Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 509 del 15 aprile 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 509/XIII - Approvazione del piano di sviluppo del Casino de la Vallée di Saint-Vincent, a norma dell'art. 14 del disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3174/XII del 20 dicembre 2007. (Approvazione di due ordini del giorno).

Il Consiglio

Sottolineata l'importanza che gli attuali Governo e maggioranza regionali attribuiscono al rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent;

Rammentate al riguardo le iniziative già intraprese miranti alla razionalizzazione della gestione del Casino de la Vallée di Saint-Vincent attraverso la modifica della normativa regionale di riferimento (legge regionale 30 novembre 2001, n. 36) avvenuta con legge regionale 29 luglio 2008, n. 22, la nomina dell'Amministratore unico di Casino de la Vallée S.p.A. e l'avvio della riorganizzazione verticale delle competenze e delle responsabilità in sede aziendale;

Evidenziato come le scelte strategiche relativamente ad una realtà così importante per la produzione, l'indotto e l'immagine della Valle d'Aosta debbano trovare larga condivisione tra tutte le parti interessate, verso la ricerca di sinergie ottimali tra la Regione e la Casino de la Vallée S.p.A. e nel rispetto dell'autonomia aziendale;

Richiamata, al riguardo, la mozione del Consiglio regionale avente oggetto "Predisposizione di un progetto di sviluppo economico della Casa da Gioco di Saint-Vincent", approvata il 13 novembre 2008 (oggetto n. 207/XIII) che impegna il Presidente della Regione e/o l'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio a presentare entro il mese di gennaio 2009 al Consiglio regionale e alla IV Commissione consiliare il progetto di sviluppo del Casino de la Vallée di Saint-Vincent;

Atteso che l'Amministratore unico di Casino de la Vallée S.p.a., con nota in data 29 gennaio 2009, prot. n. 24, ha trasmesso alla Presidenza della Regione un progetto strategico comprendente il Piano industriale 2009-2011 e una proposta di Piano di sviluppo del Casino de la Vallée;

Visti schematicamente i contenuti della proposta di Piano di sviluppo del Casino de la Vallée che modifica il Piano di sviluppo approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 13 luglio 2005, con provvedimento n. 1390/XII, al fine del contenimento dei costi di intervento e di una migliore e più adeguata offerta di gioco e di intrattenimento, in considerazione dell'avvenuta acquisizione della società STV e delle nuove strategie aziendali conseguenti all'evoluzione del mercato dei giochi;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 3830, in data 30 dicembre 2008, concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2009/2011 con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Vice Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e), e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;

Su proposta del Presidente della Regione, Rollandin;

Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;

Con l'emendamento della IV Commissione consiliare permanente all'Allegato A;

Delibera

di approvare, a norma dell'art. 14 del Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3174/XII del 20 dicembre 2007, l'allegato Piano di sviluppo del Casino de la Vallée di Saint-Vincent, che costituisce parte integrante della presente deliberazione.

Allegato

(Omissis)

Président - Je vous rappelle que sur cet acte ont été présentés deux ordres du jour, qui seront discutés avant la votation des articles de l'acte.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président. Le problème de la Maison de jeu de Saint-Vincent a fait l'objet depuis des années d'analyses, de suggestions et de propos allant dans la direction de donner une possibilité de mieux saisir quelle était la raison pour laquelle depuis des années on a des résultats qui ne sont pas adhérents aux attentes. On a parfois eu des déceptions par rapport à la présence des joueurs à la maison de jeu. La considération que pendant ces mois on a faite, c'était d'analyser, même de façon sérieuse, ce qui se passait dans les autres casinos, comprendre quel est aujourd'hui le rapport dans le secteur des jeux, car si on va voir le montant de l'argent qu'on va utiliser pour le jeu, les journaux nous disent que de plus en plus les gens utilisent de l'argent pour jouer dans les différentes perspectives que l'Etat donne, là s'insère le premier problème. On est habitués de parler de la maison de jeu comme il y a 20-30 ans, lorsqu'on jouait aux jeux français et américains, qui étaient figés pendant longtemps et d'autre part il n'y avait que les loteries et donc il n'y avait pas toute une série de nouveautés qui aujourd'hui nous avons examinées avec attention et qui vont prendre la plupart de l'attraction moyenne des joueurs. C'est une considération de base pour dire que malheureusement dans ces derniers temps tous les casinos ont des difficultés qui sont liées aux différents secteurs d'activité, au fait qu'il y a eu des règlements pour l'antirecyclage, qui ont eu une influence importante aussi dans ce secteur, il y a eu des contrôles sur l'activité des joueurs surtout les plus importants qui fréquentaient les maisons de jeu et en même temps il y a eu une difficulté à intervenir pour relancer les maisons de jeu dans les nouveaux secteurs, comme on avait essayé de faire quelque part. Tous les Etats ont fait des investissements importants sur les casinos, voire la Suisse qui dans le temps n'avait que deux casinos, après a augmenté le numéro d'une façon considérable, la France a toujours eu une présence importante de casinos et en Italie on est en train de discuter une loi qui prévoit l'ouverture de nouveaux casinos qui iraient empirer un problème qui est déjà lourd. Je crois que là aussi il faut comprendre que la Cour constitutionnelle a été très claire au regard des casinos: il faut réglementer la possibilité d'avoir des nouvelles maisons de jeu. Pour notre part, par le biais des Parlementaires, on a présenté des propositions qui aillent dans la direction d'un règlement qui mieux puisse cerner la difficulté existante pas seulement aujourd'hui, mais déjà auparavant, de tenir dans la due considération la fréquentation des joueurs dans les maisons de jeu, la fréquentation liée aux différentes Régions qui ont une attention particulière à ce secteur...

Cette prémisse pour dire que, quand on va examiner ce Plan de développement de la maison de jeu, on sait qu'il n'y a pas des recettes particulières pour que tout change d'un jour à l'autre. Il y a un système qu'on présente à l'attention du Conseil, en sachant qu'on peut améliorer dans un certain temps les résultats de la maison de jeu avec une action qui aille primer avant tout l'organisation du jeu et ensuite les propositions à faire, afin qu'il y ait une attraction particulière pour ces services.

Nel presentare questa proposta che, da un punto di vista strutturale, si ripartisce anche con dei tempi diversi, azioni mirate in un primo tempo 2009-2010, altre di più lungo percorso che si riferiscono all'attività prevista dal 2010 al 2012 e ancora fino al 2015... chiaramente sono interventi strutturali importanti e, siccome tutti i colleghi hanno avuto la possibilità di visitare la casa da gioco e vedere quello che si sta facendo, vedere quello che si propone di fare nell'ambito delle sale, come organizzare i giochi, come poter dare dei servizi che si accompagnino all'attività di gioco, credo che si sia potuto capire anche con le schede allegate quali sono le novità, cosa ci si aspetta da queste novità e quali sono gli investimenti da fare. Queste proposte vanno nella linea di una concretezza di intervento, di un'operatività reale e di un cambiamento che si propone di fermare l'emorragia dei giocatori, soprattutto in alcuni settori. In particolare il Casinò di Saint-Vincent rappresentava, soprattutto per le slot machine, quello che aveva un'attrazione minore, quindi è stato importante valutare come e cosa si poteva fare per intervenire in modo adeguato per aumentare la percentuale, che per il Casinò di Saint-Vincent era come introiti legata al 32%, a Venezia era il 70%, capire perché soprattutto sui giochi che riguardano i giovani c'era la possibilità di fare meglio e di intervenire in un modo più coraggioso, rivedere gli interventi legati a questo settore tenendo conto della disponibilità che abbiamo del Billia. E giustamente è stato presentato un rapporto che tiene conto delle indicazioni di questa nuova strutturazione del Grand Hôtel Billia da una parte, con la possibilità di utilizzare questa presenza importante all'interno della casa da gioco per garantire un'attrazione particolare e, soprattutto, un'organizzazione che tenga conto delle possibilità di avere un centro congressi che sia sviluppato nel modo adeguato, che sia ristrutturato e che possa nell'insieme essere complementare ad un'attività importante: quella della casa da gioco.

Quando si è parlato del Billia, si è anche detto in modo chiaro che non si può immaginare che il Billia viva solo per il casinò. Il Grand Hôtel Billia, visto adesso con la presenza di due strutture importanti, un 5 stelle e un 4 stelle, vuole dare un'offerta particolare per i giocatori che devono avere una disponibilità di questa struttura, che da sempre ha fatto la differenza con altri casinò, e nel contempo ci deve essere una strutturazione adeguata per l'attività dei congressi, delle riunioni che a Saint-Vincent da sempre si sono svolte e che ci auguriamo possano ulteriormente svilupparsi. Si prevede poi che vi sia una serie di interventi anche come centro benessere, come ristrutturazioni, a latere dell'attività specifica della casa da gioco, il tutto per tenere conto di una situazione che vede gli introiti, anche se migliorati negli ultimi tempi, ancora in difficoltà. I primi mesi sono andati abbastanza bene, ma basta un'evenienza qualsiasi per cui ci sono delle riduzioni e, se rapportiamo le nostre entrate con quelle delle altre case da gioco, vediamo che la nostra è quella che ha fatto meglio negli ultimi tempi. Vi è un discorso aperto sull'organizzazione del gioco, in cui sono state coinvolte le organizzazioni sindacali e tutti gli operatori del settore per attivare al meglio dei meccanismi che vadano incontro alle richieste dei giocatori, in modo da essere nella situazione ottimale per dare determinati servizi. Vi è in sintesi un processo di formazione che va nell'ottica di migliorare l'offerta della casa da gioco.

Oggi siamo qui ad analizzare questo piano di sviluppo, che, presentato insieme al piano strategico, risponde ad una delle richieste che erano state fatte a suo tempo e che avevamo accettato, ovvero presentarlo entro la fine di gennaio, in modo da dare gli indirizzi di massima sulla possibilità di attivare dei meccanismi che vadano ad incidere nelle entrate della casa da gioco. Entrate che riteniamo sempre importanti, a breve si parlerà anche della possibilità di rivedere il disciplinare, come hanno fatto altri casinò, in conseguenza dei cambiamenti avvenuti nell'ultimo periodo, ma nella sostanza con questo piano di sviluppo riteniamo di aver dato gli indirizzi generali su cui lavorare, su cui prevedere gli investimenti che possano portare alle condizioni ottimali per avere un casinò moderno, un casinò che ritorni ad essere uno dei primi in Europa e che possa avere un'organizzazione di gioco che permetta di assolvere a quella che fin dalla sua nascita è stata significativa per la Regione, sicuramente molto significativa negli anni passati, ma ancora molto oggi, anche se con una redditività ridotta rispetto a prima. Comunque credo sia una struttura che ha una valenza regionale, a cui credo tutti debbano una particolare attenzione. Rispetto ad altre case da gioco, abbiamo una professionalità degli operatori di gioco importante, c'è un know how della casa da gioco che ci è invidiato dalle altre e che potrebbe essere utile anche in caso di apertura di nuove case da gioco per dare comunque un impulso a questo patrimonio acquisito della casa da gioco.

Vorrei ringraziare chi ha lavorato per la predisposizione di questo piano: dall'Amministratore unico ai suoi collaboratori e ai responsabili della STV, che hanno contribuito a realizzare il piano di intervento, naturalmente anche qui a grandi linee, che è stato distribuito e che accompagna la discussione sul futuro sviluppo della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Président - Je vous rappelle que cet acte a été approuvé à la majorité de la part de la IVe Commission.

La parole au Conseiller Empereur.

Empereur (UV) - Merci, M. le Président. Chers collègues, permettez-moi avant tout une considération sur la portée de l'acte qui fait aujourd'hui l'objet de notre discussion. Le plan de développement que la Région propose pour la Maison de jeu de Saint-Vincent remplit en effet une importance capitale. Par cet instrument notre Administration établit d'importants investissements à l'égard du casino, qui représente sans aucun doute un des principaux atouts économiques de la Vallée d'Aoste. S'occuper de ce dossier signifie donc non seulement mettre en route l'un des points d'envergure du programme de la majorité, qui exprime le Gouvernement régional, mais également se pencher sur des dynamiques et des situations qui assurent de l'emploi à un nombre significatif de familles valdôtaines. Il s'agit d'un élément que dans le moment économiquement problématique que nous sommes en train de vivre je tenais à rappeler. L'avenir de notre communauté est lié sans doute aussi au futur de la maison de jeu. Voilà donc un plan qui établit des investissements, qui se caractérisent pour leur double but: d'un côté, celui de renforcer la position du Casino de la Vallée sur le marché du jeu et, de l'autre, celui de poursuivre l'action de rationalisation des ressources consacrées à sa gestion. C'est pour cette raison que dans une logique d'ensemble le Conseil est appelé à approuver le plan de développement, mais on a reçu, comme le rappelait le Président, également le plan industriel, ébauché par le sommet de la maison de jeu, ainsi que le projet concernant le relance du complexe du Grand Hôtel Billia, deux documents qui offrent d'importantes informations afin d'évaluer dans leur totalité les énergies auxquelles on fait appel, afin d'assurer l'essor du casino et de tout ce qui l'entoure.

