Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 392 del 25 febbraio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 392/XIII - Interpellanza: "Individuazione di soluzioni per migliorare il servizio postale in Valle d'Aosta".

Interpellanza

Appreso che Poste Italiane ha disposto la chiusura dell'ufficio di Saint-Vincent nelle ore pomeridiane;

Considerato che il servizio pomeridiano svolto dall'ufficio postale di Saint-Vincent ha sempre costituito un importante riferimento per la cittadina termale e per tutto il comprensorio della Media e Bassa Valle;

Rilevato che tale decisione sta suscitando un evidente e comprensibile malumore nella cittadinanza locale;

Constatato che dall'inizio di febbraio rimane soltanto la sede centrale di Aosta a svolgere il servizio nelle ore pomeridiane;

Visto che il 5 marzo 2007 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra la Regione e Poste Italiane finalizzato alla fornitura di prodotti e servizi volti a migliorare i rapporti con i cittadini, con particolare attenzione alle realtà periferiche e disagiate del territorio regionale;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) se la chiusura pomeridiana dello sportello di Saint-Vincent, definita "sperimentale" da Poste Italiane, è da intendersi temporanea oppure definitiva;

2) se e come intende attivarsi presso i competenti organi di Poste Italiane per cercare di individuare soluzioni concrete ai molteplici e gravi problemi inerenti il servizio postale in Valle d'Aosta, tra i quali quello esposto in Premessa;

3) se il protocollo d'intesa del 5 marzo 2007 ha avuto qualche seguito ovvero ha esplicato qualche effetto.

F.to: Tibaldi - Benin

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Sappiamo che le Poste Italiane sono un po' una "pentola bucata", però siamo costretti a restare ancora per un po' di tempo in questo regime di monopolio, che fra qualche mese o qualche anno verrà meno e si entrerà anche qui nel libero mercato. Poste Italiane ha una situazione capillare a livello di uffici nella nostra Regione, ma questa capillarità da tempo sta evidenziando segnali di disfunzione e di mal funzionamento, ai quali la Regione cerca di porre rimedio nel limite delle sue competenze. Immagino risponda il Presidente... Abbiamo visto nei giorni scorsi delle lamentele diffuse, peraltro regolarmente pubblicate dagli organi di informazione, e noi ci siamo soffermati su una di queste, perché ci sembra la più ponderosa delle inefficienze di Poste Italiane in questo momento: è stato dimezzato il servizio a Saint-Vincent. Non è un ragionamento campanilistico che vogliamo fare per contiguità territoriale, ma sappiamo che Saint-Vincent, insieme alla sede centrale di Aosta, era l'unico ufficio in Valle che osservava un orario di sportello pomeridiano. Lo sportello pomeridiano di Saint-Vincent non serve solo per il Paese, ma per Châtillon, per il comprensorio della media e della bassa valle, perché se una persona aveva l'esigenza di recapitare posta durante il pomeriggio, poteva farlo a Saint-Vincent se della media e bassa valle, mentre oggi è costretto a venire ad Aosta. È vero che Aosta è capitale di questa piccola patria, ma è vero anche che il decentramento dei servizi sul territorio non dispiace soprattutto agli utenti.

Abbiamo sintetizzato in premessa questo problema, che sta suscitando un evidente e comprensibile malumore nella cittadinanza locale, si tenga presente che il polo demografico di Châtillon e Saint-Vincent, che conta circa 10mila abitanti, è il secondo polo della Valle e ha una sua importanza da un punto di vista sociale. Dall'inizio di febbraio rimane solo aperta la sede centrale di Aosta a svolgere il servizio pomeridiano e abbiamo letto, oltre alle lamentele presentate dai sindacati, però per altre ragioni oltre che per le disfunzioni del servizio, del recente incontro del Presidente Rollandin con il Direttore della filiale di Aosta, Picollo, della volontà di rinnovare un protocollo d'intesa che è già stato siglato dal Presidente Caveri e che non ci sembra abbia dispiegato particolari effetti.

