente che tutto sommato l'idea è quella di investire molto di più, quindi a noi sembra che sia accoglibile questo tipo di emendamento, anche quello del PdL. Il nostro è ritirato se è accolto quello.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Come è già stato sottolineato, e come peraltro è emerso anche nel dibattito di stamattina, quando il Presidente Rollandin specificava che il fatto del 14 o della percentuale non era una preoccupazione di andare sotto questa percentuale, era un obiettivo che andava nella direzione di non andare a mettere dei paletti troppo fissi, legati a degli incassi che peraltro sono in diminuzione, perché paradossalmente diminuendo gli incassi, le percentuali della promozione teoricamente dovrebbero aumentare, in quanto bisognerebbe fare un maggior sforzo di promozione per rilanciare.

Fatte anche queste considerazioni che sono già emerse nel dibattito, riteniamo quindi che l'emendamento del mantenimento di questa soglia possa essere mantenuto, perché la volontà come è stata espressa è quella di andare oltre questa soglia, proprio per non legarla a degli incassi che sono in diminuzione. Se però questo tranquillizza il fatto di avere comunque una soglia minima, il Governo regionale acconsente ad accettare questo emendamento, il di più contiene il di meno, quindi automaticamente anche l'emendamento del PD è accolto.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Questo è un tema sicuramente di grande rilievo, perché l'investimento che deve essere fatto per cercare di invertire la tendenza, sotto un certo profilo, paradossalmente, nel momento in cui si riducono le entrate, deve essere aumentato l'intervento a favore del rilancio. Questo credo sia uno degli elementi assolutamente importante.

Abbiamo già detto questo in commissione, però mi sembrava che la preoccupazione rispetto alla proposta di abolire la percentuale, questo determinasse...

(breve interruzione per messa a punto dell'impianto di registrazione)

Rollandin (UV) - ...dicevo, nell'ambito degli interventi che sono prevedibili in un momento di difficoltà, quello che era stato sottolineato anche nella presentazione del piano, era che sicuramente vanno aumentati gli investimenti nell'intervento promozionale o comunque a difesa di quello che è il rilancio; però, il togliere la percentuale può creare o ingenerare un problema, nel senso di dire: se non c'è almeno un minimo, non siamo sicuri che questo avvenga. Allora, onde evitare problemi interpretativi, perché lo ribadiamo qui e lo vedremo dai dati che presenteremo nel merito degli interventi, come credo sia già stato fatto, proprio per evitare questo, credo sia giusto accettare questo emendamento.

Sotto il profilo del discorso delle nuove metodiche di gioco, sicuramente noi prendiamo atto di quello che sta succedendo a livello nazionale, sottolineando ancora una volta che però la regolamentazione della fase del gioco, purtroppo - lo abbiamo sottolineato da sempre - ha avuto due richiami ufficiali della Corte costituzionale, che ha detto in modo evidente e chiaro, intervenendo su alcune prese di posizione e tentativi di aperture di case da gioco, che non venivano accettate. Però c'era un invito forte al Governo di regolamentare la materia e noi, su questo, avevamo cercato di dire: non possiamo più oggi dire che siamo contrari all'apertura delle nuove case da gioco; vorremmo che però delle iniziative venissero fatte come il Deputato e il Senatore hanno fatto, anche presentando delle iniziative in tal senso, regolamentando la materia in modo tale che non ci sia una presenza di un casinò per ogni Regione, perché questa è una presa di posizione e una regolamentazione che uccide tutte le case da gioco, quindi non va nella direzione giusta.

Ci devono essere dei criteri, come avevamo cercato di dire, la distanza, l'utenza, il bacino dei giocatori, studi già fatti dalle case da gioco e dalla Federgioco e regolarmente presentati, per orientare verso una nuova legge che tenga conto di questi dati. Quindi, sotto questo profilo, auspichiamo che ci sia il rilancio anche attraverso questo, però il gioco online, i nuovi giochi, sicuramente cambieranno in poco tempo le abitudini anche del gioco, e queste purtroppo cambiano molto velocemente, ci si dovrà adeguare e si sta già pensando, come casinò esistenti - questo devo dirlo, tutti assieme, perché hanno lo stesso problema -, di attivarsi in questa ottica.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 4 du Popolo della Libertà; si celui-ci sera approuvé l'amendement n° 5 du Partito Democratico est retiré.