Avant d'entrer dans les détails du plan, je désire, en ma qualité de Président de la IVe Commission, rappeler le parcours qu'on a emprunté en vue du feu vert au plan. Le 12 février le plan nous a été assigné et 7 jours après la première réunion à ce sujet a eu lieu; à cette occasion le Président de la Région a illustré l'acte et dans le but d'un examen le plus détaillé possible, un état des lieux, ainsi que des différentes auditions ont été décidés. Il sopralluogo alla casa da gioco si è tenuto il 3 marzo, nella stessa giornata si è proceduto all'audizione dell'Amministratore unico del casinò, del Presidente della società STV, con i rispettivi staff, e del Sindaco di Saint-Vincent. Ancora una volta tengo a sottolineare come la logica abbracciata sia stata quella di un rilancio che non può essere svincolato dalla realtà circostante la casa da gioco. Fra il 10 e il 17 marzo la Commissione ha poi proceduto all'audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, SAVT, SNALC, UIL e UGL. Se il personale riveste un ruolo peculiare ai fini dell'ottenimento dei risultati lusinghieri da parte del casinò, una valutazione degli investimenti immaginati insieme a coloro che si occupano delle prerogative dei lavoratori era indifferibile. Ad una successiva riunione è nuovamente intervenuto il Presidente della Regione per un emendamento al testo riferito alla parte economica di alcuni interventi. Siamo così giunti all'incontro dei Commissari del 3 aprile scorso, in cui è stato espresso a maggioranza il parere favorevole sul piano di sviluppo.

Voglio sottolineare inoltre che nel corso dei lavori da parte dei gruppi consiliari del Partito Democratico e de Il Popolo della Libertà sono giunti due contributi, che ho invitato a riproporre oggi sotto forma di ordine del giorno per la loro condivisione. È apparsa tuttavia apprezzabile da parte di forze di opposizione la volontà di approfondire una questione tanto rilevante, dimostrando così una sensibilità che costituisce un valido esempio di come i ruoli in Consiglio non vadano interpretati aprioristicamente, ma possano trovare un punto di incontro se ci si pone in un'ottica costruttiva. Sempre relativamente al percorso sviluppato dalla IV Commissione, permettetemi di ringraziare tutti coloro che sono stati in esso coinvolti. Abbiamo affrontato in meno di due mesi e partendo da una situazione di un dossier totalmente nuovo per molti componenti, tra i quali il sottoscritto, una discussione politica ampia e articolata che ha permesso una conoscenza dettagliata della struttura della casa da gioco e delle sue problematiche. Ritenevamo che fosse importante poter disporre del massimo delle informazioni e siamo dell'idea che la metodologia scelta consentisse in questo senso il miglior risultato possibile.

Venendo poi ai contenuti del piano, già accennati dal Presidente Rollandin, reputo opportuno approfondire e riprendere alcuni concetti. Anzitutto non va dimenticato che al documento in discussione si arriva dopo diversi passi preparatori. Ricordo al riguardo in particolare la modifica della normativa regionale di riferimento attuata attraverso la legge n. 22/2008, la nomina dell'Amministratore unico della Casino de la Vallée S.p.a. e l'avvio della riorganizzazione verticale delle competenze e delle responsabilità in sede aziendale. Altro elemento particolarmente rilevante è il fatto che il piano in discussione oggi, pur prendendone spunto, modifica il documento approvato dal Consiglio regionale nel 2005, modifiche che vanno nella direzione di razionalizzare i costi di intervento e di una migliore e più adeguata offerta del gioco e dell'intrattenimento, in considerazione anche degli indirizzi della STV e delle nuove strategie aziendali conseguenti all'evoluzione del mercato del gioco. Alla luce di tutto ciò, la profondità delle radici che questo documento affonda nel tessuto normativo e aziendale della realtà dei casinò è piuttosto evidente e costituisce la risposta maggiormente concreta alla possibile critica di superficialità del documento. Si arriva a questo piano attraverso delle analisi estremamente ponderate e coerenti con le azioni condotte nel tempo, al fine di assicurare il rilancio della casa da gioco. Sul piano strettamente economico il totale degli investimenti è eloquente: € 43.850.000. Le voci di spesa più ingenti riguardano la realizzazione di un nuovo edificio per il salone delle manifestazioni: € 11.850.000; l'ampliamento del lato sud del casinò al fine di dare corso all'allargamento della sala dei giochi americani: € 8.500.000; la realizzazione della nuova sala multiuso: € 8.000.000 e la centrale termica unica: € 7.500.000. A completare il piano sono poi il collegamento interrato fra la sala multiuso stessa e il casinò: € 2.500.000; il restyling e l'ampliamento delle aree di gioco: € 2.000.000; la riqualificazione delle scale mobili e degli scaloni interni alla casa da gioco: € 2.000.000; nonché la sistemazione definitiva delle aree ristrutturate e delle sale dei giochi francesi e americani per € 1.500.000. A seguito delle considerazioni espresse in precedenza, a tali interventi vanno affiancati necessariamente quelli che la STV si propone di attuare sulle proprietà di competenza dell'ammontare stimato di poco più di € 7.000.000, che si aggiungono a € 23.750.000 già previsti in precedenza ai fini dell'ammodernamento. L'ipotesi di ristrutturazione del complesso alberghiero congressuale, attualmente denominato "Billia", passa attraverso la realizzazione di due distinte unità, già accennate dal Presidente: un hôtel di 5 stelle di lusso, composto da 80 camere e suite, un'annessa S.p.a. di oltre 1.000 metri quadri e un albergo di categoria 4 stelle superiore di 120 camere, con relativo centro congressi. Interventi precisamente individuati, di cui sono chiare le caratteristiche e che vengono elencati con puntualità, specie sul piano economico per quanto riguarda il casinò, nel documento che siamo chiamati ad approvare oggi. Ecco che anche un'altra obiezione emersa in alcune circostanze, ovvero quella di una mancata determinazione dei costi dell'operazione, è destinata a non trovare fondamento.

Per quanto riguarda i tempi, non va dimenticato che il piano di sviluppo costituisce un documento dallo sguardo prospettivo. Con il voto di oggi disegneremo il futuro della casa da gioco valdostana, la fase di rotazione degli interventi previsti arriverà fino al 2015. Credo si tratti di un traguardo non indifferente in termini di celerità se sull'altro piatto della bilancia poniamo l'entità delle realizzazioni previste dal piano. Anche l'ordine di esecuzione delle diverse azioni è individuato con esattezza nell'apposita scheda cronologica sulla base di priorità afferenti ai risultati auspicati da ogni singolo intervento e il suo impatto sulla strategia complessiva di rilancio del casinò. È un altro tassello che contribuisce a comporre il mosaico di un piano che si vuole consequenziale a valutazioni ponderate ed oculate, mirate a creare sviluppo, ma con un occhio al contenimento della spesa e alla razionalizzazione dei processi gestionali. Il tutto peraltro a poco più di un anno dall'insediamento di questo Consiglio regionale. Un dato quello temporale che testimonia dell'attenzione riservata a questo tema e della volontà di offrire risposte pronte.

En conclusion je crois qu'une autre page également importante est représentée par les synergies, celles-ci ne concerneront pas exclusivement le casino et la Région, à maintes reprises nous avons affirmé que la maison de jeu et son avenir dépendent fortement des structures et des services qu'on est à même d'offrir à la clientèle. En raison de ce principe et dans la conviction de ce raisonnement, l'Administration régionale a pourvu, entre autres, à l'acquisition du Grand Hôtel Billia. Voilà donc que le plan de développement, qui représente le moment saillant, le débouché d'un parcours comme je le disais avant, est axé sur la modernisation non seulement du casino, mais également des aires et des structures qui l'entourent. Pour se poser de façon attrayante vis-à-vis des clients, il faut sans doute que le projet de relance tienne dans la bonne considération le Billia et la Commune de Saint-Vincent elle-même dans une logique plus tendue du "système Vallée d'Aoste". Le casino sera performant si le contexte dans lequel il s'insère sera à même de véhiculer une image positive, à la hauteur des standard qui distinguent aujourd'hui le marché du jeu. Ce plan, ainsi que les autres documents, sur lesquels on s'est penchés, trace le chemin pour aboutir à ce résultat. La volonté de le parcourir dépend de la voix favorable de ce Conseil, sur laquelle je vous fais confiance. Merci pour votre attention.

Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Siamo chiamati oggi a discutere il piano di sviluppo della Casa da gioco di Saint-Vincent, con l'obiettivo di rilanciare la struttura sul mercato del gioco italiano ed europeo, al termine di 15 anni, che hanno visto una progressiva e inarrestabile emorragia di presenze e di introiti per il Casino de la Vallée nei confronti di altre quattro case da gioco operanti in Italia. Si tratta insomma di un compito arduo, considerato anche il nuovo scenario di gioco nel nostro Paese, che negli ultimi dieci anni ha visto fiorire ed affermarsi lotterie di ogni sorta, giochi su internet, scommesse sportive, lotterie istantanee. Un compito arduo anche in considerazione della crisi economica che sta colpendo l'Italia e l'Europa, sottraendo anche al vizio del gioco una parte di risorse dalle tasche dei giocatori. A complicare ulteriormente il quadro inoltre è sempre più concreto il rischio di una liberalizzazione del settore del casinò in Italia, con il via libera a proposte di legge per l'apertura di decine di nuove strutture in diverse regioni d'Italia. In questo quadro si innesta il piano di sviluppo presentato dalla Giunta regionale a febbraio, un piano di interventi strutturali per adeguare la sede della casa da gioco con un costo di oltre 43 milioni di euro, a cui si sommano interventi di medio periodo, 2012, e lungo periodo, 2015, nel campo dei giochi e del marketing e della comunicazione per rendere nuovamente competitiva la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Si tratta senza dubbio di un piano corposo, ma con alcune criticità di fondo, che il Partito Democratico intende evidenziare con l'obiettivo di avanzare proposte per rendere il piano stesso più efficace nel gettare le basi per il rilancio. Le criticità, a nostro avviso, riguardano essenzialmente due punti: i tempi lunghi per la realizzazione dei progetti contenuti nel piano di sviluppo, che farebbero slittare i benefici per il casinò a non prima dei prossimi 6-7 anni, l'assenza nel piano stesso di interventi coordinati per la riqualificazione del Grand Hôtel Billia. Per quanto concerne il primo punto, a nostro avviso, sono necessari, accanto ai progetti di medio e lungo periodo anche interventi di impatto immediato per tentare di invertire il trend negativo della Casa da gioco di Saint-Vincent già nel giro di 1-2 anni. Per quanto riguarda il Billia, invece siamo convinti che il rilancio del casinò passi inevitabilmente da un piano di sistema, che prevede lavori di riqualificazione del Grand Hôtel funzionali ad un piano di rilancio che coinvolga l'intera cittadina di Saint-Vincent e più in generale l'offerta turistico ricreativa di tutta la nostra regione. In concreto il Partito Democratico avanza cinque proposte per migliorare a partire dai punti appena elencati il piano di sviluppo del casinò. La prima proposta riguarda la necessità di accelerare i tempi di realizzazione del salone delle manifestazioni come unico elemento di vera innovazione contenuto nel piano di riqualificazione della struttura che ospita la casa da gioco; tempi più stretti per la realizzazione del salone delle feste significherebbero benefici più immediati per il casinò grazie al richiamo di una struttura polivalente in grado di attrarre clientela nuova e diversa rispetto a quella tradizionale del gioco di azzardo. Se i tempi di realizzazione del nuovo salone delle manifestazioni non consentissero un'accelerazione del progetto, proponiamo in alternativa di verificare se esistano allo stato attuale spazi da recuperare all'interno, una o più sale da destinare provvisoriamente a salone delle feste. La terza proposta riguarda la maggiore sinergia con il territorio, a partire dal Comune di Saint-Vincent, riqualificazione del Billia, ma anche coinvolgendo tutti gli operatori e le strutture turistiche della Valle. Servono proposte condivise per fare del rilancio del casinò un volano del rilancio dell'offerta turistica della nostra regione. Il quarto punto è relativo al rischio cui accennavo all'inizio: l'apertura di nuovi casinò in diverse regioni italiane. Occorre, a nostro avviso, attivarsi per controllare e gestire il mercato delle case da gioco, che potrebbero vedere l'apertura di nuovi casinò affiliati a quelli esistenti. La quinta proposta è molto concreta e riguarda la porta di accesso del casinò per la maggior parte dei suoi frequentatori, ovvero l'area del servizio di Châtillon, sarebbe un buon investimento puntare sulla riqualificazione e la ristrutturazione dell'area di servizio come luogo principe ove promuovere la casa da gioco.

