Oggetto del Consiglio n. 558 del 20 maggio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 558/XIII - Interpellanza: "Problematiche relative allo smaltimento dei prodotti derivanti dalla depurazione delle acque".
Interpellanza
Preso atto che la discarica regionale di Brissogne non è più in grado di smaltire i prodotti della depurazione delle acque e che ciò comporta lo smaltimento fuori Valle, con rilevanti costi aggiuntivi, che a partire dal 1° aprile 2009 si scaricheranno sulle bollette dell'acqua dei cittadini di Aosta e dei comuni della sua cintura;
Tenuto conto che tale aggravio di spesa comporterà un maggior costo dell'acqua al metro cubo, che passerà da 38 a 50 centesimi di euro, con un aumento di oltre il 30%;
Ritenuto che la causa di questo sovrapprezzo è da imputarsi ad un difetto di programmazione di una struttura regionale e che, in un momento di crisi come l'attuale, occorre difendere il potere d'acquisto dei cittadini ed evitare qualunque discriminazione verso gli abitanti della città di Aosta e dei comuni limitrofi;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) assumersi l'onere del trasferimento dei residui degli impianti di depurazione sino a che la discarica regionale sarà allargata;
2) in alternativa, prevedere almeno dei provvedimenti che riducano l'impatto di tale onere sulla bolletta dell'acqua dei cittadini valdostani, anche attraverso opportune modifiche dei recenti provvedimenti anticrisi;
3) coordinare in modo più efficace il sistema dello smaltimento dei fanghi degli impianti di depurazione affinché non si verifichino differenze tra i cittadini di differenti comuni.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Abbiamo avuto notizia recentemente che la discarica regionale di Brissogne non è più in grado di smaltire i prodotti della depurazione delle acque e che ciò ne comporta lo smaltimento fuori Valle, con rilevanti costi aggiuntivi, quindi in base alla normativa vigente, a partire dal 1° aprile di quest'anno, i costi aggiuntivi di questo problema si scaricheranno sulle bollette dell'acqua dei cittadini di Aosta e dei comuni della sua cintura, con rilevante aggravio di spesa. Dai calcoli appare infatti che vi sarà un maggior costo dell'acqua al metro cubo, che passerà da 38 a 50 centesimi di euro, con un aumento di oltre il 30%; visto che siamo in tempo di crisi, non mi pare questa una bella notizia. Abbiamo fatto questa interpellanza per capire se la Giunta regionale è intenzionata a difendere il potere di acquisto dei cittadini in questo tempo di crisi e se è intenzionata ad evitare che una pecca dell'organizzazione regionale vada a danno solo degli abitanti della città di Aosta e dei suoi comuni. Secondo noi, tutto ciò può realizzarsi in due modi, uno: l'assunzione da parte della Regione dei costi del trasferimento dei residui fino a che la discarica regionale sarà allargata, l'altro in alternativa è predisporre un'integrazione dei recenti provvedimenti anticrisi che consenta a questi cittadini di poter usufruire di uno sconto sulla bolletta dell'acqua pari al sovrapprezzo che gli verrà attribuito.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. In relazione all'interpellanza, fornisco alcuni chiarimenti che spero permettano di far luce sulla situazione, ma credo siano anche elementi che tranquillizzeranno rispetto alle preoccupazioni che lei ha esposto.
In merito al primo quesito, preciso che l'Assessorato del territorio e ambiente ha dovuto prendere atto dell'interruzione, a partire dal mese di marzo, del servizio di smaltimento presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati di Brissogne, in seguito ad una precisa comunicazione della società di gestione, la società Valeco, fatto che ha comportato l'individuazione con urgenza, da parte dei soggetti gestori di impianti di depurazione, di centri di recupero o smaltimento ubicati al di fuori della regione; questo per consentire il regolare avvio al recupero o smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento delle acque reflue urbane, con conseguente aggravio dei costi. Tale intervento urgente si è reso necessario anche per evitare inconvenienti di natura igienico-sanitaria e ambientali, che sarebbero stati conseguenti all'accumulo, e allo stoccaggio incontrollato dei fanghi presso i luoghi di produzione. L'Assessorato ha provveduto ad analizzare le normative comunitarie, al fine di ricercare possibili soluzioni che permettessero un intervento di carattere economico proprio volto a mitigare i disagi conseguenti alla situazione di contingenza che si è creata, verificando la possibilità di concedere finanziamenti in via assolutamente eccezionale e transitoria. Abbiamo poi provveduto mediante numerosi incontri con gli enti locali ad individuare, e quantificare le risorse necessarie della finanza locale per evitare che i maggiori oneri che si verificheranno gravassero nell'attuale momento di crisi sulle famiglie. Come Assessorato abbiamo poi proposto alla Giunta regionale, che ha approvato nella seduta del 30 aprile scorso, quindi recentemente, il disegno di legge: assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e modifiche a disposizioni legislative, variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 a quello pluriennale per il triennio 2009-2011 (in sostanza, l'assestamento di bilancio) nel quale sono stati assegnati appositi fondi della finanza locale proprio da destinare alla copertura dei maggiori oneri derivanti dal conferimento fuori regione dei rifiuti di cui stiamo parlando.