Alla luce di queste premesse, le domande sono tre, non sto a rileggerle, lascio al Presidente la risposta.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Il tema delle poste è un tema che ha una grossa rilevanza e un grosso interesse a livello regionale, ricordo che recentemente era stata presentata dai colleghi un'altra interpellanza nel merito per capire quali potevano essere le disponibilità nei confronti della convenzione che anche da parte sua è stata citata, convenzione scaduta l'8 marzo 2008 e adesso cercherò di dare risposte puntuali alle domande che sono state rivolte.

"Se la chiusura pomeridiana... è da intendersi temporanea oppure definitiva", sulla base delle informazioni di cui disponiamo, la chiusura pomeridiana dello sportello di Saint-Vincent è considerata sperimentale e non definitiva. Evidentemente questa operazione è stata messa in atto da Poste Italiane sulla base dei dati relativi ai flussi di utenza del servizio pomeridiano dell'ufficio di Saint-Vincent, quindi del rapporto costi-benefici raffrontato al numero di persone necessario per tenere aperto lo sportello negli orari pomeridiani. Concordiamo con quanto sottolineato nelle premesse dell'interpellanza, al fatto che l'ufficio postale di Saint-Vincent è un riferimento strategico per tutta la zona, lei ha voluto riferire anche delle persone che sono coinvolte, non dimentichiamo che c'è tutta l'utenza dei turisti, che devono essere considerati, perché è zona turistica, oltre al discorso che abbiamo fatto per altri aspetti per la media e bassa valle e che, in seguito alla chiusura dello sportello negli orari pomeridiani, il servizio è assicurato solo nel capoluogo regionale, come ha ricordato anche lei. Di conseguenza chiederemo a Poste Italiane di verificare e riconsiderare attentamente i motivi che hanno portato a questa sperimentazione rispetto alla chiusura pomeridiana dell'ufficio di Saint-Vincent e a non tramutare in definitiva tale chiusura, che chiaramente avrebbe tutte queste conseguenze. Lei ha ricordato l'incontro che si è appena tenuto con il Responsabile dell'ufficio di Aosta, come saprà, lo stesso in questi giorni è stato trasferito, quindi è in arrivo un nuovo responsabile che dovrà prendere in mano la situazione e questo non agevola perché - per carità, questo avvicendamento continuo rientra nelle regole -, quando uno è sul posto, riesce a capire meglio le problematiche e anche a farsene carico, mentre adesso si dovrà ripartire daccapo.

Seconda domanda: "se e come intende attivarsi presso i competenti organi di Poste Italiane per cercare di individuare soluzioni concrete ai molteplici e gravi problemi inerenti il servizio postale in Valle d'Aosta, tra i quali quello esposto in premessa", come ha ricordato, c'è stato questo incontro il 12 febbraio con i rappresentanti di Poste Italiane, fra cui il Direttore della filiale e i responsabili per la Valle d'Aosta del Servizio recapito e commerciale. All'ordine del giorno dell'incontro vi era proprio la situazione del servizio postale della nostra regione, in particolare per quanto riguarda i problemi relativi al recapito della corrispondenza e alla funzionalità degli uffici postali presenti sul territorio. Abbiamo sottolineato alle Poste la necessità che siano risolti quei disservizi che impattano in modo diretto sui cittadini, come la consegna della corrispondenza, ponendo l'attenzione necessaria alla specificità del nostro territorio. Ci sono state date assicurazioni in merito che avrebbero migliorato la situazione anche tenendo conto di una certa disponibilità di personale, noi ne abbiamo preso atto e aspettiamo di verificare nel concreto cosa succederà. Poste Italiane ha assicurato tutto l'impegno a ricercare soluzioni in tal senso e in particolare con la ripresa delle relazioni sindacali per quanto riguarda il recapito della corrispondenza. Ci auguriamo che questo impegno possa trovare una realizzazione concreta e, per quanto ci riguarda, non mancherà l'attenzione alla collaborazione in questo senso. Certo è che il rapporto con le Poste resta comunque difficile, abbiamo appreso che c'è stato lo spostamento del Direttore della filiale, che sicuramente creerà qualche problema aggiuntivo.

