Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 524 del 6 maggio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 524/XIII - Interrogazione: "Presentazione dei progetti di mediazione interculturale per l'anno scolastico 2008/2009".

Interrogazione

Preso atto che con deliberazione della Giunta regionale n. 2346 del 22 agosto 2008 sono stati approvati i criteri e la scadenza, il 7 novembre 2008, per la presentazione dei progetti di mediazione interculturale per l'anno scolastico 2008/2009 e per l'anno solare 2009 con un impegno di spesa di euro 100.000,00;

Rilevato che con deliberazione della Giunta regionale n. 484 del 27 febbraio 2009 è stata fissata una nuova scadenza per la presentazione dei progetti di mediazione interculturale in considerazione del fatto che i progetti approvati comportavano una spesa totale di euro 41.046,548, con un avanzo di euro 58.953,452;

Constatato che per la prima scadenza i progetti presentati non sono stati molti, mentre i documenti relativi all'analisi dei bisogni sociali della popolazione valdostana emersi dal percorso di programmazione del Piano di zona rilevano una forte richiesta di progetti di mediazione interculturale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per conoscere le ragioni di una scarsa partecipazione della società civile e delle istituzioni alla presentazione di progetti di mediazione interculturale.

F.to: Rigo - Donzel

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie, Presidente. Per quanto riguarda l'interrogazione in oggetto, è questa l'occasione per inquadrare l'attività della mediazione interculturale. L'attività di mediazione interculturale facilita la relazione, la comunicazione e la comprensione fra le persone di culture diverse permettendo ai cittadini stranieri un migliore inserimento nella società. L'attività di mediazione interculturale è svolta prevalentemente da emigrati con competenze socio-educative, buona conoscenza della lingua e della cultura locale, della lingua e della cultura dei soggetti a cui il servizio è rivolto, capaci di orientarsi sul territorio e di utilizzarne i servizi. L'Assessorato della sanità e politiche sociali ritiene opportuno continuare a divulgare l'attività di mediazione interculturale affinché si formi una coscienza dell'integrazione e si sensibilizzino gli enti preposti ad operare in tal senso, ritenendo opportuno finanziare in via prioritaria i progetti complessivi che coinvolgono più soggetti non solo stranieri, ma anche appartenenti alla comunità di accoglienza. Lo stesso Assessorato ogni anno provvede a dare ampia pubblicità alla deliberazione riguardante i criteri per la presentazione dei progetti di mediazione interculturale attraverso tutti i canali informativi: sito web della Regione, comunicati stampa, lettere alle istituzioni scolastiche, comuni, comunità montana e tutti gli enti e associazioni interessate. In data 7 novembre 2008, prima scadenza per la presentazione dei progetti di mediazione interculturale, sono pervenuti 15 progetti, che sono stati esaminati dai componenti del tavolo unico regionale per le politiche di immigrazione, che ne valuta la qualità. Di questi 13 sono stati ammessi a finanziamento per un ammontare di spesa di 41.046 euro e due sono stati respinti per carenza di requisiti previsti dalla deliberazione di Giunta. In data 27 febbraio 2009, si è provveduto a riaprire i termini per la presentazione di ulteriori progetti e, alla seconda scadenza fissata per il 27 marzo 2009, sono pervenuti tre progetti. Questi ultimi sono stati esaminati dai componenti del tavolo unico regionale per le politiche di immigrazione ed ammessi a finanziamento per un ammontare di spesa di 19.814 euro. L'Assessorato ha volutamente dato la possibilità ad alcuni di quei progetti di poter essere ripresentati (c'è stato un disguido di ricezione del bando da parte dell'Azienda USL, che è uno degli enti che usufruisce di più di questa mediazione interculturale) e ci sembrava giusto ridare la possibilità di usufruire di questo servizio.

