Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 461 del 25 marzo 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 461/XIII - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla razionalizzazione di benefici economici a favore del personale della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Interpellanza

Premesso che:

- dal 12 agosto 2008 Casino S.p.a. è condotta da un amministratore unico, la cui nomina è avvenuta su indicazione fiduciaria del Presidente della Regione;

- la casa da gioco valdostana ha registrato nel 2008 un preoccupante calo di presenze (oltre 53.000 in meno rispetto all'anno precedente) e di incassi (circa 15.145.000 euro in meno rispetto all'anno precedente), riducendo al 20,67% la quota sul mercato nazionale;

- il triennio 2006-2008 evidenzia altresì una sensibile riduzione dei ricavi rispetto al triennio precedente (2003-2005) nonché un aumento significativo dei costi per il personale e, parallelamente, una contrazione delle risorse destinate alla promozione;

- nel triennio 2006-2008 la Regione, complice anche una penalizzante revisione del Disciplinare, ha subito una pesante riduzione delle somme di sua spettanza e ha dovuto concorrere per ben due volte alla ricapitalizzazione di Casino S.p.a.;

Appreso dal Presidente della Regione, in risposta a un'interpellanza del gruppo PDL del 17 dicembre 2008, che il nuovo vertice di Casino S.p.a. non avrebbe deliberato alcun beneficio economico aggiuntivo ai già esosi compensi riconosciuti ai dirigenti e ai funzionari;

Constatato che, nonostante la puntuale richiesta inoltrata mediante interrogazione con risposta scritta il 14 gennaio scorso, non è pervenuta ad oggi alcuna informazione precisa in relazione agli emolumenti lordi, agli eventuali premi di produzione e ai benefits riconosciuti a coloro che ricoprono ruoli dirigenziali e di funzione in Casino S.p.a.;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) se al direttore generale viene corrisposto un emolumento lordo annuo di circa 200 mila euro nonché se e quando gli è stato riconosciuto un premio annuo pari al 10% del suo compenso base, per gli anni 2006, 2007 e 2008, con il pagamento di una somma complessiva che si aggira sui 60 mila euro;

2) quali obiettivi aziendali connessi al rilancio della casa da gioco valdostana sarebbero stati raggiunti dal direttore generale nel triennio indicato a giustificazione del bonus pagato;

3) se tutti i dirigenti e funzionari di Casino S.p.a. hanno prestato il loro consenso al trattamento dei dati personali inerenti i loro compensi, premi e benefits;

4) se non intenda, in qualità di rappresentante dell'azionista pressoché totalitario in seno a Casino S.p.a., procedere alla razionalizzazione dei riconoscimenti economici e dei benefits spettanti ai dirigenti e ai funzionari, introducendo criteri realmente meritocratici ed evitando l'elargizione di premi e bonus anche a fronte di risultati scadenti.

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Zucchi

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Questa è la terza puntata di una miniserie che mi auguro si conclude stasera relativamente ad un'azione ispettiva che il nostro gruppo ha messo in atto qualche mese fa e che devo dire sta andando avanti. La ringrazio anzi, Presidente, per aver finalmente ricevuto un completamento di quella risposta scritta che non era pervenuta a gennaio e che ha completato un certo quadro dell'assetto manageriale, funzionariale presso la casa da gioco. Questa interpellanza mira nella direzione della casa da gioco, come ben si capisce, pone quattro quesiti che sono molto chiari, direi che su due in particolare vorremmo sollecitare la sua attenzione, Presidente, sono il terzo e il quarto quesito, perché, al di là di dati personali e giustamente riservati, non certo per i Consiglieri, su emolumenti, bonus, benefit, crediamo che si debbano introdurre nuovi criteri perlomeno per tutte le persone che in base a professionalità e competenza vengono reclutate nelle diverse società a partecipazione regionale. È allora opportuno che chi si accinge... e glielo diamo come suggerimento, in via diversa lo formuleremo noi come proposta ma, visto che lei è il cocchiere in questo momento della diligenza, glielo diamo come suggerimento, ossia chi si accinge ad avere incarichi manageriali presso le società controllate deve in primis prestare un consenso pressoché incondizionato al trattamento di certi dati, come accade per noi Consiglieri. Penso che questo sia umanamente, politicamente e anche eticamente comprensibile.

