Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 478 del 1° aprile 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 478/XIII - Interpellanza: "Coordinamento degli interventi per l'installazione dei rilevatori automatici di velocità sui percorsi pericolosi delle strade della regione".

Interpellanza

Preso atto che, con la sentenza 11131/2009, la Cassazione ha detto "basta" agli autovelox utilizzati solo al fine di rispondere alle esigenze di cassa dei comuni e delle società private che hanno in appalto il servizio di rilevamento della velocità, ribadendo che gli apparecchi devono essere segnalati agli automobilisti almeno 400 metri prima dal punto della loro collocazione, pena il loro sequestro e possibili conseguenze giudiziarie per i titolari della società di rilevamento;

Ricordata la circolare del Ministero dell'Interno 3 agosto 2007 che conferma la prescrizione de ''la segnalazione almeno 400 metri prima del punto di collocamento'' dell'autovelox;

Evidenziato che un comportamento trasparente degli enti locali in materia, con il posizionamento di autovelox fissi e ben segnalati in punti fortemente pericolosi in caso di velocità elevate e con una documentata casistica di specifici incidenti con danni alle persone porterebbe a ben più rilevanti risultati in termini di riduzione dell'incidentalità e delle sue conseguenze sulle persone;

Ricordato inoltre che il 30 agosto 2007 il suo predecessore annunciò che la S.A.V. S.p.a. aveva istituito, in via sperimentale sino al 30 agosto 2008 e per veicoli di massa a pieno carico superiore a 12 tonnellate, il divieto di sorpasso nel tratto autostradale Montjovet-Pontey, comprendente le gallerie Petit Monde e Garin, all'interno delle quali la limitazione era comunque vigente, e, dalle 7.00 alle 20.00, nella tratta Aosta-est Aosta-Ovest;

Constatato che nei citati tratti i sorpassi tra tir si svolgono abitudinariamente e risultano poco controllati rispetto ai punti di rilevamento della velocità, e tutto questo a discapito della sicurezza e del ridurre l'impatto dei mezzi pesanti, si chiede dettagliate informazioni in merito;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

Il Presidente della Regione per conoscere se intenda:

1) coordinare, attraverso un confronto tra Uffici della Prefettura, Forze dell'ordine e Comuni valdostani, l'attuazione della sentenza della Corte di Cassazione 11131/2009 e concordare l'identificazione dei punti pericolosi dove installare i rilevatori automatici di velocità opportunamente segnalati;

2) far rimuovere la segnaletica verticale fissa "controllo elettronico della velocità" che costella i lati delle nostre strade ma che di fatto non è che una "falsa segnalazione" in quanto non vi sono mai controlli nei tratti di strada successivi;

3) istituire il divieto di sorpasso per gli autocarri con peso lordo superiore a 7,5 tonnellate sul tratto autostradale da Montjovet al Tunnel del Monte Bianco e al raccordo per il Gran San Bernardo fino all'intersezione con la S.S. 27 in modo permanente.