L'amendement n° 4 du Popolo della Libertà récite:

Emendamento

Al primo comma dell'art. 11 è aggiunto, in fine, il seguente periodo:

"Al finanziamento è destinata una percentuale non inferiore al 14% degli introiti di gioco come definiti dall'art. 8, comma 2, con riferimento ai dati dell'ultimo bilancio approvato dalla gestione della Casa da gioco.".

Je le soumets au vote:

Conseillers présents: 32

Votants: 27

Pour: 27

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - L'amendement n° 5 du Partito Democratico est retiré; j'en donne lecture pour mémoire:

Emendamento

L'articolo 11, comma 1, è così riscritto:

"Al fine di promuovere le attività della Casa da gioco, Casino s.p.a. è tenuta a finanziare, destinando una percentuale non inferiore al 10% degli introiti di gioco come definiti dall'art. 8, con riferimento ai dati dell'ultimo bilancio approvato dalla gestione della Casa da gioco, il calendario delle manifestazioni finalizzate ad incentivare le presenze della clientela presso la Casa medesima e ad attivare ritorni di immagine e ricadute promozionali su Saint-Vincent e sulla Valle d'Aosta.".

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi sur l'amendement n° 5 du Popolo della Libertà.

Tibaldi (PdL) - Sempre nel medesimo articolo, articolo 11, che si occupa di manifestazioni e promozione, intendiamo proporre una modifica anche del comma 3, che ovviamente è strettamente connesso con i commi precedenti, poiché il programma annuale delle manifestazioni, per il quale è stata riservata una quota di attenzione minima del 14 percento sugli introiti lordi, dovrebbe ovviamente prendere in considerazione anche la realtà territoriale circostante. È vero che il comma 3 fa riferimento alle ricadute sul territorio, però fa un riferimento piuttosto generico, perché dice che il programma dovrà evidenziare esplicitamente la quota di risorse destinata all'ospitalità esterna per permettere delle effettive ricadute sull'imprenditoria turistica e commerciale del comprensorio di Saint-Vincent e di Châtillon.

Non più tardi di stamani il Presidente della Regione ha confermato che queste ricadute sono diminuite notevolmente nel corso degli anni, in particolare si attestano sull'ordine del 15 percento se comprendiamo hôtellerie e ristorazione, e arrivano al 20 percento se comprendiamo solo hôtellerie. Quindi è grosso modo dimezzata questa quota di rispetto e di attenzione nei confronti del territorio, rispetto già solo a due anni fa, quando in vigenza del vecchio disciplinare si prevedeva una destinazione di almeno il 30 percento della destinazione della clientela, certamente senza obbligarla come ha detto stamani il Presidente, perché la clientela è poi libera di scegliere dove vuole andare, non è che la clientela devi per forza indirizzarla verso un hôtel piuttosto che un altro, o verso il Grand Hôtel Billia. È naturale che ci deve essere un tentativo esplicito attraverso un programma di gestione delle manifestazioni che non dimentichi che il casinò, comunque, non è un'astronave che sta in cielo, ma è un'entità che giace su un territorio e il territorio è quello di un comprensorio dal quale attinge anche delle risorse se non in termini economici, perlomeno delle risorse in termini di servizi e di disponibilità di coloro che lavorano con attività proprie sullo stesso territorio. È per questo che con l'emendamento n. 5 vorremmo ripristinare la destinazione per non più del 70 percento delle risorse del programma a favore dell'ospitalità interna, e quindi del Grand Hôtel Billia in primis, però lasciando la parte restante, senza fare un'esplicita menzione percentuale a favore della ospitalità esterna.

