Oggetto del Consiglio n. 447 del 25 marzo 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 447/XIII - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'istituzione di una scuola superiore per studenti che praticano attività sportiva a livello agonistico".
Interpellanza
Nelle scuole superiori della Valle d'Aosta si ravvisano spesse volte problematiche relative alla gestione didattica degli studenti che praticano attività sportiva, in particolare quella sciistica, che per ovvi motivi si svolge nel pieno dell'anno scolastico e in orari spesse volte coincidenti con le lezioni. Alcuni istituti in passato hanno tentato di attivare percorsi di studio confacenti alle necessità degli atleti, senza però ottenere successo. Tale problema, oltre che interessare la formazione dei ragazzi, poiché spesso vengono bocciati a causa del numero di assenze o per insufficienza di valutazioni, colpisce direttamente le finanze delle famiglie, che si vedono costrette a iscrivere i propri figli in istituti privati al fine di permettere il completamento degli studi superiori;
Considerata la rilevanza dell'attività sciistica in Valle d'Aosta e al fine di favorire la crescita sportiva dei nostri atleti, la quale richiede molte ore di allenamento, un istituto superiore ad hoc potrebbe sollecitare il raggiungimento di alti livelli agonistici senza compromettere gli studi;
Pare che sia la Sovrintendenza che l'Assessorato all'Istruzione sono spesso rimasti freddi riguardo a tale problematica, forse per motivi legati al rapporto tra numero di iscritti e costi che un istituto così strutturato potrebbe comportare;
Tutto ciò premesso e tenuto conto delle possibilità finanziarie della nostra Amministrazione,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono i motivi che nel passato recente hanno portato l'Assessorato a non favorire la nascita di una scuola superiore aperta ai ragazzi che praticano a livello agonistico l'attività sportiva, in particolare quella sciistica;
2) se l'Assessorato giudica positivamente l'idea di un Istituto con le sopramenzionate caratteristiche, al fine di permettere agli atleti un sereno percorso scolastico e la possibilità di emergere a livello sportivo;
3) se l'Assessorato intende affrontare questa ipotesi nel corso della presente legislatura, oppure se sussistono motivazioni di carattere economico, giuridico, didattico, organizzativo tali da pregiudicare in partenza un'idea di questo tipo.
F.to: Zucchi - Lattanzi - Benin
Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.
Zucchi (PdL) - Grazie, Presidente. Caro Assessore, questo argomento non è nuovo, però in questa legislatura vorrei capire quali sono gli intendimenti, visto che si profila una legislatura nuova, in merito a questa materia che è stata oggetto già di esperienze e valutazioni nel passato, che non hanno sortito quelle che erano le speranze: mi riferisco alla "Ecole des neiges" di La Thuile e ad altre iniziative. Il mio ragionamento quindi nasce dalla consapevolezza che la nostra è una regione alpina dove si pratica uno sport in modo particolare, la mia attenzione si è rivolta allo sci, ma il ragionamento potrebbe essere esteso alla pratica di altri sport come quello del calcio e altri ancora, che, come tutti sappiamo, rappresentano un elemento fondamentale per la crescita dei nostri giovani, dovendoli abituare ad affrontare la vita secondo dei principi sani e nel rispetto delle regole. Si ha la consapevolezza, anche parlando con alcuni genitori sull'argomento medesimo, che la scuola, al di là di alcuni casi eccezionali, sia rimasta (come ho scritto nell'interpellanza) abbastanza tiepida rispetto a queste (poi l'Assessore mi potrà smentire) necessità di questi studenti che praticando tali discipline sportive, che li costringono - mi riferisco a quelli che le praticano sotto il profilo agonistico - a svolgere delle sedute di allenamento a ritmi serrati, soprattutto nella stagione invernale che coincide con il ciclo scolastico, per quanto riguarda sia gli allenamenti, sia i momenti in cui sono chiamati a svolgere le competizioni sportive, per cui ci sono state da parte di diversi genitori delle perplessità con l'auspicio che si possa andare incontro in una maniera maggiore rispetto a quella attuata attualmente nei confronti di questi studenti. Senza dover aggiungere altro, perché l'argomento è di tutta evidenza, vorrei capire qual è il pensiero dell'Assessore in materia, se l'Assessorato ritiene che su questo argomento ci possano essere spazi di ulteriore valutazione. Sempre