F.to: Fontana Carmela - Donzel

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Grazie, Presidente. La sicurezza della circolazione stradale è un aspetto rilevante nella qualità della vita dei cittadini. Il Partito Democratico già in passato ha evidenziato la necessità di garantire il massimo di tranquillità per gli utilizzatori della viabilità, indipendentemente dal fatto che siano automobilisti, pedoni, conducenti di furgoni o camioncini, ciclisti o altro. Con questa interpellanza vogliamo ritornare su tale tema, partendo da una sentenza della Corte di Cassazione, che ha dato precise direttive in merito agli strumenti di controllo automatico della velocità. Questi strumenti devono essere posti a servizio della sicurezza e non a servizio delle esigenze di cassa degli enti locali. Chiediamo pertanto al Governo regionale se ha intenzione innanzitutto di dare attuazione a tale sentenza sia facendo rimuovere la cartellonistica: controllo elettronico della velocità, quando tale controllo poi non è attuato, sia richiamando gli enti locali e far procedere ad almeno 400 metri di distanza dalle postazioni di rilevamento un cartello che segnala la presenza degli autovelox. Tale scelta sarebbe molto opportuna, soprattutto se accoppiata all'identificazione di punti in cui piazzare questi rilevatori, punti che siano storicamente conosciuti come pericolosi, poiché tale casistica è la premessa indispensabile per il corretto utilizzo di tali strumenti. Infatti in questi casi, come ha ben dimostrato l'esempio francese negli ultimi anni o in qualche modo anche quello del tutor sulle autostrade italiane, gli autovelox possono consentire una netta riduzione degli incidenti e della mortalità per incidente. Sullo stesso tema della sicurezza richiamiamo l'attenzione dell'Amministrazione regionale sul divieto per i TIR di sorpassarsi in autostrada, misura già stata proposta dal precedente Governo regionale, ma che di fatto oggi appare inattuata. La rete autostradale valdostana, da Montjovet ai trafori, appare tortuosa con numerose gallerie e curve, spesso a carreggiata ridotta per lavori, quindi del tutto inadatta ai sorpassi fra autoarticolati e camion pesanti. Ci sembra pertanto opportuno che su tale tratta sia istituito un divieto permanente di sorpasso dei camion con più di 7,5 tonnellate di portata, ossia quelli che non possono viaggiare durante il sabato e la domenica, in modo da mettere in sicurezza la circolazione degli automobilisti e del piccolo traffico commerciale.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Ringrazio i colleghi per aver posto l'accento su un tema che non solo è attualità, ma che ha interessato un numero importante di persone. La Corte di Cassazione, come è stato ribadito, con la sentenza n. 11131/2009 ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società privata, che si opponeva ad un provvedimento di sequestro di apparecchi autovelox di sua proprietà, utilizzati per la rilevazione della velocità in alcuni Comuni calabresi in modo non corretto, in quanto gli apparecchi erano nascosti all'interno di autovetture di proprietà del titolare della società che, ricevendo un compenso parametrato su ogni verbale di infrazione per il quale era riscossa la sanzione, era chiaramente interessato ad incrementare il numero dei verbali e delle riscossioni. Lo scopo, come veniva ricordato, era più finanziario che quello di attivare un meccanismo di prevenzione. La sentenza in questione, peraltro, ha semplicemente ribadito le norme relative alla segnalazione della presenza delle apparecchiature per il controllo della velocità, stabilite dal Codice della strada e dalle circolari del Ministero dell'interno, che stabiliscono che le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità, fisse o mobili, devono essere segnalate agli utenti e i segnali stradali e dispositivi di segnalazione luminosa devono essere posizionati con adeguato anticipo in modo da garantirne il tempestivo avvistamento. Questa è la premessa condivisa sia dal codice in precedenza... e la sentenza ha di fatto ribadito questo. Per rispondere alle domande poste dall'interpellanza, va precisato che non si tratta di dare applicazione alla sentenza, perché ribadisce quello che il codice diceva già. Quanto alle norme... la sua applicazione spetta ai proprietari delle strade e ai soggetti che il codice individua per l'espletamento del servizio di polizia stradale, in particolare la Polizia stradale, la Polizia di Stato e le Forze dell'ordine, nonché i corpi e i servizi di polizia municipale sono i soggetti titolati ad esercitare questo tipo di sorveglianza legata alla giusta attuazione delle misure preventive.

Quanto alla prima domanda, se per i rilevatori automatici di velocità si intendono gli apparati che rilevano l'infrazione senza la presenza dell'operatore e senza la contestazione immediata dell'infrazione, come previsto in regola generale dal Codice della strada, l'installazione di questi apparati rappresenta un'eccezione specificatamente disciplinata dalla legge n. 168/2002 ed è possibile solo su autostrade, strade extraurbane e strade urbane di scorrimento, ossia in quei casi in cui la contestazione immediata dell'infrazione è praticamente impossibile o pericolosa per gli operatori e per gli utenti. L'individuazione dell'arteria in questione è attribuita alla normativa del Prefetto ed avviene sulla base di istanze presentate dagli organi di polizia stradale competenti per territorio e con il parere dell'ente proprietario o concessionario della strada. Il coordinamento quindi avviene nell'esercizio delle competenze prefettizie che lo Statuto speciale attribuisce alla Presidenza della Regione su delega del Governo italiano e quindi nell'ambito e secondo le modalità previste dalle norme emanate dal Governo. Con due successivi decreti del 2002 e del 2006 sono state individuate le strade in cui in Valle è possibile installare questi dispositivi, che sono il traforo del Monte Bianco nel tratto italiano, il raccordo fra l'autostrada A5 e la strada statale n. 27 del Gran San Bernardo, infine il tratto che interessa il traforo del Gran San Bernardo dal ponte Dardanelli all'imbocco del traforo, con questa logica è evidente che vale quanto è affermato nella prima domanda.

