Oggetto del Consiglio n. 535 del 6 maggio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 535/XIII - Interpellanza: "Predisposizione di piani per l'accertamento delle condizioni di resistenza antisismica negli edifici pubblici e privati situati nei comuni classificati a "rischio 3"".
Interpellanza
I recenti tragici eventi che hanno colpito la regione Abruzzo riportano l'attenzione sul rischio sisma. Questa eventualità, come ha dimostrato la recente scossa (magnitudo 3,9) di domenica 19 aprile scorso nel vicino Piemonte, può interessare anche aree classificate come meno pericolose;
In Valle d'Aosta, dove 3 Comuni sono peraltro classificati a "rischio 3", ossia soggetti a possibili modesti scuotimenti, appare necessario condurre un'azione preventiva efficace e capillare;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se è accertato e certificato che tutti gli edifici pubblici situati nei comuni di zona sismica 3 siano costruiti con criteri tali da resistere ad eventuali fenomeni sismici di consistente portata;
2) se siano stati attivati piani per l'accertamento delle condizioni di resistenza antisismica nell'edilizia pubblica e privata;
3) se siano previsti, nei bandi per la costruzione o ristrutturazione di edifici pubblici, requisiti particolari di natura tecnica per fronteggiare questo pericolo.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Nelle settimane passate abbiamo in quest'aula avuto parole di commozione e solidarietà per la vicenda del terremoto in Abruzzo e credo che, mettendo un istante da parte gli aspetti emozionali e senza voler creare allarmismi, sia comunque doveroso mettere in moto un'attenzione particolare da parte della Regione e degli enti pubblici, da parte di tutta la comunità sul rispetto delle normative antisismiche e portarci avanti, se possibile, nel mettere la massima cautela negli aspetti edificatori della nostra Regione. Il fatto che la fortuna ci collochi al di fuori di aree più sensibili e più soggette a fenomeni sismici non ci esime dal predisporre opportune cautele e credo che questo sia già stato previsto in appositi atti emanati dall'Amministrazione regionale. Proprio nelle scorse settimane abbiamo preso atto che anche vicino alla nostra regione, come è successo il 19 aprile scorso in Piemonte, si sono verificate scosse sismiche di un livello significativo come quella che si è registrata di magnitudo 3,9. È utile - di questo chiediamo che l'Assessore ci dia conto - fare il punto della situazione, sapere cosa si è fatto e cosa si sta facendo. In particolare auspicio del nostro gruppo è che si sappia se è stato accertato che tutti gli edifici, che insistono in quei tre comuni della Valle che sono classificati in zona sismica, siano edificati con criteri tali da poter resistere ad eventuali fenomeni di questa natura; se sono stati poi predisposti dall'Amministrazione - noi siamo proprietari e gestori di un numero non indifferente di immobili soprattutto in comune di Aosta, ma anche in altri comuni - dei piani per accertare quali sono le condizioni di resistenza antisismica dell'edilizia pubblica e cosa si intende fare rispetto all'edilizia privata. Da ultimo Assessore abbia la gentilezza di informare il Consiglio sul fatto se ci sono o meno all'interno dei bandi che sono predisposti dall'Amministrazione regionale per le nuove costruzioni, come anche per la ristrutturazione di edifici pubblici, delle previsioni puntuali di tipo tecnico che garantiscano che le nuove edificazioni avvengono secondo la migliore tecnica per fronteggiare l'eventualità di questi fenomeni. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.
Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Chiaramente sulla storia di questo argomento ho fatto buona richiesta alla struttura, che mi ha predisposto una relazione che darò poi al collega Louvin, come ho fatto con la collega Fontana, quindi non vorrò tediare i colleghi con un intervento di venti minuti, ma prenderò i passi più salienti. Chi fosse interessato in maniera particolare sono disposto a fargli pervenire una fotocopia della relazione predisposta dagli uffici. Gli eventi dell'Abruzzo hanno richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica sul rischio sismico anche in aree come quelle piemontesi e valdostane, dove i livelli di pericolo sono molto bassi. Queste valutazioni sono il frutto degli studi condotti dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e sono alla base della classificazione della pericolosità sismica del territorio nazionale, come previsto dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 28 aprile 2008, n. 3519. Da un punto di vista normativo, ad oggi vale quanto stabilito dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274/2003 concernente i primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zone sismiche, pubblicata con il n. 72 nella Gazzetta ufficiale n. 105/2003. Con tale ordinanza sono stati approvati i criteri per l'individuazione delle zone sismiche, formazione e aggiornamento delle stesse, correlati da una classificazione sismica dei comuni italiani. È stata attivata un'intesa attività a livello tecnico per analizzare l'evoluzione della normativa sismica a livello nazionale e regionale. Il processo normativo non è stato lineare, basti pensare alle varie proroghe scadenti addirittura nel 2010. A livello regionale la Giunta regionale ha recepito l'ordinanza n. 3274 