L'Assessore Lavoyer, che sta intervenendo sulla materia e che è persona del luogo, come il sottoscritto, sa benissimo che il comprensorio non può continuare ad essere ignorato fino a questo punto, sa benissimo che il casinò non può porsi in situazione conflittuale o di concorrenza addirittura sleale nei confronti delle altre attività, attraverso dei favoritismi che possono andare a vantaggio di un Grand Hôtel Billia o di strutture ristorative all'interno del complesso, ma ovviamente deve vivere in forma sinergica con esse. Questa sinergia noi l'abbiamo semplicemente quantificata, riprendendo una vecchia ripartizione percentuale che è vissuta fino al 2007 e che, secondo quelle che sono anche le attenzioni e le manifestazioni di interesse da parte degli albergatori locali, potrebbe essere opportunamente ripristinata e restaurata: di qui l'emendamento n. 5 di cui ho dato questa sintetica spiegazione.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Su questo emendamento annunciamo l'astensione e le motivazioni che stanno alla base di questa scelta sono state ampiamente illustrate questa mattina, in sede di risposta di un'interpellanza proprio sulla materia specifica; quindi le argomentazioni che sono state illustrate stamattina stanno alla base della nostra astensione.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Semplicemente per dire che ci dispiace, prendiamo atto della sensibilità che sta manifestando l'Assessore e la Giunta nei confronti di questo argomento, che non riteniamo di secondaria importanza.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 5 du Popolo della Libertà, qui récite:

Emendamento

Il terzo comma dell'articolo 11 è sostituito dal seguente:

"Tale programma dovrà riservare esplicitamente all'ospitalità interna (Grand Hotel Billia, Bar e Ristoranti del Casinò) non più del 70 per cento delle risorse stanziate nonché destinare la parte restante a favore dell'ospitalità esterna per permettere delle effettive ricadute sull'imprenditoria turistica e commerciale del comprensorio di Châtillon e Saint-Vincent.".

Conseillers présents: 32

Votants: 6

Pour: 6

Abstentions: 26 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Giuseppe Cerise, Chatrian, Comé, Crétaz, Empereur, Hélène Impérial, La Torre, André Lanièce, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Patrizia Morelli, Pastoret, Prola, Rollandin, Rosset, Salzone, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 11 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 11

Manifestazioni e promozione

Al fine di promuovere le attività della Casa da gioco, Casino s.p.a. è tenuta a finanziare il calendario di manifestazioni finalizzate ad incentivare le presenze della clientela presso la Casa medesima e ad attivare ritorni di immagine e ricadute promozionali su Saint-Vincent e sulla Valle d'Aosta. Al finanziamento è destinata una percentuale non inferiore al 14% degli introiti di gioco come definiti dall'art. 8, comma 2, con riferimento ai dati dell'ultimo bilancio approvato dalla gestione della Casa da gioco.

Il programma annuale delle manifestazioni, operativo ed economico, è predisposto da Casino s.p.a. di concerto con il "Comitato per la promozione e le manifestazioni", formato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta o da un suo delegato che lo presiede, da un amministratore di Casino s.p.a. o da un suo delegato e da un terzo componente in rappresentanza dei Comuni di Châtillon e di Saint-Vincent, entro e non oltre il 30 novembre l'anno precedente a quello di riferimento.

Tale programma dovrà evidenziare esplicitamente la quota di risorse destinata all'ospitalità esterna per permettere delle effettive ricadute sull'imprenditoria turistica e commerciale del comprensorio di Châtillon e Saint-Vincent.

Il funzionamento del Comitato è regolamentato attraverso apposito protocollo predisposto dal Comitato stesso entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare ed approvato da Casino s.p.a. e dalla Giunta regionale.

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - La pagina dei controlli sull'attività della casa da gioco richiederebbe un intero pomeriggio, quindi facciamo grazia ai colleghi e a chi ci segue del dibattito che questo richiederebbe.