In conclusione riteniamo che solo con l'avvio di politiche ad impatto immediato, fra le quali aggiungo anche un deciso contenimento dei costi di gestione, accanto a progetti di medio e lungo termine, il piano di rilancio potrà avere successo e le sue ricadute positive potranno essere evidenziate in tempi ragionevoli.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Faccio alcune considerazioni, alle quali poi si aggiungeranno altrettante considerazioni dei miei colleghi, perché la materia è complessa e merita più riflessioni. Il Presidente della Regione ha esordito il suo discorso dicendo testualmente: "le problème de la maison de jeu" e effettivamente la dizione è giusta, è un problema, perché da qualche anno a questa parte la "questione casa da gioco" è certamente un'opportunità dal punto di vista socio-economico per la nostra Regione, ma è un'opportunità che via via è scaduta e si è trasformata in un problema che da tempo meritava e cercava una soluzione e forse la sta ancora cercando. In 15 anni di gestione pubblica del Casinò di Saint-Vincent è stato fatto di tutto, meno che un'azienda efficiente, è stato realizzato un immenso ammortizzatore sociale, perché 1.200 persone incluso l'indotto, e forse più, ci lavorano, è stato un importante bacino elettorale, ma come azienda sotto il profilo economico non abbiamo colto dei segnali di questo tipo. Gli indicatori economici ci danno ragione, perché - qualcuno forse ne ha anche parlato - vedono un trend di discesa in termini di introiti e di presenze, ma proprio di redditività e di efficienza della casa da gioco, che ha ridotto la sua quota di mercato dal 43% del 1994, quando il privato consegnava le chiavi alla Regione, al 20% odierno. Di conseguenza, oggi chi si cimenta nella difesa strenua di questa struttura come azienda efficiente ha perso le ragioni logiche dei parametri economico-finanziari. In questi 15 anni abbiamo assistito a diversi piani di rilancio e di sviluppo o, meglio, a diversi tentativi, perché i piani alla fine o sono approdati in qualche aborto, oppure appena hanno visto la luce con un'approvazione a maggioranza si sono persi dopo qualche tempo e ricordo nel 1995 l'iniziativa "Casinò 2000" del Presidente Dino Viérin, l'iniziativa del 2003 del Presidente Louvin, l'iniziativa di Caveri e Puddu nel 2006, che, secondo quello che abbiamo appreso nel recente sopralluogo fatto alla casa da gioco, due di quei sei punti starebbero andando, anche se con una lentezza spasmodica, direi raccapricciante, a completamento. In questi 15 anni si diceva: "finché non si rompe l'accerchiamento, non si riesce ad avere le mani libere per poter sviluppare dei veri e propri piani", l'accerchiamento si è rotto, si sono anche investiti dei soldi, ma una volta acquisito il Grand Hôtel Billia soprattutto come monumento, il valore è proprio quello di un monumento centenario, di fatto non si è riusciti ad implementare questa gestione e sinergizzarla con quella della casa da gioco.

Il già macilento Casinò di Saint-Vincent si trova adesso a rimorchio del Grand Hôtel Billia, perché la concezione di essenzialità che venne impressa nel 2002 più o meno permane e si ha la presunzione di far vivere il Grand Hôtel Billia di luce riflessa, ovvero delle clientele che dalla casa da gioco possono essere dirottate verso il vicino Grand Hôtel. Abbiamo anche avuto la possibilità di approfondire le nostre conoscenze grazie a studi di esperti, ricordo nella scorsa legislatura TBridge e KPMG, che hanno fornito dei supporti interessanti. Abbiamo visto una successione nevrotica di consigli di amministrazione, di amministratori che dovevano soddisfare più le esigenze del politico di turno, piuttosto che concrete azioni di rilancio, ma in questi 15 anni è stato utilizzato il tempo e le risorse sono state buttate letteralmente nel cestino, nonostante di risorse il casinò ne fornisse, anche se con un trend decrescente, come dicevo, e nonostante di tempo a disposizione ve ne fosse. Ci sta bene allora guardare in avanti, perché è giusto non ancorarsi al passato e vivere di nostalgie, altrimenti saremmo sempre fermi al 1994 o al 2003 e "chi più ne ha più ne metta", ma non possiamo dimenticare che ci sono anche delle responsabilità politiche e le responsabilità politiche non possono essere cancellate con un colpo di spugna. Oggi ci troviamo con un piano di sviluppo che arriva in aula e con un piano industriale che è stato approvato dalla Giunta regionale, che è una componente, un'integrazione necessaria e importante, forse addirittura più importante che non lo stesso piano di sviluppo, che non è altro che una somma di elaborati progettuali, anche piacevoli da vedere, perché, da un punto di vista cromatico, colpiscono immediatamente, poi oggi con l'ausilio della tecnologia si riescono a fare anche dei bei lavori ma, di fatto, è un piano che... a parte l'ipotesi di costo, la pagina finale, che assomma alla cifra di 43.850.000 milioni di euro, che possono crescere fino a 50 milioni... a parte la pagina finale è una somma di elaborati che possono piacere, possono anche essere funzionali sotto il profilo logistico organizzativo, come ci hanno spiegato a Saint-Vincent, ma necessitano di alcune precisazioni. Le precisazioni doverose sono le modalità di esecuzione, i tempi di esecuzione, che sono sanciti in maniera molto sommaria, secondo noi troppo generale, anche perché diceva prima il collega Empereur: "con il voto di oggi disegniamo il futuro della casa da gioco" e vogliamo crederci anche noi, è una frase che ho sentito ripetere più volte in quest'aula da altri suoi predecessori. Per carità, ha sempre quel fascino della novità, ci colpisce nel sentimento, ci vogliamo credere, proviamo a crederci, però i tempi corrono.

Ho esemplificato di questi 15 anni che sono trascorsi infruttuosamente, anzi dannosamente, per la casa da gioco, non vorremmo che altrettanti ne passassero in egual maniera, anche perché il mondo cambia repentinamente, l'economia globale e le economie regionali sono strettamente interconnesse, la Casa da gioco di Saint-Vincent deve non solo cimentarsi con le concorrenti classiche dell'oligopolio, degli altri tre casinò italiani, ma deve cimentarsi con i casinò on line. Vedo che anche sulla televisione il Texas Hold'em ormai è diventato un programma seguito, qualcuno pensa che le soluzioni alla crisi globale possano essere ricercate nel gioco a tutti i livelli; personalmente ho delle perplessità, penso sia più giusto puntare sul lavoro e ovviamente qui si parla anche di lavoro. Sta di fatto che oggi il Casinò di Saint-Vincent ha delle concorrenze che arrivano da chilometri di distanza, non solo quelli geografici delle altre tre case da gioco tradizionali. Dicevo, i tempi corrono e noi ancora oggi rammentiamo un cronoprogramma che spero venga definito con maggior dettaglio, che vede il punto di approdo il 2015, ma il 2015 è distante, sono 6 anni. Nel 2015 gestire solo 50 milioni non è un sintomo di efficienza e di risposta al problema di cui parlava il Presidente, e vi faccio un esempio. Se andate in Toscana a vedere delle moderne terme, delle s.p.a., ve ne posso citare una a San Quirico d'Orcia, fatta da privati, hanno investito 100 milioni di euro, l'hanno realizzata bonificando e riconvertendo una cava di travertino in 26 mesi! È una stupenda struttura a 5 stelle, di lusso, forse quella che immaginiamo anche qui a Saint-Vincent, dove però con i soldi - e i soldi non mancano alla nostra Regione - e con la buona volontà si possono decisamente accorciare i tempi. Sei anni sono tanti, troppi a nostro avviso, perché le risposte oggi devono essere in tempo reale, altrimenti Saint-Vincent rischia di perdere un altro treno e con lui rischia di perderlo anche il Grand Hôtel Billia, perché anche questo nei due anni di gestione pubblica ha già perso 8 milioni. A pie' di lista "mamma Regione" può sempre ripianare, ma non è un concetto educativo perché bisogna imparare a camminare con le proprie gambe, a maggior ragione in una Regione che fa dell'autonomia il suo primato, autonomi anche per gestire qualcosa e perché bisogna cercare di ottimizzare se si riesce qualche risultato, non solo di carattere sociale, ma anche di carattere economico, perché questa è un'azienda, fa parte di quel complesso ampio e articolato della holding pubblica regionale, che non vede solo Finaosta (ma questo sarà un argomento penso di domani), ma vede anche il casinò in pool position come quelli che ci piaceva definire fiori all'occhiello del nostro sistema.

Sui tempi vi invito a fare una riflessione, noi presenteremo un ordine del giorno (lo illustrerà il collega Zucchi) affinché, oltre a delle modalità più dettagliate, anche i tempi siano più stretti. In questo caso, Presidente Rollandin, conoscendo il meccanismo contorto e farraginoso delle varie autorizzazioni che si devono avere per ottenere una concessione edilizia, un permesso della Sovrintendenza o del Comune di Saint-Vincent (visto che il territorio sul quale insisteranno questi lavori è quello di Saint-Vincent), ci sentiamo di proporre una figura monocratica che sia in grado di decidere. Qui ci vorrebbe, come avviene per il privato, una persona che si assuma la responsabilità, i poteri (e quindi oneri ed oneri) per quanto riguarda le decisioni che vengono intraprese: un commissario ad acta, chiamiamolo come vogliamo, ma ci vorrebbe una persona che ha i poteri per decidere, perché se cominciamo ad entrare in quel gioco al flipper, dove la pallina passa dal giocatore e poi finisce per rimbalzare su tutti i vari tamponi luminosi esistenti, poi la colpa o è del Comune, o è della Sovrintendenza, o è della Regione, o è della S.p.a., o è di qualcuno che è intervenuto... è del privato che ha fatto ricorso in una gara di appalto, qui torniamo di nuovo in quella "melma" che finora ha dimostrato di assorbire quei piani che dicevo si sono proposti anche coraggiosamente anni indietro e anche con filosofie completamente differenti uno dall'altro e magari finirebbe per assorbire anche questo piano, che ha la pretesa (ma è anche giusto pensare in positivo) di ridisegnare il futuro della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Un'altra riflessione andrà poi fatta (questo è argomento da ascrivere al piano industriale) sul management, ci siamo più volte battuti anche anni addietro sulla necessità di individuare dei manager che abbiano le capacità di gestire, ma soprattutto la responsabilità di quello che gestiscono, perché non solo su "Il Sole 24Ore", ma su qualunque altro quotidiano che si sfoglia si legge che in tutte le aziende, italiane, europee, ormai i manager sono nel mirino e non solo perché vengono sequestrati, come è successo in Francia, e questi sono gli eccessi, ma soprattutto perché ai manager compete il dovere di traguardare l'obiettivo. Se l'obiettivo non viene traguardato, bisogna avere il coraggio di prendere i manager e toglierli da quel posto, cosa che finora non è mai stata fatta, avete sempre aspettato la scadenza naturale dei loro mandati, al termine della quale alcuni addirittura sono stati liquidati lautamente, ossia roba da partecipazioni statali di 30 anni fa, cosa anche questa che fa "voltare lo stomaco"! I futuri ingaggi, Presidente Rollandin, allora dovranno essere chiari e netti, i soldi ci sono se gli obiettivi vengono traguardati, altrimenti oggi i manager sono a costo zero: zero risultato, zero compenso, o perlomeno un rimborso spese della loro presenza. Perché se la presenza lì è infruttuosa, se vanno lì a "scaldare" determinate sedie e a cibarsi dei pasti che gratuitamente vengono offerti dal vicino Grand Hôtel o dal vicino ristorante, a noi non servono queste persone, a noi servono risorse professionali che siano in grado di intuire qual è la direzione giusta, aiutare il politico a farlo e soprattutto applicare le loro intuizioni nella concreta realtà quotidiana. Finora dobbiamo dire che siamo stati delusi da questo punto di vista, perché i manager - ancora recentemente il Presidente Rollandin ce lo ha confermato - sono stati solo ricompensati lautamente ma, al di là di qualche piccola razionalizzazione contabile, non hanno fatto. Se guardiamo poi il primo trimestre del 2009, il trend è in discesa, ma non nel senso che è più semplice, perché i dati continuano a scendere.

Mi fermo qui, ho fatto alcune riflessioni ad alta voce, alla vostra attenzione; vi ringrazio per aver pazientato fino a questo punto. I colleghi che seguiranno ne faranno altre, in particolare confidiamo nell'attenzione che vorrete riservare al nostro ordine del giorno; siamo disposti anche ad andare oltre il solito schema maggioranza-minoranza, abbiamo sempre sostenuto e tuttora crediamo in un futuro di gestione privatistica della casa da gioco. Siamo consapevoli che oggi la privatizzazione è un passo più difficile e costoso, ma se la politica continuerà ad interferire in senso negativo come ha fatto finora (perché l'interferenza potrebbe essere anche virtuosa, dando degli input precisi ai manager, io voglio questo e questa è la strada da percorrere, la via maestra può essere percorsa anche con successo) e quindi in modo non proficuo, credo che non usciremo da tali secche. Vogliamo essere positivi? Proviamo a pensare positivo, Presidente. Noi siamo disponibili a ragionare su un progetto di piano, disponibilità significa non dico voto favorevole, perché esprimerei qualcosa che non ci appartiene in questo momento, ma anche dal vostro punto di vista potrebbe esserci un'attenzione sul nostro documento e sulle nostre intenzioni che non sono frutto di un'ideologia di parte o di una demagogia spicciola, ma sono frutto di ragionamenti che in queste settimane abbiamo fatto, che con i colleghi Zucchi e Benin abbiamo portato in IV Commissione, sui quali qualcuno ha mostrato più sensibilità, qualcun altro forse deve ancora esprimere dei suoi legittimi punti di vista.

Credo comunque che la nostra posizione costruttiva potrebbe anche trasformarsi in una astensione, ma questo è un ragionamento che faremo alla fine del dibattito, sentiremo anche la sua replica, Presidente, sentiremo qual è l'atteggiamento della maggioranza nei confronti delle nostre proposte. Grazie.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Cercherò di non fare assolutamente il nostalgico e cercherò, come è mia abitudine nel mio piccolo, nel nostro piccolo, di essere positivo e propositivo condividendo le ultime parole del collega Tibaldi.

Non facendo il nostalgico... ahimè, dobbiamo partire da questa legislatura, dal 1° luglio 2008, quando già in questa sede si discusse il programma proposto dal candidato Presidente, Rollandin, che nella terza pagina focalizzò molto bene il problema, come è stato detto: "le problème de la Maison de jeu de la Vallée". In sintesi si focalizzavano due percorsi: il primo di riorganizzazione, come è stato fatto subito il 23 luglio, tambour battant, modifica di legge... Verticalizzare, responsabilizzare (e su questo sarei totalmente d'accordo) e corresponsabilizzare indubbiamente chi ha il compito di "mettere nero su bianco" delle strategie, ha la competenza di mettere sul tavolo delle strategie, delle sinergie, ma ahimè, se si hanno dei criteri, degli indicatori, delle idee da mettere sul tavolo... Poi una "boccata di ossigeno" bella forte è stata fatta subito, sempre il 23-24 luglio.