Con riferimento al secondo quesito dell'interpellanza, preciso che l'erogazione di questi fondi agli enti locali produttori dei fanghi di depurazione delle acque reflue è riferita ai soli maggiori costi sostenuti e sarà subordinata alla verifica che siano state rispettate tutte le disposizioni vigenti in materia di gestione dei rifiuti attraverso l'espletamento di gara ad evidenza pubblica per l'affidamento del trasporto e dello smaltimento e recupero finale, anche al fine di consentire un contenimento dei costi da sostenere. Le tariffe che saranno applicate ai cittadini quindi sono quelle già stabilite dai diversi enti locali, quindi Comune di Aosta principalmente e i Comuni del circondario in sede di approvazione del bilancio per il 2009 e non subiranno alcun aumento riferibile alla problematica che stiamo esaminando. Non è quindi, a nostro avviso, necessario adesso assumere ulteriori provvedimenti, né modificare quelli già adottati e definiti provvedimenti anticrisi. Questa vostra attenzione al problema quindi mi fa anche sperare che non esiterete ad approvare la disposizione della legge di assestamento che questa Assemblea sarà chiamata a votare a breve, perlomeno per quanto riguarda l'articolo specifico; pertanto prevedo di "incassare" questo sostegno, questo voto favorevole...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
Rispetto al terzo punto, preciso che gli interventi per la realizzazione degli impianti sono individuati nel Piano regionale dei rifiuti che questo Consiglio ha approvato nel 2003 e la loro realizzazione è spesso subordinata alla necessità di adeguare continuamente la pianificazione a variazioni che intervengono nelle disposizioni normative nazionali, che a loro volta sono conseguenti al recepimento di direttive comunitarie. Queste normative, la cui ultima di riferimento è il decreto 5 agosto 2005 e la cui piena entrata in vigore è fissata al 1° luglio del 2009, oltre a ridurre fortemente l'utilizzo della discarica come impianto di smaltimento dei rifiuti tali quali, hanno imposto limitazioni importanti anche allo smaltimento in discarica proprio dei fanghi, il cui conferimento a decorrere dal prossimo luglio diventerà sempre più difficoltoso qualora non risultino rispettati particolari valori, in particolare di sostanza secca, che sono imposti dalla normativa. Sempre a seguito dell'evoluzione normativa, la Regione ha posto in atto una serie di iniziative finalizzate ad adeguare la propria pianificazione a queste nuove disposizioni e a rendere tecnicamente conferibili i fanghi in qualunque impianto. Su questo punto la Regione ha promosso all'inizio di quest'anno l'avvio della progettazione e della realizzazione di un impianto di essiccamento dei fanghi, avviando il necessario accordo di programma con l'Associazione dei comuni L'Eve, che sarà il soggetto preposto alla progettazione e realizzazione di queste fasi. Le azioni di programmazione e la realizzazione di un unico impianto regionale per l'essiccamento dei fanghi sono tese a contenere i costi complessivi del sistema e a garantire una quota omogenea di riparto dei costi su tutti i cittadini valdostani, come è stato illustrato nell'interpellanza. Va però tenuto conto che una parte del costo che grava sui cittadini dipende anche dai costi dei sistemi locali e più precisamente da quelli che saranno determinati dai sub-ATO, che da noi fra l'altro sono identificati con le comunità montane, non appena questi saranno operativi. Da questo potranno emergere alcune differenze fra le diverse tariffe degli ambiti territoriali, che deriveranno da specifiche scelte che verranno attuate appunto dalle diverse autorità di sub-ATO.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Volevo ringraziare veramente l'Assessore anche se non ci siamo messi d'accordo, ma è un feeling forse veramente fra donne, perché mi ritengo soddisfatta della risposta che mi ha dato, mi ha tolto dei dubbi... che si andava a gravare sulle bollette dei cittadini, in questo momento non ci sembrava il caso, la sensibilità c'è stata e la ringrazio; poi le chiedo se per cortesia mi potrebbe dare una copia di quei dati.