Mi pare, Assessore Lavoyer, che lei abbia - forse sbaglio - elegantemente glissato sull'argomento nella sua relazione, perché c'è una modifica dell'articolo 12, o forse vedo male io, ma non ho trovato nella sua relazione alcuna spiegazione circa la soppressione di un punto, il punto e) che recitava: "fornire come onere posto in capo alla Casino s.p.a., fornire quotidianamente per gioco e per tavolo, nel rispetto della normativa vigente in materia di lavoro, una dettagliata e analitica contabilità delle mance, consentendo a Regione il controllo anche ai fini dell'applicazione dell'ultimo comma del precedente articolo 11". Vecchia questione, annosa questione. Annosa questione che ci ha visto peraltro, Assessore Lavoyer, resistere al Tribunale amministrativo regionale per anni, di fronte a una posizione avversa delle organizzazioni sindacali. Come? noi resistiamo per anni, facciamo le trincee per difendere l'articolo, allora, 13 punto e), abbiamo - se non ricordo male - una sentenza che conferma la legittimità della posizione assunta dalla Regione e non si ritiene più utile dare attuazione a questo articolo? Ricordo lunghe discussioni sul punto e una posizione che mi sembrava piuttosto definita, all'epoca, che era quella dell'opportunità di verificare puntualmente la contabilità delle mance in modo analitico, cioè per gioco e per tavolo, e non soltanto per gioco, "per gioco" intendendosi con riferimento a ogni singolo gioco e non in modo scherzoso.

Chiedevo quindi un'esplicitazione di questa posizione, mi sembra almeno doveroso nei confronti di quest'aula e nei confronti dell'opinione pubblica, visto che si è trattato di una questione che ha trovato su fronti contrapposti Regione e organizzazioni sindacali, ma non era considerata di poco momento ai fini della verifica della legittimità dell'attività di gioco. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. La motivazione è molto semplice sul controllo conta delle mance, tavolo per tavolo, di cui alla lett. c) dell'ex articolo 11, cui faceva riferimento, oggi articolo 12, questo conteggio è stato eliminato perché non c'è più nell'articolo 10, ex articolo 11, comma 5, la parte che riguarda i limiti in caso di mance che superano 60, 30 e 5 percento. La motivazione principale è che non riteniamo che la Regione possa imporre un comportamento - tramite un disciplinare - che richiede comunque una concertazione di tipo sindacale; quindi l'eliminazione di questo comma è legata a questa circostanza.

Président - Je soumets au vote l'article 12:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 13 nous avons l'amendement n° 6 du Popolo della Libertà.

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Innanzitutto l'articolo, così come formulato, riprende da altre s.p.a. pubbliche, come ci è stato presentato in commissione, questa dizione per evitare il riaddebito dei costi a doppia imputazione dell'IVA e quindi rendere più fluido il processo contabile, tant'è che il nostro emendamento riprende totalmente e papalmente la dizione letterale, la definizione letterale che la Giunta ha proposto, semplicemente con un inciso, in particolare la seconda frase: "Con la quota parte di cui all'art. 10 Regione finanzia gli investimenti...". È vero che - come ho annunciato e illustrato precedentemente - questo emendamento era la controparte dell'altro che avevamo formulato e che avete respinto, quindi secondo un ragionamento elementare dice: be', questo si potrebbe anche ritirare, ma... c'è un però. Con la quota parte di cui all'articolo 10, che sia un 50 percento o che sia un 10 percento la Regione non sarebbe male che quei soldi li devolvesse verso finalità di sviluppo e di investimento. Lo so che ne mette di più, ma questo 10 percento sappiamo dove va a finire. Allora è vero, mettiamo anche questo 10 percento, giustamente, è vero che potrebbe sembrare pleonastico, tuttavia lo sottoponiamo alla vostra onorevole attenzione e, di conseguenza, lo lasciamo in approvazione. Poi, visto che la competenza primaria sull'argomento e sulla discussione oggi è stata affidata all'Assessore alle finanze - si parla di una quota parte che è l'unica quota parte che lui incassa - alla fine dei conti non sarebbe cattiva cosa sapere dove viene destinata.