Punto n. 2: sempre nel programma di legislatura diceva: "definendo un piano di rilancio dell'immagine per il tramite di iniziative di sensibilizzazione della potenziale clientela e dello sviluppo di attività in grado di attrarre in Saint-Vincent possibili giocatori, in questo quadro rientra la realizzazione del tiro a volo, che rappresenta anche un valido riutilizzo di un'area di proprietà regionale". Secondo punto importante, di scelta politica e non amministrativa per dare slancio alla sinergia del territorio, territorio importante che può e dovrebbe creare le condizioni per dare supporto, per dare volano, per affrontare tale difficoltà. Questa mattina è un peccato che l'Assessore Marguerettaz non sia presente, mi sono segnato questa sua frase: "dati che sono le uniche cose che rimangono". Sono i dati le uniche cose che rimangono e da lì dobbiamo partire e da lì dobbiamo dare gli sviluppi... si è quindi verticalizzata la dirigenza, un uomo solo al comando, è stato deciso così quasi dieci mesi fa, la maggioranza, la politica ha deciso di mantenere il Direttore generale. A gennaio vi è un nuovo Direttore giochi e un nuovo Direttore marketing, già Direttore marketing a livello mondiale del gruppo Festina, quindi diciamo il management e soprattutto "l'intellighenzia", che avrebbe dovuto dare non solo ossigeno, ma idee e risposte, quelle fantomatiche risposte che la politica forse si aspetta da diverso tempo. Sembrava al mese di luglio 2008 che qualcosa stesse succedendo, qualcosa di importante e proprio in quei Consigli il Presidente Rollandin ci disse: "il 30 giugno 2008 si chiude con una flessione dell'11%..." - ne eravamo a conoscenza - "... e, rispetto al 2007, una diminuzione di introiti di circa 6,5 milioni". Fine anno 2008, sempre in questa XIII legislatura, il delta aumenta, l'Amministratore unico prende possesso, il suo incarico inizia il 12 agosto, audito anche in IV Commissione; il 31 dicembre 2008 i dati di bilancio dicono 102 milioni di euro di introiti a fronte dei 117 del 2007, 15 milioni di euro in meno di introiti, tanti e tanti ingressi in meno. Sempre in sede di Consiglio, sempre il Presidente ci dice, al momento in cui si decide di iniettare denaro fresco, di dare ossigeno a questa azienda: "l'intervento che proponiamo con questa ricapitalizzazione è un intervento che non è a sanatoria, quindi importante, è un intervento che evita di portare i libri in tribunale da una parte, perché si è eroso il capitale, ma la finalità con cui stiamo discutendo non è quella di sanare una situazione pregressa..." - ecco, il fatto di non fare assolutamente il nostalgico - "... ma dare gli strumenti per recuperare da subito l'attività che tutti ci auguriamo". Belle parole importanti quindi, che davano un percorso, un indirizzo. Ci si aspettava un'inversione di tendenza o quanto meno dei dati forse diversi. Nei Consigli successivi, settembre 2008, affrontando la relazione annuale del casinò, nuovamente si parla dell'importanza del territorio del comune di Saint-Vincent, del comune di Châtillon, dell'importanza del sistema economico valdostano e si dice che il casinò non è fine a sé stesso, ma è un ritorno in termini di economia generale e deve essere visto anche in collegamento con i Comuni interessati, in particolare Saint-Vincent e Châtillon, e si è fatto richiamo al tiro a volo, appunto, un tema importante, il quale è oggetto di incontro già nella settimana prossima con il Comune per portarlo avanti con la dovuta celerità, con quella voglia di dare le risposte in sinergia con il territorio.

Il Presidente prima nella sua illustrazione ci ha portato a conoscenza della difficoltà di tutti i casinò, quindi congiunturale, ma a fine dicembre 2008 sugli organi di stampa percepiamo questo messaggio del Presidente (cito): "lo stato di salute del casinò in questi ultimi mesi è molto migliorato". Curioso il riferimento agli altri casinò, è già stato sottolineato dal collega Tibaldi. La quota di mercato nel 1994 non la cito neanche, nel 2004-2005 era vicina al 30%, nel 2008 siamo intorno al 20%, ahimè nel 2009, i primi cento giorni (non stiamo parlando di primi dieci giorni o del primo ponte dell'Epifania) siamo sotto la soglia del 20% come quota di mercato nazionale. La cosa ancora più preoccupante è che gli ingressi sono ai minimi storici, siamo sotto il Casinò di Sanremo, nel mese di marzo gli ingressi del nostro casinò si sono fermati a 45.000 e il Casinò di Sanremo a 49.000, quasi 100.000 in quello di Venezia e quasi 61.000 in quello di Campione. Il trend è stato detto è un po' in calo nuovamente, ma non è in calo il trend del 2009! Abbiamo un delta di meno 10% sui primi dieci giorni rispetto al 2008, anno in cui il delta è stato di quasi il 15%. Nel suo complesso nel primo trimestre ci attestiamo intorno al 19% per quanto riguarda la quota di mercato nazionale. Siamo preoccupati.

Ho cercato di fare un po' di percorso, ma non storico: il percorso di questa legislatura dal 1° luglio 2008, di trattare le scelte politiche, la verticalizzazione da una parte, i manager diversi dall'altra. Avremmo auspicato - l'ho ribadito in Commissione e ringrazio il Presidente della Commissione per tutte le audizioni che abbiamo potuto svolgere, discutere non solo sul piano di sviluppo, ma su un dossier unico con il piano di sviluppo, il piano industriale e - perché no? - il piano della STV, il piano del Grand Hôtel Billia. Così non è stato.

Vengo a qualche riflessione che vorrei fare proprio con voi. Durante l'audizione abbiamo sentito sovente il vocabolo "sinergia" e soprattutto abbiamo sentito il vocabolo "coinvolgimento del territorio", perché il territorio è importante. Il primo cittadino di Saint-Vincent in audizione ci ha detto: "ahimè, importante è il tutto, ma non so nulla", il coinvolgimento non c'è stato in quanto Sindaco, come Consiglio comunale, con gli attori principali del territorio, riferimento al tiro a volo, riferimento all'ex Fera di Saint-Vincent... tutte proprietà regionali. Sempre per "mettere nero su bianco" su quello che sta succedendo, sui dossiers importanti, l'Amministratore unico ci ha detto per quanto riguarda il tiro a volo: "Da parte nostra il piano industriale del casinò, che ha in comodato il tiro a volo... sta studiando insieme alla Federazione italiana di tiro a volo di riaprire il tiro a volo in una nuova zona, perché coerente con i nostri target e riuscirebbe ad attirare sicuramente clientela. Da parte nostra quindi c'è anche questo impegno che stiamo faticosamente..." - perché si tratta di verificare la fattibilità (quindi siamo ancora in fase di fattibilità) ed eventualmente dove farlo, se farlo in una nuova zona - "... ci sono delle regole molto strette; per quanto riguarda il rumore, non si può inquinare l'ambiente con l'inquinamento acustico, quindi stiamo procedendo insieme alla Federazione italiana tiro a volo nello sviluppo di questo progetto", questo è quanto abbiamo audito.

Per quanto riguarda il piano di sviluppo, se possiamo riassumerlo, ci sembra più che un piano di sviluppo un piano edilizio, un piano infrastrutturale, un piano che... sommato ai 31 milioni di euro nuovi da mettere per la nuova strategia della STV fa arrivare a circa 75 milioni di euro strutturali, o infrastrutturali, o edilizi. È già stato detto dai colleghi per quanto riguarda i tempi, i modi... e un cronoprogramma, non più dettagliato, ma più reale... Dopo queste audizioni ho voluto perdere qualche ora per andare a leggermi il piano approvato dal Consiglio regionale nel 2005, perché nelle varie audizioni sovente sono state pronunciate le parole: "finalmente c'è un piano realistico, finalmente non c'è più un piano faraonico!". È stato detto molto bene a Saint-Vincent durante l'audizione, la fase uno e la fase due del piano approvato nel 2005, tranne le autorimesse, sono elementi che troviamo in questo piano industriale, anzi già finanziato e ahimè i lavori interni non sono ancora iniziati. Quegli 8,5 milioni lo sappiamo tutti che sono già stati determinati, quindi non rientrano nel nuovo pacchetto, ma al momento i lavori non sono ancora iniziati.

Ci sembra che questo piano non presenti una sua grande originalità, purtroppo mantiene un profilo di giustificazione da una parte e di difesa dalle congiunture esterne e poi non aggredisce il contesto attraverso nuove proposte, non costruisce un coinvolgimento delle maestranze, non rassicura il clima interno e non definisce iniziative utili nell'immediato per recuperare la clientela persa e nuova. Oggi non ho sentito da nessuno (stiamo ulteriormente perdendo clientela, quote di mercato importanti oltre agli introiti e agli ingressi e con le scarse sinergie) e ci è stato specificato con quale visione economica di sviluppo si intende interagire nel contesto regionale. È carente sullo scenario economico-sociale complessivo la dimensione e non può traguardare il classico mercato del gioco storico, peraltro eroso negli ultimi anni e non coglie le potenzialità e le criticità del mercato del gioco. È il terzo piano di sviluppo che viene presentato con gli stessi dati di contesto, quindi quell'aggettivo utilizzato "finalmente è realistico" ci fa nutrire qualche dubbio, vi è qualche piccolo aggiornamento e non va oltre soprattutto un intervento strutturale e di razionalizzazione delle risorse.

Qualche dubbio poi lo avremmo sui tempi e sulla lungaggine della burocrazia, gli stessi dirigenti sono preoccupati, ma la politica è preoccupata, perché questi tempi o non sono corretti, oppure, come è stato detto oggi dall'Assessore Lanièce, la politica fa delle scelte diverse, decide di acquisire un palazzo parzialmente ristrutturato, ma ci mette un anno per decidere se mettere in gara di appalto, oppure no. Questa però, dobbiamo dircelo, non è la burocrazia, non sono i dirigenti, non è la parte concessioni: questa è la politica, è la politica che non sceglie volutamente. E questo ci preoccupa. Emerge su tale piano di sviluppo una strategia quasi di rinuncia. In precedenza ho sentito delle parole importanti dal Capogruppo dell'Union Valdôtaine: "oggi andiamo a tracciare un percorso per il domani", parole che mi fanno un po' paura, perché i dati sono preoccupanti. C'è una confusione dei ruoli, c'è una volontà di metodologia, quando parliamo del territorio, quando parliamo del non confronto, quando parliamo del non dibattito con il territorio; lo abbiamo sentito nelle varie audizioni, ci sembra che vi sia veramente una strategia.

Per quanto riguarda le tre fasi, sorprende constatare che i lavori già finanziati nel 2005 sono ancora in essere per quanto riguarda le gare, l'inizio dei lavori non è ancora stato aggiudicato. Ci preoccupa un po' questo impianto edilizio, questo impianto infrastrutturale e porto due dati per fare qualche considerazione a voce alta: al momento la casa da gioco dispone di circa 3.400 metri quadri destinati al gioco, se tutto il piano sarà realizzato, arriveremo a circa 6.600-6.700 metri quadri di spazio destinato al gioco, lascio a voi qualche perplessità e qualche dubbio, lascio a voi qualche termine utilizzato da altri: "questo piano non più faraonico", per poi arrivare - il Presidente mi ha rubato il passaggio - nel piano industriale a citare la revisione del disciplinare. Si parla di razionalizzazione dei costi, si arriva fino ad un certo punto razionalizzando i costi e poi i conti non tornano, perché se gli introiti scendono da 140, a 120, a 102, ahimè il disciplinare va rivisto. Non vorrei tediarvi, ma sempre sul piano industriale per fare due conti alla mano, il management dell'azienda ci dice che, viste anche le criticità, si pensa di introitare nel 2009 circa 106-107 milioni di euro, nel 2010 112 e nel 2011 116. Lascio capire a voi le mie perplessità.

Insieme a questo piano di sviluppo il Presidente in IV Commissione ci ha portato a conoscenza delle nuove strategie inerenti il Grand Hôtel Billia, un altro piano edilizio importante, strategico e non solo, in quanto si azzera la scelta politica della "Giunta Caveri" del 2007. Oggi la scelta è diversa, la strategia è diversa... legittimo, basta dirlo, che si decide di prendere un percorso diverso, un percorso sul quale i colleghi vedo nel loro ordine del giorno chiedono qualche dettaglio in più, chiedono esperti in più, chiedono manager del settore. Condivido totalmente, ma nel settembre 2008 il Consiglio di amministrazione è stato azzerato e rinnovato totalmente e le scelte si sono modificate, quindi una parte è già stata fatta, probabilmente quelle risorse non sono sufficienti, forse bisogna andare oltre... non saprei rispondere.

