Oggetto del Consiglio n. 476 del 1° aprile 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 476/XIII - Interrogazione: "Operatività della convenzione tra la cooperativa sociale e la Casa circondariale di Brissogne per l'attuazione del progetto "lavanderia"".
Interrogazione
Evidenziato che il carcere viene spesso considerato esterno al mondo delle relazioni civili, quando non addirittura ignorato, ma è una realtà presente nella società;
Preso atto che in questi anni vi è stata attenzione ed interesse da parte della Regione a sviluppare e gestire interventi di sostegno, promozione e integrazione sociale delle persone detenute;
Ricordato che il 17 settembre 2007 è stato siglato a Roma tra il Presidente della Regione e il Ministro della Giustizia un protocollo di intesa per definire, in relazione alle rispettive competenze, i settori di intervento e i progetti riguardanti la Casa circondariale di Brissogne;
Rilevato che tra le azioni riferite alla formazione professionale particolare attenzione è stata dedicata al progetto "lavanderia" ritenuto molto interessante ed innovativo;
Ricordato che tale progetto, dopo innumerevoli vicissitudini, è ormai praticamente in fase operativa;
Sottolineato che per la completa realizzazione del progetto stesso deve essere ancora definita la questione riguardante il contatore dell'impianto elettrico;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione per sapere:
1) quando e come sarà risolta definitivamente la questione riguardante l'impianto elettrico ed il relativo contatore autonomo;
2) quando sarà resa operativa la convenzione tra la cooperativa sociale e la casa circondariale di Brissogne.
F.to: Rigo - Donzel
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Avremo modo - per concludere forse gli interventi - di intervenire sui temi appena richiamati in tempi rapidissimi, anche per fugare tutta una serie di dubbi interpretativi, in modo da chiarire qual è l'onda su cui andiamo.
Per quanto riguarda l'interrogazione, ringrazio i colleghi per aver posto l'accento su un tema sicuramente spinoso e non facile. La questione sollevata ha fatto oggetto di trattazione nell'ultima riunione dell'osservatorio per la verifica dell'applicazione del protocollo di intesa fra Regione e Ministero della giustizia, che si è svolto il 5 dicembre 2008. Come ricordato dall'interrogazione, il progetto lavanderia all'interno della Casa circondariale di Brissogne è ormai praticamente in fase operativa. Lo studio di fattibilità e di adeguamenti strutturali e una prima formazione dei detenuti preposti sono stati già espletati e manca solo la formalizzazione dell'iniziativa fra il Ministero e la cooperativa sociale interessata. Le ragioni di questa impasse derivano dal ritardo nel conferimento del nulla osta da parte degli uffici preposti del Ministero della giustizia, ritardo causato da una parte dalla carenza dei fondi del Ministero, e dall'altra dalla difficoltà di definire procedure e modalità per la fornitura e il pagamento dell'energia elettrica. Si tratta di capire come, e a carico di chi, installare, come giustamente fate rilevare voi, sembra un fatto banale e marginale, però questo è un contatore autonomo per la rilevazione dei consumi legati alla lavanderia interna al carcere, i cui costi saranno sostenuti dalla cooperativa sociale.