Quanto alla seconda domanda, la segnaletica fissa sul controllo elettronico della velocità risponde alle norme del Codice della strada e avvisa gli utenti, specie nei centri abitati o nella loro prossimità, della possibile presenza di controlli della velocità, che sono effettuati in relazione alla dotazione e agli organici dei corpi di Polizia locale e delle Forze dell'ordine. Proprio per quanto detto prima in merito all'obbligo di segnalazione delle postazioni di controllo della velocità, questa segnaletica non può essere rimossa perché anticipa quell'altra parte che si richiamava, pena l'impossibilità poi di poter effettuare i controlli in mancanza dei necessari avvisi per gli utenti, anche considerando che l'intento della segnaletica è in primo luogo preventivo e non repressivo. La sentenza purtroppo è entrata nel merito di un fatto anomalo, altrimenti confermava solo questi...

Infine, per quanto riguarda la terza domanda, come ricordato dall'interpellante, il 30 agosto 2008 è terminato il periodo sperimentale di un anno in cui è stato attivato il divieto di sorpasso per i veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate nel tratto autostradale compreso fra Pontey e Châtillon e del divieto di sorpasso per i veicoli superiori a 12 tonnellate nel tratto autostradale Aosta est/Aosta ovest. Al termine di questo periodo di sperimentazione la società SAV ha comunicato alla Regione che, sulla base delle valutazioni effettuate, il divieto di sorpasso vigente nel tratto Pontey/Châtillon sarebbe stato reso permanente, in ragione della pendenza del tratto in questione, delle diverse sezioni autostradali fra tratti in galleria e tratti in esterno, la maggior parte dei quali su viadotto, e la presenza di innesti di rampe di svincolo e di arresto di servizio; quindi la valutazione è stata che è bene che venga mantenuto per tutte queste ragioni. Non è stato invece rinnovato il provvedimento di divieto di sorpasso per quanto riguarda il tratto Aosta est/Aosta ovest, in ragione delle valutazioni effettuate rispetto ad alcuni fattori che adesso dirò: l'andamento dei flussi di traffico che ha registrato un lieve incremento dei veicoli leggeri e un decremento dei veicoli pesanti; il basso valore di sinistrosità stradale con il coinvolgimento dei veicoli pesanti nella tratta in questione; il limitato numero di sorpassi fra veicoli pesanti determinato anche nel senso di marcia verso il Monte Bianco; dal cadenzamento effettuato dall'area di regolazione tecnica di Aosta. In conclusione una tratta verrà mantenuta, mentre per questa non si consiglia di mantenerla.

Per quanto riguarda il tratto fra Aosta ovest e il traforo del Monte Bianco, va ricordato che il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti è già disposto in modo permanente in tutti i tratti in galleria, ossia per la maggior parte della tratta in questione, così come per il raccordo per il traforo del Gran San Bernardo fino all'intersezione con la strada statale n. 27. Capiamo il senso di questa preoccupazione, se ci fossero delle condizioni che vanno nella direzione di verificare una pericolosità, sicuramente interverremo di nuovo in accordo con SAV per continuare nel monitoraggio e soprattutto per attivare dei meccanismi come quello del divieto, che potrebbe essere, come è stato ricordato, inserito in momenti anche diversificati in funzione di eventuali esigenze. Per il momento questa è la situazione che è stata monitorata ed è sotto controllo.

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Volevo ringraziare il Presidente per questi chiarimenti che mi ha fornito, che mi danno tranquillità per i dubbi che avevamo e per tale motivo avevamo fatto questa interpellanza. Mi fa piacere che è rimasto il divieto di sorpasso dei TIR, perché quello è un tratto abbastanza pericoloso, mi ritengo soddisfatta delle risposte.