Mi permetta la battuta, Assessore: la competenza in materia di partecipazioni regionali è di spettanza del Presidente; se non sbaglio, la delega... ma su questo argomento che è piuttosto spinoso e che in fondo si sintetizza in una riduzione del 30 percento della quota di pertinenza regionale... hanno lasciato a lei l'argomento. Allora ci permettiamo di dire che questo 10 percento sarebbe utile sapere dove potrà essere destinato e noi sommessamente le abbiamo fatto una proposta.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Premesso che il lavoro della Giunta e del Governo è collegiale, quindi la provocazione ha poco senso, come aveva poco senso la provocazione del 50 percento da lasciare come provento alla casa da gioco, questa è la terza provocazione, perché poteva avere un senso se la proposta del 50 percento non era una provocazione, in quanto il 10 percento lo riteniamo essere totalmente insufficiente a coprire i costi degli investimenti previsti. Quest proposta è quindi incompatibile con il precedente articolo 10 e ci asterremo.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 6 du Popolo della Libertà, qui récite:

Emendamento

L'art. 13 è sostituito dal seguente:

"Articolo 13

Piano di sviluppo

Il Consiglio regionale approva il Piano di sviluppo su proposta della Giunta regionale. Con la quota parte di cui all'art. 10, Regione finanzia gli investimenti in esso previsti che continueranno ed essere realizzati da Casino s.p.a., stazione appaltante dotata di mandato senza rappresentanza, sulla base di uno schema contrattuale tipo approvato dalla Giunta regionale.".

Conseillers présents: 32

Votants: 3

Pour: 3

Abstentions: 29 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Giuseppe Cerise, Chatrian, Comé, Crétaz, Donzel, Empereur, Carmela Fontana, Hélène Impérial, La Torre, André Lanièce, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Patrizia Morelli, Pastoret, Prola, Rigo, Rollandin, Rosset, Salzone, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 13:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 14:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 15:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 16:

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 21

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 17 nous avons les amendements n° 6 et n° 7 du Partito Democratico.

La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - In parte i due emendamenti - se mi consente illustro insieme i due emendamenti - sono già stati illustrati, quindi non ritorno su questo tema. Quello che vorrei precisare è che, a forza di mettere paletti a questa nuova gestione, invece di agevolarla nella sua attività, le rendiamo ancora più difficile la vita.

Scusi, Presidente, semplicemente perché noi abbiamo fatto delle audizioni... lo so che mi sente, però siccome noi abbiamo fatto delle audizioni, in queste audizioni ci è stato detto: guardate, i valdostani... siamo andati a fare una visita al casinò e ci hanno detto: i valdostani useranno questa tensostruttura, che fra l'altro è anche in condizioni ormai di usura, con quattro macchinette dentro, l'entrata sarà lì dal cortile, cioè un'entrata che non ha nulla a che vedere con l'entrata del casinò: questo è quello che ci hanno detto l'amministratore delegato e i dirigenti del casinò. Allora, ecco che ho fatto riferimento a quel luogo come a un luogo che avrebbero dovuto usare i valdostani per il gioco, ho detto francamente: una scelta quanto mai infelice!

Adesso lei mi dice: no, ci saranno altre sale, il bunker e quant'altro; il bunker ad oggi non è pronto, quindi spenderemo dei soldi per aprire la porticina che fa entrare nella tensostruttura i valdostani, poi quando sarà finito il bunker entreranno i valdostani. Oppure diciamo: ad oggi i valdostani non entrano, in attesa del bunker che darà un minimo di dignità anche al valdostano che va a giocare, perché, ripeto, che mi sia detto: puoi andare al casinò... cioè le faccio l'esempio... era significativo che un valdostano potesse andare al casinò in questo senso: io sono un albergatore, ho dei clienti, vi accompagno a giocare al casinò, scusate, davanti all'entrata voi entrate e io vado nella tensostruttura lì dietro, giro l'angolo, a farmi una giocata in attesa che i miei clienti abbiano finito... Guardi, francamente questa è una cosa che non voglio nemmeno immaginare! Se almeno già entriamo nel bunker, poi i clienti possono salire magari sopra, io sto lì, però è già un po' diverso; ma comunque, dal mio punto di vista, rimane una cosa che mi lascia molto perplesso, poi se qualcuno qui è entusiasta di questa scelta, vada avanti!