In secondo luogo è opportuno che determinati criteri puramente meritocratici e di risultato siano introdotti nell'ambito di queste società, che rimangono a partecipazione pubblica, con delle mission che sono determinate da questo Consiglio e dalla Giunta regionale, ma che impongono anche a chi ha questi ruoli particolarmente delicati e importanti di esibire il risultato ottenuto. Sovente - e il passato più recente ne è stato testimone - a risultati mancati abbiamo visto manager premiati. Non dico che sia il caso del momento, ma crediamo che questo sia un messaggio che lei sia in grado, visto l'intelletto raffinato che possiede, di recepire e di trasformare in azione di governo. Ascoltiamo le risposte ai quesiti proposti.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio anche il collega Tibaldi per aver voluto ricordare che su questo tema ci eravamo già cimentati in un precedente Consiglio, laddove avevamo dato una risposta che era stata interpretata in un certo modo, di cui francamente mi dispiace perché non era nelle intenzioni nascondere qualcosa. Mi permetterò poi di dare alcune documentazioni relative all'interpretazione di quella che è, secondo alcune situazioni, la conoscenza di alcuni dati a livello di questa società rispetto alle richieste. Personalmente condivido il fatto che questi dati devono essere alla conoscenza del Consiglio, su questo "non ci piove" e in tal senso ho insistito affinché vi fosse la disponibilità di avere i dati, poi i commenti sul dato o la diffusione del dato è altra natura. Partirei quindi dalla terza domanda, ovvero "se tutti i dirigenti e funzionari della Casino S.p.a. hanno prestato il loro consenso al trattamento dei dati personali inerenti i loro compensi, premi e benefit". Il 17 marzo scorso abbiamo trasmesso alla Presidenza del Consiglio quanto ci è stato trasmesso dall'Amministratore unico della Casino S.p.a., ad integrazione di quanto già trasmesso relativamente all'interrogazione con risposta scritta del 14 gennaio. In particolare l'Amministratore unico della casa da gioco comunica di aver provveduto a richiedere ai dirigenti e quadri della società di fornire il consenso alla diffusione dei dati personali di natura retributiva e che non ha ancora, allo stato attuale, il riscontro completo rispetto a questa richiesta, nel senso che non tutti l'hanno dato. Ha peraltro ritenuto di comunicare in allegato alla sua nota i dati richiesti, sia quelli retributivi, sia quelli relativi agli eventuali premi e benefit, in relazione alle funzioni di controllo della Casino, di cui alla legge regionale n. 36/2001, con le dovute avvertenze per quanto riguarda la diffusione di questi dati. Va ricordata a questo proposito la differenza che esiste tra il trattamento e la comunicazione dei dati personali e la diffusione a terzi degli stessi dati, cosa che il collega conosce benissimo, quindi lo ripeto solo perché c'era nella nota e che "è consentita solo previo consenso espresso degli interessati e in relazione a trattamenti chiaramente individuati", lo cito perché era nella lettera che mi è stata trasmessa con i dati; quindi i dati a questo punto credo siano stati trasmessi per tutti.

Per tornare poi alla prima domanda posta dall'interpellanza, i dati concernenti la retribuzione lorda annua del Direttore generale della Casino de la Vallée S.p.a. e il premio annuo lordo del 10% del compenso base sono corretti. L'attuale Direttore generale è stato assunto a tempo determinato sulla base di una deliberazione del Consiglio di amministrazione della società dell'11 agosto 2005 che, oltre a definire il ruolo di responsabile della Direzione centrale amministrativa, fissava contestualmente il compenso. Con lettera di assunzione del 13 agosto 2005 si confermavano le determinazioni del Consiglio di amministrazione, stabilendo la retribuzione annua lorda e la previsione di un elemento retributivo variabile, pari al 10% della retribuzione lorda annua, legato al raggiungimento degli obiettivi aziendali. In occasione dei cambiamenti organizzativi avviati con la nomina dell'Amministratore unico, al Direttore centrale amministrativo è stata affidata la responsabilità di Direttore generale della società a decorrere dall'8 settembre 2008, confermandogli in aggiunta la responsabilità della Direzione amministrazione, finanza e controllo. Il nuovo ruolo, connesso anche alla durata del mandato degli organi amministrativi, ha reso opportuna e necessaria una novazione contrattuale, volta alla tutela dell'azienda e alla ridefinizione formale del rapporto di lavoro, onde evitare la sua trasformazione automatica in un contratto a tempo indeterminato. Nonostante l'ampliamento significativo delle responsabilità, la novazione contrattuale è avvenuta senza nessuna modifica della retribuzione, che comunque risulta essere inferiore alle medie del mercato in generale e delle case da gioco in particolare. In occasione di questa novazione contrattuale, inoltre è stata data soluzione all'inadempimento relativo agli emolumenti variabili per gli anni precedenti, che, come visto, costituivano uno degli elementi originari del trattamento economico. Un accordo sul punto era reso necessario almeno da tre circostanze: la performance manageriale, connessa al contenimento dei costi aziendali, facilmente misurabile; una comprovata presenza al lavoro per un numero di ore così significativamente superiore ai limiti di legge, tale da poter aprire, in caso di non accordo, un contenzioso, pur in presenza di un contratto dirigenziale; il rischio potenziale di contenzioso futuro, con oneri non prevedibili, ma potenzialmente riconducibili alle medie di mercato, dove l'elemento variabile per analoghe posizioni è previsto in un range fra il 20 ed il 30%. La soluzione adottata è stata quella di una compensazione parziale, ma risolutiva, pari al 10% della retribuzione annua lorda come previsto dal contratto, per un importo complessivo sui tre anni di € 60.000,00 lordi. Tale compensazione quindi è un adempimento contrattuale e non può essere in alcun modo intesa come una variazione retributiva aggiuntiva, a conferma di quanto già precisato nella risposta all'interpellanza discussa in precedenza.