Al riguardo già il 14 gennaio scorso è stata inviata dalla Presidenza della Regione una nota al provveditore regionale per il Piemonte Valle d'Aosta del Dipartimento amministrazione penitenziaria dott. Aldo Fabozzi, per segnalare la necessità di risolvere rapidamente le criticità relative alla Casa circondariale di Brissogne, in particolare alla situazione del progetto lavanderia. Si è fatto presente che si tratta di un'iniziativa utile, produttiva e di rilievo, finanziata e organizzata con la collaborazione dell'Amministrazione regionale e il coinvolgimento degli operatori economici locali, che rischia di essere messa in discussione a causa di lungaggini burocratiche e di posizioni problematiche degli uffici centrali del Ministero. Il provveditore, dott. Fabozzi, in risposta alla sollecitazione del 14 gennaio, in data 16 febbraio 2009 comunicava di aver dato le opportune informazioni alla Direzione dell'istituto di Brissogne, al fine di superare le problematiche esistenti e far avanzare il progetto. Qui credo che vi sia l'altra criticità che giustamente voi segnalate; è stato indicato al provveditore il problema del continuo e rapido avvicendamento dei direttori dell'istituto, praticamente ogni mese c'è una rotazione, per cui tutte le volte (abbiamo fatto due-tre riunioni) ci troviamo un po' come per le poste o per altri settori, che, quando abbiamo finito di discutere, cambia l'interlocutore. Qui la situazione è più grave, perché su queste tematiche non è così facile riprendere l'argomento. Lo sottolineiamo non certo per accampare scuse, ma perché purtroppo questo influisce negativamente su tale problema come su altri. Il provveditore dott. Fabozzi ha concordato sulla necessità di assegnare all'istituto un direttore titolare che garantisca la continuità della gestione, purtroppo nel distretto Piemonte-Valle d'Aosta non ci sono risorse sufficienti, quindi la direzione dell'istituto valdostano è affidata a dirigenti in servizio di missione, che si alternano quasi mensilmente. Questa criticità è stata fatta presente, ma ad oggi non è risolta.
Per quanto riguarda il punto di questo benedetto contatore e per quanto riguarda l'esigenza di intervenire, abbiamo anche segnalato che se è una questione di finanziare o di dire chi paga, siamo disponibili a farcene carico. L'importante è di essere autorizzati a questo e attendiamo risposta. Ho fatto presente le date degli interventi per dire che purtroppo abbiamo sollecitato ripetutamente, ma queste difficoltà sono incomprensibili, quindi non possiamo che far nostre le preoccupazioni che avete detto nell'ambito di quello che è il ritardo dell'avvio di una procedura che poteva e può essere interessante. Noi più di così... chiediamo solo di essere autorizzati a pagare. Questa è in conclusione la situazione.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Ringrazio il Presidente per le risposte di cui mi dichiaro soddisfatto. Non è venuto meno in questi anni l'impegno dell'Amministrazione regionale e della Presidenza della Regione nei diversi Presidenti che si sono via via succeduti, dell'Agenzia del lavoro, della cooperazione sociale, di tutti quanti gli attori. Spiace che gli uffici della Presidenza del Consiglio, interpretando il Regolamento, abbiamo considerato interrogazione quella che originariamente avevo depositato come interpellanza. Pazienza. Mi premeva conoscere quanto ha illustrato il Presidente della Regione e quindi come risolvere la questione contatore, ma mi interessava anche presentare al Consiglio regionale una storia di ordinaria follia burocratica, un semplice banale problema che si trasforma in una pratica burocratica insolubile, inestricabile, fantozziana. La mala burocrazia non è né di Destra, né di Sinistra, è un male pericoloso per le mille forme e facce che ormai permea e avvolge le amministrazioni pubbliche e in particolare i più alti centri del potere burocratico amministrativo.
Veniamo al senso dell'interrogazione. Il carcere viene spesso considerato esterno al mondo delle relazioni civili quando, se non addirittura estraneo, ignorato, ma è ben presente nella realtà italiana e anche valdostana, è presente anche in Valle d'Aosta. Le dimensioni del tempo e dello spazio assumono in carcere significati diversi, quasi rovesciati rispetto al mondo esterno; il tempo è vissuto in modo passivo, scandito da ritmi decisi da altri, con noia e perennemente in attesa che si verifichi qualcosa; ecco quindi il problema è come convertire un tempo che aliena in un tempo che attiva e stimola. Questo è uno degli obiettivi del protocollo che è stato siglato dall'Onorevole Caveri e dal Ministro Mastella, a cui fa riferimento il problema lavanderia e che discutiamo adesso. Mi fa piacere che il Presidente Rollandin si sia dichiarato pronto come Amministrazione regionale ad assumersi gli oneri finanziari, che saranno 2.000-2.100 euro non di più, per questo benedetto contatore, e che non siano a carico della cooperativa sociale che non ha alcuna competenza e responsabilità in merito.