rimanendo nella disciplina sciistica che dovrebbe essere un elemento caratterizzante della nostra regione, anche per una situazione di analogia con altre regioni alpine, come il Trentino Alto Adige, dove esistono delle scuole che hanno avuto migliore sorte rispetto a quella ipotizzata qui, vorrei sapere se, nonostante l'esperienza negativa del passato, non vi sia un'intenzione magari articolata secondo delle nuove concezioni per fare in modo che questa materia possa essere sviluppata dall'Assessorato, affinché si possa dare risposta non solo ai nostri studenti, ma che si vada anche oltre. Che quindi questo progetto possa diventare, di concerto con l'Assessorato del turismo, un elemento di richiamo per quanto riguarda gli atleti di eccellenza che praticano lo sci alpino e che possano, frequentando delle scuole che non potranno concernere tutte le discipline, ma selezionate ad arte, coniugare la possibilità di svolgere serenamente il proprio percorso scolastico continuando a praticare secondo dei criteri di agonismo la disciplina sciistica e di fare da polo di attrazione per altri studenti che possono venire da altre parti d'Italia, che possano vedere in queste strutture dei punti di arrivo, delle soluzioni che possano metterci in una condizione rispetto ad altre regioni di offrire in questo settore una soluzione all'avanguardia, una soluzione di eccellenza, che unisca ambedue le necessità.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Grazie, Presidente. In effetti non è un argomento nuovo e ringrazio il collega Zucchi perché ci permette di parlarne di nuovo in questa legislatura. Nel febbraio 2005 è stato firmato, dall'allora Presidente della Regione Carlo Perrin, l'atto di vendita del complesso immobiliare "Ecole des neiges" di La Thuile. Tale firma ha messo la parola fine ad un progetto iniziato negli anni '80 e che si è rivelato una questione complessa, lunga, tormentata ed intricata. Le azioni dell'Assessorato negli ultimi due anni sono state quindi conseguenti alla conclusione di questo percorso nel 2005 appunto della vicenda "Ecole des neiges", ma con l'idea di lavorare a soluzioni alternative che andassero nella previsione di dare ai nostri studenti sciatori la possibilità di conciliare sport e scuola, con particolare riferimento agli sport legati alla montagna e alla nostra realtà, quali, appunto, lo sci, ma non solo. Non siamo rimasti "freddi" (per usare queste sue parole) al problema, ma abbiamo anzi lavorato dal 2006 alla ricerca e alla sperimentazione di soluzioni differenti per risolvere tale questione, che si adattassero alla nostra realtà conciliando anche le esigenze scolastiche e tenuto anche conto dei mutamenti della società e del mondo della scuola (l'autonomia scolastica rispetto agli anni '80 che non esisteva), in particolare con l'introduzione dell'autonomia scolastica, che permette agli istituti di proporre offerte formative rispondenti alle esigenze degli alunni.
Per venire ai punti n. 2 e n. 3, consapevoli di questa problematica, il lavoro per superare la difficoltà di conciliare i rapporti tra scuola e sport, è stato presente sin dal 2006 attraverso azioni concrete intanto con l'ampliamento delle risorse, sia finanziarie che umane, dell'Ufficio educazione fisica e sportiva con competenze legate agli sport della neve, per lavorare al dossier e produrre soluzioni concrete e adattate alla nostra realtà, anche numerica, perché non è indifferente, e abbiamo dato seguito all'impegno preso sia in Commissione, sia in Consiglio per rilanciare lo sport della neve in generale, perché l'idea era... siamo in Valle d'Aosta, i nostri ragazzi non vanno più a sciare o comunque non si avvicinano più attraverso la scuola a questa pratica. Abbiamo organizzato diverse iniziative, quali "Ski pour tous", anche per i diversamente abili, per sensibilizzare la scuola su questo fatto, tenuto conto dell'autonomia scolastica. Fra le diverse iniziative abbiamo voluto far percepire l'importanza del tema attraverso diverse azioni che sono anche culminate con la candidatura, poi concretizzatasi, della nostra Regione, dopo 20 anni dall'ultima volta, per l'organizzazione delle finali nazionali dei Giochi sportivi studenteschi invernali. Abbiamo avuto il rappresentante del Ministero, questo è stato un momento importante per far percepire agli insegnanti e ai dirigenti scolastici l'importanza che per i nostri ragazzi hanno lo sport e l'agonismo e la loro possibilità e il dovere che abbiamo di dare la possibilità di conciliare tali cose. Questo come premessa.