Per quanto riguarda la seconda domanda, ovvero: "quali obiettivi aziendali connessi al rilancio della casa da gioco valdostana sarebbero stati raggiunti dal Direttore generale nel triennio indicato a giustificazione del bonus pagato", l'impegno dell'attuale Direttore generale, allora Direttore centrale amministrativo, ha riguardato principalmente obiettivi inerenti la razionalizzazione della struttura dei costi ed il loro contenimento. Tali obiettivi sono stati raggiunti, pur tenendo conto delle note rigidità che riguardano la gestione della casa da gioco circa riguarda il contenimento dei costi generali di gestione e in particolare per i costi di acquisizione dei servizi e approvvigionamenti, e la riduzione dei costi è stata, ed è tuttora, una delle condizioni per il rilancio dell'azienda. I costi di produzione della casa da gioco per quanto riguarda l'acquisizione di servizi sono passati da euro 25.709.000 del 2005 a euro 23.965.000 del 2007. I costi per le materie prime, consumo e merci sono passati da euro 4.612.000 a euro 3.592.000 nel 2007.

Per quanto riguarda, infine, la quarta domanda, ovvero: "se non intenda, in qualità di rappresentante dell'azionista pressoché totalitario in seno al Casino S.p.a., procedere alla razionalizzazione dei riconoscimenti economici...", è quello che ha già ripetuto adesso il collega, va intanto precisato che agli organi amministrativi dell'azienda è riservata un'autonomia di gestione, resa necessaria anche per non sovrapporre i compiti istituzionali degli azionisti con quelli gestionali propri di una società per azioni di diritto privato. Rientra pertanto fra i poteri degli organi amministrativi della società, sulla base della propria valutazione, quello di provvedere ai riconoscimenti economici necessari per allineare gli standard del mercato del lavoro alla gestione del management, per garantire alla società quelle competenze di cui ha necessità soprattutto nelle fasi difficili, per premiare il merito ed i risultati conseguiti, come in una qualunque società che ha l'obiettivo di creare competitività sul mercato. È peraltro evidente che spetta agli azionisti della società il potere ed il dovere di indirizzo e controllo anche rispetto a queste tematiche, quindi credo sia corretto parlarne. A questo riguardo, come già comunicato nella risposta all'interpellanza del 17 dicembre scorso, l'intenzione è quella di prevedere per il 2009 un sistema premiante per i responsabili che raggiungono effettivamente gli obiettivi prestabiliti, al fine di stimolare il senso di appartenenza all'azienda e implementare il sistema meritocratico all'interno della stessa. In poche parole condividiamo quello che è stato detto nel merito. Ci rendiamo conto che sulla situazione testé esposta ci sono dei limiti nell'interpretazione, questo è inutile nasconderlo. Questo è il contratto che ho letto nella situazione riportata a quegli obiettivi... che sono stati raggiunti, ma giustamente, quando parliamo di obiettivi veri, non è solo quello di ridurre i costi, è quello del rilancio. Su questo quindi credo di aver capito che la richiesta non era tanto di conoscere questi dati, ma di sapere cosa succede poi nell'ambito di un'organizzazione che vede un coinvolgimento che possa prevedere una fase premiale, ma a fronte di obiettivi chiari prefissati, il cui raggiungimento non sia semplicemente un'applicazione tout court di una percentuale, ma effettivamente dia l'input di cosa si può fare sia in un settore, sia nell'altro. Posso dire che condivido le implicazioni politiche di questa richiesta, perché non credo che al Consigliere interessi, al di là di un giusto chiarimento per fare un paragone fra quello che succede, come è logico, rispetto a situazioni analoghe, sapere quanto guadagna uno e quanto guadagna l'altro nell'attesa che ci sia un contratto per determinate figure. Oggi però non c'è un contratto delle case da gioco, si sta cercando di trovare un modo per contenere questo, ma non c'è, quindi ogni casa da gioco ha un sistema particolare di gestione a livello aziendale. Quello di cui parla il collega Tibaldi e che condivido è dire: "attenzione, un conto è il numero di dipendenti, un conto sono i quadri, un conto è la dirigenza, che a questo punto ha responsabilità e deve avere la possibilità di raggiungere degli obiettivi coordinati ed essere premiata nel caso in cui li raggiunga, ma quando le cose vanno male, è evidente che un ripensamento ci deve essere".

