Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 397 del 25 febbraio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 397/XIII - Interpellanza: "Individuazione di un nuovo responsabile del servizio 118".

Interpellanza

Preso atto che, dopo il recente pensionamento del dott. Carlo Vettorato, non è ancora stato individuato il nuovo responsabile medico del servizio 118, importante presidio sanitario della nostra regione con oltre 4 mila interventi l'anno;

Evidenziata la polemica emersa sulla stampa locale tra medici liberi professionisti impegnati in tale servizio a 60 euro l'ora e medici convenzionati a 27 euro l'ora, nonché le valutazioni contrastanti sulla qualità della formazione degli operatori sanitari;

Ritenuto indispensabile mantenere alta la qualità di un presidio che interviene nello strategico settore dell'emergenza sanitaria ed evitare le sterili polemiche che possono disorientare l'opinione pubblica;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

la Giunta regionale per conoscere se intenda:

1) sollecitare l'Azienda sanitaria USL della Valle d'Aosta perché nel più breve tempo possibile sia individuato il nuovo responsabile medico del servizio 118 al fine di assicurare una guida sicura a questo importante servizio;

2) individuare dei parametri organizzativi di riferimento per l'USL della Valle d'Aosta, perché siano evitate differenze di trattamento del personale medico addetto agli stessi servizi;

3) valutare, in collaborazione con l'USL, la coerenza tra le dichiarazioni rilasciate ai giornali da dipendenti sanitari di tale azienda e la necessaria tutela della gerarchia che in primo luogo dovrebbe essere messa a conoscenza dei problemi esistenti.

F.to: Fontana Carmela

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Il dr. Carlo Vettorato, medico rianimatore dell'Ospedale regionale di Aosta, per anni è stato l'efficace responsabile del "118" e ha fatto di questa struttura un punto di eccellenza del servizio sanitario regionale. In particolare è opportuno segnalare la grande integrazione fra i servizi del "118" e il territorio attraverso un efficiente sistema di gestione delle chiamate centralizzato e una serie di presidi territoriali che integrano dipendenti regionali e gli indispensabili volontari del soccorso presenti in molti distretti. Da qualche mese il dr. Vettorato è andato in pensione e il suo posto non è stato ancora messo a concorso, né è stato individuato un responsabile che ne assicuri il coordinamento del servizio. Questa situazione ha aperto un notevole disagio e rischia di indebolire un servizio che fino adesso ha mostrato un ottimo livello qualitativo. Siamo ulteriormente preoccupati perché a questa mancata nomina si sono associate pesanti polemiche sulla stampa locale fra medici ospedalieri e medici del "118", che fa riferimento all'area territoriale dell'USL. A parte il fatto che i medici ospedalieri con responsabilità di dirigenti di secondo livello dovrebbero evidenziare le loro perplessità a livello gerarchico interno, rimane comunque il fatto che queste polemiche non giovano al buon funzionamento della struttura e ad un clima sereno e collaborativo che ne è l'indispensabile premessa. Riteniamo perciò importante conoscere le intenzioni dell'Amministrazione regionale su questo punto e in particolare richiamiamo l'attenzione sulle differenze di trattamento fra personale medico addetto e medici ospedalieri, cui viene riconosciuta un'attività libero-professionale e più del doppio della tariffa di prestazioni dei medici dipendenti. Non vorremmo che tali differenze fossero alla base di queste polemiche e quindi riteniamo importante che tali differenze siano evitate e si arrivi ad un'organizzazione del servizio che possa prescindere dall'attività libero-professionale che suscita così tante perplessità. Speriamo che anche voi intendiate garantire un servizio del "118" efficiente ed efficace, a partire dalla nomina di un responsabile medico, libero dalle pressioni dei primari ospedalieri e interamente dedicato a svolgere quel ruolo fondamentale che gli compete all'interno dell'area territoriale dell'USL Valle d'Aosta.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Lanièce Albert.

Lanièce A. - Grazie, Presidente. È la seconda volta che in quest'aula parliamo di un servizio importante come l'emergenza territoriale del "118" e sicuramente merita un'attenzione particolare, e personalmente sto mettendo un'attenzione particolare nel seguire questo settore. Per la precisione si deve dire che il dr. Vettorato è dal 1° giugno 2006 che non ha più niente a che fare con il "118", perché allora era stato distaccato alla protezione civile, quindi sono tre anni che il servizio del "118" è gestito in modo differente. In particolare la responsabilità dell'emergenza del "118" è stata affidata al Dipartimento di emergenza che sarebbe il DEA, ossia il Pronto soccorso, e, per quanto riguarda l'elisoccorso e la gestione delle sedi più distaccate, è gestito dalla struttura complessa di rianimazione. In questi tre anni, abbiamo potuto avere degli elementi importanti per valutare la futura organizzazione dell'emergenza sul nostro territorio e alcune considerazioni importanti sono: la bassa massa critica legata alla scarsità della popolazione, la configurazione geografica che rende molto difficile per un medico che si occupi esclusivamente di emergenza territoriale, mantenere la capacità e la conoscenza adeguate al ruolo.