con propria deliberazione n. 5130/2003 nella quale i punti salienti possono essere così riassunti: primo, la riclassificazione sismica dell'intero territorio regionale secondo la quale 71 comuni ricadono in aree a bassa sismicità (zona 4), mentre 3 comuni ricadono in zona 3 (Courmayeur, Pré-Saint-Didier e Valtournenche); un secondo argomento è l'approvazione degli elenchi degli edifici e di opere infrastrutturali di competenza regionale, la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale ai fini di protezione civile; terzo argomento: l'approvazione degli elenchi degli edifici e di opere infrastrutturali di competenza regionale, che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso quali asili nido, scuole, stadi, impianti sportivi, strutture ricreative, eccetera; quarto: nei comuni di zona 3 è fatto obbligo della progettazione antisismica secondo le disposizioni tecniche dell'ordinanza n. 3274/2003; quinto: non è obbligatoria la suddetta progettazione antisismica nei comuni ricadenti in zona 4, ad eccezione delle verifiche di livello zero su determinati edifici ed infrastrutture (poi spiegherò cos'è il livello zero); sesto: compilazione di apposite schede tecniche di censimento per il livello zero entro sei mesi, a partire dalla data di disponibilità delle stesse. Con decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile e nazionale del 22 ottobre 2003 vengono definiti due livelli di censimento (spiego il livello zero e gli altri due livelli), il primo livello denominato livello zero prevede unicamente l'acquisizione di dati sommari sull'opera ed è applicato in modo sistematico a tutte le tipologie individuate ed assume un carattere di rilevanza statistica, pertanto esclude la possibilità di utilizzare i dati in modo puntuale per valutazioni di sicurezza di singole strutture. Gli altri livelli denominati livello 1 e 2 sono verifiche di sicurezza puntuali che si differenziano fra loro per il campo di applicazione dipendente dalla regolarità delle strutture per il diverso livello di conoscenza e dei diversi strumenti di analisi e di verifica richiesti. La scadenza per l'effettuazione di tali verifiche è stata prorogata al 31 dicembre 2010. A cinque anni di distanza dall'emanazione della circolare regionale, la situazione verificata dagli archivi della nuova struttura di servizio geologico è la seguente: solo 19 comuni su 74 hanno compilato la scheda di livello zero, manca all'appello fra quelli classificati in zona 3 il Comune di Courmayeur, questo è un dato che andrebbe sollecitato, perché nulla guasterebbe che arrivasse prima della scadenza fissata nel 2010. Per quanto riguarda gli edifici di proprietà regionale, ad oggi abbiamo solo la Direzione flora, fauna, caccia e pesca che ha compilato le proprie schede riguardanti le stazioni forestali presenti sul territorio. Nell'ambito del programma obiettivo cooperazione territoriale europea Italia Francia 2007-2013, il progetto n. 45 del RISE, approvato con deliberazione n. 830 del 28 marzo 2008 la Regione Valle d'Aosta ha predisposto una collaborazione con l'Università di Genova volta all'aggiornamento strumentale e al miglioramento del monitoraggio sismico nell'area transfrontaliera Italia-Francia attraverso un completamento delle reti sismiche esistenti con l'installazione di nuove stazioni, predisponendo nuove procedure per lo scambio dei segnali relativi a dati sismici in tempo reale nell'area transfrontaliera.
Altra cosa importante: le nuove stazioni saranno integrate nella rete sismica dell'Italia nord occidentale, che comprende stazioni in Liguria, Piemonte e Toscana e la stazione dell'alta Valle d'Aosta a Morgex di proprietà dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e saranno gestite dal Dipartimento per lo studio del territorio e delle sue risorse, dell'Università di Genova. Un'altra cosa importante è che all'interno del progetto strategico concernente la gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri, approvato con deliberazione di Giunta n. 1573 del 23 maggio 2008, è prevista una spesa di 420mila euro per la microzonizzazione sismica e per i nuovi studi di rilievo, la valutazione dei rischi e gli approfondimenti conoscitivi del territorio in particolare per quanto riguarda l'aspetto sismico.
Tornando all'interpellanza, per rispondere puntualmente ai tre quesiti posti, con riferimento al primo quesito, al momento sono in atto le procedure di valutazione previste dall'ordinanza n. 3274/2003 sulle strutture indicate dall'ordinanza stessa e, per quanto riguarda la nostra regione, dalla deliberazione di Giunta n. 5131 dello stesso anno. Al punto n. 2 si ricorda che ogni accertamento compete all'ente proprietario dell'immobile. Per ciò che concerne gli edifici pubblici regionali, è ormai scelta consolidata che nell'ambito della predisposizione degli interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria che vanno ad incidere a livello strutturale e distributivo degli edifici vengono svolti gli accertamenti richiesti dalla vigente normativa. È inoltre stato avviato nel corso del corrente anno un programma di monitoraggio e verifica degli edifici pubblici esistenti di proprietà regionale, per il quale è necessario aggiornare la conoscenza sullo stato delle strutture anche in vista della predisposizione degli eventuali interventi futuri, dando priorità in questa prima fase agli edifici scolastici e strategici.