Sul secondo emendamento, invece, è di nuovo una questione... noi apriamo il casinò ai valdostani, poi diciamo: però nessuna pubblicità ai valdostani, non bisogna dirlo a nessuno che si può andare al casinò, cioè... non si può mettere una locandina, una pubblicità su un giornale, nessun tipo di pubblicità in Valle d'Aosta? È paradossale! È normale che se faccio una pubblicità per tutti, per i turisti, possa caderci dentro anche qualche valdostano; non vorrei che facessimo delle norme che sono castranti per lo sviluppo dell'attività del gioco.

Questo era lo spirito degli emendamenti, quindi non contro il disciplinare, ma per dire: ci avete pensato bene? Questa cosa qui, scritta in questo modo, invece di dare via libera al Casino s.p.a. di decidere, di valutare, di fare un po' di attività anche sui valdostani, visto che ci sono i valdostani che possono andare a giocare... invece: no, non si parli, non si dica a nessuno che i valdostani possono andare al casinò! Mi sembra francamente che non stia in piedi dal punto di vista dell'economia.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Sulla tipologia delle sale, dei locali, mi pare che nella replica del Presidente sia già stato specificato questa mattina, come peraltro il fatto di poter far partecipare i valdostani al poker Texas, ci sono dei locali specifici. Allo stato delle cose non è un elemento con una chiusura a priori, attualmente sicuramente non può essere tenuto in considerazione; è comunque un suggerimento che non bocciamo in quanto tale, oggi non lo possiamo tenere in considerazione in quanto è necessario che la localizzazione sia delimitata con precisione, perché noi possiamo dare ai valdostani l'accesso ai giochi elettronici rispetto a quelli da tavolo, altrimenti è impossibile...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...penso sia compito della Giunta andare ad individuare la localizzazione delle sale, ci sono i responsabili della gestione della s.p.a. che andranno ad individuare delle sale. L'input che c'è sul disciplinare è che devono essere dei locali ben delimitati e che non possono creare questa possibilità di accesso ai giochi che vengono svolti sui tavoli: questo, allo stato delle cose, è indispensabile e quindi ci asterremo su questo emendamento. Sulla promozione l'articolo è molto chiaro, dice: è vietata specificatamente una promozione che sia indirizzata specificatamente ai residenti in Valle d'Aosta, sotto qualsiasi forma. La promozione del casinò va da sé che viene fatta a livello nazionale, quindi viene anche recepita a livello locale. Ci asterremo anche su questo.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Gli emendamenti non mi sembra che apportino un effettivo cambiamento della natura assolutamente contraddittoria di questo articolo. Questo è un articolo, articolo 17 del nuovo testo, che disciplina gli ingressi dei residenti in Valle d'Aosta alle sale da gioco, che potremmo definire un "articolo suicida", perché contiene già al suo interno i germi della propria disgregazione. È un articolo che non regge da nessuna parte, né in termini formali, per il fatto che non è indicato correttamente chi debba farsi carico dell'individuazione degli spazi, ma soprattutto perché questo tipo di apartheid... siamo in un tempo in cui c'è molta attenzione per il Sudafrica per motivi sportivi, ma qui riportiamo in auge delle tradizioni sudafricane nel nostro contesto regionale estromettendo da determinate attività di gioco i residenti... noi siamo perché non vengano ammessi, lo ricordo, e non per ragioni dotte e - come diceva il Presidente Rollandin - di natura storica, ma per motivazioni molto concrete che riguardano l'opportunità che questa nostra casa da gioco rimanga rivolta verso l'esterno, rimanga rivolta verso una ricettività turistica e non sia introflessa verso gli interessi della Regione.