Chiudendo con un po' di rammarico, perché non vogliamo mettere in discussione quello che è stato o non è stato fatto, ma ci sembra che vi sia una volontà di non far funzionare la "macchina" in una certa maniera, o suddividere in maniera chiara chi deve fare che cosa: semplice e banale come passaggio, ma forse importante. Poche strategie quindi, tanta giustificazione e difesa delle congiunture esterne, nessuna sinergia al momento con il territorio e le proprietà regionali importanti in quei territori forse al momento sono in stand-by per altri motivi. Un po' di superficialità, qualche dettaglio in più che avevamo chiesto, due caselle che sono state riempite nell'ultima pagina del piano di sviluppo che portano ad una somma di 43 milioni di euro, sono già stati ampiamente detti... Nel primo documento in Commissione non avevamo il parametro riferito al costo della nuova sala delle feste e il nuovo parametro della centrale termica... e soprattutto non si individuano gli obiettivi per l'incremento di quote di mercato e la clientela. Questo è il punto immediato, ma è il punto che ci preoccupa non poco. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Il mercato del gioco nel nostro Paese ha avuto negli ultimi anni una veloce e costante evoluzione, che ha portato alla fine del monopolio dei giochi nel casinò. Si è assistito inoltre anche ad una vera evoluzione nel settore dei giochi gestiti dallo Stato, con un'offerta ampia e di grande attrattiva, perché facilmente fruibile per la vicinanza con la residenza dei cittadini e quindi dei giocatori. Basti pensare al Super Enalotto, al bingo, al videopoker nei bar, che hanno fatto aumentare complessivamente il numero dei giocatori e la spesa nel gioco, ma hanno comportato una diminuzione netta dei clienti nei casinò. Il Casinò di Saint-Vincent, che dagli anni '80 alla fine degli anni '90 aveva assunto una posizione di leader a livello nazionale ed europeo, grazie alla capacità di aver anticipato i tempi lanciando sul mercato per primi le slot e i giochi elettronici, ha visto poi nel tempo perdere la sua forza. L'affidamento della casa da gioco ad una gestione straordinaria pubblica, seppur provvisoria, ha innescato una serie di pesanti contenziosi: basti pensare al famoso accerchiamento, che di fatto ha prodotto all'interno dell'azienda una totale mancanza di dinamismo e di investimenti. Si è determinato dunque un periodo in cui, a fronte di una grande crescita dei proventi di gioco, non vi sono stati investimenti per cercare di anticipare l'evoluzione in atto nel settore, cosa che altri casinò hanno fatto, vedasi Venezia e Campione. Anche in questi ultimi anni, precisamente dalla nascita della società Casino S.p.a., pur avendo avuto l'opportunità di confrontarci in Commissione e in Consiglio su diverse proposte di piani di sviluppo, che avevano come obiettivo primario il rilancio della casa da gioco, non abbiamo assistito ad interventi concreti in proposito. Solo nella seduta consiliare del luglio 2005 sono state approvate le prime due fasi previste dell'ultimo piano di sviluppo presentato allora con l'impegno finanziario per la realizzazione. Siamo quindi oggi ad analizzare e dare la nostra approvazione al nuovo piano di sviluppo presentato dall'Amministratore unico, dott. Frigerio, che necessita per la sua realizzazione di più di 43 milioni di euro. Da parte nostra vi sarà il voto favorevole a questo provvedimento, ma ci aspettiamo e saremo vigili fin da subito di vedere immediatamente l'attivazione per la realizzazione dei primi interventi previsti dal progetto. Questi interventi sono quanto mai necessari ed urgenti, perché anche gli ultimi dati registrati dalla casa da gioco presentano un quadro negativo sia in termini di presenze, sia in termini di introiti. I vari tentativi di rilancio annunciati anche in occasione dei rinnovi dei diversi consigli di amministrazione, da ultimo anche con la nomina della figura dell'Amministratore unico, non sono infatti riusciti ad oggi a creare le condizioni per una ripresa reale di un'azienda così importante sia dal punto di vista produttivo che occupazionale per la nostra Regione. Concludendo ribadiamo veramente il nostro voto favorevole al piano, confidando in tempi brevi per gli interventi, per dare operatività a tale piano della casa da gioco e in piena sinergia con la realizzazione della nuova strategia di rilancio presentata per il Grand Hôtel Billia. Grazie.

Président - S'il n'y a plus de requêtes d'intervention, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Credo che la discussione che è emersa, e che è stata sviluppata sulla base delle considerazioni di illustrazione del piano, abbia evidenziato alcune riflessioni interessanti, altre credo volutamente con tonalità esasperate. Qualcuno ha ricordato le tappe che sono state previste per questo piano di sviluppo e al contempo i passaggi che sono stati fatti per attivare un meccanismo che fosse un riferimento per la gestione della casa da gioco. È stato nominato da pochi mesi un amministratore unico, così come nel Billia è stato rinnovato il Consiglio di amministrazione riducendo anche qui il numero e sono state nel contempo (cosa che vi è stata detta nelle audizioni) enunciate le cose che sono state fatte nell'ambito organizzativo, della gestione delle sale e del personale, quello che è stato attivato lo scorso anno per ridurre il personale. Non vi abbiamo accennato... ma questo credo che fino a qualche anno fa era un tabù, un po' come quando si parlava della Cogne ai tempi belli e si diceva: "venga chi vuole, basta che non si riduca il personale" e poi si è capito che anche questo tema doveva avere una relazione diversa, doveva esserci un piano che permettesse di mantenere lo stesso numero di persone a fare un determinato tipo di attività. Questo è un aspetto che è stato un po' sottovalutato, non ho voluto ripeterlo perché sapevo che era già oggetto di riflessione attenta. Nel contempo si sta facendo un'operazione sul problema della gestione del personale, in accordo con i sindacati, che responsabilmente hanno fatto un'azione importante nei confronti del personale stesso per cercare di capire che era necessario intervenire sotto questo profilo in modo importante, non per penalizzare il personale, ma per tener conto che c'erano delle proporzioni fra il personale amministrativo e il personale che si occupa dei giochi che erano un po' squilibrate. Far passare questo messaggio non è stata una banalità. Intervenire nell'ambito della gestione delle sale in un certo modo era un problema difficile, perché c'era una situazione che nel tempo si era consolidata e che prevedeva alcuni passaggi. Con il dovuto realismo, e tenendo conto di un coinvolgimento importante, ci sono stati dei passi avanti significativi. Vorrei ricordare che per un anno ci sono stati scioperi continui, improvvisi, che poi, per fortuna, nell'ultimo periodo, tranne un caso sporadico, non ci sono più stati. Ora, non credo che questi siano dei fatti secondari nell'ambito dell'affidamento di una gestione.

Diversa è l'osservazione effettuata nell'ambito del rapporto tra quello che abbiamo voluto spiegare al di là del piano strategico con il piano di sviluppo; abbiamo presentato una proposta che aveva due caratteristiche sostanziali: la sostenibilità, ossia il fatto che si andava all'essenziale di quello che è necessario soprattutto in un momento di crisi, non si sono fatti dei piani che si sapeva dall'inizio difficili da realizzare, ma abbiamo creduto discutendone assieme di presentare una proposta che avesse un grande significato, tenuto conto che si sono presentate delle proposte che hanno una possibilità realizzativa importante; dall'altra, si è cercato di capire che cosa... a fronte di questo piano di sviluppo e rispetto al tentativo di banalizzare del Vicepresidente Chatrian: "è un piano costruttivo...", beh, le strutture si fanno adeguando le strutture, si è detto: "invece di un piano di sviluppo, mi sembra un piano edilizio", insomma se c'è da intervenire sulle strutture, come si chiama questo? È un intervento edilizio, riferito ad un piano di sviluppo e il piano di sviluppo passa attraverso un concetto di modifica dell'edilizia esistente. Non vedo quindi questa sottolineatura come se fosse una diminutio nei confronti del piano di sviluppo, anzi è un qualcosa che esalta una scelta legata a degli interventi che sono appropriati nel merito e nella sostanza. Noi ci siamo rifatti ai piani di sviluppo presentati prima, senza nasconderlo, non abbiamo inventato niente e non abbiamo assolutamente detto che avevamo trovato la soluzione miracolosa! Abbiamo semplicemente presentato un progetto di sviluppo e un piano che, a nostro avviso, ha una valenza importante temporalmente definita, tutti ci auguriamo di poter semmai abbreviare i tempi di realizzazione, ma sapendo qual è la difficoltà di realizzarlo. Ci siamo tenuti leggermente larghi, perché sappiamo anche che sull'esperienza a livello nazionale dei progetti grandi opere... cantierizzeremo subito, stiamo aspettando alcuni cantieri, ma non perché non vi sia la volontà o non ci siano i soldi, ma solo perché ci sono tutta una serie di proposte che devono essere esaminate e non possono superare alcune procedure amministrative che giustamente vanno rivendicate nei confronti dell'autorità del Comune, della Sovrintendenza, che devono esprimersi nell'ambito di un intervento importante. Capisco che vi sia una difficoltà nell'attivare un meccanismo... che, tenendo conto di un progetto credibile, si dica: "ma perché si fa solo questo?", ma non credo che oggi si potesse fare molto di più di quello che abbiamo rappresentato. Abbiamo anzitutto detto che abbiamo cercato di fare un progetto che fosse comprensivo sia della parte del casinò, sia della parte del Billia, sia della parte dell'attività che è a supporto del Billia.

Non ho voluto ripetere quello che altri colleghi hanno ricordato - ringrazio il Capogruppo che lo ha fatto -, ovvero il raccordo con il Comune, che passa attraverso la realizzazione del tiro a volo. Problema del tiro a volo su cui stiamo lavorando per mettere in atto tutte le premesse affinché si realizzi nel breve tempo, che è a corollario del lavoro con il Comune di Saint-Vincent delle terme, con altri progetti che si realizzano sempre nella zona; questo credo che non sia stato ripetuto, perché lo avevamo già detto in tante altre occasioni. La possibilità di intervenire c'è, tornare alla situazione di 10-15 anni fa credo che tutti si rendano conto che è impossibile.

Qualcuno ha letto i dati degli ultimi mesi, ma vorrei dire che per la prima volta a gennaio è stato l'unico casinò che era in positivo: più 8,2, il secondo mese era meno 3,9, oggi siamo a meno 8,2 a fronte di un meno 15% del Casinò di Sanremo, un meno 12% del Casinò di Venezia e un meno 5,9 del Casinò di Campione, ossia se guardiamo quello che era solo nove mesi fa, vediamo che forse c'è un cambiamento importante. Sicuramente non c'è stata una rivoluzione, ma questi sono dati oggettivi, legati alle entrate; io non so cosa si può pretendere in 4 mesi di attività rispetto ad una situazione oggettivamente difficile, questi sono dati ufficiali, non sono dati falsati. Il problema importante nella discussione odierna è quello di capire con quale spirito si guarda a questo piano di sviluppo. Abbiamo cercato di presentarlo come un piano che ha sicuramente delle opportunità, con un collegamento preciso con l'attività all'interno del casinò, sapendo che c'è una casa da gioco che deve fare l'impossibile per reggere la concorrenza dei giochi, già oggi, e che rischia di avere domani un riferimento ancora più allargato. Abbiamo letto tutti le proposte di apertura di case da gioco per il momento non complete, ma comunque con i giochi americani, le slot machine, gli alberghi, Taormina, Stresa, tutti si sono già candidati per i cosiddetti "casinò satellite", che sono ormai in dirittura di arrivo. Cosa comporterà questo? Credo sia un punto su cui riflettere per il futuro. Abbiamo cercato di dare un'indicazione di cosa si può fare all'interno della casa da gioco per una gestione più corretta e vorrei anche qui precisare che sui temi specifici dell'attività della stessa abbiamo ripreso i riferimenti trasversali e verticali a livello di organizzazione della casa da gioco con ognuno le proprie competenze ed esercitate nel modo illustrato.

Riteniamo che sicuramente ci sarà ancora molto da fare, questo è un piano di sviluppo che è un indirizzo, non si sono potute determinare nel dettaglio alcune cifre, perché chiaramente devono essere fatti i progetti, alcune cifre saranno da ritoccare. Si è data un'indicazione di massima dell'investimento che si ritiene di fare, più di 70 milioni di euro fra Billia e casinò credo sia un investimento importante. La possibilità di ottenere dei risultati è legata ad una serie di fattori che sono connessi alla possibilità di far passare l'immagine di un casinò nuovo, più accogliente. Il Billia è molto importante, perché voi sapete che ultimamente c'erano anche i problemi nell'accoglienza, oggi il Billia non è all'altezza delle attese di certi giocatori, perché chi va a Sanremo e a Montecarlo e poi viene su si trova in una situazione alberghiera molto diversa e questo crea un danno per l'immagine del casinò. Queste sono le osservazioni che sono state fatte e che sono alla base di un piano di sviluppo che è sicuramente credibile. Ci sono le nuove sfide, i casinò on line, anche quello è un aspetto di cui tener conto. Vi è la grande occasione dei nuovi giochi, questa è una sfida nella quale cerchiamo di essere nella partita. Oggi possiamo dire che la difficoltà che ci sarà e, di cui diamo atto anche ad interventi che sono stati fatti dal collega Tibaldi, sulle autorizzazioni e sulle problematicità che ci saranno nel realizzare noi la comprendiamo, ne siamo consci. Il problema sarà di avere il massimo di disponibilità per fare degli accordi di programma, in modo da superare alcune questioni legate a fatti programmatori, in modo che vi sia una possibilità reale di anticipare certi tempi e soprattutto di realizzare nel modo più consono possibile. Noi abbiamo presentato questa proposta sapendo di avere l'opportunità di un riferimento preciso con dei tempi ragionevoli, con una possibilità di fermare un'emorragia che negli ultimi anni c'era stata ed è ancora preoccupante, sperando di ottenere sotto questo profilo un impatto importante nell'ambito della realizzazione della casa da gioco. Discuteremo poi degli ordini del giorno, voglio solo anticipare che, per quanto riguarda il discorso del Billia, come per quanto riguarda i punti sottolineati dalla collega Fontana... sono dei punti significativi, apprezzabili dal punto di vista della volontà di creare delle premesse di organizzazione dei lavori che possono essere oggetto di attenzione da parte nostra. Per quanto ci riguarda, quindi, siamo aperti al confronto e alla partecipazione. Quello che posso dire è che, "girando la pallina", come si dice, tante altre idee non sono venute fuori, quindi credo sia oggi importante fermare la pallina per dire che il gioco ricomincia. Grazie.