Condividiamo quindi lo spirito con cui è stata presentata questa iniziativa.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Apprezzo la perspicacia del Presidente, perché ha già in parte capito dove andrà a parare la mia replica. In ogni caso, da un punto di vista formale, la sua risposta è completa, di conseguenza ci dichiariamo soddisfatti, fermo restando alcune postille che sono per lo più dei commenti a quanto lei ci ha appena illustrato.

Parto dal punto n. 3, perché lei è partito da lì: "se i dirigenti hanno prestato il loro consenso al trattamento dei dati personali", consenso richiesto, alcuni hanno già aderito, altri sono in corso di adesione. Perfetto, ci fa piacere apprenderlo, secondo noi, questa è una regola da immettere nel sistema: chiunque viene ingaggiato come manager pubblico nel momento in cui firma il contratto di reclutamento deve firmare anche il consenso al trattamento dei dati personali, come fa chiunque di noi quando firma anche il più banale dei contratti che oggi vengono stipulati nella vita quotidiana. Sempre per rimanere in tema di management, lei vede che con la situazione di difficoltà congiunturale che sta vivendo il mondo, oggi i manager vengono sì pagati, ma i cosiddetti "bonus" e "super bonus" (poi le posso dare una ricca rassegna stampa tratta da "Il Sole 24Ore") vengono stabiliti in primis non su base annuale o biennale, ma su periodi più lunghi con possibilità di licenziamento immediato qualora nell'arco di un certo tempo ragionevole non siano raggiunti i risultati, ma soprattutto non sono più dei bonus così eclatanti! Oppure possono essere fortemente premiali, ma a fronte di risultati che non vanno solo nella direzione di ridurre e razionalizzare i costi, ma soprattutto - lei lo ha sottolineato -nell'aumento dei volumi produttivi, che per la casa da gioco, tradotto in linguaggio molto semplice, significa più clienti che frequentano Saint-Vincent e più introiti. Di lì non si può scappare, non ci vogliono economisti di massimo livello per capire, questa è economia domestica fra un po', quindi questa incongruenza va superata. Quando si fissano gli obiettivi dei manager, non è come fare una paginetta di aste verticali e poi verificare se le aste sono state fatte bene, come abbiamo verificato anche in passato, quando, a fronte di obiettivi minimali, c'erano dei premi sostanziosi, ma devono essere degli obiettivi tangibili, reali e noi lo abbiamo scritto al punto n. 4: introducendo criteri realmente meritocratici ed evitando l'elargizione di premi e bonus anche a fronte di risultati scadenti. La testimonianza del passato recente valdostano purtroppo è ricca di simili casi. Crediamo che si possa cambiare, crediamo che anche lei voglia cambiare, Presidente, quindi confidiamo in quanto lei ha appena detto.

Per quanto riguarda i punti n. 1 e n. 2 che stanno ad indicare una precisa figura professionale, senza voler sindacare e conoscere con quella sensazione di invidia nei confronti di qualcuno, non è questo lo spirito, lo spirito è di mera conoscenza di una situazione manageriale importante, come ce ne sono tantissime nelle 48 società a conduzione regionale, diretta o indiretta che sia. Lei ha confermato la prima domanda, quindi i dati numerici che avevamo indicato; sarebbe interessante capire quali sono le modalità di questa nuova azione che è intervenuta l'ultimo anno, a cui lei ha fatto cenno, ma non era nelle domande, pertanto glielo poniamo come quesito volante (la cui risposta forse interesserà anche lei) e sugli obiettivi ci siamo già soffermati, quindi crediamo che dagli altri si possa imparare qualcosa. Anche noi come Valle d'Aosta siamo in grado di insegnare qualcosa, ma dal mondo circostante credo che si possano apprendere delle tecniche, dove oggi gli azionisti, e noi siamo azionisti, lei ci rappresenta in quella società, decidono le modalità anche di riconoscimento, di compenso, di premio che giustamente deve essere elargito quando gli obiettivi vengono conseguiti. Ad obiettivi conseguiti è giusto che vengano date le stellette e i premi che oggi il mercato propone, ma questa è una regola che finalmente dovrà essere immessa anche nel nostro sistema, lei sa che il sistema economico valdostano è fortemente condizionato da una presenza pubblica, vuoi per la sua microdimensione, adesso non entriamo in argomenti che rischiano di distrarci dall'obiettivo principale, ma proprio per questo - e penso che sia un interesse della politica regionale - dobbiamo finalmente inoculare degli elementi di meritocrazia che finora non hanno fatto capolino nel nostro sistema. Per il resto la ringraziamo per la risposta fornitaci.