Nelle premesse dell'interrogazione si constata come l'analisi dei bisogni sociali della popolazione valdostana, emersa dal percorso di programmazione del piano di zona, rilevi una forte richiesta di progetti di mediazione interculturale; fermo restando che il documento del piano di zona non è ancora quello finale, fra le nuove azioni ipotizzate c'è anche quella dalla quale emerge la necessità di aumentare i mediatori interculturali non solo nelle scuole, ma anche per interventi mirati agli adulti e alle donne. Attualmente sono in atto procedure relative alla certificazione delle competenze di 16 persone, che a fine maggio accederanno agli esami per ottenere la qualifica professionale al fine di ottenere l'inserimento nel nominativo del Registro regionale dei mediatori interculturali. Se gli esami finali confermano il numero citato poc'anzi nel registro regionale, i nominativi dei 16 aspiranti mediatori andranno ad aggiungersi agli altri 14 in possesso del titolo certificato da una precedente sessione valutativa avvenuta nel 2007, quindi sono circa 30 i mediatori, però quello che interessa è che si tratta di soggetti che hanno requisiti valutati e certificati tali da garantire un più completo professionale approccio degli stessi verso le politiche dell'integrazione, quindi abbiamo sicuramente investito in qualità con questo corso. Ricordo che la Valle d'Aosta è una delle poche Regioni che si è dotata di un registro regionale dei mediatori interculturali, la cui realizzazione è il frutto della costante e proficua collaborazione fra i vari enti dell'Amministrazione regionale, Direzione politiche sociali, Ufficio formazione e Agenzia del lavoro. Si informa inoltre che sempre nell'ambito della mediazione interculturale l'Assessorato finanzia per il 2008-2009 sei progetti per la diffusione della lingua italiana per la spesa complessiva di 132.000 euro, appena deliberati in Giunta.

Infine, ma non per importanza, si ricorda che l'attività di mediazione svolta dal Centro comunale emigrati extracomunitari con estensione delle competenze al territorio regionale, attività finanziata dall'Assessorato scrivente, per l'anno 2008 impegna la somma per questa attività di 330.000 euro. Il numero di progetti presentati nel corso degli ultimi anni ha registrato una lieve diminuzione, in quanto probabilmente alcuni di essi risultano essere ormai consolidati all'interno degli enti e istituzioni scolastiche e, non essendo più i progetti stessi da considerarsi sperimentali, ma funzionali all'attività svolta, sono finanziati direttamente dagli enti interessati.

Se quindi posso solo fare una breve comunicazione sul caso sospetto di influenza H1N1, un breve ricordo di quello che è successo negli ultimi giorni. In data 2 maggio 2009 alle 1,55 si presentava in pronto soccorso una paziente di 24 anni, sesso femminile, che veniva ricoverata presso la struttura di malattie infettive con una sintomatologia influenzale (brividi, cefalea, dolore faringeo). La paziente riferiva di aver soggiornato a Londra e a Parigi recentemente. Considerato il quadro clinico influenzale e la provenienza da un'area nella quale erano stati confermati casi di influenza di virus H1N1, Gran Bretagna 8 casi, in base alla circolare del Ministero del lavoro e salute che abbiamo ricevuto il 28 aprile, indirizzata agli Assessorati, il caso rientrava nella definizione di caso sospetto, quindi sindrome influenzale più provenienza da un Paese dove erano stati segnalati dei casi. La persona risponde ai requisiti clinici di sindrome influenzale ed epidemiologici per provenienza da un'area in cui sono stati confermati casi di influenza di virus H1N1. Si è pertanto seguita la procedura standard prevista in questi casi: la paziente è stata ricoverata nel Reparto delle malattie infettive, è stata iniziata la terapia antivirale specifica con Oseltalmivir e la terapia antibiotica, è stato informato il Direttore sanitario ospedaliero, è stata eseguita la segnalazione di caso sospetto il 2 maggio mediante fax al Ministero e al Servizio di igiene pubblica e venivano inviati i prelievi delle secrezioni delle vie respiratorie al laboratorio dell'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che è il nostro centro di riferimento per la conferma o l'esclusione diagnostica. L'esito di questo esame, che è fondamentale, dovrebbe arrivare in fine mattinata o tardo pomeriggio di oggi, di conseguenza la paziente dovrebbe essere dimessa. Si comunica che la paziente sta bene, i parametri vitali sono a posto; quindi, per quanto riguarda questo caso, aspettiamo solo la conferma del risultato delle indagini virologiche e poi la paziente sarà dimessa.