Per quanto riguarda la "questione Ecole des neiges", o super istituto come lo vogliamo chiamare, sia a livello pedagogico/sportivo che familiare l'idea di un istituto-convitto solo per atleti è in parte superata, seguendo anche un dibattito a livello nazionale che è in corso, soprattutto in sinergia con Falcade, con queste realtà che hanno avuto dei risultati buoni; quindi ci stiamo orientando verso nuove formule, per rispondere alla sua domanda. Qual è il rischio del super istituto convitto? Intanto è quello di creare un ghetto solo per gli studenti sciatori o sportivi, mentre credo che si debba dare a tutti la possibilità di scegliere la propria scuola e in quella scuola poter conciliare lo sport e lo sci. Devo cioè avere la possibilità di fare il liceo classico e in quella scuola devo avere la possibilità di conciliare scuola e sport, altrimenti rischierebbe di diventare un ripiego, che è un po' quello che è successo fuori, per quello che ci siamo anche interrogati su questo. Secondo me, in un istituto sportivo questo rischierebbe di essere limitativo, rischierebbe di essere una scelta forzata e soprattutto di penalizzare alcune caratteristiche del giovane, le sue inclinazioni e la sua scelta personale. Con la "riforma Moratti" lei ricorderà che queste sono divenute centrali nella pedagogia scolastica italiana. Soprattutto - esempio Falcade - l'unico indirizzo è quello alberghiero turistico: se il ragazzo non è interessato ad avere uno sbocco turistico alberghiero, ma vuole avere un altro sbocco anche universitario in futuro, deve avere la possibilità di conciliare le due cose, di scegliere l'istituto che più è consono alle proprie inclinazioni e all'orientamento che poi facciamo sui ragazzi e conseguentemente sulle famiglie e a poter conciliare queste cose. Tale aspetto va anche proporzionato ai numeri e dirò perché la soluzione che è stata prospettata è più calata nella nostra realtà anche per i numeri piccoli che abbiamo. Cosa abbiamo pensato? Abbiamo pensato di lavorare sulla possibilità di fare delle sezioni di studenti-sciatori in ogni istituto; allora, con l'autonomia scolastica e con tutti i limiti che oggi ci sono, abbiamo pensato di proporre questo ai dirigenti scolastici e abbiamo avuto l'adesione di un istituto, che era partito in modo sperimentale, adesso sono due anni, ma che almeno potesse essere da volano per gli altri istituti, dicendo: "bene, è una realtà che funziona e gli altri istituti potrebbero aderire e si potrebbe allargare anche agli altri istituti". In questa "Classe des neiges" lo studente-atleta o lo studente-sciatore (adesso giustamente la prospettiva dovrebbe essere studente-atleta perché gli sport sono molteplici) si trova in un sistema di tutoraggio, di affiancamento in itinere da parte di dirigenti ed insegnanti sensibili - nel senso di riconoscere la loro sensibilità, non di delegare la sensibilità agli insegnanti, perché poi è un fatto soggettivo altrimenti - che accompagnano gli studenti nei loro studi e li aiutano a capire le eventuali difficoltà e a superarle. C'è un calendario modulato in modo diverso, con lo studio a distanza (e-learning) con tutta una serie di possibilità diverse e stiamo anche lavorando alla possibilità di riconoscere crediti da spendere nelle professioni della montagna: se uno non diventasse un atleta, ma volesse diventare guida turistica, guida della natura, maestro di sci, avrebbe dei crediti che potrebbero essere riconosciuti. Questo progetto è stato recepito per ora dalla più grande scuola regionale: l'Istituto Maria Adelaide, dove è nata una sezione ad indirizzo scientifico tecnologico che raggruppa un numero di studenti sciatori (9). Questo ci darebbe la possibilità di attivare in ogni scuola magari dei piccoli numeri, mentre un grande istituto rischierebbe di fare un flop anche da un punto di vista numerico, non solo da un punto di vista del ghetto. L'idea è quella di attivare, come secondo passo, anche sezioni di studenti-atleti in altri istituti secondari così da ampliare questo progetto e conciliare veramente l'inclinazione dello studente, l'orientamento e le doti atletiche. Bisogna - e su questo stiamo lavorando e la novità è l'ultimo passo che le dirò - che la scuola dia tale possibilità.