È opportuno segnalare che - e questo è un dato di fatto - in un bacino con una scarsa popolazione come la nostra, solo all'interno della struttura ospedaliera vi è la possibilità di lavorare in équipe, di osservare e di operare un numero congruo di pazienti, ossia un medico che vuole mantenere una capacità tecnica adeguata ad intubare, a fare tutte quelle pratiche che sono necessarie per gestire in modo efficace l'emergenza, se rimane tutto l'anno sul territorio, probabilmente farà un'intubazione di un paziente, mentre se lavora all'interno della struttura ospedaliera, queste operazione vengono svolte più spesso, quindi c'è la possibilità di mantenere dal punto di vista tecnico un'adeguata preparazione. Soltanto la rotazione del personale sanitario fra territorio e ospedale quindi è in grado di creare e mantenere un adeguato livello qualitativo della prestazione di emergenza territoriale. In tale ottica, anche in adempimento ai principi previsti dalla legge n. 4/2008 sulla riorganizzazione dell'attività di emergenza e urgenza, si ritiene strategico interpretare l'attività di emergenza territoriale come un prolungamento dell'attività ospedaliera di emergenza e urgenza sul territorio, garantendo al contempo la tempestività e qualità delle prestazioni secondo un concetto di intervento bimodale. Intervento bimodale vuol dire: c'è l'urgenza, si prevede una prima fase di stabilizzazione e una seconda fase in cui si cerca di portare il più velocemente possibile in Pronto Soccorso il paziente. In questo senso quindi si sta valutando la bontà di tale modello che in questi tre anni si è sviluppato. Sicuramente bisognerà cercare di organizzarlo meglio, ma il fatto che siano sempre di più i medici specialisti, i medici della medicina d'urgenza e i rianimatori ad uscire sul territorio e soprattutto a coprire le zone più lontane come Donnas, ad andare sull'elicottero per l'elisoccorso sicuramente è una qualità in più per l'utenza.

Per quanto riguarda i medici che fanno parte del "118", siamo d'accordo che non è la situazione ottimale cercare di far sempre luogo a convenzioni per avere medici che intervengono in questo settore e concordiamo sul fatto che sia necessario attivare dei concorsi per rianimatori e medici di medicina d'urgenza, per potenziare questo sistema che riteniamo dal punto di vista qualitativo migliore. Sicuramente c'è un punto critico: mancano medici. L'ultimo concorso che è stato bandito per la rianimazione è andato quasi totalmente deserto, ma questa è una cosa di cui prendiamo atto, sta succedendo su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda la rotazione del personale medico dall'ospedale al territorio, si prevede anche che per i MET (medici di emergenza territoriale) che attualmente lavorano nel "118" almeno il 25% della loro attività sia fatta in Pronto Soccorso, in modo che per loro, dal punto di vista professionale e al fine di garantire la qualità del servizio, vi sia la possibilità di formarsi ulteriormente, come è anche previsto per i nuovi rianimatori assunti e medici d'urgenza che almeno il 20% del loro tempo sia fatto sul territorio. Crediamo quindi che questa integrazione, sia fondamentale per la nostra realtà per garantire un'adeguata qualità del servizio. Aggiungo ancora che, in virtù del fatto che mancano medici dell'emergenza... abbiamo individuato quest'anno due borse di studio in medicina d'urgenza.

Non ultimo il discorso degli infermieri: stiamo cercando di formare una squadra di infermieri che sia particolarmente adeguata per questi interventi sul territorio, perché riteniamo che nell'ambito di un intervento d'urgenza sia molto importante eseguire nel modo più preciso possibile i protocolli e siamo convinti, avendone avuto le prove, che anche il personale infermieristico è in grado e capace di eseguire e di applicare determinati protocolli nel momento in cui sia necessario l'intervento d'urgenza.

Garantisco la mia più grande attenzione a questo settore, che considero una priorità.

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore per le risposte puntuali che mi ha dato, quanto mi dice mi rassicura, penso che è nell'interesse di tutti perché è un servizio talmente importante che ha a che fare con il cittadino in momenti di bisogno. Mi dava l'impressione che quelle polemiche che erano venute sugli organi di stampa fossero perché mancava il dirigente e vi fossero delle polemiche su quello, l'auspicio era questo di vedere cosa si può fare per farli lavorare tutti più serenamente, sempre nell'interesse del cittadino. Comunque la ringrazio.