Président - Nous passons maintenant à l'examen des ordres du jour qui ont été présentés.

La parole au Conseiller Donzel pour illustrer l'ordre du jour.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, care colleghe e cari colleghi, c'è stata una discussione che in parte abbiamo vissuto anche in Commissione, in cui si tende a parlare di tutto e di più e poi lo stesso Presidente ci ha ricondotto a dirci: "guardate che quello di cui dobbiamo discutere è questo piano di sviluppo", quindi in questo piano di sviluppo ahimè non c'è il tiro a volo, non ci sono le terme, non ci sono i centri benessere, non ci sono i centri estetici, non c'è il golf, non c'è quello che forse tutti ci aspettavamo che ci fosse in un grande piano di sviluppo, ma si prende atto di questa impostazione per passi, credo di aver capito. Se facciamo però il gioco della politica in cui, anziché parlare dell'oggetto in questione, tutti parlano del personale, ossia di tutto e di più, può darsi anche che le persone che ascoltano non capiscono: "ma come il Partito Democratico ha fatto tre proposte e basta?". Ha fatto tre proposte perché quello è l'ambito, se fosse oggi l'occasione di discussione dell'organizzazione del personale, avremmo presentato proposte su quella, oppure se oggi fosse in oggetto qualcosa riguardante il Billia, avremmo portato le nostre proposte in merito ad esso, invece qui sento gente parlare di Billia, ma del Billia oggi non si vota nulla: si vota il piano di sviluppo del casinò. In cosa consiste allora il nostro ordine del giorno? Mi pare che alcune considerazioni sono quelle in cui concordo: non è che vi siano grandi idee, lo riconosco, anche noi abbiamo cercato di capire, rispetto al singolo "aspetto casinò", a noi ci è sembrato che un'idea forte c'era e che era molto condivisa: quella del salone delle feste. Cosa abbiamo rilevato con il nostro ordine del giorno? Per quanto riguarda questo salone delle feste, quand'anche tutto vada bene e fossimo bravi a realizzare gli appalti nei tempi, quand'anche si riesca a trovare l'accordo con il Comune di Saint-Vincent (che ancora non c'è), quand'anche si riesca ad inserire nel piano regolatore di Saint-Vincent questo ampliamento, che non è cosa da poco, i tempi sono comunque lunghi rispetto ad una difficoltà oggettiva di oggi del casinò. Francamente mi aspettavo anche da questo management qualche idea più brillante, che non fosse riempire di slot machine la parte dei lavori della zona bassa, quindi l'entrata nuova, quando sappiamo che le slot machine quello che avevano da dire nell'ambito del gioco lo hanno detto e non saranno il grande futuro del gioco. Più interessanti altre proposte: quelle delle sale miste, questo percorso che sembra ci si accinga a compiere con il personale e di convincere tutti a lavorare in modo sinergico e in ambienti polivalenti, quindi ad essere più flessibili; questo è già qualcosa che indica una volontà di andare verso qualcosa di nuovo, senza mettere in discussione alcuni punti forti che ci sono attualmente nella casa da gioco. Quello che chiedevamo quindi con questo ordine del giorno... è possibile in attesa che si realizzi questo piano... che vuol dire "tirare la cinghia" fino al 2015 se va bene e quindi vuol dire tornare in quest'aula fra pochi mesi con il disciplinare e quant'altro... vuol dire che questa è la realtà; peraltro in questo momento di difficoltà non penso sia il momento di dire: "avanti, tagliamo il personale", anche perché dove lo mandiamo? La nostra idea però era: in questi spazi del casinò, visto che c'è anche un po' meno gente, si può immaginare che nel giro non di 6-7 anni, ma di 2 anni esista un luogo dove si può fare questo benedetto salone delle feste... o spazi vuoti all'infinito? Questa era un'idea forte di tale cosa... volevamo un impegno che non fosse soltanto "vedremo come va", ma volevamo un impegno preciso sul fatto: "bene, apriranno dei nuovi casinò che si affiliano, noi siamo già pronti a mettere le mani sui casinò che si metteranno in atto in Piemonte, non ce li facciamo soffiare da un altro casinò, siamo lì, siamo pronti, il Casinò di Saint-Vincent è lì che se ne accaparra due e non li lascia scappare, sono nostri!"; questo era l'impegno che si voleva.

L'altra cosa poi che continuo a vedere estremamente sottovalutata fra le idee che abbiamo portato in Consiglio è quella che il luogo di maggior passaggio della Valle d'Aosta è l'autostrada, milioni di persone passano sull'autostrada in un anno, cifre enormi; è possibile che se sono nell'ottica del gioco, non metto lì una cosa che adeschi il giocatore? Un'esca lì: mentre lui si ferma per fare il pieno di benzina, mentre si ferma per mangiare un panino, gli metto una cosa che gli fa venir voglia di attraversare la strada e di andare nel casinò. Anche qui minimizzare tanto le idee del Partito Democratico non è simpatico, perché su queste idee ci sono dei progetti, sappiamo che verrà fatto un importante intervento di investimento, allora dico: visto che l'intervento si fa, è possibile collegare qualcosa che c'entra con il casinò? Dovremmo pensare che ogni volta che si mette in moto una cosa qualunque per anche altre ragioni, perché sono fatiscenti, o perché non sono più gradevoli le aree di servizio di Saint-Vincent (ce lo possiamo dire: sono stile anni '70, oggi forse serve qualcosa di diverso)... in questa situazione è possibile immaginare che noi pensiamo sempre in modo sinergico? C'è qualcosa del casinò? C'è qualcosa che riguarda Cervinia? Ossia questa dovrebbe essere la nostra capacità di muoverci in sinergia; per quello ribadiamo con una certa forza questo ordine del giorno, non è una piccola cosa buttata lì e pretendiamo quella attenzione che è dovuta a tale cosa.

Come ha detto bene la collega Fontana, noi abbiamo seguito con serietà tutto il percorso del piano, se dobbiamo dirla tutta - lo abbiamo detto -, lo vediamo solo come una prima tranche, non è questo l'assetto generale. D'altronde è stato il Presidente che ci ha ricordato che alcuni passi sono fatti, ma che molto resta da fare sul personale, molto resta da fare sul Billia e intorno a Saint-Vincent per mettere in moto questa cosa. Per noi è essenziale che vi sia una presa di attenzione su tali cose, affinché vi sia l'assenso su questo primo passo. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Caveri.

Caveri (UV) - Presidente, vorrei approfittare di questo ordine del giorno, che apre lo spettro della discussione al di là dello stesso piano di sviluppo, per fare qualche riflessione, partendo dal presupposto che, come tutti i colleghi hanno detto, il Casinò è una risorsa importante. Non bisognerà mai cedere al rischio di pensare di "buttare via l'acqua sporca con il bambino". È una risorsa importante che ha attraversato negli ultimi 20 anni momenti che caratterizzano lo stato odierno di forte difficoltà. Pensando invece ad un periodo pregresso, periodo d'oro che è anche nella testa di molti dipendenti della casa da gioco, un periodo che, malgrado vicissitudini giudiziarie, il processo di Bologna, "l'affaire casinò", e problemi societari, soprattutto per la SITAV del dopo Cotta, oggi potremmo definire un periodo stabile se comparato con il periodo post SITAV, con una serie di contenziosi incredibili che ancora oggi si annodano. Devo però dire che questa vicenda della gestione pubblica, che qualcuno ha commentato con toni negativi, va contestualizzata rispetto al fatto che senza la gestione pubblica si sarebbe andati alla chiusura della casa da gioco e chi c'era in quegli anni ricorderà la drammaticità degli avvenimenti e anche le attese per alcune sentenze chiave.

Aggiungiamo la reiterata richiesta, ricordata anche dal Presidente Rollandin, della Corte costituzionale di normare la materia case da gioco; l'impressione è che adesso si sia arrivati al dunque, ossia che il Parlamento dopo molti anni e anche dopo un po' di ostruzionismo dei Parlamentari valdostani sia giunto alla determinazione, talvolta anche con risvolti risibili, come se aprire un casinò a Merano fosse la stessa cosa che aprire un casinò nelle zone ahimè tristemente note per la presenza della mafia.

La materia delle case da gioco è una materia complessa, che è stata anticipata nelle sue conseguenze sulla Casa da gioco di Saint-Vincent con le slot machine nei bar, con la nascita dei bingo e soprattutto con uno Stato biscazziere, che ormai spazia su ogni tipo di gioco attraverso i monopoli di Stato e poi c'è Internet che non deve essere sottovalutato, perché i dati di questi giorni dimostrano come Internet sia un fenomeno che non va sottovalutato. Uno scenario cangiante e burrascoso dunque che ha investito certezze e sicurezze, "sgonfiando le ruote" anche di chi nel tempo pensava che la burrasca fosse un venticello e che le sorti del casinò si sarebbero facilmente invertite. La tempesta invece c'è, dura e i fondamentali peggiorano. Il fenomeno investe le case da gioco italiane, ma anche il sistema dei Casinò in Europa e nel mondo ed è purtroppo una ben scarsa consolazione.

Vorrei aggiungere alcune cose, non userò dei dati, anche se ricordo che nel 2007 l'emorragia negli introiti era stata fermata e i costi di produzione, ridotti nel 2005-2007, sono riaumentati nel 2008. Credo che se oggi discutiamo di prospettiva della Casa da gioco, deriva anche dalla scelta dell'acquisto del Billia e delle proprietà dell'accerchiamento, che consentono di ragionare in maniera sistematica, anche se le audizioni mostrano per ora due società che ragionano più in proprio che in sinergia. Vorrei anche dire che negli anni scorsi avevamo compreso la necessità di avere un approccio scientifico, di studio per avere degli approfondimenti, per evitare che, come avviene per la Nazionale di calcio, ognuno si sentisse commissario tecnico in un mondo, quello dei casinò, autoreferenziale con i soliti che ruotano e con inossidabili vecchie glorie che giocano inspiegabilmente in serie A ancora.

Credo vi siano state scelte organizzative importanti: Direzione amministrativa, Direzione del personale, Direttore giochi. L'ultimo Consiglio di amministrazione, quello dell'avv. Martini, era buono ed è stato purtroppo lacerato da gravi divisioni spesso innescate dall'esterno. Ritengo anche sia giustissima la strada che è stata intrapresa di azioni comuni con gli altri casinò per sapere cosa chiedere allo Stato, questo Stato biscazziere, che deve in contromisura dare qualcosa alle case da gioco esistenti. Cosa resta da fare? Casinò e Billia devono muoversi assieme, sapendo che c'è un territorio che è Saint-Vincent, ma direi la Valle d'Aosta intera, questo è un piano molto introflesso che non ha quelle aperture che oggi vengono riaffermate anche con gli ordini del giorno, quindi l'importanza del territorio. Credo che il piano di sviluppo dovrà trovare formule che consentano di sveltire i tempi. Si parla ad esempio del "G8", con il ruolo di project manager, soluzioni che consentano di non avere questo orizzonte temporale così lontano, ma io credo che prima del management devono essere i dipendenti ad evitare un fenomeno pur umanamente comprensibile, che è la difficoltà di avere flessibilità: quella che potremmo definire inerzia al cambiamento. Penso che, da questo punto di vista, i sindacati hanno dimostrato una grande consapevolezza, si sia giunti ormai al redde rationem, se non si vuole essere anticipati dagli eventi. Si arriverà ad un nuovo casinò a Stresa o ad Acqui, usi e consuetudini e diritti acquisiti, che ancora "ingessano" talvolta il Casinò, diventeranno ancora più zavorra. Sono emerse nelle discussioni ad esempio le rappresentanze sindacali: il Casino de la Vallée non ha le RSU per una scelta che ha portato poi a moltiplicare i professionisti del sindacalismo dei giochi. Sui dipendenti ricordo che nel 1994 erano 822, nel 2003 849 malgrado le avvisaglie della crisi, va riconosciuto che nel periodo 2005-2007 sono diminuiti e alla fine del 2008 siamo scesi a 731 non perché vi sia - lo dico al collega Donzel - una foga di riduzioni, ma c'è stato nel tempo un rischio di "bulimia" del personale. Al capezzale del malato ci sono tanti medici e - mi si passi la battuta - anche un veterinario, visto che ho un papà veterinario, bisogna evitare il rischio che prima dell'operazione necessaria per salvare la vita al paziente vi siano troppe diagnosi, magari contraddittorie fra di loro, perché il fattore tempo è decisivo. Con il Casinò mi sono fatto qualche arrabbiatura, specie per l'insieme dei giochini che come ragnatele si incrociano dentro la casa da gioco, pazienza, perché quel che conta oggi è far risorgere un'azienda, rimotivando il personale e sapendo come il problema non sia: pubblico inefficace e privato brillante, come dimostrato dalle recenti vicende dell'economia mondiale. Si riparte e non si può che apprezzare come il disegno venga completato, anche dagli ordini del giorno, da una progettualità: che chi se ne occupa con il nostro sostegno possa - magari allacciandosi le cinture di sicurezza - uscire dalle attuali difficoltà.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Per portare a conoscenza che ci asterremo su questo documento, in quanto lo riteniamo un documento di buon senso e condivisibile, ma di "buon senso" visto il dibattito avuto in Consiglio, è che per "fermare la pallina" forse aspettavamo dai professionisti del settore magari qualche idea in più, non solo dalla politica, ma dal management del settore.