Per quanto riguarda la terza domanda: "se il protocollo d'intesa del 5 marzo 2007 ha avuto qualche seguito...", il 12 febbraio sempre in questa riunione abbiamo concordato sulla volontà di provvedere ad un aggiornamento del protocollo, perché, come avevo avuto modo di riferire ai colleghi che avevano posto l'attenzione su questa convenzione (che, fra l'altro, aveva la durata di un anno, quindi scadeva nel 2008), gli esiti essenzialmente erano riferiti alla distribuzione dei libri e le problematiche che erano contenute nel protocollo non aveva avuto alcun risultato. Si trattava di fare il punto per capire: ma serve ancora insistere su quel tipo di logica se non ha dato esiti e se non c'è la disponibilità? Perché un conto è dire: "la disponibilità della sede per fare alcuni servizi", e parliamo in particolare del discorso sanitario, ossia di agevolare la consegna dei referti nei comuni più svantaggiati, ma ci sono problemi di collegamento con l'ospedale che non sono di facile soluzione, quindi una procedura non facilmente attivabile. Il discorso turistico: bisognerà valutare i servizi che non sono alternativi, ma complementari, ad esempio al discorso delle AIAT. Tutto questo farà oggetto di un approfondimento che è previsto nell'ambito di tali raccordi con le Poste e con gli enti locali per evidenziare se è possibile attivare nuovi meccanismi e portare all'attenzione del Consiglio le possibilità operative. Le prime realizzazioni che sono state fatte per adesso sono due: la prima è l'installazione presso i sette comuni valdostani privi di sportelli bancari, di altrettante apparecchiature automatiche integrate di sportelli locali; questi sette sono distribuiti ad Allein, Challand-Saint-Victor, Champorcher, Gaby, Gignod, Introd e Oyace. Per quanto riguarda il servizio bibliotecario, stiamo vedendo cosa significa un'eventuale implementazione. Del resto non si è fatto nulla, stiamo vedendo come attivare nuovi meccanismi, ma la parte più delicata è soprattutto il servizio ordinario, ossia il servizio di corrispondenza che normalmente deve essere fatto. Abbiamo sottolineato a Poste che ci sta bene che la società sia in utile, ma bisogna anche tener conto del servizio che viene dato alle comunità, in particolare una comunità come la nostra che ha le valli laterali che risentono dei problemi della montagna e che hanno una minima presenza di persone, che non danno quel valore aggiunto che Poste ritiene indispensabile per decidere di tenere o non tenere aperto l'ufficio. Le logiche devono essere diverse se è un servizio sociale importante, oltre che per altri riflessi turistici e su questo noi intendiamo insistere. Aggiorneremo il Consigliere nel momento in cui ci saranno passi avanti sviluppi in merito.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - La risposta è ovviamente condizionata dai limiti di competenza da parte della Regione in materia, tuttavia alcune considerazioni possiamo farle. In primis lei dice che questa sperimentalità della chiusura pomeridiana deve essere letta in chiave temporanea, ci auguriamo che sia così, perché in Italia sappiamo che vige questo costume che nulla è più definitivo di ciò che viene stabilito come provvisorio. Non vorremmo che dietro tale parola, "sperimentale", si celi in realtà un consolidamento della chiusura che farà permanere tutti i disagi che abbiamo da entrambe le parti constatato ed evidenziato.

In secondo luogo ci fa piacere sapere che vi sia stata già un'attivazione presso il competente organo, in questo caso il Dirigente, per manifestare le disfunzioni di Poste Italiane, che non sono una novità. Tenete presente che il polo di Saint-Vincent è un polo importante anche, come lei ha sottolineato, da un punto di vista turistico: lì c'è una casa da gioco che si appresta ad intraprendere un percorso di sviluppo e di rinnovamento, c'è un paese che è stato rimesso a nuovo negli ultimi anni con un piano sessennale, sarebbe drammatico che si sistema il Paese, si sistema la casa da gioco, si sistemano anche le terme (in progetto c'è anche questo) e poi chiudiamo un servizio come quello postale in un comune che ha 5.000 abitanti e che rappresenta il secondo comune della Valle per demografia.