Le fornirò poi se vuole tutto il materiale, perché il coordinamento delle esperienze dei ragazzi con quelle degli insegnanti, il mantenimento di rapporti epistolari e anche informatici e i corsi di recupero personalizzati, tutta una serie di iniziative differenziate per questo tipo di cursus scolastico sono raccolte sul sito che abbiamo creato ad hoc, dove abbiamo creato anche dei momenti di confronto su questo tema, con l'e-learning di cui le parlavo. Questo progetto di tutoraggio che è attivo ormai da due anni sicuramente deve essere perfezionato, lo dico perché è stato sperimentale, quindi bisogna affinarlo e cercare di lavorare per migliorarlo, ma abbiamo anche aumentato i finanziamenti che sono destinati a questo, collaboreremo ancora in stretta sinergia con l'ASIVA. Per quanto riguarda il convitto, per chi abita lontano dalle sedi scolastiche il Convitto di Aosta è idoneo ad ospitare e sempre maggiormente stiamo connotando questo convitto in tale direzione, nel senso che il suo direttore è molto sensibile agli studenti-atleti e difatti lo abbiamo anche ringraziato per questo perché anche questo è uno dei problemi. È quindi una grande possibilità il convitto per conciliare sci e scuola anche da un punto di vista logistico, perché esiste anche quello.
C'è una novità: dal prossimo settembre uno dei creatori dello Ski College di Falcade - che abbiamo contattato e al quale abbiamo chiesto di venire in Valle per portare la sua professionalità - sarà incaricato dall'Assessorato per lavorare, come consulente, a progetti di scuole a indirizzo sportivo nel senso più ampio del termine. Siamo in contatto con questa professionalità per valutare un progetto non diverso dall'attuale, ma più esteso in senso di ampliare l'offerta sportiva, ma anche il numero di sezioni, sfruttando anche competenze certificate di formazione a distanza e la questione dei crediti, che credo sia un incentivo, perché se il ragazzo non sfonda, come si dice in gergo, potrà sempre essere impegnato nel settore che gli è stato consono come studi, come attività agonistica, quindi potrà essere un maestro di sci, una guida di alta montagna o una guida della natura, sensibile per sua formazione a questi temi.