Président - La parole au Conseiller Rigo. Après quoi si quelqu'un voudra intervenir au sujet de la communication qui a été faite par l'Assesseur Lanièce, pourra le faire.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. È fuori di dubbio che uno dei problemi concreti, veri di questa società è il tema dell'immigrazione e quindi dell'integrazione. Ecco perché è nostro compito interrogarci rispetto alle possibilità che la Valle d'Aosta sappia offrire una propria risposta originale al tema, che tutti definiscono "epocale", della convivenza fra italiani e stranieri. Ed io sono convinto che l'immigrazione non dovrebbe essere una questione periferica e marginale nell'impianto programmatico della Regione stessa, ma è un vero e proprio banco di prova decisivo della capacità di questa Regione di governo della società valdostana. Avendo questo modo di pensare, ho letto con preoccupazione alcune deliberazioni a cui ha fatto riferimento l'Assessore e mi sono chiesto: come è possibile che il grande lavoro che si sta facendo sul piano di zona, documento che chiarisce molto bene la necessità di promuovere politiche di integrazione, in particolare a favore di minori e di donne, come ricordava l'Assessore, attivando sul territorio sempre più servizi di mediazione interculturale, maggiormente coordinati con i servizi... e, nel contempo, la pratica realtà ci dice che, nonostante vi siano state due scadenze, non riusciamo ad utilizzare tutti i soldi impegnati nel bilancio regionale. Con l'interrogazione volevo capirne i motivi. Non ho capito bene quali sono secondo l'ufficio i motivi: sicuramente scarsa conoscenza, nonostante il battage pubblicitario, forse difficoltà organizzative fra i comuni e le istituzioni scolastiche, forse la cancellazione del Progetto "Cavanh", che aveva fra i suoi compiti il coordinamento... promuovere i progetti. Forse tutte queste cose combinate assieme creano difficoltà questa iniziativa interessante, lodevole, dove ci sono finanziamenti come ci ha ricordato l'Assessore; ritengo però che bisogna cominciare ad uscire dai singoli interventi e definire una politica capace di affrontare nel suo complesso il problema. Credo che le istituzioni, quelle scolastiche, quelle comunali e non solo, debbano riuscire a superare il banco di prova costituito dalla una capacità di governare questo fenomeno, governare quindi la transizione verso la società multietnica. Tale impegno non può essere lasciato solamente ai singoli progetti, ma deve essere inserito in un quadro organico; per questo mi rivolgo anche al Presidente della Regione per dirgli che dovrà trovare lo spazio nella sua agenda politica (già molto ricca) per inserirvi questo tema, ovvero il disegno complessivo rispetto a come la nostra Regione si è attrezzata e si attrezzerà per governare tale fenomeno. Occorre intervenire per tempo per evitare che anche in questo campo la crisi, che è ancora latente, possa fare da detonatore ad un problema che ancora non esiste, non c'è. Ritengo quindi che questi progetti che l'Assessore ha ricordato, gli interventi finanziari, consistenti debbano essere messi all'interno di un disegno complessivo, dove ognuno sappia cosa deve fare, quale il compito assegnato, ma all'interno di una proposta di governo del fenomeno, come devono fare tutte le società moderne.

Vorrei prendere qualche minuto per quanto riguarda il secondo argomento affrontato dall'Assessore. Ritengo che in questo momento vi sia preoccupazione da parte di tutti, ovviamente, ma c'è scarsa conoscenza e scarsa capacità di capire. Credo che, Assessore e Presidente della Regione, dobbiamo intervenire con i mezzi di informazione, in particolare con la "Voix de la Vallée", il TG3, se possibile dedicare uno specifico spazio per spiegare in maniera molto elementare quali sono le effettive preoccupazioni e se ci sono preoccupazioni, altrimenti è inutile creare allarmismi. L'informazione è la prima prevenzione rispetto al disagio di sentirsi inermi rispetto ad un problema più grande di noi.

Président - La parole à la Conseillère Patrizia Morelli.

Morelli (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Juste pour ajouter quelques éléments. Ce n'est pas pour créer de l'alarmisme bien évidemment, bien au contraire, c'est parce que nous estimons que la clarté dans ces situations soit importante. Nous avons recueilli le désaveu d'une femme de l'haute Vallée qui a voulu aller dans une pharmacie pour se procureur le "Tamiflu" que son médecin avait prescrit à ses parents en voie de précaution et elle nous a dit que ce n'est pas possible de le repérer dans les pharmacies; moi-même j'ai essayé de téléphoner à une pharmacie et on m'a dit que le Tamiflu n'est pas consigné. Je voulais poser la question à l'Assesseur à ce propos...

(interruption d'un Conseiller, hors micro)

... non... ce n'est pas possible d'avoir une réponse. Tout de même je soulève le problème, voilà.