Ultimo punto: nei comuni in zona 3 (Courmayeur, Pré-Saint-Didier e Valtournenche) la deliberazione della Giunta regionale del 2003 obbliga alla progettazione antisismica secondo le disposizioni tecniche dell'ordinanza statale. Per ciò che concerne gli edifici di proprietà regionale, nel caso di costruzioni e ristrutturazioni i professionisti incaricati devono effettuare le progettazioni attenendosi alla normativa vigente, quindi quando è previsto in relazione alla destinazione d'uso, devono calcolare le strutture dimensionandole secondo criteri antisismici. Nel caso di edifici di particolare rilevanza anche collocati in zona 4, viene di norma già valutata in sede di progettazione da parte delle strutture competenti l'opportunità di eseguire le opere richiedendo eventuali accorgimenti aggiuntivi e particolari di natura tecnica, a maggior tutela degli utenti. Ciò è avvenuto ad esempio nella realizzazione del cosiddetto "blocco della radioterapia" del Presidio ospedaliero Umberto Parini, già realizzato tenendo conto delle prescrizioni di accelerazione previste per la zona 3, pur essendo inserito il comune di Aosta ancora in zona 4. Stiamo cercando di privilegiare la sicurezza e richiediamo l'antisismico nei comuni in zona 4, soprattutto per certi edifici strategici o di uso pubblico come gli edifici scolastici o adibiti alla sanità o all'incontro per manifestazioni o attività sportive.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Assessore, perché è stato puntuale e molto preciso nella risposta, una risposta che apre una serie di delicati profili. Intanto è vero che le proroghe sono diventate una consuetudine, a livello nazionale si è discusso e purtroppo anche polemizzato sul fatto che fosse già inserito nel "decreto milleproroghe" un ulteriore rinvio delle applicazioni normative antisismiche proprio mentre si verificava la tragedia abruzzese. Mi pare di capire dalla risposta dell'Assessore che la nostra condizione non sia la condizione di rapidi e veloci esecutori delle indicazioni che ha dato a suo tempo la Giunta regionale. Lei ha richiamato un'ordinanza del 2003, che è il riferimento quadro per la nostra Regione, di cui ha detto sono in atto le procedure. Siamo nel 2009 sono trascorsi quasi sei anni da allora, sono in atto delle procedure, ma, da quanto ho capito, solo un terzo scarso dei comuni ha fatto la prima operazione di livello zero, ossia di acquisizione dei dati sommari delle opere, che è una specie di descrizione di come sono configurati questi stabili. Non credo sia un risultato particolarmente encomiabile, ma è grave che un Comune di soglia di rischio superiore come il Comune di Courmayeur non abbia ancora proceduto a questo, che è un adempimento minimo iniziale, una prima sommaria ricognizione. Apprezziamo molto che lei abbia intenzione di stimolare l'Amministrazione regionale, di cui anche qui solo una direzione su tutte le direzioni ha proceduto al momento ad effettuare una corretta ricognizione dei propri immobili secondo i criteri che ha dettato la Regione nel 2003. Siamo quindi in una situazione di discreto ritardo, bene fa l'Amministrazione ad inserire come lei ha detto nelle procedure relative ai nuovi stabili e nelle opere di ristrutturazione, lei ha citato il caso dell'Ospedale e credo che dopo quanto è successo nella regione abruzzese si guardi con particolare precauzione e preoccupazione a queste infrastrutture. Il suo riferimento va peraltro ad una parte aggiuntiva e totalmente nuova della struttura ospedaliera, ma questo fa parte delle tante questioni di cui potrebbero discutere approfonditamente le Commissioni, con una ricognizione più di dettaglio. Non ho colto se nell'ambito delle ristrutturazioni che sono in corso alcune sono state progettate e promosse dopo il 2003... sia stata fatta verifica puntuale per quanto riguarda anche l'intera ala originaria dell'Ospedale e pure la parte a sud dello stabile. Mi pare nel complesso che vi siano due profili sui quali dobbiamo spingere: intanto una rivisitazione dell'ordinanza con la fissazione di qualche termine preciso da parte nostra, se non ne sono già stati stabiliti, fare in modo che questo sessennio non sia trascorso invano e che si metta a breve una parola finale per quanto riguarda l'attività ricognitiva... successivamente qualche "colpo di sperone" sulla componente tecnica e burocratica dell'Amministrazione regionale e comunale affinché ciascuno per la sua parte si porti avanti nei lavori. Ripeto: l'auspicio è che se ne faccia carico anche la Commissione, non sono questioni che possiamo sviscerare approfonditamente in un dibattito in aula, ma credo sia nostro dovere oggi più che mai essere attenti e precisi e non avere un domani da recriminare su mancanza di attenzione e di conoscenza di questi aspetti quanto mai vitali per le nostre comunità. Grazie.
Presidente - Cari colleghi, vista l'ora dichiaro conclusi per questa mattinata i lavori dell'odierna adunanza del Consiglio regionale. I lavori riprenderanno alle ore 15,30 con la discussione del punto n. 18 all'ordine del giorno.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 13 heures.