Concludendo abbiamo dei dati che ci vengono forniti dalla casa da gioco, dal Direttore regionale, forse abbiamo dei dati diversi rispetto al Presidente della Regione, cito solo l'ultima decade, la prima decade del mese di aprile, decade per quanto riguarda il 2009, cerco sempre di fare dei ragionamenti non settoriali dei 5 o 10 giorni, ma quanto meno sul discorso annuale, quindi quello che ho citato prima, ribadisco, era un discorso del 2009 e il riferimento al 2009 rispetto al 2008 è di circa il 10% in meno. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président. Je crois que l'intervention qui a été faite pour illustrer cet ordre du jour a donné l'idée du fait que, comme l'a bien dit dans son intervention le collègue Caveri, on peut voir aussi à l'extérieur ce qui se passe à la maison de jeu. Le plan de développement pour sa nature va dans la direction de prévoir un développement surtout à l'intérieur, mais cela n'empêche qu'il y ait un engagement dans le sens que vous proposez.

Credo soprattutto che, quanto alle riflessioni fatte sul tema della possibilità di trovare sotto questo profilo alcune soluzioni interne, legate in particolare alla sala delle manifestazioni, siano sicuramente attese. Quello che ad oggi è un po' difficile è tener conto della possibilità di fare degli spostamenti logici in un momento in cui si apre una fase realizzativa del resto. Non vorrei dimenticare che si sta realizzando a fatica... e speriamo che si realizzi il progetto di attuazione del bunker, che darebbe un po' di respiro all'attività oggi prevista nelle sale. Siamo quindi dell'idea che questo sforzo vada fatto, come sicuramente il tema della sinergia con il Comune di Saint-Vincent, ne ho accennato, ci sono diversi temi... può essere con Saint-Vincent come con Châtillon o con i Comuni vicini, ossia credo sia da utilizzare al meglio tutto quanto è possibile, quindi siamo convinti che sia un passo da fare tenendone conto per il futuro.

Per quanto riguarda il fatto di utilizzare la proposta dell'area di servizio a Châtillon, su cui anche mi risulta vi sia un progetto non indifferente di realizzazione, anche se un po' controverso di cambiamento per quanto riguarda questa area di servizio... però sicuramente è un'area di impatto e quindi condivido questo. Non credo vi siano delle difficoltà ad immaginare che vi sia un giusto collegamento, non tanto con una presenza di giochi, ma come oggetto di richiamo con un riferimento alla presenza a due passi dalla casa da gioco. Sulla possibilità di fermare chi passa sull'autostrada magari non sarà immediato; il fatto di parlare del casinò, di insistere sulla presenza a due passi può portare magari non in quella occasione, ma successivamente ad immaginare dei percorsi che prevedano una tappa nel casinò, quindi è sicuramente apprezzabile.

Per quanto ci riguarda, l'ordine del giorno può essere accolto, in quanto va nella direzione di sollecitare degli interventi che vadano a promuovere un'iniziativa, che ha dei passi che (concordo) dovranno essere accelerati il più possibile. Sulle modalità di accelerazione, sono disponibile a tutti gli incontri con tutti i responsabili dei settori dell'Amministrazione comunale in modo da trovare il meccanismo più semplice per arrivare all'obiettivo. Da quel poco che ho visto, è un'impresa non sempre così facile, perché ci sono spesso delle obiettive difficoltà collegate ad altre piccole situazioni che non sempre sono spiegabili, ma che sono scritte e che portano a spendere mesi e mesi con delle controversie interpretative di regolamenti o di piani che sovente diventano comprensibili solo per chi lo analizza e lo propone. I dati: non sto a riprendere la previsione dei dati, non penso sia quello il punto di riferimento, la proposta è per il futuro, per cercare di dare uno spazio e cercare di avere con professionalità tutto il margine affinché si recuperi il tempo perso. Siamo favorevoli all'approvazione dell'ordine del giorno così proposto.

Président - Je soumets au vote l'ordre du jour, qui récite:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale

Preso atto della proposta di Piano di sviluppo del Casino de la Vallée di Saint-Vincent, a norma dell'art. 14 del disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint?Vincent, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3174/XII del 20 dicembre 2007;

Constatata l'emergenza che vive la Casa da gioco, con il continuo calo degli introiti e delle presenze;

Ribadita la funzione strategica del Casino de la Vallée per il settore turistico della Valle d'Aosta;

Vista la necessità di interventi urgenti per far fronte alla crisi strutturale della Casa da gioco;

Invita

la Giunta regionale a:

? considerare come prioritaria la realizzazione del salone delle feste, quale unico elemento di reale innovazione;

? avviare uno studio per "recuperare" in tempi brevi, all'interno dell'attuale struttura, una o più sale da destinare "provvisoriamente" (fino al termine dei lavori del salone) alle feste per rilanciare la promozione interna;

? valutare urgentemente un progetto organico di sinergia con il Comune di Saint-Vincent, coinvolgendo tutti gli operatori e le strutture turistiche della Valle d'Aosta;

? dare riscontro della possibilità di recuperare una quota di mercato delle Case da gioco che nascerebbero per affiliazione a quelli esistenti;

? puntare sull'area di servizio di Châtillon, oggetto di futura ristrutturazione, come luogo ove promuovere il Casinò di Saint-Vincent.

F.to: Carmela Fontana - Donzel - Rigo

Conseillers présents: 30

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 7 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.

Président - Nous passons maintenant à l'examen de l'ordre du jour présenté par le groupe PdL.

La parole au Conseiller Zucchi pour illustrer l'ordre du jour.

Zucchi (PdL) - Grazie, Presidente. Il collega Tibaldi nel suo intervento ha stigmatizzato la sua esperienza in quest'aula da tantissimi anni e lo ha fatto in una maniera lucida, puntuale, evidenziando quelle che sono state tutte le vicissitudini che ha affrontato la casa da gioco nei tempi passati fino ad oggi. Non mi voglio sottrarre, essendo di nuova nomina in questa legislatura, alle incombenze, non vorrei neanche dare l'impressione che voglia delegare al collega Tibaldi la parte del Consigliere cattivo, mentre mi tengo la parte del Consigliere buono in senso propositivo, perché non mi voglio sottrarre alle responsabilità e anch'io su questo piano di sviluppo ho delle perplessità che sono riconducibili sia alle parti formali, sia a quelle sostanziali. Le parti formali, ad esempio, sono riferite a delle premesse che non ritengo possano essere una giusta e lucida fotografia della scusa dei cali di fatturato, che sono quello il vero problema, ossia l'emorragia continua del calo degli introiti; scuse che non mi hanno convinto, perché sono delle scuse autoreferenziali, perché per le altre case da gioco, a nostro parere, facendo i raffronti... non sono state così negative come quella di Saint-Vincent. Nutriamo anche (questo sì per il futuro) delle serie perplessità in merito alle capacità del management del casinò nell'essere questa forza attraente per risalire la china, ossia invertire l'ordine attuale delle cose.

Il collega Chatrian ha parlato della sua preoccupazione in merito agli investimenti immobiliari. Noi non siamo tanto preoccupati - in questo siamo in linea con quanto dichiarato dal Presidente Rollandin - dagli investimenti immobiliari strutturali che sono determinanti, anzi indispensabili per poter dare una nuova veste al casinò, perché sia per le sale da gioco, sia per i saloni del Grand Hôtel Billia... che qualcuno ha detto che non sono attinenti, mentre a nostro parere sono eccome attinenti, perché riguardano tutto l'indotto... dicevo, gli investimenti sono una fase indispensabile e dovranno essere fatti. Ci preoccupa non tanto l'investimento, ci preoccupa la capacità di gestire questo tipo di investimento e, anche alla luce delle audizioni, quindi fermandomi in questa mia disamina critica per affrontare la parte propositiva... mi ricordo in questo mese e mezzo di audizioni che sono avvenute in IV Commissione le diverse testimonianze di coloro che si sono avvicendati ai tavoli e che hanno espresso le loro grandi perplessità e come non rimarcare quello che è stato un accorato appello da parte di tutte le forze sindacali, di tutti i lavoratori che si sono avvicendati al tavolo e che hanno testimoniato la loro grande volontà affinché la casa da gioco riprenda l'antico splendore. Questi cioè sono gli elementi positivi che ci devono indurre tutti quanti a collaborare per cercare di dare una risposta, al di là degli steccati maggioranza/opposizione, per il bene della Valle d'Aosta. Il casinò - è stato ricordato - è una fonte che è stata molto importante, che non lo è più stata ultimamente, ma che deve tornare ad essere una fonte importante sia di lavoro, sia di produzione di utili per la nostra comunità.

Quando il Presidente ha detto che le iniziative e le idee sono giunte e sono ritenute poche... in questo senso approfitto di questi cinque minuti per spiegare la nostra astensione sull'ordine del giorno dei colleghi del Partito Democratico: abbiamo deciso di optare per un'altra scelta, perché non riteniamo che nel nostro consesso siamo noi ad essere chiamati a dare delle idee di management, sono i manager capaci che devono fare delle proposte vincenti per addivenire ad un rilancio della casa da gioco. L'ordine del giorno precedente conteneva delle linee di indirizzo, ma anche delle iniziative di tipo specifico che come tali riteniamo debbano essere più appropriatamente dedicate al management. Ecco il motivo della nostra astensione e il motivo della nostra scelta, che si riassume in tre indirizzi politici, tutti quanti legati fra di loro, che sono stati frutto delle nostre iniziative, delle nostre critiche rimarcate in quest'aula sia in questa legislatura, sia in quella passata e che vogliono dare una risposta e una nostra collaborazione affinché si giunga ad una nuova idea rispetto a come deve essere gestita la casa da gioco.

Venendo al primo punto (perché i punti sono tre), il Presidente ha dichiarato che al piano di sviluppo deve seguire una fase di perfezionamento; con il primo punto chiediamo che immediatamente dopo l'applicazione di questo piano di sviluppo il management del casinò si renda operativo per dare nel dettaglio le soluzioni che sono prospettate più a livello ideale, nel dare un cronoprogramma, nel dare più che degli indirizzi proprio delle modalità applicative dei loro indirizzi, perché senza questi rischiamo di parlare di fumo e rischiamo che tutti i nostri buoni intenti rischino di essere vanificati, seguendo le brutte esperienze del passato.

Vi ricorderete nei recenti Consigli regionali il collega Tibaldi si è soffermato sulla questione riferita ai compensi dei manager, lo ha anticipato nel suo intervento di oggi, riteniamo che sia indifferibile andare in un'inversione di tendenza rispetto al trattamento dei confronti dei manager, che devono essere sensibilizzati e motivati a compiere veramente quella inversione di tendenza e che tale trattamento non possa prescindere da un risultato sugli utili. Abbiamo visto che gli attuali manager, che sono forse anche demotivati rispetto a dei compensi che giudichiamo piuttosto elevati, doverosamente devono essere riportati verso una logica di meritocrazia: ai manager devono essere attribuite delle giuste competenze, dei giusti onorari, nella misura in cui sono in grado di poter dare un segnale inequivocabile di rilancio e di cambio di tendenza e per noi il cambio di tendenza non può essere una riduzione dei costi, ma abbiamo detto che l'inversione di tendenza non può che passare che attraverso un aumento del fatturato, fatturato che, come è a tutti noto, sta scendendo la barriera anche psicologica dei 100 milioni di euro.

Per quanto riguarda il terzo punto, ci siamo resi conto che, al di là delle scelte, che possono anche essere corrette in corso di legislatura, anche se le scelte sono state compiute tutto sommato recentemente, come ha ricordato il collega Chatrian, nel corso di questa legislatura, il Grand Hôtel Billia è una struttura che è assolutamente complementare al rilancio della casa da gioco. Anche se oggi il piano di sviluppo non ne dovrebbe parlare, sappiamo che insieme agli elaborati ci sono stati consegnati i piani industriali sia della casa da gioco, sia il piano industriale del casinò. Riteniamo che il rilancio della casa da gioco, che personalmente e con gli altri colleghi abbiamo avuto modo di visionare, necessiti in questa fase, dove c'è lo start up degli investimenti a cui ho fatto riferimento prima, di persone altamente qualificate, capaci managerialmente, nel solco del punto n. 2 di cui prima, secondo delle definizioni anche legate a dei compensi che siano strettamente legati ai risultati.