Su questo tema e per concludere in questi due anni abbiamo cercato di dare un'accelerata, confesso che non è facile. Soprattutto non è facile far capire al mondo della scuola questa esigenza e quindi bisogna dare loro strumenti, perché poi la sensibilità si ritrova anche negli strumenti, io credo che qualcosa possa essere fatto sempre adattando queste esigenze alla nuova realtà, al mondo della scuola, oltre alla società che va avanti. Per concludere, dicevo, un piccolo appunto: l'idea di un liceo sportivo potrebbe essere una buona idea, che purtroppo non è mai stato introdotto in nessuna riforma a livello nazionale, neppure nella "Gelmini". Si sta parlando di liceo musicale, qui abbiamo attivato cinque scuole ad indirizzo musicale, si parla di fare un liceo ad indirizzo musicale ed è una buona idea, nel senso che le scuole medie dalle quali abbiamo avuto una grande adesione sono propedeutiche poi alla scuola ad indirizzo musicale superiore e poi all'AFAM di cui parlavamo stamani. In modo analogo una riforma dello Stato potrebbe essere auspicabile, nel senso di prevedere un liceo sportivo: questa è una sollecitazione che va fatta anche a livello nazionale. Un indirizzo di questo tipo sarebbe interessante e aprirebbe ai giovani che vogliono intraprendere attività legate in generale al benessere fisico e alle professioni dello sport prospettive occupazionali, con una professionalità intermedia adeguata che può essere poi completata con il cursus universitario. In questo quadro stiamo nel nostro piccolo lavorando, forse l'ambiente è tiepido, ma stiamo cercando di riscaldarlo nel senso di sensibilizzarlo e di lavorare concretamente, senza demagogia, cercando di fare gli interessi di chi alla fine nella scuola ha grandi difficoltà perché deve studiare a livello agonistico e sappiamo i problemi che hanno anche le famiglie da un punto di vista economico.
Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.
Zucchi (PdL) - Ringrazio l'Assessore per le risposte esaurienti che mi confortano, perché vanno proprio nel senso da me auspicato. Quando mi riferivo alla tiepidezza o alla freddezza, non mi riferivo ad un'azione del Governo, piuttosto che dell'Amministrazione: mi riferivo alle difficoltà che in certi casi i direttori, i presidi e i professori in generale hanno nei confronti di questa disciplina, che è ben lungi da essere tale a quella per esempio negli Stati Uniti, dove c'è una grande attenzione al mondo dello sport e dove, invece di diventare un punto di demerito, forse anche a livelli esasperati diventa un punto di merito. Bisogna stare a metà ed era proprio in quel senso che mi riferivo alla freddezza.
Dicevo che sono contento della risposta, anche se mi piacerebbe capire se questi intendimenti possono avere un'applicazione reale a breve, al di là dello studio che si sta effettuando, ossia il fatto di fare questa valutazione e studio sulle classi, sulle sezioni degli sportivi che devono essere comunque sottoposte all'attenzione dei vari istituti, primo fra i quali l'Istituto magistrale che ha aderito e a cui avrei piacere seguissero anche gli altri istituti più importanti: dal Liceo classico al Liceo scientifico, a Ragioneria, eccetera, e questo per permettere ai nostri studenti di frequentare i corsi scolastici, giustamente, io dico, in questa fase anche riferito agli altri sportivi non solo gli sciatori. Ci sono diverse discipline sportive che vengono praticate, per fortuna, dai nostri giovani che devono essere incentivate e valorizzate, in questo senso sono contento che l'Assessorato stia procedendo e mi auguro sempre più con l'autorevolezza che gli compete nel convincere i presidi e i dirigenti scolastici di aderire quanto prima a queste iniziative.
Per quanto riguarda la questione dell'indirizzo e del liceo sportivo che potrebbe in quel caso far partire un progetto di natura ultra regionale, perché i numeri mi rendo conto che in questa fase non possono essere tali se non applicati ai nostri giovani, l'idea è molto accattivante. Per quel poco che noi potremmo fare, potremmo anche valutare insieme per cercare di indirizzare, con le dovute iniziative, anche il Governo nazionale, per arrivare ad una soluzione di questo tipo, perché magari sarà anche allo studio del Governo nazionale arrivare, oltre al percorso musicale, anche al percorso sportivo.
Il dibattito, seppur legato ad un'interpellanza come quella di oggi, mi è sembrato utile per poter approfondire e fare in modo che si intervenga nel senso auspicato da tutti, perché anche a livello nazionale si possa dare corso all'istituzione di questa scuola con un indirizzo di disciplina sportiva, che possa dare delle risposte non solo ai nostri giovani, ma anche ad altri soggetti, unendo così le caratteristiche che sono uniche della nostra regione, del favorire quindi la vicinanza di altri soggetti a quelle che sono le bellezze della nostra regione.