È però la parte anche promozionale e soprattutto - direi - di accesso ai servizi a non poter reggere l'urto di alcun tipo di discussione logica, perché - già lo ha detto in questo bene il collega Donzel - quali sono i messaggi specificatamente indirizzati ai residenti in Valle d'Aosta? Uno striscione, come lo abbiamo negli stadi valdostani, dove c'è scritto "Casino de la Vallée" non è rivolto espressamente alla cittadinanza valdostana? Un articolo promozionale o una pubblicità acquistata su un giornale pubblicato nella Regione, non è specificamente indirizzato ai residenti in Valle d'Aosta? E a chi è indirizzato, scusate, un articolo o una pubblicità su La Vallée Notizie o su Il Corsivo? Ai valdostani, in linea di principio mi pare che siano residenti in Valle d'Aosta l'80-90 o forse più percento dei suoi residenti, e non è questa promozione del gioco? No! Sono cose curiose, ma soprattutto è curioso che determinate modalità di pagamento non siano consentite ai valdostani. Credo che questo non regga l'urto di alcun tipo di contestazione, perché è una violazione ad un principio elementare di non-discriminazione nell'utilizzo di beni e servizi, mentre noi possiamo spiegare - e lo abbiamo spiegato per 50 anni - che non intendevamo dare accesso ai valdostani nel loro insieme per delle motivazioni molto precise, legate alla natura di questa attività, al gioco; ma non potremo mai spiegare perché ad un valdostano è impedito di pagare con una carta di credito all'interno della casa da gioco.

Credo che questo sia un articolo molto mal confezionato per mettere dei simulacri di giustificazione, per approntare una cortina fumogena intorno ad una decisione che è già sostanzialmente presa e che è quella di favorire l'apertura definitiva e globale della casa da gioco anche ai residenti. Il nostro giudizio, la nostra opinione su questo articolo è assolutamente e rigorosamente contraria, perché - ripeto - è un articolo che contiene i germi della propria disgregazione, dei limiti che esso contiene e apre non uno spiraglio, ma apre di fatto le porte al gioco anche per i valdostani con tutto quello che ne conseguirà, in termini di immagine della Regione, in termini di coinvolgimento, in termini di impatto sull'esterno, fenomeni non più controllati e controllabili, come saranno molto presto.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Su questo articolo già nella discussione generale si è imbastita una presa di posizione francamente incomprensibile.

Da una parte si dice: noi vogliamo che il casinò sia aperto solo per quelli che non sono residenti, com'è stato finora, quindi tutto quello che facciamo è solo per i non residenti, ignorando che da anni ci sono le slot machines che sono aperte a tutti, che sono disponibili per tutti! Dal momento della liberalizzazione dei bingo, la liberalizzazione di tutti i giochi è per tutti. Altro problema: non mi risulta che ad oggi non si sappia che ci sono in Valle d'Aosta dei giocatori, c'è gente che gioca... dove va a giocare? Se lei va a Chamonix, o va da altre parti, trova tutti... non dico che parlano patois... ma comunque chiaramente lei incontra persone che giocano. Allora, chi ha voglia di giocare, in questo momento va in Svizzera, in Francia, fra un po' andrà nei casinò vicini, va a Sanremo, va dappertutto e gioca tranquillamente.

Il dire che con questo mettiamo i germi di chissà quale malattia... ma chi ha la malattia del gioco non è perché non potrà giocare a Saint-Vincent o ammettendolo nelle sale dove si gioca alle slot machines... che attraversando Viale Piemonte lei trova nei bar... sono le stesse! L'assurdo è che oggi non si possa, non il contrario! Con la differenza - come ho spiegato, che le percentuali di vincita, per quello che può significare, da una parte sono del 92-94 percento, dall'altra sono il 75 percento.

Ora, se vogliamo fare del facile moralismo e dire: ma noi, per carità, questo non lo vogliamo... allora si ascolta; si sa però che non è così, perché lo sanno tutti! Con una differenza che noi vorremmo in questo momento sottolineare: che in teoria anche i bar dovrebbero vietare il gioco a quelli al di sotto dei 18 anni, cosa che non sempre avviene...

(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...difatti, non nei bar, no, no, Louvin, il controllo nei bar non è fatto con funzioni... mi spiace dover dire proprio a te quello che dovresti sapere: che le funzioni di controllo non sono funzioni prefettizie. Allora ti porto il manuale da rileggere, per memoria storica, anche questa, come Chabod!