La terza considerazione riguarda il suo recente incontro con il Direttore di filiale, Picollo, di cui è stata data narrazione anche dai mass media. Abbiamo sentito anche le parole del Direttore di filiale, che ormai sta lasciando la sede; ci sorprende questo cambio repentino al vertice della filiale aostana, ossia ogni volta che si riesce a tessere un briciolo di ragionamento con un direttore postale, si apprende qualche giorno dopo che verrà sostituito da un altro. Mi viene quindi da sorridere quando dico: Rollandin ha incontrato Picollo il 12 febbraio, il 25 febbraio apprendiamo che il dott. Picollo se ne va e, di conseguenza, avrete fatto anche dei bei discorsi, ma ci dispiace che siano interrotti da un avvicendamento al vertice. Penso che dispiaccia anche a lei, Presidente, che ha incontrato una persona che non so se glielo ha detto in occasione di questo incontro o magari non lo sapeva neanche lui... tante belle parole, una pacca sulla spalla, ma sappiamo che 15 giorni dopo "l'era Picollo" è tramontata; questa non è una novità anche purtroppo nel sistema postale.

La quarta osservazione riguarda il protocollo d'intesa che venne sperimentato da Caveri nel 2007. Anche Caveri si incontrò all'epoca con l'allora Direttore di filiale, poi firmò un protocollo di intesa con il Country manager, anche questa una figura interregionale, il dott. Raeli e anche qui si parla con uno e poi si firma con l'altro... è un sistema piuttosto strano questo. Il protocollo d'intesa (e questa è l'esortazione che le facciamo, Presidente) se deve essere aggiornato, rivisto e riempito di contenuti, effettivamente riempiamolo di contenuti. Lei lo ha letto il protocollo d'intesa, primo, ha durata un anno e in un anno con un brontosauro tipo le Poste (che saranno una s.p.a., ma hanno ancora la mentalità del vecchio sistema amministrativo statale) fai appena a tempo a conoscere come funzionano gli uffici. A parte questo, l'oggetto della convenzione è: definire attraverso gruppi di lavoro appositamente costituiti di aree di attività per collaborazioni e sperimentazioni fra Regione e Poste la fornitura di prodotti e servizi volti a migliorare i rapporti con i cittadini, con particolare attenzione alle realtà periferiche disagiate nel territorio regionale. Se ci soffermiamo all'oggetto della convenzione, capiamo che le parti si sono dimostrate completamente indifferenti, perché l'oggetto non è stato non dico raggiunto, ma nemmeno preso in considerazione. A tal fine per l'attuazione ci doveva essere un calendario di incontri fra Regione e Poste, dove le parti convenivano che l'attuazione delle iniziative da porre in essere doveva essere oggetto di apposite convenzioni attuative. Da quello che lei ha risposto, non c'è stata alcuna convenzione attuativa, anche perché in un anno non si poteva forse fare, ma forse non si è neppure innescato il processo per cercare di dare dei contenuti a questo protocollo d'intesa. Risibile poi pare l'articolo sulla segretezza, dove Regione e Poste si impegnano a non diffondere e divulgare ai non aventi titolo i contenuti dei documenti e le notizie di cui dovessero venire a conoscenza nel corso della validità di questo protocollo d'intesa siglato fra Caveri e Raeli. Non so di quali informazioni siano venuti nel frattempo in possesso il Presidente e il Country manager nord-ovest delle Poste, l'unica certezza che abbiamo è che le Poste funzionano sempre peggio! L'invito, se vi accingete a firmare un protocollo d'intesa o ad aggiornare il presente citato, che peraltro è scaduto l'8 marzo 2008, come lei ricordava, allora è, per favore, di mettere delle norme che contengano qualcosa o non solo "aria fritta".