Non è una fantasia pensare che attraverso un investimento, che dovrà essere copioso e corposo si giunga a realizzare una struttura di supporto e di rilancio del casinò, che possa anche essere il fiore all'occhiello del turismo nella nostra regione, che possa fare da laboratorio, che possa vivere anche in un contesto di grande momento congressuale, come un tempo, che venga costruito da mani sapienti e capaci sia dal punto di vista delle strutture, sia dal punto di vista della capacità di vendita del marketing per reperire la giusta clientela. Questo affinché anche la casa da gioco possa disporre, così come le altre case da gioco (il Presidente ha fatto l'esempio calzante di Montecarlo), di una struttura alberghiera che è la più congeniale per dei giocatori, ammesso che vogliamo che tali giocatori, quelli di alto livello (quindi puntiamo a questo perché riteniamo che i giocatori di alto livello, così come era una volta, tornino a Saint-Vincent) possano tornare al Grand Hôtel Billia, anche per fare in modo che tale hôtel possa vivere di luce propria e assumere un rilievo in Italia, in Valle d'Aosta e nel resto del mondo.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. La logica di questa risoluzione, come è stato ampiamente spiegato, è sicuramente diversa e legata ad un concetto che si riferisce in particolare alla struttura del Billia. Prima abbiamo esaminato alcuni temi legati a quello che può essere un collegamento più diretto con il territorio e questo si inserisce invece in un discorso legato al progetto di managerialità, ai risultati e alla possibilità di ottenere una presenza importante di aiuto e di supporto per lo sviluppo del Billia al di là del discorso gestionale. Il problema dei manager e dei risultati sicuramente è un fatto importante, teniamo conto che la logica porta a dire che tutto va inquadrato nel contesto, il problema di guadagnare è legato al fatto dei tempi con cui uno... non vorrei nemmeno che si immaginasse di vedere il tutto escluso dal sistema e dal contesto in cui si è! Oggi, che è un periodo di crisi, si sa bene che ci sono difficoltà; non sto a dirlo, lo davo per scontato, ma lo dico per chiarezza. Il fatto importante invece è soprattutto il punto legato al valore del Billia, che ha sicuramente dato un'opportunità importante, ma va utilizzato al meglio; quindi che ci possa essere un'attenzione e un supporto notevole che dia in breve tempo i lineamenti, in modo che non vi sia una dispersione di tempo e di denaro nell'attesa di... Questo lo possiamo accettare, ne abbiamo già dato anticipazione in precedenti interpellanze, laddove si chiedeva... a proposito dei manager... dell'attività svolta, quindi riteniamo che questo vada nella direzione di premiare la competenza e la valenza dell'intervento e, sotto questo profilo, con le premesse che ho detto, credo che possiamo accettare l'ordine del giorno con queste finalità, che condividiamo, di attivare sempre di più le strutture esistenti all'interno del casinò e che non siano finalizzate solo al casinò, ma una struttura che rilanci il turismo della stazione termale in particolare, ma della Valle d'Aosta nel suo insieme.

Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Come si è espresso prima il collega Zucchi, anche da parte mia non voterò il vostro ordine del giorno per un semplice motivo. Eravamo in Commissione ed è stato proprio lei a chiedere il rinvio della votazione sul piano di sviluppo per portare degli elementi in più su questo piano di sviluppo e noi abbiamo fatto questo, perché quel giorno si parlava del piano di sviluppo. Riteniamo che tale ordine del giorno parli di tutto meno che portare del contributo a questo piano di sviluppo e per tale motivo ci asterremo.

Président - Je soumets au vote l'ordre du jour, qui récite:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale

Premesso che il rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent e del complesso alberghiero?congressuale del Grand Hôtel Billia sono quanto mai indifferibili e necessari, anche in considerazione del ruolo socio?economico che queste aziende svolgono nel contesto valdostano;

Premesso altresì che il Consiglio regionale, a norma dell'art. 14 del Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, è l'organo politico competente ad approvare il Piano di sviluppo del Casino de la Vallée;

Vista la proposta della Giunta regionale all'ordine del giorno di codesta seduta del Consiglio Valle;

Esaminati altresì il Piano industriale del Casinò de la Vallée e la nuova Strategia di rilancio del complesso Grand Hôtel Billia ? approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 304 del 6 febbraio 2009 ? che, contenendo elementi fondamentali e integrativi del suddetto Piano di Sviluppo, necessitano di ulteriori precisazioni in relazione ai costi e alle differenti azioni finalizzate alla concreta attuazione delle strategie di rilancio della Casa da gioco e dell'adiacente complesso alberghiero?congressuale;

Ritenuto essenziale ridefinire gli obiettivi d'impresa da assegnare ai manager di Casinò e STV nonché razionalizzare i loro compensi, introducendo criteri realmente meritocratici e stabilendo che eventuali premi di produzione o bonus siano loro riconosciuti solo nel caso di incrementi concreti dei volumi produttivi e di risultati positivi nei rispettivi bilanci d'esercizio, a dimostrazione di una tangibile inversione di tendenza rispetto agli attuali andamenti aziendali;

Sentite le considerazioni espresse dal Presidente della Regione durante l'adunanza consiliare del 25 marzo scorso in merito alle difficoltà riscontrate nel recente passato sull'individuazione di professionalità e competenze di livello, idonee a supportare e/o integrare il management della STV per un rapido ed effettivo rilancio della struttura alberghiero-congressuale,

Impegna

il Presidente della Regione:

- ad attivarsi col management del Casinò affinché predisponga, immediatamente dopo l'approvazione del Piano di sviluppo, una dettagliata esposizione dei modelli organizzativi, dei tempi e dei programmi di intervento sulla produzione, sulla gestione del personale e sul marketing, comprensivi di adeguati business plans riferiti ad ogni proposta;

- a ridefinire per il futuro i contratti di lavoro intercorrenti con i manager di Casinò e STV secondo i principi esposti in premessa;

- a reperire il più presto possibile sul mercato nazionale e/o internazionale un supporto tecnico di management alberghiero di alto livello e specializzato nella gestione dell'hôtellerie di lusso che possa contribuire al riposizionamento del Grand Hôtel Billia nei confronti del Casinò, della Valle d'Aosta e del resto del mondo.

F.to: Zucchi - Tibaldi - Benin - Lattanzi

Conseillers présents: 30

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 7 (Bertin, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Louvin, pour déclaration de vote. Je précise qu'on met en votation l'acte avec l'amendement approuvé par la IVe Commission.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. È stato il collega Chatrian che - con la fortuna dell'innocenza e il vantaggio dell'età - ha potuto esprimere compiutamente, in modo attento e puntuale, le osservazioni del nostro gruppo sul piano di sviluppo che abbiamo in discussione e in votazione. Lo ha fatto avendo partecipato con l'attenzione che era dovuta ad un lavoro costante e approfondito che abbiamo svolto tutti in Commissione e che ci ha permesso di fare le nostre valutazioni in modo non superficiale, ma sulla scorta di approfondimenti che abbiamo anche condotto sul campo, prendendo anche noi, seppure a posteriori, rispetto alla maggioranza che ha avuto qualche piccolo vantaggio di tempo, contatto diretto con strutture, con la Direzione del casinò per poter valutare in concreto e non solo sulla base di posizioni aprioristiche questo piano di sviluppo. I dati e le cifre che abbiamo in mano, nella lettura di lungo periodo dell'operato di questo casinò, sono tali da inquietare non poco. Quindici anni fa eravamo il primo casinò d'Italia con una quota di mercato che sfiorava quasi il 40% (era il 38%), siamo precipitati lo scorso anno al 20% di questa quota generale di mercato, ancora a numero invariato di concorrenti, ma soprattutto è inquietante - credo lo sia per ciascuno di noi, perché ormai diagrammi e valutazioni circolano con tale frequente intensità da non poter fare a meno di esaminarli - vedere che siamo travolti da una curva discendente e continua di questo casinò rispetto ai suoi omologhi e concorrenti in Italia.

Per il Presidente Rollandin, che giustamente dal suo punto di vista mette le mani avanti, mala tempora currunt, tutto congiura contro questa struttura: la crisi internazionale, la crisi del gioco, la concorrenza, le nuove tecnologie e sono questi anche dati riscontrabili. A noi pare che qui la lettura debba essere data guardando con più attenzione a cosa è stata la casa da gioco e mi ricollego a quanto ha fatto, seppure succintamente, il collega Caveri poco fa e a quanto potrà essere in futuro. Non abbiamo conosciuto noi personalmente gli anni pionieristici della casa da gioco, abbiamo forse intravisto da vicino gli anni ruggenti, gli anni di crescita impetuosa di questo casinò, del suo affermarsi intorno ad una visione vincente in quel momento, fra gli anni '70 e gli anni '80, quella del casinò tecnologico, del casinò che per primo si impossessava delle nuove tecniche di gioco per affermarsi sul mercato. Quello fu l'atout che portò quel casinò, anche per capacità di chi lo ha ispirato e condotto, ai risultati non più raggiunti in seguito. Sono poi seguiti gli anni del conflitto, gli anni in cui purtroppo hanno parlato più le carte bollate della logica di impresa, gli anni del contenzioso, a cui sono seguiti gli anni che il Consigliere Caveri definisce della stabilità, ma stabilità forse non è il termine esatto, con quattro diversi consigli di amministrazione in una legislatura è difficile definire stabile una condotta. Direi che non può non aver risentito la casa da gioco, il suo umore interno, il suo spirito, perché anche di uno spirito c'è bisogno in un'azienda, pesantemente di questo bradisismo continuo della politica. Non siamo qui per rifare solo la storia, ma per tentare di invertire la rotta e, quando l'estate scorsa ci fu presentato un nuovo Amministratore unico del casinò, ci fu indicato in un giovane manager l'uomo sul quale faceva perno la strategia di rilancio della casa da gioco... in una formula, in una geometria: quella dell'Amministratore unico, che ricordo noi non abbiamo condiviso e non condividiamo... ebbene ci fu chiesto il tempo per dare una valutazione di questa inversione di tendenza, di questa ripresa delle briglie in mano a questa nuova dirigenza e l'appuntamento che ci siamo dati è quello a cui arriviamo oggi. Noi crediamo che questo strumento, che oggi abbiamo in approvazione, non sia portatore di una visione nuova, di una visione del futuro di questo casinò. Noi lo riteniamo una macchina pesante, una macchina di grosso investimento di carattere strutturale, ma con un motore aziendale che non è all'altezza di sopportarne il rilancio. Temiamo sinceramente che anche per effetto del legame ancora eccessivo fra la conduzione aziendale e la politica, questa azienda non possa ridecollare, nonostante investimenti edilizi che già sappiamo avranno comunque tempi lunghi. Il vero ponte che traccia questo piano di sviluppo è quello, lo ha detto neanche troppo velatamente il Presidente, che va verso una revisione del disciplinare, verso l'atto formale che sancirà la nuova ulteriore erosione dei ricavi che ha questa Regione dagli utili della casa da gioco. Siamo a riscontrare che questo piano composto con diligenza sotto il profilo tecnico, cercando di mettere insieme tanti pezzi, ma non sono pezzi nuovi, sono pezzi ripresi, riadattati da precedenti piani, sia purtroppo solo un prendere tempo rispetto ad uno scenario che non vediamo ancora chiaro.

Presidente Rollandin, non siamo noi che possiamo mettere sul tavolo le idee e le strategie nuove del casinò. Noi non siamo geometri, non siamo architetti o quanto meno non esercitiamo qui questa funzione, non siamo i tecnici, non siamo i manager: noi siamo coloro che devono approvare o non approvare delle linee di proposta che siano efficaci e convincenti per il futuro di questo casinò. È mancata qui quella discontinuità con le incertezze precedenti e non vediamo concretamente come al di là di alcune migliaia di metri quadri in più di superficie, e questi sono certamente necessari, quale sia il gioco di insieme che si andrà a sviluppare. Quando abbiamo incontrato la dirigenza della casa da gioco e dalle audizioni che si sono svolte in Commissione abbiamo ricavato l'impressione che vi fosse il guardare un po' il proprio "ombelico" all'interno della casa da gioco, non abbiamo percepito una volontà né di fare la tela con la strategia alberghiera, né di fare squadra con il territorio circostante. Eppure il mandato che questa società ha per legge, in base alla legge del 2001, è chiaro: è quello di servire l'interesse dello sviluppo economico e sociale della Valle d'Aosta. Pensiamo che invece vi sia in questa fase un acuto ripiegamento della gestione aziendale su sé stessa ed è la ragione per la quale non possiamo avvicinarci a questa votazione con l'atteggiamento fideistico con il quale l'affrontano colleghi di altri gruppi. Non è con il "je vous fais confiance" del collega Capogruppo dell'Union Valdôtaine che possiamo concludere questo nostro dibattito di oggi, il voto del gruppo di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau è un voto sul metodo attraverso il quale si è costruito questo piano e sulla sua assenza di visione, che sarà negativo.

Président - La parole au Conseiller Agostino.

Agostino (UV) - Grazie, Presidente. Le ultime parole del Consigliere Louvin mi hanno fatto intervenire, anche se volevo stare zitto, perché non si può dire che voi siete lì solo per giudicare se quello va bene o va male, mi sembra assurdo questo! Siete lì anche per proporre, perché sicuramente la maggioranza sarà mica cretina da veder proposte migliori e non condividerle! Ritengo quindi che quella che ha detto sia una cosa talmente assurda che mi ha fatto intervenire, perché sicuramente, collega Louvin, chiamare verginello il suo collega Chatrian mi sembra un po' troppo, va be' che è giovane, ma è tutt'altro che verginello! Ne approfitto per dichiarare il mio voto favorevole a questo piano di sviluppo.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, prendiamo atto dell'attenzione che è stata data al nostro ordine del giorno e questo sicuramente fa sì che, pur avendo spiegato che la parte in approvazione oggi è solo una parte di un lungo iter che ancora deve arrivare, il nostro gruppo si esprima con un'astensione su tale proposta. Ovviamente guarderemo con attenzione agli sviluppi successivi, nella speranza che gli atti che il Presidente si è impegnato anche personalmente a rendere più celeri ci confermino questa cosa e naturalmente anche se oggi abbiamo tutti la consapevolezza della difficoltà che vive la casa da gioco, ci auguriamo che anche tale atto di fiducia che viene fatto nei confronti della casa da gioco possa nel più breve tempo possibile tradursi in qualcosa di concreto, un segnale che penso tutti i valdostani aspettano.

Président - Je soumets au vote l'acte avec l'amendement proposé par la IVe Commission:

Conseillers présents: 31

Votants: 25

Pour: 21

Contre: 4

Abstentions: 6 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Le Conseil approuve.