Tornando invece ai concetti di controllo, questi sono determinati, chiari e credo che vadano nella direzione che abbiamo appena detto. Questo articolato sicuramente è più complesso di quello che potrebbe essere, nel senso che si è voluto, qui, andare nella direzione in cui altri - non siamo i primi - sono andati, nel senso di evitare sia la pubblicità diretta su cui si sono fatti questi emendamenti, che vuol dire semplicemente non certo fare la pubblicità per il casinò - che di solito viene fatto per chi è fuori, e in Valle, in generale, viene fatto per i giocatori -, ma mirata a qualcosa, non so, alla manifestazione che si fa in una festa locale ad una sagra, fare una pubblicità mirata per quelli che partecipano a questa... solo per questo può essere inteso come... Come le altre forme di pagamento, questo è stato suggerito, certo, non ce lo siamo inventati, perché altri stanno facendo esattamente questo percorso; ecco perché riteniamo che non ci sia alcuna situazione, nessun germe che circola. Ci sono semplicemente persone che hanno voglia di giocare e, se non giocano lì, giocano da altre parti. Questo è il concetto di cui abbiamo tenuto conto, che non abbiamo inventato noi: l'apertura a tutti della slot è stata contrastata da parte nostra, perché la stessa cosa si voleva fare anche dei bingo, perché si voleva trasformare in bingo i mini casinò, per fortuna quello si è evitato, adesso si aprirà a tutti. Questa è la realtà!

Purtroppo questo discorso del gioco sta diventando, lo dimostra l'ultimo decreto, la fonte di finanziamento di tutto: dal terremoto in Abruzzo in avanti, sta diventando l'unica fonte, aumentare il lotto, aumentare le percentuali. Siccome le disponibilità per il gioco, anche delle persone, sono limitate, questo porta a dire che in generale c'è una ricaduta negativa di quella che è non la frequentazione, ma la quantità del giocato, e questo penalizza anche la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 6 du Partito Democratico, qui récite:

Emendamento

Articolo 17

Ingressi

Sono soppresse al comma 3 le seguenti parole: "in locali appositamente individuati".

Conseillers présents: 31

Votants: 3

Pour: 3

Abstentions: 28 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Giuseppe Cerise, Chatrian, Comé, Crétaz, Empereur, La Torre, André Lanièce, Lattanzi, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Patrizia Morelli, Pastoret, Prola, Rollandin, Rosset, Salzone, Tibaldi, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 7 du Partito Democratico, qui récite:

Emendamento

È soppressa al comma 4 dell'articolo 17 la prima frase: "alla Casino s.p.a.... sotto qualsiasi forma".

Conseillers présents: 31

Votants: 3

Pour: 3

Abstentions: 28 (Agostino, Bertin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Giuseppe Cerise, Chatrian, Comé, Crétaz, Empereur, La Torre, André Lanièce, Lattanzi, Lavoyer, Louvin, Maquignaz, Marguerettaz, Patrizia Morelli, Pastoret, Prola, Rollandin, Rosset, Salzone, Tibaldi, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 17:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 18:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 19:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 20:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 21 dans le texte amendé par l'amendement n° 4 du Partito Democratico:

Articolo 21

Disposizioni transitorie

Eventuali proprietà immobiliari funzionali alla gestione della Casa da gioco, di proprietà di Casino s.p.a. alla data di entrata in vigore del presente disciplinare, verranno acquistati da Regione.

Per le proprietà immobiliari in corso d'opera, Casino s.p.a. è tenuta a terminare i lavori, preventivamente all'acquisto da parte di Regione.

Casino s.p.a. dovrà procedere a trasmettere a Regione l'elenco di dette proprietà immobiliari ritenute funzionali.

Regione procederà all'acquisizione al valore netto contabile.

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote le point 21 dans son ensemble avec l'annexe: "Disciplinare per la gestione..." et cetera:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 20

Contre: 5

Abstentions: 6 (Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.